In un paese trovi tutto il mondo

Anche questo viaggio è iniziato come al solito con un pensiero. Un pensiero che nasce da quella sensazione di mancanza di qualcosa che ti manca , che ti manca come l’aria. Quel mal d’Africa che dicono sia peggio di una malattia, che ti chiede di tornare , di ritornare da lei perché ti mancano quei colori della vita , quei profumi, quelle...
Scritto da: Marica C
in un paese trovi tutto il mondo
Partenza il: 18/10/2008
Ritorno il: 04/11/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Anche questo viaggio è iniziato come al solito con un pensiero.

Un pensiero che nasce da quella sensazione di mancanza di qualcosa che ti manca , che ti manca come l’aria. Quel mal d’Africa che dicono sia peggio di una malattia, che ti chiede di tornare , di ritornare da lei perché ti mancano quei colori della vita , quei profumi, quelle sensazioni… L’Africa mi ha richiamato a lei , ancora una volta.

Questa volta è stata la Namibia. I suoi deserti, i suoi paesaggi . Visti tante volte in fotografia, e piano piano arrivate nel cuore . Nasce l’idea, e a poco a poco si trasforma in un itinerario, fatto di nomi ancora sconosciuti, che a forza di ricercare informazioni ti diventano naturali, come se fosse l’indirizzo dietro casa.

L’organizzazione del viaggio è stata più problematica del solito, forse ci siamo mossi un po in ritardo, con la speranza di dover posticipare il viaggio per motivi più importanti, e a luglio abbiamo preso la decisione di partire.

I voli erano già al completo , ci siamo messi in lista d’attesa e abbiamo aspettato.

Per gli hotel abbiamo preparato le nostre richieste specifiche e ci siamo aiutati con una bravissima agenzia locale, che tra cambiamenti dell’ultima ora e variazioni di itinerario ha compiuto una specie di miracolo, e alla fine di agosto eravamo riusciti a prenotare la gran parte del viaggio . Il resto del miracolo è stato fatto della mia agenzia viaggi che è riuscita a sbloccarci la lista d’attesa e a trovarci un paio di posti ( il prezzo del biglietto ovviamente improponibile…Gli aeroporti di partenza e arrivo differenti a causa degli operativi di volo dell’ Air Namibia,) ma tutto sommato tutto abbastanza fattibile.

18 Ottobre 2007 MILANO-FRANCOFORTE Siccome non siamo riusciti a trovare l’aereo andata e ritorno per lo stesso aeroporto dobbiamo partire da Milano e tornare a Verona.

Ho prenotato via internet un IC da reggio emilia, prima classe per Milano centrale.

Il viaggio per Milano è piuttosto comodo. A parte il fatto che ovviamente , anche se avevamo prenotato i posti entrambi finestrino, la coppia che divide il tavolo con noi ha fatto la furba e si è accaparrata i 2 posti lato percorrenza treno. Vabbe, stiamo vicini e sinceramente la voglia di iniziare il viaggio litigando non mi piace molto, quindi mentre facciamo le nostre 2 orette in treno vediamo un po i percorsi da fare. Comunque il viaggio in treno è piuttosto comodo e veloce, e alle 11 siamo già a Milano centrale. Facciamo i biglietti per il bus che ci porterà a Linate che ci aspetta giusto fuori dalla stazione centrale.In 20 minuti riporta dritti all’aeroporto.

Abbiamo preso un treno piuttosto presto al mattino perché eravamo un po impauriti da possibili scioperi oppure ritardi dei treni, quindi ci troviamo a linate alle 12.00 e dobbiamo aspettare fino alle 15.30 per il check in. Ovvero, il check in lo facciamo subito, ma le valige dobbiamo portarle 2 ore prima della partenza.

L’aeroporto non è immenso, ma sostanzialmente non c’è tanta gente nei voli internazionali, quindi attendiamo in tranquillità il volo alitalia che ci porterà a Francoforte . Ovviamente è in ritardo di 30 minuti…Iniziamo bene!!!! Il volo per Francoforte è tranquillo, 1h e mezza e scendiamo nuovamente in aeroporto.

Non capirò mai l’aeroporto di Francoforte! E talmente grande che ogni volta sbuchiamo da una parte differente. Purtroppo non riusciamo a raggiungere il check in della Namibia airlines, ma carinamente le ragazze del check in interno della lufthansa lo fanno per noi( dopo che abbiamo girato 40 minuti a vuoto!!) .

Presi anche i biglietti per il secondo viaggio ci dedichiamo a gironzolare .

Facciamo una capatina al casino. Perdiamo 20 eurini alle slot machine, mentre dei giapponesi con la testa un po fuori giocano 500 euro alla volta!!!! Meglio uscire!!! Andiamo infine al gate e saliamo.

L’aereo non è bello come quelli della south africa,nessuno schermo personale, ma almeno abbiamo il finestrino.

Mangiamo la cena e poi a dormire, visto che il film non ci attrae per nulla…E i video sono piuttosto distanti da noi.

19 ottobre 2007 WINDHOEK – OKONJIMA Ci svegliamo all’alba, carichissimi anche se con un bel mal di schiena dovuto alle poltroncine non troppo comode! L’alba ci fa vedere sotto di noi la nostra amata Africa. Sorvoliamo l’angola e poi arrivaimo in Namibia. Il cielo è azzurrissimo e alle prime luci dell’alba riusciamo a vedere molto chiaramente la grande distesa del pan di Etosha. Bellissimo già da quassu e veramente enorme.

Atterriamo in prima mattina all’aeroporto di Windhoek.

Ci facciamo qualche centinaia di metri a piedi, perché qui non ci sono gli autobus ad aspettarti sulla pista.

L’aeroporto è piccolino pensando che è quello di una capitale. Sbrighiamo le formalità alla dogana e attendiamo le valige.Usciamo e troviamo ad aspettarci l’addetto al noleggio che ci porterà in città.

Ci sono diversi turisti che fanno il tragitto assieme a noi.Dall’aeroporto al centro città ci vuole circa una mezz’oretta .Già la periferia della città è coloratissima. Le jacarande sono in fiore e spiccano con i loro sgargianti colori nei giardini. Qui ci sono poche recinzioni con il filo spinato , come invece avevamo trovato a joannesburg.Ci fermiamo al noleggio della Alamo, che fa parte della National rent a car.Scendiamo solo io e Massimiliano ( ci accorgeremo dopo che gli altri sono semplicemente scesi nel portone dietro!!).Sbrighiamo le formalità . Chiedo se hanno la possibilità di noleggiarci un telefono satellitare, giusto per essere più tranquilli noi e i parenti a casa!!!. E dal nulla esce un telefono satellitare, che ci farà silenziosa compagnia durante tutto il viaggio. Silenziosa perché non lo accenderemo nemmeno una volta!! Comunque per tranquillità lui era li con noi.Facciamo conoscenza con il nostro Nissan 4×4 doubble cab. Non è un old body come la volta scorsa, ci hanno fatto una specie di up grade con uno di quelli che utilizzano per il campeggio ( quelli dove sopra ci si monta la tenda per intenderci!) , la macchina è molto più grande e capiente e ha un serbatoio maggiorato ( a scapito della tanica di emergenza che avevamo chiesto e che non ci daranno) e possiamo avere un autonomia di 950km!Be, non male!!! Prendiamo una cartina del paese e ci dirigiamo verso il centro in cerca di un pick and pay per prendere qualche cosa da mangiare e da bere.

Andiamo nel centro commerciale giusto in centro città. Ci riforniamo di acqua , bibite, patatine, muffin e frutta , che ci faranno comodo per il resto del viaggio. Iniziamo a familiarizzare con i bancomat locali. Visto che non riusciremo a trovare tante città per la strada è meglio fare un po di scorta! E’ passato mezzogiorno tra una cosa e l’altra ed è veramente ora di metterci per strada . Sfortunatamente abbiamo perso molto tempo in noleggio auto, quindi dovrò rinunciare alla visita al mercatino di okahandja . Peccato. Purtroppo avendo dovuto cambiate completamente il giro il mercatino è capitato come prima cosa…E abbiamo dovuto saltarla… La strada è sempre dritta verso nord.

Ci accorgiamo già da subito quanto questo paese sia poco popolato.

Si vedono attorno a noi solo grandi recinzioni , all’interno delle quali si vedono i primi animali del nostro viaggio.

Troviamo agevolmente lo svincolo per Okahandja.

All’ingresso diamo il nostro voucher e ci dirigono verso il bush camp. La cosa mi lascia un po perplessa: ma noi siamo alloggiati alla Villa!!!! Perché dobbiamo andare al bush camp!!???? Seguiamo la strada affascinati dai colori e dal paesaggio.

Dal cancello d’ingresso al bush camp ci vogliono 25 minuti!!! Il bush camp è molto carino, in colori tenui , molto naturali nelle sfumature dell’ocra.

Ci viene incontro la direttrice del camp , inizia a spiegarci la vita del camp…Quando cade la mia domanda: ma noi non dobbiamo soggiornare qui!!!! La ragazza ci dice che lei ha avuto queste disposizioni, che ci accompagna in stanza e dopo il safari pomeridiano possiamo parlare con il direttore per sapere cosa è successo.

Parcheggiamo la nostra macchina sotto il porticato della nostra casetta, ed entriamo nel bungalow. Certo è carinissimo, rotondo, tutto aperto sulla savana. Fatto sta però che noi avevamo fatto un’altra costosissima scelta!!!! Non disfo le valigie per principio, facciamo una doccia e ritorniamo al campo per il safari pomeridiano.

E’ pronto il buffet del pomeriggio con muffin , the caffe torte e ogni ben di dio. Conosciamo la nostra guida chanel, una ragazza davvero molto simpatica, che ci dice che sarà la nostra guida durante i safari , che effettueremo da soli.

Il nostro primo safari è il tracking ai leopardi . Iniziamo davvero alla grande.

Nel recinto grande ( diversi ettari…) sono presenti, oltre ai 2 ghepardi anche 3 leopardi che già vivevano ad okonjima prima della costruzione dell’africat.

La natura qui è veramente molto bella. La terra è rossa e col contrasto degli alberi e del cielo è favolosa.Chanel inizia a perlustrare l’area con l’antenna. Tutti i leopardi hanno il collare per poter essere monitorati.Iniziamo a cercare la femmina, ma si è nascosta all’interno del bush. Dopo diversi giri intorno decidiamo di cercare qualcuno dei maschi. Ma anche con loro i risultati sono pochi. Oggi i leopardi non vogliono farsi trovare!!! Ci fermiamo a prendere qualcosa per il tramonto, poi torniamo sulle tracce della femmina. Alla radio hanno detta che qualcun altro è stato più fortunato e l’ha scovata .

Arriviamo giusto in tempo per vederla andare verso la boscaglia, solo una occhiata veloce ed è scomparsa nella notte.

Purtroppo non siamo stati molto fortunati!!!! Ritorniamo al bush camp.

Qui ci attende il direttore con la direttrice della villa , che parla italiano.

La ragazza ci spiega che purtroppo è sovvenuto un overbooking e hanno dovuto scegliere per la villa chi ha fatto la prima prenotazione. Ci assicurano che avremo anche qui un trattamento speciale, che spenderemo meno ecc ecc. Io sono incavolata nera!!! Noi oltretutto abbiamo anche già pagato!!!! La ragazza appena viene a sapere che abbiamo già pagato ci assicura che si metterà immediatamente in contatto con la Cardboard box per farci riavere i soldi che abbiamo pagato in più.Ancora furiosa, torniamo in camera. Giusto il tempo per cambiarci per la cena.

Andiamo a cena, con ancora un diavolo per capello! Massimiliano lascia che sia io l’arrabbiata, lui si sta invece iniziando a goderle ferie! Anche la cena abbiamo un tavolo tutto per noi. Abbiamo anche tutto il bere già pagato ( come se noi fossimo degli ubriaconi!!) Devo dire che si mangia davvero molto bene. Il posto è incantevole. E dopo tutto era la nostra prima scelta…

La notte è tranquillissima. Ritorniamo a piedi da soli verso la nostra stanza a diverse centinaia di metri dalla hall . Mi sembra così strano camminare tranquillamente da soli. Normalmente eravamo sempre accompagnati da guardie armate nei lodge. Stasera siamo solo noi e la nostra torcia…Che non illumina nulla. Però è tutto molto bello! 20Ottobre – Okonjima Ci svegliamo alle 5 , e andiamo a piedi verso la hall per il primo safari della giornata .

Facciamo una colazione leggera…Be, con muffin e tutto il resto, chiamarla leggera è difficile .

Il safari di questa mattina è il tracking a piedi sulle tracce dei ghepardi.

Ci fermiamo al main camp per prendere il nostro tracker . Qui scendiamo dalla macchina e abbiamo una bellissima sorpresa. Qui al main la colazione viene servita su di una terrazza con sotto i 3 leoni della riserva!!! Che spettacolo! I maschi sono giovani e davvero imponenti. La femmina si fa le abluzioni mattutine in santa pace davanti agli occhi divertiti dei turisti e al click delle macchine fotografiche .

Avere saputo di questo spettacolo…Magari rinunciavamo a qualche lusso per essere qui tutti e 2 i giorni!!! Prendiamo il tracker e partiamo in esplorazione.

Chanel è entusiasta come al solito. Mi piacciono le persone che amano così tanto il loro lavoro da essere sempre così su di giri!!!! A parte che anche io mi entusiasmerei abbastanza ad andare in ufficio nella savana al mattino invece che dietro alla scrivania! Facciamo una rapida perlustrazione e Chanel trova le tracce del segnale del collare dei 2 ghepardi. Sono insieme e stanno camminando. Bene, sarà più semplice trovarli.

Parcheggiamo la macchina. Controlliamo che nei dintorni non ci siano le tracce radio dei collari dei leopardi. Non si sa mai che ci siano anche loro nei paraggi, essere a piedi con loro davanti…Be, non è proprio il massimo!!!! Il tracker ci fa strada aprendocela con il macete . Il bush qui è abbastanza spinoso. Non procediamo di molto che vediamo dei movimenti davanti a noi . I due ghepardi sono davanti a noi sulla strada! Che belli che sono. Sono un maschio e una femmina di circa 2 anni. Erano in principio 3 fratelli . Quando li hanno messi nella gabbia grande, dove ci sono i leopardi per metterli a contatto della realtà prima di rimandarli in natura, un leopardo ha ucciso il terzo fratello, e ora sono rimasti solo loro 2 . Ci guardano di sfuggita appena ci sentono arrivare . Sanno che gli uomini qui non sono da temere finche rimangono ad una certa distanza e non fanno nulla di allarmante.

Si guardano un po attorno e contundano sulla strada . Chanel dice che si stanno preparando per la caccia del mattino . A differenza dei leopardi che cacciano di notte, i ghepardi sono animali diurni.

Noi li seguiamo a piedi a pochi metri di distanza . Mi sembra una cosa incredibile essere così vicini a loro e sentirmi tanto al sicuro! I ghepardi sembrano molto a loro agio . Ad un certo punto si fermano e iniziano a rotolarsi sulla terra fresca della strada . Un momento di tenerezza e iniziano a leccarsi l’un l’altro . Sono davvero deliziosi e ci stanno dando uno spettacolo incantevole di tenerezza. Rimaniamo con loro per una ventina di minuti , poi decidiamo che è il momento di lasciarli andare per la loro strada a cacciare in tranquillità.Che esperienza meravigliosa! Torniamo al lodge pienamente soddisfatti. Il problema della camera diventa sempre più piccolo. Tutti si fanno in 4 perché il nostro servizio sia impeccabile come doveva essere nella villa…

Facciamo un rapido giro in camera per risistemarci prima del brunch .

Qui hanno la bellissima abitudine di non fare la doppia colazione (prima e dopo il safari) e poi il pranzo a mezzogiorno. Qui fanno la colazione leggera ( be ..Quasi..) prima del safari e poi alle 11 il brunch che altro non è che una colazione più corposa con uova salsicce , becon, e vari dolci e frutta. Hanno eliminato il pranzo,in modo che gli ospito possano dedicarsi al riposo fino alle 4 , ora del prossimo safari, senza dover andare e venire mille volte al lodge. E’ un idea ottima! Torniamo in camera e ci dedichiamo un po al riposo. Non siamo ancora abituati alle sveglie all’alba. Ho scoperto che fuori dal nostro lodge, nella veranda sul bush , c’è una piccola pozza e una scatolina dove prendere il mangime per gli uccelli . Io non resisto e mi metto a dar da mangiare agli ucellini colorati che arrivano a frotte gli uccellini gradiscono moltissimo!!! Il pomeriggio arriva presto, e alle 16 siamo già pronti per il break del pomeriggio a base di torte e the prima di partire per il prossimo safari.

Chanel oggi non ci accompagnerà perché deve seguire un altro gruppo , al suo posto c’è Jhon che ci chiede che cosa vogliamo fare nel pomeriggio. In teoria avremmo dovuto fare il bush truck, una specie di lezione sul campo per riconoscere le impronte, ma , avendolo già fatto in altre circostanze, ed essendo stati molto sfortunati con i leopardi, decidiamo di darci una seconda chance e optiamo per un nuovo tracking al leopardo. John ne è contento.

Il cielo è molto nuvolo . Ci fermiamo al main camp per prendere il nostro truker e partiamo.

Passati i cancelli iniziano a scendere le prime gocce. Ma noi continuiamo. Poi le gocce si trasformano in un diluvio . Seguiamo la strada e ci fermiamo sotto la pioggia su di una piccola collinetta ( almeno non rischiamo di rimanere bloccati!) .

La pioggia aumenta notevolmente e noi non abbiamo nulla da coprirci, la jeep è scoperta, e noi in pochi minuti di pioggia torrenziale ci bagniamo come pulcini!!! Ad un certo punto alla nostra guida viene in mente che ha le coperte impermeabili…Be ora non servono quasi più!!!Ad un certo punto decidiamo che la pioggia è passabile e ci muoviamo in macchina verso una delle vedute panoramiche sulla pianura verso Etosha.

La nostra guida ci spiega che dal prossimo anno la riserva verrà ampliata 4 volte tanto. L’africat ha comprato buona parte delle terre attorno alla riserva in modo da creare un habitat più grande e la possibilità di fare nuovi recinti per gli abitanti della riserva . La vista da qui è fenomenale! La pioggia smette come è venuta, e alle nostre spalle si profila uno splendido arcobaleno.

I colori della terra si sono brillantissimi, il rosso della terra, il cielo che è tornato blu, le foglie verdi, e infine l’arcobaleno…Sembra una cartolina! Il sole ci aiuta un po ad asciugarci i vestiti umidi. E’ ora di tornare alla nostra ricerca di questo pomeriggio :i leopardi.

Ad Okonjuma i leopardi sono 3 : la femmina che abbiamo visto ieri e 2 maschi .

Questi 3 leopardi erano già presenti quando l’africat ha chiuso con le recinzioni la zona , sono animali sempre vissuti liberi.

John inizia a sondare l’aria con l’antenna sembra che la femmina oggi sia lontana, ma i maschi si sentono chiari.Iniziamo a cercarli. Ogni tanto la nostra guida si ferma per ascoltare l’aria o guardare qualche impronta sul terreno .Dopo una mezz’oretta di ricerca ecco che sul bordo della strada vediamo qualcosa.Un grosso maschio sta sonnecchiando sotto un termitaio.E’ davvero bellissimo .

Ci avviciniamo piano e ci fermiamo ad osservarlo .Il maschio è giovane e davvero bellissimo. Mi arrampico sulla parte dietro del 4×4 in modo da poterlo vedere meglio. Io inizio a scattare con la canon. Purtroppo la guida decide di spostarsi senza avvertire. Faccio solo in tempo a prende la telecamera prima che mi cada, ma il tappo dell’obbiettivo sul quale era appoggiata per stare pari non ce la fa, e cade sul terreno.Mi viene da ridere, un altro tappo che ci sfugge durante la vacanza. Il ranger ride e dice che torneremo a prenderlo dopo .Arrivano altre 4×4 avvertire dalla nostra guida. Noi siamo in primissima fila ed è davvero spettacolare! Un leopardo a pochi metri il secondo giorno di viaggio : che altro potremmo vedere durante i prossimi giorni?????!!!!Lasciamo che anche gli altri possano venire a vedere il leopardo e proseguiamo la nostra strada , ci hanno riferito che anche l’altro maschio non è lontano.

Iniziamo a girare un po, attraversiamo un zona dove stanno lavorando con le ruspe per rimettere a posto le strade. In fondo ad una grossa buca per una cisterna c’è finito un serpente velenoso…

Il segnale del leopardo si fa sempre più vicino. Ci inoltriamo nella savana, al di fuori delle strade. L’altro 4×4 lo sta seguendo. La strada è sparita del tutto, ci sono spini ovunque, e un leopardo che ci taglia la strada da dietro.Questo leopardo sembra molto più scocciato dell’altro, ci attraversa la strada ed entra nel fitto della boscaglia, non ha molta voglia di avere compagnia. Anche l’altra macchina lo segue, ma è costretta a tornare indietro con noi.Noi siamo felicissimi ugualmente , 2 leopardi in una volta sola, è veramente bellissimo.Giriamo un po per vedere la differenza di paesaggio, e per passare un po di tempo prima del tramonto.Poi decidiamo di tornare indietro a cercare di recuperare il mio tappo. Io gli dico che possono tornare quando vogliono, non vorrei che il leopardo fosse ancora li…John dice che non c’è problema, passiamo a vedere.

Sulla strada c’è solo il mio tappo, niente felini in vista. Il tracker scende al volo e mi prende il tappino e torna subito in macchina. Poi ci voltiamo verso l’altra parte della strada. Il leopardo è ancora li che ci osserva. Il tracker sbianca e John ride. Be, l’abbiamo scampata bella!!!! Andiamo verso il fiume per l’aperitivo al tramonto.Scendiamo a sgranchirci un po le gambe dopo aver ben controllato con l’antenna che non ci sia qualche felino ad aspettarci.

Il nostro ranger ci fa vedere la tacca dove è arrivata l’acqua sondata per l’ultima stagione delle piogge. E’ davvero impressionante, pare che buona parte della pianura fosse allagata, e c’erano problemi anche ad arrivare ai lodge dalla strada.Ci rimettiamo in cammino, giusto per controllare se riusciamo anche a trovare la femmina di leopardo, ma pare che se ne stia ben nascosta. Ritorniamo al lodge e come sempre ci mettiamo più tempo nella strada da fare a piedi tra la hall e il nostro bungalow che non il tempo che ci rimane da rinfrescarci in camera.

Poi è anche l’ultima sera, e mi sa che dovrò preparare a malincuore le valigie,visto che domattina bisogna partire presto.La cena è ottima come sempre, spiovvigina un po stasera. Chanel ha portato un serpente nella hall da farci vedere, l’ha messo in una palla trasparente, che brutti animali!!!!Dopo cena si parte con i 4×4, tutti assieme per andare a vedere un po di animali notturni.

C’è a qualche km dal corpo principale una capanna di avvistamento. Qui la sera portano frutta e verdura avanzate, e accorrono tassi, armadilli e vari animali notturni.Ci mettiamo comodi.Dal buio iniziano a profilarsi le prime ombre. Sono porcospini. Mamma mia come sono grossi, non mi sembrava fossero così!!! Ne sono arrivati 6 tutti assieme.Poi arrivano anche i tassi.Rimarrei qui ancora a lungo, ma fuori sembra che voglia venire a diluviare . Ci siamo portati l’ombrello, ma anche durante il viaggio in macchina non ci tiene molto coperti. Per fortuna stasera ci accompagnano in camera con le macchine. Arriviamo come sempre bagnati, ma molto contenti. Una asciugata , la valigia preparata quasi tutta e poi a nanna!!! 21 Ottobre Okonjima-Namutoni Sveglia presto anche questa mattina naturalmente.Affrontiamo la camminata verso la hall un po tristi per essere l’ultimo giorno .Oggi entreremo nel cuore dell’Africat. Andremo a visitare le gabbie degli animali che non lasceranno la riserva perché hanno passato troppo tempo con l’uomo, nelle fattorie, e non hanno più la capacità di cacciare da soli.Qui gli animali hanno la possibilità di correre nei recinti grandissimi, si parla di diversi ettari a gabbia! Vengono cibati 2 volte la settimana con la carne fresca, e quasi tutti i giorni con i croccantini della Iams. Si, la Iams è uno degli sponsor dell’africat, e li aiuta con il cibo.Oggi con noi abbiamo un passeggero in più, la freschissima moglie di John, sono sposati solo da 1 settimana, e sono in luna di miele. Lavorano entrambi qui nel lodge , sono molto carini.Entriamo nell’area dell’Africat. Subito ad attenderci c’è un ghepardo, che guarda con un po di nostalgia il recinto. Qui hanno tanto, ma la libertà è sempre un’altra cosa . Si rendono conto solo in parte di quanto sono fortunati per aver trovato un posto del genere. Qui le recinzioni sono immense, e gli animali possono vagare e correre a loro piacimento. La libertà è sempre diversa però.Andando un po oltre incontriamo un immagine da cartolina : un ghepardo si è sdraiato sudi un alto termitaio, e da li scruta la pianura. Davvero bellissimo!Però non sono gli animali di questo recinto che riceveranno la carne da noi oggi.Facciamo qualche km più avanti ed entriamo in un recinto dove vivono 6 ghepardi .

Subito incontriamo quella che John chiama the “old lady”, la vecchia signora.La storia è molto triste. Lei è qui da 2 anni. Ha vissuto per i primi 5 anni della sua vita in una fattoria, coccolata e riverita, poi quando i bambini sono arrivati, i padroni se ne sono liberati. Lei è molto triste, e si vede quanto voglia il contatto con l’uomo. Appena entriamo inizia subito a seguirci.Facciamo un giro per vedere di radunare anche gli altri 5, ma non si vedono.Ci fermiamo ad aspettare, e anche la vecchia signora si ferma con noi. Guarda in giro e sembra chiedersi: “ ma dove sono gli altri? Non vedono che è l’ora del cibo!!”Allora John per decide di darle la mangiare. La femmina si avvicina tantissimo alla macchina , e afferra al volo i pezzi di carne che John gli lancia .Cerchiamo ora di raggiungere anche gli altri ghepardi. La vecchia signora ci segue trotterellando.John inizia a fischiare e i ghepardi iniziano ad apparire dalla boscaglia bassa.In men che non si dica 6 ghepardi ci circondano.La nostra guida inizia a lanciare i pezzi di carne, un po per uno. I ghepardi sono tutti attorno alla macchina, sono davvero bellissimi, e molto sani e ben tenuti!In pochi minuti il contenuto della cassetta della carne viene fatto fuori dai voraci gattoni.Si leccano e poi, visto che la colazione è finita iniziano a defilarsi.Rimaniamo solo con la vecchia signora. Per lei lo spuntino non era poi tutto. La nostra compagnia è molto ben accetta. Si sdraia vicino alla nostra macchina ed inizia a fare le fusa come una gatta di casa. Che bella, me la porterei con me a casa!!!E’ ormai ora di andare, anche perché la pioggia ricomincia a scendere. Apro l’ombrello e ripartiamo.Il ghepardo della gabbia precedente è ancora sul termitaio in posa.Passiamo oltre, ci aspetta l’ultima visita , la recinzione dei wild dog.Scendiamo dalla macchina sotto una pioggerella sottile. Prendo sottobraccio la moglie di John così stiamo entrambe sotto l’ombrello e ci avviciniamo alla gabbia.

I wild dog si avvicinano subito curiosi.I wild dog sono animali molto pericolosi per l’ambiente, in quanto si riproducono ad un ritmo incredibile( così come ci avevano detto anche alla Madikwe), qui nella riserva sono costretti a tenerli divisi dalle femmine, e a sterilizzare i maschi in modo da mantenere costante le nascite e non avere un sovraccarico.Ritorniamo al lodge e corriamo in camera per preparare le valigie. Le carichiamo in macchina e ci avviamo verso la hall per l’ultimo brunch che ci gustiamo guardando il sole che tenta di uscire dalle nuvole basse.Finiamo di firmare tutti i documenti, facciamo qualche spesuccia nel negozietto (i cui proventi vanno all’africat) e ripartiamo.

La strada che ci porta verso l’esterno della riserva dura una mezz’oretta. Mi piacerebbe fermarmi al main camp per rivedere i leoni, ma è un po tardi sul programma, dobbiamo fare un sacco di km.Durante il tragitto però ci imbattiamo in tante antilopi e qualche facocero che ci salutano.Usciamo da Okonjima e riprendiamo la strada asfaltata.Ci dirigiamo a nord.

I paesaggi sono incredibili nella loro ampiezza e diversità. Ci accorgeremo durante questo viaggio che ogni angolo della Namibia ci ha portato in giro per il mondo.

Lasciamo la dritta strada che verso nord ci porta all’ingresso principale dell’Etosha, ci dirigiamo verso est.La nostra meta del primo pomeriggio è il meteorite Hoba , il più grande meteorite al mondo conosciuto.E’ stato trovato nella fattoria Hoba, da qui il nome.Ci arriviamo che è da poco passata l’una. Non c’è praticamente nessuno in giro. Sulla strada che porta alla fattoria c’è una famiglia con un ragazzino che provano dei quad e alzano tantissima polvere. Arrivati al parcheggio è praticamente vuoto. Ci sorge un dubbio: ma sarà aperto? E’ domenica…

Scendiamo. C’è una famigliola di colore che stà pranzando fuori nel cortile, sembrano i padroni di casa. Ci dirigiamo dove c’è scritto ticket, vediamo però su di un cartello che la domenica è chiuso…Ecco perché così poca gente!!!!Comunque un signore ci accorre in soccorso e ci apre ugualmente la biglietteria. Che gentile!!!Il meteorite è davvero impressionate.Si trova dentro ad un piccolo anfiteatro. E’ di forma cubica e minerale ferroso, ma al calore del sole tropicale del mezzogiorno è freddo!!!!Rimaniamo ad osservarlo in completa solitudine. Qui c’è un area attrezzata per pic nic, con i brai , ma non c’è nessuno tranne noi. Oltre al meteorite principale ci sono un sacco di meteoriti più piccoli, con una specie di percorso numerato . Il posto è carino e pulito. Ma non si ci mette tanto a visitarlo tutto . Passiamo una ventina di minuti e poi ripartiamo . La strada verso Namutoni è tutta un su e giù di colline, veramente bello come posto. Attraversiamo tanti passaggi del treno senza barriere, e in uno c’è un gemsbok che guarda a destra poi a sinistra e poi atraversa…Arriviamo alla svolta per il parco, e le ultime decine di km si passa attraverso le recinzioni di riserve private poste ai margini di Etosha.All’entrata del parco compiliamo i documenti e iniziamo la nostra esplorazione. Il forte si trova a 20km dall’ingresso, e durante questo giro abbiamo modo di vedere tantissimi erbivori, e cosa bellissima sono pieni di cuccioli, anche un piccolissimo dik dik, bellissimo e minuscolo!!!!Il forte di Namutoni è un reduce della guerra dell’inizio del secolo scorso. E’ stato ristrutturato ed è davvero bellissimo e bianchissimo!! La reception è fuori dal forte. Prendiamo la chiave, paghiamo i fees anche per i prossimi giorni . I bungalows sono tutti in un area a parte. Nel fortino sono presenti solo i ristoranti e i negozi.

Il rest è stato rifatto da pochissimo. Tutte le case hanno un cannucciato davanti e dietro per la privacy. Si cammina su camminamenti elevati e c’è una bella piscina dove già a quest’ora molte famiglie sono a rilassarsi.La nostra camera è una vera meraviglia. Arredamento modern chic con inserti in pelle e vetri opachi. Con tutti i confort, un bagno appena uscito dal cersaie con una enorme vasca a pavimento e piccolo patio esterno con la doccia. Bellissimo!!! Ci rimettiamo in sesto e ci dirigiamo verso il forte. Ci aprono i portoni in legno, molto suggestivi .

Facciamo subito un giro nel negozietto di artigianato, dove compro un paio di vassoietti intrecciati fatti dalle donne locali ( a ben pensarci potevo fare altri acquisti qui!!!). Saliamo sul camminamento di guardia per vedere la pozza sottostante. Che emozione, è una delle pozze di africam, mi sembra di essere tornata indietro di 10 anni!!!! Non si avvicinano molti animali,solo qualche impala. Il posto della pozza è un po infelice a dire il vero, chiusa su 3 lati non credo ispiri molta fiducia agli animali più timidi.Il vero spettacolo è al tramonto, quando tutti gli uccelli della zona sciamano tra gli alberi verso la palude in una fascia continua composta da milioni di animali . Uno spettacolo straordinario!!Rimaniamo a guardarli fino a che la luce si affievolisce del tutto e tutto fuori dal campo si fa buio.Scendiamo per la cena. Ci dirigiamo verso il self service. L’atmosfera è irreale, tutto è illuminato da candele e fuochi o fiaccole . Sembra di essere davvero tornati indietro nel tempo quando i militari abitavano queste stanze. Solo l’atmosfera è più allegra e vivace. Il cibo al ristorante è ottimo e mangiamo piacevolemente . 22 Ottobre Etosha Ci svegliamo all’alba, il campo apre alle 6. Rimettiamo tutto nelle valige,salutiamo la nostra stanza e ci dirigiamo verso la reception.Qui hanno usanze differenti dal Kruger dove lasciavi la chiave nella cassetta all’uscita del campo, qui devi fermarti alla reception, mandano a controllare che la camera sia tutta in ordine e poi ti rilasciano la cauzione.Ok, siamo passati al controllo,diamo un occhiata al libro degli avvistamenti ( molto scarso direi…) e ora andiamo.Il ragazzo alla sbarra ci dice di dirigerci verso la pozza di Kleine Namutoni, dove dicono che ci sono sempre i leoni.

E così decidiamo di seguire il suo consiglio, ritorniamo sulla strada percorsa ieri e ci avviciniamo alla pozza. Gia da lontano vediamo che ci sono diverse macchine ferme, buon segno.Ci fermiamo anche noi sullo spiazzo e vediamo un bel leone fermo a guardarsi intorno ad una decina di metri dalla macchina . Che bell’inizio!Pare poi che sotto agli alberi , molto lontani, ma visibili con il binocolo o con l’obiettivo spinto , ci sia il resto del branco . Questa mattina pare non abbiano molta voglia di muoversi!Sfilano nel piazzale diverse macchine e corriere. Saranno un classico di Etosha le corriere della sprinbok tours che troveremo un po ovunque . Ci chiediamo ancora ora che tipo di safari facciano in corriera, dove non puoi nemmeno tirare giù il finestrino per fare una foto, oppure sei sballottato qua e la dalle buche del terreno! Ringrazio il cielo per la nostra 4×4.

Assieme alle normali corriere ci sono poi quelle tipo camion sopraelevato, dove hanno le 4 /8 enormi ruote motrici e sotto tutto l’occorrente per preparare il campeggio. Da lassu si vede bene, e i finestrini sono apribili . L’unica cosa è che, a parere mio, sei sempre un po in prestito,: non puoi guardare che dal tuo finestrino, se gli animali sono dall’altra parte sei fregato!.

I turisti si stancano presto di rimanere a guardare il leone, e buona parte riparte. Noi decidiamo di rimanere, tiriamo fuori i muffin comprati al pick and pay , l’acqua e facciamo colazione in compagnia del leone. Credo che sia questo il bello della vacanza in macchina da soli. Decidi tu dove quando e quanto fermarti!E così, mentre gli altri se ne sono andati, il leone si alza e va a bere alla pozza: si guarda un po in giro e poi va verso gli alberi dove si trovano gli altri.Quando il leone lascia l’area della pozza, tutti gli erbivori che se ne stavano al riparo ad aspettare sembra che si precipitino a bere. Arrivano i kudu, poi gli sprinbok e gemsbok, poi gli uccelli. Le zebre e le giraffe ci mettono un po di più perché non si fidano a passare vicino alle macchine di quei turisti che se ne stanno col motore acceso al centro della strada. Poi la prima prende coraggio e tutte la seguono. Le ultime sono le giraffe che sono sempre le più guardinghe.La quantità di animali è incredibile, neanche nelle più rosee aspettative mi immaginavo una simile moltitudine!Ci beiamo ancora di questa vista e poi iniziamo a girare le altre pozze a nord di Namutoni.Anche qui ci accorgiamo della quantità di animale. Ci sono pozze piene di zebre, altre di gemsbok , altre di giraffe.

Arriviamo a nord fino all’ultima pozza che ci permette la giornata. Sarebbe bello vedere anche la parte settentrionale del parco, ma dobbiamo essere a Halali in serata e la strada è lunga.

Decidiamo di fare l’anello rotondo che segue i confini del piccolo pan a est di namutoni. Saranno circa 50km. Il paesaggio è davvero strano. Abitato da una moltitudine di zebre carinissime che in fila camminano verso le pozze.Di alberi davvero ce ne sono pochissimi . Arriviamo fino a twe palm che è la pozza più a est del pan e ci fermiamo ad osservare la moltitudine di animali che si sono qui fermati. Zebre giraffe struzzi, gnu, sprinbok.La cosa bella è che qui non c’è nessuno e si può rimanere da soli con gli animali che non sembrano molto interessati a te che te ne stai in quella scatoletta di latta! Riprendiamo la strada. Ormai è l’una e decidiamo di fermarci per uno spuntino a Namutoni prima di riprendere la strada per Halali.Namutoni è in fermento, molte corriere si sono fermate col loro carico.Guardiamo al bar, ma non ci sono panini, e fermarci al ristorante non ci va molto. Visitiamo allora il negozietto e compriamo, oltre ad un cappello per me, anche 2 magnum all’after eight , 2 succhi di frutta e un po di biscotti. Ci sediamo ad uno dei tavoli all’interno del forte e ci godiamo la tranquillità!Riprendiamo il nostro viaggio rinfrancati dal pranzo molto calorico e ci dirigiamo ad ovest. Anche da questo lato le pozze sono davvero splendide e piene di animali!Ci dirigiamo verso la pozza di olifants bad che dicono sia una delle migliori per vedere gli elefanti.Infatti arriviamo e ci sono una quindicina di elefanti coi cuccioli che stano facendo il bagno!Che belli che sono!! Rimaniamo per molto ad osservarli. I cuccioli sono meravigliosi e giocano tra loro come bambini! Ne approfittiamo per farci un riposino con questi animali bellissimi .La pozza successiva è ancora più sorprendente! Ci saranno per lo meno 50 elefanti tutti qui ammassati, e un altro gruppo si unisce a loro. Ci sono zampe e proboscidi ovunque! Che spettacolo grandioso!L’ultima pozza doveva invece portarci molti incontri, c’erano un sacco di macchine, ma quando siamo arrivati ci siamo accorti che stavano tutti facendo bird watching! Non che non mi piacciano gli uccelli, ma dopo lo spettacolo degli elefanti non mi entusiasmano molto.Arriviamo ad Halali alle 17.Qui ad Halali siamo in piena collina .Il campo è più spartano di Namutoni, ma è pulito. Prendiamo possesso della nostra casetta e poi andiamo subito a fare spese per la colazione di domani. Il negozietto è molto piccolo e ci sono le cose essenziali . E’ sempre presente anche qui la carne per farsi il brai, ma non è che mi ispiri molto!!!Ceniamo anche qui nel ristorante del campo. Il ristorante è molto spartano! E il buffet non è come quello di ieri sera, peccato!Torniamo in camera per prendere qualcosa di pesante per andare alla pozza del campo.L’ osservatorio della pozza di Halali si trova sopra la collina, quindi lo spettacolo è molto bello, perché riesci ad intravedere gli animali che arrivano da lontano con la luce della luna.C’è già il pieno, e non ci sono posti a sedere. Ci mettiamo vicino ad un muretto. Mi accorgo solo ora di aver lasciato a casa il cavaletto per la macchina fotografica! Che errore imperdonabile, specie mentre osservo una ragazza che se lo mette a posto alla perfezione. Che rabbia!!!Arrivano i primi animali, i rinoceronti. Sono 3 e non si accorgono di noi.La gente inizia verso le 11 a lasciare il posto, e io e Massimiliano ci sediamo sulle radici di una pianta , direttamente sul bordo verso la pozza. Arriva un gruppo di elefanti coi cuccioli. Chissa se sono di quelli che abbiamo visto oggi!!??Rimaniamo ad osservare fino all’1 di notte.Si stà bene qua fuori. Piano piano la gente se n’è andata e siamo rimasti in pochi. Gli elefanti se ne sono andati, sono ripassati i rinoceronti, ma ora credo sia il caso di andare a dormire.

23 Ottobre etosha Anche oggi partenza alle 6. Abbiamo deciso di rifare un giro all’ultima pozza ( quella per amanti birdwatching) e troviamo al nostro arrivo tante zebre e sprinbok .Rimaniamo qui a far colazione .

Oggi visiteremo il pan . Percorriamo la strada che porta all’osservatorio e ci accorgiamo che attorno a noi c’è davvero il nulla . L’osservatorio è una piazzola circolare dove si può scendere a vedere il nulla attorno. E’ davvero spettacolare!!!! Scendiamo a sgranchirci le gambe. Il pan è ciò che rimane di un grande lago salato . Ora è solo fango di sale, molto duro. Pochi animali si spingono fino a qui . Solo qualche struzzo abbiamo visto calpestare il grande pan in tutto il tempo che abbiamo passato qui nel parco. E’ tutto talmente vuoto e piatto che sembra davvero di vedere la curvatura terrestre! Ripercorriamo qualche pozza che ci mancava , e in tutte troviamo qualche animale .

Ormai siamo verso il pomeriggio inoltrato. Visitiamo l’ultima pozza poi andiamo a Okaukejo. Un 4×4 ci ferma sulla strada e ci fa cenno di guardare. Ci sono un paio di leoni sdraiati nell’erba. Hanno un manto chiaro, e si è completamente mimetizzato con l’erba secca sul quale sono stesi, e non li avremmo davvero mai visti senza un aiuto. In lontananza si vede la pozza dove gli sprinbok devono tranquilli. I leoni non sono impazienti . Solo il maschi sdraiato sotto la strada si fa più nervoso, si alza e va a raggiungere il suo compagno un po più in la. Siamo sottovento e gli erbivori non danno segni di agitazione.Rimaniamo un po a cercare di scorgere tra l’erba, ma i leoni sembra non vogliano alzarsi ancora per un po. Andiamo alla pozza , siamo un po sopraelevati, e vediamo nella pianura sottostante . Si vedono i leoni, ma dormono ancora. La pozza è visitata anche dagli struzzi e da un paio di elefanti. C’è un andirivieni, gli animali devono e se ne vano. Forse hanno scorto qualcosa .Purtroppo si sta facendo tardi ed è ora di andare a Okaukejo.Il camp è quello più grande, e noi rimarremo qui 2 notti.Facciamo il check in. Ci fermiamo subito a comprare qualcosa al negozietto prima che chiuda e prendiamo qualcosa da mangiare . Faccio anche un giretto alla posta e acquisto qualche francobollo del parco e le cartoline da inviare , che avranno l’annullo del centenario.Andiamo anche a fare benzina, la nostra macchina beve un sacco! La nostra stanza è di fianco al camping , è abbastanza vicina alla pozza, quindi stasera potremo andare a piedi. Anche qui hanno ristrutturato tutto . Peccato che Norelle mi abbia perso la prenotazione delle water bungalow, saremmo stati sulla pozza, e non avremmo dovuto nemmeno uscire di casa. Sono davvero in una bellissima posizione!Andiamo al ristorante a piedi. Davanti a casa nostra stanno banchettando quelli dei camion, hanno apparecchiato con ogni ben di dio! Passiamo dal bar e dalla piscina. Il ristorante è carino e sempre a buffet . Ma è davvero pieno. Troviamo da sederci e facciamo un salto al buffet. Ma sono già passati in molti e la scelta non è troppa, però è buono .Usciti dal ristorante ci dirigiamo alla pozza, passando dalla camera per prenderci un maglioncino pesante, qui fa freddino di sera.Troviamo una panchina in posizione abbastanza comoda e ci guardiamo attorno.Ci sono già dei rinoceronti, e la serata ci offrirà molte cose.La pozza di Okaukejo è davvero la migliore. Puoi venire ad Etosha e startene qui tutto il tempo, perché sono gli animali che giorno e notte vengono da te.Durante la notte passano a trovarci : giraffe, elefanti una leonessa e degli orici.Gli elefanti sono bellissimi. Come sempre , i cuccioli sono spettacolari. Ce n’era uno piccolo piccolo che aveva tanta voglia di giocare, e uno più grande, stanco che si era steso a terra per sonnecchiare un po. Il piccolo tutto il tempo ha cercato di svegliarlo e farlo alzare per giocare. Che tenero!!Quando sono andati via gli elefanti è arrivato uno splendido orice, ha bevuto alla pozza, e in lontananza è arrivata una leonessa con passo leggero leggero. L’orice probabilmente l’ha sentita ed è entrato nella pozza , al centro. La leonessa è scattata per attaccarlo, ma l’acqua l’ha rallentata e l’orice è scappato via lasciando la gattona bagnata e senza cena.Stare qui fuori all’una di notte, a vedere la natura che ti sfila davanti è una sensazione straordinaria. Vedi anche la gente, in religioso silenzio che osserva rapita dalla bellezza del posto, attende con ansia e scruta l’orizzonte in attesa del prossimo animale di passaggio. Okaukejo è davvero fenomenale !Rimaniamo fino alluna di notte ad aspettare . Poi sfiniti ce ne torniamo in stanza a riposare un po prima dell’avventura di domani.

24 Ottobre etosha Sveglia come solito all’alba. Facciamo un salto alla pozza prima della partenza . Ci sono zebre e sprinbok già di primo mattino, e tanta gente è già qui ad osservare lo spettacolo. Rimaniamo un po indecisi se restare anche noi, tornare alla pozza di ieri a vedere se ci sono i leoni oppure , come da programma visitare la parte ovest di Etosha.Decidiamo per l’ultima .Prima di uscire dal campo saliamo sulla torre di osservazione per vedere da lassu l’alba. Siamo solo noi e qualche pipistrello sulle scale. Questa è la parte rimanente del vecchio avamposto di Okaukejo da parte dell’esercito tedesco.L’alba colora tutto di giallo sotto di noi. La torre è alta e possiamo vedere sotto di noi tutto il campo, ma lo sguardo spazia anche verso la pianura e verso il pan .Spediamo le nostre cartoline all’Italia nell’ufficio postale di Okaukejo(l’unico nel parco) e partiamo per l’estHo letto dal librone in reception che hanno avvistato un branco di leoni ad una pozza al limitare del pan, quindi stamattina decidiamo di andare la. C’eravamo passati anche ieri, ma non c’era nulla, speriamo che oggi sia il momento più favorevole. Andiamo velocemente verso la pozza. E’ un po distante, ma arriviamo in tempo per la nostra colazione. Non c’è nessuno in giro, e nemmeno alla pozza. Decidiamo di rimanere. Dietro le nostre spalle inizia a formarsi una lunga coda di zebre che , probabilmente più allerte di noi sono ferme in attesa. Dopo pochi minuti le zebre sono centinaia, ma non si decidono a scendere .Rimaniamo in attesa anche noi. Dopo molto tempo le zebre si fanno più fiduciose e cominciano a mandare una vanguardia davanti per sondare il terreno.Ci sono alberi grossi sullo sfondo, e pare che ci sia un movimento dietro .Le zebre scendono e iniziano ad abbeverarsi , stanno arrivando anche un bel gruppo di sprinbok.Alcune macchine iniziano a parcheggiare vicino a noi, avranno visto da lontano la scia delle zebre!!!Le zebre iniziano a bere guardinghe . Proprio mentre prendono fiducia, ecco che un leone salta letteralmente fuori dall’albero e le spaventa. Le zebre fuggono. Il leone , data la panciona piena, ha voluto solo farle uno scherzetto, infatti se ne torna sotto l’acacia più grossa e si mette a dormire.Le zebre lo guardano .Poco dopo inizia la sfilata dei leoni. A distanza di ¾ minuti uno dall’altro sfilano sotto gli occhi tristi delle zebre 14 leoni, di cui 6 cuccioli e dall’albero caduto si spostano sotto quello più grosso.

Per noi lo spettacolo è magnifico, per le zebre molto meno!!!Rimaniamo per una buona oretta a guardare estasiati la scena. Il bello di essere soli è proprio questo: te ne puoi stare fermo ad osservare qualcosa che ti piace anche per ore , senza aver sempre paura di dover andare via subito.

Il silenzio qui è quasi totale. I turisti sono pochi. Etosha è magnifico, poi qui al confine col pan tutto è ancora più acuto, la spaccatura tra il nulla e l’erba, tra il mondo degli erbivori e il posto dove nessuno va. Bellissimo davvero.Verso le 11 ci decidiamo a tornare vs Okaukejo per mangiare qualcosa e ristorarci un atti prima del pomeriggio.Facciamo spesa di un paio di gelati magnum after eight e succhi di frutta e andiamo alla pozza a pranzare. Ci sono gli elefanti . Anche di giorno qui è davvero sorprendente. Uno potrebbe stare qui senza muoversi e gli animali vengono a te!!!Al pomeriggio decidiamo di visitare la parte ovest del parco.Forse è la parte meno visitata dai turisti , lo si vede anche dalle strade , dalla presenza delle pochissime macchine. Il paesaggio è sconfinato e brullo. Non siamo nel pan, siamo ai suoi confini , qui c’è solo un erba bassa e dei cespugli secchi. La cosa impressionante , in tutto il parco, ma in questa zona in special modo , sono le trombe d’aria . Le vedi alzarsi all’improvviso , possono apparire lontane, o anche vicinissime alla tua macchina. Alcune sono davvero di dimensioni enormi, sembrano tornadi! Cambiano colore a seconda della terra che alzano, dai bianchissimi del pan ai grigi sulle strade del sud.Saliamo verso nord percorrendo il perimetro del pan . Ci fermiamo alla pozza di … Dove siamo solo noi e un branco di xeri curiosi che si avvicinano subito alla nostra macchina. Io non resisto e tiro fuori i biscotti e inizio a darglieli. Probabilmente non sono la prima turista che lo fa, e loro accorrono contenti e senza paura. Sono animaletti deliziosi ,simili agli scoiattoli e con un buffo musino.Seguiamo le strade che portano verso le chiuse del parco. Etosha ha infatti solo una parte del parco permessa ai turisti. Il pan è tutto chiuso, ma anche le strade verso nord e verso ovest ad un certo punto sono interdette ai turisti come noi. Se non ho capito male possono entrare solo gli operatori turistici autorizzati, o forse anche le riserve private circostanti.Fatto sta che spingendoci in queste zone aride, i turisti ,che di solito preferiscono non venire perché i grandi animali, non ci sono.Noi però rimaniamo affascinati. Arrivati all’estremo nord ( una parte delle strade è al momento chiusa) ci troviamo forse alla pozza più estrema del pan. Qui troviamo qualche turista, ma lo spettacolo è davvero grande. Ci sono a 180° tutti gli erbivori che popolano ethosha, dagli gnu, agli sprimbock, orici, giraffe, struzzi, zebre. Tutti insieme riuniti nell’unico luogo umido per km e km!Dietro di noi la pianura di sterpaglie , davanti a noi lo spettacolo del pan aridissimo. Sembra che la pozza , con i suoi animali in fila faccia da naturale divisoria .Ci fermiamo e facciamo qui colazione , in silenzio ad osservare questa natura tranquilla. Qui gli erbivori sono più rilassati. E’ abbastanza difficile che un leone arrivi fino a qui. Non ci sono molte attrattive per lui. Tutto è secco. Sarebbe difficile per lui nascondersi, quindi preferisce rimanere nella parte sud del parco.Ripartiamo verso sud, seguendo le strade a noi permesse.La nostra prossima meta è la enchanted forest, la foresta incantata. Questa foresta è composta da alberi di moringa . La moringa è un albero molto particolare. E’ completamente spoglia, tranne qualche piccola foglia quasi impercettibile. Il suo tronco è nodoso ma liscio.Si dice in una leggenda san che Dio quando ha finito di creare la natura si sia accorto di essersi dimenticato un fascetto di radici di moringa, non sapendo cosa farsene le ha lanciate sulla terra. Le radici sono cadute in senso contrario, e quest’albero continua anche ora a crescere come se avesse le radici furori dalla terra.Le leggende sono sempre affascinanti, ma questi alberi sono veramente molto belli.La foresta è lunga circa un kilometro . Una parte di essa però è stata recintata a causa degli elefanti. Pare che i pachidermi siano molto ghiotti della corteccia della moringa, e negli anni passati ne hanno distrutto una fetta. Così responsabili del parco sono stati costretti a recintare la parte rimanente. La moringa è un albero molto raro. Si trova praticamente solo in questo kilometro quadrato. Siamo già in pieno pomeriggio. Il campo chiude alle 6 e siamo lontani. C’è ancora un centinaio di kilometri tra andata e ritorno per il limite estremo del parco. Siccome però entrambi vogliamo arrivare fino a li, continuiamo sulla strada.Di animali non ne incontriamo molti. A differenza dei tanti erbivori visti dall’altra parte del parco, qui non c’è proprio nessuno, ma il paesaggio è bello.Le pozze non ci sono, la prossima è quella al limitare consentito ai turisti.Arriviamo verso le 4 . Lo spettacolo che ci si profila davanti è quantomeno inaspettato: la pozza è ferma, e gli operai stanno tentando di riattiavarla. Attorno a loro, in attesa di bere ci saranno milioni di sprinbok. Si, milioni. Io non ne ho davvero mai visti così tanti tutti insieme!Si guardano attorno e aspettano che gli operai riportino l’acqua. Certo che una pozza rotta in questo posto sperduto, dove questa è l’unica acqua crea davvero un grosso ingorgo di animali assetati!Finalmente i tecnici hanno aggiustato il guasto, se ne vanno verso la macchina e gli animali iniziano a spingersi verso l’acqua.Gli sprinbok hanno preso il monopolio della pozza con la loro moltitudine, ma non sono i soli, al limitare del branco ci sono le zebre che attendono pazienti il loro turno pe bere.Qui in Ethosa ho capito quanto la natura sia rispettosa. Non ho mai visto gli animali accalcarsi, tutti seguono gli schemi, chi è arrivato prima beve prima. Ovvio se arrivano i felini hanno la precedenza, ma tra gli erbivori nessuno prevarica gli altri.Rimaniamo ancora un po ad osservare questo spettacolo intorno a noi, poi ci accorgiamo che ormai è tardi e dobbiamo tornare verso il rest camp.

Sulla strada del ritorno abbiamo la possibilità di incontrare una iena, una iguana, 2 tassi . Ripassiamo anche dalla foresta incantata per dare di nuovo un occhiata.Ritorniamo prima del tramonto al rest camp.Facciamo benzina e ci prepariamo per la cena. Stasera vogliamo andare a cena un po prima, ieri sera non c’era rimasto molto nel buffet. Infatti stasera riusciamo a mangiare tranquillamente e in abbondanza per il solito prezzo standard dei rest camp.Finito di mangiare prendiamo il maglioncino dalla camera e andiamo a vedere cosa ci aspetta alla pozza stasera.I posti migliori sono già occupati, ma riusciamo a trovare una panchina sulla sinistra, che si rivelerà ottima più avanti nella serata..Questa sera sembra subito molto animata. Si sentono subito i leoni che si avvicinano.Un gemsbok viene all’abbeverata , ma sembra guardarsi attorno con circospezione . I ruggiti dei leoni non sono lontani. E infatti il gemsbok fa appena in tempo a saltare nell’acqua che la leonessa, arrivata piano piano tenta di catturarlo, ma l’acqua non le sembra molto appropriata per la serata, e lo lascia andare. Beve distrattamente sentendo altri leoni che si avvicinano. Sono 2 maschi, Arrivano dalla nostra parte, e possiamo osservarli per bene . La femmina cerca di nascondersi il più possibile. Probabilmente si trova sottovento, i maschi vanno a bere e fiutano l’aria. L’hanno sentita, si fanno guardinghi e iniziano a girarle attorno. Lei intanto si è spostata sotto un albero e aspetta .I maschi continuano a starle lontani , magari sono giovani e non trovano il coraggio. Poi uno ci prova e si avvicina, la reazione della femmina è quella di andarsene . I maschi allora si riuniscono e tornano a bere, poi se ne vanno.Durante la serata arrivano altri elefanti, e sono davvero vicinissimi, a pochi metri da noi, ma non se ne accorgono nemmeno, oppure lo sanno benissimo, ma sanno anche che non siamo qui per fargli del male!Rimaniamo fino all’1:30 , io mi assopisco un po sulla panchina, sono davvero sfinita, Massimiliano rimane vigile.Finalmente torniamo alla camera, passeggiando nel rest camp profondamente assopito.

25 OTTOBRE etosha Ci svegliamo come sempre all’alba.Stamattina faremo solo un giretto e poi si parte per il sud. Decidiamo di non andare lontanissimo, e di uscire dal parco al max alle 11, abbiamo un sacco di strada da fare davanti a noi.Andiamo verso la pozza dove 2 gg fa abbiamo visto i leoni tra l’erba, ma oggi non ci sono, o almeno non si vedono. Ci sono elefanti, struzzi e sprimbok, ma nessun leone. Torniamo allora a Okaukejo per far colazione. Compriamo biscotti e succhi di frutta e ci avviciniamo alla pozza. Troviamo una panchina e approfittiamo della quiete attorno. E’ davvero meraviglioso. I colori del primo mattino si riflettono sull’acqua , ci sono zebre , sprinbok e gnu . E chi vuole andarsene da qui ora!!!!Rimaniamo più del preventivato perché la situazione è da paradiso . C’è poca gente e si sta benissimo sulle panchine all’ombra, dopo il caldo patito in questi giorni in macchina. Però il tempo è tiranno, e dobbiamo essere a Sesfontain stasera!!!Andiamo a prendere la nostra roba in camera e facciamo un ultimo saluto agli uccelli che ci sono in giro e agli xero che litigano tra i muretti.Ultima occhiata alle pozze vicino all’uscita ed eccoci dopo tanto tempo su di una strada asfaltata!!!Ci diamo il cambio alla guida , sull’asfalto mi sento un po più sicura, e il primo centinaio di kilometri è mio, così Massimiliano si riposa un po. La strada è diritta ed è difficile sbagliare.Prima deviazione è per vedere il vinger klip, la roccia a dito. Ci facciano una ventina di km fuori dalla nostra strada, ma ne vale la pena. La namibia è un mondo a se, che racchiude dentro i suoi confini parti di tutto il mondo. La zona del Vingerr klip ne è un esempio : l’arizzona in Namibia. Sembra di essere alla monument valley in USA! Incredibile!! Peccato non aver avuto un giorno in più a disposizione per visitare questa zona. C’è un lodge spettacolare, da lassu la vista sulla valle deve essere eccezionale…Ritorniamo sulla nostra strada. Massimiliano decide di non fermarsi a far benzina, la faremo a sesfontin, e non facciamo nemmeno bancomat, perché la guida dice che i tipi qui attorno non sono raccomandabili, io non sono d’accordo, ma è lui alla guida e non si ferma!Verso mezzogiorno e mezza siamo alla foresta pietrificata. C’è un pulman di francesi . Noi paghiamo l’ingresso e con la nostra guida (obbligatoria perché se no stavano rubando tutti i pezzetti di legno pietrificato!!!) iniziamo la visita che dura circa mezz’ora. Qui siamo già in zona desertica, e il caldo a quest’ora è immenso!!!La foresta però è davvero interessante. Davvero qualcosa da andare a vedere. Il tronco è pietrificato, ma si vedono ancora tutte le caratteristiche del legno, dai noduli ai cerchi Facciamo un po di spese al mercatino .Riprendiamo la macchina e decidiamo di andare a vedere anche Twyfelfontein dove si trovano le incisioni rupestri dei san. Anche qui i turisti sono pochissimi . Incontriamo per la strada carri trainati dagli asini, con gente cordiale che ci saluta con la mano. Le colline sono affascinati , sembra di essere tra i canyon dell’america.Anche qui abbiamo una guida san tutta per noi. Decidiamo di fare il giro lungo per vedere più incisioni possibili, anche se abbiamo effettivamente pochissimo tempo, ma non vogliamo perderci nulla. La nostra guida si inerpica come un capretto, le incisioni ( patrimonio dell’unesco da quest’anno) si trovano sparpagliate. Sono interessantissime ! e il panorama è incredibile. Ci sono incisioni di animai di tutte le specie. I san educavano in questo modo i loro figli, è come trovarsi su di un grande sussidiario, dove ci sono figure di animali, le loro tracce, ci sono mappe.Gli animali disegnati sono di specie diversissime, ci sono anche foche e pinguini, segno che c’era scambio con il mare a 150 km da qui!Ci rimettiamo in cammino per l’ultima tappa: Sesfontain. E’ tardissimo, e le ore di luce sono poche. Abbiamo circa 200 km di sterrata da fare, una lunghissima strada tutta a su e giu, peggio delle montagne russe. Proseguiamo sulla strada a velocità più alta. Arrivati alla zona di frontiera ( la zona di divisione tra gli animali che abitano nella zona dove non ci sono le mosche tze tze) 3 ragazze ci chiedono un passaggio verso sesfontain. Massimiliano non le vuole caricare perché stiamo andando troppo velocemente e ha paura se dovesse succede qualcosa. Un po mi dispiace, le avrei accompagnate volentieri.Ma vista la strada e la velocità è meglio cosi!Sono passate le 4.30, e affrontiamo gli ultimi 70km. La luce se ne sta andando piano piano. Finalmente avvistiamo le prime casupole, sesfontain non è lontana!Arriviamo nel paese che fortunatamente c’è ancora luce, poca , ma c’è ancora. Trovare il forte è stato semplice. Già da fuori sembra molto carino. Si tratta di un forte tedesco dell’inizio del secolo scorso ristrutturato. All’interno delle mura ci sono le camere, un bellissimo parco con fontane, la piscina e la zona ristorante.Andiamo alla reception e prendiamo la nostra chiave, si mangia prestissimo, quindi ci chiedono se cortesemente alle 7 siamo al ristorante.La nostra camera è deliziosa, spartana ma molto carina. C’è un grande letto a baldacchino con le zanzariere infilate sotto il materasso. Sembra di essere all’interno di un box per bambini.Il bagno è largo e tutto in marmo.Alle 7 siamo pronti per la cena.L’atmosfera è magnifica. Ci sono le candele accese sui tavoli del ristorante, le luci sono fioche. Bellissimo. Ci sistemiamo in un tavolo a bordo piscina, che romantico!La cena è ottima, hanno un bravissimo cuoco . Chiediamo informazioni riguardo alla visita agli Himba che abbiamo prenotato da casa , e ci dicono che è tutto pronto per domani, si parte alle 9 :30 e ci saremo solo noi, quindi il prezzo è un po alto. Va bene ugualmente, vuol dire che non avremo altre persone con cui discutere che cosa fare! 26 OTTOBRE Himba village Finalmente questa mattina ci svegliamo con tutta tranquillità , non dobbiamo andare a fare safari questa mattina, e la visita agli Himba è prevista per le 9:30, quindi la colazione la possiamo fare un po più tardi che non gli ultimi 6 giorni!!!Anche la colazione la facciamo a bordo piscina. Visto di giorno è sempre bello questo posto. Il giardino è ben tenuto, la piscina incantevole . Fuori dal forte è tutto sabbioso, qui è il paradiso.Abbiamo una guida tutta per noi oggi. Alle 9:30 siamo pronti per partire .Ci dirigiamo per prima cosa al villaggio di Sesfontain per prendere le provviste che regaleremo al villaggio Himba che oggi ci ospita.La strada per arrivare al villaggio è abbastanza lunga, ci vuole più di un ora. Il paesaggio attorno a noi è brullo . Siamo nella zona degli elefanti di montagna, ma ovviamente è difficile avvistarli da qui. Avvistiamo invece delle proravie.Procediamo sulla strada che porta a est. Attraversiamo di nuovo le colline. Arriviamo ad una pass davvero incredibile. La strada si inerpica con una pendenza tremenda. Questo è l’unico tratto di strada che hanno asfaltato, se no è impossibile per i camion praticarla. A guardarla sia da sotto che dalla cima è impressionante. Come per far vedere quanto è difficile la strada ecco che sulla parte opposta un camioncino è in panne.Iniziamo a scendere . La valle si fa più larga e brulla. Si iniziano a vedere villaggi qua e la sperduti. La prima differenza tra Himba e herero è la forma delle capanne: rotonde per gli Himba, quadre per gli Herero . Ci fermiamo alla montagna sacra di ocra, dove le donne himba vengono a procurarsi l’ocra da spalmare sul loro corpo . Facciamo un giro sulla collina, piena di terra rossa. Si possono vedere le tracce delle ultime visite. Un giaciglio, il fuoco , qualche barattolo, e le pietre usate per triturare l’ocra. Le donne Himba tengono molto al loro aspetto. Spalmano il corpo di una sostanza formata da ocra e vasellina, unita a erbe profumate. Non si lavano mai per non togliersi da dosso questa mistura rossa .Lasciamo la strada principale e iniziamo ad andare fuoristrada . Sembra che la nostra guida conosca a memoria questi posti, visto che guida a gran velocità senza una vera pista da seguire.Arriviamo ad una cisterna, ci sono alcuni himba fermi con le greggi. La guida inizia a suonare per attirare la loro attenzione verso il villaggio, che si trova poco più in alto.Arriviamo al villaggio : un branco di poche capanne su di un terreno brullo.Le ragazze che erano alla cisterna si avvicinano al villaggio . Non ci sono uomini, solo donne con tanti bambini attorno.La guida inizia a spiegarci un po la vita del villaggio, delle cure estetiche . Ci sono ragazze davvero molto belle , da fare invidia a molte modelle!Hanno il corpo coperto d’ocra. Un solo gonnellino per vestirle, e tante collane. Anche i capelli sono spalmati d’ocra , in un’unica acconciatura. Dure trecce d ‘ocra che le cadono sulle spalle, con un piccolo copricapo di pelle e conchiglie Chiacchieriamo un po con la guida, per prendere il coraggio di fare qualche foto, mi sembra quasi di violare la loro privacy. Chi spezza l’attesa è un bimbi che inizia a chiedere a gran voce le “ cik cik”. …Cioè intende il rumore che fa la macchina quando scatta!Io inizio a fare qualche foto, ne farei davvero una marea.Compriamo un paio di collane con conchiglie e ocra spalmato. Hanno un odore molto intenso!!!!Le donne sono piuttosto curiose, e iniziano a chiedere alla guida qualcosa di noi, quanti anni abbiamo, se siamo sposati, se abbiamo figli… mi chiamano all’ombra dell’albero a sedere con loro, e mi danno un grasso bambolotto in braccio. Davvero bellissimo! Siamo rimasti ancora un po con loro. Noi non volevamo farli ballare se non ne avevano voglia, ma erano loro che lo chiedevano…Quindi abbiamo acconsentito.Sono andate tutte sul cerchio che fa da teatro e si sono messe a ballare.Certo che la loro vita non avrà tutte le comodità, ma è semplice e tranquilla. Seguono le cose naturalmente, senza forzare la loro giornata .Credo che di stress ne hanno veramente poco!!!!Abbiamo lasciato qualche offerta per il loro ballo , ed erano veramente felici, ci hanno fatto festa.Verso le 13.30 siamo andati via, anche perché gli uomini stavano tornando dai campi…Forse avevano anche fame!Li abbiamo salutati e siamo usciti dal villaggio con la macchina. Ci siamo inoltrati un po tra gli alberi, prima di arrivare alla strada principale e ci siamo fermati per il pranzo. L’hotel ci aveva preparato il cestino, con uova, pollo, torta, frutta pasta e ogni tipo di bere!Dopo il pranzo tra gli alberi di acacia abbiamo ripreso la strada per tornare a Sesfontain.La strada lunga, la stanchezza, il caldo…Massimiliano si è addormentato quasi subito!Io sono rimasta sveglia. L’autista mi ha chiesto se poteva caricare un ragazzo che era diretto a valle, io ho acconsentito volentieri .Mi sono goduta il panorama. Abbiamo rifatto la pass , e mi è sembrata davvero incredibile come all’andata!! Siamo ritornati al forte verso le 5.00.C’era ancora molto caldo. Qualche turista era rimasto al forte e sonnecchiava a bordo piscina.Io mi sono messa il costume e sono andata a farmi un bagno rilassante. Il sole caldo, l’acqua fresca, una pace incredibile attorno!!Alle 19 eravamo già pronti per la cena. Sempre bellissima lume di candela, a bordo piscina. Il cibo buonissimo. Ci siamo accorti di una comitiva di italiani giunti oggi, che si dava un sacco di arie da saccenti!!!Dopocena abbiamo provato a pagare le spese con la carta di credito, ma abbiamo avuto la brutta sorpresa che ci sono guai sulla linea, e non si può pagare… I tizi che dovevano partire presto sono infumanati…Vabbe, noi proveremo domattina sperando nel meglio.

27 Ottobre. Skeleton coast Ci siamo svegliati ad un orario decente . Abbiamo moltissimi chilometri da macinare oggi , ma la strada non dovrebbe essere terribile.Facciamo con calma colazione e poi ci mettiamo in fila per pagare.Purtroppo anche questa mattina pare che la carta di credito non funzioni. I gestori del forte sono un po arrabbiati, gli hanno cambiato la macchinetta vecchio stile che ovviamente non dava mai problemi, mentre quella elettronica fa le bizze!!!Davanti a noi c’è un gruppo tedesco, uno di questi quando ci sente parlare in italiano ci chiede informazioni, dicendo che ha lavorato spesso in Italia.

I tedeschi pagano cash e se ne vanno. Al nostro turno riproviamo, convinti che dovremo pagare tutto cash , ma poi miracolosamente all’ennesimo tentativo tutto torna a funzionare, per fortuna!!! Purtroppo i piccoli acquisti fatti alla bancarella dell’hotel sono da pagare cash non avendo fatto bancomat ieri l’altro e ora non abbiamo quasi soldi. Dobbiamo tenere conto che il prossimo bancomat è a Swakopmund!! Dobbiamo fare rifornimento e pagare gli ingressi alla Skeleton coast … Vabbe, proviamo a pagare quello che possiamo.Prendiamo la macchina e partiamo. La strada vista in pieno giorno è bellissima nella sua assurdità. Sembra di essere al luna park . Tutte salite e discese .Arriviamo ai cancelli della zona al di fuori della mosca tze tze . Alcuni ragazzi vogliono venderci dei ciondoli in ambra vegetale , ma noi purtroppo non abbiamo soldi da spendere! Mi spiace molto.Al di la del cancello ci sono ancora le 3 ragazze che ci hanno chiesto un passaggio l’altro giorno…Poverine sono ancora li. Se solo fosse stato un po prima le avremmo caricate ben volentieri…Chissà per quanto dovranno ancora aspettare.Riprendiamo la strada che ora ci conduce verso il mare.Arriviamo ai cancelli della skeleton coast. Scendiamo dalla macchina e andiamo a fare i premessi al posto di blocco.Il poliziotto è gentile come al solito. Curiosiamo sulla lista delle persone passate da qui oggi…Sono solo 4!!!! Abbiamo finito gli ultimi dollari namibiani che avevamo a disposizione!! Peccato, se avessimo avuto un po di moneta in più ci saremmo fermati oggi a cape seal…Vabbe, torneremo indietro domani.La strada verso l’oceano prosegue in un continuo cambiamento di paesaggio. Facciamo finalmente conoscenza con la Welwitcha , la pianta millenaria della namibia.A guardarla non è un granche, sono 2 foglie semigrasse, tipo spinone, e al centro c’è un fiore che differisce per la pianta maschio e quella femmina.Ci fermiamo un po ad osservarle…Pensare che non sono immense queste sulla strada…Ma probabilmente hanno un centinaio d’anni. Anche quelle più piccole hanno i fiori, significa che sicuramente hanno + di 20 anni, il momento in cui la pianta matura .Proseguiamo e si inizia ad intravedere il mare da lontano. La terra si trasforma in sabbia bianca , e le dune iniziano a vedersi.La parte nord della skeleton coast è caratterizzata da alte dune bianchissime , noi le vediamo solo in lontananza perché la strada ci porta gia verso sud. Il nostro paesaggio sarà caratterizzato per i prossimi 450 km da piccole dune sabbiose e roccia sul mare.L’oceano è visibile rientrando nelle piccole stradine che portano ai punti panoramici. Peccato che non siano ben segnalate, e solo per chi viene da sud a nord! Quindi il più delle volte non le vedi.Sulla strada troviamo un pozzo petrolifero abbandonato , e tante miniere di diamanti. Le più ancora in attività, tanto che su questa strada non si potrebbe scendere dalla macchina se non in luoghi prestabiliti! Hai sempre paura di trovare qualcuno con le armi in pugno qui che ti controlla!!!Troviamo anche un relitto. Scendiamo sul mare a dare un occhiata lasciando la macchina sull’altura. Il mare si è portato via buona parte, ma rimangono i motori e il legno di prua e lo scheletro della nave. E’ proprio da questo che la costa prende il nome, scheletri sono gli scheletri delle navi affondate in questo lungo tratto di mare , lontano da tutto e difficili da soccorrere.L’oceano qui ha onde altissime in ogni stagione dell’anno , e anche ora non si da pace.

Riprendiamo la macchina verso sud.Incontriamo un paio di cittadine minerarie in pieno fermento lavorativo. Ci sono camion e uomini al lavoro nel mezzo del nulla …Dopo ore di macchine senza avvistare nessuno che ci corre incontro da sud arriviamo ai cancelli sud del parco. Abbiamo passato il tratto peggiore della Namibia, dove tutti furano le ruote. Noi siamo incolumi, fortuna anche delle nostre ruote nuovissime, che a fine viaggio saranno molto ben usurate!Il cancello sud è quello che si vede in tante cartoline, pare il cancello per l’inferno, con i teschi e le ossa incrociate, mentre a dire il vero la strada è davvero molto bella e suggestiva.Per arrivare a swakopmund e alla piena civiltà ci vuole ancora una settantina di km. Qui la strada non è ancora asfaltata, ma è un miscuglio di sabbia salina pressata che fa l’effetto dell’asfalto, e si guida molto bene, premetto che anche la strada nella skeleton pur non essendo asfaltata è percorribilissima senza problemi, fossero così senza buche anche le nostre strade italiane!!!Passiamo davanti a cape seal, ma come ho già detto torneremo domani , causa mancanza di soldi.Qui sulla strada incontriamo un sacco di auto con canne da pesca sopra. Tutta la strada fino alla cittadina è infatti molto pescosa. Ci sono tantissime casine per la pesca che si vedono in lontananza , e tanti gabinetti pubblici, che il governo ha piazzato, tutti in fila a poche centinaia di metri l’uno dall’altro : tutti i confort sono serviti!Prendiamo una strada laterale che dalle indicazioni porta ad un relitto. La strada è per fuoristrada Riusciamo ad arrivare solo ad un tratto di strada dove ci sono molti pescatori intenti a pescare.La cosa impressionante è la quantità di uccelli sulla spiaggia. Si muovono a branchi, e sembrano le onde del mare! Davvero fantastici, sono piccoli gabbiani bianchi. Ce ne sono davvero a migliaia. Rimaniamo ad osservarli rapiti, scendiamo e ne siamo avvolti! Intanto i pescatori continuano a pescare direttamente dalla riva . E un modo davvero strano! Si vede che in questo pazzo paese i pesci grossi stanno a riva!Decidiamo di non inoltrarci ulteriormente alla ricerca del relitto, anche perché le indicazioni stradali sono finite . Quindi torniamo verso la strada principale.Prima di arrivare a swakopmund facciamo una piccola sosta sulla spiaggia a Hendriks bay , anche qui tutto deserto, solo qualche gabbiano sulla spiaggia.

Swakopmund è la prima cittadina grande che incontriamo dopo la capitale. Vediamo che stiamo per arrivare perché l’asfalto fa la sua comparsa sulla strada .E’ una cittadina turistica, qui hanno le case di villeggiatura i vips Namibiani. Ci sono case sulla spiaggia che sono meravigliose . Immense, con splendidi giardini fioriti. La bellezza di Swakopmund sono proprio i fiori , ovunque, di una quantità e colori incredibili.Swakopmund è una cittadina balneare , tipo Rimini , con una via centrale piena di negozi.Oggi comunque è un po tardi, torneremo in seguito a visitarla , ora andiamo a cercare il Burning Shore.Allora, ho dato un occhiata su google heart e più o meno dovrebbe essere facile trovarlo , è quasi sulla strada, ma le case sono poche, ed è semplice trovarlo…Prendiamo la strada che ci porta a Walwis bay. Alla nostra sinistra le dune, a destra il mare. Sulla costa c’è anche un relitto, abbastanza recente. E’ una nave molto grande, un peschereccio .Qui tutto è in gran fermento, stanno costruendo ovunque. C’è tutto un villaggio lottizzato, nel quale hanno già fatto i vialetti e piantato le piante !!! c’è anche una grande antenna per il cellulare camuffata da palma!!!! Passiamo qualche gruppo di case, ma non riusciamo a trovare l’hotel. Arriviamo fino a Walwis bay… Mi sa che ce lo siamo persi!Ritorniamo indietro e ripassiamo tutto, ma davvero non lo vediamo. Al terzo passaggio individuiamo un piccolo cartello, che porta all’interno delle case. Lo seguiamo in un labirinto di villette tutte nuovissime ed ecco , l’hotel è li, proprio sul mare. Certo dalla mappa di google la faccenda è cambiata assai!!!!Mi sa che la pubblicità che ha fatto al posto il soggiorno Pitt-jolie è servito per bene all’industria immobiliare locale!!!!Parcheggiamo nel parcheggio custodito dell’hotel , guardiamo la nostra macchina impolverata più che mai!!! E andiamo a cercare l’entrata.Qui abbiamo una sorpresa: abbiamo un upgrade. Avremo la suite peninsula, quella di Pitt-Jolie!Per entrare in camera passiamo dal ristorante. La nostra camera è sopra alle scale , abbiamo un ingresso privato ed un anticamera.La cosa che colpisce subito è la luce. Un balcone enorme, con sedie e sdraio che da sulla spiaggia . La camera è immensa. Lettone pieno di cuscini bianchi. Chasse long rosa, mobili in legno, tv28 pollici. La stanza da bagno…A 2 piani. Sotto la jacuzzi con vista sull’oceano, sopra le scale il bagno chiuso solo da una vetrata, con doccia, 2 lavandini e la vasca. Nella stanza vicina la cabina armadio…Che cosa si può volere di più????Siamo a dir poco sbalorditi. E pensare che la suite qui costa come una camera normale di un 3 stelle!!!!Rimiriamo per un po il panorama, davvero bellissimo. Avevamo pensato di fare un giretto, ma siamo veramente stanchi dopo i 700km fatti oggi in macchina, quindi una bella doccia, un riposino e poi scendiamo per la cena. C’è qualche avventore esterno, il ristorante non è solo per gli ospiti. Noi ci sediamo proprio nelle vetrate sotto il nostro balcone, è molto romantico.Il ristorante è fantastico, curato in tutti i particolari, i piatti vengono presentati egregiamente, e sono splendidi!!! Anche il vino non è male!!!! Ci prendiamo una bottiglia (ovale, bellissima) di rosato e ce la beviamo tutta!! Mi sa che stanotte dormiremo davvero bene!!!!! 28 Ottobre cape cross Ci svegliamo anche oggi ad un orario più che decente,siamo finalmente ristorati dalla bella dormita. Scendiamo a far colazione. Siamo gli ultimi, il buffet è quasi finito, ma rimane ancora un sacco di roba ottima, e uova e bacon, pane caldo ,dolci eccFacciamo un salto a Swakopmund a prendere un po di soldi al bancomat, facciamo anche rifornimento. Massimiliano si intrattiene con i benzinai simapaticissimi, che quando vengono a sapere che siamo italiani non ci lascerebbero più andare via., li salutiamo e riprendiamo il viaggio. A swakopmund oggi è tutto chiuso perché è domenica, quindi andiamo avantiRitorniamo sui nostri passi di ieri. Arriviamo a cape seal e i primi che incontriamo sono una corriera di turisti italiani. Facciamo finta di nulla e li osserviamo che in branco si buttano a comprare la maglietta uguale a quella della guida … Siamo esterrefatti che la cosa più importante per il turista medio in un ambiente come quello sia una maglietta. Ce ne andiamo!Arriviamo sulla scogliera. C’è una lunga passatoia che fa da belvedere sulla spiaggia delle foche .Ce ne sono migliaia . E dall’odore direi anche di più!!Ci incamminiamo verso destra, verso la spiaggia. Qui ci sei davvero vicinissimo. Hanno delle faccette bellissime !! Sono tutte mezze addormentate. Quelle sveglie emettono grida altissime.I maschi sono enormi palle di grasso!!! E che rumore fanno!!!Ma le foche non sono le uniche qui, ci sono anche gli sciacalli , e ce ne sono molti. Approfittano delle malattie, oppure della disattenzione di qualche genitore per prendere un pasto facile, e infatti mentre siamo li si contendono la carcassa di un cucciolo…Intanto il pulman di italiani è arrivato. Non facciamo in tempo a fare qualche foto qui alla spiaggia che sono già ripartiti. Incredibile, non riuscirei a seguire questo ritmo assurdo da tour organizzato, dove non hai nemmeno il tempo di scendere per fare qualche foto decente, se non per goderti lo spettacolo.Andiamo a visitare anche la parte sinistra, ci sono gli scogli, e anche qui sono davvero numerose. Al di la del promontorio c’è il macello, per fortuna da qui non si vede. Serve a mantenere a livelli costanti il numero degli animali della zona, oltre che a fare un sacco di soldi vendendo la carne di foca!!!Diamo uno sguardo anche alle croci sulla scogliera, ricordo del passaggio di Diego Cao , nel viaggio intorno all’africa.Facciamo una sosta a swakopmund, è festivo, e c’è tutto chiuso. Ne approfittiamo per fare un giretto sotto al faro e tra le vie del paese. Il mercatino artigianale c’è, ma non c’è nulla di interessante, tutta roba fatta in serie ed importata. Non c’è l’ombra dei cestini che volevo da portare a casa. In compenso le vetrine sono molto belleRiprendiamo la strada e ci dirigiamo verso sud a Walwis Bay per vedere i fenicotteri.I primi li vediamo già a swakopmund, nella laguna. Walwis bay è una cittadina meno turistica, con un grande porto. Le navi si vedono anche di notte al largo, ferme ad attendere. Ieri sera se ne vedevano una decina di petroliere.I fenicotteri si trovano nelle saline a sud. Il tempo è volto al brutto. C’è un forte vento e fa freddino. Siamo sull’oceano, ma non abbiamo abbandonato la giacchetta oggi. Era certo più caldo a nord!Nelle saline l’effetto della marea si fa sentire. Ora è bassa marea, e i fenicotteri stanno al largo a pescare, quindi non li vediamo molto bene.Ce ne sono comunque tantissimi. La salina e la laguna sono splendide. La parte finale è addirittura rosa di sale, col sole deve essere bellissimo!!!!Ma tira un vento che non si riesce nemmeno ad uscire. Anche la zona fuori walwis bay è piena di case di villeggiatura.Volevamo andare a mangiare allo spur a walwis bay, ma leggiamo che era aperto solo per il pranzo, ormai sono le 4, mi sa che dobbiamo aspettare la sera per la cena.Torniamo presto al nostro bell’hotel . Ci dedichiamo anche oggi al relax più completo!!!Stasera per cena voglio l’aragosta!!! Ed eccomene servito un bellissimo piatto , e anche ottimo direi! 29 Ottobre deserto del namib Stamattina ci alziamo un po prima, dobbiamo attraversare il deserto, ma vogliamo fare anche una sosta in città.Il buffert è solo per noi oggi, ed è davvero ricchissimo!!! Ci godiamo l’ultima colazione sull’oceano e un ultimo sguardo alla bellissima stanza, poi via in macchina verso la città.

Ne approfitto subito per acquistare qualche cosetta in legno da regalare. Anche quest’anno non vogliamo perderci il piacere di tornare pieni di cose!!!Il centro è pieno di turisti in cerca di negozi, proprio come noi. Decidiamo che abbiamo tempo, e potremmo fare anche un giro veloce sulla weltwicha drive. Usciamo da swakopmund ma non c’è la strada dove dovrebbe esserci! Arriviamo all’incrocio dove c’è la vecchia locomotiva, ma pare che abbiano cambiato qualcosa, perché la strada per la welwitcha non c’è più. In mezzo c’è la ferrovia nuova, e nessuna strada che la passa… Questa si che è bella…Vabbe, fa nulla…Dirigiamoci verso il deserto.La strada per arrivare a soussusvlei parte da walwis bay . Salutiamo l’oceano e ci dirigiamo all’interno. Ci salutano le alte dune attorno alla cittadina , ce ne sono alcune molto alte , e ci sono ragazzi sulle 4×4 che le stanno scalando.La strada che attraversa il deserto ha una particolarità. In teoria tu dovresti pagare un pedaggio per poter visitare le zone, tutte aperte che si diramano dalla strada principale , mentre per attraversarla e basta non c’è da pagare nulla. Non c’è nessun posto di blocco che controlli i permessi pagati…Noi non abbiamo pagato, e non abbiamo visitato nulla . Abbiamo trovato solo ¾ strade che si dipartono. Ce n’è anche una verso un canyon, ma noi non l’abbiamo fatta. Quando sei in strada non sai mai quanto ci metterai per farla, e visto che su questa strada non c’è nessuno, meglio non arrivare quando c’è buio.Il deserto del namib passa dalle dune, alle rocce, per poi tornare alle dune a soussusvlei.Ci sono un sacco di pass, dove i panorami sono incredibili, e ci sono un sacco di minerali per terra da far felice molti appassionati, di mineralogia.Passiamo anche il tropico del capricorno, dove non manchiamo di farci la foto di rito.Controlliamo sulla mappa l’unico distributore di carburante nell’arco di centinaia di chilometri, e ci fermiamo a fare il pieno , anche oggi i nostri 500 chilometri quotidiani riusciamo a farli!!!!Arrivati al distributore sono allibita…Siamo tornati indietro nel tempo agli anni 50, dal distributore alle macchine attorno, al piccolo caffe …Incredibile!!!Riprendiamo la strada verso il nostro lodge. Arriviamo all’ingresso di soussusvlei. Il nostro lodge è a 26 km da qui! Per fortuna c’è l’ingresso privato, se no non si arriva certo di primo mattino alle dune!Troviamo il nostro ingresso, e percorriamo la stradina segnata benissimo e molto ben transitabile per il Kulala desert lodge. Ci sono dei gemsbok e qualche struzzo…Certo non la quantità di animali di etosha!!!Arriviamo al lodge. La vista è bellissima. Ci sono tante capannine a distanza l’una dall’altra che danno sul nulla del deserto roccioso. Parcheggiamo al corpo centrale e andiamo alla reception. Molto bella, tutta in stile. Ci accolgono molto calorosamente, e ci offrono un aperitivo per toglierci un po di caldo da addosso. Ci accompagnano al nostro chalet che ovviamente è l’ultimo infondo, il più lontano! Il caldo è davvero incredibile qui!!!Gli chalet hanno una parte in muratura, dove c’è il bagno, e una tenda con la camera, più una grande veranda coperta . Al di sopra della parte in muratura c’è un balcone, dove di notte puoi dormire sotto le stelle. Qui non ci sono chiavi della stanza!Dentro è carino e accogliente. La polvere del deserto è sempre presente, ma non ci fai caso . Non c’è l’aria condizionata, ma solo il ventilatore a pale.E’ ancora presto, e ci mettiamo a riposare al tepore del pomeriggio, fino a gustarci un bellissimo tramonto dalla nostra veranda. Che posto incantevole!!!Alle 7 siamo pronti per la cena. Piccolo aperitivo tutti insieme, poi cena sulla veranda, a lume di candela, molto romantico. La cena però non è di mio gradimento…Prenotiamo per domani mattina il tour all’alba , perché scopriamo che c’è si l’entrata privata, ma è percorribile solo dai mezzi del lodge … peccato, preferivamo farcela da soli!Domani sveglia alle 5 .Siamo stanchi, rimaniamo un po dopo cena al campo centrale , osserviamo un po la pozza, ma ci sono solo qualche sprinbok solitario…Quindi decidiamo di andare nel nostro chalet.Prendiamo una lanterna e andiamo verso la nostra stanza. Saliamo al piano di sopra e pregiamo le luci. Lo spettacolo delle stelle qui è incredibile!!! Non ci sono luci al campo, quindi è tutto buio ovunque.Che spettacolo la natura!!!Stanotte dormiremo splendidamente, non ci sono rumori qui, il silenzio è davvero assoluto.

29 ottobre soussusvlei Sveglia alle 5 . Ci attende l’alba alle dune stamattina.Andiamo al campo per la colazione. Non male , pasticcini, succhi di frutta e caffe per iniziare la mattinata. Sono tutti svegli al campo. C’è chi come noi parte per le dune, e chi per l’alba in mongolfiera, che noi faremo domani mattina.Noi saremo in 6 stamattina sulla nostra 4×4, ce ne sono altre 2 nel convoglio .Saliamo tutti e 6, gli altri 4 sono tedeschi e sono tutti preparati da trekking.Prendiamo i viali che portano all’ingresso privato . Ridiamo pensando che quelli che sono all’ingresso di soussusvlei devono fare 26 km per arrivare fin qui!!!Ci fermiamo a vedere l’alba su una delle dune più fotografate. Non è la 45 dove tutti salgono, ma la duna è distante, bellissima intonsa e fotografata in gran quantità. Il sole si alza, e con lui 3 mongolfiere lontane. Domani ci saremo anche noi…Inizio a preoccuparmi!!!La prima nostra meta è la duna 45. Il nostro autista ci chiede se vogliamo salire. Certo che si!!!!Ci chiede di andare tutti insieme, in modo da fare un piccolo gruppo. Sicuro per noi, e per lui che ci può controllare meglio da quaggiù!Iniziamo a salire. Già dall’inizio mi accorgo che io e la sabbia della duna non andiamo molto d’accordo.I miei piedini del 36 si infilano quasi dritti nella sabbia, sprofondando fino al polpaccio, faccio un sacco di fatica in più degli altri, che sembrano ben allenati!Comunque continuo, è la mia sfida di oggi. Metto i piedi sulle orme della ragazza che mi precede, in modo da far meno fatica possibile .Che impressione!!!Da quassù la duna è altissima finalmente mi siedo nel morbido della sabbia rossa. Il paesaggio è stupendo , le dune rosse con al centro la striscia del fiume secco.Sarebbe bello scendere a scivolo!! Peccato non avere con se qualche sacco di plastica!! Forse alcuni dei nostri compagni vorrebbero continuare la china della duna, ma ormai il tempo a nostra disposizione è finito, ed è ora di scendere.Scendere è davvero più semplice e meno faticoso!!Scendendo vedi le persone affaticatissime e pensi che non sei il solo ad avere sofferto cosi…E li guadi con un sorriso!!!!Il paesaggio è bellissimo, davvero incredibile, e nella discesa te lo godi tutto!!!Facciamo qualche foto attorno alla duna e poi riprendiamo la strada verso il dead vlei.

Le possibilità a questo punto sono 2, per le macchine normali c’è un parcheggio, e ti devi fare 4 km di strada a piedi sotto il sole…Oppure prendere una delle navette.Mentre se hai un 4×4 e sai guidare nella sabbia puoi procedere fino al secondo parcheggio, e farti l’ultimo km a piedi .Dico se sai guidare nella sabbia, perché abbiamo incontrato un sacco di 4×4 insabbiate durante la strada!!!Lungo il cammino vediamo il big mama e big papa che ci guardano dall’alto, sono le 2 dune più alte della zona.Parcheggiamo la macchina e scendiamo per fare l’ultimo tratto a pieni. E’ un falsopiano, con qualche piccola duna da superare . Sulla strada cespugli e tanti animaletti del deserto. La nostra guida ci fa un po di lezioni sugli animali della zona, per lo più insetti e serpenti.

Arriviamo a dare uno sguardo al dead vlei dall’alto. Semplicemente magnifico: il bianco del pan, il rosso delle dune e l’azzurro del cielo! E’ degno di una cartolina!!!Scendiamo, ognuno per conto suo a fare foto nel vlei. E’ davvero un posto incredibile, i colori sono fantastici. Dicono che qui quando viene a piovere l’acqua del fiume arriva, e si stende per uno strato sottilissimo, formando uno specchio azzurro, il paesaggio deve essere davvero magico in questi momenti.Sulla big mama ci sono persone che si arrampicano, arrivati in cima si lanciano in uno scivolo lunghissimo! Ritorniamo verso il gruppo e percorriamo indietro i nostri passi. Ormai è tempo di pranzo. Ritorniamo alla macchina, e dopo aver fatto uno scherzo ad uno dei ragazzi che era andato in bagno ( ci siamo spostati con la macchina ed è arrivato non c’era più nessuno!) , andiamo tra gli alberi, dove ci sono i tavoli da pic nic , e sotto lo sguardo attento del big papa, il nostro autista ci prepara una bellissima tavolato con tantissime cose ottime con cui pranzare.Passiamo il tempo guardando gli uccellini colorati e i topolini che scorrazzano tra i ghiaccioli lasciati dai turisti prima di noi.Verso le 3 riprendiamo la macchina e torniamo verso il nostro lodge. Incontriamo qualche macchina insabbiata durante la strada per i 4×4. Arrivati al lodge andiamo a rilassarci un poco al torpore della nostra tenda .Ci gustiamo un altro tramonto africano e andiamo a cena assieme a tutto il lodge. Anche stasera il cibo non è pienamente di mio gusto, ma va bene ugualmente.Rimaniamo a guardare un po la pozza, e anche dei ragazzi che hanno attrezzato la torretta del loro bungalow da dormire di notte alle stelle.Torniamo al nostro bungalow e andiamo a gustarci un po dello spettacolo delle stelle anche noi. Sarebbe stato bello dormire lassù, ma ci sono un sacco di insetti, e non me ne viene molta voglia!!!!Andiamo a letto, domani sveglia prima dell’alba! 30 ottobre alba in mongolfiera Sveglia all’alba, è il grande giorno della mongolfiera. Ammetto che inizia a prendermi un po il panico. Andiamo a far colazione ancora alla luce della lampada. C’è gente sveglia anche oggi, un po meno di ieri, ma per essere l’alba c’è molto trambusto.Oggi c’è meno gente che andrà alla mongolfiera, saranno solamente 2 ad alzarsi in cielo, e dal nostro lodge partiamo solo io e Massimiliano. Il panico continua ad aumentare.Abbiamo una 4×4 tutta per noi, una signora ci accompagna, spiegandoci un po che cosa succederà durante la mattinata.Arriviamo al punto in cui stanno gonfiando le 2 mongolfiere.Sono arrivate solo un paio di persone. Lo spettacolo è grandioso, questi 2 fuochi nella notte, illuminano a giorno i palloni. Ci sono un sacco di ragazzi che aiutano a gonfiare. Sono organizzati alla grande.La nostra autista ci dice che la mongolfiera porterà 12 ospiti più il guidatore. Noi andremo con i 2 ragazzi gia arrivati, io e Massimiliano divideremo uno dei cestelli assieme ad un’altra ragazza. La coppia che è già arrivata ad un certo punto si fa avanti e ci chiede se eravamo al burning shore 2 sere fa. Noi rimaniamo allibiti…Erano i 2 ragazzi che cenavano vicino a noi, anche loro ospiti del burning shore per quelle 2 notti. Ora sono al wilderness, a qualche kilometro dal kulala.Ci mettiamo a chiacchierare un po, il che smorza per un po il mio panico. Intanto inizio a fare qualche foto.Arrivano anche gli altri nostri colleghi di avventura. In tutto siamo in 24. Le mongolfiere iniziano a riempirsi per bene. La nostra autista ci fa avvicinare e ci dice che al loro segnale dobbiamo saltare nella mongolfiera.Il panico quindi va e viene ad ondate, ma il dover scattare in mongolfiera a comando lascia che il panico rimanga per un attimo indietro, e non permette che i miei pensieri…Ma chi me lo fa fare…Io rimango a terra…Ecc prendano il sopravvento. Tutti dentro…E la mongolfiera inizia a salire .Ecco, sarà che ero di fianco alla nostra pilota, sarà il gas inalato durante tutte le 2 ore di volo, o il calduccio alla schiena della fiammata, ma il panico si è sciolto e io mi sono goduta appieno tutto il nostro volo. Il sole ha iniziato a salire e a tingere tutto di rosa, poi le nubi sono esplose di giallo oro davanti ai nostri occhi. Dire meraviglioso non rende nulla.La vista da lassu è una cosa senza pari. Siamo volati ai limiti di soussousvlei, con le sue dune rosa, abbiamo attraversato piccole colline di sassi, e vagato sull’arido namib. Un esperienza favolosa!!! Avrei continuato per ore. La nostra pilota è stata bravissima. La mongolfiera era assolutamente ferma. Si alzava e abbassava a comando, ma non oscillava nemmeno un po, e io non ho avuto per nulla paura.L’altra mongolfiera era più ballerina , andava su e giu. Ma mi ha fatto scattare splendide fotografie!Dopo un paio di ore a bighellonare nel cielo ci siamo avvicinati al punto della colazione. Le macchine dell’organizzazione ci hanno seguito per tutto il viaggio, e hanno preparato sotto di noi nel punto migliore dove scendere. Ci siamo abbassati , e prima di atterrare ci hanno fatto sedere nel cestello. La mongolfiera è atterrata dolcemente , ha dato giusto un po di gas, ed è atterrata direttamente sul carrello.La colazione era già tutta pronta per noi. Buffet che comprendeva ogni ben di dio, dal caviale, alla frutta, passando per il carpaccio di zebra , e il salmone affumicato!. I nostri 2 piloti ci hanno accolto con lo champagne aperto davanti ai nostri occhi con il macete.Hanno apparecchiato un lungo tavolo da safari dove noi 24 abbiamo finito in bellezza, chiacchierando e bevendo caffe e spremute , questa bellissima esperienza .Ritorniamo al lodge sempre con un autista privato, che fa molto inn!!Carichiamo le valigie in macchina e partiamo. Dobbiamo arrivare all’oceano stasera!!Il paesaggio dal lodge fino ad arrivare ad Aus, dove c’è la strada asfaltata è molto vario!!Dal deserto si passa alle praterie, ad una bellissima zona collinare , con splendide fattorie ( ci ho lasciato gli occhi) , a dei ponticelli di sassi, dove compaiono scritte fatte dalla natura con sassi di colore diverso ( per me sono gli alieni!!!). Costante su tutta la strada è la necessità di scendere ad aprire e chiudere i cancelli delle fattorie che attraversi!!! Sei sempre in casa di qualcuno!Ad Aus si torna un po alla modernità. L’asfalto finalmente!!Facciamo una fermata alla stazione di osservazione dei cavalli selvaggi. Sono i discendenti dei cavalli lasciti qui dall’esercito tedesco in ritirata , ora sono selvaggi, e abitano le praterie qui attorno. C’è una fontana sulla prateria di fronte all’osservatorio, e i cavalli vengono qui a bere.Noi entriamo. C’è un pulman di tedeschi , ben attrezzati che stanno pranzando . Noi ci mettiamo in un angolo ad osservare i cavalli. I tedeschi sono molto carini, al momento del dessert offrono anche a noi la cioccolata!Se ne vanno e rimaniamo soli con i cavalli la in fondo. Sono piuttosto distanti, ma con un buon obiettivo, il più è fatto…I cavalli sfilano davanti a noi. Ad un certo punto ne arriva uno, un vero attaccabrighe che inizia a fare a botte con tutti! Aspettiamo che la scena finisca e poi ripartiamo.Non manca molto per Luderitz, poi la strada asfaltata diventa anche noiosa dopo tanta polvere sollevata nei giorni scorsi!!!La strada è tutta in pianura. Ci fa compagnia solo il palo del telefono e una conduttura d’acqua il cui tubo ci accompagna per più di 50 km!!!!Gli ultimi chilometri prima della città ricompare il deserto sabbioso e roccioso. Passiamo davanti alla città fantasma di Kolmarskop che visiteremo domattina, proseguiamo ed arriviamo in città.Luderlitz era una città importante come porto mercantile agli inizi del secolo scorso.La chiamavano la baviera della Namibia perché era piena di tedeschi che avevano costruito case in stile bavarese. Oggi è una città in rovina. Deprimente, dove tutto sta andando in malora. E’ proprio una città triste.Facciamo un giro per orientarci, ma non c’è un gran che da vedere. Ci sarebbe un relitto più a sud, ma siamo stanchi, e la vista di questo posto mi ha talmente depressa che non voglio fare nulla se non andare a farmi una doccia in hotel!Dopo tante bellezze naturali questo posto è più che deprimente!!!Troviamo le indicazioni per il Nest Hotel, sul mare. L’hotel è molto carino, sembra un po un hotel della riviera romagnola, tutto colorato, giardini ben tenuti , piscina interna …Alcune signore tedesche con questo fresco stanno facendo il bagno… Un po meno deprimente del resto del paese. E’ comunque una cittadina di transito ..Non c’è nulla qui. E l’hotel è giusto un punto d’appoggio per i gruppi di turisti.Alle 7.30 scendiamo per la cena nel ristorante . Siamo ancora i primi. Be, siamo anche un po affamati è da stamattina che non mettiamo qualcosa di sostanzioso nello stomaco .Ci fa compagnia un ‘altra coppia, ma mezz’oretta dopo il locale è già pieno di gruppo da pullman!Anche stasera la solita cremina di verdure, la zuppa del giorno, e poi un trionfo di aragoste alla luderlitz!he piattino!!! Ben 4 aragoste su una base di purè…Fantastico! E per i soliti 20 euro.Ceniamo tranquillamente, e poi a letto, siamo sfiniti! 31 orrobre kolmarkorp Ci svegliamo ad un orario decente dopo le 2 levatacce consecutive .

Facciamo colazione nel hotel, con vista sul mare, carino dai…Riprendiamo le valigie e ci guardiamo attorno.Allora , il posto non è davvero diventato più allegro da ieri… Dovrebbe essere un posto anche turistico, ma non sembra poco. Di bianchi quasi nemmeno l’ombra, ma di per se non è che sia problematico. Il problema è la città in se, trasandata, lasciata andare al tempo che passa, molto triste. Poi il piccolo golfo da direttamente sul porto commerciale, quindi diventa anche più squallido!Seguiamo la strada che doveva portarci al promontorio, per fare un giretto ornitologico, e a caccia di relitti. Ma la strada non è un gran che segnata, come tante strade quaggiù… Ci troviamo in mezzo ad una salina, con strade sterrate non troppo raccomandabili, sono piuttosto seccata quindi decidiamo di fare benzina e andare a prendere i biglietti per kelmarkop in città all’ufficio turistico.

Lo troviamo subito. Facciamo i biglietti, e poi veniamo acciuffati dal negozio . Facciamo qualche compera, compreso un altro uovo di struzzo, questa volta decorato a mano, molto bello. E altri souvenir per gli amici.Riprendiamo la strada e andiamo verso la città fantasma.Kelmarskop fu fino agli anni 50 la cittadina mineraria principale della namibia . Poi decisero di spostare ad Oranjemud il centro amministrativo, e kelmarskop è rimasta in balia del deserto che la sta sommergendo. La piccola miniera è ancora attiva , ma è possibile visitare la città , entrare negli edifici lasciati andare alle intemperie, proprio come si addice ad una città fantasma.Allora, da italiani con millenni alle spalle viene un po da ridere a pensare che questo monumento abbandonato il secolo scorso…E nato il secolo scorso , sia un punto turistico del paese, ma ammetto che ha un fascino tutto suo, decadente , e curioso, di guardare una parte della vita lasciata qui.Abbiamo parcheggiato davanti al centro che era il fulcro del paese e abbiamo iniziato la visita. Purtroppo siamo fuori limite di orario delle visite guidate, quindi facciamo da soli .Iniziamo l’esplorazione degli ambienti, case a 1 piano, a 2 . Case di gente operaia, di professori, medici. Ambienti di lavoro, panetterie, officine. Tutto ha dentro di se qualcosa che ti fa venire in mente sprazzi di vitaAbbiamo continuato la visita, passando da una casa con dentro l’arredamento originale, da un piccolo museo con un sacco di documenti, e una ricostruzione dell’ambulatorio medico, con tanto di uniformi delle infermiere.Poi ci siamo avviati verso l’ospedale. Kelmarskop al tempo aveva molti abitanti, quindi i servizi erano adeguati al numero di persone residenti. L’ospedale è molto grande. Siamo entrati in questi ambienti, caratterizzati da un unico lungo corridoio sul quale si dipanano varie stanze. Da quelle più popolari a quelle con la veranda chiusa da finestre per i più ricchi. Siamo tornati al sole caldissimo, mi sa che i 40° li abbiamo superati per bene, e ci dirigiamo verso le casette popolari, piccine, con vari ambienti, per poi passare alla casa del dottore e a quella delle insegnanti , ben più ricche , a 2 piani, con grandi verande . Siamo rimasti al primo piano perché le scale mi sembravano un po pericolanti in qualche casa, invece in altre siamo saliti anche ai piani alti.La cosa davvero incredibile è vedere come la sabbia stia prendendo tutti gli ambienti . Fuori gli spazi sono liberi, più rocciosi, mentre la sabbia trasportata dal vento all’interno ha sommerso intere stanze. Seguiamo i passi delle altre persone passate prima di noi , fa sentire tanto esploratori , esploratori di una realtà non lontana dalla nostra, perché l’architettura dell’interno, i servizi, i boiler , l’elettricita ovviamente c’erano già, ma è come se fossero scappati tutti insieme dal paese , lasciandolo cosi abbandonato fermo ad un istante del tempo.Ultima casa da visitare è la casa del padrone della miniera, questa è l’unica ad essere stata restaurata. E’ una villetta in stile tedesco del secolo scorso, molto carina, sulla collinetta che domina tutto. Il padrone aveva anche la possibilità di accedere alla sua proprietà tramite una piccola ferrovia, i cui binari arrivano davanti a casa sua, per risparmiare la fatica!Questa la visitiamo in tutti i suoi 2 piani. Parquet al pavimento, camini e verande ovunque, una bella casa davvero.Scendiamo al centro servizi, dove si svolgeva la vita comunitaria. Qui ci sono le cucine con la mensa, ma anche una palestra ben attrezzata e anche un teatro! C’era davvero tutto.C’è un piccolo museo dove spiegano la lavorazione dei diamanti, ma dopo tanti libri di wilburn smith sono io che posso spiegarla a loro!!!!Facciamo un salto al negozio, li attaccato c’è una gioielleria.Hanno splendidi esemplari, e i prezzi sono ottimi .Prendiamo qualcosa di fresco dal ristorante che sta per chiudere e torniamo in macchina. Ci avviamo verso la nostra prossima destinazione, il fish river canyon .Questa volta possiamo prenderla più calma, anche perché la strada sarà asfaltata per gran parte del tragitto.Attraversiamo tutta la pianura , poi scendiamo verso il sud africa. Siamo a poco meno di 70 km dal sud africa!!!Arrivare al fish river canyon è impressionante, perché è una spaccatura, non delle montagne, quindi vedi tutto attorno a te la pianura , poi all’improvviso si apre un varco nel terreno E il tutto per centinaia di km!!!Arriviamo al Gondwana , una riserva privata dove abbiamo il lodge. Si trova a pochi km dall’inizio del canyon . Sembra di essere entrati in un film western. Il paesaggio è tipico dell’america . Con grandi massi rossi, e praterie.Il canon lodge si trova in questo panorama. Sulla strada incontriamo uno dei ragazzi del lodge che ci chiede un passaggio, e noi lo facciamo salire. Lui è molto contento, oggi fa davvero molto caldo, e sono le 4 del pomeriggio!!!Arriviamo al lodge e rimaniamo subito incantati. La casa principale è carinissima, attorniata da giardini con cactus e piante grasse . Di fianco c’è il maneggio con i cavalli. Tra l’altro stanno arrivando dalla passeggiata del pomeriggio .I bungalow sono molto particolari, sono incastonati nel panorama del luogo.Una parte degli ambienti è incastrata nelle rocce . Sono molto caratteristici!!Il nostro è l’ultimo in fondo. E’ rialzato, con una bella terrazza. Ha una vista privilegiata sul tramonto . Entriamo e troviamo una roccia in camera da letto, e un’altra che fa da parete alla doccia.Davvero incantevole!!!Ci rilassiamo finalmente un po . Purtroppo staremo solo qui una notte.Il posto è molto rilassante, e ci sarebbe un sacco di cose da fare. Sarebbe bello anche andare a fare una cavalcata in questo posto…Facciamo un giretto per dare un occhiata in giro . Ci fermiamo a guardare i cavalli, e sorpresa, sorpresa, le rocce sono stracolme di proravie!!!Torniamo al bungalow in tempo per goderci lo spettacolo del tramonto , una cosa bellissima. Il panorama è stupendo davvero.Rimaniamo in veranda e abbiamo un ospite. Un bella miciona persiana bianca viene a trovarci. Avra sentito l’odore degli amici dei gatti, e si prodiga in fusa, strofinii e ammiccamenti. Rimarra a fare la guardia al nostro bungalow fino a domani !Ci prepariamo per la sera. Il tragitto verso il ristorante è buio, qui i lampioncini sono davvero pochi per non togliere l’atmosfera.Ci portiamo dietro la torcia. E tra una luce e l’altra che ti vedo? Un bel serpentello rosso ci attraversa la strada!!! Mamma mia che impressione. Con i miei sandolini saltello da una piastra all’altra, per paura di trovarne un altro.Il ristorante è illuminato, e c’è gia gente a mangiare. C’è un bel buffet all’interno, ma il resto viene servito al tavolo.Si mangia anche qui molto bene . Molto romantico davvero. C’è anche un’altra coppia italiana questa sera.Peccato rimanere qui una sola giornata, poteva davvero essere rilassante come posto. Mangiamo, e poi facciamo un giro nei saloni. C’è anche un biliardo , ma siamo troppo stanchi per rimanere a giocare e ce ne torniamo verso il nostro bungalow.C’è davvero una marea di stelle.La gatta ci aspetta davanti a casa , avremo chi ci controlla la porta stanotte.

1 Novembre fish river canyon Ce la prendiamo con calma. Il canyon è a pochi chilometri, quindi niente cose stremanti oggi! Facciamo colazione e poi andiamo a pagare. Il canyon è a 10 minuti di strada. Facciamo i biglietti e andiamo ai punti panoramici.Anche qui c’è pochissima gente.Il canyon è davvero incredibile. Iniziamo la visita dal punto panoramico più a nord , dove inizia il trail che arriva ad ai ais . 7 giorni di cammino in mezzo al nulla!!!Non so se mi piacerebbe molto!! Le pareti sono così ripide!!!Ce ne andiamo prima che il gruppo sul pulman sbarchi in branco…Passiamo al prossimo punto panoramico.E’ il punto principale, c’è Un pergolato, delle sedie , cartine foto…E tanti piccoli xeri che scorrazzano. Scendo dalla macchina e trovo un soldino ai miei piedi..Che sia di buon augurio? Be , certamente un po lo è già per il fatto di essere sudafricano… Ci scherzo sopra con Massimiliano dicendo che il Sud africa ci rivuole nelle sue terre, lui mi guarda di traverso…So che avevo promesso di non fare più san Francesco, ma non resisto, vado a prendere i biscotti rimasti e faccio conoscenza di una dolcissima creaturina(lo xero), che ovviamente senza paura viene a prendere dalle mie mani i pezzetti di biscotto, e poi se li mangia tranquillamente seduta .Ci concediamo una sosta a guardare le anse del canyon che serpeggiano sotto di noi , sembra davvero di essere in America qui!Riprendiamo la macchina e facciamo gli altri belvedere. Ne approfittiamo anche noi per lasciare il nostro sassolino sulla pila fatta da chi è passato di qui, ormai alta più di 2 metri!Scendiamo fino all’ultimo belvedere visitabile in auto normale. La strada continuerebbe per i 4×4. Non abbiamo molta voglia di proseguire, anche perché la strada sarebbe di una 15ina di km, e ci metteremmo sicuramente un oretta in più di andata e ritorno, non ne vale la pena, abbiamo altri posti sulla strada per fermarci.Salutiamo il fish river e ritorniamo sulla strada principale. Proprio mentre stavamo sorridendo vedendo le banchine del treno poste nel nulla, con solo il nome della fermata, ecco il treno che spunta da lontano. Ci fermiamo al passaggio a livello, ovviamente senza barriere , per vedere passare il treno che da windhoek va a cape town. E’ tutto bello azzurro, e il capotreno ci saluta mentre passa. Davvero di altri tempi! Ma molto allegro come incontro!!!Proseguiamo sulla strada asfaltata. Il nostro prossimo traguardo sarà Keetmanskoop, andremo a vedere la foresta di kokerboom.Il kokerboom è una delle piante che esistono solo qui. E’ stranissima, perché nasce come pianta spinosa tipo l’aloe, ma poi cresce ad alberello. I san la chiamano anche albero faretra, perché dai suoi rami tagliati costruiscono le faretre per le loro frecce.Prima della foresta ci fermiamo in città per fare rifornimento e per fare un bancomat.Qui è l’unica volta dove un ragazzo si è fatto più insistente del solito a chiedere soldi, Riprendiamo la strada verso la foresta che si trova pochi chilometri fuori città.Lo troviamo facilmente.La foresta di Kokerboom appartiene ad un privato, che me ha fatto un piccolo parco, con strani bungalow rotondi dove dormire, piazzole per il brai e per il campeggio, e bagni puliti. Il biglietto è valido per la foresta di kokerboom e per il giants palyground.Ormai è mezzogiorno passato, e il caldo fa una cappa tutta attorno a noi.Nel parco ci siamo solo noi e un’altra coppia.Ci sono piccoli sentieri che ci accompagnano in mezzo a questi alberi davvero molto carini , alcuni sono molto vecchi!!! Altri ancora in fasce che sembrano piccole aloe.Siamo in periodo di fioritura, e tutto attorno ci sono semi sparsi dal vento.Il parco non è immenso , ma tutti insieme questi alberi faretra fanno davvero un effetto molto strano, è una foresta bellissima, sembra quella delle fiabe!Il cielo è di un azzurro intenso, con qualche nuvolina bianca bianca, sembra davvero che qui , fortunatamente, l’inquinamento non abbia fatto il suo ingresso, l’aria è pulita…Si sta molto bene …L’unica cappa è quella del caldo, che davvero è incredibile. Siamo quasi entrati nel Kalahari, e la temperatura si inizia a far sentire per bene!!!Seguiamo l’esempio degli altri turisti e dopo aver fatto un giro usciamo, ci dirigiamo al giant’s playground.Si trova ad un km da qui. C’è solo un cancello che devi aprire tu, null’altro. Anche qui c’è solo una macchina a farci compagnia. Il giant’s playgound è qualcosa di davvero strano!!!Sembra di essere in mezzo a costruzioni lego. Tanti massi squadrati messi uno sopra l’altro. Sembra davvero di essere in mezzo ad un gioco fatto da giganti . Davvero incredibile.Anche qui ci sono un paio di percorsi, noi decidiamo per quello breve perché il caldo è più che infernale!Però è davvero affascinante , sembrano davvero tanti lego!!!Ci rimettiamo in marcia che saranno le 2 passate.Stasera abbiamo tappa a Marienthal. La strada non è esageratamente lunga . Potevamo tirare dritto dritto a Windhoek, ma ci hanno fatto fare una sosta forzata alla cardboard…La strada è tutta diritta. Qui siamo sull’asfalto, quindi è tutto più semplice, anche se più monotono. Sulla strada troviamo qualche piccolo paese. Qui ci sono macchine, distributori, bar…È un po differente dal paesaggio a nord. Stiamo passando per la strada principale che da Cape town va a windhoek. Non troviamo pastori, Herero o Himba, solo gente che vive nelle cittadine e che ormai ha dimenticato il passato che qui si trova solo a pochi km di distanza …Troviamo facilmente la strada per L’Anib, il lodge che si trova all’interno della zona del Kalahari. Siamo sulla strada che proseguendo va al mata mata. L’anno scorso quand’eravamo in sud africa questo varco nel parco era chiuso, quest’anno invece è stato aperto, quindi si può passare dalla parte sudafricana alla namibiana anche da qui ora.Peccato, siamo davvero vicini…Un giretto nel parco sarebbe bellissimo, invece ormai sono le 4.30, è ora di fermarci, e domani tappa diretta alla capitale!Il lodge è veramente carino! Abbiamo le camere che danno sull’esterno, sul parco . I gruppi li mettono vicini alla piscina centrale in modo che non diano fastidio agli altri. Qui siamo tranquilli, possiamo avere la macchina vicina, e abbiamo una piscina tutta per noi.Peccato non essere arrivati prima. Qui fanno ogni giorno anche i safari , mattina e sera , peccato che noi non riusciamo a far nulla.Ci gustiamo l’ultimo tramonto africano di questo lungo e delizioso viaggio. Un tramonto colorato, pieno d’effetto, come tutto questo grande paese.L’unica cosa che possiamo fare è la cena, ci chiedono di essere puntuale perché fanno un piccolo spettacolino. Arriviamo puntuali. Tutti i tavoli sono ovviamente all’esterno, ci sono candele ovunque. Sono messe all’interno dei sacchetti di carta, fanno un effetto delizioso!! Per iniziare la cena i cuochi si presentano, e ad ogni portata arrivano raccontandoci in menu in tutte le lingue, anche in dialetto locale, che fa fare esclamazioni di allegria per come i piatti vengono mimati e raccontati , con tutti quegli schiocchi di lingua dei san, davvero divertenti!!!La cena è ottima. Rimaniamo un po a gustarci l’ambiente dopo cena. Siamo comunque stanchi, ed è ora di andare a preparare le valigie per la fine del viaggio.

2 novembre windhoek Ci svegliamo in tutta tranquillità. La capitale è a un paio di ore di macchina, quindi abbiamo tutto il tempo. L’aereo ce l’abbiamo al pomeriggio, quindi facciamo un salto in città.La colazione è abbondante. Siamo al tavolo di ieri sera, e possiamo osservare tutto il via vai. I gruppi sono gia partiti, quindi c’è tranquillità. Ci sono 3 cagnetti ( del genere botolo namibiano, presente in tutta la namibia) che giocano tra loro.C’è un ricco buffet, con tanti succhi di frutta e una marea di cose da mangiare.Riprendiamo la macchina verso la capitale. Più ci avviciniamo più il traffico aumenta . Si stava così bene in mezzo al nulla, senza traffico, senza gente. Ora ritorniamo alla civiltà, come sempre con un po di tristezza.Facciamo rifornimento. La lancetta della benzina non funziona bene, non va al pieno, quindi anche se riempiamo il serbatoio, la lancetta non si ferma al pieno, mi sa che avremo problemi col noleggio…Andiamo verso il centro, e facciamo la stessa strada che abbiamo fatto il primo giorno. Fa un certo effetto. Mi sembra passato un secolo, e mi sembra che abbiamo un bagaglio di avventure notevolmente maggiorato ora! Prima ci guardavamo un po impauriti tra queste strade nuove, ora è tutto semplice, come essere a casa.Parcheggiamo al pick and pay.E’ sabato, e c’è un sacco di gente . Dal centro commerciale del pick and pay c’è un ponte che collega direttamente con la strada pedonale, quindi andiamo diretti in centro. Che bello , tanta gente coloratissima. Ci sono un sacco di bancarelle. Vendono tante cose, peccato che i cesti intrecciati poi non li ho trovati, e mi spiace tanto aver preso solo quei 2 a Namutoni… Acquistiamo alcuni animaletti da regalare agli amici, dobbiamo finire gli ultimi dollaria namibiani. Anche perché siamo ancora pieni dopo l’abbondante colazione, quindi niente spur, che sfortuna, me l’ero sognata dall’inizio del viaggio. Ci passiamo anche davanti, ci sono tanti giovani come al solito.Percorriamo tutta la zona pedonale. Tanti namibiani sono fuori per fare i pic nic, e il parco è pieno d gente, tantissimi bambini. Ci rifugiamo in un negozio per turisti per godere di un po di aria condizionata, fuori fa un caldo!!! Ci sono tante cose, qualcuna più carina, altre per nulla. Torniamo sulla strada, ancora tanta gente.Passiamo il resto della mattinata girovagando senza meta. Poi torniamo al centro commerciale, godiamo ancora dell’aria condizionata, facciamo un ultima spesa al pick and pay, giusto per avere qualcosa da sgranocchiare, poi torniamo alla macchina.Mi sono fissata che voglio andare al belvedere Dove c’è l’unica web cam della namibia. L’ho vista tante volte, e mi sembra abbia un bel panorama. Certo è su di una riva…La macchina sarà a 45°!!! Non è un gran posto, e un po sporco qui, e c’è qualcuno che dorme sull’asfalto… Andiamo comunque sul belvedere per vedere windhoek. La città non è immensa, e da qualssu sembra colorata e allegra, e molto nuova ed europea.Scendiamo a vedere i monumenti principali, Passiamo dalla chiesa anglicana, e dal forte, e arriviamo al parlamento.Qui scendiamo e andiamo a vedere i giardini. Davvero magnifici, sono un turbine di fiori colorati, buganville ovunque, curatissimi.Qui la gente è molto diversa dalla moltitudine popolare che c’era al giardino pubblico, qui ci sono donne eleganti con l’ombrellino per il sole…E ragazze che leggono sulle panchine… siamo tra l’alta società…Ormai è tempo di riportare la macchina. Troviamo con un po di difficoltà l’ingresso dell’autonoleggio, purtroppo i sensi unici non aiutano, ci facciamo portare da un ragazzo biondo che è appena andato a prendere una macchina pronta per essere noleggiata.Al controllo benzina ovviamente la lancetta non ci aiuta, e ci prendono qualche euro in più, perché il ragazzo torna al distributore, e riempie ancora…Pochi euro che però mi fanno arrabbiare, abbiamo riempito fino all’orlo stamattina, è impossibile che se ne sia andata tutta quella benzina…Ok tanto non possiamo discutere…Ridiamo indietro anche il telefono satellitare, che non abbiamo nemmeno tirato fuori dalla confezione… Infatti il saldo è assolutamente lo stesso di quando siamo partiti.Aspettiamo che arrivino le altre persone per riempire i pulmini e andare tutti insieme in aeroporto.La strada per l’aeroporto è un 45 minuti. Non c’è troppo traffico, arriviamo in tempo.L’aeroporto è piccolino.Facciamo il check in e ci liberiamo dei bagagli pesanti.Ora vediamo dove poter spendere tutti i dollari rimasti dal non pranzo allo spur!Fuori non ci sono negozi, speriamo nei duty free.Cè ancora molto tempo prima della partenza. Ci fermiamo al self service a mangiare un paio di panini, ora la fame è arrivata un pochino.Rimaniamo li un po, i divanetti sono comodi!!!C’è un po di viavai , ci sono un sacco di persone vestite in abito tradizionale , le donne hanno vestiti lunghi e ampi, e grandi turbanti col fiocco in testa . Sono molto belle, ed eleganti devo dire!!!Passiamo al di la del controllo , e finalmente troviamo qualche negozietto .Ci fermiamo a spendere gli ultimi soldi rimasti . Compriamo un paio di bottiglie di vino sudafricano e ce le facciamo impachettare per bene con standard europei in modo che a londra non ci facciano problemi .Visitiamo anche gli altri negozietti , ce n’è uno davvero carino vende artigianato vario, dai pupazzetti alle tovaglie. Ci sediamo nelle seggiole davanti al negozio, e nel giro di un oretta la padrona ( che sa l’italiano perché è stata qualche anno in italia) va nel magazzino per lo meno 8 volte per rimpinguare le sue riserve!!! Le hanno svuotato il negozio!!!Certo che effettivamente, abbiamo visto molta gente andare a riscuotere i soldi delle tasse pagate sugli acquisti, e ovviamente sono restituite in soldi locali, quindi la gente li spende qui, e dato che è il negozio con robetta più carina, mi sa che ad ogni mandata di aerei la signora fa davvero fortuna!!!!L’aereo è in orario, quindi non attendiamo troppo prima di imbarcarci.

Ovviamente percorriamo tutto l’aeroporto a piedi prima di arrivare al nostro aereo, qui di bus non se ne parla ovviamente!Abbiamo fatto il check in per ultimi probabilmente, e ci toccano gli ultimi posti in fondo all’aereo!Siamo in compagnia di un ragazzo di colore , che sembra molto conosciuto dall’equipaggio, probabilmente uno di loro, che ci dice che va a fare qualche giorno a Londra . Ceniamo in sua compagnia, lui e Massimiliano testano qualche birra namibiana e sudafricana perché il nostro ospite vuole fargli sentire la differenza di sapore, e lo stuart pronto continua a portare lattine e bottiglie!!!Poi cena il nostro amico si mette la coperta sugli occhi…E tira a dormire fino all’atterraggio a londra!!!!Il volo notturno prosegue bene , l’aereo non è il massimo, i video vanno a tratti, ma in definitiva tutto è tranquillo. 3 novembre londra Atterriamo a Londra al mattino presto.

Come ci succede sempre a Londra per un disguido o lìaltro ci creano scompiglio per i bagagli. Ormai siamo però alla fine della nostra bella vacanza, volo di ritorno su verona, bellissima discesa finale quasi a sfiorare le Alpi ..E poi a casa.

La namibia è davvero un posto incredibile, e pecchi ha una ventina di giorni da spende è l’ideale, la consiglio da fare da soli con un 4×4. Noi abbiamo scelto di non andare fino alle epupa falls nel confine con l’angola per non fare la profilassi antimalarica, per il resto del paese non è necessaria . Portatevi comunque dei repellenti perché anche le zanzare da non malaria sono fastidiose nella zona di sesfontain!! Se possono esservi utili vi lascio i link dei lodge dove abbiamo soggiornato.

Vi consiglio di chiedere aiuto alla cardboard box travel agency che riuscirà a prenotarvi qualsiasi cosa con poco dispendio di energie e soldi!!! Ecco tutti i link : Okonjima( africat): http://www.Okonjima.Com/site/home/index.Html namutoni rest camp : http://www.Namibian.Org/travel/lodging/namutoni.Html halali rest camp http://www.Namibian.Org/travel/lodging/halali.Html okuakejo rest camp fort sesfontain : http://www.Fort-sesfontein.Com/ burning shore kulala desert lodge http://www.Namibian.Org/travel/lodging/private/kulala.Htm nest hotel http://www.Nesthotel.Com/ canon lodge http://www.Namibian.Org/travel/lodging/private/canon.Htm CARDBOARD BOX TRAVEL SHOP http://www.Namibian.Org/



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