TIRADENTES – dal diario di viaggio

Mi trovo in una città, nella piazza di una città, a cui non farò mai ritorno. Mi attende il treno delle tre, e dopo quello nuove cose sconosciute. Ma il Maria Fumaça non parte, non è oggi il giorno in cui lo si attende a Sào Joào del Rei. Non è un fine settimana, e devo rifugiarmi su di un autobus, aggredito da quest'oggi e tradito dalla...
Scritto da: Luca Lo giudice 1
tiradentes - dal diario di viaggio
Partenza il: 16/04/2002
Ritorno il: 17/04/2002
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Mi trovo in una città, nella piazza di una città, a cui non farò mai ritorno. Mi attende il treno delle tre, e dopo quello nuove cose sconosciute. Ma il Maria Fumaça non parte, non è oggi il giorno in cui lo si attende a Sào Joào del Rei. Non è un fine settimana, e devo rifugiarmi su di un autobus, aggredito da quest’oggi e tradito dalla possibilità d’antico viaggio a vapore. Respiro il profumo dell’erba umida, la terra della strada, l’odere della carne nelle case delle madri premurose, la pittura fresca delle porte alle case di Tiradentes. Un cantiere lavora ad una chiesa, uomini affaccendati…Uomini manuali.

Gente paesana, sanno loro di Ulisse? Cosa ne so io? Cosa io di loro? Vedo, trafitto dai colori e suoni di Tiradentes, l’autenticità di un carretto passare sulla strada in pietra, e bambini che urlano e giocano all’unica scuola del paese. Chi mi è rimasto? Foglie, foglie son cadute, in questo aprile d’autunno, caduti gli uccelli, da quel cielo che oggi sorvoliamo, rendendo le nuvole alla terra.

Accadrà lo stesso alle stelle? Stelle, stelle son cadute, in questo autunno estivo, caduto io, da quel cielo che un tempo sorvolavo, rendendo l’amore al mondo.

Foglie cadono da alberi mai spogli, come stelle cadono da cieli eterni.

Questi gli alberi e i cieli di Tiradentes.

Un ponte in pietra, che da solo rallegra ogni distanza percorsa, rasserena ogni nostalgia di sponde lontane, segnate da un fluire di acqua che accarezza un sole al tramonto, che l’acqua trasforma in uno scintillio eterno, quasi racchiudesse costellazioni. Questa la magia di Tiradentes.

Ma la mia anima è d’una nostalgia indicibile, e m’assale il ricordo delle serate spese al caffè di Taormina, e quando scrissi della mia visione, che “quel” chiaro di luna mi rimembra, che neanche Tiradentes può nulla di fronte alla mia gioia di farvi ritorno. Mi spiace Tiradentes, ma è il mio ultimo giorno che posso dedicarti, Taormina m’attende, me, ansioso.



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