Tour lungo la valle del Reno
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ALSAZIA
La base del nostro soggiorno in Alsazia è Kaysersberg, un piccolo ma bellissimo paese a 15 km da Colmar, dove trascorriamo le prime tre notti. Case a graticcio, ponti sul ruscello, ruderi e torre medievali che si ergono sopra i filari di vite, tranquillità e pace, soprattutto dal tardo pomeriggio quando i turisti se ne vanno: meta più che consigliata.
Arrivati nel pomeriggio di sabato 4 agosto e preso possesso della camera prenotata tramite Airbnb, la serata la trascorriamo a Colmar alla festa del vino alsaziano, un po’ di confusione ma passiamo una piacevole serata. La città la visitiamo il giorno seguente, passeggiamo nei suoi affascinanti vicoli, attraversiamo i ponti della Petite Venice, facciamo un giro in barca nei suoi canali cercando di sfuggire al gran caldo. Imperdibile il museo Untederlinden con i suoi capolavori tra cui la Pala d’Altare di Issenheim. Molto bello anche il trittico della Vergine del Cespuglio di Rose nella chiesa dei Dominicani. Colmar è una città piacevole, piccola e quindi facilmente visitabile a piedi, al turista scoprire e trovare gli angoli più belli.
LUNEDÌ 6 AGOSTO
È il giorno della Route du Vin, da dedicare ai vini alsaziani, soprattutto bianchi e cremant. La prima tappa è il castello di Haut Koenigsburg, dove si consiglia di arrivare al più presto onde evitare di parcheggiare a distanza e farsi a piedi una lunga salita. La posizione è magnifica, dominando tutta la valle del Reno; le distese di vigneti sono interrotte dai piccoli borghi alsaziani, il castello, seppur ricostruito in parte, merita la visita.
Di seguito le soste presso varie aziende; se non interessa la visita di vigneti e cantine, ogni azienda nei vari paesi o lungo la strada ha propri punti vendita per assaggi gratuiti e acquisti. Noi ci limitiamo a una bottiglia per tipologia di vino non lesinando assaggi vari. Lungo la strada d’obbligo fermarsi in alcuni paesi, con le caratteristiche case a graticcio, cicogne che volano in cielo e negozi per ogni genere d’acquisto; Bergheim, Ribeauville, Hunaqwihr e Riquewihr le nostre soste ma sono la natura e i paesaggi collinari interrotti da piccoli borghi a colpire il visitatore.
MARTEDÌ 7
Lasciamo per ora l’Alsazia per la Lorena, passiamo da Munster con le sue coppie di cicogne appollaiate in ogni dove e risaliamo la panoramica valle di Munster fino al Col de la Schlucht per attraversare la catena dei Vosgi e fare un po’ della Route de les Cretes (attenzione alle miriadi di ciclisti che percorrono queste strade), che seguiamo verso sud fino al Gran Ballon per poi ridiscendere fino al col du Bonhomme per dirigerci verso Nancy, non lesinando soste e brevi passeggiate, se non altro per godere del bel fresco.
LORENA – AUBE
La prima sosta in Lorena è Nancy, che si visita tranquillamente in una giornata; nel pomeriggio partenza per Troyes, dove ci fermiamo per tre notti. La cittadina è molto caratteristica, tutto ricorda il medioevo su cui Troyes basa la sua storia ed è piacevolissimo girarla a piedi cercando di scoprirne gli angoli più affascinanti. Due giorni sono più che sufficienti per conoscere Troyes.
Il terzo giorno partenza per Verdun attraversando la ragione dell’Aube, dove sostiamo in alcune cantine per assaggi e acquisti di Champagne; come per l’Alsazia c’è solo l’imbarazzo della scelta. Appena fuori da Bar sur Seine segnaliamo la cantina Devaux, inserita in un parco bellissimo e che offre un ottimo wine tasting. Molto bello il paesino di Bar sur Seine, ma è tutta la regione che merita di essere percorsa attraversando le sue dolci colline apprezzandone i magnifici panorami. Altra sosta a Joinville per due sguardi al paese (soprattutto la cattedrale) e un dolcetto per spezzare il viaggio e poi arrivo a Verdun. La cittadina per ovvi motivi è tutta ricostruita ma l’emozione e le sensazioni che si provano attraversando le trincee e i campi di battaglia e visitando i resti dei paesini interamente rasi al suolo, fermandosi presso i cimiteri e i forti, non lasciano indifferenti. I boschi sono ricresciuti ma i crateri delle bombe segnano l’intera morfologia del terreno. Cominciamo la visita dalla Città Sotterranea per poi attraversare le colline circostanti sui luoghi di battaglia, mete anzitutto l’ossario di Douamont con la sua triste distesa di croci e lapidi bianche e il Fort Vaux. Nel tardo pomeriggio partenza per Strasburgo, che visitiamo in lungo e in largo cominciando dalla Petite France (nome poetico dalle origini un po’ prosaiche…) e dai suoi vicoli. Imponente la cattedrale, consigliata anche la gita in battello sull’Ill che abbiamo esteso ai quartieri nuovi fuori dal centro e al quartiere dell’Unione Europea. Per la sera non mancano i locali per cene con menù alsaziani e ottimi vini. Strasburgo è una città bellissima cui dedichiamo due giorni e mezzo.
FORESTA NERA
La mattina di lunedì 13 agosto lasciamo Salisburgo sotto un cielo e una pioggerella che non annunciano nulla di buono, direzione Baden Baden, che non ci colpisce particolarmente. Da qui prendiamo la strada 500 per entrare nella Foresta Nera; qualche tornante e si è in quota, peccato che nebbia e nuvole basse impediscano di godere del panorama sulla valle del Reno e l’Alsazia, chiusa dai Vosgi. La prima tappa è il Mummelsee di cui percorriamo il sentiero che lo circonda; primo contatto con gli orologi a cucù e il profumo di salumi affumicati che ci accompagnerà fino a Monaco. Nelle pause di maltempo ci concediamo due passi sui sentieri che lambiscono la strada ma purtroppo non è giornata.
Passiamo per Griesbach, Bad Peterstal (con sosta per un’ottima fetta di torta Foresta Nera, cioè fetta… tre etti di panna-cioccolato-pan di spagna e quant’altro), Oberkirk risalendo poi la vallata fino a Gengenbach. Qui dormiamo al consigliatissimo b&b Schwarzwald Villa, gestita da un italiano prodigo di consigli, informazioni e dritte. Gengenbach è una cittadina molto bella, direi imperdibile se si passa in zona; primo o dopo cena è bellissimo passeggiare per le sue strade guardandone le case, le torri e le mura che la circondano.
Finalmente il giorno dopo torna il sole e il paesaggio della Foresta Nera si manifesta in tutto il suo fascino. La prima tappa è Haslach, dove facciamo una breve passeggiata nel centro, segue una sosta a Hausach per poi visitare a Gutach il museo all’aperto della Foresta Nera: case, vestiario, mobili, mezzi di trasporto e lavoro per conoscere la vita nel corso dei secoli. Un capretto di soli 20 gg. è comunque l’attrazione del museo, con i suoi giochi e i suoi belati attira l’attenzione di tutti. Dopo circa due ore lasciamo Gutach e riprendiamo la strada verso Triberg per vedere le cascate. In realtà l’attrattiva sono gli orologi a cucù di ogni foggia e prezzo (anche oltre i 20.000 €…) che fanno bella mostra di sé in alcuni negozi lungo la strada. In circa 30 minuti facciamo il sentiero che corre lungo i vari balzi della cascata, ci concediamo all’ombra del bel bosco il pranzo vista anche l’ora tarda, per poi ridiscendere verso il paese con altro sentiero che ci permette di apprezzare la bellezza dei boschi circostanti. La sosta merita, anche se le cascate non sono niente di che. Non ci resta che riprendere la strada per il Titisee-Neustad per la notte, il lago è carino ma tutto appare un po’ troppo turistico.
BAVIERA
È il giorno di ferragosto; facciamo un’ottima e abbondante colazione in albergo e partiamo verso la prossima meta, Fussen. La prima sosta è a Schluchsee sul lago omonimo, ben più attraente del Titisse, dove ci concediamo una bella passeggiata lungo le sue sponde grazie ad un bel sentiero. Dopo un’oretta e mezza riprendiamo la strada in direzione Bonndorf, dove lasciamo la Foresta Nera, non senza qualche rammarico per il maltempo del primo giorno, visti i paesaggi e i panorami offerti nei giorni di sole. La prossima meta è Schaffausen per vedere le cascate del Reno, anche queste un po’ deludenti ma due orette pranzo compreso si possono dedicare.
Lasciamo Schaffausen e pochi km dopo ci immergiamo nella bellezza, questa sì, del Lago di Costanza. La strada corre tra colline, vigneti e paesini molto caratteristici, facciamo una prima sosta presso l’abbazia di Birnau, dove il panorama sul lago è splendido, mentre due orette le concediamo a visitare Meersburg, passeggiando nei suoi vicoli e ammirando gli scorci e i panorami offerti. Meersburg merita una visita e una bella sosta.
Riprendiamo la strada ma è ferragosto anche in Baviera, quindi, onde evitare lunghe code verso Lindau deviamo in direzione Kempten da dove prendiamo l’autostrada verso Fussen. La Baviera rivela fin da subito la sua bellezza, foreste, colline che via via diventano montagne, un sacco di laghi e paesini che rendono variegato il paesaggio. Nel tardo pomeriggio arriviamo così a Fussen dove ci fermiamo per due notti presso una bella casa trovata con Airbnb.
Il primo giorno lo dedichiamo ovviamente ai castelli di Ludwig, il fiabesco Neuschwanstein e l’Hohenschwangau, a soli 5 km da Fussen, cui dedichiamo tutta la mattinata. Visto il numero di visitatori consigliamo vivamente la prenotazione del giorno di visita sul sito, entriamo nell’ Hohenschwangau verso alle 9,45, avendo ritirato il biglietto un’oretta prima, mentre la seconda visita è prevista a mezzogiorno. Ai castelli si sale a piedi, il Neuschwanstein richiede una buona mezz’oretta in salita ma tutto all’ombra. Due laghetti, boschi e le montagne della confinante (1 km) Austria fanno da sfondo, poi se non si soffre di vertigini sguardi e fotografie dal Marienbrucke completano la visita.
Il pomeriggio andiamo a zonzo senza una meta precisa per la regione, lungo piacevoli e tranquille strade in mezzo a prati verdissimi, facendo sosta presso i tanti laghetti che caratterizzano la regione. Il giorno seguente riprendiamo la visita di altri laghetti della zona, in particolare ci fermiamo presso il Weissensee e l’Hopfensee dove approfittiamo di una spiaggia per sederci sul prato e bagnarci nel lago, anche se l’acqua è un po’ fredda. Ripassiamo per Fussen per imboccare la Romantische Strasse con varie soste lungo la strada (Wieskirche, Shongau, laghetto per sosta pranzo, Landsberg am Lech); inutile ripetersi sulla bellezza dei panorami e dei luoghi… In prima serata siamo a Monaco di Baviera, presso il consigliato Hotel Cincinnati, proprio di fronte alla fermata Fasangarten della linea S3: 15 m., 6 fermate e si è in MarienPlatz senza dover assolutamente usare la propria macchina. Noi abbiamo fatto l’abbonamento familiare (2-5 persone) per tre giorni per la zona centrale, costo circa 30 euro, valido su tutti i mezzi e più che conveniente. Al piano terra c’è un ottimo panificio per fare colazione nonché un grosso e ben fornito supermercato. A Monaco dedichiamo due giornate e mezzo alle visite ai monumenti della città (sottolineiamo soprattutto la bellezza e la magnificenza del Nymphenburg – castello e vasto parco – e della Residenza), alle birrerie, allo shopping; una mezza giornata tra spostamenti e visita dovrebbe poi essere dedicata al lager di Dachau.
Lunedì 20 agosto nel primo pomeriggio si imbocca l’autostrada per Innsbruck, A22 e quindi casa.