Parigi, Disneyland, castelli della Loira, Mont St. Michel e Normandia: 7 giorni in Francia del Nord

Viaggio di 7 giorni nella Francia del Nord con tappe a Parigi, Disneyland, castelli della Loira, Mont St. Michel, Normandia e falesie di Etretat. 
Scritto da: luxocchio
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7 giorni in Francia del Nord. Siamo partiti il 26 luglio con rientro il 1° agosto 2023 con volo Ryanair da Bergamo. Appena scesi, siamo andati all’autonoleggio dove abbiamo ritirato la nostra auto senza prima aver atteso un po’ per un contrattempo occorso, ovvero n allarme bomba senza nessuna conseguenza, per fortuna. Ritiro auto e partenza. 

Diario di viaggio

26 luglio – Parigi 

Nel tragitto verso Parigi ci siamo fermati al Castello Chantilly. La crema chantilly prende il suo nome da questo castello ed è tradizionalmente attribuita al personaggio di François Vatel, cuoco e pasticciere francese che qui visse nel XVII secolo al servizio del principe di Condé e che qui trovò anche la sua tragica fine. Quando nel 1671, furono organizzati al castello tre giorni e tre notti di festeggiamenti in onore di Luigi XIV, François Vatel si accingeva a preparare un maestoso banchetto per gli invitati reali. Ma il pescato della mattina fu accidentalmente consegnato in ritardo e il celebre cuoco, che era conosciuto per sua dedizione assoluta al lavoro e per la sua maniacale precisione, si suicidò il secondo giorno nelle cucine del castello per non essere riuscito a servire del pesce davvero fresco.  

Arrivati nel B&B, prenotato in posizione strategica nella zona est di Parigi vicino alle RER, ci siamo riposati e poi nel tardo pomeriggio abbiamo preso la RER per visitare Parigi, giro classico alla torre Eifell e luoghi tradizionali. 

27 luglio – Disneyland 

Il mattino successivo, sempre con la RER, ci siamo recati a Disneyland. Molto bello anche se caro. Di seguito alcune attrazioni:

  • Discoveryland: Topolino e la sua Orchestra
  • Fantasyland: Castello della bella addormentata. Trenino di Dumbo. Durante il viaggio si possono ammirare la miniera e la casa dei nani, la torre di Rapunzel da cui pende una lunga treccia; il castello in riva al mare del principe Eric da La sirenetta, una scena da La spada nella roccia; l villaggio di Belle, il castello della Bestia; la città di smeraldo e il castello della strega.
  • Adventureland: Liberty Arcade: passaggiata lungo Main Street. Pirata dei caraibi. Thunder Mesa Riverboat Landing nave a vapore. La Cabane des Robinson: casa sull’albero, quando raggiungerai la cima, potrai servirti di un telescopio per ammirare il fantastico panorama dell’isola sottostante. Adventure Isle: ponti sospesi, lungo i sentieri più stretti e nelle caverne ombrose.
  • Frontierland: Big Thunder Mountain: trenino nelle profondità di una montagna tra i fiumi del Far West e in una spettrale città mineraria. Phantom Manor mistero, con fantasmi e spiriti mostruosi.
  • Disney D-Light: Al calar del sole coreografia di droni luminosi che, come per magia, illuminano il cielo al di sopra del Castello della Bella Addormentata. 

28 luglio – Castelli della Loira 

Siamo partiti verso le 7 destinazione castelli della Loira con prima tappa al Castello di Chambord (aperto dalle 9-18 ingresso 16 euro castello+giardini+6 euro parcheggio).  

Arrivando si attraversa il parco forestale della tenuta, stupendo. Il re Francesco I decise di costruire il castello di Chambord nel 1519 su un terreno acquitrinoso, sulle rive del fiume Cosson, al centro di una foresta molto ricca di selvaggina, per farne «un grande, bello e sontuoso edificio». Un edificio che doveva permettergli di soddisfare la sua passione per la caccia. Fortemente affascinato e influenzato dalle arti e dagli artisti italiani, fece edificare un castello nel quale si ritrovano simultaneamente influssi francesi e italiani. Il Re Sole risiede più volte nel monumento in compagnia della sua corte. Questi soggiorni sono l’occasione per grandi battute di caccia e divertimento. Qui organizzava feste e balli. Chambord è relativamente risparmiato dalla Rivoluzione; il castello venne saccheggiato, i mobili venduti ma il monumento sfugge alla distruzione. Il castello è costruito sul modello delle roccaforti medievali, con un edificio a pianta quadrata centrale, il mastio, munito di quattro torri, una ad ogni angolo. All’interno del mastio, si trovano cinque piani abitabili costruiti sullo stesso modello: quattro appartamenti quadrati e quattro appartamenti collocati nelle torri rotonde per ogni piano.  Al centro dell’edificio si trova la doppia scalinata che permette di accedere al primo piano (appartamenti storici), al secondo piano (dedicato al tema della caccia e dell’arte animale) e alla grande terrazza, prima di concludersi con la torre-lanterna e il fiore di giglio, simbolo della monarchia francese. Ha 440 stanze e 365 camini. Il muro di recinzione è lungo 25 km e alto 2,5 m ed è il più lungo di Francia. 

La scala a doppia chiocciola. Due scale che girano nella stessa direzione ma che non si incrociano mai. In questo modo, è possibile salire o scendere senza incontrare le persone che usano l’altra scala. La scala è stata ispirata da Leonardo da Vinci. In effetti, Francesco I e l’artista italiano intrattenevano un forte legame reciproco. Si incontrarono a Bologna, in Italia, e il re Francesco I invitò poi Leonardo a soggiornare nel maniero del Clos Lucé di Amboise, dove l’artista morì nel 1519. LE VOLTE Al secondo piano la stanza a forma di croce crea una sorpresa: ciascuno dei suoi bracci è coperto da un’enorme volta a cassettoni in un arco ribassato, decorato con gli emblemi di Francesco I: salamandre che sputano acqua per spegnere il fuoco cattivo, salamandre che ingoiano il fuoco buono e corde annodate. Ripetuti più di 700 volte, questi emblemi in altorilievo testimoniano la volontà del re di segnare con il suo marchio gli ultimi soffitti del mastio. I TERRAZZI. Oltre alla vista a 360° che offrono sui dintorni e sul parco di Chambord. Al centro, prolungando la scala a doppia chiocciola, si erge la torre lanterna, il punto più alto del castello (56 m) la cui sommità è decorata con il simbolo dei re di Francia, il giglio. La salamandra emblema di Francesco i ricorre più di 700 volte: simboleggia la vittoria del bene sul male 

Nel primo pomeriggio ci siamo trasferiti a Blois. Situata sulle rive della Loira, la città di Blois offre una magnifica vista sul fiume: potrete scovare molti scorci suggestivi per immortalare questo angolo incantevole. Per esplorare la città, sono stati ideati quattro circuiti pedonali chiamati À nous les p’tits clous, contrassegnati da borchie di bronzo sul marciapiede: vi guideranno attraverso i diversi quartieri alla scoperta dei dintorni del castello e dei giardini reali. Il castello di Blois rappresenta una sorta di panoramica sulla storia e sull’evoluzione dei castelli della Loira: infatti le sue quattro facciate evocano altrettanti periodi e architetture differenti. Veniva usato dai regnanti per amministrare la giustizia e ricevere i sudditi: ascoltavano lagnanze, denunce e onorificenze. Con le sue due navate sostenute da stupende colonne e i soffitti riccamente decorati, la sala divenne famosa in due occasioni. Il re Enrico III vi convocò, nel 1576 e nel 1588, gli Stati Generali di Francia, per cercare di arginare le guerre di religione che stavano devastando la nazione sotto il suo regno. Salito al trono nel 1515, il re Francesco I portò la sua personale miglioria al castello, riqualificando l’ala nord e i giardini: da non perdere la grande scalinata a chiocciola ornata di pilastri che si affaccia sul cortile e la presenza massiccia di salamandre, l’emblema del re. 

Casa della Magia. Di fronte al Castello Reale, la Casa della Magia è stata inaugurata nel 1998 e rende omaggio al grande prestigiatore francese Robert Houdin, nato nel 1805 e originario di Blois. L’illusione inizia all’ingresso, dove si possono vedere sulla facciata di questa grande casa borghese del XIX secolo, sei teste di drago che escono dalle finestre ogni 30 minuti. Distribuito su più di 2000 metri quadrati e 5 livelli, questo museo ospita una grande quantità di oggetti legati alla magia. 

Scalinata Denis Papin. Di fronte al ponte Jacques-Gabriel, che conduce alla sponda meridionale di Blois, la scalinata Denis Papin domina l’arteria principale della città e offre una splendida prospettiva sulla Loira. Chiamata così in onore del famoso inventore della macchina a vapore, nato nella regione di Blois, la scalinata permette un collegamento rapido dalla città bassa alla città alta. 

Case a graticcio La casa degli acrobati, che è una delle più antiche di Blois, poiché risale al regno di Luigi XI: ha ricevuto il premio per la casa più bella di Francia nel 1960.  

A sera abbiamo visitato Amboise. Alla fine del XVI secolo, Amboise conserva la sua funzione di roccaforte per via della sua posizione strategica, ma diventa anche una tappa dei sovrani francesi, i quali vi soggiornano regolarmente durante i loro viaggi nel regno. Il castello vedrà così passare Enrico IV (1553 – 1610), Luigi XIII (1601 – 1643), Luigi XIV (1638 – 1715) . Nel 1793, durante la rivoluzione francese, le autorità confiscano il castello e i suoi arredi per trasformarlo in un centro di detenzione e in una caserma per i veterani delle campagne condotte dagli eserciti rivoluzionari. Il Castello Reale era unito, tramite un passaggio sotterraneo, al vicino castello del Clos Lucé. Questo luogo è conosciuto anche per aver ospitato il celebre artista, scienziato e inventore Leonardo Da Vinci. Qui venne accolto da Francesco I, sovrano colto e raffinato, dall’anno 1516 al 1519, l’anno della sua morte. In questi 3 anni Leonardo da Vinci lavorò serenamente ai suoi ultimi progetti artisti, ingegneristici e architettonici. Nella cappella Saint Hubert sono conservate le presunte spoglie di Leonardo. Leonardo visse sino al 2 Maggio del 1519. La disperazione per la morte dello scienziato fu grande anche in Francesco I che, viene raccontato, si lasciò andare a un pianto disperato di fronte alle spoglie dell’uomo. Leonardo lasciò disposizione affinché il suo funerale fosse organizzato con gli ultimi del popolo e della chiesa: parteciparono 60 poveri e i frati e cappellani minori. Il castello di Clos Lucé fu la dimora degli ultimi tre anni di vita di Leonardo da Vinci, allorchè si trasferì ad Amboise, alla corte di re Francesco I.  

Pernotto in un bellissimo B&B vicino Amboise. 

29 luglio – Castelli della Loira 

 Al mattino visita ad un fantastico castello, quello di Chenonceau, detto anche il castello delle Dame (apertura 9-19; per prenotare creare prima account con depliant. Costo 15,50 €. Parcheggio gratis. Prenotazione obbligatoria con giorno e ora della vista- tempo di visita 3-4 ore). La prima donna del castello fu Katherine Bricconet, moglie di Thomas Bohier, segretario delle finanze di re Francesco I. Fu proprio la signora del castello a dare vita alla raffinata fisionomia del castello in stile veneziano, facendo demolire l’originaria fortezza medievale. A seguire ci fu Diana di Poitiers, la favorita del re Enrico II: forte della sua posizione di potere, Diana fece realizzare giardini spettacolari e costruì il celebre ponte che attraversa il fiume Cher, dando così al castello la sua forma sofisticata. La grande protagonista della dimora è stata sicuramente Caterina de’ Medici: rimasta vedova del re, allontana immediatamente la rivale Diana e fa costruire la galleria a due piani dove, durante la sua reggenza, organizza feste sontuose.  

Alla morte di suo marito, il re Enrico III, Luisa di Lorena porterà il lutto in bianco, indossando solo abiti candidi, secondo l’etichetta della corte. Vedova e senza averi, la regina morganatica (ovvero senza titoli e senza privilegi), trascorrerà le sue giornate leggendo e pregando. Fu l’unica donna a non apportare migliorie al castello, chiusa in una bolla di lutto e dolore. La sua morte segna la fine della storia reale a Chenonceau. Ecco cosa vedere:

  • La costruzione, sinuosa ed elegante, sembra galleggiare sull’acqua: infatti le sue fondamenta si trovano nelle profondità del fiume Cher, creando magnifici riflessi e dando vita a un panorama eccezionale.  
  • I giardini. La visita della tenuta inizia proprio dai giardini: immensi, fantasiosi, curati, idilliaci, ognuno dei quali riflette il carattere, la storia e la personalità della persona che li ha progettati e commissionati. I giardini di Caterina de’ Medici sono sicuramente i più fantasiosi e i più creativi.  Posizionati su una terrazza direttamente affacciata sul fiume Cher, i giardini si sviluppano intorno a una vasca circolare con vialetti decorati da rose di ogni varietà e cespugli di lavanda. Sempre di Caterina l’ideazione di un magnifico labirinto italiano, realizzato con 2000 piante di tasso e circondato dal piccolo giardino delle Cariatidi.  

All’interno si trova la Galleria delle Carrozze e Veicoli da tiro, ricavata nella grande stalla della fattoria. All’interno delle diverse sale troverete esposti numerosi capolavori di Murillo, Tintoretto, Nicolas Poussin, François Clouet, Correggio, Rubens, oltre a una vasta collezione di arazzi, mobili, quadri e oggetti d’epoca.  

Da non perdere gli alloggi delle dame di Chenonceau: la camera di Caterina de’ Medici, la camera di Diana di Poitiers, la camera delle Cinque Regine, la camera di Charles de Vendome, in cui troneggiano grandi camini, maestosi letti a baldacchino e meravigliosi arazzi. Diversa da tutte le altre la camera di Luisa di Lorena: una stanza molto cupa, inconfondibile con le sue pareti nere, decorate con i simboli del lutto. Infatti alla morte del marito Enrico III, la donna trasformò il castello in un luogo devoto al dolore e alla reclusione. Bellissime anche le cucine, che si trovano nei basamenti dei primi due piloni del ponte: si allagavano ogni volta che il fiume andava in piena.  

La Galleria Medici venne ideata e voluta da Caterina de Medici, che qui organizzava le cerimonie e le feste in onore del figlio Enrico III. Questa immensa passerella è lunga ben 60 metri, larga 6 e illuminata da 18 finestre che si affacciano sulle acque del fiume Cher, regalando una vista incantevole. Con il suo pavimento a scacchiera in tufo e ardesia, le luminose pareti bianche, decorate con le effigi di personaggi storici, la galleria riflette il carattere gioioso della padrona di casa.  

Sul lato ovest del cortile si trova la Galleria delle Cupole, un edificio secondario che ospita due ambienti davvero interessanti. Da una parte visiterete la Spezieria: Caterina de Medici, grande appassionata di erbe, spezie e veleni, era solita raccogliere piante officinali. Volle quindi creare una vasta collezione di erbe, custodite in meravigliosi vasi da farmacia. Accanto si trova l’Infermeria, una fedele ricostruzione dell’ospedale militare che era stato collocato nella Galleria de Medici durante la Prima Guerra Mondiale, per guarire i feriti del conflitto. Infatti la Galleria Medici riusciva a contenere 120 posti letto. Al piano inferiore, invece, era stata allestita una sala operatoria, che vantava uno dei primi apparecchi radiografici dell’epoca. L’Orangerie, affacciata sui giardini e destinata in origine a proteggere dal freddo gli aranci ed i limoni durante l’inverno, l’Orangerie è oggi un ristorante gastronomico insignito di una stella Michelin. La grande cucina e la raffinatezza a tavola sono una tradizione coltivata nei secoli al castello di Chenonceau, dove si svolgevano grandi feste sontuose. Il matrimonio fra Enrico II e Caterina de’ Medici fu anche un sodalizio tra la gastronomia francese e la cucina italiana. Qui al castello si seguiva, con secoli di anticipo, la moderna tendenza di consumare prodotti locali, seguendo il ritmo delle stagioni, di prediligere tutto quello che veniva coltivato in loco, piuttosto che le squisitezze provenienti da paesi lontani  

Spostamento pomeridiano verso nord con pernotto a Vitrè. È una bella cittadina con castello medievale, case a graticcio perfettamente restaurate. Appoggiato su uno sperone roccioso, il castello di Vitré domina la campagna circostante. Costruito nell’XI secolo, riedificato nei secoli XIII, XIV e XV. Giochi di luce alla sera. 

30 luglio – Mont Saint Michel

Parcheggio gratis in Allèe des Fêtes (Parking du Nançon) 

 Fougères e il suo caratteristico castello medievale fondato nel 1020, ha mantenuto la sua impronta di un tempo. Obbligatoria una passeggiata lungo le vie del bourg Vieil, il quartiere più antico della città, oggi animato dalle terrazze di caffè e ristoranti. Le case a graticcio ci ricordano la ricchezza della città. Molti spazi verdi. Creperie appena fuori il castello La Duchesse Anne che offriva tra le altre cose, un tipico Menù Bretone. Il menù comprendeva: galette + crêpe dolce + tazza di sidro. Il castello è uno dei più antichi e meglio conservati in Europa, conta 11 torri ed è costituito da tre mura di cinta circondate da un fossato. Uno dei modi migliori per scoprire la città è passeggiare senza meta partendo dalla zona bassa per poi risalire.   

Mont Saint Michel è spettacolo puro. È possibile accedere al Monte a piedi, in circa 45 minuti dai parcheggio o con i bus gratuiti. Ogni giorno, dalle 7:30 a mezzanotte, delle navette regolari portano fino a Mont Saint-Michel in circa 12 minuti. Questi autobus collegano la «Place des navettes» (di fronte al Centro d’Informazione Turistica e vicino ai parcheggi) al capolinea, che si trova a 350 metri dall’ingresso principale del Monte. A seconda della frequentazione del sito e della stagione, la frequenza delle navette va dai 5 ai 20 minuti. Ci sono 2 fermate intermedie prima di arrivare al Monte: «Route du Mont» (vicino agli hotel, ai ristoranti e al minimarket) e «Place du barrage», vicino alla diga. 

Non si perda una passeggiata sui bastioni. Tutti si precipitano sulla strada principale per raggiungere l’abbazia, ma i bastioni offrono una vista eccezionale del villaggio, dell’abbazia e della baia.  Potete scegliere tra 3 diversi itinerari: Il percorso orientale Edge offre una vista mozzafiato sulla baia: è completamente pedonale, accessibile a tutti e si snoda in un’atmosfera bucolica e boscosa. Il percorso Ovest conduce alla baia lungo le sponde del Couesnon, osservando la nuova diga di Mont-Saint-Michel, elemento che è stato cruciale per ripristinare il carattere marittimo di Mont-Saint-Michel, interessante sia per la sua funzione idraulica che per la sua architettura. Il percorso centrale Mont-Saint-Michel è quello meno scenografico: attraversa la località Mont-Saint-Michel (ex Caserne), dove si trovano ristoranti, alloggi e un supermercato. Consiglio di portarvi la cena da mangiare lungo le mura per assistere al fenomeno della marea. Bar e creperie chiudono abbastanza presto  E portate l’acqua, specialmente se la giornata é calda ne servirà molta e la fanno pagare tanto. 

L’Abbazia di Mont Saint Michel (11 euro, ore 9-19: gli ingressi 9-12 e 14-17). La lunga storia del Mont-Saint-Michel inizia nel 708, quando il vescovo Aubert fece erigere sul Mont-Tombe un primo santuario in onore dell’Arcangelo . Si narra che proprio Michele sia apparso in sogno ad Aubert, vescovo di Avranches, e gli abbia ordinato di costruire una chiesa in suo onore in questo luogo per ben tre volte. Le prime due richieste vennero ignorate, ma quando l’Arcangelo gli perforò il cranio con un dito, il vescovo si decise a seguire le parole del santo. Nel 966, qui si stabilirono i benedettini. Molto rapidamente, l’abbazia divenne un importante luogo di pellegrinaggio nell’Occidente cristiano, ma anche uno dei centri della cultura medievale dove furono prodotti, conservati e studiati un gran numero di manoscritti. Mont-Saint-Michel prese il soprannome di “Città dei libri”. La chiesa abbaziale, costruita sulla sommità del Monte, a 80 metri sul livello del mare, poggia su una piattaforma lunga 80 metri, costituita da quattro cripte addossate alla punta della roccia. A partire dal XIV secolo, i successivi conflitti della Guerra dei Cent’anni, che opponevano Francia e Inghilterra, richiesero la costruzione di nuove potenti fortificazioni. Il Mont, difeso da pochi cavalieri fedeli al Re di Francia e protetto da una cinta muraria fiancheggiata da diverse torri di difesa, riuscì a resistere per quasi 30 anni agli attacchi dell’esercito inglese.  In seguito alla Rivoluzione, i beni della Chiesa furono dichiarati “beni nazionali”, i monaci di Mont-Saint-Michel furono espulsi e il “Mont Libre” divenne nel 1793 una prigione per sacerdoti refrattari. Nel 1811, un decreto imperiale trasforma l’abbazia in una prigione. Chiuso nel 1863, il carcere ebbe il merito di salvare l’abbazia dalla distruzione, ma lasciò il monumento in avanzato stato di degrado.  Nel 1969 si stabilì nell’abbazia una piccola comunità di monaci benedettini, poi sostituita nel 2001 dalle Fraternità Monastiche di Gerusalemme. L’abbazia benedettina di Mont-Saint-Michel rappresenta un gioiello di architettura religiosa e militare di epoca medievale. La struttura ha subito molteplici cambiamenti nel corso dei secoli a causa di incendi, crolli e ammodernamenti. La visita, che segue un percorso obbligato, permette di ammirare quasi tutti gli ambienti del santuario: i suoi cortili incantevoli, il chiostro immerso nel silenzio, la chiesa abbaziale, il refettorio, i giardini interni, lo scriptorium, arrivando fino al nucleo più antico, le cripte romaniche.  Da non perdere le abitazioni dei monaci, realizzate nello stile gotico normanno e il sagrato, chiamato anche Terrazza dell’Ovest, da cui si gode la vista migliore durante le maree. –  

Il borgo di Mont Saint-Michel. Il piccolo villaggio, stupendo esempio di architettura medievale, si sviluppa ai piedi del santuario ed è ancora oggi abitato: è un borgo a tutti gli effetti, con il suo municipio, la chiesa parrocchiale e il cimitero.  

La Grand Rue. La visita del borgo parte dalla Grand Rue, la via principale, protetta da tre porte in rapida successione: la Porte de l’Avancée, un pittoresco passaggio, la Porte du Boulevard, che si trova di fronte al ponte levatoio e la Porte du Roy. Da qui si sale verso l’abbazia attraversando il borgo, che ha conservato le sue botteghe e le sue insegne medievali, fino a un’impervia scalinata di ben 350 gradini.  

Venelle du Guet è la strada più piccola di Mont Saint-Michel, soprannominata Ruelle des cocus. È talmente stretta da consentire solamente il passaggio di una persona per volta. Per trovarla, dovete imboccare la Grande Rue e girare a sinistra davanti all’Hotel La Croix Blanche.  

La Torre Gabriel. Questa torre scenografica, costruita intorno al 1524, protegge il lato ovest dell’isola. Nel corso del tempo ha avuto diverse funzioni tra cui mulino e soprattutto faro, indispensabile ausilio per dirigere le barche che entravano nel Couesnon. Le mura Per sopravvivere alla Guerra dei Cent’anni, l’isola di Mont Saint Michel fu dotata di bastioni fortificati, che hanno conferito a questo luogo incredibile, la reputazione di fortezza inespugnabile. Le mura sono collegate da sette torri, che comunicano tra loro grazie a un camminamento aperto al pubblico. Imperdibile il giro delle mura fino alla Torre Nord, uno dei punti migliori per osservare la potenza delle maree.  

Maree. Con la bassa marea il mare si ritira di circa 25 metri mentre 12 ore dopo, ritorna con grande rapidità con un’onda alta quasi mezzo metro. Qualche anno fa, le maree di Mont Saint Michel stavano per scomparire completamente, a causa dell’accumulo di detriti del vicino estuario del fiume Couesnon. L’isola rischiava di insabbiarsi e di rimanere circondata da prati salmastri, perdendo così il suo carattere unico. Per questo motivo è stata avviata una grande opera di riqualificazione, che in 10 anni ha portato al ripristino dell’ambiente naturale e al normale ciclo delle maree. È stato costruito un nuovo ponte-passerella che permette all’acqua di circolare liberamente, senza ostacolare il fenomeno delle maree: quando la marea sale, l’acqua si riappropria del paesaggio e l’isola riacquista il suo carattere marittimo.  In generale le maree più imponenti sono quelle che si svolgono 36/48 ore dopo le lune piene e nuove. Infatti lo spettacolo naturale è determinato dall’azione della luna, che provoca il movimento degli oceani. Per osservare questo fenomeno vi consigliamo di arrivare a Mont Saint Michel almeno 2 ore prima dell’orario dell’alta marea. I punti di avvistamento migliori all’interno dell’isola sono le mura del borgo di Mont Saint Michel e la terrazza dell’Ovest, che si trova sul sagrato dell’Abbazia. Il panorama più scenografico fuori dall’isola, si trova in alcuni luoghi di osservazione come Roche Torin a Courtils, Grouin du Sud a Vains-Saint-Léonard o ancora Gué de l’Epine a Val-Saint-Père. Da qui potrete ammirare l’isola completamente circondata dal mare in tutto il suo splendore. Di notte il santuario si ammanta di un fascino autentico, che sembra riemergere direttamente dal medioevo, una suggestione solleticata dai concerti, dai canti gregoriani e dalla musica sacra suonata da giovani menestrelli negli angoli più belli del complesso, che in estate viene illuminato da torce e bracieri.  

Ci siamo tolti una piccola soddisfazione: quella di dormire nella zona hotel proprio di fronte al Monte in modo da poterci gustare la serata con pochissime persone in quanto la maggior parte della gente non pernotta in zona. 

31 luglio – Normandia 

Al mattino siamo partiti per la Normandia, abbastanza vicino a Mont St Michel. Il cimitero e memoriale americano della Normandia in Francia si trova a Colleville-sur-Mer, contiene le tombe di 9.386 dei nostri militari morti, la maggior parte dei quali persero la vita durante gli sbarchi del D-Day e le successive operazioni.  Sulle mura dei dispersi, in un giardino semicircolare sul lato est del memoriale, sono iscritti 1.557 nomi. Le rosette segnano i nomi di coloro che sono stati recuperati e identificati. Il memoriale è costituito da un colonnato semicircolare con una loggia alle estremità contenente grandi mappe e narrazioni delle operazioni militari; al centro si trova la statua in bronzo, “Spirit of American Youth Rising from the Waves”. Una tavola di orientamento affacciata sulla spiaggia raffigura lo sbarco in Normandia. Rivolto a ovest al memoriale, si vede in primo piano la piscina riflettente; oltre si trova l’area sepolcrale con cappella circolare e, in fondo, statue in granito rappresentanti gli Stati Uniti e la Francia. 

Nel pomeriggio abbiamo attraversato la Senna passando sul Ponte di Normandia: (5.80 euro). È uno dei ponti sospeso più grande d’Europa, è alto 215 metri e lungo 2141 metri. Costruito in cemento e metallo, l’imponente struttura ha quattro corsie di traffico motorizzato, due corsie pedonali e due piste ciclabili. Grazie alla sua altezza, non ostacola la navigazione delle barche che salgono e scendono dalla Senna.  

Pernottamente a Le Havre. 

1 agosto – Scogliere di Etretat, Gerberoy, Beauvais e rientro 

Poco a nord di Le Havre si trovano delle falesia impressionanti, quelle di Etretat. l parcheggio più comodo per visitare Etretat è indicato da due cartelli: P 300 posti e P 270 posti. Si trova a circa 10 minuti a piedi dalla spiaggia. Dalle 19:00 fino alle 9:00 del mattino la sosta è invece gratuita. La piccola chiesa di Notre Dame è un altro dei simboli più riconoscibili di Etretat. Si trova sulla sommità della falesia d’Amont, appena terminata la ripida salita che dalla spiaggia conduce a un punto panoramico da pelle d’oca sul centro abitato e il celebre arco della falesia d’Aval. Ci sono cartelli che indicano i sentieri. Paesaggio semplicemente stupendo. 

Sulla strada del rientro a Beauvais ci siamo fermati a Gerberoy, il villaggio dei mille roseti. Gerberoy è denominato come “uno dei più bei villaggi di Francia”. Il suo fascino lo deve alle sue vie lastricate affiancate da case del XVII/XVIII secolo, ben restaurate e ricoperte di fiori, soprattutto di ROSE. E’ stata una città fortificata che ha visto la costruzione del suo primo castello in pietra nel 885. Ospitò alcune personaggi storici e re, tra i quali Richelieu e il re Henri IV. 

Prima di recarci in aeroporto abbiamo avuto il tempo di visitare anche Beauvais. La Cattedrale di Saint-Pierre, chiamat anche “Cathedrale infinie” è chiamata così anche a causa alla sua incompiutezza. I lavori iniziarono nel 1227 ma la rovinosa caduta del tetto del coro, per ben due volte, provocò dei rallentamenti che insieme alla mancanza di fondi e al successivo crollo della crociera nel 1573 portarono all’interruzione definitiva. Nonostante tutto, il coro gotico rimane tuttora il più alto del mondo con i suoi 48,50 metri. Al suo interno si trova uno dei più vecchi orologi a carillon del mondo, costruito nel XIV secolo e ancora perfettamente funzionante. A un paio di metri, un altro orologio, un autentico capolavoro, opera di Lucien Auguste Vérité, un orologiaio di Beauvais che impiegò quasi 4 anni (dal 1865 al 1868) per assemblare gli oltre 90.000 pezzi che compongono questo orologio astronomico alto 12 metri, largo 5 e profondo quasi 3. 

Lo straordinario marchingegno non si limita ovviamente a fornire solamente l’ora di Beauvais: ci sono 52 quadranti che indicano l’ora in 18 città diverse del mondo, l’orario in cui sorge il Sole e la Luna, il ciclo delle stagioni, le posizioni dei pianeti, l’arrivo delle maree, il verificarsi delle eclissi e così via. 

La parte superiore è una rappresentazione della Città Celeste e 5 volte al giorno (al minuto 40 delle 10, 11, 14, 15 e 16) uno spettacolo di luci e suoni animato da un meccanismo che coinvolge 68 autonomi (per lo più personaggi biblici) mette in scena il Giudizio Universale. La rappresentazione costa 4 € e dura più di mezzora, accompagnata da due video con spiegazione che potete ascoltare nelle audioguide fornite (anche in italiano). 

L’ingresso nella Cattedrale, come ogni altro accesso ai musei di Beauvais, è gratuito. 

Riconsegna dell’auto in aeroporto e partenza per Bergamo. Che dire: una settimana intensa che ci ha fatto scoprire una zona della Francia molto bella ed assolutamente da visitare. 

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