Grotte di frasassi e mostra su raffaello a urbino
Domenica 31 maggio siamo partiti in 3 da Roma per giungere alle grotte di Frasassi (Genga) nelle Marche, dopo quasi 3 ore di viaggio in auto sotto una pioggia battente, avendo percorso 230 km (in parte sull’Autostrada A1, Roma-Firenze).
Il parcheggio per le auto costa 3€ e dura tutta la giornata fino alla chiusura (ore 18). Non è possibile parcheggiare altrove considerando che bisogna attendere un autobus che in qualche minuto porta davanti all’ingresso vero e proprio delle grotte.
Il biglietto costa 15€ (13€ ridotto per anziani, studenti, ecc.) e si entra in gruppi più o meno numerosi. Alla biglietteria vicino al parcheggio c’è scritto che l’ingresso avviene ad orari prestabiliti (ogni ora) in realtà i biglietti venivano fatti in continuazione e un membro dello staff con l’altoparlante invitava le persone a salire a bordo dell’autobus.
Noi avevamo l’ingresso alle 12 ma siamo arrivati insieme a coloro che sul biglietto avevano stampato l’entrata alle 11,40 e alle 11,50.
I bagni sono presenti sia nel piazzale dove sono la biglietteria e alcune bancarelle, sia all’ingresso delle grotte.
La visita “da programma” dura 75 min; la nostra è durata 90 min. Ci accompagnava una donna di mezza età piuttosto annoiata e poco predisposta a spiegare con passione le meravigliose formazioni che abbiamo visto nelle 5 sale disponibili per la visita. I gruppi devono restare compatti perché in alcune zone i camminamenti sono stretti e le balaustre in metallo ai margini delle scale permettono, in alcuni tratti, il passaggio solo in fila indiana.
Raccomando vivamente, ma questo lo dice anche la guida, di non toccare nulla per evitare di lasciare il grasso della pelle delle mani sulle stalattiti che diventerebbero nere e smetterebbero di crescere. Il grasso depositato a seguito del contatto con le mani crea una pellicola che impedisce all’acqua di depositarsi, di conseguenza si arresta la crescita della formazioni rocciose (1 mm all’anno). Dico questo perché in alcuni punti purtroppo erano presenti delle macchie nere orribili! E’ possibile prenotare escursioni particolari, facendo percorsi più lunghi, accompagnati da guide esperte, indossando un’adeguata attrezzatura che permette di scendere in luoghi non visitati dai turisti, privi di camminamenti, per sentirsi un po’ “speleologi”.
Non è possibile filmare o fare fotografie, in compenso se si vuole la foto ricordo, esiste un punto all’interno della prima grande grotta dove un uomo vi fa mettere in posa, scatta una foto che poi può essere acquistare al negozio all’uscita (per spillare soldi cosa non si farebbe…). Consiglio vivamente di andare a Frasassi perché le formazioni bianche del carbonato di calcio e quelle rosse e grigie di altri minerali sono meravigliose e si rimane davvero a bocca aperta guardando cosa è stata in grado di creare la natura in migliaia di anni. Sempre sotto la pioggia battente siamo andati a Urbino, percorrendo in un’ora e mezza circa 130 km. Abbiamo parcheggiato all’ingresso della città, poco prima di una porta che si apre su un varco ZTL. Ci siamo diretti immediatamente al palazzo Ducale perché volevamo vedere la mostra su Raffaello (pittore di Urbino, 1483-1520) aperta fino al 12/07/2009.
Il biglietto della mostra costa 9€, noi abbiamo fatto quello integrato ridotto a 7€ che comprendeva sia la mostra che la visita del palazzo. Anche qui le riduzioni valgono per anziani, studenti, ecc. Abbiamo preso un’utile audio guida per 5€.
Devo dire che l’organizzazione era pessima. Una signora faceva i biglietti per i singoli, un’altra per i gruppi; la persona addetta alla vendita dei biglietti per i gruppi solo vedendo una lunga coda si è decisa a dare una mano alla collega. Le audioguide si prendevano in un banco a parte e ho “conquistato” l’ultima disponibile alle ore 16,20 (il palazzo chiude alle 19,15…). Fatti i biglietti si esce nel cortile del piano terra per incolonnarsi in un’altra fila interminabile e lenta che ci ha permesso di entrare alle 17! Da notare che, solo arrivati alle scale di accesso al primo piano, il pubblico che aveva ombrelli lunghi e grandi era costretto a tornare indietro per lasciarli al guardaroba, per poi tornare in fila…
Dopo l’attesa e la disorganizzazione speravo di vedere tante opere del grande pittore, specie quelle famose. In realtà i suoi quadri sono pochi, quelli esposti sono i meno conosciuti, tranne due o tre; sono presenti anche alcuni disegni e schizzi. Diciamo che la maggior parte delle opere riguarda il padre (Giovanni Santi), alcuni compagni della bottega del padre in cui lui si è formato e altri artisti (pittori e non) contemporanei.
Per quanto riguarda il palazzo, nello stesso piano (il primo), sono belle le opere di autori dal Trecento al Seicento che ornano pareti e stanze. Da vedere anche il piano sotterraneo i cui ambienti erano usati per i bagni, la cucina, i magazzini e le cisterne d’acqua.
Siamo tornati a casa, sempre sotto l’acqua, fermandoci a cenare in un bar – ristorante lungo la strada. CONCLUSIONI Siamo volontariamente andati a vedere luoghi “chiusi” perché sapevamo che il tempo era brutto. In effetti siamo stati fortunati perché quando camminavamo pioveva poco o niente ma durante gli spostamenti in auto si sono scatenate delle vere e proprie tempeste d’acqua. Le grotte di Frasassi sono interessanti e consiglio vivamente di vederle.
Urbino è una bella cittadina, arroccata e con borghi medioevali (che vedrò la prossima volta), però la mostra su Raffaello mi ha deluso e non consiglio di andarla a vedere.
Raccomando invece la mostra sullo scultore settecentesco Canova che si trova a Forlì (Emilia Romagna), fino a fine giugno 2009. E’ bella, grandissima (160 opere), interessante anche per il filmato di circa 20 min (sull’artista e le sue opere) e per la presenza di un artigiano che con modelli e sculture in gesso spiega le tecniche adottate per realizzare le sculture. Il biglietto costa 9€, ridotto 6€.
Sono a vostra disposizione per ogni altra informazione, ciao Aurelia