MOIEN, Lussemburgo vi saluta

M-O-I-E-N Saranno queste cinque enormi lettere luminose ad accoglierci all’aeroporto di Lussemburgo. È questo il saluto lussemburghese.
Io e mio marito abbiamo deciso di andare a trovare nostra figlia a Lussemburgo in occasione del mio compleanno che purtroppo cade in novembre, periodo dal clima inclemente. Proprio in quei giorni l’acqua alta mette in ginocchio Venezia e alla nostra partenza la pioggia e il vento la fanno da padroni anche in Lombardia.
Partiamo da Brescia alle 4 di notte in direzione dell’aeroporto di Bergamo. Lasciamo la macchina nel parcheggio VolaparkingOrio, al prezzo di 16 euro per 4 giorni, e da lì la loro navetta ci porta in aeroporto per il volo delle 7,05.
Partiamo in orario, ma purtroppo sarà un volo dominato dalle turbolenze che si susseguiranno senza sosta fino all’arrivo, anch’esso puntuale, alle 8,10 all’aeroporto di Lussemburgo. Il cielo è grigio, ma per fortuna non piove.
Una volta atterrati ci dirigiamo all’uscita dell’aeroporto e usciamo per comprare alle macchinette automatiche rosa i biglietti per il bus 16 che ci porterà in città. I biglietti sono da 2 euro con validità di due ore e da 4 euro per l’intera giornata sull’intera rete nazionale.
L’Hotel Parc Plaza, in cui abbiamo prenotato per tre notti, si trova in Avenue Marie Thérèse, in una buona posizione sia per il centro storico che per la stazione e facilmente raggiungibile in venti minuti col nostro pullman.
Ce la prendiamo comoda perché il check-in è possibile dalle 14 e nostra figlia è al lavoro fino alle 13.
Alla reception chiediamo e otteniamo di poter lasciare i bagagli, ma appena ci accomodiamo nel salottino veniamo raggiunti dal receptionist che ci comunica che possiamo entrare in camera da subito. Torniamo al banco per la pratica di accettazione, ma al momento di digitare il codice della carta per l’autorizzazione al prelievo da parte della struttura ci accorgiamo che la cifra non è quella concordata all’atto della prenotazione. La richiesta di una cifra maggiorata di 50 euro al giorno viene motivata “per tutti i servizi offerti dall’albergo, come colazione, parcheggio, tisane in camera…”, tutte cose da noi non richieste. Mostriamo la stampa della nostra prenotazione tramite booking che quantifica il totale di quanto dobbiamo alla struttura. Dopo un po’ di chiarimenti, diamo l’autorizzazione sulla nostra carta per il prelievo di quanto precedentemente concordato.
Lasciamo le valigie in camera e decidiamo di prendere ancora una volta il bus 16, questa volta in direzione opposta, per andare a visitare il museo MUDAM. Scesi dal bus notiamo la Filarmonica, una imponente struttura circolare bianca, e aggirandola da destra raggiungiamo alle sue spalle il nostro museo. Si tratta di un edificio moderno con una caratteristica cupola in vetro a forma di diamante che si trova accanto al Fort Thungen, una delle tante fortificazioni della città. L’ingresso al museo costa €8. Lo spazio museale, in marmo chiaro e dalle grandi dimensioni, contiene esposizioni di artisti contemporanei. Alcune di esse risultano interessanti, altre meno, come è normale. Una in particolare sarebbe di sicuro maggiormente apprezzabile con delle conoscenze musicali maggiori.