Hawaii in agosto
Indice dei contenuti
1. Il nostro viaggio comprende una sosta iniziale a San Francisco seguita da una decina di giorni a Maui e Big Island.
2. Il periodo da noi scelto è stato molto buono. A parte la minaccia di due uragani, Iselle e Julio, insoliti per la stagione, l’estate si è rivelata un periodo eccellente: non è la stagione più costosa e maggiormente presa di mira dal turismo ed il tempo è stato ottimo.
3. Prezzi: inutile girarci intorno, le Hawaii sono una destinazione molto cara, per cui consiglio essenziale è cercare di prenotare gli hotel in anticipo, per evitare brutte sorprese. Molto costosi anche i supermarket (la giustificazione è che va importato tutto) ed al ristorante bisogna tenere sempre d’occhio i prezzi sul menu. Le escursioni, che a volte sono necessarie per apprezzare alcuni dei panorami più belli delle isole (ad esempio, Molokini e Kealakekua Bay) hanno anch’esse un costo esorbitante. In compenso, però, il servizio è molto buono. Ovviamente, non partite senza assicurazione (noi abbiamo utilizzato la Columbus).
4. Per i trasporti ci siamo serviti di una serie di linee aree. Oltre ad Alitalia (Milano – Roma) abbiamo utilizzato la US Airways (Roma – Charlotte e Charlotte – San Francisco), sempre in ritardo e con un servizio a bordo ordinario; in compenso però ci hanno fatto volare in business class nella tratta Charlotte – San Francisco, in quanto, a causa del ritardo, ci hanno riprogrammato su un altro volo. Per la tratta San Francisco – Maui (via Los Angeles) ed il volo di ritorno da Big Island a Londra, abbiamo utilizzato la American Airlines, discreta, mentre per il volo interno Maui – Big Island abbiamo volato Mokulele Airlines, un’esperienza fantastica perché ci ha consentito un volo panoramico. Londra – Roma con la British Airways. Abbiamo noleggiato l’auto dall’Italia tramite la Discount Hawaii Car Rental. Prezzi ottimi ($ 191.00 per settimana tutto incluso) e servizio tramite Dollar/Thrifty. Non ci hanno richiesto la patente internazionale.
5. Quanto alle guide, abbiamo utilizzato la Rough Guide Hawaii, la Frommer’s San Francisco e la Hana Highway Mile by Mile di John Derrick per la Hana Road. Tutte dignitose.
1° giorno
Il primo giorno viene trascorso in volo. A causa del ritardo del volo Roma-Charlotte, ci riprogrammano su un differente volo Charlotte – San Francisco. Il vantaggio è che voliamo in business class, anche se in tutta onestà non è che la differenza con la economy class sia poi così evidente. Atterriamo quindi all’aeroporto di San Francisco International molto più tardi del previsto (verso le 23). Prendiamo una navetta (Lorrie’s Airport Service, Tel.: 415.334.9000; $ 14) che ci porta al nostro B&B, il già sperimentato Castillo Inn (48 Henry Street; Tel.: 800 865 5112; castilloinn@yahoo.com; $ 90 più tasse per notte per una stanza doppia con bagno in comune e prima colazione fai da te).
2° giorno
Siamo già stati a San Francisco, per cui stavolta decidiamo di fare qualcosa di differente: un giro guidato del Tenderloin, la zona storicamente e socialmente problematica della città, proprio dietro Union Square. Abbiamo contattato dall’Italia Del Seymour, un signore che ha vissuto a lungo nella zona e che adesso organizza dei tour guidati nel quartiere (http://www.tlwalkingtours.com; offerta libera). Il tour è stato davvero interessante, oltre che insolito: Mr. Seymour ci ha accompagnato nelle case di accoglienza e di assistenza, ci ha illustrato i locali storici ed i progetti di riqualificazione della zona, della quale si cerca di mantenere il carattere. Se siete già stati a San Francisco o siete stanchi dei soliti itinerari, questo è caldamente consigliato. Dopo una sosta necessaria per comprare un paio di scarpe, complice il bel tempo, ci dirigiamo a piedi a Japantown, un quartiere secondario ma interessante, dove passiamo un paio d’ore con un tour autogestito. Sempre a piedi raggiungiamo North Beach dove, dopo una breve sosta alla City Lights, ci aspetta il Beach Blanket Babylon, spettacolo in scena da circa 40 anni (678 Green St.; http://www.beachblanketbabylon.com). Piacevole e con un cast di tutto rispetto, anche se non economico. Alla fine, ci incamminiamo verso il B&B, dove giungiamo dopo una breve sosta per la cena (It’s Tops Coffee Shop, 1801 Market St.; Tel.: 415.431.6395; ordinario).
3° giorno
Abbiamo già sperimentato il “San Francisco City Guides”, un gruppo no-profit che offre dei tour tematici per la città (Tel.: 415 557 4266; www.sfcityguides.org; un’offerta libera è gradita). Decidiamo di raggiungerli per il tour di Russian Hill, una zona residenziale a nord della città. Stavolta, per ragioni di tempo e distanza, decidiamo di prendere i mezzi e purtroppo uno di questi è il famigerato cable car, preso d’assalto dai turisti. Sinceramente continuiamo a non capirne la ragione, considerato che non è niente di speciale, ma la folla è tanta e ci ha quasi fatto correre il rischio di arrivare in ritardo all’inzio del tour. Consiglio: se proprio non potete fare a meno di utilizzarlo, per evitare la fila vale sempre il vecchio consiglio di scarpinare per qualche minuto e salire a bordo alla seconda o terza fermata! Russian Hill è una zona con dei bei palazzi storici, nonché quella Macondray Lane, fonte d’ispirazione della 28 Barbary Lane dei “Tales of the City” di Armistead Maupin. Le salite e le discese sono tante, ma il quartiere è molto piacevole. Al termine del tour, decidiamo di proseguire la giornata a Sutro Park, sul Pacifico e facciamo in tempo ad aggregarci ad un altro tour delle “San Francisco City Guides”. Sutro Park è un po’ fuori mano, ma ha una storia interessante. L’unico lato negativo è il vento freddo che inizia a soffiare ed è davvero fastidioso. Nel tardo pomeriggio ripassiamo da Japantown per un rapido sushi (Osaka ya, 1737 Post St.; Tel.: 415.922.2728) e concludiamo la serata al Victoria Theatre in zona Mission, dove assistiamo allo strabiliante “Sex and the City Live!”, una parodia dell’omonimo telefilm.
4° giorno
Come l’ultima volta che siamo stati qui, una delle esperienze più divertenti è noleggiare una bicicletta per girare la città. Anche stavolta scegliamo il Blazing Saddles (numerosi punti in città; Tel.: 415 202 8888; http://www.blazingsaddles.com). Prima tappa Haight-Ashbury, per dirigerci poi verso il Golden Gate Park. Se non fosse per il freddo e l’umidità, sarebbe una giornata molto bella. Arriviamo fino a Sutro Park e poi decidiamo di proseguire per il Golden Gate passando per il Geary Boulevard, dove facciamo una breve pausa caffè. Il Golden Gate è sempre uno spettacolo splendido, soprattutto quando fa la sua comparsa il sole. Al tramonto, dopo un gelato da Ghirardelli, torniamo verso North Beach: vogliamo replicare uno dei tours di maggior successo del San Francisco City Guides, vale a dire “North Beach by Night”, viaggio in quello che è stato da sempre il centro del divertimento e della controcultura cittadina. Alla fine restituiamo le bici e, dopo una triste cena in un posto un po’ squallido (Pinecrest Diner, 401 Geary St.), torniamo al B&B.
5° giorno
Sveglia all’alba: ci attende il transfer che abbiamo prenotato dall’Italia per l’aeroporto di San José tramite http://www.supershuttle.com. Giunti in aeroporto, aspettiamo un po’, poi prendiamo il volo per L.A. e successivamente quello per Maui, dove atterriamo in tarda mattinata. Dopo una lunga attesa per recuperare i bagagli, ritiriamo l’auto a noleggio e raggiungiamo la Iao Valley, prima tappa della nostra permanenza sull’isola. La valle è carina, ma la visita è davvero breve, per cui arriviamo molto presto nel nostro B&B (Aloha Lani Inn, c/o Melinda Mower, 494 Wainee Street, Lahaina; Tel.: 808.661.8040 o 800.480.8455; ; $ 99 più tasse la doppia con bagno privato). Il B&B è alquanto singolare, in quanto non è altro che una stanza nella casa di Melinda Mower, una signora molto simpatica ed estremamente disponibile. La stanza è un po’ piccola, ma carina e la casa molto accogliente e situata ai margini di Lahaina, che è molto piccola; il prezzo è davvero ottimo per Maui, per cui questa sistemazione è assolutamente da consigliare. Facciamo un giro a Lahaina, che è sostanzialmente un enorme centro commerciale. Ciononostante, è una cittadina gradevole e non ci pentiamo affatto di averla resa la base per le escursioni nelle vicinanze, soprattutto dopo aver visitato gli altri centri. Facciamo conoscenza con il nostro primo ananas – quelli di Maui sono notoriamente eccezionali – e concludiamo la serata con una cena presso l’Aloha Mixed Plate (1285 Front St.; www.alohamixedplate.com; Tel.: 808.661.3322; buono).
6° giorno
Sveglia presto e, dopo un’abbondante colazione in giardino, decidiamo di destinare la giornata alla visita della costa nord, iniziando da Kanapali. L’unico aspetto negativo è che i parcheggi sono quasi tutti degli hotel che insistono sulla costa, dunque a pagamento. Essere arrivati presto non ci consente di prendere possesso dei pochissimi posti liberi, per cui siamo costretti a pagare circa 20 dollari per la sosta. Perlomeno, è per tutta la giornata! La spiaggia è splendida, anche se lo snorkeling non è memorabile ed ancora più bella forse è la zona a nord della Black Rock, Kapalua Bay, con il valore aggiunto dell’essere proprio poco affollata. Dopo qualche ora ci dirigiamo verso Honolua Bay, ma per la scarsa visibilità ed il cielo un po’ nuvoloso, decidiamo di tornare nel nostro B&B. Cena presso il popolare “Cheeseburger In Paradise”, sulla strada principale di Lahaina e direttamente sul mare (811 Front St.; Tel.: 808.661.4855; lahainagm@cheeseburgerland.com; molto buono ed economico).
7° giorno
Ancora un giorno in cui ci svegliamo all’alba: ci attende l’escursione migliore di Maui, vale a dire lo snorkeling a Molokini. Abbiamo scelto di salpare con il catamarano Paragon: servizio molto buono e barca davvero bella. Molokini è un posto bellissimo e lo snorkeling è eccezionale: anche se arrivarci non è esattamente a buon mercato, se giungete fin qui non perdetevelo, anche perché la traversata è molto piacevole. In tarda mattinata torniamo a Maui e visitiamo le spiagge a sud, iniziando dalla splendida Turtle Town e proseguendo per Big Beach. In quest’ultima il bagno è sconsigliato, ma la spiaggia è molto bella comunque. Di ritorno a Lahaina per il tramonto, ceniamo al Lahaina Coolers (180 Dickenson St. # 107; Tel.: 808.661.7082; buono).
8° giorno
I giornali annunciano che l’uragano Iselle colpirà Maui nel pomeriggio, per cui c’è allerta sull’isola: le scuole sono chiuse e gli uffici statali, così come molti negozi, chiuderanno non oltre le 16. Al mattino, però, il sole risplende e decidiamo di andare verso sud. La prima tappa è la Riserva ‘Ahihi Kina’u, molto bella, anche se la visibilità subacquea lascia un po’ a desiderare. I parchi oggi sono tutti chiusi, ma riusciamo comunque a tornare nella bellissima spiaggia di Turtle Town, dove passiamo qualche ora. Non riusciamo, invece, ad accedere a Little Beach perché ci ferma un ranger; tra l’altro, il tempo inizia a peggiorare e questo ci spinge a tornare a Lahaina a metà pomeriggio. Inizia a piovere e la cittadina sembra un villaggio fantasma: uno dei pochissimi ristoranti aperti è il Lahaina Coolers, che ci accoglie anche questa sera.
9° giorno
Alla fine Iselle si è sentita molto meno del previsto. Di notte è piovuto molto ed il vento è stato davvero forte, ma al mattino c’è solo qualche nuvola. Non sappiamo se valga la pena incamminarci sulla celebratissima strada per Hana. Prendiamo quindi qualche informazione ed alla fine decidiamo di provarci. Il vantaggio di esplorare la strada in questa giornata è che non troviamo quasi nessuno e che le cascate, una delle principali attrazioni, sono cariche d’acqua. La strada ha in effetti dei panorami bellissimi che possiamo goderci in tranquillità, anche se a volte non è facilissimo trovare i punti di interesse. Purtroppo a fine pomeriggio la pioggia inizia a farsi sentire: arrivati in una Hana quasi deserta ceniamo rapidamente (Hana Ranch Restaurant, 5031 Hana Hwy, Hotel Hana Maui; Tel.: 808.248.8255; buono) e andiamo nella nostra cara, ma bella yurta (Luana Spa Retreat, Hana, Tel.: 808.248.8855; www.luanaspa.com; info@luanaspa.com; $ 170 oltre a tasse, la yurta).
10° giorno
Al mattino il tempo, per quanto non eccelso, è decisamente migliore rispetto al giorno precedente. Iniziamo con una visita all’ ʻOheʻo Gulch, che acquista un fascino sinistro con il mare agitatissimo e poi ripercorriamo la strada di Hana. Subito dopo il paesino sostiamo nel Wainapanapa State Park, il cui blowhole con il mare in tempesta è di gran lunga l’attrazione principale. Sulla via del ritorno pieghiamo verso la cima dell’Haleakala. All’inizio veniamo sorpresi dalla nebbia, ma poi, una volta superate le nuvole, ci troviamo dinanzi ad uno spettacolo magnifico. Degni di nota soprattutto l’interno colorato del cratere e la Silversword, una pianta che cresce esclusivamente in quel luogo. Tornati a Lahaina nel tardo pomeriggio, decidiamo di cenare nuovamente al Cheeseburger in Paradise ed andiamo a letto presto.
11° giorno
Sveglia all’alba: ci attende il volo per Big Island con l’ineffabile Mokulele Airlines, che regala un fantastico volo panoramico a noi ed agli altri 6 passeggeri! Appena atterrati, prendiamo possesso dell’auto e lasciamo i bagagli presso la casa che abbiamo trovato con Airbnb a Waimea. Il nome dell’abitazione non viene specificato in questo resoconto a causa di uno spiacevole episodio capitatoci la sera stessa. Infatti riteniamo si sia trattato di un incidente non imputabile alla proprietaria e non riteniamo giusto provocarle in tal modo un danno.
La prima tappa è la spiaggia di Waimea, bellissima, anche se il mare un po’ mosso non rende lo snorkeling ottimale. Passiamo poi qualche ora sulla vicina spiaggia di Hapuna, per poi riprendere l’auto e percorrere la Road 250, a volte carina, ma tutto sommato non esattamente memorabile. Tornati a Waimea nel tardo pomeriggio, ceniamo in un posto sinistro ed un po’ squallido (Paniolo Country Inn, 65-1214 Lindsey Rd.; Tel.: 808.885.4377; pci96743@hawaiiantel.net), ma la sorpresa peggiore l’abbiamo quando ritorniamo nella nostra stanza: mentre rientriamo ci rendiamo conto che il portico d’accesso brulica letteralmente di scarafaggi che evidentemente hanno creato un nido proprio davanti alla nostra porta. Ci precipitiamo all’interno, sbarazzandoci degli esemplari che ci seguono, per avvertire subito la padrona di casa. A onor del vero lei si aziona subito, ma ci rendiamo conto dell’impossibilità di risolvere definitivamente il problema. Ci accontentiamo quindi di farci sigillare l’ingresso con del nastro adesivo e di utilizzare come accesso quello principale riservato normalmente ai proprietari.
12° giorno
Dopo una notte alquanto agitata, al mattino ci aspetta una delle escursioni più belle di Big Island, Kiholo Bay. Per giungere nella baia è necessario percorrere in auto una strada sterrata e poi camminare una mezz’ora sulla costa, ma ne vale davvero la pena: il senso di pace e la fredda acqua cristallina sono impagabili. A questo si aggiunge anche una serie di incontri con le tartarughe giganti, che prolificano nella quiete del posto. Dopo una doccia nella nostra sistemazione ancora infestata, è ora di inerpicarci sul Mauna Kea. Non arriviamo in cima, ma ci fermiamo al centro informazioni. La visita però si rivela davvero deludente: la spiegazione dei ranger sulle stelle non è chiara, il posto è affollatissimo, gremito com’è di gruppi di turisti schiamazzanti. Pertanto, non ci fermiamo molto e facciamo ritorno nella nostra stanza, dove abbiamo la piacevole sorpresa di vederci rimborsare una notte dalla nostra ospite a causa del disagio.
13° giorno
Oggi è il primo giorno senza mare da quando siamo alle Hawaii. Decidiamo, infatti, di visitare la costa est e terminare la gita presso il Volcano National Park. La prima tappa è nella bella Waipio Valley, ma il tratto successivo fino ad Hilo, con l’eccezione delle cascate Akaka, è tutto sommato ordinario. Hilo, la città più piovosa degli Stati Uniti, ci accoglie con un pallido sole, che però non rende attraente un posto tutto sommato un po’ tetro. Molto più interessante l’ultima parte della giornata, vale a dire la lunga strada per Volcano: la costa è molto bella, anche se alcuni parchi sono chiusi per i danni provocati dall’uragano Iselle e la nostra stanza nel cottage (Chalet Kilauea, 19-4178 Wright Road; Tel.: 808.967.7786; www.volcano-hawaii.com; chaletkilauea@volcano-hawaii.com; $ 68 oltre a tasse per la doppia con bagno in comune; il nome della stanza è The Volcano Hale) proprio magnifica. Chiudiamo la giornata con la vista notturna alla caldera del vulcano Kilauea – da non perdere.
14° giorno
La giornata è dedicata alla visita del Volcano National Park. La prima tappa è l’”Iki Trail”, un agevole percorso di trekking nella caldera del vulcano. Bellissima vegetazione e colori meravigliosi. Il Thurston Lava Tube ed il Devastation Trail, brevi, ma molto interessanti, seguono a ruota. In auto percorriamo la Chain of Craters Road, il cui momento più spettacolare è alla fine del percorso, sull’oceano. Questa visita al Volcano National Park è uno degli highlights del viaggio a Big Island, per cui consigliamo vivamente di rinunciare ad un paio di giorni di mare per sostare in questa zona.
La tappa successiva è Kona, che raggiungiamo sotto una pioggia torrenziale. La sistemazione che abbiamo prenotato con Airbnb è una stanza immersa nel verde con bagno all’aperto alla periferia della città. Molto carina e la proprietaria, Antoinette, ed il suo compagno sono davvero ospitali (Private “Pueo” -owl- Room; ; € 60 a notte la doppia con bagno). La stanchezza e la pioggia incessante ci suggeriscono di cenare in un limitrofo ristorante giapponese che pare sia un’istituzione in città, il “world famous” Teshima Restaurant (79-7251 Mamalahoa Hwy.; Tel.: 808.322.9140), probabilmente l’unico ristorante giapponese al mondo dove il sushi viene servito solo una volta la settimana! L’esperienza è comunque discreta.
15° giorno
Ennesima sveglia all’alba: ci attende l’escursione in kayak al Captain Cook Monument ed alla baia di Kealakekua. Il tour in kayak è organizzato da un’agenzia molto vicina alla nostra sistemazione (Aloha Kayak Company, Tel.: 877.322.1444; alohakayak@yahoo.com). Kealakekua Bay è uno dei migliori posti per lo snorkeling a Big Island – e a ragione. Il posto è magnifico, anche se un po’ affollato. L’organizzazione dell’agenzia è impeccabile e la mattinata scorre liscia al mare; in più, riusciamo anche a vedere dei gruppi di delfini. Nel primo pomeriggio, dopo un bagno veloce in una spiaggia accanto al Great Place Of Refugees, dove abbiamo la fortuna di osservare da vicino una tartaruga gigante, ci trasferiamo a Kailua per la cena. Il paesino è una versione più povera di Lahaina, per cui la passeggiata dura poco. Cena in uno dei posti migliori delle Hawaii per rapporto qualità-prezzo, il “Big Island Grill” (75 5702 Kuakini Hwy; Tel.: 808.326.1153): ci portano talmente tanta roba che alla fine chiediamo la doggie bag!
16° giorno
Ultimo giorno di vacanza: per il bagno finale scegliamo il bellissimo Kekaha Kai Park, con un mare splendido e poco affollato, dove trascorriamo qualche ora di beatitudine. Prima di tornare alla nostra sistemazione sostiamo presso le wetlands di Kaloko-Honokohau, che sono però un po’ tristi. Recuperiamo i bagagli e decidiamo di tornare al Big Island Grill per l’ultima cena della vacanza, prima di fare rotta per l’aeroporto e prendere il primo dei sei voli di ritorno.