In moto fino a Pamplona
Indice dei contenuti
Equipaggiamento:
N.2 bauletti da 46 litri riempiti con lo stretto necessario per una settimana (a metà viaggio pausa in lavanderia a gettoni!
N.1 tenda a tre posti
N.2 materassini gonfiabili stile mare
N.2 sacchi a pelo
N.1 borsa serbatorio
N.1 zainetto legato alla tenda
Prima tappa: km 390 circa
Partenza la mattina da Lodi direzione Sestriere in tangenziale e breve tratto di costosa autostrada fino a Torino centro per poi proseguire verso la pausa pranzo sul limite del territorio italiano: Sestriere.
L’intenzione era di pernottare la prima sera a Briancon, ma vista la molta (troppa) gente e soprattutto il tempo che non era dalla nostra prendiamo il coraggio di proseguire: Col de lautaret-Villar d’arene-La grave-Mont de lans
Le Bourg d’Oisans dove abbiamo comodamente dormito in un campeggio in festa, sotto una pioggia battente evitata a bruciapelo grazie al montaggio tenda effettuato in un tempo record, altro che la two second della quecha!
seconda tappa: km 200 circa
Baciati da un lieve sole partiamo verso Grenoble passando per Sechilienne, fino ad arrivare alla D531 direzione Villard de lans dove ci rinfociliamo prima di quel che proprio non ci aspettavamo: curve mozzafiato immerse in una fresca gola naturale. Dalla D531 ci siamo immessi sulla D103 che ci ha portato alla D518 per arrivare al Col de Rousset (1704mt) fino a Die, avendo anche la fortuna di imbatterci in uno dei tanti campi di lavanda il cui profumo inebriava l’aria. Non contenti siamo subito ripartiti verso Crest passando per la D93, Pontaix, Saillans. A Crest dormiamo in un campeggio a due passi dal centro, città giovane, vitale e… brindosa!
terza tappa: km 300 circa
Risveglio sempre sotto il simpatico sole che ci invoglia a far velocemente i fagotti per riprendere il nostro viaggio senza una meta ben precisa… Da Crest prendiamo la strada D104 passando da Flaviac, Privas, Aubenas, sostina veloce a Les Vans per procedere verso Mende attraversando il bellissimo Parc Nationale de Cevennes! Panino a Mende con annessa visita al centro cittadino per rilassarci e sgranchirci un pò le gambe… e meno male! che paesini particolari e colmi di storia! Arrivo serale a Millau passando per le Gorges du Tarn. In cui decidiamo di dormire presso un hotel visti i costi abbordabili (1 camera 35 euro), certo, in questo caso il bagno era davvero in camera!
quarta tappa: km 280 circa
Certo che la sveglia in un letto piuttosto che sotto una tenda è proprio tutta un’altra cosa! si affronta anche il viaggio, i kilometri con un altro spirito… Cavalchiamo le poderose e… brummmmm via verso Agen! La vista del Viaduc è unica! l’avevo visto in Tv, ma dal vivo ti rendi proprio conto dell’enormità di questa costruzione umana, il più alto ponte veicolare del mondo! Passiamo per Rodez, strada fredda, ventosa nonostante il sole, sosta anche all’incantevole e fiabesco St Cirq Lapopie (il più bel borgo della francia, patrimonio dell’Unesco), Cahors con breve sosta presso la cattedrale in cui le nostre motine non si son sentite sole, Villeneuve sur lot con altra visita alla particolare cittadina. Arrivati ad Agen il vero problema ora era il dove dormire, zero campeggi e soprattutto non si trova una stanza a buon prezzo…. fortuna vuole che nel perderci tra le vie l’hotel Regina ci apre le porte, sempre una quarantina di euro a camera, ma abbiam dovuto lasciare le moto in strada. Lasciamo Agen, città di passaggio, in cui però abbiam incontrato la sera un giovane italiano proprietario di un bel pub colmo di birre buone. Oggi ci attende…… vediamo un po’ la cartina… ma certo! L’Oceano! Non vediamo l’ora, siamo in trepidazione… quindi pronti e via! Chissà oggi in cosa incappiamo, ogni giorno rimaniamo a bocca spalancata per la bellezza inaspettata della natura che ci circonda… La N113 ci porta nella caotica (come tutte le grandi città) Bordeaux, passando per Marmande, La Rèole, Preignac… Parcheggiate le protagoniste subito capiamo di esser in una cittadona interessante, ma non sapendo come sia davvero optiamo per una comoda alternativa : giro con il trenino a pochi euro ma molto soddisfacente, tanto da capire che serve minimo un week end per visitarla al meglio. Presi dall’entusiasmo risaliamo sulle moto, non vediamo l’ora di veder però l’oceano! L’adrenalina sale, le bocche si asciugano e quindi via verso Sanguinet dove presi male inchiodiamo, ci guardiamo e diciamo: ma questo è l’oceano? Prendiamo in mano la cartina e subito ci rincuoriamo e via verso Biscarrosse … cacchio dovevamo andare dalla parte opposta… uff sta miriade di rotonde! Ci guardiamo attorno e non vediamo altro che la foresta.. il profumo di pini ci porta in montagna ed è difficile poi descrivere quel che ci ha abbracciati. E infatti… ecco uno dei posti più belli che potevamo immaginare: la Dune de Pyla! Qui campeggiamo due notti, e magari avessimo potuto fermarci di più! Campeggio scelto per disponibilità di posto, visto il periodo di alta stagione. è stato il camping più costoso, ma valeva ogni centesimo speso… e comunque 70 euro due notti, due persone, una tenda e due moto…. lascio voi dire se si tratti davvero di “essere costoso”!
sesta tappa: km 320 circa
Lasciamo questo paradiso e iniziamo a scendere verso la Spagna, volevamo tappare a San Sebastian, ma abbiam capito che sarebbe stato colmo di gente e noi, un po’ allergici alla troppa folla, cambiamo rotta. salutiamo l’oceano a Biarritz e puntiamo verso i Pirenei con la D918. Passiamo da Saint Jean Pied de Port, simpatica cittadina in festa, e impugniamo la D933 fino al confine per proseguire con la N135. Strade dei pirenei dolci, poco trafficate (ma a dire il vero anche il centro della Francia lo è sempre stato!), passato il confine ecco un benzinaio, mannaggia a noi che ci eravamo fermati da poco, qui la benzina è poco sopra l’euro! La N135 è famosa anche per essere il cammino per Santiago de Compostela passando per Pamplona, infatti lungo il tragitto (Orreaga) si possono incontrare pellegrini impegnati nel lavaggio calzini o altro! Pamplona è … Pamplona! È una città spagnola sul confine coi paesi baschi, festaiola e famosa per la tradizionale “fiesta de san firmìn”. Qui una notte in hotel, posteggio in strada, circa una quarantina di euro a camera… Dopo una festaiola serata tutti a nanna per riprender le forze… o ristabilizzarsi dalla cerveza?!
Settima tappa km 200 circa
Il sole mattutino ci stimola a proceder verso i Pirenei, per tornare in Francia, sentiamo già la mancanza di quella frescura e soprattutto delle fantastiche curvette mozzafiato….ebbene erano proprio quelle che ci aspettavano, ma non come pensavamo! Con la NA150 tocchiamo Lumbier per voltare sulla NA178 verso il confine. D’un tratto cattura il nostro sguardo un animale grossissimo che vola… accostiamo, fotografiamo e con nostro stupore (verificato poi da un cartello in loco) ci troviamo a due passi da una riserva naturale di Condor! Mamma che impressione! Sono a dir poco giganti e nonostante la loro maestosità riescono a mostrare un’eleganza inattesa . Proseguiamo il cammino seguiti dai loro sguardi dall’alto e bisogna ammettere che se non ci fossero loro saremmo proprio soli! Dopo aver superato qualche paesino spagnolo, ricominciamo a salire, cavalli selvaggi ci attraversano la strada più volte ed arriviamo al confine con la NA2011. Sorpresa, in spagna c’è il sole, in francia un nebbione che intimorisce non poco… ci mancavano le pecore! Passiamo il confine e ci fermiamo a mangiare in una locanda di passaggio, senza infamia e senza lodi, l’idea era quella di arrivare il più possibile vicino Lourdes, ma la visibilità, il freddo e soprattutto un cartello che indicava una località termale (Eaux Bonnes) ci convince a parcheggiare le moto almeno una notte, sperando che il domani sia migliore. Le terme erano stupende! Questo conferma che le migliori soste sono quelle non programmate!
ottava tappa km 320 circa
La mattina sveglia presto ed incanto, un sole da paura!!! la sera prima nel girovagare tra le viette del piccolo paese abbiamo scovato una lavanderia a gettoni ed eccoci qui a ripristinare i nostri vestiti! Ottima soluzione direi! Lavati ed asciugati, piegati e rimessi nei bauletti, pronti e via! Subito vi è un passo, il col d’Aubisque che porta direttamente al col du Soulor (per chi segue il ciclismo li conosce per il tour de France), strada in qualche punto stretta, navigata da auto e ciclisti, cavalli ed asini allo sbaraglio, ma che bellezza il parco naturale dei Pirenei! Proseguiamo verso Lourdes dove visitiamo il santuario, la grotta dell’apparizione della Madonna fortunati per la poca gente in quel frangente, ma delusi dal consumismo! Vie colme di hotel, punti di ristoro e negozi strabordanti di suppellettili! Non resistiamo a lungo anche a causa dell’afosa temperatura e cartina alla mano ci dirigiamo verso Tolosa. In avvicinamento sentiamo di non esser proprio stanchi quindi andiam avanti ancora e meno male! Carcassonne è un luogo incantevolmente fantastico! Patrimonio dell’Unesco è una città fortificata e restaurata composta da ben 53 torri! Qui abbiam trovato una camera dopo un’oretta che si cercava, i due campeggi erano zeppi ed alcuni hotel erano improponibili come costi! Appena fuori vi sono altri alberghetti anche da 60 euro a camera con posteggio moto interno (contando il luogo ed il periodo 30euro a testa non è moltissimo!)
Nona tappa km 120 circa
Sveglia, pronti e via, direzione mar Mediterraneo, ma di preciso non si sa! Pranziamo in quel di Narbonne in cui, con nostra sorpresa, assistiamo ad una rievocazione militare, con tanto di sfilata e corpo bandistico a seguire. Bella cittadina, simpatica e storica, visto che vi passava la prima strada romana che collegava la Spagna con l’Italia. Cavalchiamo le poderose e seguiamo il profumo della salsedine perdendoci un po’ in una riserva naturalistica rapiti da piccole viette che la traversavano. Finalmente caschiamo in un paesino dove per grazia divina (nel vero senso della parola) abbiamo trovato una piazzola in un campeggio un po’ fuori mano, ma era l’unico buco disponibile, visto il periodo! La sera una capatia in riva al mare non ce la toglie nessuno e mamma mia quanta vitalità! Cena rigorosamente a base di pesce che, stando un po’ attendi a dove fermarsi, si può spendere abbastanza poco,conclusione della giornata con un concerto sulla spiaggia… rientro al campeggio di Serignan e ci addormentiamo mentre guardiamo le stelle…
Decima tappa km 320 circa
Sveglia con il profumo di salsedine e la voglia di fuggire dal caos (anche perché non ci sarebbe più stato posto per dormire!) visitina veloce alla “famosa” Agde, via verso Sete e su su fino alla città dei papi: Avignone. Bella, particolare, colma di turisti, calda, apparentemente non troppo costosa e in ricordo della canzone “Sur le pont d’Avignon” ci riscopriamo alla ricerca del ponte su cui si ballava a tutto tondo… Trovato, immortalato e cantato, ora siamo pronti per proseguire sempre in ritorno verso casa…. Guidiamo fin dove riusciamo, ammaliati sempre dalla bellezza della Provenza, e con la N100 ci fermiamo a Greoux Les Bains per la notte. Paesino caratteristico in cui non vi era un buco di posto per dormire, ma all’ufficio del turismo, il nostro salvatore ha chiamato lo zio del cugino del fratello (per dire che non mi ricordo che parentela ci fosse) ma ci ha trovato una cameretta a 38 euro che pigliamo al volo! Ed alla faccia della cameretta! Era praticamente un appartamentino pulito, tranquillo e con posto per lasciare le moto senza pensieri… largo alle immagini!
Undicesima tappa km 230 circa
La natura a volte ci lascia senza fiato ed in questa giornata lo siamo stati per tutto il viaggio! Da Greoux les bains verso le Gorges du Verdon… non ci sono parole, davvero! E consigliamo la deviazione che abbiamo preso a Boulogne, in una piccola stradina a senso unico, panoramica al 2000 % e che riprende poi la D952… l’altezza, il profumo, l’elettricità che ti trasmettono determinati paesaggi è solo da provare. Arriviamo a Castellane, incontriamo simpatici motociclisti italiani ma si sta facendo pomeriggio quindi acceleriamo un poco il passo, costeggiamo il particolare Lac de Castillon, azzurrissimo, cristallino! Sosta a La Mure Argens, per proseguire poi verso Colmars dove facciamo una brevissima sosta prima di affrontare il col D’Allos…. La strada in quel periodo era colmissima di frane riducendola in molteplici tratti ad una corsia (non che prima fosse chissà che larga!) e curva dopo l’altra via… ho baciato terra quando ci sono arrivata! Cosa? Ancora 17km di tornanti… non ce la faccio più, oggi sono davvero stanca! Un caffè ed il pensiero che ancora tante belle cose ci attendono rigenerano in fretta… forza che ci è rimasta fino a Barcelonette… troviamo posto in un campeggio ultraeconomico: una notte, due moto, due persone, una tenda per un totale di 10 euro e 40 centesimi! Certo, picchettare la tenda ci ha devastati visto che ghiaia e piccole rocce formavan un buon duro pavimento… però ne è valsa la pena… cena in paese, in cui tra le altre cose incappiamo in una festa di paese, che storia! Ci addormentiamo sotto il rumore di una lieve pioggia. Non ho molte immagini, o meglio ho deciso di inserirne poche, ma spero che siano quelle buone che vi invoglino a raggiunger voi stessi questi piccoli grandi incantevoli luoghi che la dolce natura ci offre.
il giorno dopo che si è subito trasformato in ultimo km 340 circa
Ci svegliamo, con la voglia di andar sul monte bianco, ne avevamo parlato la sera prima e cartina alla mano sembrava parecchio fattibile, dormire ancora una notte sulle alpi e poi domani a casa… invece… mentre colazioniamo vediamo in Tv il meteo! Sul monte bianco aspettano la neve?! E soprattutto danno acqua acqua e solo che acqua (vino o birra no neh? Spilorci…) ci preoccupiamo non poco.. e decidiamo che questo è l’ultimo giorno di viaggio, con la speranza di far qualche altro giretto in moto prima dell’inverno. Che dirvi, la D900 ci aspetta, passiamo a malincuore il confine, ci fermiamo un attimo al rifugio a prender un qualcosa di caldo perché la differenza di tempo comincia a sentirsi e che ci dicono? Che arrivano le persone dall’Italia dicendo che piove a dirotto… vabbè, sarà la mia prima seria pioggia che prendo in moto! Scendiamo con la SS21, verso Sambuco, Demonte, e mamma mia… la chiamano pioggia questa?! Sono già bagnata da cima a fondo! Vero, non ho la tuta antipioggia, solo il sopra, vero non ho le scarpe tecniche, vero non ho i pantaloni (ho i jeans non sono in giro in mutande!) ma ripeto, questa non è pioggia! Queste sono continue secchiate d’acqua che ci accompagnano fino a Cuneo, Fossano, Alba e prendiamo l’autostrada a Asti, sperando almeno un poco nell’asfalto drenante e infatti… almeno smetto di sentir slittare la moto a ogni rotonda! La A21 ci accompagna fino a Castel San Giovanni per uscire e prender la direzione Lodi… al casello per fortuna c’era un ragazzo che ci ha aiutati con il biglietto, nonostante fosse nella borsa serbatoio con la sacca impermeabile era zuppo e non si leggeva molto… e nella sacca c’era pure il mio portafoglio con i soldini per fare benzina… secondo voi li ha presi il self service? Mi sa che “Qualcuno” impietosito ci ha mandato una macchina con dei ragazzi che ci han cambiato se no… proseguiamo sempre piano e quando arriviamo gridiamo: finalmente a casa… il freddo nelle ossa di questa tappa l’ho sentito per due giorni! Di questa tappa infatti non vi sono molte foto.. solo fino al confine, e per fortuna ho avuto l’acutezza di metter la macchina fotografica nel bauletto.
Il tutto per un totale di 3500km, metro più, metro meno…
Ad ogni tappa ho scritto “circa” riferendomi ai km perchè in google maps risultano di meno, ma non considera tutte le deviazioni fatte per onor della natura!
Riflessioni:
Ammetto che la Francia è proprio una bella nazione! e pernottare non costa come purtroppo in Italia, ma la metà! (qualcuno sa spiegarci il perchè?)
All’estero si sta nei limiti di velocità senza nemmeno troppo accorgersene… e le auto ti dan spazio per superare… ci si saluta sempre tra bikers, pure se si è in corsie opposte nelle tangenziali! non aspettate di essere stanchi per cercar il posto dove dormire… hihih… segui l’istinto che ti porta in nuove vie!
Ringraziamenti:
Ringrazio il mio compagno in primis che mi ha sopportato per tutto il viaggio, ringrazio Voi lettori e non, sperando che almeno un poco le immagini che ho caricato e le parole possano darvi una mano e anche la forza di affrontare con grinta e tenacia un bellissimo viaggio come questo!
Ringrazio me stessa che mi sono data un’opportunità fantastica a quattro mesi dall’acquisto della moto! grazie Poderosa!
E per ultimo ma non per importanza ringrazio sia il mio spirito guida che il mio angelo custode che di sicuro da lassù mi dan sempre una mano e non solo, sperando che non mi abbandonino mai!
Alla prossima!