Iseo e Franciacorta, tra laghi e vitigni
Dopo l’ennesimo blocco dovuto alla pandemia, si può riprendere a “viaggiare” sempre con le dovute limitazioni e precauzioni.
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Decido di dedicare un weekend di Maggio alla scoperta della zona del Lago d’Iseo e la Franciacorta, rimanendo nella mia Regione.
Il Lago d’Iseo (o Lago Sebino), incastonato tra le Provincie lombarde di Bergamo e Brescia, è il sesto lago più grande d’Italia. La sua origine è di tipo glaciale ed è alimentato dal fiume Oglio che ne è immissario ed emissario.
Per l’intera durata del weekend soggiornerò presso “La Casa sul Lago d’Iseo“, ottima struttura con appartamenti molto ampi dotati di tutto il necessario. Ho trovato l’appartamento molto pulito, i proprietari molto cordiali e disponibili. Ottima la posizione direttamente sul lago da dove si gode una vista invidiabile. La struttura mette a disposizione anche posto auto e piscina.
Giusto il tempo di sistemare le cose e poi vado alla scoperta della zona, iniziando da Iseo.
Iseo e Monte Isola
Iseo è il centro principale dell’omonimo lago, la cittadina è animata e ricca dal punto di vista commerciale e dei punti d’interesse. Il centro storico della città è di origine medievale, se ne vede soprattutto l’aspetto nel castello.
Addentrandosi nelle strade centrali di Iseo, la prima cosa che si raggiunge è la porticata Piazza Garibaldi, con al centro il primo monumento in Italia dedicato a Giuseppe Garibaldi, “eroe dei due mondi” (1883) e il palazzo del Municipio (1830).
A pochi passi dalla piazza si trova la Chiesa di Santa Maria del Mercato (XIV sec.), edificio di piccole dimensioni a pianta irregolare con la particolarità di avere la facciata posta obliquamente rispetto al corpo della chiesa. Presenta un interno a navata unica e pareti con splendidi affreschi del XV-XVII secolo.
A circa 250 metri, posizionato su una piccola collina, si raggiunge il Castello Oldofredi (XII-XIII sec.), appartenuto all’omonima nobile famiglia. La struttura presenta una pianta quadrata con torri angolari ed aveva scopo divensivo-militare. Oggi ospita la Biblioteca Comunale e il Museo delle Due Guerre.
Da qui, tornando verso il Municipio, raggingo Piazza del Sagrato dove sorge l’area della Pieve di Sant’Andrea, che raggruppa la chiesa di Sant’Andrea, la chiesa di San Giovanni e la chiesetta di San Silvestro.
La Pieve di Sant’Andrea (XII sec.) presenta un interno a tre navate con volte a botte. Ampliata durante il XIX secolo, rimane integra nelle forme originali la facciata con il campanile situato al centro della stessa.
Tra le opere più importanti conservate nella chiesa, vi è l’olio su tela di San Michele Arcangelo (1839), dell’artista Francesco Hayez.
Posta di fronte alla Pieve di Sant’Andrea si trova la Chiesa di San Giovanni Battista (XVII sec.) edificata sul luogo dove sorgeva il battistero medievale di cui si conservano tre formelle romaniche nella facciata. L’architettura interna è ad unica navata con volte a botte e pareti interamente intonacate. La chiesa conserva arredi pittorici di notevole interesse.
Poco più spostata si trova invece la piccola Chiesa di San Silvestro (XII sec.), presenta pareti con tracce di affreschi del XVI e XVIII secolo. Ora risulta dismessa ed utilizzata come locale per mostre.
Dopo aver visitato il centro storico di Iseo prendo il battello diretto a Monte Isola, l’isola lacustre più grande dell’Europa Centro-meridionale. Si tratta di un vero e proprio monte situato al centro del Lago d’Iseo, che misura una circonferenza di circa 9 Km ed un’altitudine di circa 600 metri.
Monte Isola comprende 12 piccoli borghi sparsi sul territorio, tutti caratterizzati da piccole viuzze.
In tutto il territorio è consentito l’accesso solo a pedoni e biciclette, gli unici mezzi a motore che si trovano sono i piccoli bus locali che effettuano servizi di linea.
Da visitare a Monte Isola i caratteristici borghi come Peschiera Maraglio (che insieme a Siviano forma il Comune di Monte Isola), dove si trovano ristoranti e negozi dove poter acquistare prodotti locali come il salame di Mont’ Isola, l’olio extravergine di oliva locale e le sardine essiccate.
Nel borgo è interessente la Chiesa di San Michele Arcangelo (XVI sec.), edificio ad un’unica navata e volta a botte è riccamente decorato da stucchi e numerosi affreschi.
Tra i luoghi da visitare anche la Rocca Martinengo e il Santuario della Madonna della Ceriola.
Dopo aver visitato Peschiera Maraglio e acquistato l’ottimo salame di Mont’ Isola, riprendo il battello per tornare ad Iseo.
Se decidete di andare ad Iseo in auto consiglio di parcheggiare presso l’Unieuro (V.le Europa, 7) al costo di €5 tutto il giorno, potrete in questo modo visitare anche Monte Isola.
Ultima visita prima di rientrare in alloggio, vado a Sulzano, non molto lontano dal luogo dove soggiorno.
La cittadina presenta ville estive dell’antica nobiltà bresciana ed edifici in stile liberty, da visitare la Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire (1726), con facciata barocca e interno a navata unica decorata da affreshi con santi e allegorie.
Nel 2016 l’eclettico artista Christo (Christo Javašev) scelse Sulzano per il suo progetto The Floating Piers, una passerella galleggiante (nonchè opera d’arte) di 4,5 Km, che per 2 settimane permise di raggiungere Monte Isola a piedi.
Val Camonica
Parto di buon’ora subito dopo colazione alla volta di Breno, Comune della Val Camonica.
Breno è di piccole dimensione ma ha interessanti punti d’interesse storico-culturali.
Merita una visita il Castello di Breno (XII sec.) che si erge sulla cima di un colle, un complesso di costruzioni edificate in diversi secoli per scopi differenti.
Venne edificato in una posizione strategica che permetteva di dominare tutta la Val Camonica, oggi la sua posizione offre ai visitatori una straordinaria vista panoramica.
Nel complesso del castello si trovano i resti della chiesetta medievale dedicata a San Michele, il più antico monumento rinvenuto a Breno. All’interno del castello si trova anche un bar-ristorante dove è possibile fermarsi.
Tornando verso il centro del paese, consiglio di visitare la Chiesa di Sant’Antonio (XIV sec.), ora sconsacrata e dal 1910 Monumento Nazionale.
Presenta architettura neogotica e interno a navata unica con due volte a croce, sulle sulle tre pareti del presbiterio sono presenti affreschi con temi sacri attribuiti al “Romanino” (Girolamo Romani).
A circa 1,5 Km dal centro storico si può raggiungere la Chiesa di Santa Maria al Ponte (XVI sec.), dalla particolare facciata porticata. L’interno è a navata unica, sono presenti affreschi del XIV e XV secolo, riportati alla luce recentemente dai restauri.
Dopo aver girato per Breno, mi dirigo poi verso il Lago Moro, lago alpino balneabile incastonato tra le montagne della Val Camonica. Un’oasi di relax immersa nella natura dove potersi distendere nei prati a prendere il sole o percorrere i sentieri a piedi.
Lo specchio d’acqua ha la zona con la più alta concentrazione di biodiversità d’Europa, vi si trovano prati e boschi di Castagno, sulle sue sponde cresce la Cannuccia di Palude mentre sui pendii si trova la Felce Florida. Tra la fauna si possono trovare Caprioli e Cervi, anfibi, rettili (Aspide, Marasso, Biacco e Natrice Tassellata) nelle sue acque pesci come Pesce Persico, Tinca, Carpa e l’Anguilla Europea.
Il Lago Moro è anche luogo di leggende, la più nota parla dell’apparizione nelle notti di luna piena, di una culla in mezzo alle acque del lago.
Dopo un po’ di relax riprendo l’auto e vado a Lovere, sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo, stretta fra i monti e il lago. La cittadina è piena di turisti, tanto che non mi è stato molto facile trovare parcheggio. L’afflusso di turisti italiani e stranieri, che finalmente riprendono a fare i turisti dopo la pandemia, è un bel segnale.
Lovere, cittadina medievale annoverata da molti anni fra “I borghi più belli d’Italia“, colpisce per essere circondata da boschi e i riflessi dall’acqua del lago, conserva il centro storico ben curato tra con vicoli medievali e palazzi colorati.
Diversi i punti d’interesse presenti, tra questi il Santuario delle Sante Capitanio e Gerosa (1930), costruito in stile neogotico, dedicato a Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa. L’interno è riccamente decorato, sono stati realizzati affreschi e mosaici che raffigurano le Sante. Nelle absidi laterali sono venerate le reliquie delle Sante, a sinistra Bartolomea e a destra Vincenza. Le due religiose, patrone di Lovre, fondarono nel 1832 la congregazione delle Suore di Maria Bambina.
Si raggiunge poi la Chiesa di San Giorgio (forma attuale del XVII sec.), tra gli edifici religiosi più antichi di Lovere, anche se non è rimasto nulla della struttura originaria del XIV secolo. Nel corso dei secoli sono state fatte numerose modifiche, l’architettura interna è a tre navate in stile neoclassico. All’interno conserva opere di notevole interesse artistico.
Prima di raggiungere la Basilica rimango incuriosito dall’Ex Chiesa di San Martino (IX sec.) prima chiesa di Lovere, che a causa delle dimensioni ridotte con il passare dei secoli venne man mano abbandonata. Recenti restauri hanno permesso di recuperare parte del patrimonio artistico che si può intravedere già dalla cancellata.
Raggiungo poi la Basilica di Santa Maria in Valvendra (XV sec.), imponente edificio rinascimentale al di fuori delle mura trecentesche, per la sua costruzione fu necessario deviare il torrente Valvendra.
L’interno a tre navate, con navata centrale coperta da una volta a botte interamente affrescata con motivo a cassettoni, presenta stili dal Rinascimento al Barocco.
Il promontorio sopra Lovere permette una vista magnifica del Lago d’Iseo. Dopo la gita a Lovere rientro in alloggio dopo la lunga ma piacevole giornata.
Torbiere e Franciacorta
La Franciacorta è senza dubbio tra le zone vitivinicole italiane più conosciute a livello mondiale, dove viene prodotto secondo il metodo classico il Franciacorta DOCG.
La prima cosa che visiterò sono le Torbiere del Sebino, area paludosa di importante interesse naturalistico e dichiarata zona umida di importanza internazionale, vi è possibile ammirare diverse specie di uccelli tra i quali Aironi e Falchi.
Ebbero origine dall’attività di estrazione della torba, che a fine ‘700 si scoprì che una volta essiccata, aveva una resa calorica superiore alla legna (ma inferiore al carbone). Si iniziò ad utilizzarla come combustibile nelle filande di Iseo e come combustibile per uso domestico, solo dalla metà del ‘800 iniziò lo sfruttamento massiccio.
La torba fino alla Prima Guerra Mondiale, venne utilizzata anche per alimentare i treni che percorrevano la tratta della Brescia-Iseo-Edolo.
Non molto distante dalle Torbiere del Sebino si erge sopra un promontorio il Monastero di S. Pietro in Lamosa (XI sec.), nel corso dei secoli subì diverse trasformazioni e passò da diversi proprietari fino al 1983 quando divenne proprietà del Comune. Oggi è sede di attività culturali, al suo interno i restauri hanno riportato alla luce importanti affreschi del XVI secolo.
Mi dirigo poi a Clusane, piccola frazione di Iseo, per ammirare il Castello di Carmagnola (XIV sec.) fatto costruire molto probabilmente dagli Oldofredi. Presenta una struttura fortificata massiccia a pianta quadrata con cortile interno, da ammirare la loggetta affrescata a 14 campate con colonne in pietra. Nel castello visse dal 1428 al 1432 il condottiero Francesco Bussone detto “il Carmagnola”, da cui ne deriva il nome.
La sua posizione elevata permette una visita panoramica del Lago d’Iseo.
Mi dirigo a Capriolo, località della Franciacorta, paese dominato dall’alto dal castello, per poi recarmi presso un’azienda vitivinicola dove acquisterò del vino locale.
Il Castello di Capriolo (X sec. circa) si trova sopra una altura che domina la cittadina e la valle circostante.
Insieme ad altri castelli della zona, costituì una delle fortezze nelle guerre feudali fra bergamaschi e bresciani per la conquista delle acque del fiume Oglio. Nell’Ottocento venne trasformato in un prestigioso educandato delle suore Orsoline.
Giungo all’Azienda Agricola Ricci Curbastro, secolari viticoltori e gestita a livello famigliare. Dispongono di 32 ettari di terreno, dei quali poco più di 27 sono coltivati a vigneti secondo i rigorosi indirizzi della moderna viticoltura e del Consorzio Vini Franciacorta cui l’azienda aderisce fin dalla fondazione.
L’Azienda pratica agricoltura biologica, la fermentazione e maturazione dei vini Franciacorta DOCG, avviene nella cantina ipogea situata nel parco secolare. Nell’Azienda agricola anche sede il Museo Agricolo e del Vino, che conserva oggetti testimoni del lavoro agricolo di tempi passati.
E’ possibile effettuare tour guidati al Museo Agricolo e alle cantine con degustazione, vi si trova anche di negozio dove poter acquistare i loro prodotti.
I proprietari sono molto gentili e disponibili, pronti ad aiutare e consigliare i clienti nella scelta dei vini.
Io ho acquistato il Curtefranca D.O.C. e il Sebino I.G.T. entrambi vini rossi fermi ideali anche a tutto pasto.
Sono stato contento di aver scelto l’Azienda Agricola Ricci Curbastro tra tutte quelle che vi sono in Franciacorta (note e meno note), perchè hanno un’ottima varietà di scelta dei loro prodotti con ottimo rapporto qualità/prezzo ed inoltre sono molto cordiali. E’ inoltre disponibile lo shop online dove poter acquistare i loro prodotti. Si ringrazia l’Azienda Agricola Ricci Curbastro per l’invio delle immagini.
Cerco sempre di acquistare prodotti locali direttamente dai produttori, in questo modo si ha la possibilità di aiutare direttamente piccole aziende e/o artigiani, che visto anche il periodo hanno avuto non poche difficoltà.
Si ha la possibilità di scegliere direttamente ed essere consigliati ed in più abbattendo l’intera filiera anche noi consumatori risparmiamo.