India del Sud, Tamil Nadu e Kerala tra incontri e colori

L'India è l'India, un mondo a parte dove tutto ha inizio e dove tutto finisce
Scritto da: Greis_full
india del sud, tamil nadu e kerala tra incontri e colori
Partenza il: 11/08/2017
Ritorno il: 26/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Chi ama l’India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno. Si soffre a starne lontani. Ma così è l’amore: istintivo, inspiegabile, disinteressato. In India non ci si sente mai soli, mai completamente separati dal resto. E qui sta il suo fascino. E Terzani aveva ragione. Ma procediamo con ordine e iniziamo da qualche info pratica.

Visto: Fatto online al costo di 50 USD a testa. Nessun problema.

Vaccini: Abbiamo deciso di non fare nessun vaccino. Siamo stati molto attenti a quello che abbiamo mangiato, toccato e bevuto perciò se volete partire senza pensieri consiglio Malaria, Tifo e colera. Noi non siamo MAI stati male.

Organizzazione: abbiamo sempre fatto viaggi fai da te, Indonesia, Vietnam, Giappone ma l’India è diversa, l’India è un mondo a parte. Unica. 2 settimane sono davvero poche e abbiamo deciso quindi di appoggiarci ad un’agenzia locale (SouthView tours, per info contattatemi tramite mail grau12g@libero.it, ci siamo trovati benissimo) e noleggiare un’auto con autista. Si è rivelata una grande scelta.

Monsoni: in 2 settimane 3 giorni di pioggia a Munnar e Mumbai. Non abbiamo avuto grossi problemi. Il caldo è relativo… io avrei portato qualche felpa in più, ad Agosto fa molto più caldo a Milano.

Bagni: portatevi della carta. E’ praticamente inesistente quando si trova un bagno e non si devono usare i cespugli.

Cibo: non abbiamo mai avuto problemi con le spezie. La cucina è prevalentemente vegetariana, io lo sono e quindi non ho sentito la mancanza di nulla. Abbiamo mangiato moltissime banane, sono un pasto valido, pratiche e buonissime.

11 Agosto

Arriviamo a Mumbai alle 23.30 e siamo fuori dall’aeroporto in un’ora circa. Abbiamo preso un albergo a 3 km perchè il giorno dopo abbiamo il volo per Chennai alle 18.00. Decidiamo di farci fregare i soliti soldi dai taxi fuori dall’aeroporto e con 7 euro arriviamo in albergo. D’altronde si sa, appena atterrati bisogna ambientarsi. L’albergo è confortevole e pulito e dopo una doccia ci addormentiamo.

12 Agosto

Intorno alle 8.30 facciamo colazione e cominciamo ad ambientarci. Oltre a cibo speziato (anche a colazione) ci sono toast e marmellata e così mangiamo qualcosina e partiamo alla scoperta di Mumbai. La metro è pulitissima e rimaniamo stupiti ma il traffico è delirante, clacson ovunque, persone, persone e ancora persone. Baracchini che sembrano vendere di tutto ma in realtà non vendono nulla e comincia la nostra dieta delle banane. Con 30 rupie (l’equivalente di 0,40 centesimi) compriamo 20 banane circa e cominciamo a sfamarci. Non ci sono turisti, ci fissano tutti incuriositi e noi non ci siamo ancora ambientati. Cominciamo a vedere mucche e caprette ovunque, in ogni angolo. Ma loro sono pulitissime, non una mosca, non una zecca o una pulce addosso. Questa è la domanda alla quale non avrò mai una risposta… com’è possibile? A Mumbai la spazzatura e davvero ovunque e loro si nutrono per strada, di qualsiasi cosa, insieme agli amici corvi che svolazzano con brandelli di carne di non so cosa nel becco. Non abbiamo molto tempo e ci accorgiamo da subito che in India è difficile programmare, decidiamo quindi di avviarci all’aeroporto intorno alle 14.30 circa e aspettare il nostro volo delle 18.00. Volo Jet Airways prenotato dall’Italia puntualissimo e atterriamo a Chennai intorno alle 20.40 dove ad attenderci c’è il Sig. Murali con il nostro autista, che ci accompagnerà alla scoperta del Tamil Nadu e del Kerala per i prossimi giorni, il grande Raja. Dopo aver dato il benvenuto con collane di fiori e averci spiegato un pò di cose partiamo con l’autista per Mamallapuram e comincia a piovere, si allaga ogni strada, ma questo non scompone le persone intorno che continuano a scorrazzare con i loro motorini in infradito sempre con la mano ben appoggiata al clacson. Dopo circa 2 ore di auto arriviamo a destinazione alla Blue Moon Guest House, in mezzo al nulla. Il proprietario molto carino e disponibile ci da il benvenuto e ci dice che non ci sono molti ristorante nei paraggi e che quindi ci saremmo potuti fermare da lui la sera successiva, avrebbe cucinato pesce per la modica cifra di 13 euro a testa. Diciamo che con 26 euro in due potresti comprare un ristorante… ma diciamo di sì ovviamene… ancora inesperti. Camera pulita, il bagno mi lascia perplessa ma poi avrei capito che in India non c’è la carta igienica, mai, in nessun albergo e la doccia è senza tenda, sempre. Di conseguenza ogni volta che ti lavi si allaga il tutto ma poco importa, inizia il viaggio.

13 Agosto: Mamallapuram

Colazione alle 08.30 con toast, marmellata uova e immancabili banane. Comincia a piovere tantissimo e pioverà per un’ora circa. Partiamo alla scoperta dei templi. Il primo lo saltiamo, Pancha Rathas. 500 rupie a testa l’ingresso… eravamo spaventati e ci siamo chiesti se tutti i templi avessero questo costo. Sarebbero stati 70 euro circa al giorno in due con una media di 5 templi al giorno… decisamente fuori budget. Così facciamo un giro per i negozietti, ascoltiamo qualche commerciante e torniamo alla macchina. Procediamo con lo Shore temple, altre 500 rupie a testa. Parliamo con l’autista e gli diciamo che l’avremmo fatto in serata al rientro in albergo. Visitiamo quindi il Krishna Butterball, il Descent of Ganges e ci accorgiamo che fortunatamente non bisogna pagare tutto. Visitiamo la spiaggia in serata, persone, persone e ancora persone. Una confusione incredibile e dopo un km arriviamo davanti all’Oceano. Le persone stanno lì davanti, vestite, in silenzio, una confusione strana, pacifica e tutti fissano l’Oceano e tu cominci a chiederti a cosa stiano pensando così assorti. Forse semplicemente si godono il momento cosa che noi non siamo più abituati a fare. E’ già sera e si deve considerare che in India per fare 50 km in macchina servono 2 ore circa, il traffico di Mamallapuram è davvero incredibile e noi abbiamo la nostra cena di pesce programmata per le 19.00. Rientriamo quindi in albergo, doccia e cenetta in terrazza che consiste in riso bianco, papadum a volontà, 1 pesce intero a testa e gamberi cotti al burro. Tutto molto buono.

14 agosto: Puducherry

Partiamo presto la mattina e ci fermiamo prima ad Auroville. Un eco villaggio del quale non parlava nessuna guida. Un progetto di vita comunitaria dove le persone coltivano in modo complementare la dimensione sociale e spirituale. Una strana atmosfera, quasi artificiale ma particolare. Arriviamo a Puducherry intorno alle 14.00 circa, check in in un albergo, confortevole e pulito e passeggiata a piedi prima di vederci con l’autista per le 15.30. Puducherry è diversa, tracce di Francia qua e là soprattutto sul lungomare. Finiamo in un mercato di frutta e verdura, un delirio di colori ma una confusione indianamente ordinata. Lle signore in sari mi sembrano in tinta con la frutta che vendono e si confondono in mezzo ai colori. Compriamo le nostre immancabili banane e torniamo da Raja verso la zona templi. Visitiamo un Ashram e un tempio con un elefante fuori che per una monetina ti da la benedizione, che consiste in un colpetto in testa. Facciamo una lunga passeggiata sul lungomare, fissiamo l’Oceano, ci sediamo, ci rialziamo, ci guardiamo intorno e rientriamo in albergo. Proviamo a cercare qualche ristorante o del cibo a piedi in zona, ma nulla di nulla. Ci sono baracchini che fanno della frittura ma le condizioni sono davvero precarie. Optiamo per il ristorante dell’albergo, un buffet all you can eat e ci ammazziamo di qualunque cosa commestibile. Paghiamo alla fine 9 euro a testa, che comunque è tantissimo.

15 Agosto

Giorno dell’indipendenza e partenza per Kumbakonam. Questo giorno è stato indimenticabile perchè siamo entrati definitivamente in India, le sensazioni, i profumi, le persone. Da qui è iniziato il mio vero viaggio. Ci siamo fermati a Chidambaram, Thillai Nataraja temple e il bellissimo wallpaper di Gangaikondacholapuram. Tantissimi bambini in gita scolastica, uniformi colorate e noi unici turisti. E’ partita la richiesta dei selfie, da chiunque ovunque. Abbiamo un sacco di bellissime fotografie e ci sentivamo parte di qualcosa che non ho capito, non siamo mai stati soli. Quegli occhi mi sono rimasti nel cuore e la sincera felicità di aver fatto una fotografia che comunque sarebbe rimasta a noi. Un ricordo. Siamo arrivati a Kumbakonan, check in in un albergo confortevole e pulito e siamo ripartiti alla scoperta della città intorno alle 16.00. I templi sono tutti diversi e diventano quasi un’ossessione alla ricerca delle cerimonie. Alcune parti del tempio sono riservate agli induisti e ammetto che la curiosità è tanta…. siamo finiti però in mezzo di una cerimonia induista, uno spettacolo indescrivibile. Suscita svariate emozioni, musica, profumi, olezzi maleodoranti… Non voglio rovinare la sorpresa della sensazione che si prova per cui mi fermo qui. La sera abbiamo cenato in albergo, ristorante rigorosamente vegetariano per 4 euro circa a testa. Ottima cena. Non ricordo i nomi di quello che abbiamo mangiato e non saprei neanche descriverlo ma molto buono.

16 Agosto, partenza per Thanjavur

La distanza non è molta e cominciamo con la visita del bellissimo Maratha Palace. Io non riesco a distogliere lo sguardo dai mille colori di questi luoghi. Nonostante il degrado, spesso la puzza e lo sporco questi colori sono la cosa che mi è rimasta più impressa nella mente. Il monumento più visitato è però il Brhihadeeswarar Temple. Proseguiamo verso Tiruchirappalli dove pernotteremo in un pessimo albergo che però ci ha fatto sorridere e adattare. Anche questo fa parte del viaggio. L’accettazione. Tiruchirappalli non mi è piaciuta moltissimo. Anche se è un ottimo punto per visitare Srirangam, un complesso di templi magnifico. Le immagini che mesi prima mi hanno fatto scegliere l’India del Sud. Kilometri di corridoi, entrate e siamo anche stati fortunati ad aver assistito ad una cerimonia della quale non abbiamo capito molto ma basta trovarsi in mezzo per sentirsene parte. Abbiamo anche visitato il Rock Fort (proprio di fronte al nostro albergo) ma molto bello dal basso, la vista dall’alto non è granchè. Cenetta al ristorante dell’albergo… Ottimo cibo, cucina nascosta e non voglio sapere altro.

17 Agosto

Next stop Chettinad. Un villaggio unico, pochi abitanti, il nulla intorno, molto famoso per le sue mansions e per le bellissime “piastrelle” che a mio giudizio sono vere e proprie opere d’arte. Arriviamo all’albergo, molto bello e decidiamo di salutare l’autista e gironzolare a piedi, perderci per le vie del paesino. Passeggiamo passando e fotografando i bellissimi palazzi nella loro strana e meravigliosa fatiscenza, entriamo persino nel palazzo del “sindaco” che ci accoglie nel suo salotto, ci racconta dei suoi viaggi e ci scatta qualche foto. La giornata prosegue molto tranquillamente tra sorrisi, selfie, fotografie e chiacchiere. La sera ceniamo al ristorante dell’albergo, vegetariano e finalmente riesco anche a lavarmi i capelli perchè incredibilmente qui è presente del sapone, della carta e un phon. Mai stata più felice di avere così tanti comfort, ne approfitto quindi perchè non so cosa ci riserverà il destino.

18 Agosto

Partenza per Rameswaram e perdita del dente. Sì esatto. Pat (che sarebbe mio marito) si ritrova con un dente in mano nel posto più in mezzo al nulla di tutta la nostra vacanza. Fortunatamente quel che è rimasto del dente ha deciso di rimanere in silenzio e non generare panico per cui è andato tutto bene fino al rientro in Italia. Che dire di Rameswaram? vale la visita. Siamo finiti a Dhanushkodi, la città fantasma distrutta da un tifone. E’ stato molto suggestivo. L’Oceano Indiano che divorava la spiaggia, ricordi di una chiesa cristiana e capanne ancora abitate. Nel punto più a est dell’India di incontrano poi il mare d’Arabia e l’Oceano Indiano. Da una parte onde sconvolgenti e dall’altro lato la calma piatta. Il silenzio. Solo il vento per kilometri e kilometri, Visitiamo poi un tempio dove è proibita qualsiasi cosa, macchina fotografica, telefono, sigarette, calze… Insomma dopo aver lasciato ogni cosa in albergo passeggiando per i vicoli arriviamo a destinazione. Entriamo e subito veniamo assaliti da odori, persone che bagnate fradice urlando ci vengono addosso, una folla incredibile mano a mano che ci si avvicina al cuore del tempio, bambini nudi e bagnati che sfrecciano tra la folla… Sinceramente non so cosa è stato ma non ce la siamo sentiti di proseguire e addentrarci nella cerimonia. Siamo usciti subito non sapendo se ridere o piangere. Distrutti cerchiamo del cibo che non troviamo e così questa sera ci è toccato mangiare 2 banane a testa in camera. Sempre meglio che niente. L’albergo è discreto ma mi è rimasto nel cuore per una persona speciale, John, un ragazzo di 19 anni che lavora in reception e che sento ancora. Mi ha raccontato la sua storia, una storia vera, la sua vita. E io tra me e me mi sentivo quasi in colpa ad ascoltare, ho provato vergogna. Ma questa è un’altra storia e non voglio dilungarmi. Se dovesse interessarvi o foste disposti a dare una mano alla scuola del villaggio contattatemi pure sulla mia mail privata grau12g@libero.it.

19 Agosto

Next stop Madurai. L’autista è felice perchè la sua famiglia abita qui e finalmente ritorna a casa anche se solo per un giorno. Finiamo in un B&B carino e partiamo alla scoperta dei dintorni. Visitiamo il Meenakshi temple, Tirumalai Nayak Palace, il Ganshi Memorial museum e altri piccoli templi dei quali però non ricordo il nome. Ci destreggiamo tra i vicoletti, si nota che l’autista è più pratico del luogo e ci fa anche un po’ da cicerone. facciamo una passeggiata per capire cosa offrono i dintorni del nostro albergo, soliti negozietti ma per la prima volta noto un negozio di scarpe chiuse. Di solito usano tutti i sandali. La sera ceniamo in un ottimo ristorante per circa 12 euro in 2.

20 Agosto

Inizia la grande traversata verso Munnar. Ogni ora circa cambia il paesaggio all’esterno, comincia a piovere, strapiombi, frane e ansia incredibile. L’autista è molto bravo ma lo vedo provato. Decido di non guardare ai lati della strada, comincio a soffrire di vertigini. Dopo altre ore, ho perso il conto, ci ritroviamo circondati da uno spettacolo incredibile nonostante la pioggia. Distese di piantagioni di thé ovunque. Finiamo in un giardino di spezie dove ci nutriamo di stevia e altre cose, un giardino di fiori e ancora thé. Arriviamo in albergo alle 18 circa stanchissimi. Ceniamo al ristorante dell’albergo e incontriamo Sophie, una ragazza argentina che vive a Roma ed è in giro da sola. Chiacchieriamo, guardiamo li scatti fatti fino a quel momento del viaggio, parliamo di tutto e siamo così in confidenza dopo neanche 5 minuti. Non ci interessano età, lavoro, non ci interessa qualificarci e non ci siamo mai presentati ma parliamo per ore senza scambiarci alcun contatto. Questo un po’ mi è dispiaciuto ma è servito anche questo incontro.

21 Agosto: alla scoperta di Munnar

Facciamo un sacco di cose in mezzo al verde e alla pioggia che non sembra disturbarci. Non abbiamo l’ombrello, siamo fradici a fine giornata ma poco importa. 3 ore di Jeep off road con musica indiana ad alto volume, strade impraticabili altamente finendo in zone fantastiche, purtroppo le foto non rendono giustizia. Abbiamo visto una famigliola di elefanti liberi, in mezzo al verde ed è stato emozionante così come l’Eravikulam National Park, fantastico. Nel tardo pomeriggio ci siamo dedicati allo “shopping”, spezie di ogni tipo, thé, creme e ancora spezie. Cena in albergo.

22 Agosto

Altra traversata da Munnar a Alappuzha, la Venezia indiana in Kerala. Cambiamo “regione”, cambia scenario, cambia la cucina, cambia tutto. Il Kerala è molto più turistico del Tamil Nadu e c’è una forte concentrazione di Cristiani. Partiamo presto perchè alle 12.00 ci aspetta l’houseboat per la visita delle backwaters. Attraversiamo la zona del Periyar lake, vediamo le cascate e torna un pò di caldo e di sole. Arriviamo puntuali, ci imbarchiamo e scopriamo che l’houseboat è solo per noi e non in condivisione. Praticamente una sorta di luna di miele, noi e l’equipaggio (3 persone). Scenario magnifico, risaie, mille sfumature di verde e cocchi ovunque. Continuano a portarci dell’ottimo cibo, qui poco speziato e al sapore di cocco. Noi ci guardiamo intorno e non possiamo fare altro che rilassarci e lasciarci trasportare osservando la vita nei villaggi sulle coste. Dopo le 18.00 attracchiamo, ceniamo e andiamo a dormire presto. Non so dire se è stato noioso o meno, direi che va fatta anche questa esperienza.

La mattina partiamo dopo la buonissima colazione e in poche ore di navigazione raggiungiamo Alappuzha dove ci aspetta l’autista per ripartire per Kochi.

23 Agosto: Kochi

Arriviamo intorno alle 12.00 circa, alloggiamo in una guest house. Shiba e Ashey sono due persone fantastiche. Ci mostrano cosa vedere in zona e così ci incamminiamo verso la città vecchia. Si nota da subito che il posto è più turistico. Ci pressano abbastanza per qualsiasi cosa. Corvi ovunque che banchettano sulle carcasse di non voglio sapere cosa, aquile, chiese, chiese e ancora chiese. Resto un’oretta dentro la prima libreria indiana che trovo e comincio a curiosare. In realtà non voglio comprare nulla, sono solo affascinata. Passiamo la giornata a perderci tra le vie e ci perdiamo proprio perchè non riusciamo più a tornare alla Guest House. Non troviamo nulla da mangiare e decidiamo di comprare banane e un’anguria. La giornata finisce così in tranquillità.

24 Agosto

Ci dirigiamo con l’autista verso la città nuova in zona Marina bay. Si vedono negozi, confusione e dopo quache kilometro un centro commerciale con un supermercato. Mai visto prima. Compriamo cibi e spezie da portare con noi in Italia. E già comincia la malinconia. Nel pomeriggio compriamo i biglietti per assistere ad uno spettacolo di Kathakali. Quando arriviamo, alle 17.00 in zona città vecchia ci sono solo turisti, ecco dove erano tutti! D’altronde ci siamo finiti anche noi… vale comunque la pena perchè assistiamo a un’ora di trucco, e un’ora di spettacolo. Attori molto preparati e costumi fantastici. Digiuniamo anche questa sera, ci fermiamo a salutare Shiba perchè dobbiamo partire alle 5.30 la mattina seguente. Restiamo a chiacchierare un po’ e poi nanna.

25 Agosto

Ore 05.30 partenza verso l’aeroporto di Kochi e volo alle 09.00 per Mumbai. Scrivo una lettera per l’autista che ormai è diventato per noi un compagno di viaggio lasciando al suo interno anche la mancia. In aeroporto non c’è molto, solo una bar così facciamo colazione e prendiamo il volo per Mumbai. Arrivati qui piove a dirotto, una tempesta. Piani distrutti, non possiamo andare da nessuna parte e decidiamo di restare lì. Peccato che il nostro volo è all’una di mattina del 26 agosto e se esci dall’aeroporto non puoi più rientrare se non 3 ore prima del tuo volo. Paghiamo 10 euro a testa e ci rifugiamo in una lounge con wifi e cibo a volontà. Ci rilassiamo per tre ore e poi decidiamo di uscire a fumare. Grandissimo sbaglio. Siamo stati fuori, per terra per 5 ore circa. Il tempo è passato comunque e ha concluso la nostra avventura.

Com’è l’India? Finalmente posso rispondere anche io. L’India è l’India e tutti dovrebbero provare questa esperienza una volta nella vita. L’india ti cambia, l’India ti mette davanti ai tuoi limiti, l’India ti distrugge e rimette insieme i pezzi, ti uccide e ti fa risorgere. Un bagno di colori, di profumi, di puzza, di difficoltà, di fatiscenza, bellezza e mistero. L’India è l’India.

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