Napoli e i suoi mille colori
Viaggio tra le bellezze della storia partenopea
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Premetto che in questa recensione non intendo soffermarmi troppo sui problemi della città di Napoli che tutti ben conoscete guardando la televisione, il mio è un resoconto prettamente turistico e solo alla fine farò alcune considerazioni di carattere generale. Partenza in macchina il 17 novembre direzione Napoli dove abitano i genitori della mia ragazza. Arrivo nel pomeriggio, alle 15,00 decidiamo subito con la macchina di andare in centro perché la mia ragazza freme dall’entusiasmo di farmi conoscere la sua città che nonostante tutto ama molto. Il tempo è piovviginoso ma ciò non ci impedisce di fare un giro sul lungomare all’altezza di castel dell’ovo e di prenderci un caffe’ in galleria, la città nonostante il tempo e’ comunque bella. La sera torniamo in periferia per cenare a casa dei suoi genitori. Giovedi’ 18 novembre acquistiamo un biglietto per euro 3,10 che permette di utilizzare metrò e bus per tutta la giornata, scendiamo in centro e cominciamo con la visita del bellissimo Duomo del XIV sec. con la cappella di San Gennaro, poi ci dirigiamo alla volta del quartiere di San Gregorio Armeno dove abbiamo potuto ammirare le bellissime statuette dei personaggi più famosi dello spettacolo ed i presepi fabbricati artigianalmente unici al mondo, alla fine della via ci imbattiamo nella bella chiesa di Santa Maria delle Anime del purgatorio dal cui sagrato rialzato è possibile avere una bella vista sul quartiere di San Lorenzo e San Gregorio Armeno. Proprio a ridosso di tale chiesa c’e’ l’ingresso della “Napoli Sotterranea”, decidiamo per 9 euro di entrare e per un’ora e mezza con visita guidata ci viene mostrata una parte di essa, si tratta di un reticolato di gallerie e cisterne utilizzate sino alla seconda guerra mondiale per la raccolta d’acqua e poi come rifugio durante la guerra ed infine come discarica negli anni del dopoguerra. Oggi “Napoli Sotterranea” è stata recuperata al sua splendore e vale veramente la pena vederla per sentirsi raccontare anche la leggenda del “munaciello”. Prima però di terminare la visita la guida ci fa entrare in un “basso” napoletano ora di proprietà delle belle arti, perché qui si è scoperto che da una botola si accedeva ad un rifugio che utilizzava la famiglia che questo basso lo abitava che altro non era che un antico anfiteatro romano che venne persino utilizzato dall’imperatore romano Nerone. Sono ora visibili parti delle mura antiche. Usciti dal “basso” siamo andati alla cappella San Severo (euro 7) del XVI sec. della famiglia Sangro dove potrete vedere i bellissimi affreschi sul soffitto ed in particolare la scultura del Cristo velato di Giuseppe Sammartino o quella de “La Pudicizia” di A.Corradini, da non perdere nella parte sottostante i due corpi (uomo e donna) sullo studio anatomico di un alchimista del ‘700 con le arterie venose dei corpi ancora integre. Usciti dalla cappella San Severo ci dirigiamo in sequenza verso la Chiesa di San Domenico Maggiore col famoso caffè Scaturchio, poi verso Portalba la zona dei librai e dei venditori di strumenti musicali, piazza Dante, e infine a piazza del Gesù dove svetta la guglia dell’immacolata con la statua della vergine in rame dorato e la bella chiesa del Gesù Nuovo del XVI sec. Proprio prospiciente alla Chiesa del Gesu’ c’è la chiesa gotico-provenzale di Santa Chiara del XIV sec. voluta da Sancia di Maiorca moglie di Roberto d’Angiò e il relativo chiostro delle clarisse sempre del XIV sec. decorato con mattonelle di maioliche paesaggi e scene campestri e mitologiche dove per 5 euro decidiamo di entrare e fare una visita che li vale tutti. Usciti dai chiostri ci rechiamo nella zona centralissima della città dove in pochi metri sono concentrati la Galleria Umberto I del XIX sec., il Teatro San Carlo, il Maschio Angioino (ingresso 5 euro) fatto erigere da Carlo I d’Angiò ala fine del XIII sec., piazza Tento Trieste, la maestosa e bellissima Piazza del Plebiscito dove svetta la basilica di San Paolo e il portico semiellittico. Di fronte alla chiesa il maestoso Palazzo Reale eretto agli inizi del 1600, alle spalle della piazza sorge il caratteristico quartiere di Pizzofalcone. E’ oramai sera, la gente è indaffarata tra le vie della moda (via Chiaia) e i vari bar (Gambrinus), noi decidiamo di andare a casa fare una doccia per poi andarcene a cena sul lungomare in Via Partenope dove mangiamo frittura di pesce e pizza fantastici! Venedì 19 novembre, rincuorati da un bel sole riacquistiamo nuovamente un biglietto per 3,10 euro dove sono inclusi tutti trasporti e iniziamo con Castel Sant’Elmo del XIV sec. fatto erigere da Roberto d’Angiò e la Certosa di San Martino fatta erigere da Carlo d’Angiò nel XIV sec. e splendido esempio di barocco napoletano. L’ingresso costa euro 6 e potrete vedere nel relativo museo esposizioni di barche dell’epoca (1800), presepi, sculture, pitture e fare un saldo nel bel giardino con aranceti della certosa, potrete inoltre godere di una bellissima vista panoramica sulla città. Usciti da San Martino scendiamo verso il quartiere elegante del Vomero dove con la funicolare scendiamo nuovamente verso il centro della città esattamente nella piazza Municipio , poi davanti al Maschio Angioino, la galleria e la piazza del Plebiscito. Alle 13,00 per 5 euro prendiamo l’ingresso al Teatro San Carlo dove una guida ci illustra brevemente la sua storia del teatro stesso, esso fu eretto da Carlo di Borbone nel 1737 e ricostruito dopo un incendio nel 1817, è il secondo in Italia per importanza dopo la Scala di Milano. Terminata la visita ci dirigiamo sul lungomare col bus in direzione Via Caracciolo dove si affacciano sul mare bellissimi palazzi dai colori vivaci e poi verso l’insenatura di Mergellina ai piedi di Posillipo. Qui decidiamo di prenderci un gelato e sostare per un’ora sul molo per godere del tepore del sole e approfittandone per scattare delle foto panoramiche della città con Castel dell’Ovo e sullo sfondo il Vesuvio, come pure dell’isola di Capri che riusciamo a scorgere in lontananza. Nel tardo pomeriggio decidiamo di tornare verso il centro in bus, visitiamo la piazza Garibaldi (quella della stazione), il quartiere cinese e le due porte antiche ancora visibili, porta Nolana e porta Capuana voluta da Ferdinando I d’Aragona alla fine del 1400, da qui passiamo davanti alla chiesa del Carmine e terminiamo con la visita della pizzeria “da Michele”, quella dove dal 1870 fu inventata la pizza Margherita e dove poco tempo fa andò pure Julia Roberts. Ritorniamo attraverso piazza del Gesù illuminata a sera a piazza Dante da dove prendiamo la metropolitana verso casa, la stanchezza ci vince e decidiamo di cenare coi genitori della mia ragazza. Sabato 20 novembre, la giornata è inizialmente solare, e con la macchina decidiamo di affrontare il caotico traffico partenopeo e vedere i dintorni. Iniziamo con il museo di Capodimonte e il suo grande parco, un vero polmone verde della città e valvola di sfogo per i cittadini napoletani, poi visitiamo la bella chiesa di Capodimonte e passiamo nel quartiere di Fuorigrotta per dare una occhiata allo stadio San Paolo, mitico regno del grande Diego Maradona. Poi andiamo alla solfatara dei campi Flegrei a Pozzuoli (ingresso 6 euro) dove già i romani vi costruirono centri termali e i villeggiatura, qui in un’ora visitiamo tutto il sito con le sue fumarole ancora ben attive, i fanghi ribollenti e il cratere centrale. Usciamo riprendiamo la macchina e passiamo davanti a Nisida, l’isolotto di origine vulcanico ora divenuto carcere minorile, proseguiamo e andiamo a Piazza della Vittoria da dove si gode un panorama unico sulla città prima di andare a casa farci una doccia e tornare in centro per un aperitivo in piazza Vanvitelli al Vomero con amici. Torniamo a casa alle 20 per finire la nostra “vacanza” con tutti famigliari della mia ragazza cenando in un ristorante di Volla a base di pesce e pizza! Quello che voglio sottolineare è che la città di Napoli per un turista è servita bene, ci sono 6 linee di metropolitana moderne e 3 funicolari che conducono in tutti luoghi turisticamente più rinomati. Il cibo è favoloso, poco costosi sono anche i ristoranti sul mare, grande è la pizza, il pesce, i dolci….tutto! Purtroppo il rovescio della medaglia è l’immondizia sparsa in città (anche se i luoghi turistici sono quasi preservati) e soprattutto la indisciplina di molti dei suoi abitanti che non rispettano un minimo di regole per una convivenza civile, sia che si tratti di guidare una vettura o indossare il casco in motorino o di gettare una carta o un mozzicone. Napoli potrebbe veramente come dicono i napoletani essere la città più “bella del mondo”, ma l’assoluta mancanza di senso civico come ad esempio il deturpare i monumenti principali presenti in città che sono un patrimonio dei cittadini stessi, ne fanno una città non in grado di esprimere tutto il suo potenziale, ed il problema grande è che i turisti iniziano a snobbarla. Anche l’amministrazione comunale ci mette del suo, rarissime sono le fontane che in estate sono essenziali per il turista, rarissimi i posacenere o i cestini per rifiuti.