In giro per la Croazia 2
Sabato 11 giugno
Sono le 14 circa e si parte in macchina (Sara ha detto noooooooooo) alla volta della Croazia, la prima tappa sarà a Lovran (680 km 7 h) dove prevediamo di arrivare verso le 22, tempo permettendo. Le previsioni non sono buone, quest’anno piove molto e l’estate sembra ancora lontana. Il viaggio è buono, è sabato pomeriggio e non c’è tantissimo traffico. Dalle parti di Trieste ci fermiamo a fare benzina (30 €) e mangiare un panino (14,70 €) prima di attraversare il confine sloveno. Usciamo dall’autostrada (Borghetto S.S. – Trieste 46,80 €), attraversiamo la frontiera e prendiamo la statale E61 che ci consente di attraversare la Slovenia (30 km) senza pagare la famosa vignetta autostradale. Intanto il cielo si fa sempre più scuro. Alla frontiera con la Croazia ci mettiamo in una antipatica e scortese poliziotta che ci controlla i documenti senza proferire parola e saluto e poi ripartiamo, inizia a piovere e a pochi km dall’arrivo la pioggia diventa un fortissimo temporale con tuoni e fulmini. Arriviamo all’Hostal Link (Šetalište maršala Tita 9 – 464,30 Kn circa 62 € per una notte) sotto il diluvio, sono da poco passate le 22, siamo in pieno orario, eravamo un po’ in apprensione perché la reception chiude alle 23. Il posto è molto carino ma avremo modo di vederlo meglio domattina, siamo molto stanchi e andiamo a dormire
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Domenica 12 giugno
Facciamo una veloce colazione e lasciamo l’albergo, si tratta di una struttura nuovissima, ostello solo di nome…… hanno finemente ristrutturato una delle tante ville di questa parte dell’Istria trasformandola in un hotel con affaccio sul mare. Mettiamo le valigie in macchina e facciamo un pezzo della famosa e deliziosa passeggiata di 12 km che va da Lovran a Volosko passando per Opatija, (Abbazia in Italiano, da noi soprannominata Topazia). A picco sul mare e fiancheggiata da ville del secondo ottocento e primo novecento circondate da giardini e parchi, peccato per il tempo, inizialmente è solo grigio ma poi comincia a piovigginare. Dopo avere prelevato 1700 Kn (236,45 €) e recuperato la macchina ci dirigiamo a Volosko, un piccolo e caratteristico borgo di pescatori dove ci fermiamo a pranzare da Moho (Obala Frana Supila 8 – 194 Kn – 26,92 €) dove mangiamo discretamente, fanno una buona pizza nel forno a legna. Torniamo a Lovran, facciamo benzina (276 Kn – 37,50 € – circa 1,20/l) e ci dirigiamo verso Brestova per prendere il traghetto per l’isola di Cres (160 Kn – 21,58 €). Ha smesso di piovere, è uscito un po’ di sole, la traversata dura una ventina d minuti e ci vuole un quarto d’ora di macchina per arrivare a Cres capoluogo. Arriviamo intorno alle 17 all’Apartament Livia (Šetalište 20. travnja 50c – 130 € per due notti), un meraviglioso appartamento con due stanze da letto, enorme soggiorno e terrazza, nuovo e molto bene arredato. Il proprietario parla italiano, è molto gentile e ci da qualche dritta sul posto e su dove mangiare. Usciamo a fare una passeggiata per farci un’idea del posto, la cittadina è carina anche se molto piccola, andiamo a vedere le spiaggette e durante la camminata ci facciamo ingolosire dalla simpatica insegna di un ristorante e decidiamo di cenare alla Konoba Kumpanija (Melin 1 – 400 Kn – 54,35 € – voto 5,5) un posto anonimo, caro e con cibo scarso. Una passeggiata e un gelato (industriale e non certo eccellente) e torniamo a casa per la notte.
Lunedì 13 giugno
Oggi il tempo è bello, c’è un bel sole caldo, si va in spiaggia. Optiamo per la spiaggia vicino al paese, nei pressi dell’hotel Kimen e dei campi da tennis. Volevamo andare alla spiaggia di Lubenice ma il tempo non è a posto e si dovrebbe prendere un taxi-boat e stare fuori tutto il giorno. La spiaggia è piccola e fatta di piccoli sassi ma pulita e munita di doccia, l’acqua del mare un po’ fredda ma molto belle e trasparente. Pranziamo con dei panini che sono andato a comprare in paese ( 30 Kn) e dopo pranzo affittiamo un pedalò, il tempo sta peggiorando, nuvoloni neri si addensano su Cres e vediamo anche qualche fulmine in lontananza. Rientriamo a casa, ci facciamo una doccia e andiamo in macchina fino a Lubenice, un piccolissimo borgo arroccato su un monte da cui si gode una vista mozzafiato anche perché nel frattempo le nuvole si sono allontanate senza scaricare pioggia e il cielo è tornato sereno. L’ultimo tratto di strada per arrivare è strettissimo e contornato da muri di pietre, per fortuna che non è trafficata. Dall’alto ammiriamo la meravigliosa spiaggia ma ci rendiamo anche conto che è raggiungibile solo in barca o da parte di persone allenate e con scarpe adatte, il dislivello è notevole. Rientriamo a Cres e andiamo a cena al Buffet Feral (Riva Creskih Kapetana 9 – 435 Kn – 58,84 € – voto 7), locale carino sul porto, cena di pesce discreta, senza guizzi. Dopo cena ci sediamo in una gelateria con dehor e televisione per vedere la partita Italia-Belgio (2-0) e mangiare un gelato (discreto), ma fa fresco e c’è aria e Monica e Sara tornano a casa dopo il primo tempo. Finita la partita rientro anche io e si va a dormire.
Martedì 14 giugno
Dopo colazione andiamo in centro a fare compere in un negozietto che vende prodotti artigianali in cuoio, poi acquistiamo del miele alla salvia (prodotto tipico dell’isola oltre all’allevamento dell’autoctona pecora tramuntana) e quindi partiamo alla volta di Zadar (300 km 3 ore più 20′ di traghetto). Prendiamo il traghetto da Porozina a Brestova (160 Kn – 21,64 €) e poi risalendo l’Istria ci fermiamo nuovamente a Volosko per pranzo. Oggi il tempo è molto più bello e il paesino molto più carino che sotto la pioggia. Pranziamo dal collaudato Moho (171 Kn – 23,25 €) e poi ci rimettiamo i viaggio. Facciamo la statale fino a Senj e intorno a Rijeka abbiamo qualche problema a trovare la strada giusta, il navigatore (muto!) è un po’ difficile da seguire nella moltitudine di strade e svincoli. Il viaggio è lungo ma abbastanza piacevole, il traffico scarso. Arriviamo a Zadar intorno alle 17, il tempo è peggiorato, è grigio e c’è vento. Cerchiamo l’Apartament Golden Gate (Nikole Tesle 14 c – 118 € per due notti). Il proprietario ci accoglie in un carino e nuovissimo condominio, l’appartamento è nuovo, bello ed arredato con molto colore e buon gusto, il tipo parla bene inglese e un po’ di italiano, ci da qualche consiglio sulla cena oltre alle istruzioni sulla casa. Ci cambiamo e andiamo nella città vecchia a fare un giro prima di cena. Siamo a circa 7/800 m dal centro ma facciamo un pezzo in macchina e troviamo posto proprio vicino al ponte che attraversa il porto e conduce al centro storico. La nostra guida descrive Zara come una città non interessante ma a no fa tutt’altra impressione, è carina e molto animata. Decidiamo di seguire il consiglio del nostro padrone di casa e ceniamo al ristorante Bruschetta ( Mihovila Pavlinovica 12 – 411 Kn – 55,87 € – voto 8). Finalmente una buona cena in un bel ristorante con ottimo servizio, il locale è molto grande e frequentatissimo ma il servizio veloce ed attento e il conto onesto, credo ci torneremo. Dopo cena facciamo una passeggiata e andiamo a vedere l’Organo marino che si trova sull’angolo nord-occidentale della banchina che circonda il centro storico. Realizzato su progetto dell’architetto Nikola Bašić, si tratta di un organo, strutturalmente simile ad una scala digradante verso il mare, formato da 35 canne d’organo di diversa inclinazione, forma e lunghezza. Grazie al moto ondoso dell’acqua marina queste canne producono suoni continuamente diversi. Ci fermiamo un po’ ad ascoltare e poi proseguiamo verso il Saluto al Sole, un’altra opera ingegneristica dell’architetto zaratino Nikola Bašić, costituita da un cerchio di ben 22 metri di diametro, composto da 300 lastre di vetro a strati sovrastanti dei pannelli fotovoltaici che catturano la luce solare durante la giornata. Di sera gli specchi si illuminano con luci cangianti e multicolori, in sincronia con il tramonto e dei blocchi di pietra che rappresentano i pianeti del sistema solare, creando incredibili effetti stroboscopici per tutto il lungomare. Quest’ultima installazione ci lascia un po’ perplessi. Ci avviamo a recuperare la macchina e a casa per la notte.
Mercoledì 15 giugno
Oggi la giornata è bella, l’ideale per andare al parco nazionale di Krka facciamo colazione e ci dirigiamo verso Skradin (80 km – 1h). Arriviamo verso le 10, facciamo i biglietti (110+110+80 Kn – 40 €) e aspettiamo la barca che in una ventina di minuti ci porta all’ingresso del parco. Il parco Nazionale delle Cascate Krka si trova nell’entroterra di Sibenik. Il Parco Krka è uno dei più bei parchi della Croazia, costituito nel 1985 copre un’area di 109 kmq della parte più spettacolare del corso del fiume Krka che con le sue 7 cascate e una differenza di altitudine di 242m costituisce un importante fenomeno carsico, caratterizzato dalle cascate di travertino. Trascorriamo una bella giornata camminando sulle passerelle in legno che si snodano tra le cascate, i laghetti e la terra ferma, avvistando pesci, uccelli, libellule di un intenso blu e soprattutto tante rane. Il pezzo forte è costituito poi dal bagno finale nelle cascate, l’acqua è fredda ma l’occasione unica. Dopo il bagno facciamo uno spuntino, un riposini e poi riprendiamo la macchina (parcheggio 42 Kn per 7 ore) per tornare a Zadar (benzina 350 Kn – 47,27 €). Facciamo la doccia e andiamo nel centro storico per fare un giretto e qualche foto prima di cena. Il centro è bello, con vestigia romane e veneziane, simboli delle varie dominazioni delle città della costa dalmata, peccato che abbiano anche costruito dei palazzi mostruosi accanto alle chiese e alle rovine. A cena torniamo indiscutibilmente al ristorante Bruschetta ( Mihovila Pavlinovica 12 – 438 Kn – 59,54 € – voto 8), mangiamo di nuovo molto bene e proviamo anche a prendere il dolce, buonissimo e con un ottima presentazione. Dopo cena Sara vuole andare a vedere la mostra dei serpenti e io lascio volentieri a Monica il compito di accompagnarla, intanto prelevo al bancomat 1700 Kn, mi viene proposto un addebito in euro di 237 €, oppure un addebito in valuta che scoprirò una volta a casa essere molto più conveniente (223,32 €), questa volta opto per la soluzione più conveniente ma altre due volte non lo farò perché non al corrente della differenza. Facciamo ancora quattro passi e rientriamo a casa per la notte.
Giovedì 16 giugno
Lasciamo Zara con destinazione Spalato e tappa a Trogir (130 km 2 h). Oggi c’è molto vento, arriviamo a destinazione, parcheggiamo ed entriamo nel centro storico di Trogir, che è costruita interamente su una piccola isoletta. La cittadina costruita dai veneziani è carina ma troppo ingolfata di turisti e un po’ troppo acchiappa turisti, piena di negozi di souvenir e ristoranti. Io e Sara saliamo sulla torre del Castello del Camerlengo, si gode un bel panorama ma il castello è molto mal tenuto. Visitiamo la bella cattedrale e saliamo (sempre io e Sara anche se sarebbe proibito ai minori) sul campanile per ammirare il panorama della città. Pranziamo al ristorante Monika (Budislavićeva ul. 12, 291 Kn – 39,84 € – voto 6,5), cibo discreto in un bel giardino interno al riparo dal caos cittadino. Finalmente assaggio i ćevapčići (polpettine di carne trita speziata cotti alla griglia). Recuperiamo la macchina e ci avviamo verso Spalato (40 km 40′), arriviamo all’appartamento Kamenita (Kamenita ul. 121 – 142 € per due notti) intorno alle 16 e veniamo accolti dalla stralunata incaricata dalla proprietaria. Ci da qualche dritta su come raggiungere il centro che dista poche centinaia di metri e dove cenare. L’appartamento è abbastanza carino, un po’ particolare, situato al piano terreno, con giardino, soppalco con letto matrimoniale, certo nulla a che vedere con i precedenti. Mentre le mie donne si rinfrescano e riposano faccio un giro di perlustrazione e un po’ di spesa (acqua, yogurt per la colazione ecc.) poi torno a recuperarle e andiamo in centro. C’è un fortissimo scirocco, caldo ed opprimente, che fa mulinare foglie e polvere, sul mare non si riesce quasi a camminare e tutti i dehor dei bar sono chiusi. Facciamo una passeggiata cercando un posto per mangiare e finiamo da Tinel (Tomića stine 1 – 290 Kn – 39,16 € – voto 7) un bel ristorante con personale molto gentile, il cibo ordinario ma forse non abbiamo fatto delle buone scelte sul menù. Una passeggiata ci riporta a casa per la notte, speriamo di dormire visto che il vento ulula….
Venerdì 17 giugno
Il vento si è calmato molto ed è una bella giornata di sole, purtroppo il mare è ancora agitato e non riusciamo a fare l’escursione alle isole che volevamo, d’altro canto non avremmo avuto tempo sufficiente per visitare bene la città…… tutto non si può fare. Dopo ave fatto colazione ci dirigiamo in centro, passiamo davanti all’ostello della gioventù con le pareti ancora segnate dai proiettili di artiglieria, tragico ricordo della guerra degli anni 90. Ci fermiamo in piazza della Repubblica dove compriamo alcune cose da portare agli amici in un mercatino del biologico e poi ci dirigiamo verso il Palazzo di Diocleziano, un imponente complesso architettonico fatto edificare dall’imperatore Diocleziano, molto probabilmente fra il 293 ed il 305, allo scopo di farne la propria dimora. Il palazzo con le sue mura coincide col nucleo originario del centro storico della città. In origine, la sua cinta muraria in opus quadratum, alta 18 m e spessa 2 m, misurava 215,50 m per 175–181 m. In queste mura si aprono tuttora vari torrioni quadrati e quattro porte, affiancate da torri a base ottagonale: la Porta Aurea (a nord), la Porta Argentea (ad est), la Porta Ferrea (ad ovest) e la Porta Aenea o bronzea, sul mare a sud. Ci sono orde di turisti urlanti….. meno male che a giugno in Croazia si girava tranquilli e i mesi da evitare erano luglio e agosto! Visitiamo la cattedrale (45+25+0 Kn, più bella all’esterno che all’interno) e io e Sara come sempre saliamo sul campanile per ammirare il panorama cittadino. Giriamo a piedi per il centro storico, orde di turisti a parte è bello e ben tenuto, con molti locali e negozi. Pranziamo al volo con l’ottimo gelato di Pumparela (54 Kn per tre coni), l’unico vero gelato artigianale trovato in Croazia. Per fare una gitarella e riposarci un po’ prendiamo al volo un trenino turistico (25 €) per il monte Marjan e relativo parco, descritto come il polmone verde di Spalato è un mezza delusione, solo il panorama dalla cima del monte è bello, ma fa un caldo porco. Scendiamo sempre con il trenino e ci accomodiamo nel dehor di un bar sulla passeggiata per vedere la partita Italia-Svezia (1-0), ci sono molti italiano e anche una famigliola che si siede vicino a noi con un bambino logorroico. Dopo la partita rientriamo in appartamento per la doccia e un po’ di riposo. Cambiamo prenotazione al volo per la cena, non avendo trovato posto in un ristorante che avremmo voluto provare avevamo prenotato in un altro ma io non ero convinto. Alla fine andiamo da Apetit (Subiceva 5, 413 Kn – 56,52 € – voto 8) e non sbagliamo, un po’ difficile da trovare causa errate indicazioni del cellulare e situato al primo piano di un palazzo. Cibo e servizio ottimi. Facciamo una passeggiata serale per la visione notturna di Spalato (finalmente con un po’ meno turisti in giro) e il bis del gelato artigianale prima ti tornare a casa per la notte.
Sabato 18 giugno
Prima di lasciare Spalato alla volta di Dubrovnik (230 km 3 h)io e Monica facciamo una scappata veloce in centro per vedere se troviamo la bancarella che vende gli orecchini a forma di sardina che abbiamo visto ieri. Per fortuna la troviamo. Percorriamo l’autostrada fino al termine e poi ci immettiamo sulla famosa statale 8, la strada statale croata che percorre la costa adriatica (parte dell’itinerario noto come Jadranska Magistrala “Strada Maestra Adriatica”). Ci son passaggi a picco sul mare, magnifiche calette, paesini francobollo e un mare da favola, un bellissimo panorama. Ci fermiamo a Slano, un piccolo paesino in cui ero stato nei primi anni ’80, ai tempi della Jugoslavia. Non è cambiato molto anche se è stato edificata una grande struttura ricettiva e stanno ultimando il porto. Mangiamo qualcosa e facciamo gli ultimi 30 km per arrivare a Dubrovnik all’appartamento Irma (Mata Vodopića 12, Lapad, 142 € per due notti). L’appartamento è bellissimo, nuovo, ben arredato, pulito e con tutti i comfort quali lavatrice, lavastoviglie, enorme smart TV e posto auto in garage, non toccheremo più l’auto anche perché abbiamo letto che usarla qui in città è un suicidio, i parcheggi sono carissimi e si rischiano multe salate. Prendiamo possesso della sistemazione, ci cambiamo e in 10 minuti siamo in spiaggia. La spiaggia e il mare non sono un granché ma vanno bene per fare un bagno rinfrescante e prendere un po’ di sole. Rientriamo a casa per la doccia e prendiamo l’autobus numero 6 vicinissimo a casa per andare nella città vecchia (15 Kn a testa il biglietto fatto a bordo, 12 preso a terra). Scendiamo al capolinea di Porta Pile ed entriamo nella cinta muraria insieme alla solita orda di turisti. La prima impressione è molto positiva, Dubrovnik è proprio una città splendida. Cerchiamo un posto per mangiare r la scelta cade sul ristorante Azur (Pobijana ul. 10, 353 Kn – 48,31 € – voto 6), un posticino carino con personale molto gentile, peccato che il cibo fusion e speziato che servono non sia di nostro gusto e che mi macchino anche la maglia rovesciandoci sopra della salsa. Facciamo una passeggiata nel centro e approfittiamo per prelevare (1700 Kn – 236,61 €) prima di prendere il bus (stavolta il 4 che ferma un po’ più distante da casa per le ire di mia moglie!) per tornare a casa nel quartiere residenziale di Lapad.
Domenica 19 giugno
Dopo aver fatto colazione in appartamento andiamo a prendere il bus per il centro, la giornata è grigia. Facciamo i biglietti e saliamo sulle famose Mura (110+110+50 Kn – 36,68 €). Costruite in più riprese, ampliate, rafforzate nei secoli, le mura sono la caratteristica principale di Dubrovnik. Circondano tutta la città vecchia incluso il porto, sono lunghe 1940 m completamente percorribili a piedi e, in alcuni punti sono alte fino a 25 metri. Le mura rivolte alla terraferma hanno ampiezza di 4 e 6 metri mentre quelle verso il mare sono più sottili (1.5/3 metri). Lungo tutto il perimetro si trovano 15 torri difensive costruite nel XIV secolo. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) vengono rinforzate le fortezze rivolte al retroterra e costruite nuove fortificazioni e bastioni nella parte anteriore raggiungendo l’ampiezza definitiva con le ristrutturazioni del XVI secolo. La passeggiata è spettacolare, il panorama mozzafiato, da un lato il mare e dall’altro i tetti della città, in gran parte nuovi, ricostruiti in seguito ai massicci bombardamenti della guerra (circa l’80% degli edifici in città è stato danneggiato). Il fatto che sia nuvolo (a tratti pioviggina) forse è un bene, il giro delle mura sotto il solleone di ieri sarebbe stato massacrante. Ci sono abitazioni che arrivano a fondersi con le fortificazioni e giardini che vi confinano, vediamo moltissimi gatti, qui per loro sembrano esserci condizioni di vita ideali. Impieghiamo oltre due ore e mezza per completare l’anello e poi scendiamo sullo Stradun per comprare qualcosa da mangiare al volo in una panetteria (95 Kn). Dopo esserci sfamati e riposati facciamo il giro della città e dei suoi vicoli. E’ tutto ben tenuto, i palazzi in stile veneziano molto belli, le chiese imponenti ma piuttosto brutte all’interno, soprattutto la cattedrale. Mentre Monica e Sara passeggiano io entro a vedere il War Photo Limited (40 Kn), una sala espositiva che raccoglie fotografie della guerra a Dubrovnik, molto toccante, anche se non bisogna dimenticare che i croati furono spietati e portatori di morte, distruzione e sofferenza loro stessi. Intorno alla 17 riprendiamo il bus per tornare a casa e riposarci un po’ prima di cena. Torniamo nella città vecchia e decidiamo di cenare alla Konoba Ribar (Kneza Damjana Jude bb, 414 Kn – circa 56 € – voto 5). Squallido locale, caro pessimo cibo, la peggior cena della vacanza, purtroppo a Dubrovnik il rapporto qualità prezzo del cibo sembra essere molto basso e delle recensioni dei portali in rete è meglio non fidarsi troppo, soprattutto visto che la maggior parte delle recensioni vengono fatte da nordeuropei. Per consolarci, prima di rientrare a casa, facciamo un giro notturno della città che sembra ancora più bella con il buio.
Lunedì 20 giugno
Lasciamo Dubrovnik con destinazione Rakovica (460 km 5 h) ma, complice la splendida giornata di sole, decidiamo di fermarci un paio di ore in una spiaggia che abbiamo visto arrivando da Spalato e che dista solo una trentina di km. La spiaggia si chiama Veliski Zali, è bellissima, fatta di ciottoli rotondi bianchi grossi come palline da ping pong e il mare di un azzurro che abbaglia. Facciamo un bel bagno e ci crogioliamo un po’ al sole, poi un gelato al volo e si riparte. IL viaggio è abbastanza lungo ma piacevole, c’è poco traffico, facciamo benzina (300 Kn – 40,90 €) e arriviamo a Rakovica intorno alle 18 all’appartamento Pavlic (Rakovica 151, 104 € per due notti). Il posto è bello, immerso nel verde, fa fresco, quasi freddo, ci sono ampi spazi esterni con giochi per bambini, campo da calcio, sdraio e barbecue. L’appartamento però è vecchiotto, il bagno molto cupo e l’angolo cottura molto basico (anche se non lo utilizzeremo), Probabilmente gli appartamenti dell’ala più recente sono più belli visto il punteggio che ha la struttura su Booking. La proprietaria è molto gentile, addirittura pedante, scopriremo poi che fa la maestra….. intanto ci aggancia per la colazione domattina (6+6+0 €) e ci consiglia di cenare al ristorante Degenija (Selište Drežničko 59, 376 Kn – 50,45 € – voto 7). Il ristorante dista circa 3 km dall’appartamento, è bello e pulito, il servizio ottimo e il cibo buono, ottimo il vitello cotto sotto la peka (campana di terracotta o metallo messa sulle braci) direi una buona scelta, mi sa che domani sera si replica.
Martedì 21 giugno
Dopo l’abbondante colazione preparataci dalla signora, dolce e salata, andiamo in macchina all’ingresso numero 2 del Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice (110+110+55 Kn – 36,90 €). Il parco è formato da 16 laghi alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka (Fiume Bianco e Fiume Nero) e da sorgenti sotterranee, collegati tra loro da una serie di cascate, che si riversano nel fiume Korana. Nel 1979 sono stati proclamati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e sono visitabili grazie a una rete ben segnata di sentieri e da 18 km di passerelle di legno che danno al tragitto a pelo d’acqua un fascino unico. Si divide in due parti: la parte superiore i cui laghi si trovano in una valle dolomitica circondati da foreste e collegati da spettacolari cascate, e la parte inferiore dove si possono vedere laghi più piccoli e vegetazione più bassa. Nell’area del Parco vivono numerose specie animali, tra cui orsi, lupi, cinghiali, volpi e tassi, e diverse specie di uccelli. Oltre le passerelle di legno, per gli spostamenti all’interno del parco, vengono messi a disposizione battelli elettrici, barche e un trenino. Abbiamo scelto il percorso H (4/6 h – 9km), uno dei più completi. La visita comincia con uno spostamento in trenino panoramico, poi con una passeggiata lungo i Laghi Superiori, con la navigazione in traghetto elettrico per il Lago di Kozjak e con la passeggiata attraverso la gola dei Laghi Inferiori fino a raggiungere la Grande Cascata (“Veliki slap”), in seguito con la passeggiata sopra la parte orientale della gola e con un’altra corsa in trenino panoramico fino al punto di partenza. La bella giornata di sole ci fa assaporare questo meraviglioso angolo di mondo con la sua natura e i suoi colori, davvero bello. C’è abbastanza folla ma tutto entro i limiti del vivibile. Nel tardo pomeriggio rientriamo in appartamento e io e Sara ci sfidiamo a calcio e a tennis anche se fa un caldo pazzesco sotto il sole. Dopo la doccia e un riposino torniamo a cenare al Degenija (Selište Drežničko 59, 430 Kn – circa 58 € – voto 7) e anche stasera rimaniamo contenti della cena. Dopo cena non c’è nulla da fare in questa zona abbastanza desolata e rientriamo a casa per l’ultima nanna croata.
[Mercoledì 22 giugno] Facciamo colazione, prepariamo i bagagli e partiamo alla volta di casa (850 km 9 h). Facciamo ancora benzina in Croazia per finire la valuta (274,51 Kn) e poi un’ultima volta in Slovenia (15 € – 1,217 €/l). Il viaggio è lungo ma sopportabile, encomio speciale alla nostra cucciolotta che non si è mai lamentata per tutti gli oltre 3000 km percorsi (ottimo acquisto l’alimentatore da auto per il notebook che ha consentito a Sara di vedere un bel po’ di film in viaggio). Da paura il traffico di auto e soprattutto di mezzi pesanti da Venezia a Piacenza, poi il traffico cala e ritorna accettabile. Paghiamo l’autostrada al casello (da Trieste 48,40 €) e siamo a casa intorno alle 19 con il serbatoio della macchina completamente a secco…
Arrivederci Croazia.