Il viaggio della vita? È un magnifico safari tra deserti, dune e gole nel paese più fotogenico d’Africa

17 giorni e 6.000 km per visitare tutti le principali attrazioni, dormendo principalmente in tenda
Scritto da: marti80
il viaggio della vita? È un magnifico safari tra deserti, dune e gole nel paese più fotogenico d'africa

Abbiamo organizzato il viaggio con quasi un anno di anticipo, sapendo che in Namibia molte delle strutture/camping nei posti più turistici vengono opzionate dalle agenzie viaggi con largo anticipo. Per lo stesso motivo, nonostante preferiamo organizzare i nostri viaggi in piena autonomia, abbiamo deciso per questa meta di affidarci all’agenzia Gondwana, pur guidandoli noi totalmente sulle tappe dell’itinerario e richiedendo esplicitamente di dormire all’interno dei parchi principali (Etosha e Sesriem). L’agenzia è affidabile, molto conosciuta e ha un network di strutture di ottimo livello per tutta la Namibia, oltre a una loro agenzia di noleggio auto (namibia2go): questo è sia un vantaggio che uno svantaggio, perché affidandosi a loro cercheranno in ogni modo di farvi pernottare per tutte le tappe del viaggio presso le loro strutture e di organizzare l’itinerario per toccare il maggior numero possibile delle loro strutture. Noi siamo comunque riusciti a derogare a questa “regola” in alcuni posti ma non è stato immediato né facilissimo, abbiamo dovuto insistere parecchio e impuntarci.

In totale abbiamo speso circa 7.500 € in 2 tutto incluso per 17 giorni di viaggio.

Informazioni utili sul viaggio

Trasporti

Voli internazionali acquistati a settembre 2022 per agosto 2023 con Qatar airways (Malpensa – Windhoek con scalo a Doha) per € 1.780 totali a/r inclusi 2 bagagli da stiva a testa (alla fine siamo partiti con 3 bagagli in tutto, considerando un bagaglio dedicato solo al necessario per il camping che si è rilevato inutile visto che per dormire ci sono stati forniti cuscini, tre coperte e set completo di stoviglie). 

Abbiamo noleggiato, sempre tramite Gondwana e la loro agenzia di noleggio Namibia2Go, un’auto 4×4 (Toyota Hilux) equipaggiata per il campeggio (tenda sul tetto, frigorifero, fornelli, bombola, necessario per cucinare, materassi, cuscini, ecc.) e 2 ruote di scorta. Il costo per 17 giorni è stato di 2.500 euro, con chilometri illimitati e copertura totale senza franchigia. Raccomandiamo di optare sempre per un mezzo 4×4, preferibilmente simile al nostro (non un SUV per intenderci), considerando le strade che si devono percorrere anche senza uscire dagli itinerari classici, sia per una questione di comfort sia per avere totale libertà di intraprendere qualche piccola deviazione e non essere limitati dalla propria auto. Noi abbiamo avuto la fortuna di non forare mai, nonostante abbiamo intrapreso varie deviazioni meno battute e molto accidentate. La macchina era dotata di navigatore satellitare, che abbiamo però utilizzato poco preferendo affidarsi alle nostre APP (MapsMe e OruxMaps). Le cartine classiche invece si sono rivelate utili per studiare gli itinerari più efficienti, considerando la tipologia di strade (asfaltate, gravel road, ecc). In generale, a parte le poche strade asfaltate, vi troverete a guidare quasi sempre su gravel roads, in condizioni molto variabili e conseguente livello di velocità (dai 30 agli 80 km orari a seconda delle condizioni del fondo stradale). Tra le condizioni contrattuali dell’auto ci è stato segnalato che la guida notturna non era coperta da assicurazione (quindi sostanzialmente vietata) e che l’assicurazione non avrebbe risposto neanche in caso di mancato rispetto dei limiti di velocità (tutte le auto sono tracciate con un dispositivo GPS che permette al noleggiatore di sapere in ogni momento dove ci si trova e di monitorare la velocità). In alcune occasioni abbiamo sottostimato i tempi di trasferimento e ci siamo comunque trovati a guidare oltre il tramonto, per fortuna senza nessun problema.

Pernottamenti

Dall’italia abbiamo prenotato tutte le notti scelte insieme all’agenzia. Su 17 giorni, abbiamo fatto sempre campeggio tranne che per 4 notti (Swakopmund, Hobatere lodge, Windhoek).

Altre info utili

Per gli italiani, nel 2023 non è necessario alcun visto.

Per quanto riguarda i pagamenti, abbiamo fatto 1 prelievo di valuta locale all’arrivo in aeroporto, che ci è servito per pagare le piccole spese e dare le mance. Contrariamente a quello che avevamo letto in vari diari, nel 2023 le carte di credito sono accettate praticamente ovunque (supermercati, stazioni di servizio, camping, parchi, ecc). Un po’ di contanti è meglio comunque sempre averli per pagare alcuni ingressi in posti meno turistici o gettonati (che non hanno il pos). Noi abbiamo comunque fatto fatica a finire i circa 150 euro che avevamo prelevato in NAD.

L’agenzia ci ha fornito una sim locale attiva per le chiamate vocali ma senza traffico dati incluso. Abbiamo quindi acquistato un pacchetto dati presso uno dei tanti negozietti di telefonia, pagando circa 5 euro per avere 2 settimane di traffico, ognuna con 2 GB a disposizione. Considerate che comunque sia la rete cellulare per chiamare che il traffico dati sono praticamente sempre assenti durante gli spostamenti tra un posto e l’altro e tornano attivi in prossimità delle città principali (spesso nei campeggi non c’era campo comunque). Sarà quindi comunque necessario fare affidamento al wifi delle strutture per navigare decentemente.

Diario di viaggio

Venerdì 4 agosto 2023 

Partiamo da Milano Malpensa alle 16 per il primo volo diretto a Doha, dove arriviamo alle 22. Scopriamo che l’aeroporto di Doha è enorme e che per raggiungere l’aerostazione con il bus una volta scesi dall’aereo servono quasi 20 minuti passando anche attraverso un tunnel!!! Arrivati finalmente in aeroporto facciamo un giro e andiamo in particolare a visitare l’Orchard, la serra con numerose piante ospitata in una zona dell’aeroporto molto scenografica (soffitto di vetrate ondulate). Qualche ora più tardi ci imbarchiamo (sempre rifacendo quei 20 minuti di giro “panoramico” in pullman.) sull’ultimo volo che ci porta a Windhoek, dove atterriamo alle 10 di mattina, in leggero ritardo.

Sabato 5 agosto 2023 – Windhoek → Kalahari Anib (286 km)

All’uscita dall’aeroporto troviamo il nostro autista che ci attende per portarci a Windhoek in circa 40 minuti nella sede di Namibia2Go dove ritireremo il nostro mezzo. Tra firma dei documenti, spiegazione delle clausole del contratto ma soprattutto briefing dettagliato sull’utilizzo dell’auto e dell’allestimento camping, ci servono quasi 2 ore. Ci spiegano come montare e smontare la tenda, cambiare la ruota, sgonfiare e rigonfiare le gomme, utilizzare il frigorifero, il fornello, ecc. Alle 14 siamo pronti a partire, facciamo una fermata al supermercato Spar lì vicino, dove acquistiamo tutto l’occorrente per le prossime settimane, seguendo la lista che avevamo già preparato dall’Italia. Consigliamo vivamente di acquistare il grosso nei supermercati ben riforniti delle grandi città, perché nei negozietti dentro i parchi o nei centri più piccoli non c’è molto. Usciamo da Windhoek e ci mettiamo in viaggio in direzione sud, verso il Kalahari. Arriviamo al nostro camping Kalahari Anib Lodge verso le 17.30, facciamo il check-in, prendiamo possesso della nostra piazzola (la migliore che avremo in tutta la vacanza per servizi, spazio e privacy) e partiamo per una passeggiata a piedi dei dintorni. Facciamo 9 km che ci permettono di vedere il primo rossissimo tramonto namibiano, oltre a farci un’idea del paesaggio del Kalahari con le sue dune rossastre intervallate da roccia e bush. Rientrati, prima di metterci a cucinare, andiamo a berci 2 birre locali presso il bar del lodge e scopriamo con nostro enorme piacere che in Namibia la birra costa meno dell’acqua. La struttura è molto carina e ci sentiamo di raccomandarla.

Domenica 6 agosto 2023 – Kalahari Anib → Canyon Roadhouse (497 km)

La notte è stata fredda e abbiamo probabilmente toccato i 5°C di minima. Ci godiamo comunque l’alba, bella forse anche più del tramonto, facendo colazione all’aperto e poi partiamo in direzione sud. Oggi abbiamo deciso di spostarci subito dal Kalahari per dedicare la giornata ad un trail nella zona del monte Brukkaros, un vulcano collassato con la tipica forma a caldera. Arrivati al parcheggio più basso, decidiamo di proseguire sulla strada di pietra che porta ad un campeggio dismesso più avanti ma dopo meno di 2 chilometri rinunciamo perché la strada è talmente sconnessa che andiamo più lenti che a piedi. Lasciamo quindi l’auto e proseguiamo a piedi, raggiungiamo il punto di partenza del trail e ci impieghiamo circa 2 ore e mezza per raggiungere il viewpoint sul bordo del cratere e rientrare all’auto. Questa deviazione ci è piaciuta molto, e purtroppo sarà una delle poche opportunità di camminare liberamente che avremo durante questo viaggio. Riprendiamo l’auto per raggiungere la zona del Fish river canyon e il camping in cui dormiremo 2 notti: Canyon roadhouse campsite. Arriviamo poco prima del tramonto e ci sistemiamo nella nostra piazzola. Birre al bar, cena e a dormire. Il Canyon roadhouse è probabilmente l’unico campeggio in questa zona (a parte quello dentro il parco del Fish river canyon), la struttura ha la particolarità di essere disseminata di rottami di vecchie auto o parti di esse un po’ ovunque. A noi non è piaciuto molto né per lo stile né per la posizione che non è eccezionale (sotto una collina che non permette di godere del tramonto né di vedere il paesaggio circostante che è piacevole). 

Lunedì 7 agosto 2023 – Fish river canyon (170 km)

Ci svegliamo di notte a causa presumibilmente dei babbuini che prendono di mira la nostra pattumiera alla ricerca di cibo. Prima dell’alba siamo in auto in direzione Fish river canyon, in cui entriamo alle 7, paghiamo i biglietti e ci dirigiamo al principale viewpoint per vedere l’alba che illumina gradualmente il canyon. Da qui a piedi raggiungiamo l’Hikers viewpoint, il punto da cui partono i trekking di 5 giorni dentro il canyon. Iniziamo a vedere i tipici Quiver trees, che rivedremo spesso. Riprendiamo l’auto con cui raggiungiamo tutti i viewpoints possibili, fino all’ultimo (south vp). E’ necessario avere un’auto 4×4 per raggiungerli. Verso l’una usciamo dal parco, ripassiamo al camping per fare la benzina alla Canyon roadhouse (aperto dalle 9 alle 17) e poi ci dirigiamo al Gondwana Canon Park per fare un trail all’Hole in the Wall. Partiamo dal parcheggio del Gondwana Canyon lodge, camminiamo per 8 km attraverso uno scenario che ci ricorda molto i Flintstones, con queste rocce rosse arrotondate. Saliamo poi per avere la visione a 360 gradi sul paesaggio che ci circonda. Per il tramonto decidiamo di rientrare al Fish river canyon e godercelo dal Sunset viewpoint, con il sole che illumina le pareti del canyon. Birretta, cena e a dormire.

Martedì 8 agosto 2023 – Canyon roadhouse → Klein Aus Vista (426 km)

Oggi dobbiamo trasferirci ad Aus. Facciamo una prima sosta ad Ai-Ais, dove finisce il Fish river canyon. Da lì si ha la possibilità di camminare dentro il canyon nel tratto finale, lo facciamo per un paio di chilometri ma poi decidiamo di tornare indietro perchè non è molto suggestivo: è ancora molto ampio e le pareti non sono verticali. Tornati al campeggio, sfruttiamo la grande piscina termale esterna, che è tutta per noi (l’acqua non è caldissima perchè l’acqua termale che sgorga a 65°C viene diluita.). Ripartiamo in direzione Aus ma decidiamo di allungare un po’ la strada per percorrere il tratto che costeggia il fiume Oranje al confine con il Sudafrica verso sud. La strada si rivela molto bella e diversa da qualsiasi altro scenario che vedremo durante il viaggio, con una striscia di fitta vegetazione verde attorno al fiume.  Abbiamo anche la fortuna di attraversare campi fioriti gialli e viola. La strada è chiaramente fuori dai classici percorsi turistici e infatti non incontriamo praticamente nessun turista per ore, fino a quando non ci rimettiamo sui percorsi più battuti. Ci sentiamo di raccomandare questa deviazione se avete tempo e voglia di guidare un po’. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Aus e facciamo il check in presso il camping del Klein Aus Vista. Dopo aver preso la nostra piazzola in un posto molto suggestivo, partiamo per una breve passeggiata seguendo il Sunset trail (bisogna pagare un extra alla reception per poter fare le camminate nella tenuta.) che ci porta ad un viewpoint da cui ammiriamo dall’alto un altro tramonto eccezionale con vista a 180 gradi sulla vallata circostante. Birretta al lodge, cena e a dormire. La struttura è molto bella e vivibile, una tenuta molto ampia con diverse possibilità di sistemazione, dal campeggio in posizione panoramica con enormi piazzole ai vari lodge. Lo raccomandiamo.

Mercoledì 9 agosto 2023 – Luderitz & Kolmanskop (334 km)

fenicotteri

Sveglia alle 5.30 e con il buio ci mettiamo in auto per raggiungere la ghost town di Kolmanskop. Dall’Italia abbiamo acquistato l’ingresso per fotografi amatoriali che ci permette di entrare nel sito dall’alba al tramonto, sfruttando le ore migliori per fare le fotografie ma soprattutto prima dell’arrivo delle comitive dalle 9 in poi (https://kolmanskuppe.com/). Alle 7.30 siamo al gate di ingresso, dove il custode fa entrare noi e altri 3 turisti italiani. Avremo il sito tutto per noi fino alle 9. Iniziamo a visitare le case più grandi per poi passare alle case più modeste e agli spazi comuni. Il sito è effettivamente affascinante e permette di fare molte foto suggestive, anche se la sabbia è rovinata dalle orme dei visitatori dei giorni precedenti. Decidiamo di partecipare anche alla visita guidata di 1 ora in partenza alle 9,30, che si rivela molto molto interessante, non tanto per i luoghi visitati (sono solo quelli più vicini all’edificio principale), quanto per la storia interessante della città e gli aneddoti ad essa collegati. Alle 11.00 usciamo dal sito in direzione Luderitz. Prima di entrare in città, prendiamo una via sulla sinistra e visitiamo la penisola di Diaz. Su divertenti strade sterrate (per alcuni viewpoint serve il 4×4), la percorriamo in lungo e in largo, fino ad arrivare al faro del Diaz point. Rispetto all’entroterra, in cui non avevamo ancora visto una nuvola, qui troviamo un po’ di foschia. Il mare è impetuoso e le onde alte e il vento non invitano ad avvicinarsi all’acqua. Vediamo qui i primi fenicotteri del viaggio, oltre a vari uccelli marini e i pinguini sull’isolotto di Halifax (con il binocolo.). Nel primo pomeriggio andiamo a Luderitz, facciamo un giro in auto per vedere gli edifici più iconici della città (Felsenkirche e Goerke Haus) passando tra le casette basse colorate, poi parcheggiamo l’auto sul lungomare, ci prendiamo un fish & chips da asporto da Captain Macarena (nulla di che. non consigliato) e ce lo mangiamo su un tavolino in riva al mare nella zona del porto. Fa fresco e siamo soddisfatti della breve visita e quindi ci rimettiamo in auto per tornare ad Aus prima del tramonto. Ripercorriamo la strada dritta asfaltata che collega Luderitz sulla costa ad Aus, rendendoci finalmente conto con la luce del paesaggio circostante: dune di sabbia che diventano poi deserto di pietra fino ad arrivare alle praterie dove scorrazzano i famosi cavalli selvaggi di Aus. Non riusciamo a vederli al viewpoint con abbeveratoio artificiale lungo la strada, ma li vedremo poi in altri  punto ai lati della strada e anche all’interno del Klein Aus Vista mentre ci godiamo l’ennesimo tramonto dall’alto del viewpoint (lo stesso della sera precedente, anche se oggi il cielo è nuvoloso e l’effetto è altrettanto bello ma diverso). Birretta al lodge, cena e a dormire.

Giovedì 10 agosto 2023 – Aus → Sesriem (374 km)

Questa notte si è alzato un vento forte che ci ha tenuti svegli dentro la tenda. La mattina il vento si placa, facciamo colazione al tavolino con calma e alle 9 partiamo in direzione Sesriem. Puntiamo dritti alla meta, facendo però la strada panoramica D707 che consigliamo fortemente di fare. Passiamo attraverso vari scenari, dalle dune colorate alle distese di roccia di colori diversi. Incrociamo anche un’auto che si è insabbiata nel breve tratto che passa molto vicino alle dune. Noi per fortuna tiriamo dritto senza problemi. A tratti il vento alza la sabbia e passiamo attraverso nuvole di sabbia. Arriviamo a Sesriem alle 14,30 affaticati dagli ultimi 100 km di strada della C27 veramente pessimi (corrugazioni e buche in continuazione). Entriamo al parco di Sossusvlei, facciamo il check in al nostro camping interno al parco, ci riposiamo bevendo 2 birre al bar e poi partiamo per visitare il Sesriem Canyon (5 km di auto dall’ingresso del parco). Dopo circa 2 ore in cui con calma percorriamo tutto il canyon fino al fondo, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo alla Elim dune, che saliamo per goderci il tramonto insieme ad un sacco di altri italiani. Il cielo non è limpido e le nuvole creano un gioco di luci eccezionale. Torniamo al camping, birra e patatine, cena e a dormire. Il campeggio del parco NWR è tutto sommato buono con piazzole enormi, servizi comuni in stato decente (no acqua calda per la doccia) ma soprattutto in una posizione strategica per visitare il parco e sfruttare quell’ora di vantaggio sia la mattina che la sera rispetto agli orari di apertura e chiusura per gli esterni, che permettono di vedere sia l’alba che il tramonto dentro. 

Venerdì 11 agosto 2023 – Parco Sossusvlei (140 km)

duna

Dato che abbiamo dormito dentro il parco, abbiamo la possibilità di raggiungere le dune 1 ora prima di chi non dorme all’interno (quindi per noi il gate apre alle 6.30 invece che alle 7.30). Veniamo svegliato alle 5.00 dai nostri vari vicini del camping che già sono in fibrillazione per partire. Ci domandiamo se ci sfugge qualcosa o meno, sta di fatto che ormai siamo svegli e quindi alle 6.10 ci mettiamo in coda davanti al gate insieme agli altri infoiati. E’ ovviamente inutile, perchè alle 6.30 precise il gate viene aperto e la carovana di auto incolonnate sulla strada asfaltata per il Sossusvlei può mettersi in movimento. Una parte delle auto si ferma dopo 45 km alla duna 45. Noi ci domandiamo perché ma decidiamo comunque di proseguire fino alla fine della strada, parcheggiamo e prendiamo la navetta che percorre gli ultimi 5 chilometri fino alla zona delle dune più famose. Mentre siamo sul mezzo del parco ci rendiamo gradualmente conto che stiamo entrando nella nebbia (che fino al parcheggio non c’era.). Scendiamo in prossimità del Deadvlei, partiamo a piedi per fare il chilometro che ci separa e.. ci rendiamo conto che siamo completamente circondati da un enorme banco di nebbia che impedisce di vedere le dune circostanti. Riusciamo a vedere gli alberi fossilizzati immersi nella nebbia che sembrano ancora più spettrali di quanto appaiono nelle classiche foto in pieno sole. Giriamo un po’ in attesa di capire cosa fare e sperando che la nebbia si apra. Dopo 1 ora ci rendiamo conto che la situazione sembra peggiorare invece che migliorare ma, senza perderci d’animo, iniziamo a salire alla duna Big daddy che ovviamente è ancora più immersa nella nebbia. Dopo circa 1 ora arriviamo in cima e ci sediamo sulla sabbia circondati da una ventina di altre persone deluse come noi dal mancato panorama. Quasi tutti attendono una decina di minuti, riprendono fiato e tornano indietro. Noi e pochi altri non ci capacitiamo della situazione e rimaniamo seduti al freddo e al vento in attesa. Alle 10,30, dopo circa 1 ora di attesa in cima, all’improvviso la nebbia inizia a diradarsi e nel giro di 15 minuti il panorama è completamente visibile! Ci rendiamo conto di cosa ci circonda: distese di dune rosse in tutte le direzioni ma soprattutto il deadvlei bianchissimo e luccicante sotto di noi. Facciamo un sacco di foto e ci decidiamo poi a scendere correndo dalla ripida distesa di sabbia che porta direttamente al fondo del Deadvlei. In 5 minuti siamo scesi (1 ora per salire.) e ci godiamo anche il Deadvlei con il sole. Lo attraversiamo a piedi arrivando alla zona degli alberi morti, camminiamo fino al punto di arrivo/partenza delle navette e ne prendiamo una per raggiungere l’altro punto da visitare: Sossusvlei e Big Mama. Rimaniamo in questa zona un’oretta ma senza salire sulla duna: sono ormai le 2 e fa veramente molto caldo. Riprendiamo l’ultima navetta per ritornare al parcheggio dell’auto. Paghiamo ben 9 € a testa per la navetta (funziona così: si prende liberamente per girare nella zona e si paga solo quando si rientra al parcheggio delle auto).  Una precisazione su navetta si o no: noi abbiamo deciso di optare per la navetta avendo l’obiettivo di raggiungere il Deadvlei per l’alba (cosa che non sarebbe stata fattibile considerando anche i tempi per sgonfiare le gomme e fare gli ultimi 5 chilometri con la nostra auto). Con il senno di poi, considerando che purtroppo la nebbia non ci ha permesso comunque di vedere l’alba, avremmo fatto la strada per conto nostro: con un po’ di tempo a disposizione e la tranquillità è assolutamente fattibile con un mezzo 4×4. Partiamo a piedi per visitare l’Hiddenvlei (anche se un cartello vieta di partire in meno di 3 persone..). Dopo 2 chilometri lo raggiungiamo ed è effettivamente spettacolare. Oltretutto qui siamo soli e non circondati da centinaia di persone come al Deadvlei. Ce lo godiamo in tranquillità e poi riprendiamo il cammino per tornare all’auto. Percorriamo 15 chilometri e ci fermiano alle dune 45 e 40 per fare le foto con la luce del tramonto. Siamo di ritorno al campeggio per le 7, giusto in tempo per la chiusura del gate. Riusciamo a vedere il cielo che diventa rosso dalla nostra piazzola. Birre, cena e a dormire. Prima di ritirarci, ci informiamo con il personale del parco sugli orari di apertura del benzinaio di Sesriem e scopriamo che il diesel è terminato da 24 ore e l’autobotte è prevista in arrivo solo il pomeriggio del giorno successivo. Questo scardina un minimo i nostri piani che dobbiamo quindi rivedere. Ci riteniamo comunque fortunati perché abbiamo ancora un quarto di serbatoio dopo aver già visitato il parco. Parliamo con altri turisti che hanno dovuto rinunciare a visitare il parco nella giornata non avendo il gasolio sufficiente per andare e tornare dalle dune (120 km).

Sabato 12 agosto 2023 – Sesriem → Swakopmund (515 km)

Alle 7 siamo pronti a partire ma scopriamo che anche in uscita dal parco il gate apre alle 7.30 e non fanno eccezioni (siamo quindi chiusi dentro.). Alle 7.26 il ranger ci fa pesare il fatto che ci sta facendo un favore aprendoci il gate ben 4 minuti prima e noi ne approfittiamo. Incrociamo una fila lunghissima di auto incolonnate per entrare al parco. Passiamo dal benzinaio di Sesriem per avere la conferma che non è ancora disponibile il gasolio e quindi partiamo per Solitaire, contando sui nostri 150 km di autonomia (¼ di serbatoio) per raggiungere il benzinaio più vicino (90 km da Sesriem). Arrivati a Solitaire facciamo il pieno e compriamo un ottimo pane tipo focaccia dal panettiere (consigliato!). Dopo questa deviazione alla ricerca del diesel, ritorniamo verso sud in direzione della sezione montuosa del parco Naukluft (lo stesso del Sossusvlei). Andiamo a registrarci e a pagare l’ingresso giornaliero presso i rangers al campeggio, ci spiegano il percorso che vogliamo intraprendere e poco dopo partiamo per l’Olive Trail. Si unisce a noi un turista ceco che non è autorizzato a percorrere il trail in solitaria e attendeva quindi di unirsi ad altri turisti per partire. Il giro ad anello prevede prima una salita con vista aperta, poi la discesa attraverso un canyon (qui c’è il tratto con le catene sospeso sulle pozze) e l’ultimo tratto in piano per rientrare. Lo facciamo tutto con calma e varie soste fotografiche in 3 ore e mezza. A parte il breve tratto con le catene che richiede un po’ di attenzione, per il resto è molto semplice. Consigliato! Riprendiamo l’auto, salutiamo il nostro amico Vladimir e partiamo in direzione Swakopmund, 350 km di strada ci attendono! Nonostante siamo chiaramente tirati con i tempi decidiamo comunque di fare le soste ai vari view point che incontriamo per strada, in particolare quelli del Kuiseb Canyon, che riusciamo a vedere dall’alto con la luce del tramonto. Da lì partiamo veloci per raggiungere prima Walvis bay, dove arriviamo che è praticamente già buio e poi saliamo fino a Swakopmund, dove arriviamo alle 20. Stanotte siamo in hotel, quindi ci facciamo una doccia calda rigenerante e poi usciamo a cena. Stasera pesce al Fish Deli, dove mangiamo ovviamente le famose ostriche locali, seguite da fish&chips e grigliata di mare. Raccomandato assolutamente (necessaria prenotazione soprattutto se volete mangiare presto)! Il nostro hotel è il The Delight, anche questo assolutamente raccomandato (stanze molto belle, spaziose, arredate con gusto, parcheggio interno e colazione super). 

Domenica 13 agosto 2023 – Walvis Bay & Sandwich Harbour & Welwitschia drive (290 km)

Oggi abbiamo in programma la gita a Sandwich Harbour. Facciamo quindi colazione in hotel abbastanza presto (osiamo anche mangiare una ostrica, disponibile a buffet con lo spumante volendo) e ci spostiamo al molo di Walvis bay, da cui partono le escursioni di tutte le agenzie. Noi abbiamo prenotato dall’Italia con Catamaran Sails. Non essendo probabilmente l’agenzia più famosa, abbiamo la fortuna di avere l’autista e l’auto tutta per noi. Alle 8,30 circa partiamo insieme a tutte le altre auto che percorrono sostanzialmente lo stesso itinerario. La prima sosta è la laguna dei fenicotteri dove ne vediamo migliaia che si specchiano nell’acqua. Poi si entra nel vivo della gita: passando dalla zona delle saline, si entra nel parco protetto delle dune, viaggiando sulla spiaggia. Qui le auto viaggiano a gruppi anche per questioni di sicurezza. Noi ad esempio rimaniamo insabbiati e veniamo trainati fuori da altre auto di passaggio. Ripresa la corsa, purtroppo la marea è in aumento e oggi non è possibile arrivare a Sandwich Harbour dalla spiaggia. A metà del percorso ci spostiamo quindi tutti sulle dune e inizia la guida su e giù tra montagne di sabbia. Il nostro autista trova poi un punto panoramico per farci ammirare la costa lambita dalle dune. Ci serve qualche snacks con le bevande e poi si riparte per il rientro. Sulla strada riusciamo a vedere molto da vicino una foca, uno sciacallo sdraiato sulla spiaggia e un geko della sabbia. Alle 12,30 siamo rientrati, ci godiamo un po’ di sole sul molo (circondati da ristoranti e negozietti vari, molto turistico) e poi ci rimettiamo in auto. Ritorniamo a Swakopmund percorrendo la strada interna che costeggia le dune (consigliamo di farla per vedere uno scenario diverso). Facciamo la benzina e poi partiamo per il Welwitschia drive (avevamo già acquistato il costoso permesso a Sesriem, ma comunque nessuno ce lo ha controllato, nonostante ci fosse il cartello di PERMIT REQUIRED).  Partiamo un po’ scettici e inizialmente delusi da questo giro. Dopo i primi chilometri piatti lo scenario diventa più interessante con una serie di viewpoint sul paesaggio lunare. Qui impariamo anche a riconoscere i licheni e a ravvivarli con l’acqua per vedere come si trasformano. Arriviamo fino al punto finale del percorso, passando attraverso il letto del fiume Swakop in secca, dove possiamo ammirare la pianta Welwitschia più grande al mondo che dà anche il nome a questo drive (ha più di 1000 anni!). Ritorniamo a Swakopmund in tempo per il tramonto che vediamo dal molo, anche se oggi siamo circondati da nuvole basse che impediscono i soliti colori. Per cena andiamo al Kucki’s pub, dove finalmente mangiamo il filetto di game (raccomandato per la qualità del cibo, anche se il locale è enorme e poco intimo, oltre al fatto che sono lenti).

Lunedì 14 agosto 2023 – Swakopmund → Palmwag (650 km)

Anche oggi terminiamo la colazione con una ostrica, e con calma partiamo in direzione Skeleton Coast. Prima di lasciare la città, facciamo un rapido giro in auto di Swakopmund, per ammirare anche il faro che ieri sera non avevamo visto. Usciti dalla città la prima sosta è per vedere il relitto della Zeila, uno dei pochi rimasti più o meno intatti e ben visibili dalla spiaggia. La strada corre parallela all’oceano in uno scenario abbastanza monotono. Passiamo Henties Bay, dove ci fermiamo solo per fare gasolio e comprare qualcosa al supermercato e la sosta successiva è Cape Cross. Paghiamo il biglietto di ingresso e ci dirigiamo alla piattaforma da cui ammirare migliaia di otarie spiaggiate. Sono talmente tante che occupano praticamente anche il parcheggio delle auto. Rimaniamo affascinati nell’osservare così da vicino questi animali e i loro comportamenti. Non siamo invece altrettanto affascinati dal paesaggio della Skeleton coast, e quindi decidiamo di fare un cambio di itinerario e abbandonarla passando dall’interno per raggiungere la nostra meta finale (Palmwag). Ritorniamo quindi a Henties Bay e prendiamo la strada che porta verso l’interno e che ci permette di passare dallo Spitzkoppe, il monte più iconico della Namibia anche se non il più alto. Lo scenario è notevole, anche se arriviamo a metà giornata con il sole alto. Purtroppo non abbiamo il tempo per fermarci e visitare questa zona ma possiamo solo ammirarla dall’auto, guidandoci attraverso (facciamo la strada che passa proprio ai piedi della montagna: al gate di ingresso ci fanno una carta che ci permette di passare attraverso in massimo 10 minuti senza dover pagare il biglietto). Da qui tiriamo a nord attraverso strade non bellissime che ci rallentano notevolmente il passo. Arrivati in zona Twyfelfontein, puntiamo a fare una sosta veloce per visitare l’Organ Pipes e la Burnt Mountain. Arriviamo al gate di ingresso e ci imbattiamo in una capanna con un ragazzo che ci chiede 500 NAD (circa 25 euro) per l’ingresso senza alcuna ricevuta nè documento formale che ci dia certezza che la richiesta è lecita (per darvi un’idea è un costo anche superiore rispetto all’ingresso del Sossusvlei). Decidiamo quindi di non entrare, anche considerando che abbiamo veramente poco tempo. In ogni caso questo tratto di strada passa attraverso un paesaggio molto particolare fatto di rocce isolate che ricorda vagamente la monument Valley americana. Arriviamo a Palmwag con il buio, facciamo il check in al camping, prendiamo la nostra piazzola. Birretta, cena e a dormire. Il campeggio e la struttura sono carini: in particolare consigliamo le piazzole con bagno privato, tettoia e tavolo. Quelle più classiche con bagno in comune sono in una zona meno panoramica e godono di meno privacy.

Martedì 15 agosto 2023 – Palmwag (100km)

Oggi abbiamo una giornata intera da passare qui a Palmwag ma senza particolari idee su cosa visitare nei dintorni. Probabilmente avremmo potuto evitare di fare 2 notti qui con il senno di poi (una notte l’avremmo potuta fare nella zona dello Spitzkoppe e solo la seguente qui, spezzando anche il lungo trasferimento del giorno precedente → qui entra sempre in gioco l’agenzia Gondwana che di base non prevede soste nelle zone dove non ha delle proprie strutture. tenetene conto se doveste affidarvi a loro e chiedete espressamente di modificare la proposta). Decidiamo quindi di fare un game drive nella Palmwag reserve poco a nord del nostro camping. Paghiamo l’ingresso al gate (qui accettano solo contanti), studiamo la cartina con i vari percorsi e partiamo a guidare su strade veramente molto dissestate (necessario sicuramente un 4×4 e considerate una velocità media di 20-30 chilometri orari). La riserva paesaggisticamente è molto bella, con queste formazioni rocciose colorate ma onestamente di animali ne vediamo pochi e da lontano (qualche giraffa e varie antilopi). Passiamo qui dentro comunque tutta la giornata, visitando anche 2 piccoli canyons e usciamo per il tramonto poco prima della chiusura. Torniamo al camping, birrette, cena e a dormire.

Mercoledì 16 agosto 2023 – Palmwag → Epupa falls (440 km)

gola

Sveglia con calma e colazione nella nostra piazzola, oggi dobbiamo trasferirci alle Epupa falls con molti chilometri di strada. Appena partiti, sul ciglio della strada avvistiamo un gruppo di giraffe e degli orici (praticamente più avvistamenti in mezz’ora di strada che ieri in 8 ore di game drive!). Facciamo una prima sosta e deviazione al Kowarib gorge trail 4×4, in cui ci mettiamo alla prova con la guida fuoristrada su terreno dissestato e sabbioso, percorrendo per 5 chilometri la gorge di questo fiume. Ci prendiamo gusto, il paesaggio è notevole e vorremmo proseguire ma purtroppo non abbiamo il tempo per farlo. Quindi ripercorriamo i 5 km fatti a ritroso e riprendiamo la strada principale. Facciamo una seconda sosta alle Ongongo falls (la strada per arrivarci è forse la peggiore che abbiamo percorso in tutto il viaggio ma ne vale sicuramente la pena!!) e paghiamo l’ingresso per avere la piscina naturale tutta per noi per un’ora. Fa molto caldo e un bagno rinfrescante nell’acqua fresca delle cascate è molto apprezzato. Ci rimettiamo in auto in direzione Opuwo, dove spezziamo l’ultimo tratto di trasferimento per fare gasolio e fare una spesa veloce (troviamo qui la carne di game e la carbonella per la cena Braai di stasera). Da qui inizieremo a vedere donne, bambini e uomini Himba sia in città che fuori. L’ultimo tratto di strada per le Epupa Falls sono 180 km che percorriamo in 3 ore e mezza vista la condizione della strada pessima. Arriviamo alle 8 con il buio, facciamo il check in all’Omarunga Camping, birrette questa volta nella nostra piazzola mentre cuciniamo la carne alla griglia.

Giovedì 17 agosto 2023 – 0 km

Ci svegliamo alle 6.30 per andare a piedi ad ammirare l’alba dalle Epupa Falls. Con la luce ci rendiamo finalmente conto della bellezza di questo posto, che iniziamo a percorrere a piedi subito dopo colazione. Passiamo i vari view point lungo il fiume Kunene a valle delle cascate e decidiamo di andare anche un po’ oltre alla ricerca dei coccodrilli spiaggiati. Purtroppo non riusciamo a vederne nessuno da vicino e verso le 13 torniamo al campeggio, perché il caldo è diventato insopportabile. Attendiamo qui un paio d’ore, alle 15 ripartiamo sempre a piedi camminando in direzione opposta (controcorrente) fino alla fine della strada attraversando il villaggio e vari campeggi lungo il fiume. Ritorniamo nella zona delle cascate e saliamo al viewpoint alto (bisogna pagare 50 NAD a testa alle persone del posto per salire, solo contanti) da cui ammiriamo le cascate con la luce del pomeriggio. Rimaniamo in zona fino al tramonto e poi torniamo al campeggio per birra, cena e a dormire. In prossimità delle cascate ci sono 2 camping/strutture: il nostro (Omarunga) è un’ottima struttura con la maggior parte delle piazzole che da direttamente sul fiume (evitate assolutamente le piazzole 9 e 10 che sono le uniche 2 che non danno sul fiume, non hanno ombra e confinano con la stazione di lavaggio di pentole/stoviglie/indumenti, quindi “godono” di un inquinamento acustico costante dalla mattina alla sera.). L’altro campeggio/struttura adiacente (Epupa falls lodge & campsite) dà invece direttamente sulle cascate e ha una terrazza panoramica, quindi ci sentiamo di consigliarlo se doveste trovare posto! (noi non ci siamo potuti andare perché dovevamo stare nel camping del Gondwana..).

Venerdì 18 agosto 2023 – Epupa falls → Hobatere lodge (415 km)

giraffe

Sveglia di nuovo alle 6.30 per vedere l’alba sulle cascate questa volta dal viewpoint alto, che risulta ancora più spettacolare con i riflessi rosa sull’acqua. Alle 8 siamo pronti a partire in direzione Ruacana lungo la strada D3700. Siamo probabilmente gli unici turisti che decidono di passare da questa strada (che è nota per essere stata molto difficile da guidare in passato e impraticabile in caso di pioggia, ma in realtà negli ultimi anni è stata sistemata e ora possiamo dire che è fattibile da un 4×4 senza problemi). Questa strada è panoramica perché segue il corso del fiume Kunene lungo il confine con l’Angola, la consigliamo se avete un po’ di tempo, anche perchè sarete soli in questo paesaggio suggestivo! Arrivati a Ruacana, facciamo una breve sosta per vedere la diga e le ex cascate prive d’acqua a causa dello sbarramento per la centrale idroelettrica. Ci fermiamo al paese di Oshifo per fare gasolio e un po’ di spesa (qui c’è un enorme supermercato dove potete trovare veramente tutto, carne compresa) e poi ripartiamo in direzione Hobatere Lodge. Stasera dormiamo qui essendo una delle strutture Gondwana in prossimità dell’Etosha west, su cui ci hanno forzatamente dirottato. Arriviamo in questa riserva privata alle 16 e percorriamo i 15 km per raggiungere il lodge incontrando vari animali (giraffe, zebre, antilopi varie). Ci sistemiamo nella nostra rondavel (vecchiotta, andrebbe risistemata.) e poi ci rilassiamo nella bella veranda comune con grandi vetrate e con vista su 2 pozze per gli animali. Abbiamo la cena compresa, sempre in veranda con vista sulle pozze ora illuminate, in cui arrivano un elefante e qualche sciacallo, oltre al wildcat. Dopo cena ci rilassiamo davanti al falò e alle 10 andiamo a dormire. Non mi sento di consigliare di pernottare all’Hobatere lodge, anche se la struttura è carina,  perchè è talmente vicino all’Etosha che conviene entrare direttamente e soggiornare dentro il parco. La riserva è piccola e, nonostante sembra ci siano tutti gli animali compresi i felini, noi non li abbiamo avvistati.

Sabato 19 agosto 2023 – Etosha (220 km)

Facciamo colazione e poi ci mettiamo in auto direzione Etosha. Oggi entriamo nel parco dove rimarremo 2 notti (in 2 diversi camping) e 3 giorni, dedicandoci solo al game drive. Premetto che non siamo particolarmente appassionati di questa attività (che abbiamo già sperimentato al Kruger e non solo in Sudafrica) ma non potevamo visitare la Namibia senza fare anche questa tappa dedicandoci un po’ di tempo. Entriamo dall’ingresso ovest (Galton gate), ci registriamo, paghiamo con la carta di credito e iniziamo a guidare alla ricerca degli animali. Le prime 4 ore della mattina avvistiamo poco, soprattutto antilopi varie e zebre. Decidiamo alle 13 di andare al Olifantsrus camping a fare il check in e a riposarci qualche ora prima di riprendere il game driving. Alle 15.30 usciamo di nuovo e il pomeriggio è molto più proficuo: in una delle pozze vicine al nostro camping riusciamo a vedere un grosso gruppo di elefanti, oltre a giraffe, zebre, orici, kudu e gli immancabili springbok. Rimaniamo in giro fino alle 18.30 e rientriamo pochi minuti prima della chiusura del gate per ammirare il tramonto dalla piattaforma panoramica del camping. Il campeggio è veramente minimale ma molto intimo, avendo solo una decina di piazzole e niente altro (lo shop è sostanzialmente un locale vuoto con un frigorifero contenente acqua e sidro). Fondamentale che arriviate qui con tutto quello che vi serve perchè non c’è nulla. Dopo cena torniamo alla piattaforma panoramica coperta e vediamo una iena intenta a bere dalla pozza sottostante. Purtroppo rimaniamo fino alle 22.15 quando spengono i fari senza altri avvistamenti.

Domenica 20 agosto 2023 – Etosha (295 km)

Alle 5.30 inizia inspiegabilmente (i cancelli aprono alle 7.30) il fermento nel campeggio e quindi ci alziamo anche noi essendo ormai svegli. Andiamo alla piattaforma sulla pozza prima dell’alba ma non ci sono animali. Quindi appena aprono i cancelli alle 7.30 circa usciamo e partiamo per il nostro game drive. La mattina è fortunata perché riusciamo a vedere in poco tempo un leone solitario, una leonessa con i suoi cuccioli, un branco di elefanti che ci attraversano la strada. Abbiamo guidato in direzione est per avvicinarci al nostro campeggio della notte. Sulla strada principale stavano facendo dei lavori e quindi abbiamo avuto dei rallentamenti. Abbiamo anche fatto la deviazione per la Fairy tale forest ma non ci ha impressionato particolarmente. Arriviamo al Okaukuejo camping per le 12.30, riusciamo a fare la spesa allo shop interno trovando anche la carne per stasera, facciamo il pieno di gasolio e ci riposiamo un po’ a bordo piscina in attesa dell’orario per riprendere il game drive. Questo campo è molto più simile ad un vero e proprio piccolo villaggio con tutto quello che può servire. Anche lo shop è abbastanza fornito e ci sono anche dei freezer pieni di carne di vario tipo (game compreso), oltre a ogni tipo di gelato. Alle 15 riusciamo e facciamo 2 giri, uno verso le pozze a nord ovest del camping e uno verso le pozze a sud est. Rientriamo giusto in tempo per la chiusura del gate abbastanza insoddisfatti, non avendo visto altro che zebre, giraffe, struzzi e ogni tipo di gazzella e 5 leonesse da lontano. Questo camping ha una enorme pozza illuminata famosa per i rinoceronti che vengono a visitarla di notte. E difatti, a partire dalle 20 e fino a che non siamo andati a dormire alle 23, è stato un continuo via vai di rinoceronti (ne abbiamo contati contemporaneamente almeno 7), di elefanti e di giraffe. Seppur con la luce artificiale dei fari abbiamo potuto osservarli fare varie attività: bere, fare il bagno, fare i bisogni fisiologici, accudire i cuccioli, probabilmente anche dormire in piedi. E’ stato interessante, anche se eravamo circondati da decine e decine di persone, per fortuna in rigoroso silenzio.

Lunedì 21 agosto 2023 – Etosha → Windhoek (740 km)

Anche questa mattina usciamo appena aprono i cancelli e oggi attraverseremo tutta la parte est del parco fino all’uscita di Von Lindequist. Ci fermiamo a tutte le pozze che incontriamo ed entriamo anche al camping Halali per fare una breve sosta. Siamo un po’ esausti di fare game driving e dopo 5 ore quando raggiungiamo il gate siamo quasi sollevati di aver finito. Il parco ci saluta però facendoci incontrare da vicinissimo un branco di elefanti che attraversano la strada e si fermano a 1 metro dal nostro finestrino per mangiare delle foglie. Facciamo i controlli in uscita e partiamo per il lungo trasferimento che ci porterà a Windhoek (500 km), per fortuna su una strada totalmente asfaltata che ci permette di viaggiare ad una buona velocità. Per le 18.30 siamo a Windhoek e andiamo al nostro hotel per farci una doccia prima di uscire per cena. Stasera alloggiamo al The Weinberg, un hotel molto lussuoso in cui ci fanno anche l’upgrade gratuito all’appartamento Loft, che in pratica è più grande di casa nostra. Per cena abbiamo prenotato al Joe’s beerhouse, molto turistico e affollato ma che tutto sommato ci è piaciuto. Mangiamo per l’ultima volta la carne di game, provando anche il piatto Bushman sosatie, che ci permette di confrontare diverse carni tra cui anche la zebra.

Martedì 22 agosto 2023

Ci svegliamo con calma, approfittiamo della ricca colazione dell’hotel, facciamo un veloce giro in auto per il centro di Windhoek, giusto per renderci conto che tutto sommato abbiamo fatto bene a non prevedere del tempo per visitare la città. Alle 9.30 siamo alla sede della Namibia2Go per restituire la nostra auto e farci portare in aeroporto per il rientro. La procedura di riconsegna risulta molto più snella e veloce di quello che ci aspettavamo (non hanno controllato praticamente nulla, hanno fatto solo un veloce giro all’esterno dell’auto).

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