Il Viaggio di Nozze da sempre sognato: il meglio di Argentina e Brasile fai da te!

Il nostro itinerario nel dettaglio, con attrazioni, escursioni, ristoranti ma soprattutto dettagliati consigli pratici per organizzare il vostro Viaggio in totale autonomia.
Scritto da: Antonio Napolano
il viaggio di nozze da sempre sognato: il meglio di argentina e brasile fai da te!
Partenza il: 28/11/2019
Ritorno il: 21/12/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Da sempre Viaggiatori e non Turisti fai da te, in occasione del Viaggio di Nozze abbiamo pensato di sfruttare la nostra Esperienza sul campo per provare ad organizzare tutto in autonomia e visitare per la prima volta il Sud America. Avevamo circa 20 giorni a disposizione e il sogno di vedere “il meglio” dei due giganti latino-americani, con un itinerario che fosse ritmato ma non eccessivamente stressante.

A partire dall’estate 2018 iniziamo a condurre i nostri studi sul campo, e iniziamo con il decidere il periodo: Estate tutta la vita! (in modo da poterne vivere 2 nel corso dell’anno 2019, visto che il continente australe, come ben noto, ha le stagioni invertite rispetto alle nostre). Immaginiamo quindi il periodo, alta stagione ma non troppa.. Dicembre, mese perfetto.

Ottenuti i permessi a lavoro per il congedo matrimoniale, a partire da Gennaio 2019 – già delineato un itinerario di spostamento nei minimi dettagli – decidiamo di prenotare tutti gli aerei e gli alberghi che avevamo precedentemente già scelto.

Visiteremo Buenos Aires – El Calafate (con escursione al Perito Moreno) – Ushuaia (con escursione al Parco Terra del Fuego e Isla dei Pinguini) – Iguazu (Cascate lato Argentina e lato Brasile) – Salvador de Bahia e Rio de Janeiro, tutto in 23 giorni.

Prima di iniziare le descrizioni di tappe, escursioni, hotel, ristoranti però, alcuni consigli pratici che ci sentiamo di condividere con voi.

Visti: Non necessari. In Argentina e in Brasile gli Italiani possono entrare con il solo Passaporto con validità residua 6 mesi. I funzionari della dogana sono gentili e discreti. Attenzione quando passate i confini con i valichi di terra (specie ad Iguazu): ricordatevi di farvi timbrare il passaporto in entrata ed in uscita onde evitare casini con le autorità.

Valuta: Al momento della nostra visita (Dicembre 2019) l’Argentina viveva una forte crisi valutaria e una fortissima svalutazione della moneta (cambio medio 1 Euro 70 ARS, con punte di 74 ARS). Se andrete a Buenos Aires, vi consiglio di non affidarvi assolutamente ai cambiavalute che troverete ad ogni centimetro di Calle Florida (in pieno centro a Buenos Aires) ma di cambiare esclusivamente nei cambiavalute autorizzati. I migliori sono nel quartiere Palermo, ne ricordo uno a Av. Santa Fe’ 2000 (cambiava 1 a 74). Ad Ushuaia invece i cambi offerti sono meno fluttuanti, il migliore e’su Av. Rivadavia, una traversa della centralissima Av. San Martin.

In Brasile invece il cambio e’ molto piu’ stabile, mediamente 1 Euro 4.25 Reais con punte di 4.30. Anche qui cambiate solo da autorizzati.

Carte di Credito: Accettate praticamente ovunque, e da chiunque. Vi consiglio di usare il cash per i piccoli pagamenti (biglietti trasporti pubblici, mance, piccoli acquisti) e le carte per ristoranti e hotels. Personalmente ero convinto che avremmo fatto fatica a vederle accettate e ci eravamo mossi con una buona scorta di contanti, pensate alla sorpresa nel vedere che anche gli ambulanti del quartiere La Boca o quelli di Copacabana a Rio accettano i pagamenti con carta, e per di più anche per importi irrisori (1 o 2 euro!!!).

Comunicazioni con l’Italia: In Argentina e Brasile sono disponibili reti GSM che supportano tranquillamente i ns telefoni cellulari, ma attenzione, chiamate, sms e internet con le ns SIM sono da salasso. Abbiamo aggirato facilmente l’ostacolo: tutti gli hotel, i ristoranti, i bar/birrerie dispongono della rete Wifi e la password viene concessa a tutti gli ospiti in modo quasi automatico. Potrete cosi’ chiamate a casa tramite Whatsapp (le connessioni sono eccellenti, parlavamo in modo fluido e chiaro) e programmare gli itinerari dei giorni successivi mentre attendete la vostra cena. Addirittura il Wifi gratis e’ concesso anche nei parchi nazionali… abbiamo videochiamato i nostri migliori amici in diretta sotto le Cascate dell’Iguazu! In conclusione, risparmiate i soldi delle offerte estero, non sono necessarie.

Trasporti fra le varie tappe: I Voli intercontinentali sono stati scelti a Gennaio, provando a partire da Napoli e non da Roma. Abbiamo scelto Iberia, con scalo a Madrid. All’andata volo con il nuovissimo A350, un viaggio perfetto. Volo di 12 ore dove siamo riusciti anche a dormire un bel po’. Ritorno da Rio con un A330, meno confortevole ma cmq buono. Per i voli interni, le distanze in Argentina e in Brasile sono immense, difficilmente comprensibili anche per chi ha viaggiato molto in Europa. La nostra scelta di ottimizzare gli spostamenti per vedere quante più cose possibili ha portato a fare scelte senza pensarci due volte: aerei tutta la vita! Sono comodi, sicuri, puntuali (mai un ritardo con 9 spostamenti in due settimane) e a mio parere anche economici, specie se prenotati come noi 11 mesi prima.

In Argentina abbiamo scelto Aerolineas Argentinas, che serve tutte le citta’ principali. In Brasile abbiamo scelto LATAM e GOL, due compagnie low cost ma con servizio a mio parere eccellente.

Ho letto di turisti che si organizzano con i bus a lunga percorrenza, risparmiano anche parecchio ma si sobbarcano 18/24 ore di bus per ogni tappa (pur riferendo che gli autobus sono confortevoli e hanno servizio tipo aerei intercontinentali, con pasti e intrattenimento a bordo). Onestamente, non abbiamo proprio preso in considerazione questa ipotesi.

Transfer da e per gli Aeroporti: Essendo in viaggio di nozze, volevamo star comodi e con valigioni pesanti più di 20 km questa volta avevamo deciso, solo taxi negli spostamenti! Diciamo che non avrete alcun problema, argentini e brasiliani sono ben attrezzati per accogliervi al vostro arrivo. Ad Ezeiza c’e’ il taxi ufficiale (www.taxiezeiza.com) prenotatile anche dall’Italia e pagabile anche in euro, negli altri aeroporti ci sono taxi ufficiali e noleggi con conducenti, i primi ovviamente un po’ piu’ cari. Postero’ dopo i numeri di cell/whatsapp di alcuni gentilissimi conducenti che abbiamo incontrati, alcuni come Marcelo ad Iguazu con cui abbiamo organizzato una 4 giorni esclusiva, e’ stato gentilissimo e premuroso, nonché molto economico per i ns standard.

Trasporti cittadini: A Buenos Aires e Rio abbiamo ovviamente visitato le città facendo ricorso ai mezzi pubblici. Inizialmente ero scettico, e pensavo a quella famosa frase di Papa Francesco che diceva che quando era Vescovo di Buenos Aires si muoveva con i mezzi pubblici. Ovviamente ora ho capito il perché. La rete metropolitana e la rete dei bus funziona alla perfezione e con una frequenza da far impallidire le principali metropoli mondiali. La rete metro e’ composta da 5 linee, funzionante, pulita, efficace, ma e’ la rete bus il vero fiore all’occhiello: centinaia di linee che coprono capillarmente la città da nord a sud (e parliamo, territorio urbano di BA, di parecchie decine di km) con una frequenza da paura… max 2-3 minuti di attesa. Gli autobus sono gestiti da tante piccole società private (ognuna ha in appalto una o più linee cittadine) e ne gestisce il funzionamento (vedrete quindi bus colorati in vario modo, non tutti uguali, ma tutti efficientissimi, penso alla linea 10 o alla 17 per la Boca, la 39 per Palermo, la 12…) Per prendere i bus, comprate subito la carta ricaricabile SUBTE (ci sono decine di negozietti ad ogni angolo, o distributori automatici, per ricaricare gli importi), costa 100 ARS e la potrete tenere per ricordo.

La tessera può essere usata anche da più persone, che ovviamente scaleranno più di un importo per volta ai tornelli della metro o sul bus. Si entra sul bus, si dice al conducente dove si vuole andare, e lui addebita la tariffa (generalmente intorno ai 20 ARS, circa 30 centesimi di euro)… i conducenti sono gentili e disponibili, vi aiuteranno senza problemi indicandovi dove è meglio scendere per raggiungere la vostra destinazione. I bus vanno ad ogni ora, noi li abbiamo presi anche alle 2 del mattino per rientrare da Palermo a Microcentro, e sono sicurissimi e sempre pieni di gente. Per quel che serve al turista a BA, la rete bus secondo me è perfetta.

A Rio de Janeiro esistono invece due linee metro (verde e arancio) che in parte condividono lo stesso percorso, nonche’ una rete bus (sono di colore giallo) in parte anche sgangherati. Qui purtroppo non posso darvi un feedback altamente positivo. La metro funziona bene, ma non sempre vi e’ di supporto (per esempio non arriva verso il Corcovado, Pao de Acucar e da Copacabana la fermata più vicina dista circa 1 Km) mentre la rete bus è un terno al lotto, non ci si capisce molto, si chiede ma non si e’ sicuri, è tutta un’improvvisazione rispetto al funzionamento svizzero di BA. Pertanto di giorno potrete improvvisarvi turisti impavidi e provare a capire dove come e quando passa un bus, dove ferma e dove e’diretto, di notte meglio affidarsi ad un taxi (attenzione, prendete solo quelli ufficiali, si narra di turisti rapinati).

Sicurezza: In generale l’Argentina e’ uno stato assolutamente sicuro. Abbiamo girato anche a tarda ora a Buenos Aires (ovviamente non nelle Favelas!!!) nelle zone della movida (Palermo su tutte) sentendoci estremamente sicuri, sia nelle strade (cmq sempre piene di gente) che sui bus. Identica sensazione ad El Calafate e ad Ushuaia, anche se parliamo di città piccoline e con tassi di criminalità vicino allo 0 assoluto.

In Brasile la situazione cambia. A Salvador ti dicono palesemente che certe zone non devi frequentarle, onde evitare di essere quasi sicuramente rapinato. Devi muoverti nelle zone centrali e con i taxi, che sanno dove portarti e conoscono la gente del posto. A Rio di giorno e la sera in zona Copacabana e Ipanema, tenendo gli occhi ben aperti, si sta ragionevolmente tranquilli. Sempre massima attenzione pero’.

Il consiglio e’ ovviamente quello di non ostentare oggetti preziosi (io e mia moglie giravamo solo con la fede, niente orologi, niente gioielli) e di limitare al massimo gli oggetti personali di valore (quindi uscite con una fotocopia del passaporto – originale nella cassetta di sicurezza dell’hotel -, qualche banconota contante e magari una sola carta di credito). Per la macchina fotografica, ho usato una compatta di 100 euro, penalizzando un po’ la qualita’ delle foto, ma stando tranquillo. Ho l’Iphone e l’ho sempre portato con me, vi ripeto, massima attenzione e ovviamente tutti gli accorgimenti che usereste anche in Italia di notte o in una zona un po’ piu’ delicata.

Stadi di Calcio: Perche’ una persona, specie un maschietto, sceglie di andare a fare un viaggio in Sudamerica? Certo, per la meraviglia dei paesaggi naturali, per l’atmosfera fantastica che esprime cosi’ posti lontani, ma anche e soprattutto per la passione smodata per il Calcio!!! E quindi, sei a Buenos Aires e a Rio e non vai a La Bombonera, Il Monumental e il Maracana??? Certo che si.

A Dicembre il campionato argentino e’ in pieno svolgimento, e noi siamo riusciti ad assistere ad una partita alla Bombonera, il mitico stadio del Boca Juniors. Da premettere, lo stadio – 50 mila posti – e’ tutto abbonato. Non si vendono biglietti per le partite perche’ la richiesta e’ sempre superiore all’offerta. E allora come fare? Ci sono numerose agenzie in internet che promettono di procurarvi i biglietti, ma vogliono per forza inserire nel pacchetto Hotel, Escursioni, Trasferimenti (ovviamente a prezzo maggiorato). A noi non stava bene, volevamo fare tutto in autonomia. E allora ho trovato Noemie. Noemie e’ una ragazza franco-argentina che puo’ “regalarvi” le entradas alla Bombonera. Il suo sito e’ www.travelschange.com, dove potrete prendere i contatti. Vi incontrerete con lei il giorno stabilito, e vi spieghera’ tutto nel dettaglio. A me ha regalato un sogno, e nonostante tutte le difficolta’, mi ha fatto vivere un’esperienza fantastica da raccontare negli anni a venire.

Abbiamo fatto in modo che nel nostro programma ci fossero 2 domeniche a BA, in modo da avere la certezza della partita del Boca in una delle due e del River dell’altra. I biglietti del River sono in vendita sul sito ufficiale, non e’ difficile reperirli con una 15ina di giorni in anticipo (create un profilo sul sito e iscrivetevi alla newsletter, vi arrivera’ mail di quanto vengono messi in vendita).

In Brasile invece siamo arrivati con il campionato ormai terminato, ma vuoi mettere l’emozione di visitare il magico Maracana??? Esistono dei tour che partono ogni giorno dalle 10 alle 15 e vi portano in campo nello stadio che fa sognare da sempre milioni di appassionati. La capienza e’ stata ridotta in occasione dei Mondiali del 2014, ma l’atmosfera e’ sempre magica… per chi come me e’ malato di calcio ne vale assolutamente la pena. Il tour costa circa 12 euro e non e’ necessario prenotarlo.

Ed ora … dopo questo lunghissimo preambolo con informazioni che spero vi siano state di aiuto … comincia il viaggio!

29/11/2019 e 30/11/2019 – 1 e 2 Giorno: Partiamo dall’aeroporto di Napoli diretti a Madrid con il volo Iberia Express delle 19.10, abbiamo gia’ imbarcato i bagagli, li riprenderemo direttamente a Buenos Aires. Durante il volo i venti contrari ci fanno arrivare con ben 30 minuti di ritardo, e visto che l’aereo per BA parte alle 23.55, iniziamo seriamente a temere di perdere il volo. Appena atterrati inizia una cosa forsennata al Terminal 4S, con 25 minuti di corsa (dogana inclusa, dove saltiamo una fila enorme) per arrivare in tempo alla porta di imbarco. Fortunatamente tutto ok, ci imbarchiamo sul nuovissimo A350 di Iberia e fra un pasto, un film, un paio di ore di sonno e qualche lettura, alle 8.15 ora locale siamo a Buenos Aires. Una mezz’oretta di fila alla dogana per l’ingresso nel paese, e subito Taxi per arrivare all’Hotel che ci ospitera’ per questi primi 3 giorni, l’Hotel Panamericano (www.panamericano.us) in pieno Microcentro, a due passi dall’Obelisco. Abbiamo scelto di soggiornare qui perche’ ritenevamo strategico il punto per le visite alle principali attrazioni, e avendo letto che i bus per Palermo e la Boca erano molto frequenti. Tutto confermato, mi sento di consigliarvi la permanenza in questa zona. L’Hotel e’ molto bello e ha stanze eccellenti, ne prendiamo una al 14 piano con vista su tutta Av. 9 Julio. Nonostante il volo notturno, il programma di giornata e’ gia’ bello ricco. Alle ore 13 infatti abbiamo programmato la visita alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale. Per partecipare alla visita, che si svolge solo il sabato, dove prenotare gratuitamente sul sito ufficiale del governo argentino 15 giorni prima della visita prevista (attenzione a non dimenicarvi, in poche ore finiscono tutti i tickets) e presentarvi con il passaporto. Visita davvero interessante, soprattutto se abbinata al Museo della Casa Rosada, dove potrete ammirare la Cadillac del Presidente Peron. All’uscita, decidiamo di scattare millemila foto alla Plaza de Mayo (famosissima per le Madri che si riunivano – ormai lo fanno poco, sono tutte ottuagenarie – per richiedere giustizia e informazioni sui figli deparecidos perche’ oppositori della Dittatura Militare di fine anni ’70 inizio anni ’80) mentre e’ in corso una manifestazione di lavoratori. Dopo un pranzo fugace un minimo di riposo in hotel perche’ alle 17 si scende per un altro dei pezzi forti di tutta la vacanza, la partita Boca Juniors – Argentinos Juniors allo stadio de la Bombonera. Incontriamo la ns amica Noemie in prossimita’ della Boca e dopo qualche centinaia di metri siamo allo Stadio. Atmosfera fantastica, il Boca e’ primo in classifica e l’Argentinos (altra squadra di BA) e’ secondo … un vero scontro diretto per il titolo! L’atmosfera e’ da brividi… qualche problemino con i biglietti “regalati” perche’ erano in due settori diversi, ma i gentilissimi argentini capiscono che io e mia moglie mai ci saremmo separati e ci fanno entrare cmq insieme. Lo spettacolo sugli spalti e’ qualcosa che non si puo’ descrivere, vibrante, incessante, i tifosi incitano per 90 minuti la squadra… per la cronaca la partita finisce 1-1 e lo spettacolo in campo e’ paragonabile ad una modesta Serie B. Dopo la partita, altre foto allo stadio, poi pub in zona Boca e infine in hotel, stremati, ma con un giorno che quasi vale da solo l’intero viaggio.

1/12/2019 – 3 Giorno: Sveglia senza fretta, facciamo colazione in hotel (davvero abbondante e ben variegata, ottimo assortimento sia di dolci che di offerta salata, ma soprattutto faccio il primo approccio al vero Dulce de Leche (una crema al caramello che gli argentini mettono e servono ovunque, nelle torte, nei dolcini, sul panettone… sara’ amore per 10 giorni!) e scendiamo per il primo giro esplorativo in citta’. E’ domenica e decidiamo di recarci a fare un giro nel famoso mercatino festivo di San Telmo, ubicato appena a sud di Microcentro. Con una passeggiata di circa 2 km, arriviamo alla Defensa, che ospita l’interno mercatino fatto di generi alimentari, vecchi articoli di antiquariato, vestiario e souvenir per turisti. Incontriamo un artigiano che per 500 ARS ci scalpella due recipienti per il Mate (la bevanda nazionale degli argentini, realizzata con acqua calde e foglie di erba Mate) personalizzati con una frase scelta da noi … bellissimo ricordo da portare a casa! Dopo il giro al Mercatino, prendiamo un bus e andiamo a nord di Microcentro per visitare il Museo Bellas Artes (ingresso circa 3 euro) anonimo se paragonato ai musei delle nostre citta’ europee. Per pranzo decidiamo di andare allo storico Cafe Tortoni, il piu’ antico di tutta l’Argentina, che merita una visita anche solo per l’atmosfera ottocentesca che sprigiona. Prendiamo due sandwitch, prezzi contenuti e servizio veloce. Dopo un riposino, e’ arrivato il momento di visitare il quartiere Palermo, perche’ alle 19 abbiamo gia’ in programma di metterci in fila per mangiare alla Parilla Don Julio, comunemente conosciuta come la migliore di Buenos Aires. La Parilla e’ la classica braceria di carne argentina, ce ne sono ad ogni angolo di strada, ma Don Julio (te ne accorgi dalla lista di attesa) e’ sempre pieno. Arriviamo alle 19.20 e gia’ c’e’ fila, fortunatamente allietata da empanadas e prosecco offerti a chi e’ in attesa (probabilmente a Napoli la gente aspetterebbe in fila anche solo per mangiare quanto offerto). Dopo circa un’oretta, ci sediamo. E iniziamo la migliore esperienza di carne mai provata nella vita. I tagli sono succulenti e offerti con delle salsine che esaltano i sapori, ovviamente accompagnato da un ottimo calice di Malbec locale. Spettacolare! Conto ovviamente commisurato all’offerta, circa 80 euro in due. Dopo un’ulteriore passeggiatina e un’altra birretta, torniamo in hotel.

2/12/2019 – 4 Giorno: Dopo la colazione in hotel e un veloce passaggio al Teatro Colon (ci sono visite guidate, ma preferiamo far altro), ci rechiamo in quella che e’ a tutti gli effetti una delle principali attrazioni di Buenos Aires, il Cimitero della Recoleta. Il Cimitero e’ nella zona nord della citta’, 15 min di bus da Microcentro ed e’ famosissimo per la Tomba di Evita Peron, meta di pellegrinaggio per tantissimi argentini. Evita, apprezzatissima da tutto il popolo, ha una tomba sempre adornata di fiori freschi, e si vede quanto amore trasuda ancora per la sua personalita’. Famosissimi i suoi discorsi in favore dei lavoratori argentini e dei piu’ deboli, un passaggio piu’ e’ davvero d’obbligo. Dopo il Cimitero, ci rechiamo ai Giardini Giapponesi (mia moglie e’ appassionatissima), passeggiata carina fra i fiori, anche se io sono un po’ appesantito dall’allergia che puntualmente mi torna nella primavera Argentina. Per pranzo ci rechiamo a Puerto Madero, quartiere niente male a ridosso della Darsena Sur, dove passeggiamo sul Ponte de la Mujer, opera dell’Architetto Calatrava e vediamo la Fregata Sarmiento, un vascello che si dice abbia percorso 7 volte il giro del mondo. A pranzo ci fermiamo al ristorante italiano Trattoria la Parolaccia, dove riassaporiamo la pasta dopo parecchi giorni (niente male gli gnocchi, prezzi contenuti). Tornando verso Microcentro, percorriamo la parallela di Av. 9 Julio (Paseo de Bajo) fino ad arrivare nuovamente a Calle Florida, la via commerciale per eccellenza, dove noterete in continuazione i cambiavalute in nero (qui il cambio nero e’ detto “azul”) …. lasciate perdere e arrivate alla Libreria Lavalle, vero gioiello dove scattare una foto. Alle 20 invece ci rechiamo al Centro Culturale Borges per un vero spettacolo di Tango Argentino. Vi consiglio vivamente di prenotarlo qui, perche’ in giro per la citta’ ci sono tante agenzie che provano a vedervi uno spettacolo acchiappa-turisti a prezzi esorbitanti. Al Borges i biglietti costano l’equivalente di circa 12 euro, e lo spettacolo non ha niente da invidiare a quelli piu’ rinomati! Comprate il biglietto sul sito ufficiale o al botteghino un paio di giorno prima, non ne rimarrete delusi! Dopo lo spettacolo, cena e birretta ancora a Palermo Vejo, poi rientro per mettere a posto la valigia, domani si parte per El Calafate!

3/12/2019 – 5 Giorno: Ci svegliamo con calma e alle 11 ci facciamo chiamare un taxi per l’aeroporto Jorge Newberry (comunemente conosciuto come Aeroparque) da dove parte il ns volo per El Calafate. Per i voli interni scegliete sempre questo aeroporto, piu’ vicino e piu’ piccolo, la corsa in taxi costa circa 300 ARS. Dopo circa 3 ore di volo, atterriamo ad El Calafate, piccola cittadina sul Lago Argentino, conosciuta per lo piu’ perche’ e’ il miglior centro per fare base per l’escursione al Ghiacciaio Perito Moreno. Prendiamo un taxi per il centro citta’ e dopo una ventina di minuti siamo all’albergo Esplendor El Calafate, situato su una collinetta a 5 min a piedi dalla principale via cittadina. L’hotel e’ bello e caratteristico, la nostra stanza enorme, abbiamo anche l’opportunita’ di sfruttare la piscina coperta e ovviamente non ce la lasciamo sfuggire! La sera usciamo a cena, Calafate e’ piccola, un solo corso (nemmeno troppo interessante) e pochi negozi, per lo piu’ di souvenir per turisti o di abbigliamento invernale, dato che qui c’e’ un vento che sferza la regione di continuo e i principali visitatori sono appassionati di trekking e di montagna. Ceniamo in un ristorante molto carino, dove proviamo il Cordero Patagonico (agnello arrostito alla griglia) veramente spettacolare e l’ennesimo Flan al Dulce de Leche (ormai sta diventando peggio di una droga) che finisco in breve tempo perche’ mi conquista all’istante. Alle 22.30, nonostante il sole sia ancora alto (in Patagonia in Estate si arriva anche a 17 ore di luce), andiamo a letto, perche’ alle 8.30 verranno a prelevarci per la nostra Escursione al Ghiacciaio Perito Moreno.

4/12/2019 – 6 Giorno: Sveglia e colazione di buon mattino, alle 8.30 siamo pronti per l’escursione al Perito. Prenotata tramite Viator dall’Italia (costo circa 30 euro a persona) l’escursione e’ gestita dalla societa’ Huellas del Sur, e si rivela un ottimo affare. I ragazzi di Huellas sono gentili e disponibili, durante i 70 km che ci dividono dal Ghiacciaio ci spiegano tutta la storia della regione e del perche’ sia cosi’ famoso (e’ uno dei ghiacciai piu’ accessibili della Terra, ha delle passerelle che delimitano i vari percorsi accessibili in buona parte anche ad anziani e disabili, ma soprattutto e’ un ghiacciaio in continuo movimento, con enormi pezzi di ghiaccio che si staccano dalla parete rocciosa e cadono in acqua, con un fragore incredibile! Portate scarpe comode, pantaloni termici, sciarpa, guanti e cappello e godetevi lo spettacolo!!! Percorriamo tutti i percorsi (sono cmq brevi e per un giovane e’ facile completarli), poi dopo pranzo scendiamo al porto sul laghetto dove parte l’escursione in barca che ti porta fin sotto alle pareti del ghiacciaio!!! Ne vengono fuori foto a dir poco spettacolari, e anche noi che non siamo dei veri patiti della Natura rimaniamo estasiati dai panorami fantastici che abbiamo visto. Vorremmo rimanere li’ ancora ore, ma per le 18 bisogna tornare. A Cena la sera andiamo al ristorante La Tablita (subito ribattezzato La Tablita, mui bonita!) che prepara un fantastico Salmone Argentino… una delizia! Dopo l’ultimo giro al Calafate, dove c’e’ veramente ben poco da fare se non bere qualcosa, torniamo in hotel, domani si arriva al sud del mondo!

5/12/2019 – 7 Giorno: Facciamo trascorrere la mattinata in totale relax (uno dei segreti per condurre un viaggio cosi’ lungo e con cosi’ tanti spostamenti e’, secondo me, quello di alternare giornate piene ad altre piu’ scariche, in modo da non arrivare alla fine totalmente massacrato) e ad ora di pranzo siamo in aeroporto. Volo di un’oretta e arriviamo ad Ushuaia, la citta’ comunemente conosciuta come la piu’ a sud del mondo. Ushaia non e’ tecnicamente l’insediamento umano piu’ a sud (c’e’ Isla Navarino che pero’ ha pochissimi abitanti) mentre Ushuaia e’ una ridente e florida cittadina di oltre 60 mila abitanti. Resteremo nella citta’ 3 notti e abbiamo prenotato tutte le escursioni con i ragazzi di Piratour (www.piratour.net) che ci regalano compreso nel pacchetto il transfer personalizzato da e per l’aeroporto, dove incontriamo il simpaticissimo Jose’ che parla anche un po’ di italiano. Arrivati in albergo (Hotel Alto Andino, nei pressi della centralissima Av. San Martin) diamo appuntamento al giorno dopo a Jose’ e scendiamo per un primo giro esplorativo. Ushuaia e’ molto piu’ grande e viva di El Calafate, ed e’ piena di negozi e localini tutti da esplorare, dove va per la maggiore il cioccolato argentino (servito sia in tazza che in tavolette), il buon vino Malbec e la birra (ci sono le due birre tipiche della Terra del Fuego, su tutte la Cerveza Canal Beagle, di cui faro’ incetta per portarla in Italia). Ceniamo al Maria Lola Resto’, un bel ristorante con vista sul porto di Ushuaia dove una bel taglio di carne argentina (questa volta provo Bife de Lomo) mi da’ la sensazione che questa vacanza stia veramente andando alla grandissima. Il vento sferzante all’uscita e la temperatura che comincia a calare (in Patagonia in Estate non si va oltre i 10 gradi, noi eravamo intorno ai 5) ci convincono a tornare in hotel, il giorno dopo ci sara’ l’escursione al Parco Nacional de la Tierra del Fuego.

6/12/2019 – 8 Giorno: Alle 9 Jose’ viene a prelevarci in Hotel per l’escursione gia’ prenotata al Parco Nacional de la Tierra del Fuego. Dopo un breve tragitto in autobus, arriviamo alla prima tappa, il Tren de la Fin du Mundo. Si tratta della riproduzione del treno che ad inizio Novecento trasportava i prigionieri nei campi di lavoro all’interno dell’attuale Parco, che per 8 km entra nella natura regalando spettacoli meravigliosi. Pur se il biglietto e’ oggettivamente caro (30 euro a persona) e il giro si preannuncia molto turistico, accettiamo l’esperienza e trascorriamo un’oretta a passo lento mentre l’audioguida ci illustra la vita nel campo e la storia della prigionia in Terra del Fuego. Dopo due soste per scattare foto, la visita continua nel pomeriggio all’interno del Parco, fra sentieri in mezzo alla natura, lo scrosciare dei ruscelli e le acque del lago Argentino. Imperdibili le foto con i cartelli “Aqui termina la RN3 (qui termina la strada nazionale 3, 3179 km da Buenos Aires, la strada parte dalla Piazza del Congresso di BA) e con “Las Malvinas son Argentinas (e anche qui ci sarebbe tanto da dire….). Poi, prima di andar via, arriviamo all’ufficio Postale piu’ al sud del mondo. Una baracca di lamiere direttamente come una palafitta sul mare. Alle 12 l’ufficio e’ chiuso, ma io non mi rassegno, e mentre gli altri passeggiano lontano, vedo un uomo aprire… e’ l’unico impiegato!!! Entro dentro, compilo due cartoline e le spedisco in Italia. Inoltre compro un’agendina e faccio delle foto con lui, che mi racconta la vita da quelle parti. Poi dopo arriva mia moglie, anche lei foto e cartolina (che per la cronaca arrivera’ in Italia 40 giorni dopo, ben dopo il nostro rientro). Forti di questa meravigliosa esperienza, torniamo indietro per far rientro all’hotel e riposarci un po’… infine cena e nanna, domani arriva l’escursione top del viaggio … quella sull’isola dei Pinguini.

7/12/2019 – 9 Giorno: Sveglia presto, e alle 8.30 siamo al Molo Turistico per l’imbarco dell’escursione piu’ attesa del viaggio, quella all’Islas Martillo per passeggiare con i Pinguini. Prima della partenza, ci attardiamo a fare foto nella Piazzetta di Ushuaia dove sono presenti i cartelli di citta’ piu’ al Sud del Mondo e “Ushuaia Cul du Mundo”… poi via in Barca passando per un isolotto dove ci sono i leoni marini, e con il vento fra i capelli in un’ora siamo dall’altra parte del Canale di Beagle (a proposito, la gita e’ una vera e propria crociera sul Canale) per poi imbarcarci su un piccolo motoscafo che in 15 min ci porta sull’isolotto dove sono questi meravigliosi animali. La nostra guida, un simpatico ragazzo di nome Augustin, ci spiega rapidamente l’evoluzione storica dei pinguini, ormai ex volatili, la loro vita, gli accoppiamenti, insomma… tutto quel che e’ necessario sapere per apprezzarli al meglio! Ci chiarisce anche che troveremo due specie di pinguini, fra cui i rarissimi Pinguini Papua! Arrivati sull’isola, ci avviciniamo sornioni per non impaurirli, sono tantissimi … qualcuno e’ in acqua, qualcuno cammina con la tipica andatura caracollante, qualcun altro sta spiaggiato! Mille mila foto!!! Sono bellissimi e siamo super emozionati, uno spettacolo senza pari! Successivamente ci incamminiamo verso i Pinguini Papua, sul lato opposto, e faccio un video meraviglioso di un minuto di un pinguino che saltando ogni ostacolo arriva al mare!!! Lo conservo gelosamente e sara’ fra i simboli della vacanza. Al rientro facciamo tappa all’Estancia Haberton, una vecchia fattoria ora divenuta ristorante (unico posto in tutta la vacanza dove dovremo pagare esclusivamente in contanti, anche perche’ non esiste linea telefonica o POS) per la pausa pranza e successivamente andiamo a visitare un museo dei cetacei, prima di rientrare con 2 ore di bus e circa 80 km ad Ushuaia. La vacanza al sud del mondo sta per finire, per questo ci concediamo un’altra lunga passeggiata su Av. San Martin per comprare souvenir (i pinguini piacciono a tutti) e poi rientriamo in hotel dopo una cena verso il lungomare. Ushuaia e’ stata semplicemente meravigliosa, la porteremo sempre nel cuore, veramente ci ha regalato emozioni fantastiche!

8/12/2019 – 10 Giorno: Alle 7 di mattina, puntuale come all’andata Jose’ viene a prenderci in hotel per il transfer in aeroporto, si torna a Buenos Aires. Lo salutiamo e lo ringraziamo con una bella mancia (gli argentini sono persone di cuore, sono generosissimi e quando gli fai un regalo ti guardano in modo riconoscente) e partiamo per tornare a Buenos Aires con 3 ore e 20 di volo. Cominciano altri due giorni a BA, opportunatamente spezzettati come detto all’inizio per avere due domeniche e due opportunita’ di vedere le partite. Appena arrivati, l’unica amara sorpresa di tutto il viaggio: la nostra amica Noemie ci informa che non e’ riuscita a prendere i biglietti per la partita del River Plate … poco male, il giorno successivo faremo il tour dello stadio. Arriviamo in hotel (questa volta prendiamo il Pestana, vicinissimo al Panamericano della prima volta, piu’ piccolo e meno carino ma comunque adeguatissimo) e conoscendo gia’ bene la citta’ ci muoviamo rapidi verso il quartiere de La Boca, per visitare anche il Caminito. Il quartiere e’ oggettivamente povero e degradato – si susseguono bassi e case malandate -, anche se io lo trovo decisamente carino e colorato (le case hanno i colori accesi delle vernici che i primi abitanti, i “portenos”, versarono sulle loro case di lamiera), mentre la via del Caminito e’ prettamente turistica e infatti dopo le 17 e’ inutile venirci, perche’ e’ tutto chiuso. Compriamo delle magliette del Boca per 400 ARS cadauna e dei souvenir per tutti i ns amici appassionati di calcio, per poi tornare verso il centro e dopo uno spuntino al Tortoni (che intanto ha fatto comparire il primo albero di Natale, ci incuriosira’ d’ora in poi vivere il periodo di Natale con il caldo) e una foto vicino alle lettera BA con siepi di verde, complice una forte nostalgia canaglia andiamo a mangiare la pizza da “Siamo nel Forno” sempre nel quartiere Palermo. L’impasto non e’ male, anche se per due napoletani e’ comunque un ripiego … anche perche’ il conto oggettivamente non e’ dei piu’ abbordabili (32 euro per due pizze, una birra e una coca). Dopo un drink al 79 ARS, che come dice il nome offre tutti i cicchetti a quel prezzo, torniamo verso l’hotel per la notte.

9/12/2019 – 11 Giorno: Per ovviare alla delusione per non aver visto la partita, la mattina ci rechiamo all’Antonio Vespucio Liberti, comunemente conosciuto come il Monumental, lo stadio del River Plate, altra storica e gloriosa squadra del Sud America e acerrima rivale del Boca. Lo stadio e’ nella zona nord di BA, e storicamente il River e’ la squadra della borghesia ricca, contrapposta al Boca che e’ la squadra del pueblo e di un quartiere povero, che vive in simbiosi con il calcio e il suo team giallo-blu. Dopo circa 1 ora di viaggio con 1 cambio bus, arriviamo ad un quartiere totalmente diverso da La Boca, dove ci sono grossi palazzi ed uffici, rispetto ai bassi disagiati del quartiere precedentemente visitato. La visita allo stadio, che costa circa 15 euro, si compone del tour del museo della squadra (coincidenza vuole che oggi, 9 dicembre, sia l’anniversario della finale di coppa Libertadores vinta esattamente un anno prima contro gli acerrimi nemici del Boca) e infatti ci sono manifesti ovunque, poi vengono proiettati tutti i film della vittoria citata (e’stata creata apposta una sezione ad hoc del museo), e infine si scende in campo, non prima di aver fatto anche un giro sugli spalti. Per chi e’ appassionato di calcio, i soldi sono ben spesi anche quando non vedi un pallone rotolare. Ho fatto diecimila foto con le scarpe dei grandi calciatori che hanno indossato la maglia del River!!! Dopo un pranzo fugace in un bar che noi definiremmo “degli impiegati”, torniamo verso il centro e Plaza Congreso (benche’ la struttura sia tutta in rifacimento) per poi fare un ultimo giro su Calle Florida, Plaza de Mayo (visitiamo la Cattedrale che comunque merita un saluto) e arriviamo a Plaza Constituction dove c’e’ una meravigliosa stazione ferroviaria realizzata ad inizio Ottocento. E’ora di salutare la nostra BA, la Parigi del Sud America per come e’ stata ribattezzata in virtu’ dei lunghissimi e larghissimi viali alberati (Av. Rivadavia e’ la via piu’ lunga al mondo, 35 km circa), ti promettiamo di tornare, sei stata fantastica!

10/12/2019 – 12 Giorno: Alle 11 dopo colazione chiamiamo un taxi e corriamo all’Aeroparque per il trasferimento a Puerto Iguazu, base lato argentino delle cascate. Una piccola precisazione: avendo le cascate lato argentino e brasiliano, per cui viene o parte per l’Argentina, l’aeroporto di riferimento e’ Puerto Iguazu’ (sigla IGR), per chi viene o parte per il Brasile, l’aeroporto e’ Foz Iguazu’ (sigla IGU). I due aeroporti distano fra loro circa 20 km e oltrepassano ovviamente il confine. Arriviamo dopo 1 oretta abbondante di volo e all’uscita incontriamo Marcelo, un conducente con cui stringiamo un eccellente accordo. Sara’ il nostro autista per 4 giorni, con i transfer per le cascate e gli aeroporti, per poco meno di 40 euro complessivi. Un affarone. Marcelo si rivelera’ una persona precissima e molto seria. A Puerto Iguazu’ alloggiamo all’Hotel Falls Iguazu e Spa, una struttura resort immensa, con piscine all’aperto, ristoranti e centro benessere, in quanto nella cittadina vera e propria c’e’ poco da vedere e da fare, essendo le Cascate l’attrazione del Territorio. Decidiamo per questo hotel per poterci rilassare dopo le visite del giorno, e iniziamo subito con una sessione Spa di 1 ora e poi con la piscina fino alle 20 circa. Dopo una doccia in camera, scendiamo per cena (menu a buffet compreso nel prezzo, abbondantissimo e variato ogni giorno, con almeno 3 scelte di primo, 3 di secondo, affettati, formaggi, frutta a volonta,’ dolci)…. e poi torniamo in camera… per rivedere la partita del Napoli in Champions League che si e’ giocata solo poche ore prima in Italia. Poi, a nanna perche’ domani sul presto si parte per le cascate lato argentino.

11/12/2019 – 13 Giorno: Di buon mattino colazione super (questo hotel preparava tutti i giorni la torta al dulce de leche, e io ne mangiavo minimo 4-5 porzioni, nonche’il panettone che io inzuppavo nella crema caramello) e poi in viaggio per le Cascate. Il sistema delle Cascate dell’Iguazu (dall’antica lingua guarani I=Acqua Guazu=Grandi) e’ dal 2011 annoverata fra le Nuove 7 Meraviglie Naturali del Mondo, e attira visitatori da tutto il Sud America. E’ l’attrazione piu’ visitata di tutta l’Argentina, e dopo esserci stati capirete il perche’. Il mio consiglio principale? Arrivate presto, possibilmente entro le 9.30 cosi’ le godrete meglio, con meno fila e piu’ tempo. Occorre l’intera giornata per vederle al meglio, il mio consiglio e’ fare un gg pieno sul lato Argentino e meta’ giornata su quello Brasiliano. Una doverosa premessa, prenotate i biglietti d’ingresso sul sito ufficiale (www.iguazuargentina.com) perche’ ricordo perfettamente che si possono comprare solo per contanti, e c’e’ una grande fila alla cassa. Noi invece abbiamo provveduto a comprarli direttamente su internet e abbiamo velocemente saltato tutti e siamo entrati. Inoltre portatevi un ricambio e un asciugamano, specie se vorrete (e io ve lo consiglio vivamente) spendere i migliori 90 euro della vostra vacanza con il Percorso Grande Avventura. Ma procediamo con ordine. All’ingresso del parco troverete una grossa mappa che vi spieghera’ i percorsi da poter seguire, su tutti vi consigliamo il Paseo Superior, il Paseo Inferior e la Garganta del Diablo. Noi siamo partiti a 1000, trenino gratuito e Garganta. La Garganta (Gola) del Diavolo e’ un sistema di cascate con salti fino ad 80 mt dove assisterete ad un indimenticabile spettacolo della Natura. Non si puo’ descrivere, bisogna viverlo per capire. Preparatevi ad una mega doccia (a proposito, d’obbligo un k-way e una protezione anti-acqua per macchina fotografica e cellulare, onde evitare di maledire questa meraviglia) ma dopo – bagnati e felici (ecco perche’ io dico venite d’estate) vi sentirete come dei bambini stracontenti. Io camminavo con un sorriso a 32 denti e manco capivo il perche’. Bagnati e contenti (mia moglie un misto fra contentezza e incazzattura) facciamo i due percorsi entro l’orario di pranzo. Le Cascate lato Argentino offrono un meraviglioso spettacolo dall’alto, in pratica siete sopra al sistema delle cascate o cmq alti rispetto al salto, e quindi godrete di panorami assolutamente meravigliosi, i percorsi sono lunghi – per chi piace camminare una manna dal cielo – e offrono scenari e punti di visuale molto diversi fra loro. I salti sono tantissimi, lascio a voi desiderio e curiosita’ di studiarverli al meglio, Dopo il pranzo, consumato in uno dei punti ristoro del posto (Attenzione ai coati, piccoli animali simili ai procioni, con grosso becco allungato e lunga coda, che troverete ovunque nei parchi. Sbucano fuori ovunque, sono inoffensivi, a patto di non dargli da mangiare perche’ potrebbero diventare aggressivi) partiamo per il piatto forte del Giorno: La Grande Avventura. Vi consiglio di prenotarla in anticipo sul sito www.iguazujungle.com, e di scegliere gli ultimi orari della vostra giornata di visita, in modo da godervela in fondo e tornare in hotel subito dopo. L’avventura inizia con un camion dei rangers che vi portera’ dopo circa 15 minuti di cammino nella foresta ad un piccolo porticciolo, dove vi forniranno un giubbotto di salvataggio e una sacca impermeabile dove inserire TUTTI (ricordate, TUTTI) i vostri oggetti personali onde evitare che si bagnino. Il motoscafo parte poi a tutta velocita’ per portarvi fin sotto le Cascate (memorabile i due passaggi sotto il Salto San Martin, dove sarete travolti dalla furia dell’acqua, uscirete totalmente inzuppati ma felici!!!) trionfo di acqua ovunque, sarete bagnati tipo gavettone di Ferragosto, ma e’ un’esperienza a dir poco unica!!! Al ritorno, dopo un pit stop obbligato di cambio abiti, facciamo tappa in hotel e li ‘restiamo fra piscina e camera, fino a cena. La prima giornata delle cascate e’ stata a dir poco fantastica!

12/12/2019 – 14 Giorno. Sveglia e colazione con il solito dulce de leche (i due km che mi sono portato dal viaggio sono tutti dovuti ai dolci) e poi Marcelo ci porta al Lato Brasiliano delle Cascate. Ricordate il Passaporto, servira’ necessariamente per uscire dal lato Argentino (timbro alla frontiera) e per entrare in Brasile (altro timbro) dopo il Ponte Neves che divide i due stati. Anche per il lato Brasiliano avevamo comprato i biglietti su internet sul sito ufficiale www.cataratasdoiguacu.com.br e quindi abbiamo saltato tutta la fila. Sui numerosi blog che leggerete, troverete spesso l’indicazione di non aspettarvi troppo dal lato brasiliano, perche’ molto inferiore a quello Argentino. Io vi dico invece che vanno visti entrambi, perche’ non sono paragonabili. Per quello brasiliano serve una mezza giornata al massimo, perche’ dopo aver preso un bus che vi porta all’inizio del sentiero, c’e’ un solo percorso da seguire, e lo si fa in un paio d’ore circa. Pero’ lo spettacolo e’ altrettanto grandioso, in questo caso sarete sotto le cascate, e non sopra, pertanto le ammirerete in modo diverso. In particolare, dal lato Brasiliano arriverete sotto la Garganta e verrete schizzati alla grandisisma, in un altro spettacolo di suoni, luci e colori (spesso si forma anche l’arcobaleno). In piu’, dal lato Brasiliano offrono la connessione internet wifi gratis, e vi dico che una videochiamata whatsapp in diretta agli amici da sotto le cascate sara’ uno dei ricordi pu’ belli della vostra vacanza. Anche dal lato brasiliano c’era la possibilita’ di fare un’escursione in motoscafo (con la Macuco Safari) ma un po’ perche’ i prezzi in ARS erano piu’ convenienti, un po’ perche’ gia’ fatto dal lato Argentino, abbiamo desistito. Dopo la visita, Marcelo ci viene a prendere alle 14.30 e ci porta al centro di Puerto Iguazu, dove mangiamo un boccone e raggiungiamo Hilo de Tres Fronteras, un punto sul fiume Guarani’ dove si incontrano i confini di Argentina, Brasile e Paraguay .. facciamo alcune foto e compriamo dei bei souvenir a basso costo, poi una pioggia fitta (forse l’unica dell’intera vacanza) ci costringe a ripiegare in camera in hotel, a preparare la valigia per la prossima tappa che comincia domani si lascia definitivamente l’Argentina e si va in Brasile.

13/12/2019 – 15 Giorno. Dopo l’ultima mega colazione della vacanza a base di Panettone inzuppato nel Dulce, Marcelo passa a prenderci per portarci all’Aeroporto di Foz Iguazu sul lato Brasiliano. Altro timbro sul passaporto, siamo in Brasile. Gia’ in aeroporto ti rendi conto che in Brasile tutto funziona in maniera piu’ free, meno organizzazione, molta confusione. Ci sono pochi aerei ma i funzionari con il loro modo di fare disorganizzato al massimo rischiano di farteli perdere. Andate con congruo anticipo, e’ un consiglio cordiale. Il nostro volo per Salvador fara’ scalo a San Paolo, dove nel moderno aeroporto della principale metropoli del paese mangiamo velocemente un trancio di pizza da Pizza Hut, prima di prendere il secondo volo per il nord del Paese. Salvador e’ la capitale dello stato di Bahia, notoriamente uno stato coloniale segnato nel passato dallo schiavismo, dove la gran parte della popolazione e’ di colore. All’arrivo, una folla immane di taxi, lungo la strada per il centro citta’ (il Pelourinho, parte alta della citta vecchia, cosi’ chiamato per il nome dato al palo dove venivano legati gli schiavi prima di essere venduti) un casino incredibile, sprizzo gioia da tutti i pori perche’ mi sembra di essere tornato a Napoli. Se Napoli ha una gemella nel mondo, forse e’ proprio Salvador. Arriviamo al nostro Hotel, la Casa do Amarelindo, boutique hotel nel centro centro del Pelourinho, carino e funzionale, non fosse per il comportamento del proprietario assolutamente da censurare. Nella mail di conferma della prenotazione, ci consiglia di prendere un ncc autorizzato suo amico, che ci fara’ un prezzo buono, ma soprattutto e’ l’unico autorizzato ad arrivare sin sotto all’hotel, zona in salita e a traffico limitato. Accettiamo l’invito, ma quando scopriamo che anche i taxi possono accedere, ci facciamo restituire la differenza sul prezzo pagato e disdiciamo il ritorno. Da quel momento ci guarda in modo irato, gli abbiamo sgamato il gioco! La prima sera usciamo a centro di Salvador, nella zona di Largo Terriera do Jesus, per cenare poi al Cuco Bistrot (buoni i gamberi) e prendere in strada le Acaraje, famose frittelline di gamberi che sono tipiche della citta’, cucinate dalle donne locali nei loro tipici costumi. A Salvador fate attenzione, tutti vi diranno di non andare in certe zone, non muovervi dai percorsi piu’ battuti. Seguite pedissequamente le istruzioni, onde evitare di essere derubati o finire sui giornali come sconsiderati che hanno fatto allertare a Farnesina.

14/12/2019 – 16 Giorno: La mattina colazione in hotel con frutta fresca, succo di mango, torta di banane, tutto molto buono e abbondante. Poi usciamo per il primo giro a Salvador, dove in ogni momento della giornata risuonano musica e buon umore. I locali amano improvvisare tanti momenti musicali, belli e coinvolgenti, e spesso riuscirete ad assistere a spettacoli di Capoeria (la tipica danza derivata dalle usanze degli schiavi di origine africana, un po’ danza, un po’ arte marziale, che veniva praticata in gran segreto). Dopo una passeggiata in lungo e in largo per il Pelo’ (fra cattedrali e chiese di gran sfarzo, tutte rigorosamente a pagamento, vi consiglio di vederle durante le cerimonie religiose, che poi sono magnifiche gia’ in se’, con canti, danze, balli, invocazioni… qualcosa di spettacolare!) ci dirigiamo all’Elevator Lacierda (un mostro in cemento .. .altro che arte) che collega la parte alta della citta’ al Mercato Modelo, dove potrete comprare meravigliosi souvenir a pochi soldi. Successivamente prendiamo un taxi (non e’ opportuno muoversi con i bus, peraltro anche difficili da capire i percorsi) e arriviamo a Barra, dove e’ situato l’omonimo faro. Passeggiamo sul lungomare comprando la prima di una lunghissima serie di Agua de Coco (la noce di cocco, di colore verde, che viene incisa con un macete e ti danno un cannuccia, con cui puoi succhiare l’acqua di cocco, fresca e rinfrescante) a prezzo di 1 real (circa 25 centesimi). Ne prendo due e dopo un’altra passeggiata ritorniamo verso l’hotel, dove ci riposiamo. La sera intercettiamo un taxi e ci facciamo portare nel cuore della movida salvadoregna: Boca do Rio. Ceniamo in un ristorante italiano, gestito da un ragazzo sardo che da anni si e’trasferito a Salvador, cena molto buona, prendiamo una ricetta di pasta rivisitata e una birra e dopo passeggiata fra la musica dei localini fino a che il nostro amico con il taxi torna a prenderci e ci riporta al Pelourinho.

15/12/2019 – 17 Giorno: Stessa colazione del giorno prima, e poi subito via per il centro, nuovamente verso il quartiere di Barra. C’e’ un bel sole, la tappa Salvador non offre moltissimo da visitare, e’ stata messa anche per spezzare il ritmo forsennato. Ci mettiamo in spiaggia nei pressi del Faro, e poi vediamo il Forte di Sant’Antonio. Poi decidiamo di pranzare nel vicino e modernissimo Centro Commerciale di Barra, dove – cominciando ad avere difficolta’ con l’abbigliamento pulito – intercetto un negozio Hawaianas e compro una bella t-shirt al modico prezzo di 10 euro. Al Centro commerciale mangio per la prima e unica volta in una catena, ma devo dire che dopo quasi un mese senza toccare un hamburger, la cosa non mi dispiace. Dopo pranzo mi attrae ed incuriosisce un attrazione in cui e’ possiibile oscillare sopra il mare legato ad una corda che ti porta giu’ da un parapendio … sono solo 5 euro … proviamo! Bella emozione, anche se mia moglie e’ sbiancata guardandomi cadere dall’alto. Ultima cena al ristorante dell’hotel (ci avevano fornito un voucher spesa per aver prenotato direttamente sul loro sito, forse anche per parziale ristoro del problema cagionato con il transfer) e quindi, dopo un gelato e un ultimo giro, andiamo a letto per poi prepararci a partire per l’ultima tappa del Viaggio, Rio de Janeiro.

16/12/2019 – 18 Giorno: Alle 11 il taxi viene a prenderci in hotel per andare in Aeroporto. Il Tragitto impiega piu’ del previsto, e pertanto abbiamo tempo per un sandwitch a volo prima che alle 14 il nostro volo GOL decolli verso Rio. Dopo due ore di volo, atterriamo all’aeroporto internazionale Galeao. Con il senno di poi meglio atterrare al Santos Dumont, aeroporto per voli nazionali piu’ vicino a Copacabana. Trattiamo un po’ con i vari taxi fino a trovare un NCC che per 100 reais (circa 25 euro) ci porta in un’ora e 10 al nostro Hotel direttamente sulla spiaggia di Copacabana, il 5 stelle appena aperto Fairmont Copacabana Hotel La prenotazione e’ stata frutto di una combinazione fortunata, perche’ avendo prenotato un altro hotel 4 stelle della catena, ci siamo accorti che lo stesso hotel non aveva finestre apribili. La catena Accor ha compreso il nostro disagio e avendo pagato in anticipo ci ha offerto gratuitamente di cambiare la stanza con una al Fairmont. L’hotel e’ di un livello spettacolare. Tutte mega suite neo costruite, balconcini vista oceano, uso illimitato della piscina a vista sul mare, servizio in spiaggia, insomma veramente il paradiso per i ricconi! Prendiamo la nostra stanza e dopo un bellissimo benvenuto – dei cioccolatini superbuoni fatti dallo chef – scendiamo per un primo giro a Copa. Partiamo da posto 5 (dove e’ situato l’hotel) e arriviamo a piedi a posto 1, con almeno 4 km di passeggiata. Sulla spiaggia di Copa sono iniziati i preparativi per il Natale, e fra le bancarelle e i chioschetti, spuntano le prime opere realizzate con la sabbia dagli Artisti di strada. Con una piccola offerta, scattiamo delle meravigliose foto dinanzi a dei castelli di sabbia e alle scritte “Feliz Navidad”. Per cena, andiamo al Carretao, ristorante con menu a buffet o a la carte che per 79 reais a persona offre un bel taglio di picanha e una birra. Stanchissimi, torniamo in hotel e ci mettiamo a letto.

17/12/2019 – 19 Giorno: In Hotel non abbiamo la colazione, pertanto scendiamo e prendiamo un dolce in strada, prima di provare a recarci al Corcovado per salire fino alla Statua del Cristo Redentore, simbolo di Rio. Anche qui, vi consigliamo di acquistare i biglietti su internet per 67 Reais (www.corcovado.com.br) almeno il giorno prima, perche’ le file sono lunghissime, e sotto il sole brasiliano possono non essere cosi’ piacevoli. Da Copacabana, proviamo ad andare con i mezzi pubblici, e non volendo prendere la metro (distante circa 1.5 km) proviamo a prendere gli autobus. Il viaggio si rivela una vera impresa, fra bus che non passano, fermate improvvisate, autisti che parlano solo portoghese e hanno difficolta’ a capirti. Prendiamo prima il 456 e con l’aiuto di Google Maps arriviamo in un punto dove cambiamo con il bus 513 diretto a Cosme Velho (se volete raggiungere il Cristo, cercate ogni bus con questa indicazione) e arriviamo a destinazione, anche con l’aiuto di un signore brasiliano che ci indica la fermata giusta. Di li’ accediamo al treno per il Cristo che si inerpica su per la foresta, aprendo ogni tanto meravigliosi sprazzi sulla Baia di Rio e sul Cristo. Dopo alcune rampe di scale, eccolo in tutta la sua maestosita’. circa 80 mt di statua che svetta sulla citta’ e da sempre ne e’il simbolo. Facciamo moltissime foto, la piu’ divertente con lo smartphone parallelo al suolo proprio sotto la statua del Cristo, immortalando tutta la statua nella sua maestosita’ e le nostre figure.

Durante la discesa, compriamo una bellissima riproduzione del Cristo in resina per 80 Reais (un consiglio, se volete un vero souvenir del Cristo prendetelo qui, sulle bancarelle a Copa e al centro vendono solo squallide riproduzioni in plastica). Dopo un gelato, e una acqua di cocco, ci rechiamo con il bus di ritorno alla fermata della metro Largo do Machado (nel quartiere Flamengo) per prendere la metro e recarci al tour dell’ultimo stadio del nostro viaggio: il mitico Maracana. Il Maracana, da sempre uno degli stadi piu’ conosciuti al mondo (anche oltre 100 mila posti) e’ il piu’ importante stadio del paese, teatro della finale dell’ultima coppa del mondo giocata in Brasile. E’ la casa del Flamengo (il principale e piu’ titolare club di Buenos Aires, vincitore dell’ultima Libertadores) e della Fluiminense. Arriviamo per il tour delle 15, compriamo i biglietti e siamo dentro. Il tour e’ free, non ci sono guide, puoi andare dove ti pare in un percorso cmq delimitato, fino ad arrivare in campo. L’emozione e’ massima, l’adrenalina pure, sono ancora una volta un bambino felice!!! Dopo il campo, puoi accomodarti nella sala stampa dove fingere un’intervista esclusiva o girare un video … detto, fatto!!! Torniamo in albergo sfiniti e contenti per la bellissima giornata, ma di sera la voglia di camminare e’tanta.. e perche’ non uscire in bicicletta? Fittiamo due bici con il moderno ed efficiente sistema di bike sharing BikeItau… Crei il tuo profilo, inserisci una carta di credito come garanzia e con circa 1.50 euro all’ora sei in sella! Il solo problema e’ che il sistema per funzionare alla grande richiederebbe la connessione dati fuori dall’hotel.. che non abbiamo! La scrocchiamo ad un Pizza Hut e prendiamo le bici … mega giro e tante foto. .. Posiamo la bici e andiamo a nanna.

18/12/2019 – 20 Giorno: Questa mattina e’ prevista la visita al Pao de Acucar, e non riuscendo a reperire un bus, optiamo per la corsa in taxi. Arriviamo alla stazione della teleferica che portera’ – con una tappa intermedia – alla sommita’ del Pao quando la giornata e’ gia’ abbastanza nuvolosa, e questo pregiudichera’ un po’ le nostre fotografie. Lo spettacolo di Rio dall’alto con le due teleferiche comunque e’ meraviglioso, e vengono fuori tante inquadrature comunque spettacolari. Dopo qualche ora passate sul Morro, dove vedi atterrare e partire a pochi metri gli aerei dal locale aeroporto e puoi ammirare sia la Playa de Copacabana che quella de Botafogo, scendiamo e prendiamo un bus per il centro, fermandoci in prossimita’della famosa Escaleria Selaron. La scalinata e’ fatta con ceramiche e maioliche provenienti da tutto il mondo, ed e’ diventata una vera e propria opera d’arte, provare per credere. Successivamente, ci rechiamo alla ricerca del famoso tram Bondinho (quello giallo del Film L’Allenatore nel Pallone) che ormai e’ attivo solo a scopo turistico … e’ veramente strepitoso vederlo sferragliare verso il centro (il suo terminal e’ la stazione Carioca, vicino alla Cattedrale) e alla fine il macchinista mi consente anche di fare una foto al posto di guida quando il tram ha ultimato la sua corsa. A piedi, dopo un pranzo ad una catena locale di hamburgerie stile Mc Donalds, girovaghiamo per il centro arrivando al Terminal del Porto, passando per il quartiere finanziario, per la Casa Municipale (che visitiamo, gratis) e successivamente arriviamo alla Cattedrale, un orrendo casermone in cemento con i vetri colorati …. difficile dire se abbia mai visto una cattedrale cosi’ brutta prima di allora. Prendiamo poi la metro verso Copacabana (nuova e funzionale, ma con l’aria condizionata sparata a palla, copritevi per non prendere un raffreddore) e torniamo in hotel. La sera cena alla Casa da Fejolada (il tipico piatto brasiliano fatto di carne, riso, cavolo bianco, verdure): e’ buonissimo, ma la prendo solo io ed e’ oggettivamente impossibile mangiarla da sola. Cmq provatela, merita di essere assaggiata (io poi per principio voglio sempre assaggiare tutto cio’ che fa parte della cucina e delle tradizioni locali). Passeggiata finale e dessert da Mc Donalds (in Brasile fanno un Mc Flurry con Diamante negro – un cioccolato con biscotto croccante – e Biscotti Oreo, costa 3 euro ma e’ una goduria, provatelo!!). Rientriamo in hotel ormai sfiniti e ci prepariamo all’ultimo giorno pieno a Rio, e all’ultima escursione.

19/12/2019 – 21 Giorno : Sveglia alle 8 perche’ alle 9 inizia l’ultima escursione prenotata dall’Italia, il Tour della Favela Rocinha di Marcelo Armstrong. Potete prenotarlo su internt prendendo contatti con Marcelo via whatsapp. Non sono fan di questo tipo di turismo che “approfitta” della poverta’, ma ho curiosita’ di vedere veramente come si vive una favela, dove spesso sono cresciuti anche calciatori e dove mi si dice che o si diventa famoso e ricco o si diventa criminale. Mi sembra un’esagerazione e francamente lo e’. Ovviamente il panorama e’ di forte degrado, ma la popolazione della favela (che per inciso si e’ trasferita qui non potendo permettersi sistemazioni migliori e avendo la necessita’ di rimanere a diretto contatto con la citta’ di Rio dove lavorano) ha trovato una sua dimensione, con case che tutto sommato hanno i principali servizi (dagli anni 90 il governo brasiliano ha fatto molto per ridurre poverta’ e consentire l’accesso almeno ai servizi minimi). Il tour porta a visitare una scuola – dove faremo anche un’offerta – per i bambini della favela, una breve passeggiata a piedi in posti sicuri e poi finisce in un terrazzo dove si vedono tutti gli insediamenti. Sembrano alveari, le abitazioni sono un’unica striscia continua, la densita’ di popolazione sembra quella di Hong Kong o di Portici! Al rientro dal tour, prima di pranzo, decidiamo che e’ arrivato il momento finale… quello del relax. Sfruttiamo prima la mega piscina dell’hotel, con dei letti adagiati direttamente nella piscina, poi non resisto ad un bagno nelle acque dell’Oceano e pertanto prendiamo il kit da spiaggia e andiamo fino a sera… sensazione stupende. Per immortalare la vacanza, disegno con una noce di cocco la scritta “Antonio e Rosa 2019” e mi godo una mega Caipirha (la vera, quella fatta come il Brasile comanda) direttamente servita in spiaggia da alcuni avventori che scendono dai chioschi vicini … importante e’ contrattare.. si presentano avvicinandoti con la scusa di volerti far assaggiare gratis (mi sa che non hanno capito che con i Napoletani non attacca…. ) e poi partono da 60 Reais .. ma con 30, se siete bravi, ve la cavate. Il prezzo vale tutto … e’ un mega bicchierone da 700 ml che vi bastera’ per tutta la vacanza. La sera volevamo andare ad assistere ad uno spettacolo di samba ma, un po’ stanchi, un po’ impegnati a far quadrare la valigia (ormai abbondantemente oltre i 25 kg fra regalini, souvenir e vestiti sporchi … ) preferiamo restare in zona e goderci cena e passeggiata verso Ipanema, l’altra grande spiaggia vicino Copacabana.

20/12/2019 e 21/12/2019 – 22 e 23 Giorno: Arriva l’ultimo giorno in terra brasiliana, sfruttiamo al massimo il check in alle 12 (l’aereo per il ritorno partira’solo alle 20) e fino alle 11.30 restiamo in piscina. Ci godiamo le ultime foto e le ultime ore al caldo sul meraviglioso sfondo della spiaggia di Copa, e poi breve doccia e check out. Andiamo a pranzo al ristorante “L’Ulivo” in pieno centro e prendiamo due piatti di pasta, ormai stufi della carne mangiata a profusione durante tutti questi 23 giorni. Ultimo giorno e ultimi reais da spendere, compriamo due mattonelle di ceramica dipinte come souvernir di Rio (in strada ci sono tanti artisti che le realizzano direttamente)… una che ci rappresenta in maniera inequivoca con una frase in portoghese che recita “Siamo il frutto dei viaggi che facciamo” … stupenda… da tenere in bella vista in mezzo alle mie Lonely Planet. Alle 16.30 e’ giunto il momento di prendere un taxi ,ci vorra’ 1.30 h per arrivare all’aeroporto per imbarcarci alle 20 per Madrid e successivamente poi per L’Italia.

E’ stato un viaggio fantastico, con un’organizzazione minuziosa che ci ha fatto vivere tutto alla grandissima, senza inconvenienti. Ho scritto questo lunghissimo diario per ringraziare tutti gli amici che con i loro diari hanno contribuito a darmi spunti ed idee per personalizzare e realizzare il nostro viaggio, il Nostro sogno. A tutti loro va un forte grazie, e a chi avesse bisogno ecco la mia mail: antonionapolano@gmail.com per ogni richiesta di aiuto o di supporto!

A tutti buon Viaggio in Argentina e Brasile!



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