Toscana, Garfagnana: alla ricerca del relax

Cercavamo una vacanza per riposarci, staccare la spina e nello stesso tempo gratificare i nostri occhi ed il nostro palato. Eravamo talmente stanchi che il solo pensiero di andare in agenzia, di fare check in e carte di imbarco ci nauseava. E così, una sera a cena di amici ci fu proposta una meta eccezionale, anche se inizialmente da noi accolta...
Scritto da: Edolig
toscana, garfagnana: alla ricerca del relax
Partenza il: 19/07/2009
Ritorno il: 01/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Cercavamo una vacanza per riposarci, staccare la spina e nello stesso tempo gratificare i nostri occhi ed il nostro palato. Eravamo talmente stanchi che il solo pensiero di andare in agenzia, di fare check in e carte di imbarco ci nauseava. E così, una sera a cena di amici ci fu proposta una meta eccezionale, anche se inizialmente da noi accolta con molto scetticismo. “Perché non andate in Garfagnana? Vi offriamo noi una casina che sfruttiamo poco, vedrete che è quello che fa per voi”. Io e Melania ci guardammo molto dubbiosi, avevamo sentito parlare di quella zona, ma mai troppo entusiasticamente. Tuttavia abitando a Prato, in un paio di ore ci arriviamo comodamente in macchina ed inoltre Asia, la nostra bambina di due anni, potrebbe sicuramente godere di un po’ di fresco e ambiente sano. “Perché no?” ci siamo detti ed ora ci ritroviamo qui a scrivere per raccontare la nostra bellissima vacanza ed per elogiare dei posti incredibilmente poco conosciuti e frequentati.

Ritirate le chiavi della casina dai nostri amici partiamo. Domenica 19 Luglio Da Prato sull’A11 si prende l’uscita Capannori, e si seguono le indicazioni per Castelnuovo di Garfagnana (SS 445). Posso dire che la nostra vacanza abbia avuto inizio a Borgo a Mozzano, ed esattamente al ponte del Diavolo, un magico ponte sul fiume Serchio dall’architettura molto particolare ed una curiosa leggenda sulla sua edificazione. Nota prettamente tecnica: una volta giunti a Borgo a Mozzano si trova una rotonda: conviene prendere il ponte sul fiume Serchio sulla destra e quindi svoltare a sinistra, direzione Abetone. Il Ponte del Diavolo ce lo troviamo così sulla sinistra dopo poche centinaia di metri. Questo perché da questo lato del Serchio c’è un piccolo parcheggio, cosa che non c’è dal lato opposto con conseguenti difficoltà per sostare anche pochi minuti. Dopo una breve sosta per le foto di rito dalle angolature più varie (il ponte si presta molto, diciamo che è fotogenico) ripartiamo verso Poggio, il paesino dove i nostri amici hanno la “casina”. Torniamo indietro alla rotonda e proseguiamo in direzione Castelnuovo. Raggiungiamo Castelnuovo in circa 25 minuti e proseguiamo in direzione Camporgiano – Piazza al Serchio. Dopo circa 15 minuti arriviamo a destinazione. La strada non è delle migliori, ma siamo in vacanza e tutto si sopporta meglio. La casa è carina, spartana nell’arredo, ma poco conta, con un bello spazio verde sul retro, ottimo punto di partenza per le nostre escursioni. Ormai era sera, quindi, scaricati i bagagli e la spesa fatta durante il viaggio ci prepariamo per la cena. Prima di andare a letto uno sguardo al cielo…Non ricordavo tante stelle così brillanti, ed inoltre mettere la felpa alle dieci di sera non è cosa comune per noi nel mese di Luglio! Lunedì 20 Risvegliati da Asia il mattino seguente conosciamo i vicini, due pensionati molto gentili che innamorati della nostra bambina ci offrono subito due “ovina” fresche del loro pollaio per fargliele a pranzo. Che gentili! Però fanno il danno: raccontano a Melania di quanti porcini si siano trovati nei giorni precedenti suscitando un sobbalzo alla papille gustative di mia moglie che mi guarda con la luce negli occhi (ma i funghi non fanno in autunno??!!). In poche parole, nel giro di mezz’ora mi trovo già vestito da esperto fungaiolo con Asia in spalla nello zainetto, in un boschetto di castagni lungo la strada che da Poggio porta a Careggine e cercare porcini. Con la fiducia pari allo zero assoluto sento Melania che esclama: “Trovato!”. Ci sono davvero! E di lì a poco ne trova altri due, per di più in un punto dove ero passato prima io. Il fungo “della bandiera” lo trovo solo dopo una oretta…Impossibile non vederlo! E così il pranzo è fatto: funghi fritti e in umido, con grande soddisfazione di Melania che vuole anche le foto con il cestino pieno! Nel pomeriggio, dopo la meritata siesta, facciamo un giretto per Poggio dove scopriamo, appena fuori paese una chiesetta molto carina dedicata a San Biagio. Gentilmente ci aprono il portone: l’interno è molto semplice ma Melania assicura che sarebbe meravigliosa per un matrimonio. La serata la trascorriamo alla casina, in compagnia dei vicini cui ci siamo già affezionati. Martedì 21 Programmiamo un pranzo al sacco e passando da Camporgiano, a 5 minuti da Poggio, ci fermiamo ad un alimentari dove troviamo il pane fresco e gli “zoccolini”, delle piccole focaccine molto saporite che conquistano Asia. E conosciamo la torta di patate, ricetta tipica locale, a dir poco fantastica. Melania si fa conquistare dal sapore “vero” dei pomodori dell’orto della proprietaria, anche lei molto gentile e disponibile. Avevamo perso il gusto di essere “coccolati” dal negoziante! Ci dirigiamo verso il parco dell’Orecchiella, una delle mete fortemente caldeggiate dai nostri vicini. Salendo per una mezz’oretta ci gustiamo prima i campi di farro poi il bosco di faggi fino a raggiungere il parco che non ha nulla da invidiare come panorama e organizzazione alle ben più rinomate Dolomiti. Con soli 2 euro si entra. Ci sono una serie di piccoli, piccolissimi, laghetti artificiali contornati da verdi prati ben tenuti, cascatelle di acqua gelida e tavolini per il nostro pic-nic. Il panorama è fantastico: le Apuane viste da quassù sono meravigliose! Montato lo zainetto in spalla per trasportare Asia scopriamo il grande recinto degli orsi, che ci sono venuti incontro sperando in qualcosa di goloso: non avevamo nulla da offrire e così loro, mesti, si sono rigirati. Poi il recinto dei cervi e dei cerbiatti (Asia rimane senza fiato: Bambi!) fino a raggiungere il giardino di montagna ricco dei fiori più disparati: un colpo d’occhio di colori veramente bello! Noi nel tragitto abbiamo conosciuto i mufloni, i cervi nonché tantissimi girini ed piccole ranocchiette, in un piccolo stagno, che hanno esaltato Asia. L’aria è fresca anche alle due del pomeriggio così Asia fa il suo pisolino sul plaid all’ombra di una betulla mentre poco più in là un grosso ciliegio ci forniva il nostro dessert. Che gusto mangiare le ciliegie direttamente dal ramo. Sembra impossibile ma certi gesti naturali li stiamo perdendo! Nel viaggio di ritorno ci fermiamo ad una fontana, vicinissima al parco di acqua freschissima (ne riempiamo due bottiglie!). Cena a casa e a letto presto in un silenzio riposante. Mercoledì 22 La mattina partiamo per il Passo di San Pellegrino (1525m. Slm). Nel viaggio passiamo su uno strettissimo ponte sul laghetto, ameno, di Pontecosi (sulle sponde ci sono delle papere che Asia si diverte a rincorrere); raggiungiamo quindi Pieve Fosciana (per evitare il ponticello che fa accorciare la strada da percorrere è possibile passare dal Castelnuovo) e quindi arriviamo a Castiglione, un borgo medievale arroccato su una altura che merita sicuramente una piacevole visita. Verso l’ora di pranzo proseguiamo per il Casone di Profecchia dove, dopo una breve passeggiata nel bosco ci fermiamo al ristorante: ci abbuffiamo di funghi, squisiti, con una spesa modica. Dopo 15-20 minuti di curve raggiungiamo San Pellegrino in Alpe, caratteristico paesino di montagna molto carino. Incredibile come qualcuno riesca ad arrivare quassù in bicicletta. Bello, molto bello, il panorama delle Apuane. Il Santuario, che ospita i Santi Pellegrino e Bianco (mummificati o qualcosa di simile, un po’ macabri) è grazioso così come la passeggiata alla croce antistante. Ma la passeggiata più “interessante” è quella che condurrebbe al Passo delle Radici (se uno non si fermasse prima) costellata di mirtilli e fragoline di bosco. In realtà non erano ancora ben maturi ma comunque saporitissimi. Con la scusa “sono ricchi di vitamine e fanno bene alla vista” ci siamo abbuffati e fatti venire le lingue blu! Rientro in serata e relax alla casina. Giovedì 23 Il giorno dopo giretto a Camporgiano, (molto graziosa la rocca del XIV secolo con i suoi imponenti bastioni), prenotiamo una torta di patate e pomodori per il giorno successivo e partiamo. Destinazione…Di nuovo il parco dell’Orecchiella per fare nuovi sentieri nel bosco, nuove ciliegie, mirtilli, fragoline e lamponi (sappiamo che poi saranno solo un ricordo e quindi vogliamo farne incetta!). Rientrando a casa ci fermiamo a comprare in un caseificio a gestione familiare (cartello lungo la strada poco prima di San Romano) una forma di pecorino (nei vari assaggi scegliamo quello che chiamano il Grotta, saporitissimo!). La signora, anche lei molto gentile, ci propone anche una ricotta che aveva appena finito di preparare…Come dire di no!? Scendendo vediamo la fortezza delle Verrucole che è visibilmente molto ben conservata e decidiamo di tornare a vederla.

Venerdì 24 Il giorno successivo dopo una colazione in tutta calma si parte per il Monte Argegna ed il Santuario della Madonna della Guardia. Lungo il tragitto, piacevole per il verde che ci circonda, (via Piazza al Serchio-Giuncugnano) attraversiamo diversi paesini e ci meravigliamo piacevolmente di come una terra che avremmo creduta povera sia così ben tenuta. Le case ben curate, adornate di fiori ed i campi coltivati. Breve sosta a Capoli, poche case ma un bel parco di castagni, piccolo, ma che faceva gusto visitare. L’Argegna si presenta come un ampio altopiano a 1034 metri slm, con un bel santuario, dedicato alla Madonna della Guardia, che col suo candore spicca nel verde del grande prato circostante ed il cielo blu. Anche da qui il panorama è fantastico, l’aria fresca e pranzare al sacco sotto una quercia è il massimo del relax. Ci gustiamo il pomeriggio girando qua e là nei prati, nei boschetti di faggi, e nei sentieri in piano perché oggi non vogliamo faticare minimamente. Troviamo un bel po’ di lamponi, ci divertiamo a far suonare alla bimba (mettendola sulle spalle) la Campana degli Alpini e verso sera rientriamo a casa. Rientrando scorgiamo un cartello: “Sillicagnana: sagra dei maccheroni”. Non mancheremo! Sabato 25 Si parte per l’altra meta da non perdere: Campocatino. Durante il tragitto, molto tortuoso ma breve, facciamo sosta al paesino di Vagli e al suo lago artificiale, famoso per il paese sommerso. Ogni tanto, dice ogni 10 anni ma la fonte non è certa, il lago viene svuotato e a poco a poco il paesino, Fabbriche di Careggine, riemerge: prima il campanile, poi la chiesetta, le case, e perfino un ponticello. Quando il fondo del lago si è asciugato è possibile visitare il paese, cosa molto curiosa che, ci dicono, attrae molti turisti. Lasciato Vagli di Sotto si sale a Vagli di Sopra e quindi si imbocca una stradina che ci conduce a Campocatino (1000m. Slm) un vecchio villaggio di pastori con piccole casine in pietra con tetti in arenaria ormai disabitate o utilizzate a solo scopo turistico. Comunque il paesino è ben tenuto e caratteristico, collocato in un “catino” naturale (antico bacino glaciale) sotto la rocciosa parete del Roccandagia. Da qui partirebbero bei sentieri per belle escursioni ma chi ne ha voglia. Prendiamo invece un sentiero in discesa (e al rientro in salita!!!) che ci conduce all’eremo del Beato Viano, (praticamente un cunicolo in una roccia che ha dell’incredibile). Campocatino è divenuto oasi naturale della Lipu in considerazione del notevole numeri di uccelli presenti. Rientro un po’ in anticipo, doccia rinfrescante perché Sillicagnana (a 10 minuti da Poggio) con i suoi maccheroni ci sta aspettando! E non ci ha delusi. Ne ho presi due piatti: non sentivo quel sapore da quando mia nonna li spianava in casa. Non so che vacanza faremo il prossimo anno ma qui di sicuro torneremo! Per fortuna ci siamo portati la felpa perché ci voleva! Domenica 26 Mattinata di relax alla casina, raggiungiamo a piedi il torrente Edron che scopriamo essere l’emissario del lago di Vagli (acqua gelata cui immergiamo appena i piedi). Nel tardo pomeriggio ci concediamo solo una piccola escursione alle Verrucole, una antica fortificazione che si erge su una collina sopra San Romano, che nei giorni scorsi avevamo visto sempre di sfuggita ma senza entrare mai dentro. Le maestose mura in pietra racchiudono bei prati dove Asia ha potuto correre e divertirsi (a quell’età basta veramente poco). Abituata alla vita di appartamento, dove il massimo del verde è il parco vicino casa, Asia pare impazzire con tutta quella disponibilità di spazi aperti, verdi dove correre e cadere senza farsi nulla. La nostre cene sono sempre nel campo dietro la casina e Asia dopo aver mangiato comincia a correre come una matta qua e là e si lascia cadere nell’erba. Che gusto che ci fa! Lontano dallo smog, dai mozziconi di sigaretta se non peggio dei parchi pubblici! Prima di cena facciamo il bagnetto ad Asia in una tinozza enorme dove ha potuto fare il diavolo a quattro quasi meravigliata che non la brontolassimo di schizzare di fuori (tanto eravamo nel prato!) Lunedì 27 Invogliati dal bagnetto di Asia decidiamo di andare a Castelnuovo, in piscina (15 minuti di auto). Trascorriamo lì tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio. Usciamo per fare un giretto in questo bel paesotto, il centro più grande della Garfagnana. L’atmosfera è familiare, la gente si conosce tutta per nome, spesso ti saluta, quasi tu fossi lì da cent’anni. Molto bella la piazza centrale cui si affaccia la Rocca Ariostesca. Unico neo è che la piazza purtroppo non è chiusa al traffico, cosa che te la farebbe gustare con più serenità. Piacevole la passeggiata per le vie del centro fino al Duomo. All’ufficio turistico ci compriamo una guida della Garfagnana dove in copertina riconosciamo una casa che avevamo notato nel tragitto fra Poggio e Castelnuovo, veramente molto bella con i suoi muri in pietra e gli archi. Ci prendiamo anche un poster delle Apuane, nel tentativo di riconoscerle e iniziare a chiamare per nome questi favolosi monumenti naturali. Ci prendiamo anche qualche volantino e depliant. Bello sarebbe andare a Sillico, un paesino sopra Castelnuovo, da cui partono i sentieri del Moro, molto invitanti, cosa però che non siamo riusciti a fare. Ci cattura l’attenzione però un depliant che pubblicizza una serata dedicata ai bambini durante le manifestazioni di Agosto a Fornaci, un paese lì vicino (15 minuti di auto). Interessante. Tra le varie cartine la Signorina dell’ufficio informazioni (in piazza delle erbe) ci segnala che lì a Castelnuovo (e anche a Gallicano) è presente un distributore di latte fresco che proviene direttamente da un allevatore locale. Andiamo a cercarlo! Al distributore vendono anche la bottiglia (di cui eravamo sprovvisti con € 0,20) e ci prendiamo un litro di latte del pastore! Sul distributore c’è scritto di bollirlo prima di consumarlo, ma anche bollito, mantiene un sapore che è profondamente diverso dal latte dei supermercati! Intanto pensiamo alla cena. Saliamo a Cerretoli uno dei tanti paesini sopra Castelnuovo ed in un ristorantino ci gustiamo un bel piatto di tagliatelle ai funghi, spianate in casa…Favolose! Cena completa a soli € 13 a testa!!!!! Martedì 28 Risveglio fisiologico. Oggi si parte per l’Eremo di Calomini. Passando da Gallicano (25 minuti da Poggio) prendiamo la strada che conduce a Vergemoli. L’eremo appare fra le piante alla base di una parete rocciosa, e la domanda “come avranno fatto a costruirlo?” nasce spontanea. E’ veramente suggestivo già visto da lontano. La visita “da vicino” è ancor più gratificante. Molto graziosa la chiesetta, ricca di ornamenti. Caratteristica ma più semplice la sacrestia scavata nella roccia. Pranziamo ad un agriturismo lì vicino (piatto tipico la trota con le erbette). Quando Asia sarà un po’ più grandicella di certo passeremo dalle Grotte del Vento, qui vicine, che ci dicono spettacolari, ma per il momento non ci è sembrato il caso. Rientro in tutta calma in serata.

Mercoledì 29 Giornata fotocopia di lunedì. Relax e qualche vasca in piscina. In serata giretto per Castelnuovo (però che caldo rispetto ai 1000 metri!). Cenetta a Pieve Fosciana: assaggiamo la famosa zuppa di farro, tipica della zona: non male, ma forse più da serata invernale.

Giovedì 30 Si parte alla scoperta di Careggine, altro bel paesino con una bella chiesa al termine di una piacevole passeggiata fra case ben curate. Passiamo oltre per raggiungere gli impianti di risalita con l’unico scopo di superare i 1000 metri con il fresco conseguente. Nel tragitto incrociamo un gruppo di mucche che affascinano Asia, soprattutto il vitellino che puppa dalla mamma. Pranzo al sacco fra le betulle, molto presenti in questa zona, rientro in serata per cena alla casina. Una nota negativa del posto è che il comune di Careggine è pieno di cartelli che avvisano i turisti (peraltro veramente una rarità) che non è possibile raccogliere i frutti del sottobosco se non con un tesserino…Ma Asia non sa leggere e quindi raccoglie furtivamente qualche fragolina e qualche lampone!!! Venerdì 31 Ci gustiamo di più il risveglio. Stamani l’aria è più nitida e le Apuane che si vedono dalla finestra di camera (Roccandagia, Pisanino e Tambura…Almeno così sembra dal poster!) sembrano a portata di mano! Le foglie della grande quercia sono mosse da una leggera brezza che ci rinfresca le lenzuola e facciamo una gran fatica ad alzarci. Vogliamo goderci appieno la meraviglia della natura.

Passiamo una parte della mattinata fra le viuzze di Poggio. Facciamo la spesa e mettiamo la tinozza piena di acqua al sole per fare poi il bagnetto nel pomeriggio ad Asia. La vicina ci offre alcune susine del proprio orto…Succosissime e ancora calde! Dopo il pisolino pomeridiano ed il bagnetto ci prepariamo per cena. In circa mezz’ora arriviamo a Fornaci di Barga, paese fra Castelnuovo e Borgo a Mozzano, dove la serata di “Agosto a Fornaci”, è dedicata ai bambini. Cenetta molto gustosa in un ristorantino in Via della Repubblica che di lì a poco verrà chiusa al traffico e trasformata in isola pedonale, cosa molto gradita per la passeggiata successiva. Negozi e bar invadono con i loro tavolini ed espositori la strada che a poco a poco si anima di giochi di ogni tipo, dai gonfiabili agli scivoli alle altalene e quanto possa far urlare di gioia un bambino! Asia è nel paese dei balocchi! Con il suo palloncino a forma di fiore in mano, regalatole da un gruppo di clown festanti entra esattamente in trans quando da un negozio esce sorridente Biancaneve e si offre di fare un girotondo anche con lei! L’atmosfera di festa ci contagia. Il paese sembra carino, tanti bei negozi, bar, e una gelateria con un gelato buonissimo (gratis stasera per i bambini, così come lo zucchero filato ed il cocomero che ci viene offerto lungo la via). Ma la serata è dedicata ad Asia ed al suo divertimento…Faremo i turisti un’altra volta. Verso le dieci e mezza Asia tracolla sfinita e decidiamo di fare rientro alla casina.

Sabato 1 Agosto Data l’ora tarda fatta ieri sera abbiamo tirato a letto più a lungo. Per la solita paura delle code prepariamo le valigie e subito dopo pranzo, sfruttando il pisolino di Asia, ripartiamo. La nostra vacanza termina al ponte del Diavolo, da dove era iniziata. Il ponte, con quel suo aspetto semplice ma allo stesso tempo affascinante, è proprio la sintesi della nostra vacanza in Garfagnana, una terra eccezionale, in cui abbiamo trascorso giornate indimenticabili!



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