In viaggio nell’India del sud
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Al netto dei due viaggi in India personalmente ho preferito il viaggio nel sud dell’India. Innanzitutto il viaggio è risultato più lineare e ideale per coniugare viaggio e vacanza, con una prima parte del viaggio nel Tamil Nadu dove quotidianamente si era impegnati in visite, a cui è seguita una seconda parte del viaggio in Kerala che è risultata più rilassante e piacevole per il corpo con alcuni giorni finali di totale relax.
A mio avviso nell’India del sud si incontra un’India più vera, magari non si avranno le fortezze o i multicolorati sari e turbanti del nord, ma è un’India più vicina alla realtà. È meno affollata, anche se il caos urbano nelle grandi città rimane, gli indiani sono anche più cortesi ed educati e non sono sempre lì a chiederti una moneta o una mancia per qualsiasi cosa facciano.
Da un punto di vista naturalistico ho apprezzato molto il Kerala per il suo verde, tra piantagioni di tè, spezie, palmeti che si riflettevano sulle acque delle backwaters fino alla spiaggia.
Ed infine il cibo che ho trovato molto più saporito, ricco e variegato non solo spezie, dhal e chapati ma molto riso, pesce con il cocco e altre spezie che lo facevano da padrone, per non parlare della frutta molto colorata e variegata.
Entrando nel dettaglio del viaggio e della pianificazione alcune indicazioni.
Per l’organizzazione del viaggio in India, dai semplici consigli su itinerario, voli e visto ringrazio il consulente Samuele di www.indianepalviaggi.it che è stato molto cortese, disponibile e ci ha dato moltissimi consigli e suggerimenti lasciandoci sempre massima libertà e autonomia nelle scelte. E’ stato molto professionale e le sue indicazioni e informazioni si sono rivelate corrette e precise.
Per i voli internazionali, dall’Italia non esistono voli diretti per il sud India. Noi abbiamo volato con Emirates con scalo a Dubai con arrivo su Chennai/Madras e ripartenza da Cochin/Kochi. Ottima compagnia aerea, tariffe buone, puntuale e al netto dello scalo ottimo piano voli.
Anche per questo viaggio non abbiamo fatto nessuna specifica vaccinazione anche se viaggiando ogni anno abbiamo in corpo antitetanica, antitifica, antiepatite. Durante il viaggio abbiamo applicato le normali e semplice regole alimentari: bibite solo sigillate, no ghiaccio, solo frutta con buccia e nessuna verdura cruda. Abbiamo trovato qualche zanzara ma con normale repellente eravamo protetti.
9 aprile
Alle 08:25 arriviamo all’aeroporto di Chennai. Ad accoglierci c’è il nostro autista e un agente locale che fa le presentazioni, ci consiglia il cellulare indiano con la sim come da noi richiesto e dopo alcune indicazioni ci saluta e ci augura buon viaggio. Rimaniamo con il nostra autista Mukesh e armati della nostra guida facciamo un breve tour per Chennai. Come ci era stato anticipato Chennai non è così entusiasmante. Del fascino coloniale e potere britannico ha conservato gran poco e le tracce sono il forte di St. George, il Governament House e alcuni palazzi che riprendono l’architettura coloniale. La parte più bella della visita è stata Marina Beach la popolare spiaggia dove si riescono ad incrociare i bizzarri passatempi sulla spiaggia degli indiani, molte bancarelle di street food e gioiosi e allegri indiani sempre in vena di far festa.
Nel pomeriggio stanchi della giornata ma soprattutto stanchi per il volo ci dirigiamo a Mamallapuram.
10 aprile
Al mattino ci svegliamo a Mamallapuram dopo la nostra prima notte in India e l’atmosfera e tranquilla e serena. La colazione all’hotel è un immenso piacere con frutta a volontà, pane, dolci, per tutti i gusti. Visto che abbiamo riposati un po’ di più decidiamo di anticipare ad oggi la visita di Kanhipuram e con il nostro autista ci dirigiamo nell’antica capitale della dinastia Pallava. L’architettura dei templi del sud è completamente diversa da quelli del nord e già dalla nostra prima visita al tempio di Sri Elkambareswara ammiriamo e apprezziamo la grandezza delle forme, ma anche l’enorme spiritualità e flusso continuo di pellegrini e fedeli che animano questi immensi spazi. Una costante dei templi dell’India del sud che notiamo fin dall’inizio e che ci accompagnerà per tutto il viaggio è l’alto numero di uomini e ragazzi in pellegrinaggio ai templi. Il nostro autista ci ha spiegato che il pellegrinaggio o viaggio religioso come noi lo immaginiamo è più una prerogativa dell’uomo, meno della donna e spesso anche tra amici si organizza un viaggio religioso o pellegrinaggio… impensabile per noi!
Nel pomeriggio rientriamo a Mamallapuram e passeggiamo per il villaggio di mare. Mamallapuram è una città di pescatori molto tranquilla, si passeggia bene tra vie bancherelle ed è molto bello cenare in uno dei tanti ristorantini che si affacciano sull’oceano. Piatti a base di pesce con riso e verdure… molto semplici ma saporiti.
11 aprile
Il risveglio stamane è ancora più tranquillo, oggi ci aspetta la visita di Mamallapuram. In ordine sparso visitiamo con calma passeggiando tra i principali siti della città, vediamo le iconiche Panch Pandava Rathas più note come Five Raths, lo Shore Temple, le enormi sculture rupestri di Arjuna’s Penance con immancabile foto davanti all’enorme bassorilievo, come anche una foto non può mancare nei pressi dello Krishna’s Butter Ball l’enorme pietra in bilico che sembra sul punto di cadere. Qui anche noi siamo stati fotografati assieme ad altri indiani che continuavano a chiederci una foto assieme. Tra foto scambio biglietti da visita (ricordatevi di portare sempre un biglietto da visita in India), scambio email con impegno di inviarci foto e altro siamo stati qui due ore.
È arrivato pomeriggio e decidiamo di andare verso il mare e la spiaggia, improvvisiamo un aperitivo con una birra kingfisher e arachidi e poi ceniamo con calma e tranquillità in hotel.
12 aprile
Ci dirigiamo verso Pondicherry, ma prima di entrare con una breve deviazione arriviamo ad Auroville – esperimento di una comunità internazionale – dove in pratica visitiamo gran poco se non il centro accoglienza e vediamo l’enorme Matrimandir, una costruzione di forma sferica dove all’interno pregano e mediano. Decidiamo di non fermarci troppo tempo, avremmo bisogno di più tempo e di alcuni permessi per meglio visitare questo villaggio, ma dopo una rapida visita decidiamo di dirigerci verso Pondicherry. Questa insolita cittadina dal suo trascorso coloniale ci accoglie con la sua tipica architettura, con il suo lungomare animato di bancarelle e visitatori indiani. Rispetto alle altre città indiane è meno caotica, il traffico di auto è più contenuto forse perché non è una meta di turismo indiana e non ospita rinomati templi. La città è ai più conosciuta per il suo personaggio più famoso, Sri Aurobindo filosofo indiano, ma anche maestro di yoga e maestro spirituale. Visitiamo il suo ashmram che ospita una casa museo del maestro. Alloggiamo al Maison Perumal in un piccolo hotel molto ben curato, poche stanze, in questa giornata siamo solo noi due e una coppia di inglesi non più giovani con le quali scambiamo due parole. L’hotel ci era stato vivamente consigliato dall’agenzia a cui ci siamo affidati, soprattutto ci suggerivano di cenare in hotel. Ho capito perché. La cena era deliziosa, abbiamo scoperto e assaporato la cucina di Chettinadu la caratteristica cucina del Tamil Nadu ricco di spezie e tamarindo. Abbiamo mangiato un pesce cucinato in stile Chettinadu che era una autentica delizia, un incontro di sapori e profumi. Tutto molto bello il cibo, la cena e l’atmosfera che si è venuta a creare anche grazie ad una leggera pioggia che scendeva dentro l’hotel dove c’erano spazi con tetto aperto con vista direttamente sul cielo.
13 aprile
Al mattino ci dirigiamo verso prima Chidambaram e poi Kumbakonam, due città ricche di templi e santuari e qui noi decidiamo di fermarci solo nei più grandi e caratteristici. Servirebbero giorni o forse settimane per visitare tutti i templi.
Visitiamo il Nataraja Temple, principale di attrazione Chidambaram che è situato nel centro della città e copre una superficie di 40 ettari. Arriviamo in tempo utile per una caratteristica puja. Momento di alta intensità religiosa che coinvolge decine di persone e tra questi alcune facce non indiane convertiti all’induismo che sono coinvolti nella cerimonia forse con una partecipazione maggiore degli stessi indiani.
Nel pomeriggio siamo a Kumbakonam, antica capitale Chola situata tra due fiumi. Anche qui i templi sono numerosi e non abbiamo il tempo per vederli tutti e visitiamo i due più importanti l’ Adi Kumbeswarar Temple e un altro che adesso mi sfugge il nome. Più dell’architettura in se è sempre la folla di pellegrini, famiglie e fedeli in tour all’interno di questi templi che catturano la nostra attenzione, gesti, cerimonie, offerte, rituali tra sari, canti, colori e abluzioni.
Alloggiamo fuori dal centro in una struttura in riva al fiume, tra una fitta vegetazione un silenzio interrotto solo dai suoni della natura. Ambiente semplice con piatti locali be presentati e di buon gusto.
14 aprile
Anche oggi ci aspettano due città la prima è Thanjavur anche nota come Tanjore e poi Trichy o Tiruchirapalli.
A Thanjavur visitiamo il Royal Palace, all’uscita ci perdiamo al mercato e ci viene a recuperare il fido autista. Visitiamo poi il Brihadeswarar Temple più noto come Big Temple. Al termine proseguiamo per Trichy pranziamo in hotel dato che non abbiamo molto tempo e nel pomeriggio siamo nuovamente in strada e verso il tramonto saliamo al Rock Temple da dove ammiriamo tutta la città. Salendo si incontrano tre templi accessibili solo ai fedeli induisti.
Ritorniamo in hotel che è pieno di gente in fermento e ci spiegano che nella sala più grande c’è un matrimonio ed è un continuo sfilare di donne in sari, camerieri e uomini che fanno avanti indietro.
15 aprile
Al mattino prima di lasciare Trichy visitiamo lo Sri Sri Ranganathaswami Temple, il più grande complesso templare dell’India del sud particolarmente venerato e tra le più importanti mete di pellegrinaggio dell’India.
Lasciamo Trichy e ci dirigiamo verso Chettinad. Meta ai più sconosciuta che anche a noi non diceva nulla finché il nostro consulente non c’è la suggerita come sosta per spezzare la visita dei numerosissimi templi tamil, ma anche per conoscere una meta al di fuori del circuito classico. Devo dare ragione a lui dopo questi ultimi due giorni di templi, gopuram, sale di preghiera, puje, fedeli e pellegrini… ammetto di essere un po’ stufo e non vedo l’ora di cambiare aria. Arriviamo a Chettinad poco prima di pranzo e ci accoglie il padrone dell’hotel che decide di farci compagnia a pranzo e poi nel pomeriggio ci porta in visita del villaggio e dintorni, con le sue botteghe, piccoli artigiani locali. Sorseggiamo tazze di chai, chiacchieriamo, scattiamo foto, ci lasciamo convincere a fare un giro su un carro trainato da mucche locali. È una bellissima atmosfera, rilassata, un po’ come le nostre gite in campagna … l’unica cosa che mancherebbe è un bel bicchiere di vino da sorseggiare e gustare J.
In serata ceniamo sempre nell’hotel dove pernottiamo, sono solo poche ore che siamo qui ma è come conoscessimo gestori e l’hotel da anni. Per cena ci sono altri ospiti che in giornata erano fuori per qualche escursione e altri che riposavano. Ritroviamo gli inglesi dell’altra sera e terminiamo la serata con un po’ di rum che casualmente appare sui nostri tavoli a fine serata.
16 aprile
Oggi siamo a Madurai, ultima tappa del Tamil Nadu prima di entrare in Kerala. Qui accompagnati da una guida visitiamo il tempio Sri Meenakshi a detta di molti il tempio più bello dell’India del sud. Effettivamente è molto bello con le sue numerose sale, torri/gopuram, corridoi, statue. Talmente grande che sembra di essere all’interno di una cittadina sacra. La guida ci spiega e illustra aspetti e rituali che si susseguono durante la visita e questo ci permette di capire e conoscere meglio la religione induista e alcuni aspetti della quotidianità.
Di Madurai conserviamo un bel ricordo del Gandhi Memorial per la pace e tranquillità che si respirava girovagando per le stanze che conservavano alcuni cimeli del mahatma. In generale Madurai l’abbiamo trovata polverosa, calda e caotica soprattutto per la folla di pellegrini che si riversano nel tempio della città. A sua giustificazione va aggiunto che effettivamente la stanchezza inizia a farsi sentire e in queste giornate caldo ci si stanca più in fretta.
17 aprile
Il mattino dopo partiamo alla volta del Kerala. La strada per arrivare sembra non finire mai ma non è tanto la distanza ma è la lentezza, i rallentamenti tra tornanti, salite e discese che incontriamo che ci sta distruggendo… quando nel primo pomeriggio tra nebbia e una leggera pioggia arriviamo nel cuore dei Ghati Occidentali nella stazione climatica di Munnar. La prima impressione è negativa, sarà la stanchezza, sarà la lunga strada ma quando l’autista ci dice che siamo a Munnar rimaniamo un po’ delusi con la faccia tipica del “Tutto qui!”. Bastano un paio di tornanti, il sole che esce tra le nuvole e ci troviamo davanti ad un panorama da favola … colline verdi ricamate e decorate da piantagioni di tè, l’aria che entra dai finestrini è fresca e pulita e quando arriviamo nel nostro resort ci troviamo in mezzo ad una piantagione di tè tra persone che si arrampicano sui campi e lo staff del resort che ci accoglie con un tè fumante. Trascorriamo il pomeriggio nel resort, attorno è tutto silenzio e natura meravigliosa. Il caldo, l’umidità e la polvere di Madurai sono alle spalle, qui ci rigeneriamo.
18 aprile
Il mattino successivo effettuiamo alcune visite di Munnar e dei suoi dintorni. Visitiamo il museo del tè, dei giardini speziati, acquistiamo del tè per noi e per i nostri amici e nel pomeriggio facciamo una breve escursione all’ Eravikulam Park famoso per ospitare le Nilgiri Thar delle capre di montagna e i Kurinji o Neelakurinji i fiori che sbocciano ogni dodici anni ma ci avvisano che la prossima fioritura è prevista nel 2018.
Nel tardo pomeriggio rientriamo nel resort e ci concediamo alcune ore di relax e lettura in questa oasi di pace e tranquillità.
19 aprile
Di primo mattino partiamo alla volta di Kumarakom perché vogliamo visitare le backwaters. Siamo passati dalla fitta vegetazione dei Ghati Occidentali ai palmeti e canali fluviali di Kumarakom. Saliamo in una piccola imbarcazione una canoa portata da un pescatore che ci trasporta lungo i canali più stretti a volte anche noi siamo costretti ad abbassare la testa per non toccare le foglie degli alberi. Per pranzo ci fermiamo in una fattoria in mezzo a questi canali dove consumiamo piatti molto semplici ma deliziosi a base di pesce, cocco, riso e spezie. Nel pomeriggio saliamo su una barca più grande a motore, una piccola houseboat e navighiamo negli canali più grandi dove incrociamo altre houseboat, case galleggianti che in passato trasportavano riso e che adesso trasportano persone.
Verso le 17.00 scendiamo dalla barca e raggiungiamo il nostro alloggio che si affaccia direttamente sui canali. Il soggiorno in questo resort è molto suggestivo, il cibo e buono e l’ambiente è molto rilassante con numerosi membri dello staff che si adoperano per soddisfare ogni richiesta. La cucina locale è deliziosa, delicata saporita non troppo speziata dove prevalgono i sapori del cocco e del pesce.
20 aprile
Ci svegliamo con calma. Il mattino precedente ci eravamo alzati presto da Munnar così oggi cogliamo l’occasione per recuperare alcune ore di sonno. Dopo aver consumato una ricca colazione che sarà anche il nostro pasto con il nostro fido autista che ci attende all’ingresso ci dirigiamo alla volta di Cochin. La strada nel suo primo tratto attraversa risaie, coltivazioni e bacini d’acqua ma appena arriviamo a ridosso della città ci troviamo nuovamente nel tipico caos indiano. L’autista deve aver colto la nostra stizza e subito ci rassicura che dove stiamo andando l’area è molto tranquilla. Effettivamente Fort Cochin, la Cochin vecchia dove alloggiamo è molto tranquilla, ci sono macchine, rickshaw e altri mezzi che circolano ma il traffico è leggero e molto ordinato. Negli edifici di Cohin si riscopre e rivede tutta la sua storia coloniale i suoi trascorsi sotto la dominazione olandese e inglese, poi passeggiando lungo la riva le caratteristiche rete da pesca cinesi, una sorta di rete a carrucola testimoniano come anche i cinesi abbiano lasciato un segno molto forte in questa città all’estremo sud dell’India.
Seguendo i consigli che ci erano stati dati in serata acquistiamo dai pescatori del pesce fresco e c’è lo facciamo cucinare in una dei ristoranti della zona che ben si adoperano per cucinare il pesce come lo desideriamo anche se il tocco indiano con qualche spezia o erba non manca mai.
21 aprile
Trascorriamo questa intera giornata a visitare Cochin tra palazzi, chiese, il cimitero olandese, negozi di antiquariato, negozi di spezie in un clima rilassato e tranquillo, passeggiando liberamente tra strade e vie non per niente affollate con qualche acquisto e qualche pausa té.
Nel tardo pomeriggio assistiamo allo spettacolo di danza Kathakali. Si capisce fin dall’inizio che è un evento costruito per i turisti stranieri e indiani, ma tra trucco, vestizione e reale performance scopriamo un’India che ancora conoscevamo e apprezziamo colori e movenze dei danzatori anche se la nostra guida cartacea non ci aiuto molto di più. In fondo non ci è dispiaciuto affatto. La sera consumiamo una cena tranquilla in hotel e ci concediamo una passeggiata nel dopocena, una cosa rara in India, ma l’area di Fort Cochin ben si adatta e ti invita a vivere la città anche in questa maniera.
22 aprile
Al mattino ci dirigiamo verso Marari una località di mare a sud di Cochin dove abbiamo programmato di fermarci un paio di giorni, giusto il tempo di riposarci un po’ ricaricarci per poi rientrare in Italia. Il resort è molto semplice ma anche molto eco-friendly e in questo ambiente veniamo coccolati tra massaggi, cibo squisito, ayurveda, in un ambiente tranquillo e rilassante. Il mare davanti non è nulla di che, si tratta di oceano che durante la stagione monsonica si agita parecchio ma per il nostro soggiorno rimane tranquillo.
Qui scopriamo il Kerala come terra nativa dell’ayurveda, e come terra del benessere che coccola e si prende cura del suo ospite. Ci concediamo qualche massaggio, Luisa oltre a qualche massaggio si lascia convincere e si sottopone a qualche altro trattamento viso e corpo … divertita apprezza e ama provare e sperimentare cose nuove.
Nel tempo che resta leggo qualcosa, inizio a sistemare qualche appunto e qualche foto.
23 aprile
È il nostro ultimo giorno in India. Sulla falsa riga di quello precedente ci rilassiamo anche invitati e partecipando alle molteplicità attività ricreative. Si assiste ad una lezione di cucina indiana, si scoprono erbe e spezie che non si conoscevano od usavano.
Nell’aria c’è un po’ di malinconia, di tristezza e di dispiacere per qualcosa che si sta avvicinando la partenza e per qualcosa che si sta perdendo l’India.
24 aprile
Nella notte ci trasferiamo all’aeroporto di Cochin dove decolla il nostro volo di rientro in Italia. Salutiamo l’India ma non è un addio, è solo un arrivederci.