Matera, una piacevole scoperta
Ultimamente si è sentito tanto parlare di Matera e delle innumerevoli opportunità di rinascita e crescita per questa città del sud, che è stata fin troppo penalizzata forse proprio per l’appartenenza ad un territorio dimenticato. Così, un po’ per curiosità, un po’ su indicazione di una coppia di amici che ci sono stati, abbiamo prenotato cinque giorni da trascorrere alla scoperta di questa città.
Per soggiornare abbiamo trovato una struttura vicinissima al centro e provvista inoltre di un comodo parcheggio privato. Partiamo domenica 20 settembre piuttosto presto, del resto abbiamo abbastanza strada da fare e vogliamo arrivare nel primo pomeriggio. Il viaggio si svolge per il meglio, facciamo una tappa per mangiare e riprendiamo la strada. Poco fuori Potenza ci coglie un acquazzone improvviso e violento: l’acqua viene giù a scrosci, quasi non si vede la strada! Per fortuna ha breve durata e quindi arriviamo tranquillamente. Veniamo accolti dalla signora Anna Rita, proprietaria della camera prenotata e da suo marito. Appena entrati ci avvolge un profumino delicato molto piacevole: penso subito al buon odore di pulito! Ma le sorprese non finiscono qui: la camera è grandissima e veramente bella! Scendiamo i due gradini ed entriamo in quest’ambiente confortevole, con un letto matrimoniale ed un letto singolo, un tavolo con 4 sedie, un comò, un mobile con la televisione e di fronte un comodo divano. Il soffitto è a forma di volta e ricorda un po’ le grotte, con una fila di luci lungo le pareti. Siamo piacevolmente sorpresi; inoltre i proprietari ci accolgono illustrandoci la città e sottolineando su di una pianta i punti più importanti da non perdere, per poi finire col segnare alcuni ristoranti dove gustare piatti tipici. Insomma chiacchieriamo amabilmente per un bel po’: che persone simpatiche, si vede che amano la loro terra! Depositiamo le valigie e usciamo subito. Per prima cosa andiamo a vedere dove si trova il bar per la colazione del mattino che, compresa nel costo della camera, dovremo però consumarla fuori della struttura. Bene, proseguiamo e ci troviamo a Piazza Vittorio Veneto, punto nevralgico della città. La piazza è gremita anche perchè oggi è la festa di sant’Eustachio e ci troviamo avvolti dalle persone che seguono la processione di questo santo, mentre la banda suona lungo il corso della città. Ci sono le luminarie accese ed è proprio una bella serata! Per questa sera abbiamo prenotato un ristorantino non molto distante e così ci avviamo anche perchè abbiamo un po’ fame: veniamo accolti da un giovane cameriere che ci fa accomodare in un bell’angolino ed Ordiniamo. Scegliamo una carrellata di antipasti: cominciamo con bruschette di pane materano condite con pomodoro e rucola, nodini di mozzarella che si sciolgono in bocca; quindi un passato di fave e cicoria, sformatini di patate e pancetta, salumi, fiocchi di patate fritti ed ancora una ricottina e burratine sublimi! Ordiniamo poi una porzione di cavatelli alla lucana buonissimi, con un sugo pieno di bocconcini di carne e salsiccette al finocchio. Tutto molto buono, compreso il conto ragionevole. Ci riavviamo verso la nostra camera, ma c’è ancora tanta gente in giro, perchè è una bella serata tiepida e poi si respira ancora aria di festa! È piacevole anche rientrare in camera, bella e spaziosa. Ci sistemiamo sul comodo divano e ci guardiamo un po’ di televisione. La mattina dopo siamo pronti per gustarci la città, ma prima ci aspetta la colazione al bar vicino. Il reparto pasticceria ha una vetrina piena di tante bontà, tra cui i cornetti ripieni di crema e marmellata: una vera delizia! Ed eccoci nel cuore della bella Matera. Scendiamo verso il sasso Baresano e ci avvolge l’atmosfera tipica che contraddistingue questa città. Giriamo affascinati ed andiamo a visitare una grotta dove sono esposti vari lavori di un bravo artigiano del luogo: acquistiamo un bel presepe nel “sasso” e qui ammiriamo anche un capolavoro, cioè la riproduzione fedele dei “sassi”, un lavoro effettuato nel corso di alcuni anni da un bravo artigiano materano. È una meraviglia! Tutto ci attrae di questa bella città, che si rivela una vera e propria sorpresa. Alle ore 16.00 abbiamo appuntamento con una guida locale, che ci accompagnerà per una visita più approfondita. Ci vediamo in Piazza del Duomo, da dove si ammira uno splendido panorama sulla città. La signora Eleonora arriva puntuale e per le prime 2 ore sarà a nostra disposizione, poi si uniranno altre due coppie. Il duomo è interamente coperto dalle impalcature da ben 12 anni, per importanti lavori di restauro che dovrebbero terminare il prossimo anno. Grandi immagini sono affisse sulle impalcature per illustrare l’interno e l’esterno, ma…… sorpresa! Conosce gli addetti ai lavori e così ci fanno entrare anche se restiamo sulla porta. Anche all’interno ci sono tante impalcature, ma si riescono a vedere degli splendidi affreschi e le tre grandi navate. Siamo stati veramente fortunati e la ringraziamo per questo fuori programma. Il duomo è nella parte più alta e sembra vegliare sulla città, specialmente l’alto campanile che svetta oltre le impalcature. Cominciamo a scendere pian piano ed arriviamo alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, sorta su un’antica chiesa rupestre ancora visibile scendendo attraverso una botola dentro la chiesa. Percorriamo il lungo viale Ridola su cui affacciano negozi e bar e la signora ci fa notare la chiesa del Purgatorio, maestosa nella facciata, ma piccolissima dentro; quindi il museo nazionale Ridola, ospitato nell’ex convento di Santa Chiara. Domenico Ridola è un nome importante a Matera, perchè grazie alla sua enorme passione per l’archeologia abbiamo ora una grande raccolta di reperti risalenti alla Preistoria e via via avanti, conservati al museo nazionale. Il lungo viale è chiuso dal bel palazzo Lanfranchi, seminario una volta ed ora adibito a museo. Da qui si accede al Sasso Caveoso, ma prima facciamo la conoscenza delle altre due coppie che si uniscono a noi per questo bel giro molto interessante! Il Sasso Caveoso si chiama così per la sua tipica forma di teatro antico, come ci spiega Eleonora; scendiamo pian piano i tanti gradini e giungiamo alla Chiesa di Santa Lucia alle Malve. Siamo proprio sul tetto della chiesa perchè le case-grotta sono a gradoni, quindi il tetto è la strada dove camminiamo. Qui ci sono delle profonde fosse, da dove sono state portate via le ossa di antiche sepolture, ora custodite nei musei. Entriamo nella chiesa: la sua iconografia è incredibilmente conservata, nonostante la chiesa sia poi stata utilizzata come abitazione. Animali e uomini vivevano tutti assieme, tra notevoli disagi per chi doveva abitare una già umida grotta con tutti i problemi che ne derivavano. La visita è molto interessante e rimaniamo colpiti dall’immagine della Madonna che allatta. Per fortuna ora si sta facendo molto per salvaguardare questi capolavori: Matera ha preso coscienza del suo territorio, ma soprattutto si sono messi in gioco tanti giovani che, abbandonata la loro terra qualche anno fa, sono tornati perchè credono fermamente nei tanti progetti che si stanno attuando. Matera è una città che ha in serbo mille sorprese, ma soprattutto, come continueremo a scoprire, è una città generosa. Continuiamo la nostra visita nella casa-grotta. Si tratta di una casa arredata ancora con mobili originali degli anni andati, con la ricostruzione fedele dela vita che si svolgeva tra queste rocce. Mi incuriosisce il letto molto alto che serviva a isolarsi dal freddo del pavimento e scendendo ancora ecco la stalla. C’è il cucinino con il grande camino e vicino un letto, perchè qui riposavano gli anziani dato che era il posto più caldo. Ormai è buio e si sono accese tutte le luci: sembra di vivere in un presepe, dove noi siamo gli involontari protagonisti, ma ben felici di esserci. La visita guidata è finita e salutiamo la cara Eleonora che ormai è diventata un’amica: non finiremo mai di ringraziarla perchè ci ha fatto amare questa città e la Basilicata! Ecco perchè questa terra è generosa! Siamo molto stanchi, ma soddisfatti. L’indomani non abbiamo nulla di programmato e così su consiglio di Eleonora, ci dirigiamo fuori Matera perchè andremo a visitare la città fantasma di Craco. D’improvviso il panorama cambia, perchè davanti a noi si aprono i tipici calanchi che caratterizzano questa zona e dopo una lunga salita, a circa 400 metri di altezza ci appare questo paese ormai completamente abbandonato ed in parte crollato. È possibile visitarlo con una guida che indica i percorsi più sicuri: indossiamo un caschetto giallo che ci proteggerà perchè, nonostante il paese sia costantemente monitorato, bisogna prestare molta attenzione. La visita inizia percorrendo un lungo viale in pietra sulla cui sinistra si trovano abitazioni e negozi: la nostra guida ci permette di affacciarci all’interno di quella che era una panetteria. Tutto questo, ci spiega, è frutto di errate opere di ristrutturazione poiché si è impunemente scavato per portare le fogne senza consolidare il terreno. Pian piano poi i giovani se ne sono andati richiamati dal lavoro delle industrie del nord e tutto è stato lasciato all’incuria del tempo. La regione ed il comune possono operare solo per quello che riguarda le vie e gli edifici pubblici, ma non possono fare interventi nelle case che sono ancora di proprietà privata. Non è possibile nemmeno l’esproprio, perchè non ci sono soldi e soprattutto è ormai difficile rintracciare i proprietari: parecchi sono morti e forse alcuni eredi non sanno nemmeno di avere una di queste case. Però qualcosa si farà sicuramente, come ci dice la nostra guida, perchè ormai c’è molto interesse per questa zona. Speriamo veramente che sia così perchè sarebbe un peccato perdere questo paese! Ci arrampichiamo sino in cima e da qui si apre un panorama mozzafiato: si vede anche il mare e tutt’intorno le distese dei calanchi ed il verde delle coltivazioni. Torniamo a Matera e dopo un breve riposo siamo nuovamente in giro per la città. Piazza Vittorio Veneto, vicinissima al nostro albergo, è un po’ il cuore della città: pedonale, è sempre piena di gente. Qui si trova il Palombaro Lungo: si tratta di una cisterna sotterranea che serviva a rifornire la città di acqua potabile. Ogni giorno i contadini venivano qui con i secchi per attingere acqua e quando l’enorme cisterna è stata prosciugata, sono stati rinvenuti tanti oggetti che cadevano a coloro che si sporgevano: secchi che sfuggivano di mano, occhiali, orologi, collane ed altro ancora; sono stati tutti raccolti nel museo e parlano della vita dei tempi andati. Scendiamo da piazza Vittorio Veneto per visitare il Palombaro accompagnati da una guida che innanzitutto ci spiega che la parola “palombaro” deriva dal latino “plumbarius”, cioè colui che rivestiva di piombo le condutture che portavano l’acqua. Quest’opera colossale della prima metà dell’800, conteneva 5 milioni di litri d’acqua! Anche questa visita si rivela veramente interessante e curiosa. Risaliamo in piazza quando è già quasi ora di cena.
Il terzo giorno a Matera inizia con una curiosa passeggiata su di un’Ape-calessino. È divertente scorazzare tra le stradine a bordo di questo insolito mezzo: il nostro giovane e simpatico autista, ci porta su e giù attraverso il Sasso Barisano e poi al Sasso Caveoso informandoci su altre curiosità, con soste interessanti soprattutto a Sant’Agostino, una splendida chiesa da cui si gode un superbo panorama del Sasso Barisano. Il nostro giro continua ancora con questo insolito mezzo e ne incrociamo altri che trasportano noi turisti dall’aria soddisfatta. Quando il giro finisce è d’obbligo la foto ricordo. Soddisfatti, gustiamo uno spuntino veloce perchè per il pomeriggio abbiamo un altro importante appuntamento: la visita della Cripta del Peccato Originale. L’appuntamento è poco fuori città, dove ci incontriamo con la guida ed altri partecipanti. Con le macchine percorriamo una strada poco asfaltata che ci porta all’ingresso di questa meraviglia. Questa antica chiesa è stata definita la “Cappella Sistina della pittura rupestre” dove il “pittore dei Fiori di Matera” ha dipinto scene dell’antico e Nuovo testamento nel IX° sec. d.c. Incredibilmente sono giunte a noi in ottimo stato quando sono state scoperte nel 1963. Oggi si lavora intensamente per continuare a salvaguardare questo patrimonio unico, che abbiamo la fortuna di ammirare così da vicino. Torniamo a Matera portando con noi quest’altra esperienza che ci ha lasciato senza fiato. Mentre ci stiamo riposando su una panchina a piazza Vittorio Veneto, per caso cominciamo a parlare con un signore del luogo ed ecco cosa ci racconta: proprio davanti a noi, lì in piazza, c’è un grosso pezzo di marmo. Quello era un luogo di incontro dei contadini che fino agli anni ’50 circa dovevano vendere o comprare i vari prodotti. Lì al “pezzone” si contrattava e all’epoca bastava una stretta di mano per concludere un affare: la parola data era sacra e non serviva altro. Ma anche allora c’era qualcuno che non onorava il contratto. Allora ci si rivolgeva a “u ciglione” che era una persona che svolgeva un mestiere particolare: costui passeggiava semplicemente davanti la casa dell’insolvente, avanti e indietro, senza dire o fare nulla. In breve tutto il paese sapeva che la persona di quella casa non era perbene e quindi veniva evitata per contratti futuri. Questo signore simpatico ci dice che lui è venuto a sapere di questa usanza dagli anziani e sarebbe importante fare un “passaparola” di tante vecchie tradizioni per non perdere l’unicità di questa bella gente. Ecco perchè dico che Matera è una città di gente generosa! I materani non sono gelosi dei loro ricordi, anzi vogliono far conoscere tante belle cose presenti e passate della loro terra. Che bella ed interessante chiacchierata! Ci salutiamo cordialmente ed andiamo a cena in un ristorantino che si affaccia sui Sassi. Anche qui mangiamo degli ottimi cavatelli ai funghi porcini mentre davanti a noi si apre lo splendido panorama dei Sassi di sera. Ce li gustiamo a lungo, perchè domani si torna a casa. La mattina dopo carichiamo le valigie, salutiamo la signora Anna Rita ed il marito ringraziandoli della loro indimenticabile ospitalità e partiamo. Prima di prendere la strada di casa, abbiamo ancora una cosa da fare: ci dirigiamo verso la Chiesa rupestre della Madonna delle Vergini, dalla parte opposta di Matera. Da qui ci godremo il panorama totale della città. Quando arriviamo, è ancora più bello di quanto si poteva immaginare perchè qui ci sono tante grotte suggestive in cui si può tranquillamente entrare. Scattiamo una serie di foto originali, inquadrando i sassi di Matera nella cornice delle grotte. Meraviglioso! Lasciamo la città con queste immagini che la rendono più intrigante e suggestiva, portando inoltre con noi questa bellissima esperienza, resa più particolare dal fatto che non ci aspettavamo tanta disponibilità e tanto coraggio in questa gente del sud. Questo sud tanto denigrato sta ora rialzando la testa per fortuna, consapevole della bellezze del suo territorio, unito alla grande cordialità e generosità della sua gente. Torniamo a casa entusiasti, pensando di fare pubblicità a questa meravigliosa ed inaspettata città e a tutto il territorio lucano che sta ora riscattando anni di denigrazione ed incomprensione.
Andate a Matera!