Da Francoforte a Goteborg in treno
Vacanze estive senza auto: Francoforte, Amburgo, Lubecca, Copenaghen, Malmo, Goteborg
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Quest’anno, per le vacanze estive, siamo andati in cerca di fresco nel nord-Europa… e l’abbiamo proprio trovato! Non avevamo voglia di girare in auto, così abbiamo pensato ad un giro aereo e treno. Siamo in tre, di Como, moglie e marito cinquantenni e figlio diciassettenne con telecamera al seguito. Prima di tutto abbiamo visto quali erano le possibilità di voli low-cost, e abbiamo optato per Ryanair, che ci permetteva, da Orio al Serio, di iniziare il viaggio da Francoforte e di finirlo da Goteborg. La macchina l’abbiamo lasciata al Travelparking, al coperto (avevamo un po’ di paura per la grandine). Definita partenza e arrivo, abbiamo stabilito le tappe: Francoforte, Amburgo, Copenaghen, Malmo, Goteborg (in tutto dieci giorni / nove notti). Per i treni, abbiamo preso i biglietti in Italia, alla biglietteria delle ferrovie tedesche (DB Bahn) che si trova davanti alla stazione centrale di Milano. Avevamo visto su internet che c’erano delle offerte; ci hanno fatto i biglietti per tutto il tragitto; fino a Copenaghen i treni avevano la prenotazione, da lì in poi no, perché sono treni regionali. Volendo fanno le prenotazioni anche degli alberghi; noi abbiamo preferito usare Booking.com e Expedia. 1° giorno (3 agosto) – Francoforte Partenza alle 8 :15, arrivo puntuali a Francoforte Hahn alle 9:30. Attenzione: Francoforte ha due aeroporti, quello su cui fa scalo Ryanair è a 120 km dalla città; bisogna prendere un autobus (12€ l’uno) che impiega 1h:45’ per arrivare alla stazione di Francoforte. L’albergo, l’Hotel Monopol, è proprio di fianco alla stazione, comodo con i mezzi per il centro. Minibar compreso nel prezzo, ed anche un piccolo buffet nella hall. Non è nuovissimo, ma per 1-2 giorni va bene. A pranzo mangiamo in stazione, c’è un mercato con tanti baretti. Facciamo il biglietto giornaliero per i mezzi (9,50€ biglietto per piccoli gruppi) e prendiamo il tram per il centro. Il centro di Francoforte è piacevole; la piazza del Romerberg, con il municipio (il Romer), il duomo lì vicino valgono la pena di essere visti; e poi, riprendendo i mezzi, la Main Tower, dove l’ascensore vi porta a 200 metri in 30 secondi, per godere la vista della città; poi il Veil, la via dello shopping, la Banca Centrale Europea, la Alte Oper… il tempo è così così, continua a piovere e uscire il sole. Per la sera, via nel celebre quartiere di Sachsenhauser, superando l’Eiserner Steg, il ponte pedonale in ferro, dove dovrebbero scorrere fiumi di sidro e la birra essere bandita… invece noi abbiamo trovato tantissimi pub, e abbiamo fatto fatica a trova una Apfelwoin… una volta trovata, abbiamo ordinato naturalmente i piatti tipici; alcune cose sono per stomaci veramente forti e non ce la siamo sentita di mangiarle… in particolare le salsicce di sanguinaccio. Il sidro ha poco a che fare con quello della Normandia (molto più buono quello francese, a mio parere). Di Francoforte, oltre al bel centro storico, ci è piaciuto l’ intreccio di vecchio e nuovo; architetture moderne (per lo più banche) si stagliano sullo sfondo di edifici storici, con un effetto che non da fastidio, ma è armonico, sorprende. 2° giorno (04 agosto) – Amburgo Partenza alle 8:58, arrivo ad Amburgo alle 12:34. Andiamo subito in albergo, l’hotel Lumen am Hauptbanhof, solo nominalmente un 3 stelle. E’ vicino alla stazione, ma oltre a questo non ha altri pregi (tra l’altro è in via abbastanza equivoca). Anche qui prendiamo il biglietto per i mezzi pubblici (9,20€ piccoli gruppi). Ci dirigiamo subito al centro, al Rathaus, e poi giriamo attraversando la città, dall’Alster all’Elba. Impressionante la Nikolaikirche, distrutta dai bombardamenti; rimane in piedi parte del campanile, e tutto è stato lasciato come monito a tutti gli umani. A cena mangiamo nella Rathausmarkt, la piazza del municipio, dove c’è una festa di vini di Stoccarda. Dopocena andiamo al museo del modellismo, sul porto, dove c’è un plastico ferroviario con 12 km di binari… ed è in continuo sviluppo. Bisogna prenotare l’ingresso, perché è molto frequentato (e ce n’è ragione). Concludiamo con una passeggiata sul porto, che ha un indubbio fascino. 3° giorno (05 agosto) – Lubecca e Amburgo Nei nostri programmi la giornata doveva essere passata a Lubecca, ma piove e così la visita a Lubecca è accorciata. Prendiamo comunque il treno, ed in 40 minuti siamo a Lubecca. Il centro è poco distante; ci si trova davanti la possente porta, la Holstentor; Lubecca si gira tranquillamente a piedi, non ci sono grandi distanze; belli il Rathaus e l’adiacente piazza del mercato; visitiamo la Marienkirche, e saliamo sulla torre della Petrikirche; se il tempo fosse stato bello avremmo voluto girare i vicoletti acciottolati, e vedere da vicino le case in stile olandese. Torniamo così ad Amburgo, e visitiamo la Kunsthalle, vicina alla stazione, una delle gallerie d’arte più importanti della Germania. Contiene opere importanti del romanticismo tedesco, in particolare di Friedrich. Il cielo fa ancora le bizze, allora andiamo a fare una crociera sul fiume. Sbagliamo crociera, volevamo fare quella dei canali invece facciamo quella che gira l’Alster. Dopo un’altra passeggiata in centro, a cena andiamo a S.Pauli, il quartiere a luci rosse. La fama è meritata, all’uscita dal ristorante, andando verso il porto, si passa tra una schiera di (belle) donnine. Curiosamente, attaccato c’è un posto di polizia, dunque dovrebbe essere uno dei posti più controllati di Amburgo. Dopo una bella passeggiata per il porto, torniamo in albergo. Amburgo ci è piaciuta, il centro storico, i musei, gli eventi organizzati, il porto soprattutto, valgono la visita. 4° giorno (06 agosto) – Copenaghen Partenza alle 9:28, arrivo previsto alle 14:11, ma abbiamo un’ora abbondante di ritardo perché il treno tedesco appena arrivati in Danimarca si rompe, e veniamo trasbordati. Bello il passaggio in traghetto. Il nostro albergo è l’Hotel Rossini, nel quartiere di Valby, a 3 fermate di S-Tog (i treni metropolitani) dalla stazione. L’albergo è servito bene; stanza comoda, ottima colazione. A Copenaghen non c’è un biglietto per piccoli gruppi, così prendiamo un carnet di 10 corse; ogni timbratura vale un’ora. Ad ogni modo, il centro di Copenaghen si gira tranquillamente a piedi; dalla stazione al Radhuset, il municipio, ci sono 10 minuti. Ci incamminiamo quindi verso la Radhuspladsen, e cominciamo ad apprezzare le bellezze della città; puntiamo poi verso Slotsholmen, al Christiansborg Slot e la Biblioteca Reale, specialmente la parte nuova (il “Diamante Nero”), struttura avveniristica in granito e cristallo. Purtroppo tutto chiude un po’ presto, e per stasera non riusciamo a entrare. Torniamo indietro per la Radhusstraede, e arriviamo al Nytorv, bella piazza con localini all’aperto; qui c’è l’antica Fontana della Carità. Stasera, seguendo i consigli della Lonely Planet e di altri turisti per caso, andiamo al Riz Raz, locale “all you can eat”; il buffet a 89 kr è veramente buono. Dopo cena, passeggiatina sulla Straedet, una delle vie dello shopping; a quest’ora i negozi sono chiusi, però c’è un sacco di gente che passeggia, e artisti di strada che intrattengono con i loro numeri. Non ancora stanchi, decidiamo di toglierci subito il dente e andare al Tivoli. Questo grande parco di divertimenti nel cuore della città (è di fronte alla stazione) è un punto di ritrovo per gli abitanti di Copenaghen; per entrare si paga un biglietto, che venerdì e sabato costa di più perché ci sono degli eventi (concerti, giochi d’acqua, fuochi…). Si può fare anche un biglietto che permette di salire su tutte le attrazioni. Noi ci limitiamo a entrare e curiosare, anche perché siamo satolli… 5° giorno (07 agosto) – Copenaghen Oggi è una giornata stupenda, e ci aiuta a ribadire che Copenaghen è proprio bella. Oggi decidiamo di usare un po’ i mezzi per spostarci; iniziamo dal Kastellet (l’equivalente della Cittadella di Parma), con dentro le vecchie caserme; sui bastioni tanta gente che corre (alle bici è vietato l’accesso). Dai bastioni si vede il porto, scendiamo quindi per vedere la celebre Sirenetta, ma ahinoi non c’è! E’ a Shangai, prestata ai cinesi per l’Expo. Tornerà a fine anno. Pazienza, ci dirigiamo verso l’Amaliengorg, il palazzo reale, passando di fianco alla S. Alban Church, con una bella fontana davanti. E’ quasi mezzogiorno, aspettiamo quindi per il cambio della guardia; ma la regina non è in sede, è in Francia, e quindi il cambio è in tono minore. Attraversiamo la strada e tentiamo di entrare alla Marmorkirchen, ma non si può, c’è un matrimonio. Allora andiamo verso il Nyhavn, con l’idea di fermarci al negozio di Ida Davidsen per mangiare uno dei suoi famosi Smorrebrod… ma sabato e domenica è chiuso! Non ci perdiamo d’animo; il Nyhavn è un susseguirsi di locali, che danno sul canale; data la giornata sono pieni zeppi, ma finalmente riusciamo a sederci e ordinare i nostri Smorrebrod, con 3 varietà di aringhe. Buono, e sazia veramente. Rifocillati, puntiamo verso Christianshawn, e specialmente Christiania. Di giorno sembra più che altro un mercatino, variopinto e vivace; frequentato anche da famiglie con bambini, c’erano degli artisti circensi che insegnavano i loro numeri ai bambini, insomma niente di sconvolgente… la sera sarà un’altra musica, evidentemente. Noi abbiamo fatto compere… un cappello per il sole, in canapa indiana, e un bracciale in cuoio. Contenti, prendiamo il bus per Konghens Have (King’s Gardens) con il Rosenberg Slot. Il parco è molto bello, curato, con tanta gente che prende il sole e gioca, senza confusione. Al castello non siamo entrati (troppo tardi). Mentre uscivamo dal parco, un ragazzo ci ha sorpassati correndo nudo, tra i lazzi dei suoi amici; evidentemente deve aver perso qualche scommessa… veramente divertente. Torniamo di corsa al Nyhavn, stavolta non vogliamo sbagliare crociera… alle 17:45 c’è una crociera del porto e dei canali con guida tutta in italiano (15€ l’uno, dura 1h15’). Vale la pena, la guida è molto brava; sorprendenti sono le navi abitabili, ovvero navi all’ancora che sono usate come abitazioni. Per chi volesse, qualcuna è utilizzata come B&B. Stasera a cena non si scappa, il pargolo reclama l’Hard Rock Cafè… è proprio di fianco al Tivoli, non si può evitarlo; e così sia, c’è una mezzoretta di attesa, ma poi si mangia (bene, come al solito). Maglietta souvenir di prammatica, e poi a letto che siamo stanchini. 6° giorno (08 agosto) – Gita ai castelli Dopo la bellissima giornata di ieri, oggi invece è brutto… pioverà tutto il giorno. Noi, fedeli ai nostri programmi, andiamo a visitare i castelli a nord di Copenaghen, il castello di Kronborg, ovvero l’Elsinore di Amleto, e il castello di Frederiksborg. Per il giro, facciamo un biglietto giornaliero che vale per tutti i mezzi pubblici, in tutte le zone: costo 125 kr l’uno. Il primo si trova a Helsingor, a un’oretta circa di treno; il secondo è a Hillerod, e ci andiamo al ritorno. Le impressioni (a parte il tempo) sono: vale la pena di visitarli tutti e due; Frederiksborg è indubbiamente più bello, ha molte più stanze da visitare, è interamente ammobiliato ed ha un’infinità di ritratti di re e principi… però Kronborg, più spoglio anche a causa degli incendi e delle depredazioni di cui è stato vittima, ha un fascino particolare, che deriva dalla sua storia (che nel castello viene rievocata con delle installazioni multimediali _ non al livello di Venaria Reale, comunque_) e dalla figura incombente di Amleto. Peccato che a Frederiksborg non abbiamo potuto visitare i giardini, che meritavano sicuramente. Al ritorno, dopo una tappa in albergo per cambiarci (eravamo zuppi), seguiamo ancora i consigli della guida e andiamo a mangiare al Le Le Nhà Hàng, in Verterbrogade; la cucina (vietnamita) è buona, ma i prezzi non sono modici e la pancia reclama. Per saziarla, dopo cena ci facciamo un bel Waffel alla nutella… non ce ne vogliano i danesi, ma i goffres francesi sono migliori. Saziati finalmente, prendiamo un ombrellino souvenir, facciamo ancora un giretto e andiamo in albergo. 7° giorno (09 agosto) – Copenaghen e Malmoe Oggi è la giornata di Malmoe, ma visto che il tempo è ancora incerto, decidiamo di rimanere la mattina a Copenaghen e vedere qualche altra cosa… iniziamo con la Rundeturm, l’antico osservatorio con la sua scala a spirale; dall’alto si gode un bel panorama di Copenaghen; nei vari piani della torre ci sono degli allestimenti, noi abbiamo visto pitture e sculture africane. Poi andiamo al Radhuset, dove possiamo entrare; c’è una magnifica sala consiliare, dove stavano lavorando per allestire qualche evento (la prossima settimana c’è il festival del design); poi ancora al Diamante Nero, per vederlo dall’interno: stupendo, una biblioteca come tutti la vorrebbero, sembra quasi più un club che una biblioteca. Oggi è lunedì, quindi la maggior parte dei musei è chiusa; avremmo voluto visitare il Museo Nazionale, con la storia dei Vichinghi, ma sarà per un’altra volta. Alle 13:03 partenza per Malmo, facendo il famoso ponte dell’Oresund. In poco più di mezz’ora si arriva; Malmo è abbastanza raccolta, la stazione è vicinissima al centro; il nostro albergo è il The More Hotel, un residence molto bello; se avete le valige vi consigliamo di prendere il bus, anche se sono solo un paio di fermate, non fare come noi che abbiamo trascinato le valigie, perché il centro è tutto acciottolato. Sistemati, cominciamo a girare per il centro, fermandoci a mangiare all’aperto in localino sulla via principale; panini ai gamberetti deliziosi. Poi abbiamo puntato verso la Turning Torso, il grattacielo progettato dall’architetto Calatrava, che definisce lo skyline del nuovo quartiere, che verrà completato nel 2025. Intanto stanno facendo i binari del tram… proprio come da noi, vero? Tornati indietro è ormai ora di cena, e andiamo nella piazzetta Lilla Torg, la più caratteristica della città, piena di locali. E’ agosto, ma fa freddino… si mangia all’aperto, e quasi tutti i locali hanno delle stufe a fungo per riscaldare i clienti, e chi non le ha mette a disposizione delle coperte. Mangiato, prendiamo un caffè all’Expresso House. Apriamo una parentesi su questa catena, che abbiamo trovato sia a Copenaghen che in Svezia. L’espresso che fanno è accettabile, in certi locali in Italia se ne bevono di peggio. Costo 2€ circa l’uno. Ci dirigiamo baldanzosi verso il castello, passando per il parco; ovviamente a quest’ora è chiuso, Il parco è molto curato, il castello da fuori fa la sua figura, è una fortezza tozza del quattrocento. Vuoi il fresco, vuoi la birra, dobbiamo correre verso l’albergo, e la nostra serata si conclude tra le risate. 8° giorno (10 agosto) – Goteborg Stavolta in stazione andiamo in bus, si paga direttamente al conducente. Partenza alle 10:08, arrivo a Goteborg alle 13:17. Per prima cosa andiamo all’ufficio informazioni, appena fuori dalla stazione, e facciamo la Goteborg Card per due giorni; sono circa 35€ a testa, ma da diritto al traffico su tutti i mezzi pubblici, compresi i battelli per le isole, tutti i musei, ingresso al Lisenberg e un biglietto gratis sul bus per l’aeoporto. Dato che il nostro hotel era lo Spaar Hotel Majorna, a qualche fermata di tram dal centro (hotel molto bello e ben servito; colazione continentale). Di Goteborg diciamo subito: se andate per vedere i monumenti, non vale la pena. Quello che c’è di bello è il porto, il mare, i canali, le isole dell’arcipelago, il verde dei parchi curatissimi, i servizi pubblici ottimi. Il centro è in pratica un’enorme centro commerciale… pieno di vita, gente che passeggia in lungo e largo, mercati nelle piazze e artisti di strada. Visto che è una bella giornata, andiamo subito a fare il giro in battello dei canali, e poi con il trenino turistico, entrambi con la Card. Gironzoliamo un po’, e poi puntiamo verso il centro, dove avevamo visto un “all you can eat”; non è al livello del Riz Raz, ma il prezzo è accettabile e ci si sazia bene. Poi al Liseberg Park, il parco giochi più grande della Scandinavia del Nord… una Gardaland quasi in centro città (a 4 fermate di tram). Funziona come il Tivoli; si paga l’ingresso, e poi le attrazioni bisogna pagarle, oppure si fa un biglietto tutto-compreso. C’è un ottovolante interamente di legno che è una meraviglia, mio figlio che è appassionato si fa un giro. Noi curiosiamo un po’ mentre aspettiamo; c’è anche una pista da ballo, con orchestrina dal vivo! 9° giorno (11 agosto) – Le isole dell’arcipelago Quest’anno, ogni volta che abbiamo programmato delle escursioni è piovuto! E così è anche questa volta; partiamo comunque per il giro delle isole con il battello (partono da Saltholmen, ci si arriva con il tram) però non riusciamo a visitare le isole come avremmo voluto. Peccato, perché le casette dei pescatori e dei residenti sono carine, e le isole sono in genere attraversabili da parte a parte a piedi… poi al ritorno in aereo avremo modo di ammirare dall’alto tutto l’arcipelago, pieno di isole, isolette e scogli. Ritorniamo quindi a Goteborg, e andiamo al mercato del pesce, che si trova in una struttura a forma di chiesa. Questa è una delle cose per cui vale la pena venire… diversi banchetti vengono dei piatti già preparati, ovviamente di pesce, e sono una vera goduria. Al di fuori ci sono dei tavolini, tipo picnic, a disposizione. Ancora piove, quindi… musei! Puntiamo sull’Universeum, che ci sembra quello più “leggero”. E’ una specie di museo della scienza per famiglie; c’è un acquario, rettilario, la riproduzione di una foresta pluviale (questa molto bella) e una parte scientifica, con simulazioni virtuali, esperimenti scientifici alla portata dei bambini. Nostro figlio è un po’ grande per questa parte, ma incuriosisce lo stesso. Tra l’altro c’è una simulazione in cui si è parte di un videogioco… per chi ha dei figli alle elementari/medie, raccomandato. Torniamo in centro, proviamo a salire sul “lipstick”, ovvero l’Utkiken, il palazzo bianco e rosso sul porto su cui si sale per vedere il panorama, ma chiude alle 18. A cena andiamo ancora in centro, in un locale vicino a quello di ieri; io sono in crisi di astinenza, ordino delle pappardelle… e non me ne pento. Il locale è una vineria; buona qualità, circa 30€ l’uno. 10° giorno (12 agosto) – Ritorno a casa. Alle 14, dal Nils Ericsson Terminal, attaccato alla stazione, parte l’autobus per il Goteborg City Airport (impiega 25’). Nell’attesa, diamo una ripassatina alla città prima di lasciarla: prima ci facciamo il giro sul bus turistico, poi puntiamo ancora sul “lipstick” ma non è destino, l’ascensore non funziona. Pranzo veloce (Burgher King, che con la Card fa degli sconti) e via. L’aeroporto è comodo dalla città, forse per questo è veramente spartano, abbiamo fatto fatica a spendere le poche corone che ci erano rimaste. In conclusione, un bel giro; certo se il tempo fosse stato migliore sarebbe stato più bello; abbiamo comunque avuto modo di apprezzare le bellezze specifiche di ogni luogo, e l’organizzazione (i mezzi pubblici funzionano, e bene: non si potrebbe cercare di capire come mai?). Passando tra diversi paesi, si apprezza molto la moneta unica; se Svezia e Danimarca adottassero anche loro l’euro, sarebbe tutto molto più facile. A proposito di moneta: sia a Copenaghen che in Svezia, abbiamo incontrato dei posti dove non si accettavano i contanti, solo carte. In quei posti sono usatissime, anche per importi minimi; evidentemente non hanno le commissioni che funestano noi, e questo è un altro motivo di riflessione. Un’altra cosa che ci ha colpito, lo abbiamo già detto ma va evidenziato, è la costruzione del nuovo quartiere a Malmo. Li prima si fanno i trasporti pubblici, e poi si costruisce il quartiere. Si chiama civiltà.