Mahalo Hawaii!

Quindici giorni alla scoperta di queste splendide isole
Scritto da: -Cla-
mahalo hawaii!
Partenza il: 09/10/2011
Ritorno il: 24/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Mahalo (grazie) Hawaii, per essere così affascinanti e averci fatto vivere un viaggio intenso e stupendo!

Il nostro non è stato il classico viaggio di nozze solo mare e relax: abbiamo visto 4 isole in 14 giorni (escluso il viaggio) e per questioni di tempo e per rendere la vacanza meno stancante possibile, abbiamo deciso a malincuore di saltare alcune mete, anche se molto interessanti e che andrebbero viste. Abbiamo infatti optato per un compromesso dedicando alcuni giorni solo alla vita di spiaggia. Quindi il nostro è un viaggio meno completo di altri di cui abbiamo letto il resoconto, ma è il nostro e quindi siamo contenti così, non senza la voglia di ritornarci ed esplorare tutto quello che abbiamo saltato.

La particolarità delle Hawaii non è solo nelle spiagge ma soprattutto nel resto: vulcani, foreste, montagne spettacolari.

Rispetto agli altri nostri viaggi più al risparmio, ci siamo concessi un hotel e dei bed and breakfast un po’ meno economici, privilegiando quelle che più ci piacevano, sempre senza esagerare, tutto sommato non abbiamo speso molto considerando che altre strutture erano molto più care ma non per questo più invitanti. Siamo stati principalmente in bed and breakfast (tranne ad O’ahu) per avere un’esperienza più diretta e a contatto con chi vive in questo paradiso e per evitare le strutture troppo fredde e turistiche.

Qualsiasi tempo avrete a disposizione da dedicare alle Hawaii, non sarà mai abbastanza: sono isole fantastiche, da scoprire, da vivere… e lasciarci il cuore.

O’AHU – 1° giorno

Partenza prestissimo al mattino e dopo circa 20 ore di volo e scali, arriviamo stravolti ad Honolulu che ormai è quasi mezzanotte, prendiamo l’autobus e raggiungiamo il nostro hotel Ilikai. Andiamo quindi a letto tardissimo dopo aver disfatto i bagagli ed esserci fatti una bella doccia calda.

L’hotel si trova all’inizio della spiaggia di Waikiki, è infatti uno dei primissimi hotel, poi se ne susseguono molti altri, anche più chic, ma direi che questo è più che ottimo, in più abbiamo trovato un’offerta super su booking.com e per 3 notti in una camera enorme vista mare all’ultimo piano (il 25°!) abbiamo speso circa 500 $ in tutto. Il parcheggio è a pagamento, come per tutti gli hotel della zona, e costa 25 dollari al giorno: ne vale la pena per la comodità di non dover cercare posto ogni volta che si torna (e a Waikiki è molto difficile trovarne).

La scelta è caduta su questo hotel anche perché dall’altra parte della strada si trova la sede della Alamo, dove ritireremo la nostra auto, e perché arrivando di notte, stare in un hotel di Waikiki con reception 24 ore su 24 h era l’unica scelta possibile (i B&B si trovano tutti fuori, verso Kailua, poi ci sono anche ostelli).

O’AHU – 2° giorno

Non abbiamo la colazione inclusa quindi andiamo subito a ritirare l’auto alla Alamo, una dodge enorme, ci sentiamo proprio dei veri americani!! Oggi decidiamo di girare un po’ la costa est e di arrivare fino a quella nord (obiettivo, per me, la famosa spiaggia di Lost!).

Proprio per evitare di alzarci troppo presto data la stanchezza, decidiamo di posticipare a domani la visita di Hamauna bay, parco dove è consigliato arrivare presto (purtroppo non si rivelerà un’idea geniale).

Prima tappa al Byodo-in temple, dove facciamo una rilassante passeggiata e le foto di rito: è un posto silenzioso e tranquillo, bello bello. Vicino c’è un supermercato e una serie di fast food, facciamo un po’ di spesa e mangiamo al mac donald’s, anche se io avrei preferito del sushi, ma il locale non ci ispirava fiducia.

Continuiamo il nostro itinerario verso nord: le spiagge qui sono erose dal vento, e poco balneabili, sono infatti famose soprattutto tra i surfisti. Da un punto panoramico ammiriamo il cosiddetto cappello cinese, e arriviamo fino alla spiaggia di lost (o almeno penso che lo sia, non è segnalata!); purtroppo è giù buio e dobbiamo andare via quasi subito, vediamo anche una povera enorme tartaruga morta.

Tornati in hotel, usciamo e facciamo le nostre prime compere di souvenir da Abc store dove ci regalano una borsa con sopra disegnate delle carine ballerine hawaiane e che ci sarà molto utile durante il viaggio per trasportare tutti i nostri (numerosi) acquisti. Davanti a noi c’è una sorta di centro commerciale e anche qui ci fermiamo, prima in un negozio che quasi svaligio e da cui devo essere portata via di peso, e poi in un takeaway dove prendiamo del sushi d’asporto, sta per chiudere (è presto non sono nemmeno le 9) e sono piuttosto seccati dalla nostra indecisione quindi ordino a caso. Mangiamo in camera e per fortuna è tutto squisito!

O’AHU – 3 giorno

Oggi è martedì… no! Appena sveglia, realizzo e mi ricordo con orrore che il parco di Haumauna bay è chiuso proprio di martedì! La guida mi guarda insensibile e mi conferma tutto: che disorganizzazione questa volta, è davvero un peccato dobbiamo perderci questa meraviglia! Pazienza, cerchiamo di rifarci e partiamo subito alla ricerca di una bella spiaggia.

Andiamo ancora verso est, passiamo da blowhole e vediamo il fenomeno abbastanza chiaramente, cercando di fare qualche foto sgomitando tra un’orda di giapponesi (gli unici bus di gruppi organizzati che abbiamo visto erano di giapponesi, persone secondo me civilissime ed educate ma che in viaggio e in gruppo sono spesso molto maleducate!). Il tempo non è clemente con noi oggi, ci sono troppe onde e nessuno fa il bagno, passiamo da sandy beach ed è davvero suggestiva. Considerando che non abbiamo ancora fatto colazione, con un po’ di anticipo rispetto all’ora di pranzo, ci fermiamo a mangiare in uno di quei localini da telefilm sulla strada, ci sembra un postaccio e invece mangiamo divinamente: molti piatti sono vegetariani o vegani, hanno panini ma anche insalate molto sfiziose, prendiamo due the e dal sapore sono inconfondibilmente fatti in casa e arricchiti con menta e frutta esotica, veramente gustosi; prendiamo poi dei cookies con gocce di cioccolato, appena sfornati e ancora caldi… qualcosa di meraviglioso! Il locale si chiama Waimanalo cafe ed è proprio pochi chilometri prima di arrivare all’omonima spiaggia.

Arrivati qui però alcuni cartelli indicano la presenza di meduse e di onde troppo pericolose, anche se intravediamo qualche temerario fare surf. Proseguiamo ancora e arriviamo nella graziosa Kailua e finalmente raggiungiamo l’omonima stupenda spiaggia: un bel venticello ci culla, il sole va e viene e passiamo qui alcune ore, torniamo prima di sera, vogliamo fare una doccia e un po’ di shopping in centro a waikiki per la nostra ultima sera. Quando arriviamo, la spiaggia è praticamente deserta, il sole sta tramontando e l’atmosfera ci piace moltissimo! Ci dispiace non averla vista di giorno e di non avere un giorno in più da passare qui. Passeggiamo per il centro di Waikiki in mezzo a moltissime persone (quanti negozi) e alla fine facciamo tardi per la cena e ci infiliamo velocemente in un ristorante cinese, Chang’s: scelta pessima! Prepariamo le valigie e andiamo a letto, con il pensiero della levataccia che ci aspetta per il volo su Big Island.

4° giorno – BIG ISLAND

Oggi dobbiamo alzarci prestissimo: alle 7.30 abbiamo il volo per Big Island. Partiamo quindi dall’hotel verso le 5.30 e riconsegniamo l’auto in aeroporto. Il tutto ci porta via pochi minuti, così come il check-in per il volo, che sbrighiamo autonomamente alle macchinette self service.

Facciamo una veloce colazione da starbucks con cappuccino e muffins ed è già ora di imbarcarci. In 40 minuti arriviamo a Kona e andiamo subito a ritirare la nostra auto alla dollar: una jeep liberty che abbiamo scelto per poter arrivare in luoghi meno accessibili come la green sand beach, ma che alla fine si rivelerà solo molto scomoda; con il senno di poi prenderemmo una semplice economy. Il sole è caldissimo e, sistemati i bagagli, partiamo alla volta della costa sud, facendo la prima sosta al parco nazionale Pu’uhonua o Honaunau (ingresso 5$ per veicolo). E’ un sito storico, con resti di un palazzo reale e statue raffiguranti le loro divinità. E’ piccolino e carino da visitare ma un po’ posticcio e non imperdibile; c’è da dire che la spiaggia nera pubblica all’esterno del parco è l’ideale per lo snorkeling (l’ingresso non è a pagamento). Facciamo però in tempo a stendere i nostri mini teli che il sole va via, l’acqua è fredda e io mi bagno per pochi minuti mentre Alberto fa una sessione di snorkeling a sua detta tra le più belle della vacanza; un cartello dice che c’è pure la possibilità di avvistare i delfini!

Lasciamo il parco e vorremmo visitare la chiesa dipinta di St. Benedict ma le curve infinite ci scoraggiano (soprattutto me!) e continuiamo nel nostro lungo percorso fino al villaggio di Volcano. Pranziamo in un altro locale sulla strada a base di ottimi hamburger con avocado e ananas e proseguiamo fino alla spiaggia di sabbia nera di Punalu’u dove non è il caso (almeno oggi) di fare il bagno! Ammiriamo e fotografiamo qualche tartaruga che spunta dall’acqua per mangiucchiare le alghe.

Purtroppo comincia a piovere a dirotto e quindi rinunciamo a vedere la spiaggia di sabbia verde: sappiamo che la strada per arrivarci non è delle migliori ed ormai è tardi, mancano ancora un bel po’ di miglia prima di arrivare a Volcano. Ci fermiamo in un supermarket sulla strada e compriamo qualcosa per il pranzo e la colazione dei prossimi giorni (che non abbiamo inclusa).

Arriviamo nel villaggio di Volcano che ormai è buio, e con un po’ di difficoltà troviamo il nostro cottage kahi malu: è bellissimo e spazioso, con due camere da letto, cucina, soggiorno, bagno e portico. Fa un freddo pungente e umido, ma abbiamo una stufa nel soggiorno e le coperte termiche nel letto, fantastico! Davvero un peccato passarci solo due notti! (350 $ in totale). Siamo a due minuti di auto dall’entrata del Volcanoes NP, che è aperto 24 ore su 24 (si paga l’ingresso solo una volta, 10$ a veicolo, ed è valido una settimana); stasera vogliamo proprio approfittarne per vedere l’eruzione del vulcano con il buio. Troviamo in cucina un messaggio della proprietaria e una scatola di cioccolatini per noi; la chiamiamo subito per avvisarla del nostro arrivo. Le chiediamo dove possiamo andare a cenare e lei ci consiglia una pizzeria aperta da un australiano, Kiawe Kitchen, sempre sulla via principale; arriviamo però che stanno per chiudere la cucina (sono solo le 20!). Ci propongono di prendere qualcosa da asporto e ordiniamo una pizza in due, buona ma decisamente cara (18$)!

Dopo aver mangiato comodamente nella nostra cucina, guidiamo verso il parco e in 5 minuti siamo ad ammirare il lento eruttare del vulcano Kilauea, il rosso che si staglia contro il nero. Con una torcia arriviamo (senza saperlo!) al museo Jaggar, il punto più vicino per osservare il vulcano, ce ne accorgeremo l’indomani riconoscendo il panorama con la luce. Fa freddissimo ma ne vale la pena! Torniamo al cottage e sprofondiamo nel tepore delle coperte, cullati dal rumore della pioggia che viene a trovarci durante la notte.

5° giorno

Ci alziamo presto e facciamo colazione nella nostra cucina con latte, cookies al cioccolato, uva e succo d’arancia. Ci chiama la proprietaria e chiede se può passare in modo da sistemarci con il pagamento e salutarci; facciamo una lunga chiacchierata, ci spiega la storia del vulcano e ci dà delle dritte su come organizzare la visita al parco. Kathryn è davvero una signora deliziosa.

Arriviamo al visitor centre e ci ritroviamo nel bel mezzo di una visita guidata, ascoltiamo le spiegazioni interessantissime del ranger sulle continue e inarrestabili mutazioni dell’isola dovute all’attività del vulcano e lo seguiamo nella passeggiata che porta ad uno dei primi panoramici; scattiamo qualche foto e poi continuiamo da soli il giro, percorrendo a piedi alcuni sentieri che portano ai diversi overlook e raggiungendone altri in auto. Vediamo il Lava tube, un tunnel scavato dalla lava e andiamo alle fumose steam vents, mentre la strada alla sulphur banks è chiusa. Ciò che si può o meno vedere in questo parco dipende strettamente dalle condizioni del vento e dell’eruzione, alcune zone sono chiuse perennemente mentre altre periodicamente. Affrontiamo il cosiddetto Devastation trail, e poi pranziamo con quello che abbiamo comprato ieri al super.

Riprendiamo l’auto e percorriamo la chain of craters road fino all’oceano (circa 80 km), sicuramente uno dei posti più incredibili e stupefacenti di tutte le Hawaii, se poi si ha la fortuna di poter vedere il cammino della lava fino al mare, vale la pena andare anche con il buio; noi purtroppo o per fortuna siamo capitati in un momento tranquillo della vita del Kilauea e non l’abbiamo vista.

Dopo aver girato in lungo e in largo per tutto il giorno, ritorniamo affamati alla pizzeria della sera precedente, stavolta in tempo per mangiare e sederci ad un tavolo (abbiamo notato che il locale è sempre pieno!) prendiamo ancora due ottime e carissime pizze. (64$!).

6° giorno

Salutiamo Kathryn e partiamo verso est passando per la costa, i paesaggi sono spettacolari e siamo attirati particolarmente da uno scorcio stupendo con due rocce in mezzo all’oceano. Poco più avanti scopriamo un giardino, l’Hawaii tropical botanical garden, e ci fermiamo a goderci le piante e i fiori meravigliosi sia originari dell’isola che importati nei secoli (entrata 15$). Il giardino è enorme e splendido, la passeggiata rilassante (a parte le numerose e assassine zanzare tigre!). Arriviamo anche ad un belvedere proprio sul punto che prima avevamo ammirato dalla strada: ci troviamo nella baia di Onomea. Un cartello racconta la leggenda delle twin rocks: un tempo due innamorati sacrificarono la propria vita per proteggere il villaggio da un possibile attacco, e si trasformarono in queste due rocce quasi avvolte in un abbraccio d’amore… poetico!

Proseguiamo verso le Akaka falls e paghiamo l’ingresso (1$ a persona o 5$ a veicolo); sentiamo già lo scroscio dell’acqua mentre camminiamo lungo il sentiero che porta ad ammirare la sommità della cascata. Dopo le foto di rito ci fermiamo lungo la strada principale vicino all’ingresso, dove ci aspettano moltissimi negozietti! Faccio incetta di parei, collane, braccialetti e borse; soddisfatta ci fermiamo in un minilocale e mangiamo due hamburger di tonno (20$).

Dobbiamo raggiungere la zona della Waipio valley, dove abbiamo prenotato una camera al B&B waipio wayside a Honoka’a e passiamo per Hilo (dove ovviamente piove!), ci fermiamo a Laupahoehoe, una costa di lava nera dove il mare si scatena con onde violente: lo spettacolo è ipnotizzante, non vorremo venir via! Infatti arriviamo anche oggi al nostro b&b che ormai è buio (il sole tramonta verso le 18 in questo periodo). Incontriamo subito la simpatica proprietaria Jacqueline, che ci prende simpaticamente in giro per la mole dei nostri bagagli, e ci offre un the caldo, che accettiamo molto volentieri. Mentre lei prepara la cena, chiacchieriamo della nostra vacanza e facciamo conoscenza con suo nipote, la sua dolce gatta e… le rane! Piccolissime e decisamente “canterine” ma per niente fastidiose, anzi hanno accompagnato il nostro sonno nella bella chinese room (164 $). Ci facciamo consigliare un posto per cenare e ancora una volta finiamo in una pizzeria, “Il mondo”, ma stavolta prendiamo insalata greca e ravioli con feta e pesto e per finire un gelato, tutto molto buono (36$).

BIG ISLAND – MAUI – 7° giorno

Ci svegliamo di buon’ora e facciamo colazione con Jacqueline e gli altri ospiti della casa, due signori texani. La colazione è buonissima e abbondante: mangiamo la frutta fresca del giardino della signora (frutto della passione e papaya), french toast e salsiccia, the e succo di mango e banana! Dopo una bella chiacchierata salutiamo tutti, ringraziamo Jacqueline per l’ospitalità e partiamo. Andiamo ad ammirare la poco distante Waipio valley.

Per scendere nella valle è complicato, con l’auto è quasi impossibile e a piedi è molto faticoso il ritorno essendoci una pendenza del 25%. C’è la possibilità di una visita guidata in furgoncino ma costa troppo per noi (55$ circa) e poi non abbiamo molto tempo, abbiamo il volo per Maui alle 13 e dobbiamo essere all’aeroporto di Kona almeno un’ora prima. La guardiamo quindi dall’alto e scattiamo qualche foto, stiamo poco perché pioviggina; continuiamo verso Waimea e poi non proseguiamo verso sud per la via più breve, ma vogliamo passare dalla Hwy-250, che sale fino al punto più a nord dell’isola e poi continua nella Hwy-270 lungo la costa verso sud.

Il percorso si rivela davvero molto panoramico ma la strada è piena di curve e sali e scendi che costringono a velocità ridotte, temiamo ad un certo punto di non arrivare in tempo a Kona ma alla fine ce la facciamo, riconsegniamo la jeep e partiamo per Maui con volo Hawaiian Airlines.

Appena arrivati a Maui, ritiriamo la nostra auto e andiamo subito a cercare una spiaggia nella zona vicina al nostro bed and breakfast The two mermaids. Scegliamo Ulua beach e qui facciamo il primo vero incontro ravvicinato con una tartaruga verde (sono bellissime ed enormi!) e abbiamo un assaggio dei meravigliosi colori dei pesci hawaiiani. Ci godiamo il sole in questa bellissima spiaggia e rimaniamo fino al tramonto. Raggiungiamo poi il nostro B&B a Kihei e troviamo una busta per noi con un messaggio delle due sirenette (le proprietarie Juddee e Miranda) che si scusano di non essere in casa per poterci ricevere e ci spiegano come raggiungere il nostro mini appartamento.

Lo studio è piccolino ma davvero bellissimo e arredato con uno stile allegro e attento ai minimi particolari, pulito e accogliente. Abbiamo anche un angolo cucina e all’aperto un tavolo, sedie e barbecue riservato per noi, l’entrata è privata e a lato piscina.

La piscina è stupenda e non le resistiamo: ci buttiamo subito! Siamo solo noi e ci godiamo il silenzio e l’atmosfera serale con le lucine ad illuminare tutto. Ci facciamo una doccia e usciamo per la cena: io voglio assolutamente provare il sansei seafood restaurant qui a Kihei (ce ne dovrebbe essere un altro a Kapalua). Mangiamo due piatti di ottimo sushi, una tempura di gamberi e due porzioni di dolce enormi, concludendo in dolcezza la nostra prima giornata a Maui! (60$ circa con refill di bevanda inclusa).

8° giorno

Ci svegliamo presto con un sottofondo bucolico di uccellini che cantano (scopriremo di avere un simpatico vicino di casa che ha il nido proprio sopra la nostra porta!); portiamo fuori tutto il necessario per la colazione, vogliamo gustarcela sul nostro tavolo privato di fianco alla piscina. Abbiamo trovato il frigo pieno di yogurt, marmellata, crema di formaggio, burro di arachidi, bagel, succo di arancia e guava, caffè e tè. Ogni mattina inoltre le gentili proprietarie lasciano fuori dalla porta un cestino con frutta fresca e un dolce fatto in casa. Mentre stiamo mangiando, una di loro (Juddee o Miranda, non sono riuscita a distinguerle per tutto il nostro soggiorno da loro!) ci saluta dalla finestra visto che ieri non ci siamo visti, facendoci le congratulazioni per il nostro matrimonio. Chiacchieriamo un po’ e le chiediamo anche se possiamo prendere le boogie boards che abbiamo visto vicino all’entrata, le porteremo sempre con noi durante questi giorni.

Appena partiti, guidiamo lungo la strada principale di Kihei in cerca di un posto in cui prenotare un’escursione a Molokini, e ci fermiamo in uno degli onnipresenti Snorkel’s Bob a chiedere informazioni. Ci spiegano le varie opzioni e la commessa ci consiglia di scegliere tra una gita di qualche ora di solo snorkeling in gommone (che vanno a velocità altissima) per i più esperti nuotatori e una più costosa ma più adatta anche ai principianti che dura mezza giornata con colazione e pranzo inclusi; scegliamo chiaramente la seconda (per colpa mia che sono la più scarsa!) e prenotiamo per la mattina seguente, pagando in anticipo (160 $). La compagnia è la Friendly charters e la barca si chiama Lani Kai; ci consiglia questa perché parte prima delle altre e ciò consente di stare in acqua per almeno un quarto d’ora da soli prima che arrivino le altre barche con le orde di turisti.

Andiamo poi verso nord est, vogliamo vedere la spiaggia di Ka’anapali, ma una volta arrivati in zona vediamo che le stradine per il mare sono spesso nascoste dai resort e i parcheggi sono tutti riservati ai clienti degli hotel, forse appositamente per scoraggiare i poveri mortali come noi… Dopo numerosi tentativi, torniamo indietro e ci fermiamo a Hanakao’o Beach Park che si trova di fronte ad un cimitero, un chilometro circa a sud di Ka’anapali. La spiaggia è carina e piena di locali, c’è una sorta di festa con tanto di musica e presentatore, e molti ragazzi entrano in acqua con le canoe; ci ricordiamo che oggi è domenica, quindi questa è la vita che fanno gli hawaiiani nel weekend, eh niente male! Io faccio un po’ di snorkeling, mentre Alberto prova a fare body surf, imitando alcuni ragazzini davvero bravissimi: uno è talmente piccolo, carino e capelluto che mi ricorda la bimba protagonista di Lilo e Stitch.

Proseguiamo ancora verso nord e ci fermiamo a Kapalua, stupenda spiaggia di fronte ad altri resort; cerchiamo un posto in cui pranzare ma vediamo solo ristoranti di un certo livello e ci accontentiamo dell’unico chiosco presente, che vende solo gelati e bibite e noleggia diverse attrezzature, anche ombrelloni. Qui facciamo snorkeling e incontriamo ancora una dolcissima tartaruga verde che arriva fino a riva e non è per niente spaventata; la corrente è un po’ forte però e io vengo trascinata sui coralli, dove mi faccio male urtando la schiena, che male! Ci godiamo il sole fino al tramonto, e vediamo anche un matrimonio celebrato sulla spiaggia. Tornati a casa, telefoniamo alle signore avvisandole che l’indomani dobbiamo partire molto presto e non abbiamo tempo di fare colazione, e ci propongono di lasciarci la frutta nel frigo in modo da poterla mangiare al nostro ritorno.

Anche stasera restiamo a Kihei e ceniamo da Cafè Olei (45$), anche qui sfioriando la chiusura, e sono solo le 20! Il posto è carino e un po’ chic, mangiamo dignitosamente ma non così bene, sarei ritornata più volentieri al Sansei seafood.

9° giorno

Dobbiamo trovarci al porto di Ma’alaea alle 7 quindi partiamo assonnati verso le 6, un po’ di strada da fare c’è ed essendoci lavori in corso, ci avevano consigliato di partire prima per cercare parcheggio. Arriviamo in anticipo e aspettiamo ulteriormente perché la nostra barca arriva in ritardo. Quando partiamo notiamo che le altre barche sono più grandi e ci sono molte più persone, noi siamo invece solo in una decina, per quanto ci riguarda è un buon inizio! Facciamo conoscenza con l’equipaggio, in particolare chiacchiero molto con la ragazza che si occupa di darci maschere e pinne e segue chi vuole fare snuba, una sorta di immersione a piccole profondità senza bombole (o meglio con le bombole sulla barca): per questa attività c’è un sovrapprezzo di 50$ e noi preferiamo concentrarci sul resto. Mentre navighiamo ci servono un’ottima e abbondante colazione, il tempo è splendido e il vento ci sveglia per bene. Dopo circa 40 minuti scorgiamo all’orizzonte il profilo a mezzaluna di Molokini, uno dei luoghi migliori per lo snorkeling a Maui. Ci fermiamo vicino all’isolotto e con le nostre attrezzature ci buttiamo in mare. Succede proprio come ci aveva detto la ragazza di snorkel’s Bob: le altre barche sono più grandi e cariche di gente, arrivano un po’ dopo di noi e rendono più difficoltoso godersi a pieno le nuotate. Le foto più belle le facciamo infatti prima del loro arrivo, anche se la qualità della macchina subacquea che abbiamo è molto bassa. Dopo mezz’ora ci richiamano sulla barca e riprendiamo la navigazione di nuovo verso Maui, più precisamente a turtle town, dove ovviamente si trovano molte tartarughe!

Altro tuffo ad ammirare queste simpatiche creature e qui si consuma la “tragedia”: mio marito perde la fede in acqua, cerchiamo di recuperarla anche con l’aiuto del capitano che si immerge ma il fondo sabbioso e la corrente non aiutano: pazienza, si può dire che ora giace in un paradiso in compagnia delle tartarughe! Mentre ritorniamo al porto, pranziamo con pane, carne e salumi, verdure e una dignitosa insalata di pasta.

Contentissimi della mattinata e della nostra scelta, recuperiamo l’auto sotto un sole cocente e torniamo a Kihei, dove ci fermiamo in un supermercato e facciamo spesa per domani, in vista dell’escursione ad Hana.

Raggiunto il nostro studio facciamo un riposino: siamo un po’ cotti e decidiamo di goderci la nostra piscina per tutto il pomeriggio, siamo ancora una volta soli e mangiamo la frutta che le signore ci hanno lasciato nel frigo…che relax! Prima che faccia buio partiamo per Lahaina e lungo la strada ci fermiamo ad ammirare il tramonto e a fare qualche foto romantica.

Gironzoliamo per la vivace Lahaina piena di vita e di negozi (ovviamente ci scappa del buon shopping, anche se i prezzi sono più alti di quelli che abbiamo trovato altrove) e mangiamo da cheeseburger in paradise: che posto fantastico! Vale già la pena solo per il locale, veramente ricco di particolari “american”, in più si trova sulla spiaggia, c’è musica dal vivo e mangiamo molto bene (mi sogno ancora le patatine!) (45$). Passeggiamo fino all’auto e torniamo a casa, Maui ci sta piacendo moltissimo!

10° giorno

Oggi è il nostro ultimo giorno a Maui, e lo dedichiamo alla famosa “road to Hana”, la strada a nord dell’isola, che parte da Pa’ia e arriva fino oltre la stessa Hana, a Ohe’o Gulch. Sono circa 80 km e il percorso è rallentato da molte curve e ponti ad una corsia (le compagnie di autonoleggio cercano di rifilare delle jeep per affrontare al meglio questa strada, ma non è assolutamente necessario, basta una economy).

Riempiamo il frigo che abbiamo nell’appartamento con panini e frutta comprati al super ieri, e partiamo subito dopo colazione. La prima sosta è al punto panoramico che domina Ho’okipa beach, dove vediamo moltissimi surfisti all’opera: le onde sono spettacolari e rimaniamo affascinati dalle prodezze di questi ragazzi.

I paesaggi che si susseguono sono interessanti, e verdissimi, ma sicuramente ciò per cui vale la pena intraprendere questa strada è sicuramente la spiaggia di lava nera del wai’anapanapa state park: il paesaggio sferzato dal vento, il contrasto tra il verde, il nero e blu… veramente fantastico! Pranziamo al sacco sui tavoli da pic nic, e qui assistiamo ad una scena incredibile: una guida locale che apparecchia con tovaglia, piatti e posate non di carta, per due signore straniere, non siamo riusciti a contare quante portate diverse c’erano!

Dopo una brevissima pennichella continuiamo lungo la strada e arriviamo alla spiaggia di Hana, ci fermiamo qui per un bagno veloce: io alla pensionata, mentre Alberto continua i suoi esperimenti spesso ben riusciti con la boogie board. Non andiamo a cercare la spiaggia di sabbia rossa perché non riusciamo a capire che strada prendere (a piedi), non ci sono indicazioni e ormai sono quasi le 17, dobbiamo rifare la stessa lunga strada a ritroso, non c’è altro modo.

Torniamo indietro e la strada sembra non finire mai, io non ne posso più delle curve, e anche l’autista, amante delle strade di montagna, non ne può più! Ripassiamo dalla stessa spiaggia del mattino e vediamo ancora moltissimi surfisti in acqua, anche se ormai è buio! Arriviamo a Kihei stanchissimi, e ci fermiamo a cenare in un triste burger king sulla strada verso il nostro b&B qui troviamo ad attenderci una bottiglia di sidro e un biglietto di auguri da parte delle nostre gentili ospiti. Brindiamo e prepariamo le valigie per la partenza di domani.

11° giorno MAUI – KAUAI

Abbiamo il volo per Kauai alle 9, partiamo quindi molto presto; ieri avevamo lasciato un biglietto nel cesto della frutta per ringraziare Juddee e Miranda per l’ospitalità e avvisarle di non preparare la colazione per noi. Mentre stiamo per uscire però sentiamo una voce arrivare da fuori e una di loro ci saluta dolcemente con un banana bread fatto in casa con cocco e macadamia che mangeremo in aeroporto (soffice e delizioso!).

Arrivati a Kauai solita trafila per il noleggio alla Dollar: bus-navetta per gli uffici e poi eccoci lungo la strada a cercare una spiaggia, prima delle 15 non possiamo fare il check-in al B&B (Kauai country inn, a Kapa’a, sulla costa orientale). Dopo aver fatto spesa e pranzato con due ceasar’s salad in un centro commerciale a Lihue, ci dirigiamo verso sud. Ci fermiamo a Poipu beach, dove non fatichiamo a notare una delle caratteristiche principali dell’isola: ci sono galli e galline ovunque! Ai bordi delle strade, e persino appunto in spiaggia. Poipu è bellissima e presenta tratti adatti allo snorkeling: l’acqua è cristallina, i coralli arrivano a tratti fino a riva, il sole splende e il venticello è piacevolissimo. Alcuni punti sono più pericolosi per via della corrente forte e altri più tranquilli con sabbia, adatti anche ai bambini. La spiaggia infatti è piena di famiglie e piuttosto frequentata, ma lo stesso molto godibile.

Nel tardo pomeriggio andiamo a Port allen a prenotare per domani la crociera alla Napali coast. Tra le tante agenzie scegliamo la Blue Dolphin e scegliamo la crociera più lunga del mattino, di 5 ore e mezzo, con snorkeling, colazione e pranzo compresi. Paghiamo in anticipo (139 $ a testa) e anche qui riesco a fare shopping! Soprattutto trovo finalmente una maschera degna di questo nome adatta al mio visino, dopo numerosi tentativi andati a vuoto.

Sulla strada di ritorno ci fermiamo ad un viewpoint da cui si intravede il Waimea canyon; per cenare decidiamo poi di fermarci ancora alla court food del centro commerciale a Lahaina e scegliamo “hawaiian barbecue” attratti dal profumo di carne arrosto: mangiamo purtroppo malissimo!

Arriviamo ancora una volta al nostro B&B con il buio (è pure un po’ distante dal centro del paesino) e troviamo una busta sulla porta con i nostri nomi e la chiave magnetica. Il nostro appartamento, Plumeria suite, è molto spazioso e carino! Abbiamo un pc con collegamento internet e ne approfitto per ricollegarmi con il mondo e salutare alcuni amici. Troviamo anche una bottiglia di vino californiano, dei cioccolatini, e decidiamo di gustarceli immersi nella vasca idromassaggio: relax completo!

12° giorno

Ci alziamo presto e saltiamo la colazione, dobbiamo essere alle 7 a Port allen per il check in alla Blue dolphin. Depositiamo le scarpe (sulla barca si sta a piedi nudi…) e partiamo con un mare calmissimo e un sole splendido, non siamo nemmeno in troppi, circa una trentina. Anche stavolta siamo contenti della scelta perché già noi siamo in tanti, ma altre agenzie hanno una fila di persone anche più lunga fuori dalla porta! Dopo pochi minuti ci fermiamo in un punto ideale per lo snorkeling, indossiamo l’attrezzatura e ci tuffiamo! Ancora i soliti splendidi pesci colorati che ci nuotano intorno, tutto stupendo anche se l’acqua è un po’ freddina; alla fine ci raggiunge anche una tartaruga, e in lontananza vediamo un paio di delfini! Ritorniamo a bordo e ci servono la colazione. Il personale è gentile e si prodiga a portare bevande, snack e a farci foto per tutto il tempo.

Presto ci raggiunge un gruppo numeroso di delfini, corriamo tutti sul ponte e li ammiriamo saltare e tuffarsi in acqua, giocano con noi che li incitiamo e stanno vicinissimi alla barca, sono stupendi! Dopo un po’ ne incontriamo di altri e per non spaventarli il capitano (che parla, parla, ma quanto parla!) ferma la barca e per un bel po’ stiamo ad ammirarli. Riprendiamo la navigazione con sempre maggiore velocità e su suggerimento dello staff scatta il momento “foto alla Titanic”! Simpatico e divertente.

Finalmente raggiungiamo la Na Pali coast in tutta la sua bellezza, che posto fantastico! L’unico modo per ammirarla è via mare o in elicottero, imperdibile! Quando invertiamo la rotta, è già ora di pranzo: pane, affettati, verdure e cookies finali. Purtroppo il mare si ingrossa sempre di più e diventa impossibile stare sul ponte (una lavata mi basta per capirlo!), andiamo sotto coperta; il vento è fortissimo, le onde alte, io soffro il mal di mare… non vedo l’ora di arrivare. Dopo una interminabile ora arriviamo a destinazione, in porto le condizioni sono ottime, e io sto benino (santa xamamina!).

Tornando verso “casa”, ci fermiamo al Waimea canyon, una sorta di Grand canyon per conformazione e colori, ma in miniatura. Lo ammiriamo dai vari viewpoint e arriviamo fino al punto da cui si può vedere una parte della Na Pali coast e anche in lontananza il mount Wai’ale’ale, uno dei punti più umidi del mondo. Arrivati a Kapa’a, ci fermiamo per cena al Brick owen, che vediamo sulla strada principale. Vediamo cosa servono e scegliamo il buffet pizza: per 14,99$ a testa si può prendere a buffet quello che si vuole, oltre alla pizza ci sono insalata, zuppe, pasta e dolci. La pizza è all’americana, croccante e molto condita, ma a parte il pepe nel sugo(!), e più che buona e ci saziamo a dovere.

13° giorno

Oggi dedichiamo la giornata alla costa nord; per strada ci fermiamo in un super e facciamo spesa per il pranzo. Abbiamo voglia di cose sane e scegliamo insalata di pollo, verdure e frutta già lavata e tagliata, sono molto ben forniti, niente a che vedere con i classici market americani pieni di schifezze!

Ci fermiamo ad Anini beach e ci godiamo questa bellissima spiaggia quasi deserta; l’acqua però è un po’ fredda e la mia sessione di snorkeling dura poco; si mette anche a piovere, ma per fortuna sono solo poche gocce e prestissimo spunta il sole. Approfittiamo delle docce e poi dei tavolini da pic-nic per pranzare. Continuiamo verso ovest e arriviamo ad Hanalei, ci fermiamo ad ammirare la baia e la spiaggia, ma anche qui pioviggina e la spiaggia non ci affascina più di tanto, quindi decidiamo di proseguire e cercare quello che più ci interessa oggi: la famosa tunnel’s beach! Non è per niente facile trovarla, il punto migliore si trova provenendo da Princeville subito dopo il segnale che indica il miglio 8 della statale. Ci fermiamo per qualche foto a Lumaha’i beach, molto selvaggia e pericolosa e poi arrivati a destinazione, giriamo un bel po’ avanti e indietro lungo la stessa strada, che sappiamo essere quella giusta ma non vediamo l’ingresso per tunnel’s beach, che è nascosto dalle case locali, non è facile nemmeno trovare un parcheggio. Finalmente ce la facciamo e la nostra meraviglia di fronte a questo angolo di paradiso ci ripaga di tutta la fatica! Qui lo snorkeling è imperdibile, sicuramente il luogo migliore tra quelli visti: ci sono tunnel di lava sott’acqua, la barriera corallina arriva fino a riva (ci sono punti sabbiosi però dove è facile entrare), la sabbia dorata, l’acqua turchese, i pesci sono tanti e colorati… qualcosa di stupendo! Ci godiamo anche il tramonto, poi ci spostiamo più avanti in cerca di docce, ci sistemiamo e ripartiamo. Ceniamo a Kaapa al Lemongrass Grill, ristorante molto carino e curato nell’arredamento, ma il personale è freddo e soprattutto spendiamo un po’ troppo e non mangiamo poi così bene.

14° giorno

Oggi vorremmo andare ancora a nord ma strada facendo ci accorgiamo che il cielo non promette nulla di buono; infatti comincia a piovere e più andiamo verso nord e più peggiora. Arrivati ad Hanalei, chiediamo informazioni e ci dicono che oggi qui probabilmente pioverà tutto il giorno, quindi torniamo verso sud, dopo aver comprato del sushi e della frutta in un super. In effetti qui c’è il sole e dopo Poipu beach cerchiamo una spiaggia che ci piaccia, in una ammiriamo solo dei surfisti, infine arriviamo a beach house beach, dove facciamo snorkeling e poi pranziamo. La corrente è forte però e infatti molti fanno anche surf.

Ci spostiamo ancora ma comincia a piovere pure qui a sud, in una spiaggia vediamo moltissime feste di locali con addobbi, cibo, addirittura una pentolaccia a forma di tartaruga! Ci ripariamo dalla pioggia sotto una di queste strutture e vediamo quanto qui siano sempre con il sorriso sulle labbra e socievoli; nonostante siamo degli intrusi, ci salutano e ci chiedono di dove siamo. La pioggia non smette di scendere e quindi torniamo al b&b piuttosto presto per i nostri standard, per fortuna qui non piove.

Stasera si cena all’Olympic caffè in centro a Kaapa, un bel locale al primo piano che dà sulla strada e che abbiamo visto sempre pieno di gente. Infatti si mangia benissimo ed è molto vivace e frequentato sia da locali che da turisti. Prendiamo due fantastici hamburger, che qui servono con chips o frutta a scelta!

15° giorno – KAUAI – O’AHU – ITALIA

E’ l’ultimo giorno prima del lungo viaggio di ritorno; abbiamo il volo per Honolulu da Kauai alle 12 circa e quello per l’Italia alle 22, quindi abbiamo pensato di lasciare i bagagli in aeroporto e di riempire il pomeriggio visitando Pearl Harbour. Scopriamo però dal sito dell’aeroporto che non c’è un deposito bagagli, ma esiste una compagnia esterna che si occupa di tenere i bagagli fino a quando si ha bisogno; ci segniamo il numero e vedremo il da farsi una volta arrivati ad Honolulu.

Oggi saltiamo volentieri la scarsa colazione del B&B e ci concediamo una favolosa e abbondante colazione all’Olympic cafè con frutta fresca e pancakes al cioccolato! Dopo un’ultima passeggiata a Kaapa, riconsegniamo l’auto e voliamo verso Oahu.

In aeroporto ad Honolulu chiediamo informazioni circa la compagnia che si occupa del servizio bagagli, e decidiamo di fidarci: telefoniamo e ci mettiamo d’accordo sul luogo di incontro. Dopo pochi minuti ecco che arriva un furgoncino guidato da un simpatico signore, che conta i nostri bagagli e li contrassegna (paghiamo 2$ a borsa). Siamo un po’ perplessi a dire il vero, lo teniamo un po’ d’occhio e poi andiamo a prendere l‘autobus che passa per Pearl Harbour. In fondo abbiamo con noi gli oggetti di valore mentre in valigia solo vestiti sporchi!

La visita a Pearl Harbour ci ha molto toccato, secondo noi è un peccato saltarla; come sappiamo gli americani sono bravissimi a valorizzare la loro breve storia, quindi il museo è davvero fatto bene, con testimonianze scritte e filmate molto interessanti. Dopo la visita all’Arizona memorial, a cui si arriva via mare, visitiamo il museo e poi il sottomarino Bowfin. Facciamo giusto in tempo a fare tutto che comincia a piovere, le Hawaii ci salutano con un forte temporale… e un bellissimo doppio arcobaleno.

Ritorniamo in aeroporto e telefoniamo ancora alla compagnia, dandoci appuntamento di fronte al check-in della United (l’aeroporto è per buona parte all’aperto); possiamo dire che l’esperienza è stata positiva e ci sentiamo di consigliarla.

Salutiamo le meravigliose Hawaii con tanta malinconia e il desiderio di ritornare un giorno… mahalo di cuore!



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