Le Cinque Terre a un anno dall’alluvione
Il nostro tour inizia da Riomaggiore, la più grande delle Cinque Terre e, probabilmente, anche quella con più saliscendi. Scherzi a parte la cittadina ha il suo punto più bello nel caseggiato vista mare, ma è salendo qua e là che si scoprono punti panoramici ogni volta sorprendenti. Nella parte alta sono da visitare la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista e l’antico Castello che domina il centro storico. Essendo chiusa (per frana) la “Via dell’Amore” siamo costretti a riprendere la macchina (in alternativa c’è il treno la cui stazione è proprio nel centro del paese) per spostarci in quel di Manarola. Quest’ultima, più piccola rispetto a Riomaggiore, ha diversi angoli da scoprire, ma il panorama più bello (da cartolina) lo si può osservare dal mare: la cittadina sembra sospesa su un costone di roccia e le tipiche case-torri, addossate le une alle altre, offrono una visione indimenticabile. Nel centro storico il monumento più bello è sicuramente l’antica Torre campanaria, un tempo importante baluardo difensivo. Ultima tappa di giornata è Corniglia, l’unica delle Cinque Terre senza sbocco sul mare. La cittadina, abbarbicata sulla collina, è ricca di antiche costruzioni e strette stradine. Le case, basse e larghe, assomigliano più alle costruzioni presenti nell’entroterra che a quelle degli altri paesi delle Cinque Terre. Il monumento più importante è sicuramente la Chiesa di San Pietro, gotica come tutti gli edifici religiosi della zona, la cui facciata è impreziosita da un bellissimo rosone in marmo.
Dopo aver passato la notte a Vernazza (Rina Rooms, Via Ettore, 9) dove abbiamo anche gustato una prelibata cena (Trattoria Sandro, Via Roma 60) a un prezzo concorrenziale (considerando dove ci troviamo!), siamo pronti per ripartire all’arrembaggio. Lasciati i bagagli presso la struttura che ci ha ospitato, con il battello raggiungiamo Monterosso, la più grande delle Cinque Terre, nonché la località con maggiore ricettività turistica. La cittadina ha una parte moderna (dove si trovano la maggioranza degli alberghi e delle case-vacanza) e un caratteristico borgo ricco di graziosi e stretti Caruggi. Il monumento più importante dal punto di vista storico è la Chiesa di San Francesco (anch’essa danneggiata dall’alluvione) con il bel Campanile annesso (simbolo della cittadina). Concluso il giro delle Cinque Terre ci è rimasto un po’ di tempo per fare un altra sosta, decidiamo di fermarci a Portovenere, forse la più bella tra le località del Golfo di La Spezia. Ricca di storia, Portovenere offre al visitatore innumerevoli motivi per una sosta, dalla bellissima Chiesa di San Pietro (da non perdere il panorama uscendo sul retro) all’antico Castello, dalla chiesa di San Lorenzo al vivace lungomare. Le ore sono volate e, purtroppo, è arrivato il momento di riprendere la via di casa ma l’esperienza di questi due giorni ci resterà a lungo nel cuore.
Dove abbiamo mangiato:
– Il Pirata delle 5 Terre, Via Gavino 36, Vernazza (SP) Ottime brioche in stile siciliano
– Trattoria da Sandro, Via Roma 60, Vernazza (SP) Bel locale (anch’esso internamente molto danneggiato dall’alluvione) dove gustare ottimi piatti ad un prezzo concorrenziale. Mangiando un primo, un secondo ed un paio di dolci abbiamo speso 45 euro.
Dove abbiamo dormito:
– Rina Rooms, Via Ettore 9, Vernazza (SP) Camera essenziale ma pulita, locale attiguo con zona pranzo e divano. Sconsigliato a chi non può fare a meno della tv (non c’è!). Per una doppia si spendono sui 60 euro a notte.