Tour della Croazia: sulle tracce del Trono di Spade

Da Dubrovnik al nord di Zagabria, per scoprire le tante bellezze di questa nazione. E per vedere le location della serie
Scritto da: beatriceallegra
tour della croazia: sulle tracce del trono di spade
Partenza il: 03/07/2017
Ritorno il: 26/07/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Un lungo viaggio, di 22 giorni, da Dubrovnik al nord di Zagabria, per scoprire le tante bellezze di questa nazione. E per vedere le locations della serie “GoT”!

Quest’anno Croazia: mare, arte, natura ed enogastronomia! Sì, perché la Croazia ha qualcosa come 6.000 km di spiagge, quasi 2.000 tra isole e isolotti, tanti laghi (quelli di Plitvice sono patrimonio riconosciuto dall’UNESCO), colline coltivate a vitigni e ulivi, saline e città d’arte (basti pensare solo al patrimonio di arte romana!) con tanti capolavori Patrimonio dell’Unesco. Il 10 per cento della superficie del Paese è tutelata: in Croazia vi sono otto parchi nazionali e undici parchi naturali.

Il nostro itinerario parte da Spalato (dove siamo giunti in traghetto), scende sino a Dubrovnik e risale sino al nord della capitale Zagabria, nella regione della Zagorje, dove si trovano i più bei castelli della nazione.

Essendo una grande fan della serie TV “Il Trono di Spade”, ispirata ai romanzi “Cronache del ghiaccio e del fuoco” dello scrittore americano George R. R. Martin, il viaggio è stato davvero interessante, dato che la Croazia ha offerto tante location al programma.

In questo viaggio abbiamo scelto quasi sempre appartamenti, cosa che ci ha permesso di pranzare e cenare in casa, quando non avevamo voglia di uscire, (risparmiando anche un bel po’.

Il caldo importante e la presenza della nostra bambina hanno influito sui tempi del viaggio che troverete diluito nei tempi e con ampi spazi dedicati al riposo e…ai compiti scolastici!

Alla bella regione dell’Istria croata, con i suoi vigneti, oliveti, tartufi e le sue deliziose cittadine veneziane, si è scelto di dedicare un viaggio a parte, della durata di una settimana, pubblicato su Tpc col titolo di Tour dell’Istria – Alla scoperta dell’Istria croata durante la settimana di Pasqua

Le tappe del nostro tour (tra parentesi il nome croato):

SPALATO (Split) – Fortezza di Clissa (Klis) – PARCO KRKA – SEBENIK – TRAU (Trogir) – Brela (riviera di Makarska) – muraglia di Stagno (Ston) – Ragusa (Dubrovnik) – Trsteno – isola di Lokrum – isole Elafiti – ZARA (Zadar) – Rastoke – PARCO DI PLITVICE – ZAGABRIA – Krapina – Kumrovec – Krapinske Toplice – castello di Trakoscan – castello di Veliki Tabor

1° giorno (martedì 4 luglio): Ancona – KLIS – SPALATO

Arrivo a Spalato con traghetto Jadrolinija, molto puntuale e comodo. Cabina con buona pulizia e colazione compresa. Puntualissimo, alle 7,30 siamo già sbarcati e decidiamo di approfittare delle ore fresche del mattino per recarci fuori città, in visita alla fortezza di Klis. La fortezza si trova a 20 minuti a nord di Spalato (13km su comoda superstrada panoramica) e un tempo era un castello difensivo di epoca medievale. Klis è aperta dalle 10 alle 16 e l’ingresso costa 40kn. Ne “Il Trono di Spade” la fortezza è utilizzata nella serie per le ambientazioni esterne di Meereen, la più grande delle tre grandi Città. La fortezza era una volta un castello reale, sede di molti re croati, che da qui potevano ammirare la valle, la città al di sotto e il mare Adriatico. Da segnalare anche un piccolo museo di armi ed armature. Passeggiamo solitari per la fortezza, ammirando il panorama: Klis ci è piaciuta molto, davvero suggestiva.

Rientriamo in città. La nostra sistemazione a Spalato per 4 notti è stata presso Apartment Tončić (Ivana Gundulića 40), un appartamento comodo, silenzioso, a 5 minuti a piedi dal centro. C’è un parcheggio sotterraneo, banche e supermercati nelle distanze e un ottimo ristornate sotto casa. Consigliato. Pranziamo nel piacevole ristorante “Perivoj”, Slaviceva 44. Abbastanza costoso, ma buono, con dolci intriganti! Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata in centro (tralasciando il Palazzo di Diocleziano che avremmo visto l’indomani). Spalato è una città di mare, con un grande porto e le montagne alle sue spalle; è una città dove si respira la storia, dove l’architettura antica e moderna si fondono. E’ una città che ci è piaciuta oltre alle aspettative: vivace, piena di ristorantini e con un lungomare piacevole! Siamo stati sulla Riva, il lungo lungomare dove ci sono tanti bar, chioschi di souvenirs e negozi, e dalla quale si gode la vista della facciata meridionale del Palazzo e del porto cittadino. Qui sono panchine all’ombra delle palme e aiuole fiorite, è una zona tranquilla e allegra.

Da qui si raggiungono tre importanti piazze cittadine:

1) Trg Republike, molto ampia, con i porticati sul mare ricorda un po’ Venezia, è una piazza dove si svolgono concerti.

Qui si trova un’ottima agenzia viaggi, Portal, dove abbiamo prenotato subito una comoda escursione al parco di Krka abbinato a Sibenico.

2) Trg Brace Radic (Piazza dei Fratelli Radić o Piazza della Frutta) Dove un tempo sorgeva il mercato cittadino, oggi si trovano bar, ristoranti. A testimonianza del passato c’è grande torre a pianta ottagonale di origine veneziana, rimasta delle fortificazioni costruite nel XV secolo per la difesa dell’allora piccola città. Il bellissimo Palazzo Milesi (XVII secolo) ha una splendida facciata barocca. Al centro della piazza è situata la statua di Marko Marulić, padre della letteratura croata, uno dei più eminenti umanisti e intellettuali del ‘400. Ci rilassiamo con un goloso smoothie alla frutta, fresco e appena fatto, in un piccolo chiosco della piazzetta , il Juice bar Kokolo.

3) A due passi c’è NARODNI TRG, o Piazza del Popolo, o semplicemente Pjaca, una piazza davvero bella, già abitata dal XIII secolo e nota come centro della vita cittadina: le autorità cittadine risiedevano nel palazzo gotico del municipio e intorno, nei palazzi circostanti, vivevano le famiglie patrizie. Qui si trova la torre con l’orologio cittadino, singolare per il suo quadrante con 24 numeri romani.

Rimandiamo il resto della visita all’indomani. Cena e relax in appartamento.

2° giorno: SPALATO

Meta della mattina è il cuore e simbolo culturale della città: il palazzo di Diocleziano, uno dei monumenti meglio conservati dell’architettura romana.

In realtà non si tratta di un solo edificio, ma di una cittadella fortificata affacciata sul porto, che racchiude qualcosa come 200 edifici in un labirinto di vicoli animati da negozi, bar e ristoranti, caratterizzato da stradine, cortili, passaggi e viuzze abitate e animate dalla gente del posto (3000 abitanti!).

L’itinerario parte dalla statua di Gregorio di Nin, a due passi dalla Porta Aurea. Si dice che porti fortuna strofinare l’alluce del piede della grande statua (è alta ben 15 metri!) realizzata nel 1929 dallo scultore croato Ivan Meštrović. per celebrare il vescovo che nel X secolo tradusse il messale romano in croato, al fine di cristianizzazione i territori croati.

Di fronte si trova la maestosa Porta Aurea, la porta che poteva essere usata solo dall’imperatore e dalla sua famiglia, e da qui comincia la visita del Palazzo di Diocleziano. Originariamente, il palazzo era stato costruito, nel IV secolo d.C., come residenza di villeggiatura per l’imperatore Diocleziano in pensione. I piani superiori non hanno resistito al tempo, mentre i tunnel sotterranei, utilizzati nei secoli in svariate maniere, anche come deposito per l’immondizia, sono rimasti intatti, sgomberati negli anni ’50 e oggi sono aperti ai turisti. Il palazzo è una costruzione rettangolare (circa 215m x 180m) con quattro grandi torri angolar, quattro torri più piccole e una porta su ciascun muro. Nella parte inferiore delle mura non ci sono aperture, mentre il piano superiore si apre in un portico monumentale sulla facciata meridionale e corridoi con finestre ad arco lungo gli altri tre lati. Nei piani superiori vi erano le sale da pranzo e ambienti di cui ancora si ignora la funzione. Il lato sud dà sul mare, che un tempo era molto più vicino di oggi e doveva bagnare direttamente la porta bronzea. Vi si potevano attraccare direttamente le barche. In quest’area si trovavano le terme, dotate di una piscina circolare di acqua calda, il calidarium e di una sala di riscaldamento provvista di aria calda! Dalle descrizioni pervenute e dalle ricostruzioni archeologiche, si è capito che da questo lato al primo piano c’era un corridoio percorso da finestre, loggette, passaggi che permettevano di vedere direttamente il mare e le sue isole. L’imperatore viveva nell’ala sud; a nord stavano le guardie e la servitù. Il palazzo aveva delle mura possenti (alte 18 m e spesse 2 m) interrotte da ben sedici torrioni. All’interno del palazzo c’erano tre templi religiosi dedicati a Giove, Cibele e Venere e il mausoleo dell’imperatore, che vi fu sepolto nel 312, all’età di 68 anni. Il Peristilio è il cuore del palazzo. E’ una splendida e imponente piazza intorno alla quale si trovavano più templi. Era dedicata al culto dell’imperatore Diocleziano. L’imperatore appariva sotto l’arco dell’architrave della parte centrale del protiro, i suoi sudditi gli si inginocchiavano davanti e gli baciavano i lembi del mantello purpureo oppure gli si prosternavano davanti, restando bocconi sul pavimento. Un tempo rosso era anche il colore delle colonne granitiche. Per la sua bellezza e insolita acusticità, il Peristilio è anche un palcoscenico teatrale, dove si rappresentano classici dell’opera lirica e della letteratura classica. Sul Peristilio veglia la sfinge di oltre 3500 anni, a ricordare la storia della città. Dal Peristilio si passa al Vestibolo, esternamente quadrangolare, internamente a pianta circolare, l’antico ingresso alle sale imperiali. Imboccando le scale che sotto si aprono, si raggiungono i sotterranei, le ‘cantine di Diocleziano’, ambienti di ‘supporto’ per gli appartamenti del piano superiore, dove si trovava l’abitazione dell’imperatore. Oggi in questi ambienti sotterranei trovano posto innumerevoli bancarelle che vendono souvenirs. Percorrendoli in tutta la loro lunghezza, si sbuca sulla Riva, davanti al mare. Verso il fondo, inoltre, c’è una parte a pagamento (15 Kune), le Fondamanta. I sotterranei del palazzo di Diocleziano sono uno dei meglio conservati complessi antichi di questo genere e, in gran parte, proprio grazie ad essi il nucleo storico di Spalato nel 1979 è stato inserito nell’elenco dell’UNESCO. La loro funzione originaria era quella di innalzare i sovrastanti spazi degli appartamenti dell’imperatore, ma servivano anche come magazzini del Palazzo. Visto che le sale sotterranee ripetevano in pianta la disposizione delle stanze del piano superiore, oggi ci permettono di ricostruire l’aspetto delle sale imperiali. Nel primo Medioevo una loro parte fu destinata a fini abitativi, mentre in una delle sale sono state ritrovate parti di un frantoio per la produzione di olio e di vino che vi è esposto anche oggi. Con le costruzioni e ricostruzioni al piano superiore i sotterranei diventarono pozzo per rifiuti delle case sovrastanti.

Curiosità: questa parte del Palazzo ha fatto da sfondo a molte scene della celebre serie TV “Il Trono di Spade” ispirata ai romanzi “Cronache del ghiaccio e del fuoco” dello scrittore americano George R. R. Martin. Le sue mura e le cantine sono i luoghi in cui Daenerys Targaryen tiene i suoi tre draghi e dove vengono poi rinchiusi, per il pericolo che rappresentano per gli abitanti della città.

Risaliamo e torniamo al Peristilio.

Da qui una piccola deviazione conduce alla Cattedrale di San Doimo, patrono della città. La chiesa si trova nell’antico mausoleo dell’imperatore, per cui rappresenta uno dei più antichi edifici cristiani nel mondo. Dopo aver perseguitato ferocemente in vita i cristiani, il sepolcro di Diocleziano venne profanato dai cristiani (il Cristianesimo divenne religione di Stato dell’impero romano con l’Editto di Costantino del 313) e il mausoleo fu trasformato nel VII sec. in una cattedrale di culto cattolico, dedicata a San Doimo e Sant’Anastasio, martiri giustiziati nella vicina Salona. L’ottagono esterno del mausoleo era circondato da un portico (periptero) a 24 colonne. Il suo interno è a pianta circolare con quattro nicchie semicircolari e quattro rettangolari. Al centro fu sistemato il sarcofago di Diocleziano che più tardi venne distrutto. A sinistra dell’ingresso bello il pulpito esagonale del XIII secolo, realizzato in prezioso porfido verde, nel passato completamente dorato. Il campanile della cattedrale (57m) è la più originale costruzione dalmata medievale, iniziata nel XIII secolo. A cavallo tra il XIX ed il XX secolo il campanile fu completamente restaurato e alquanto modificato.

Poco distante, prendendo la viuzza più stretta della città, chiamata “Lasciamipassare” (Sv Ivan), si trova il piccolo Tempio di Giove/Battistero di San Giovanni Battista. Da tempio dedicato al culto di Giove, diventò in epoca tardo antica. La cripta sottostante fu consacrata a San Tommaso. E’ questo l’unico dei tre templi religiosi che Diocleziano aveva fatto erigere nel palazzo ad esser pervenuto fino a noi: quelli circolari di Cibele e Venere, sono scomparsi, restando di essi solo brandelli di mura e di pavimento inseriti in alcune delle abitazioni. Al suo interno, all’inizio del XIII secolo, venne collocato il fonte battesimale formato dai plutei dell’altare (XI secolo) che originariamente si trovavano nella cattedrale.

Torniamo al peristilio, dove pranziamo semplicemente, sugli scalini all’ombra, con rustici di pasta sfoglia e succhi di frutta acquistati nei vicini localini della Riva, in attesa dell’esibizione romana. In estate, alle 12, c’è una breve e simpatica rappresentazione in costume, con centurioni romani in parata e l’imperatore che saluta il popolo.

Pomeriggio di relax, riposo e cena in casa.

3° giorno: GITA AL PARCO KRKA e visita di SEBENIK

Prepariamo costumi, teli, scarpette, si va al parco di Krka! Diverse agenzie organizzano la gita al parco di KrKa, spesso abbinata alla visita della cittadina di Sebenik. Noi abbiamo scelto il tour abbinato dell’agenzia Portal (http://split-excursions.com/day-tours-from-split/), 420 kune a testa. Il ritrovo è vicino alla stazione dei taxi, non lontano dall’imbarco dei traghetti. In un’ora arriviamo al Parco Nazionale di Krka. Sito web http://www.np-krka.hr/en/ Ingresso 180 kune. Il Parco Krka è uno dei più bei parchi della Croazia! Costituito nel 1985, copre un’area di 109 kmq, compreso la parte più spettacolare del corso del fiume Krka, con le sue 7 cascate di travertino. Questa lussureggiante e verdissima riserva naturale è stata utilizzato più volte durante le riprese della serie Game of Thrones. Con le sue acque turchesi e la bellezza delle sue cascate non potevano trovare posto più idilliaco. Il pullman ci lascia a pochi minuti dai mulini ad acqua.

Gli antichi mulini della zona sono stati trasformati in graziosi negozi di souvenir, caffetterie e laboratori artigianali. Un’altra meraviglia del parco nazionale di Krka è Roški Slap, una serie di cascate e rapide che si estende per 650 metri: timidi balzi nella prima parte lasciano spazio più a sud a ruggenti salti di oltre venti metri. Da qui, una passeggiata in discesa di 15 minuti ci porta alla Skradinsky Buk, 17 balzi per 800 metri di spettacolo assoluta, la cascata più grande del parco e una delle più belle cascate a strapiombo in Europa, dove è possibile fare il bagno (cosa che a Plitvice è proibita). Come le celebri cascate di Plitvice, anche quelle di Krka sono un fenomeno carsico, ma qui la portata delle acque del fiume è decisamente superiore. Dopo il bagno una passeggiata di 40 minuti su passerelle e terreno ci riporta al bus. Ci spostiamo quindi in un altro punto del parco. Lungo il percorso ammiriamo, dall’alto, la romantica isola di Visovac che sorge dalle acque del lago omonimo, circondato da collinette verdeggianti: è una vista davvero suggestiva. Sull’isola sorge il Monastero Francescano Madre di Pietà, costruito nel 1445, al cui interno è conservata una collezione di reperti archeologici, libri sacri, manoscritti e biancheria d’altare. Ci spostiamo in una zona tranquilla e ombreggiata sul fiume, dove si trova un piccolo agglomerato di casette di pietra. Qui è possibile pranzare al sacco, oppure nella taverna, e fare un secondo bagno tra le papere. Nel pomeriggio ci spostiamo a Sibenico, città medievale di Sibenico fondata da principi croati nel IX secolo. Sebenik è una piccola città sulla costa dalmata, con un piccolo centro storico poco significativo, se non fosse per la spettacolare Cattedrale di San Giacomo (20 kune). Iniziata nel 1431, edificata con le pietre delle isole locali, fu terminata nel 1536 da Niccolò Fiorentino. Attorno alla cattedrale, esternamente alle absidi, corre un fregio scolpito con teste raffiguranti 71 importanti abitanti della città, all’epoca della costruzione della chiesa. Nel 2000 la cattedrale di San Giacomo è stata inclusa nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Spettacolare veramente, direi senza esitazione una delle chiese più belle di Croazia. Per gli appassionati de “Il Trono di Spade”, Sibenik e dintorni sono Braavos, la più grande e potente delle nove Città Libere, difesa da il Titano di Braavos, fortificazione difensiva e faro. A Braavos, nella Casa del bianco e del Nero, tempio del Dio dai Mille Volti, cerca rifugio Arya Stark che seguirà il duro apprendistato sotto la guida di Jaqen H’ghar. Rientriamo a Spalato in serata. Ceniamo, con un’ottima pizza, al ristorante italiano “Pizzeria Portas” in Zlatna Vrata 1, nei dintorni della Porta Aurea. Mangiato bene, speso poco: Spalato è una delle città più economiche che abbiamo visitato in Croazia.

4° giorno: GITA A TROGIR (Traù)

Alle 9,30 dal porticciolo davanti alla Riva parte il traghetto per Trogir che si raggiunge dopo un’ora di navigazione (http://buraline.com/en/boat-state-line/). Trogir è molto graziosa, dal 1997 iscritta nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. E’ composta di 3 parti: la parte più grande (moderna) sulla terraferma, la città vecchia insulare che si trova su un piccolo isolotto e la parte dell’isola di Čiovo (isola di Bua). Il centro città si trova su un isolotto pianeggiante, cui si accede attraverso due ponti. Il centro storico è tra i meglio conservati della regione e si presenta come un labirinto di calli in stile veneziano (appartenne a Venezia dal 1420 al 1797), ma già Plinio il Vecchio ne lodava la bellezza. Con una breve passeggiata si raggiungono i principali monumenti della città, come il duomo di San Lorenzo (25 kune), il palazzo civico, la loggia civica, tipica delle città croate di origine veneziana, dove un tempo sorgeva il Tribunale. La Cattedrale è spettacolare, è in stile veneziano a tre navate, ed è considerata uno tra i più raffinati gioielli architettonici di tutta la Croazia. Eretta tra il XIII e il XV secolo, presenta un incredibile portale romanico (1240) opera del maestro Radovan. Ai lati del portale campeggiano le statue di due leoni (simbolo di Venezia) e, sopra di esse, le figure di Adamo ed Eva, primo esempio di nudo nella scultura dalmata. In fondo al portico si nota un’altra pregevole struttura scultorea, il battistero, realizzato nel 1464 da Andrija Aleši. Al suo interno la Cappella di San Giovanni è riccamente decorata in stile rinascimentale dai maestri Nikola Firentinac e Ivan Duknović (seconda metà XV).

Il caldo si fa opprimente. Ci concediamo una sosta alla Pasticceria Dovani, sulla via principale che conduce in piazza (Gradska ulica): le sue torte ci hanno conquistato! Riprendiamo la visita della cittadina. Di fronte alla Cattedrale c’è il veneziano Palazzo Cipiko. Non lontano il piccolo ma interessante Museo della Città. Tanti i posticini dove mangiare. Peccato il caldo impegnativo: più di un’insalata nulla va giù, da Capo, semplice ristorantino su via Ribarska 11. Rientro in bus, sempre un’ora, nel torrido caldo estivo. Riposo e relax in appartamento. Nel tardo pomeriggio ci divertiamo in un piccolo “museo” di Spalato, il “Live Museum Split”, in Ulica kralja Tomislava 15 (non lontano dalla statua di Gregorio di Nin) dove è possibile vestirsi da centurione e tirare con l’arco. Nostra figlia si è divertita molto. In questa zona ci sono gallerie d’arte ed è possibile visitare alcune mostre.

5°/6°/7°/8° giorno: riviera di Makarska (Brela)

La Riviera di Makarska è una località molto vasta e molto nota della Croazia e si estende per circa 60 chilometri di costa. La nostra scelta è caduta sul piccolo paese di Brela, famoso per le spiagge e il verde della sua pineta. Qui c’è una delle spiagge più belle della Croazia e d’Europa: Punta Rata, da anni Bandiera Blu, un vero colpo d’occhio tra azzurro del mare, verde della pineta e la rocciosa montagna del Biokovo dietro. Da Spalato a Brela sono 50km, abbiamo trovato molto traffico e impiegato 1 ora e mezza. La nostra sistemazione a Brela per 4 notti: Villa Lenka and Mate Ivanac, Bartola Kašića 6 (calcolate 150 scalini dalla casa al porticciolo). Parcheggio davanti alla casa per gli ospiti (il parcheggio, a Brela è un problema!). Brela ha una popolazione di circa 1.900 persone, delle quali 150 vivono a Gornja Brela, la parte alta della città che si trova sulla montagna, all’interno del confine del Parco Naturale del Biokovo. La parte nuova e inferiore di Brela è situata in riva al mare e ha una popolazione di circa 1.750 persone. Le case sono costruite sulle pendici della collina, perciò scendere al mare significa poi mettere in preventivo una bella scarpinata per risalire. Le strade sono strette e con parcheggi riservati a chi è ospite nelle case, perciò una volta arrivati, la cosa migliore è girare a piedi. Ci sono due mini-market, spiagge, qualche albergo e qualche ristorantino, non mancano bar e gelaterie. Lungo il mare c’è un sentiero pedonale piacevolissimo, immerso nella pineta; vi si trovano i chioschi di frutta, gelati, souvenir. Una particolarità di Brela sono le spiagge, alcune delle spiagge più belle della Croazia: sono 6 km di spiagge di ciottoli che si estendono lungo la costa. Trascorriamo qui piacevoli giornate di mare, tra passeggiate, bagni e snorkelling. E’ possibile noleggiare ombrelloni e lettini o stendere i propri materassini un po’ ovunque(noi facevamo così). In genere scendevamo al mattino presto con la ns borsa frigo e acquistavamo panini e frutta fresca lungo la passeggiata. Ci sono bancarelle, ma anche ristorantini dove consumare sandwiches. Non mancano i divertimenti per i bambini (area gioco sul mare, semi-sottomarino, gonfiabili in acqua…). A brela abbiamo trovato un’ acqua stupenda! Inoltre qui c’è una delle spiagge più rinomate della Croazia, Punta Rata (venti minuti di passeggiata dal porticciolo, andando vs ds), più volte menzionata come una delle spiagge più belle della Croazia: sassi bianchi, immersa in una pineta con pini e abeti che ombreggiano fino a pochi metri dal mare. Il simbolo di Brela, il famoso scoglio con i due alberelli sopra, si trova dopo Punta Rata, altri 10 minuti a piedi. I ristorantini si trovano quasi tutti sul lungomare. Noi abbiamo provato “Plima”, discreto, ma troppo caro considerata la semplicissima location, e “Obid”, sul porticciolo, veramante curato, con piatti eccellenti e davvero ben presentati.

9° giorno: ARBORETUM DI TRSTENO – DUBROVNIK

Nonostante si tratti di una delle principali mete turistiche del paese, non esiste ancora una autostrada che da Spalato porti a Dubrovnik: finita l’autostrada (poco prima del confine con la Bosnia) inizia la strada costiera che può essere davvero trafficata ed è molto panoramica. Il caldo si fa davvero impressionante. Ci fermiamo per una sosta, a circa mezz’ora da Dubrovnik (25km), a Trsteno, un piccolo paese dove si trova l’antico Arboretum, un lussureggiante giardino in cui, nella serie “Il trono di spade” sono ambientati i verdi giardini di Approdo del Re. Qui personaggi come Tyrion, Varys e Margaery Tyrell complottano e tramano passeggiando nei cortili della Fortezza Rossa. L’Arboretum è aperto dalle 7 alle 19, ingresso 50 kune. E’ il più antico parco rinascimentale della Croazia. Fu realizzato all’interno della residenza estiva di Ivan Gučetić (villa Gučetić-Gozze) nel 1502. La famiglia riuscì a piantare centinaia di piante esotiche chiedendo ai comandanti che si imbarcavano verso mete lontane di riportare dai loro viaggi semi di tutti i tipi. Oggi, dopo aggiunte di gusto barocco e romantico (come la costruzione della fontana di Nettuno e le Ninfe) e interventi restaurativi (è stato pesantemente danneggiato durante la guerra di Yugoslavia nel 1991 e a seguito di un incendio nel 2000), si passeggia tra oltre 300 specie di piante, anche esotiche. Bello il padiglione-gazebo affacciato sul mare. Da non perdere i due giganteschi platani vecchi di 400 anni (esemplari unici in Europa).

Riprendiamo il viaggio e arriviamo a Dubrovnik piuttosto stremati. La nostra sistemazione a Dubrovnik per 6 notti è l’Apartment Radic, Kneza Domagoja Street 1°, quartiere di Lapad. E’ un indirizzo davvero eccellente: silenzioso, con vicino tante comodità (supermercato, posta, ristoranti, fermata del bus), posto auto sicuro e ottima accoglienza dei proprietari che ci hanno fatto trovare in frigo succo, acqua, frutta fresca e torta. Deliziosi! Va detto che Dubrovnik in estate è veramente affollata: tra luglio e agosto si tiene anche il Festival Estivo di Dubrovnik con 5 settimane di spettacoli http://www.dubrovnik-festival.hr/en/). di teatro e danza sparsi per la città. Inoltre è meta delle crociere nel Mediterraneo e incontrerete centinaia di croceristi in visita. Il pomeriggio lo dedichiamo al riposo, alla spesa e alla passeggiata nella zona pedonale di Lapad, piena di ristorantini e piccolo chioschi delle agenzie viaggi. Dubrovnik offre un’infinità di escursioni e gite alle isole, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Scopriamo che la spiaggia di Lapad è attualmente un cantiere rumoroso, con ruspe e operai che lavorano (credo a un nuovo albergo sul mare). Nell’ufficio turistico di Lapad abbiamo acquistato la Dubrovnik card da 3giorni (http://www.dubrovnikcard.com), davvero comoda e conveniente. Ceniamo nella zona pedonale di Lapad, al “Tutto Bene Pizzeria & Fast food”, su Setalište kralja Zvonimira bb”: pizza e Clud Sandwitch molto buoni.

10° giorno: DUBROVNIK

Affrontiamo, con un caldo davvero pesante, la visita alla “Old Town” di Dubrovnik. Da Lapad col bus ci si arriva a 10 minuti circa e si scende al capolinea del 6, “Pila gate”, di fronte all’ingresso della città. Dubrovnik è una città molto costosa, molto calda in estate e molto, molto bella. Spesso annoverata a buon diritto tra le città più belle d’Europa, la “Perla dell’Adriatico” è entrata nella lista dell’UNESCO del patrimonio mondiale per la bellezza del suo centro storico del periodo tardo-medioevale. “Il Trono di Spade”, la popolare serie televisiva di HBO, vede Dubrovnik come ambientazione ufficiale di Approdo del Re, la capitale del reame Sette Regni. Ci sono costosissimi tour a piedi che conducono sui luoghi del serial, ma noi ci ci siamo organizzati da soli, visitando la città cercando di scovare tutte le location della serie tv. L’itinerario comincia con l’ingresso alla città attraverso Porta Pile, la grandiosa porta dotata di ponte levatoio. In pochi metri si è allo Stradun, il famoso viale principale del centro storico (che è tutto pedonale). Subito si ammira la circolare Fontana di Onofrio con la sua enorme cupola centrale, è uno dei monumenti più famosi della città: costruita nel 1438 come fonte di approvvigionamento conserva 16 stupende maschere intagliate da cui esce l’acqua fresca e potabile. Praticamente attaccato si trova il Monastero dei Francescani, un magnifico esempio di architettura tardo romanica arricchito da sculture e dalla presenza di un’antica farmacia del 1391. che ospita una delle più antiche farmacie d’Europa (aperta nel 1317), oltre ad un museo dove sono esposti oggetti di valore inestimabile appartenenti alla storia passata e alla cultura di Dubrovnik. L’ingresso è compreso nella Dubrovnik card.

Prima che il caldo si faccia impossibile, decidiamo di salire da qui alle mura, per la passeggiata. L’ingresso è compreso nella Dubrovnik card. Salendo ci sarebbe un percorso obbligato, in senso antiorario, della durata di un’ora abbondante, ma noi, viste le temperature elevate (siamo sui 38/39 gradi) decidiamo di andare letteralmente controcorrente, percorrendo solo un pezzetto delle mura, quello che da Porta Pile porta alla Porta di Ploce. In questo modo riusciamo a vedere la Torre più bella (Minceta), il panorama più bello sulla città e a scendere in un posto comodissimo per proseguire la visita della città. Le mura circondano tutta la città vecchia incluso il porto, sono lunghe 1940 e in alcuni punti sono alte fino a 25 metri. Le mura rivolte alla terraferma hanno ampiezza di 4 e 6 metri mentre quelle verso il mare sono più sottili (1.5/3 metri). Lungo tutto il perimetro si trovano 15 torri difensive costruite nel XIV secolo. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) vengono rinforzate le fortezze rivolte al retroterra e costruite nuove fortificazioni e bastioni nella parte anteriore raggiungendo l’ampiezza definitiva con le ristrutturazioni del XVI secolo. La passeggiata è spettacolare, il panorama mozzafiato, da un lato il mare e dall’altro i tetti della città, in gran parte nuovi, ricostruiti in seguito ai massicci bombardamenti della guerra (circa l’80% degli edifici in città è stato danneggiato). Lungo il percorso si trova la Torre difensiva di Minčeta che nel “Trono di Spade” è la misteriosa Casa degli Eterni visitata da Danaerys. Una volta scesi ci regaliamo un po’ di riposo in un costoso bar accanto al porticciolo vecchio, poi (tra prima e dopo pranzo) visitiamo:

– il bel Convento dei Domenicani, col suo chiostro perfetto e il piccolo museo religioso; vi sono custoditi oggetti di grande significato per la storia locale di questo ordine monastico. Ingresso 30 kune, non compreso nella Dubrovnik card.

– A due passi c’è la pittoresca Via di Sveti Dominika che ne “Il Trono di spade” è Vicolo delle pulci di Approdo del Re.

Palazzo Sponza (solo esterno). E’ un attraente edificio che è senza dubbio il gioiello dell’arte rinascimentale di Dubrovnik. ora ospita gli enormi archivi di stato del paese, un tempo era l’edificio più sontuoso della città.

– Il Palazzo del Rettore (XV sec), un eccezionale monumento dell’architettura secolare. I tesori del museo hanno un distinto valore culturale, storico e artistico con circa 10.000 oggetti creati tra la fine del XV e l’inizio del XX secolo, suddivisi in quindici collezioni: dipinti, incisioni, mobili, tessuti, ceramiche, metalli, icone, vetro, fotografie e materiali fotografici, miscellanea, documenti, cartoline, lo scrittore Ivo Vojnović, le vecchie armi e la numismatica. L’ingresso è compreso nella Dubrovnik card. La scena nella seconda stagione in cui Daenerys Targaryen chiede al re delle spezie di Qarth le navi per il suo esercito è girato nelle parti esterne del Palazzo del Rettore.

– la colonna di Orlando, in passato il punto di ritrovo in cui venivano annunciati gli editti, le feste e le sentenze pubbliche. Scolpita nel 1417, raffigura il celebre cavaliere il cui avambraccio fu scelto come unità di

– la piccola, ma graziosa Chiesa di San Biagio, patrono della città.

– la bella torre del campanile con vicino altra fontana potabile

– a breve distanza, precedendo lungo Prijeco ulica si arriva a Boskoviceva street 7/8 dove c’è negozio Dubrovnik City Shop con souvenirs ufficiali de Il Trono spade con trono. Foto sul trono possibile! )

– la Cattedrale barocca dell’Assunzione, ricostruita sulle rovine di una chiesa del XXII distrutta durante il forte terremoto del 1667. Qui sono conservate le reliquie del Santo patrono e del (presunto) frammento della Santa Croce.

– Infine la Chiesa di Sant’Ignazio con la celebre “scalinata della vergogna di Cersei” (I fan de Il Trono di Spade capiranno).

Nel corso dell’itinerario abbiamo pranzato, con insalate e bruschette, nella piazzetta sotto la scalinata di Sant’Ignazio, presso la Pizzeria Castro, su Gunduliceva Poljana 5.

Soddisfatti, ma davvero stanchi, siamo rientrati a Lapad per il riposo e la cena in appartamento.

11° giorno: gita all’isoletta di Lokrum

Presentando la Dubrovnik card si ha un bello sconto sul traghetto che conduce a Lokrum. Lokrum è una bella isola completamente pedonale che si trova ad un centinaio di metri da Dubrovnik. La leggenda narra che re Riccardo Cuor di leone sia naufragato lì di ritorno dalle crociate nel XII secolo. Una delle caratteristiche dell’isola che le rende magnifiche sono i pavoni che la popolano: ce ne sono ovunque, sui sentieri, nel giardino botanico, e non hanno paura delle persone, anzi sono molto. Per arrivarci occorre dirigersi al Porto Vecchio di Dubrovnik, sul molo, e da qui salire a bordo di una delle imbarcazioni che durante la stagione estiva trasportano i turisti per più volte al giorno. Il Viaggio dura solamente 10 minuti. Una delle principali attrazioni dell’isola è il piccolo lago chiamato Mrtvo More, o Mar Morto, una pozza di acqua cristallina e balneabile (è praticamente una conca che si riempie di acqua marina essendo comunicante direttamente con il mare) circondata da alte rocce e con una grotta sullo sfondo. Le spiagge sono tutte di roccia per cui bisogna per forza portarsi le scarpette da scoglio e un materassino per prendere il sole comodamente. Sull’isola sono presenti costosi punti mangerecci. Sull’isolotto ci sono anche un monastero abbandonato, e un orto botanico. Ne “Il Trono di Spade” Lokrum si trasforma in Qarth, la “Città dei Mercanti”, situata nel continente di Essos, luogo in cui Daenerys Targaryen visita il Re delle Spezie. Trascorriamo una giornata piacevole, tra pavoni e coniglietti. Rientriamo col traghetto delle 17.

12° giorno: Dubrovnik

Il picco di caldo raggiunge vette impressionanti (quella del 2017 sarà ricordata come una delle estate più calde di tutti i tempi, in Italia, ma anche il caldo della Croazia non scherza). Ci muoviamo presto, per visitare la Fortezza di Lovrijenac che si raggiunge con una breve passeggiata dal punto bus davanti a Porta Pile, scendendo al West Harbour (pile bay) per goderne della vista mozzafiato. Nella serie Tv “Il Trono di Spade” è la Fortezza Rossa di casa Lannister, sede del trono di spade e cuore di Approdo del Re. La fortezza è davvero suggestiva: si al di fuori delle mura della città, sulla scogliera, a 37 metri sopra il livello del mare. Per raggiungerla ci sono circa 150 scalini in salita. Il panorama, da lassù, è fantastico: lo sguarda abbraccia la città antica, l’isola di Lokrum, il mare tutto. Per gli amanti della serie “Il trono di Spade”, nella baia sottostante è stata girata la puntata relativa alla mitica battaglia delle Acque Nere, dove Casa Lannister sconfigge l’esercito di Stannis Baratheon, grazie anche all’incendio immenso causato dalle diecimila ampolle di Altofuoco, sostanza esplosiva e infiammabile, creata dagli Alchimisti per la casa Lannister. Pausa golosa con torte notevoli alla pasticceria “Gallus” vicino al punto bus di Pila gate, prima di fare shopping nei tanti negozietti dello Stradun. Troviamo anche un bel mercato di frutta e verdura e facciamo scorta prima di tornare a casa. Pomeriggio in relax e cena nel bel ristorante “Orka”, Lapadska Obala 11a, sul lungomare di Lapad, con vista sulla baia e le navi da crociera. Cucina molto curata, posto elegante, mangiato davvero bene.

13° giorno: ISOLE ELAFITI – Dubrovnik

Da Dubrovnik partono molte escursioni che arrivano in Montenegro, Bosnia, oppure alle isole, come Korcula, Mljet. Sono escursioni piuttosto lunghe, costose e impegnative. Noi abbiamo preferito un’escursione più vicina alle isole Elafiti. Siamo andati con la Katarina Island Cruise (http://www.katarinacruise.com/elaphiti-islands), un tour che parte dal porto di Lapad e tocca tre isole: una splendida isola (Lopud), una caratteristica isoletta (Sipan) dove si mangia benissimo, a casa della famiglia Cvjetkovic, e un’isoletta inutile (Kolocep). L’escursione costa 250 kune a testa (mia figlia non ha pagato). Il pranzo è stato eccellente e divertente, tra piatti casalinghi, pane fatto in casa e canti con fisarmonica. Indubbiamente l’escursione merita per la visita di Lopud, isoletta di 4,63 km2, abitata da circa 200 abitanti. Dal porticciolo, molto grazioso, una lunga passeggiata di mezz’ora o in 10 minuti, con golf car (da cercare a 10 minuti a piedi dal porticciolo, andando vs ds sul lungomare) conduce all’altra parte dell’isola, dove si trova la splendida spiaggia di Šunj, l’unica spiaggia sabbiosa della Dalmazia! Šunj è anche il nome della baia, circondata dal verde. Qui si trovano lettini, ombrelloni, ristorante. A noi Šunj è piaciuta moltissimo, vale la pena di venire in traghetto e trascorrere un’intera giornata qui (o anche pernottare). Stupenda.

14° giorno: DUBROVNIK

Ci regaliamo una giornata di mare e relax. A Dubrovnik sono presenti alcune spiagge. Quella di Lapad è attualmente rovinata da un rumoroso cantiere con gru e mezzi edilizi. La spiaggia di Banje è vicinissima alle mura, è molto affollata, offre una splendida vista sulla città. La spiaggia di Sveti Jacov (San Giacobbe) è scomoda da raggiungere. Ci vogliono due bus da Lapad e ci sono tanti, tanti gradini da scendere (e risalire). La nostra scelta è caduta sulla spiaggia più comoda per noi, Copacabana, molto frequentata dalle famiglie. Si raggiunge facilmente, è il capolinea del bus 6 e da qui c’è una passeggiata nel verde di 10 minuti. Copacabana è la più grande spiaggia della città di Dubrovnik e si distende sulla penisola di Babin Kuk offrendo una pittoresca vista sul ponte moderno della città. A ridosso di Copacabana ci sono bar, chioschi, ristorante, giochi gonfiabili in acqua, lettini e ombrelloni (1 ombrellone + 2 lettini 120 kune). Noi ci siamo trovati bene, è ampia quindi non particolarmente rumorosa (i lettini sono disposti su due sole file). E’ presente anche una zona libera (nella parte meno bella) e una zona vip, con letti matrimoniali a gazebo, disposti su una lingua di cemento dalla quale si scende in mare a mo’ di piscina. Purtroppo questo è l’unico posto della Croazia dove abbiamo trovato il mare gelido! L’acqua è pulita. Trascorriamo ore in relax.

15° giorno: trasferimento a ZARA (350 km, prevedere 4/5 ore a seconda del traffico)

Il viaggio si preannuncia lungo, col consueto doppio passaggio di frontiera con la Bosnia, traffico e, purtroppo, la presenza di incendi. In questa estate 2017 sono stati diversi gli incendi in Croazia e alcuni focolai sono scoppiati durante la nostra permanenza. Lungo il trasferimento vediamo fumo, canadair all’opera, ma l’autostrada è aperta e tutto fila liscio. Al mattino ci siamo fermati, per una breve sosta a Ston/Stagno (1 ora circa da Dubrovnik). All’imbocco della penisola di Sabbioncello si trova la notevole muraglia di Ston (Stagno), un imponente sistema difensivo, considerato la maggiore impresa urbanistico-militare dell’epoca in Europa. La muraglia fu progettata e costruita per difendere il territorio di Ragusa e fu costruita dal 1333 al 1506 a unire due cittadine: Ston, a nord, e Mali Ston, a sud. Le mura, lunghe 5,5 chilometri, sono rinforzate con una quarantina di torri e ben cinque fortezze. Per lunghezza sono la seconda (chi dice terza) muraglia al mondo dopo la Muraglia cinese. Le mura di Ston sono state scelte come parte delle fortificazioni di Approdo del Re in “GoT”. Raggiungiamo Zara in tempo per il pranzo. La nostra sistemazione a Zara per 2 notti: Center Apartment Nata, in Josipa Jurja Strossmayera 2. Palazzo bruttino, ma appartamento comodo al centro e dotato di posto auto in cortile. Zadar è una città imperdibile, ricca di storia e arte, con il foro romano e tante chiese medievali.

Da fare al tramonto la passeggiata sul lungomare, arricchito da opere contemporanee:

– il Saluto al Sole, installazione di vetro e pannelli fotovoltaici a forma di cerchio di 22 metri di diametro intagliato nella pavimentazione in cui sono stati inseriti 300 pannelli fotovoltaici che immagazzinano l’energia del sole di giorno e la rilasciano di notte con un incredibile spettacolo serale di luci che simula il sistema solare.

– l’Organo Marino opera dell’architetto Nikola Basic: realizzata all’interno di una scalinata in pietra che scende nel mare, al suo interno vi sono canne e fischietti che con il passaggio dell’acqua creano un suono ipnotico che aumenta d’intensità quando passano al largo delle imbarcazioni.

Tantissimi turisti si danno appuntamento qui al tramonto. Per Hitchcock quello di Zara era il tramonto più bello del mondo (“Zadar has the most beautiful sunset in the world, more beautiful than the one in Key West, in Florida, applauded at every evening”).

Ci godiamo lo spettacolo del tramonto che si rivela davvero bello.

16° giorno: ZARA

Giornata dedicata alle bellezze della città. Si arriva al centro attraverso la passarella pedonale che attraversa il porto canale e attraverso porta Nova Vrata. Poco oltre, una scala sale e conduce a due bei musei vicini:

1) IL MUSEO DEL VETRO ANTICO

Veramente uno splendido museo! Realizzato secondo un progetto davvero ben riuscito, questo museo si avvale di un superbo allestimento, con grandi box luminosi e un etereo sottofondo musicale che rende ancora più piacevole l’esperienza della visita. Il museo illustra l’invenzione del vetro e la storia della sua lavorazione esponendo esemplari di utensili, cannelli e antichi vasi provenienti dall’Egitto e dalla Mesopotamia. La collezione comprende migliaia di pezzi: calici, brocche e boccette, gioielli, anelli e amuleti di vario tipo nonché oggetti insoliti rinvenuti nella zona di Zara, tra cui miniature romane usate dalle donne per conservare profumi e oli essenziali. Il museo ha una sala espositiva di 2.575 m2, una libreria, una sala per congressi, una sala soffiatura per il vetro ed un negozio di souvenir. Si trova su Poljana Zemaljskog Odbora 1, sito web www.mas-zadar.hr

2) IL MUSEO DELLE ILLUSIONI

Curioso e divertente, specie se si hanno bambini. Nel museo i visitatori possono visitare diverse installazioni e una quantità di puzzle e rompicapi ottici dislocati sulle pareti del museo, sperimentando in prima persona il mondo misterioso delle illusioni ottiche. Il Museo delle Illusioni di Zara ospita anche un grande tunnel con vortice virtuale – il primo di questo genere nel sud est dell’Europa – che sorprende chiunque cerchi di passarci attraverso. Un’altra attrazione del Museo è la sala degli specchi che, grazie a un numero di specchi diversi e di forma diversa in grado di distorcere gli oggetti riflessi fornendo una visione di volta in volta diverso, divertente o inquietante della realtà. Ma non è tutto! Ci sono anche stanze che distorcono la percezione delle dimensioni, stanze dedicate ai rompicapi ecc… Il Museo è aperto tutti i giorni, fino a sera, e si trova in Via Poljana Zemaljskog Odbora 2. Sito web http://zadar.muzejiluzija.com/en. Riprendiamo quindi la visita della città. Raggiungiamo la bella Piazza Narodni, di chiara impronta veneziana e vero salotto cittadino. Qui si trovano il palazzo comunale con la loggia della Gran Guardia (1562), la Torre dell’orologio e la Loggia di Città (1565). Troviamo anche una mostra temporanea dedicata ai rettili, non ce la perdiamo!

Via Siroka Ulica è la via principale e conduce a Piazza delle Erbe (Zeleni trg) dove nell’antichità sorgeva il foro romano. Vi si affaccia la cattedrale di Sant’Anastasia (in croato: Katedrala Sveta Stošije), sede dell’arcidiocesi di Zara. La cattedrale, fondata nel secolo IX, è un pregevole esempio del romanico italiano, di stile pisano-pugliese e in luminosa pietra d’Istria; è la chiesa più monumentale di Zara ed è considerata una delle più belle della Dalmazia. Per entrare qui coprite spalle e gambe: canotte e gonne corte NON sono ammesse.

Ancora più bella è la Chiesa di San Donato, accanto al foro, emblema della città di Zara e tra i più importanti monumenti architettonici della Croazia, risalente al IX secolo. Questa chiesa, in stile preromanico, dalla forma tondeggiante, era conosciuta fino al XV secolo come chiesa della Santa Trinità, per essere poi denominata San Donato in onore al vescovo che la fece costruire. Grazie alla sua caratteristica forma cilindrica e alla sua imponente monumentalità, San Donato viene considerata una delle chiese preromaniche più famose in Europa. La maggior parte degli ornamenti architettonici presenti, come le colonne monolitiche all’interno della chiesa, sono molto antichi e provengono prevalentemente dal vecchio e ormai distrutto Foro romano. Del foro romano rimane abbastanza poco, ma quel poco che rimane è parte della piazza di Zara. È impossibile parlare di Zara senza ricordare il celebre liquore “maraschino”, ottenuto dall’amarena. Lo compriamo come souvenir per amici e parenti in uno dei tanti negozietti del centro.

17° giorno: RASTOKE – PLITVICE

Partiamo in direzione di Plitvice che si trova a metà strada tra Zara e Zagabria, nella verde regione della Lika. Da Zara sono 140km, occorrono 2ore e ½ circa. La nostra sistemazione a Plitvice per 2 notti: Guest House Slavica Jezerce 7, località Jezerce. Indirizzo che raccomandiamo per la gentilezza dei gestori e la qualità del cibo offerto. Qui abbiamo cenato, molto bene, fatto colazione, molto bene e a prezzi onesti. I proprietari hanno comprato per noi i biglietti di ingresso al parco, facendoci risparmiare le lunghe code estive alla biglietteria e ci hanno addirittura portato e recuperato dall’ingresso, facendoci risparmiare anche il pagamento del parcheggio.

Pomeriggio: gita a Rastoke A 27 km. da Plitvice si trova Rastoke, famosa località sul fiume Sluncica, dove si trovano i mulini ad acqua vicino alle case con i tetti spioventi caratteristici di questa zona. Rastoke si trova vicino alla città Slunj, nella Contea di Karlovac. Quando si arriva a Rastoke si possono visitare i “Piccoli Laghi di Plitvice”, una barriera crea una serie di piccole cascate, rapide e bacini. L’insediamento è a pagamento, si paga un biglietto all’ingresso, ed è caratterizzato dai suoi mulini ad acqua, che risalgono al 17 ° secolo e che sono stati costruiti in pietra travertino e legno. Grazie al suo patrimonio architettonico, al suo valore etnografico e storico, alla sua bellezza naturale, nel 1969, Rastoke è stata dichiarata monumento culturale. Alberi e piccole e semplici casette di pietra e legno tutte costruite lungo il fiume e talvolta anche sopra (tra palafitte e piccole “isolette”). E’ possibile visitare un paio di mulini i mulini e assistere alla macinatura del grano per pochi euro. Noi ci siamo concessi una lunga pausa merenda al caffè/ristorante “Vodena Ovca” per godere del panorama dalla terrazza di legno della caffetteria, gustando ottime palacinke al cioccolato. Un certo numero di ristoranti qui a Rastoke offre i piatti tradizionali di questa regione, come la polenta fatta in casa dai mulini Rastoke, gli gnocchi, il proj (pane senza lievito con 5 tipi di cereali), la trota, l’agnello e lo strudel. Rientriamo a casa, cena ottima a base di trota e carne alla guest house.

18° giorno: PLITVICE

Dopo un’abbondante colazione, ci facciamo portare all’ingresso 1 del parco. Il parco Nazionale dei Laghi di Plitvice è un enorme parco naturale ricco di corsi d’acqua, laghi e cascate. Sito web: http://www.np-plitvicka-jezera.hr/it. Il Parco è formato da 16 laghi alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka (Fiume Bianco e Fiume Nero) e da sorgenti sotterranee, collegati tra loro da una serie di cascate, che si riversano nel fiume Korana. Nel parco sono presenti diversi sentieri e ben 18 km di passerelle di legno che danno al tragitto a pelo d’acqua un fascino unico. Nel 1979 il parco è divenuto Patrimonio dell’Umanità. Il Parco dei laghi di Plitvice è aperto tutto l’anno, giorni festivi compresi: le due entrate – Rastovaca entrata n.1 e Hladovina entrata n. 2 – sono aperte dalle 7 alle 20, mentre i parcheggi presso le entrate sono aperti dalle 7 alle 22. Il biglietto di ingresso (che comprende tutti i trasporti – battelli elettrici, trenini – all’interno del parco) costa 180kn in alta stagione con lo sconto per ragazzi 7-18 anni del 35% circa e gratis l’entrata per bambini sotto 7 anni. Il Parco di Plitvice si divide in due parti: la parte superiore i cui laghi si trovano in una valle dolomitica circondati da foreste e collegati da spettacolari cascate, e la parte inferiore dove si possono vedere laghi più piccoli e vegetazione più bassa. Nell’area del Parco vivono numerose specie animali, tra cui orsi, lupi, cinghiali, volpi e tassi, e diverse specie di uccelli. Oltre le passerelle di legno, per gli spostamenti all’interno del parco, vengono messi a disposizione battelli elettrici, barche e un trenino. Sono 8 i percorsi che attraversano il parco e durano indicativamente dalle 2 alle 8 ore di camminata. Il biglietto non comprende la mappa, che però in estate risulta spesso esaurita!

L’estate è un periodo molto affollato per la visita e l’organizzazione del parco presenta, a mio parere, altre lacune. Ad es. il parcheggio in estate è una specie di incubo (e costa); le biglietterie sono mal gestite e sembrano non avere un tetto massimo giornaliero di ingressi (per fortuna che il ns padrone di caso ci ha portato i biglietti in camera!); la segnaletica dei percorsi è carente; mancano panche e tavoli, lungo il percorso, dove riposare un po’; mancano i bagni lungo il percorso; le attese ai battelli e al “trenino” sono molto lunghe e sotto al sole. Inoltre, cosa assurda, i punti vendita di acqua e bibite sono insufficienti e mal segnalati. Prima di entrare attrezzatevi con scarpe comode, acqua e panini. Noi abbiamo sopravvalutato l’organizzazione del parco, e abbiamo rischiato la disidratazione, causa la difficoltà di procurarsi acqua. Qui tutti i percorsi: http://www.np-plitvicka-jezera.hr/it/programmate-la-vostra-visita/esplorate-il-parco/programmi-turistici/

Possibilità:

• dedicare una giornata intera al parco

• oppure dividere la visita in due giornate. (pom. ai laghi superiori, mattina successiva i laghi inferiori).

L’ingresso 1 è il punto di partenza per i programmi A, B, C, e K (il percorso più lungo).

L’ingresso 2 è il punto di partenza per i programmi E, H, F e K.

Noi abbiamo scelto il percorso “C” che ha come punto di partenza l’ingresso settentrionale del Parco (ingresso n° 1). Questa visita panoramica è di tipo circolare e comprende zone dei Laghi Inferiori e dei Laghi Superiori. Il punto d’arrivo di questo programma si raggiunge combinando il camminare e la navigazione con il traghetto elettrico, mentre la maggior parte del ritorno si percorre in trenino panoramico.

Poco dopo l’ingresso si trova la “Grande Cascata” /“Veliki slap, nonché una moltitudine di numerose cascate minori e lo splendore dei laghi. Questa è la parte che ci è maggiormente partita, tra i laghi Galovac e Gradinsko, perché c’è una grande concentrazione di cascatelle di varie altezze.

Dopo aver camminato lungo il lago Gradinsko e visto anche una grande grotta, abbiamo raggiunto il punto di imbarco P3 del traghetto elettrico che in 15-20 minuti conduce all’altro lato del placido lago. Purtroppo l’attesa è lunga (40 minuti) e quasi completamente al sole. Ma cosa mai ci vorrà a costruire una copertura in legno contro il solleone? Mah! In questo punto c’è una zona ristoro.

Giunti dall’altra parte del lago, troviamo l’attracco P2 senza bibite o cibo e facciamo l’errore di proseguire. Da qui una camminata infinita e a tratti noiosa ci conduce ad un punto ristoro (St3) dove vendono solo gelati! Esatto! Niente bibite o acqua. E questo benché la mappa indichi la presenza di un piccolo ristorante. Informazione sbagliata! Lanciamo anatemi contro chi gestisce il parco, succhiamo un gelato e andiamo al punto dove il trenino carica i turisti e conduce al punto St2. Anche qui attesa lunga. Giunti al punto St2, finalmente troviamo una caffetteria e ci riprendiamo.

Da qui si può proseguire verso l’ingresso 1 o fare una scarpinata a piedi sino all’ingresso 2 del parco.

Noi del parco ne abbiamo veramente abbastanza: purtroppo la nostra fiducia e la disorganizzazione del parco ci hanno impedito di godere delle sue bellezze sino in fondo; sicuramente una visita in primavera o autunno permettono di apprezzarlo al meglio. Ci facciamo venire a prendere e trascorriamo il resto del pomeriggio in relax.

Cena eccellente, a circa 15 minuti da casa, nell’eccellente “Restoran Degenija”, nel paesino di Rakovica.

Ah! In Croazia si cena molto presto, se volete trovare posto nei ristoranti più gettonati, prenotate (se si può) o andateci presto, tipo 18,30/45.

19° giorno: ZAGABRIA

Dopo un’ottima colazione in guest house, partiamo in direzione Zagabria. Troviamo molto traffico nella parte conclusiva del viaggio, dove c’è uno snodo verso la Slovenia e si procede a passo d’uomo. Impieghiamo tre ore abbondanti per arrivare. La nostra sistemazione a Zagabria per 1 notte, in centro, con parcheggio auto privato è l’eccellente Apartment Studio Mirror, Prolaz Gjure Dezelica 11, Donji Grad. Zagabria è una città piena di vita e di attrazioni. E’ divisa in Città alta (Gornji Grad) e Città bassa (Donji Grad). La prima, più antica, si trova sui colli Gradec e Kaptol mentre la seconda, del XIX secolo, si estende alle sue pendici sino al percorso della ferrovia. Zagabria offre al turista tante cose da vedere. Purtroppo troviamo ad attenderci un caldo quasi insopportabile che limita la nostra esplorazione. Il caldo è opprimente, rasentiamo i 39 gradi, ma non rinunciamo ad una visita. Dal nostro appartamento si incontra, dapprima, il bellissimo edificio neobarocco del Teatro Nazionale. Si trova sulla gigantesca Piazza dedicata a Tito, Trg Marsala Tita. Poi si arriva al centro storico della Città Bassa, decidiamo di fermarci nella bella piazza Petar Preradovic, dove pranziamo, con ottime insalate, al ristorante “My Way”. La piazza è intitolata a un poeta ottocentesco Petar Preradović, ma è più conosciuta come Piazza dei Fiori per via dei numerosi chioschi di fiori. Sede di scambi mercantili fin da epoche antichissime, oggi vi sono numerosi bar, librerie, ristoranti e un piccolo centro commerciale. Monumento principale della piazza è la chiesa serbo ortodossa. Troviamo tempo anche per un po’ di shopping. Con una passeggiata si raggiunge la parte alta della città, il cui cuore è rappresentato dalla Piazza di Jelačić e zone limitrofe, essenzialmente il centro della capitale, zona ricca di caffè, negozi, ristoranti.

Piazza Jelačić, risale al 1830; al centro si trova la statua del governatore Josip Jelacic. Qui sorge il famoso mercato Dolac, che con i suoi 80 anni di storia rappresenta il più antico mercato all’aperto di tutta la città. Il mercato è a a due piani: il livello superiore è dedicato a frutta, verdura e souvenir, pesce; il livello inferiore è al chiuso con le macellerie, panetterie e negozi di specialità alimentari. Carino, ma non aspettatevi troppo.

Da qui si passa alla Cattedrale, dove cerchiamo un po’ di riparo dal solleone. La cattedrale di Zagabria, che si trova vicino alla Piazza di Jelačić ed è il più imponente edificio sacro di stile neogotico in questa parte d’Europa. E’ dedicata all’Assunzione della Beata Vergine Maria ed è un’imponente struttura coronata da 2 guglie gemelle, alte 108 metri, visibili da più parti della città di Zagabria. Costruita alla fine del XIII° secolo sulle rovine di un edificio del 1093 distrutto da un attacco tartaro nel 1242, il suo volto attuale è il risultato di una serie di lavori che hanno interessato lo stabile nel corso dei secoli. Nel 1880 un terremoto distrusse completamente il campanile e l’imponente cupola dato che la navata principale collassò. Curiosità: la cattedrale è raffigurata sul retro della kuna croata da 1000.

Da qui, con una lunga passeggiata vediamo la strada Tkalciceva, caratteristica e ricca di bar e ristoranti; poi la Porta di Pietra, unica porta rimasta della cinta muraria più antica, oggi cappella devozionale ricca di ex voto; infine la splendida Chiesa di San Marco.

La Chiesa di San Marco è uno degli edifici simbolo di Zagabria: colorata, celebre per il tetto costruito nel 1880 con piastrelle smaltate policrome bianche, rosse e celesti, con sul lato destro l’emblema di Zagabria mentre sul lato opposto ci sono gli stemmi di Croazia, Dalmazia e Slovenia. La chiesa risale al XIII° secolo, di cui conserva una finestra romanica sul lato meridionale e la base del campanile, mentre il portale gotico, composto da 15 figure poste in nicchie poco profonde, è stato scolpito nel XIV° secolo. Noi l’abbiamo trovata chiusa all’interno: si poteva sbirciare dentro dalle finestre a vetri. Accanto alla Chiesa si trovano il Sabor, il Parlamento della Croazia in stile neoclassico, e il Palazzo Urbano, in stile barocco e sede del Presidente della Repubblica.

Ci concediamo un gelato e poi scendiamo verso la Città Bassa con la celebre funicolare, in funzione dal 1893. Accanto all’ingresso di trova anche la torre panoramica (Lotrščak Tower).

Zagabria offre musei per tutti i gusti, noi scegliamo di dedicare un po’ di tempo allo splendido MIMARA (http://www.mimara.hr).

Il Museo Mimara è lo spazio culturale più importante di Zagabria. Fondato nel 1980, aperto al pubblico nel 1987 grazie alla collezione d’arte ricca e diversificata donata da Ante e Wiltrud Topic Mimar, comprende opere del mondo antico, opere d’arte europee dal Medioevo al XX° secolo, opere d’arte provenienti dall’Oriente e dal Medio Oriente. Il museo ospita qualcosa come oltre 3700 opere d’arte che appartengono a diverse culture e civiltà e sono realizzate con varie tecniche e materiali (vetro, legno, pietra ecc). Sono circa 450 i disegni e i dipinti realizzati da famosi maestri di diverse scuole tra i quali spiccano Raffaello, Velasquez, Rubens, Rembrandt, Goya, 200 le sculture dall’antichità al ventesimo secolo, rarità dell’antico Egitto e della Grecia classica. Ospitato in un palazzo neo rinascimentale della fine del XIX secolo, in Rooseveltov trg, il Mimara è davvero un museo imperdibile.

Stremati dal caldo, ci rilassiamo e ceniamo in appartamento.

20° giorno: KRAPINA – KUMROVEC KRAPINSKE TOPLICE

Ci spostiamo a nord, nella verde regione della Zagorje. Puntiamo dritti verso la cittadina di Krapina che raggiungiamo in un’oretta, con autostrada. In una pausa in autogrill acquistiamo la “vigneta” che ci servirà per percorrere l’autostrada slovena, tra un paio di giorni. A Krapina si trova un museo stupendo e originale, il Krapina Neanderthal Museum (http://www.tzg-krapina.hr/en/museum_of_early_man). Il museo è aperto tutti i giorni, in estate dalle 9 alle 18. Questa tranquilla cittadina rurale è famosa per il suo sito archeologico, il più grande d’Europa per il periodo neanderthaliano, venuto alla luce per la prima volta nel 1899 con il rinvenimento di fossili animali e umani: 876 resti umani di cui 196 denti appartenuti a decine di individui, ma anche uno splendido scheletro di T.Rex! Il caldo continua ad essere opprimente, ma ci spostiamo, per una rapida visita, a Kumrovec, a una quarantina di minuti di auto. Qui si trova un bel Museo Etnografico all’aperto, lo Staro selo Museum, purtroppo restiamo delusi dal fatto che, pur essendo domenica, non ci sono gli artigiani all’opera, come invece indicava il programma. Pranziamo, con eccellenti hamburgers, in un piccolo chiosco accanto al parcheggio, poi visitiamo le casette aperte, compresa la casa natale di Tito. Il posto è piacevole, il villaggio-museo comprende una quarantina di case e fienili tradizionali in legno e terra battuta, le hize, tipiche della regione della Zagorje. Troviamo esposti giocattoli antichi, manichini, mobili, strumenti dei mestieri come torchi da vino e attrezzi da panettiere che rievocano gli ambienti originali e mostrando uno spaccato delle arti, dell’artigianato e delle usanze di questa regione. Ci spostiamo infine nella cittadina termale di Krapinske Toplice. La nostra sistemazione a Krapinske Toplice per 2 notti è l’Apartmani Sanja, su Antuna Mihanovića, appartamento molto carino, silenzioso (è leggermente fuori città) e arredato con gusto.

Finalmente il caldo sembra dare una tregua, facciamo la spesa a 13km di distanza, nella cittadina di Zabok, in un grande supermercato della catena Plodine (a K.Toplice la domenica i supermercati sono chiusi).

Cenetta gustosa in appartamento.

21° giorno: CASTELLO DI TRAKOSCAN – TERME DI KRAPINSKE TOPLICE

Ci svegliamo con un cielo grigio e la temperatura finalmente crollata di 10 gradi! Ci spostiamo al bellissimo castello di Trakoscan (Dvor Trakoscan), a circa 38 km (40 minuti circa). In estate il castello è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18. Arriviamo all’apertura, fa decisamente fresco e siamo gli unici visitatori. Non sappiamo perché, ma non paghiamo l’ingresso. Il Castello di Trakošćan è forse il più bel castello della Croazia. Sorge tra i boschi, immerso negli 87 ettari di terreno che lo circondano, su uno sperone roccioso, davanti ad un laghetto artificiale. Sebbene la data esatta della sua costruzione sia ignota, questo maniero viene citato per la prima volta in un documento del 1334. Il castello fu rinnovato in stile neogotico intorno alla metà del XIX secolo, ed è completamente arredato. Il castello fu abitato dalla ricca famiglia Draškovići dal XVIsec al 1944 (poi si trasferirono in Austria). Durante il XVIII secolo alle torri furono aggiunti i merli e intorno alla fortezza vennero costruite altre torri, mura e strutture difensive. Il castello si sviluppa su tre piani, sui quali sono esposti i mobili originali e un gran numero di ritratti. Le sale sfoggiano stili diversi, dal neorinascimentale al gotico e al barocco. Degne di nota sono anche la collezione di spade e di armi da fuoco e la cucina d’epoca situata nel seminterrato. Non mancano un grazioso parco romantico in stile inglese e il delizioso laghetto artificiale. Veramente un castello suggestivo, splendidamente arredato! Torniamo a Krapinske Toplice per rilassarci nelle sue belle terme. Il parco acquatico “Aquae vivae” http://www.aquae-vivae.hr/ ) è il più grande complesso di piscine coperte in Croazia (18.000 mq) con numerose attrazioni acquatiche: fiume, geyser, cascate, piscine per bambini, piscina con onde, piscina per le immersioni subacquee, piscina per nuoto, scivolo, 3 piscine esterne. Tutte le piscine hanno acqua termale con temperature 28-38 gradi. Il tempo migliora, si riescono ad utilizzare anche le piscine all’esterno. Trascorriamo alcune ore in relax, pranziamo al sacco. In serata ottima cena, con incredibile temporale, al “Bistro pizzeria Graso”, vicino al paesino di Zabok, ulica Gredice Zabocke.

22° giorno: CASTELLO DI VELIKI TABOR – POSTUMIA

Al mattino il sole splende e la temperatura è perfetta. Ci spostiamo al celebre castello di Dvor Veliki Tabor (www.veliki-tabor.hr/en). Il castello in estate è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17 (19 il sab e dom), ingresso 20 kune. Per raggiungere il castello di Veliki Tabor, appollaiato su una collina, si attraversa un incantevole paesaggio di colline, campi di mais, vigneti e foreste. Verso la fine del XVI secolo i nobili croati iniziarono a far costruire in questa zona imponenti castelli fortificati per difendersi dalla minaccia dei turchi. Il castello di Veliki Tabor è uno di questi. Risale al XII secolo, ma l’aspetto attuale è del XVI secolo. La maggior parte del castello fu costruita dalla famiglia nobile croata Rattkay che rimase proprietaria della fortezza fino al 1793; il pittore croato Oton Iveković abitò il castello dal 1927 al 1935, mentre ora il castello è di proprietà dello Stato croato che lo ha lungamente restaurato. La parte più antica del castello è la torre a cinque punte costruita nel XII secolo, mentre le altre torri risalgono ai secoli XV e XVI. Il complesso d’ingresso è stato costruito intorno al 1820. A questo castello è legata una delle più note leggende di Croazia, quella di Veronika di Desinić e Fridrih di Celj. Lei era una fanciulla bella e povera, lui il figlio del castellano. Si innamorarono e fuggirono per sposarsi di nascosto, ma i soldati del padre di lui, Herman di Celj, li catturarono: Fridrih fu rinchiuso nella torre di Celj e Veronika fu affogata e murata nelle mura del castello. Nelle fredde notti invernali, si racconta che nel castello risuoni il pianto dell’infelice fanciulla…

Da non perdere il pranzo al ristorante Grešna Gorica (http://gresna-gorica.hr/kontakt, Taborgradska 35, 49216 Desinić Telefon: 049/343/001) un locale rustico molto noto in zona. Locale tradizionale immerso tra i vigneti, che possiede parecchi animali (gatti, cane, gallo, galline, caprette, maialino, tartarughe, daini) ai quali è possibile dare da mangiare e molto spazio per giocare all’aperto.

La cucina è quella tipica della Zagorje, con gli štrukli (ravioli ripieni di ricotta) e lo srneći gulaš (gulasch di selvaggina), “mlinci” (sfoglia di pasta), zuppa di funghi, salsicce fatte in casa, il tradizionale formaggio vaccino della Podravina, anatra e strudel di mele. Questo ristorante si trova circa 2 km a est di Veliki Tabor. E’ aperto tutti i giorni, dalle 11 alle 21 e si mangia divinamente!

Nel pomeriggio partiamo per la Slovenia, dove arriviamo in circa due ore e mezzo (190km). Ricordare di attaccare al parabrezza il bollino autoadesivo della “vigneta”, per circolare in autostrada. Il nostro pernottamento in Slovenia è a Razdrto, uscita autostradale dopo Postumia: Tourist Farm Hudičevec, semplice, tranquillo, con intorno prati, asinelli e pecore. Ci godiamo il fresco, facciamo due coccole agli asini e ceniamo, bene, al ristorante della struttura.

23° giorno: partenza e arrivo in Italia

Dopo un’abbondante colazione, si parte per l’Italia. Per evitare traffico, consigliamo di seguire l’autostrada in direzione Gorizia. Si conclude così il nostro viaggio, ricco di arte, natura e buon cibo!

Appunti di cucina croata

Un viaggio in Croazia è anche un viaggio di sapori: la cucina croata unisce spunti mitteleuropei (nel nord del paese) alla migliore tradizione mediterranea (alcuni di diretta discendenza greco-romana), senza tralasciare elementi più esotici, di provenienza turca (nel sud del paese).

La cucina croata non ha piatti troppo elaborati, ma gustosi.

L’antipasto tipico è prosciutto & formaggio, serviti con olive: il prosciutto Posidarja subisce un particolare trattamento prima di essere affumicato. Il formaggio più noto è quello di pecora prodotto sull’isola di Pag (Paski Sir), spesso guarnito con peperoncino piccante.

La carne è presente in tanti piatti della Croazia: agnello o maialino o vitello sono serviti arrosto, allo spiedo e cotti sotto la “peka”, una sorta di campana di metallo/ghisa/terracotta, in teglie dove si dispongono anche patate e verdure

La grigliata di carne è un piatto molto diffuso in Croazia: la carne viene proposta alla brace o servita in Ražniči, gli spiedini, accompagnati da cipolle e peperoni. La carne più usata per i raznici è quella di maiale, ma si possono preparare anche pecora e agnello. Solitamente si gustano con ajvar, una salsa piccante preparata con peperoni rossi macinati e spezie.

I Ćevapčići sono polpettine cilindriche a base di carne trita, composti di carne di maiale, manzo e agnello, cipolla tritata finemente, pepe e paprika dolce. Vengono generalmente serviti cotti al barbecue, sulla griglia o alla piastra. Una variante li vede infarinati e rosolati in padella.

Mesano Meso è il piatto di carne mista che prevede Ćevapčići e Ražniči con altri pezzi di carne arrosto; molti piatti di carne vengono serviti con patate fritte e insalata a base di pomodori, cipolla cruda e cavolo cappuccio.

Altro piatto più tradizionale è la pasticciata o pastizada, polpa di manzo marinata nell’aceto, steccata e insaporita con lardelli e aglio, cotta in casseruola con grasso di maiale (strutto) e condimenti vari, il cui sugo è adoperato per condire lasagne, maccheroni o gnocchi; talvolta, a cottura quasi ultimata, si aggiunge qualche etto di prugne secche (pastizada coi susini).

Le Sarma sono involtini di foglie di cavolo in salamoia o foglie di viti scottate in acqua salata, al cui interno vi è un misto di carne macinata, cipolle e riso leggermente saltate in padella in precedenza. Il tutto viene cotto in pentola con acqua, un po’ d’olio e un pizzico di sale. Può essere mangiata singolarmente oppure con l’aggiunta di una salsa fatta con panna e yogurt intero naturale un pizzico di sale o panna acida.

Non manca il pesce, specie sulle località della costa: frutti di mare come le celebri ostriche e cozze di Ston, il pesce alla griglia (con branzini, orate, dentici, calamari, scampi, gamberi).

Poi c’è la zuppa di pesce fatta con pesce, olio d’oliva, aglio, sedano, prezzemolo e riso. Celebre anche il brudet, cioè brodetto di pesce che si serve con la polenta. Nel brodetto si usano anche anche scampi e granchi.

Non dobbiamo dimenticare il risotto di frutti di mare o risotto nero fatto di seppie e calamari. Molto apprezzata è la sardella salata della Dalmazia.

Notissimo è il maraschino di Zara.

Tra i dolci: la kotonjata (un pudding di mela cotogna), le kroštule (dolce tradizionale fritto color giallo dorato spesso servito con la grappa istriana fatta in casa), le fritule (frittelle classiche), il paradižet (dolce di uova e latte) caratteristico della Dalmazia, i rafioli (i biscottini friabili, riempiti di mandorle), il pane dolce detto ‘sirnica’, la ‘rožata’ (la crema di uova e caramello). Diffuse un po’ ovunque le palacinke, crepes servite con cioccolato o marmellata.

Il vino è tra le eccellenze della Croazia: la produzione è molto interessante: la regione continentale conta 300 produttori doc, quella costiera 130, con vini estremamente diversi tra loro ed alcune etichette notevoli soprattutto nell’ambito del bianchi profumati e dei vini da dessert. L’area nord-occidentale della Croazia continentale presenta vitigni abbarbicati sulle alture, a 150-300 metri sul livello del mare. Qui il clima è umido, ma il sole sufficiente per garantire un’ottima produzione, soprattutto di bianchi a bassa gradazione alcolica, freschi e profumati.

Tra i molti prodotti ricordiamo il Gravina, la Kraljevina, il Plavec zuti, ma anche vini meno tradizionali e più di nicchia, tra i quali spicca l’ottimo sauvignon di Medimurje.

La zona nord-orientale, caratterizzata da declivi più morbidi con vitigni che si trovano a 150-200 metri sul livello del mare, forti di un clima più secco ed organizzati spesso lungo altipiani a terrazze, si producono grasevina, pinot bianco, traminer.

I vini rossi sono meno diffusi, ma spesso di altissima qualità: il Dingač, prodotto nella penisola di Peljesač, è stato il primo vino ad ottenere la denominazione di origine controllata nel lontano 1967. La costa e le isole producono vini di altissima qualità. Spiccano il bianco Vugava, profumato e caratterizzato da un intenso colore paglierino nell’isola di Vis, il Gkr a Korcula e l’eccezionale Malvasia di Dubrovnik. In effetti, i vini da dessert della Croazia sono il fiore all’occhiello della produzione nazionale.

Come birra (PIVO) trovate la OZUISKO PIVO e la KARLOVACKO PIVO.

L’acquavite locale ricavata dalle prugne è la SLIVOVICA; oppure dall’uva (LOZA) oppure aromatizzata con erbe (TRAVARICA) .

In valigia:

• le scarpette per le tante spiagge rocciose o di sassi

• materassini, per stendersi con comodità in spiaggia

• passaporti in regola

• tessera sanitaria

• documenti auto: patente, libretto di circolazione, foglio verde

– triangolo regolamentare EU

– scatola di pronto soccorso EU

– scatola di lampadine di scorta

– giubbino rifrangente

– guida Routard Croazia

Siti utili:

– http://croatia.hr/it-IT (tante le brochure on line, ma spediscono anche materiale cartaceo a casa, in italiano)

– il forum tripadvisor Croazia

– i diari di viaggio di Turisti per caso



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