Da Bari a Lussino di Croazia passando dal Trentino Alto Adige

Una vacanza all inclusive... nel senso che non ci siamo fatti mancare niente: montagna, mare, avventura, panorami mozzafiato ma poco relax e bassi costi
Scritto da: giulive
da bari a lussino di croazia passando dal trentino alto adige
Partenza il: 08/08/2010
Ritorno il: 22/08/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Dopo ore ed ore su internet (anche sul sito di Turisti per caso) e in libreria per trovare i luoghi e le sistemazioni più adatte alle nostre esigenze… finalmente arriva il giorno della partenza: domenica 8 agosto ore 20:30. Chi vi parla è Floriana, promotrice, insieme al mio ragazzo, della vacanza che prevede 3 destinazioni: Sudtirol, Lussino (isola della Croazia), Parco nazionale di Plitvice (entroterra della Croazia). Siamo in 4, 2 coppie di fidanzati, con una Opel Vectra strapiena (compresa di baule porta tutto montato sulla cappotta) e quando dico strapiena vuol dire che il solo spazio libero è quello necessario per stare seduti immobili al proprio posto… Prima destinazione: Sudtirol, Val Racines, Località Casateia (BZ) a più di 1000 km da Putignano (BA), il nostro paesello. La raggiungiamo dopo solo 11 ore di viaggio notturno (compreso di soste), quasi interamente in autostrada. Il campeggio è piccolino, confortevole e ordinato ma quello che ci fa dubitare è la ridotta quantità di tende sistemate. Ci sono tanti bungalow, roulotte e camper ma poche tende. Ci preoccupiamo subito per il freddo e i temporali e la receptionista ci conferma l’alta probabilità di temporali e piogge in questi periodi. Catturati dai paesaggi che già si intravedono, dall’aria frizzante e dal sole che fa capolino dai monti ci lasciamo alle spalle questi cattivi pensieri e cominciamo a montare le tende e a programmare la prima escursione. Passiamo prima dall’ufficio turistico a 2 passi dal campeggio e acquistiamo la tourcard (costo 35 €) che dà accesso, 3 giorni su 4, a diverse attrazioni, quali cabinovie, funivie, musei, noleggio bici, piscine, minigolf ect. e consente l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici. La prima escursione (sentiero panoramico “Val Giovo”) ci offre una prima impressione del paesaggio tirolese: immensi prati verdi, boschi di conifere altissime, ruscelli e sorgenti d’acqua ghiacciata ad ogni passo, strade poco trafficate, costruzioni ordinate e rade sempre circondate da giardini e balconi fioriti. Ah! Ho dovuto rallentare la passeggiata per gustare i lamponi maturi che sbucavano numerosi dai cespugli ai bordi del sentiero! Che scorpacciata! Nel tardo pomeriggio dopo il pranzo a base di melanzane ripiene in ricordo dell’amata Puglia e dopo il riposino obbligatorio, abbiamo visitato le cascate di Stanghe, camminando su passerelle, scalette e ponti in legno e circondati completamente (tranne che dall’alto… per fortuna) dalla vista dell’acqua che violentemente sgorga da rocce molto alte. Il giorno seguente (martedì 10/08/’10) decidiamo di prendere l’ovovia di Monte cavallo per giungere al punto di partenza del “Sentiero dolomieu” o “Sentiero delle sei malghe”, un sentiero che passa vicino diverse malghe in cui è possibile ristorarsi assaggiando i prodotti tipici e raggiunge un punto panoramico da cui si ha la vista del Tribulaun, la montagna oggetto degli studi di Dolomieu, colui che diede il nome alle Dolomiti. Dopo un pranzo a base di formaggi e salumi tipici rientriamo a valle con la seggiovia Ladurns. Nel pomeriggio decidiamo di noleggiare le montainbike a Vipiteno. Ci divertiamo a scansare i passanti nel centro di Vipiteno e poi ci dirigiamo verso località Mareta seguendo una pista ciclabile immersa nel verde e che per alcuni tratti costeggia un fiume, alle sponde del quale è d’obbligo una sosta. Ci sorprende una pioggia improvvisa che ci fa rientrare prima del previsto al campeggio. Da questo momento la pioggia ci accompagnerà ad intervalli (per fortuna) per il resto dei nostri giorni in Sudtirol. Nelle due notti successive il sonno è stato disturbato dal freddo e dall’umidità da una parte e da tuoni e lampi dall’altra. Al mattino del giovedì 11/08/’10, seppur con nebbia e nuvole, partiamo per una nuova escursione. Con la cabinovia “Racines” saliamo fino al punto di partenza di svariati sentieri escursionistici ed una volta lì optiamo di nuovo per un sentiero tra le malghe che ci consenta di non allontanarci troppo dalla cabinovia, nel caso in cui piova. La foschia si dirada e sulla Val Racines si affaccia anche un caldo sole che ci ritempra dalla umida notte. Il paesaggio ci riserva pascoli verdi, vegetazione bassa, laghetti di montagna, animali in libertà tra cui cavalli, marmotte e insetti di vario tipo. Il tutto incorniciato dalle alte vette alpine. Dopo aver terminato i panini che ci eravamo preparati per il pranzo, ci fermiamo nuovamente in una malga dove assaggiamo un altro prodotto tipico tirolese: i canederli. Li degustiamo allo speck in brodo e alle mele insieme alla crema. Vale la pena assaggiarli anche se non sono eccezionali. Nel pomeriggio rientriamo a Vipiteno e visto il brutto tempo che si avvicina decidiamo di metterci al riparo e visitare il Museo della caccia e della pesca ubicato nel castello barocco di Wolfsthurn a Mareta in Val Ridanna. Molto piacevole il sentiero “Bosco e acqua” intorno al castello con tante curiosità sugli animali, sugli alberi, sui suoni e rumori del bosco e anche il laboratorio didattico per bambini nel piano inferiore del castello dove è possibile guardare, sentire, toccare e informarsi sugli animali del bosco. Dopo la cena in campeggio ritorniamo a Vipiteno, dove, dopo esserci divertiti un po’ pattinando nello stadio del ghiaccio (compreso nella tourcard), acquistiamo salami e speck locali in una delle bancarelle adibite appositamente in centro per la “Lantererparty” o festa delle lanterne, una sorta di sagra con musica, divertimento, stand di varie categorie ed anche animazione. Il giorno dopo, venerdì 12/08/2010 decidiamo di dedicarlo al relax. Al mattino, con la pioggia ci rechiamo in località Ridanna per una visita guidata al Museo delle Miniere di Ridanna e Monteneve. La tourcard da 35€ prevede solo la visita di una ricostruzione della miniera, con tutte le fasi di lavorazione dei minerali, dall’estrazione fino al trasporto a valle e di come tali fasi siano cambiate negli anni, grazie a tecnologie più avanzate. La visita completa (altre 4 ore nel pomeriggio), invece, include una viaggio avventuroso nella vera miniera su un trenino. Ci siamo un po’ pentiti di non aver fatto la visita completa, perché sembrava intrigante. Nel pomeriggio con 15€ a testa siamo stati nel centro benessere di un hotel, in cui abbiamo usufruito di sauna, bagni turchi, camera infrarossi, docce aromatiche, materassi ad acqua, vasca idromassaggio, piscina coperta riscaldata. La sorpresa più grande l’abbiamo avuta quando entrando nella sauna… erano tutti nudi!! Si trattava di un centro benessere naturista! Noi siamo rimasti con i nostri costumi da bagno e ci siamo imbarazzati e anche un po’ divertiti. I ragazzi erano piuttosto euforici all’inizio ma poi son rimasti delusi perché c’erano solo donne mature e non “carne fresca” come loro immaginavano. Sabato 13/08/’10 a causa delle cattive condizioni metereologiche e in anticipo di un giorno rispetto al nostro programma, decidiamo di smontare il nostro accampamento e di partire. Destinazione improvvisata e “tappa buco”: Trieste. Considerazioni finali del Sudtirol?? Fa parte dell’Italia ma ci si sente in tutto e per tutto in terra straniera… Anche comunicare è stato difficile, visto che la maggior parte degli abitanti non parla la nostra lingua. Durante il viaggio con il notebook e la connessione bluetooth dall’Iphone ho trovato una sistemazione comoda ed economica in appartamento a Koper (21€ a testa) in Slovenia al confine con Trieste. L’appartamento nuovo, confortevole e dotato di diverse tecnologie tra cui anche la connessione ad internet si è rivelato un vero successo! Domenica 14/08/’10 visita di Trieste, prima del castello di Miramare compreso il parco di uccelli tropicali al suo interno (molto bello!) poi del centro con Piazza Unità d’Italia, castello e cattedrale di San Giusto e chiesa ortodossa. Lunedì 15/08/’10 siamo di nuovo in viaggio. Destinazione: Lussino, isola dell’arcipelago del Quarnero, unita a Cres da un ponte. Molti ci hanno chiesto: ma come mai tra tante isole della Croazia settentrionale avete scelto proprio Lussino? Ci è sembrata la più adatta a noi; non molto grande in modo da essere facilmente visitabile, tanta costa (è un’isola stretta e lunga), turistica ma anche selvaggia tanto che è meta di escursionisti (come noi). Ci siamo arrivati nel primo pomeriggio dopo circa 500 km e dopo aver preso un traghetto di un’ora da Krk a Cres. L’appartamento è a Mali Lošinj o Lussinpiccolo (paese più grande dell’isola) in una posizione strategica, a 50m dal mare e 2 passi da supermercato, centro informazioni turistiche, bar, ristorante, edicola, panificio ect. L’appartamento lascia un po’ a desiderare: vecchiotto, poco pulito, con mobili e elettrodomestici antichi… ma con il necessario (2 camere da letto, bagno con doccia, cucina, veranda esterna). Del resto abbiamo pagato solo 15€ al giorno!!! Dopo una sosta al centro informazioni dove ci muniamo di cartine e libretti informativi dell’isola, proviamo subito il mare croato a 2 passi da noi: freddino, con scogliera piuttosto alta ma carico zeppo di ricci, mitili molto amati da noi pugliesi ma ignorati completamente da altri turisti e dalla gente del posto. Gianni, uno dei nostri, è bravissimo a raccoglierli e pulirli per cui per tutta la settimana sulla nostra tavola non sono mai mancati i ricci, mangiati a crudo con il pane! Altra curiosità che ci sorprende è la presenza di una passerella che rende percorribile a piedi buona parte della costa dell’isola, grazie alla quale ci siamo fatti lunghe passeggiate ammirando il paesaggio costiero che cambia ad ogni insenatura. Martedì 16/08/’10 scegliamo la famosa e affollata spiaggia di Cikat come luogo dove trascorrere la nostra prima giornata di mare. Si tratta di un’insenatura di ghiaia circondata da pineta, abbastanza comoda anche per i bambini. Io e il mio ragazzo ci avventuriamo in una passeggiata che nel mattino ci fa ammirare la costa della penisola di Cikat e nel pomeriggio quella della penisola di Punta Annunziata. Solo nelle insenature ci sono spiagge più o meno affollate di bagnanti, per il reso la costa è selvaggia e quasi desolata… qualche pescatore solitario, qualche nudista ma tanti panorami interminabili. In serata non può mancare il passeggio sul porto di Lussinpiccolo. Sembra di stare in Italia: architettura veneziana, tanti bar con tavolini all’aperto e negozietti di souvenir, e poi tanti… ma tanti italiani, solo del nord però! Di pugliesi proprio non ne abbiamo trovati. Ci siamo sentiti sicuramente più a casa a Lussino che in Altoadige!! Destinazione di mercoledì 17/08/’10: insenatura Valdarke! Un vero paradiso con poca gente, mare piatto, blu smeraldo. Anche qui dopo pranzo ci siamo avventurati in una passeggiata esplorativa dove abbiamo completamente perso la cognizione del tempo e dello spazio per quanto ci hanno sorpreso i paesaggi. Abbiamo raggiunto Veli Lošinj o Lussingrande dove abbiamo ammirato il porto e il paesino (più piccolo e più caratteristico di Lussinpiccolo) al tavolo di un bar e poi siamo ripartiti per giungere oltre l’insenatura Rovenska. Solo l’orario ci ha costretti a tornare indietro. Giovedì 18/08/’10 ci siamo separati; i nostri amici sono rimasti nella spiaggia vicino casa e noi siamo partiti per una nuova escursione alla volta della parte più meridionale dell’isola. Raggiungiamo Mrtvaska in macchina, dopo un tragitto di un’oretta su una strada panoramica ma piuttosto dissestata che taglia Lussino a metà nella parte più alta della stessa. Di qui parte un sentiero a piedi, in una zona boschiva e selvaggia di più di un’ora che ci porta dritto dritto in un altro paradiso di tranquillità: Porat of Trasorka, un’insenatura con un piccolo molo per attraccare le barche che dista poche bracciate a nuoto dall’isolotto deserto di Trasorka. La vista è incantevole, il mare cristallino anche se ci riserva uno scherzo: una medusa gigante bianca con splendide sfumature violacee. Mai viste di così belle e così grosse, ma anche piuttosto inoffensiva visto che riusciamo, con l’aiuto di alcuni bastoni, a tirarla fuori dall’acqua. Il giorno seguente ci viene consigliata una spiaggia più a nord dell’isola vicino l’unico aeroporto. Di lì partono dei sentieri a piedi per raggiungere le diverse spiagge. Non so esattamente quale abbiamo raggiunto, visto che non c’erano indicazioni ma penso che ci siamo fermati nell’insenatura Liska Slatina, con spiaggia di ciottoli e mare turchese. Come ormai di consuetudine passeggiata verso Linski. In serata passeggio a Lussingrande. Venerdì 19: giro in barca dell’isola. Non una crociera organizzata (ne propongono tante sul porto di Lussinpiccolo) ma una gita in 4 su una barca noleggiata. Questa barchetta ci ha permesso di girare tutta la parte meridionale dell’isola, attraccando anche all’isola di Ilovik. In serata cena in un ristorante di Artatore, villaggio di pescatori rinomato per la buona cucina. Con poche decine di Kune a testa abbiamo mangiato deliziosamente e a base di pesce fresco. Il 20/08/’10 è il nostro ultimo giorno di permanenza nell’isola. Ah! Dimenticavo… la nostra ultima destinazione doveva essere i laghi di Plitvice, ma eravamo tutti stanchi di viaggiare e di traslocare nuovamente, così abbiamo annullato questa destinazione. In mattinata decidiamo di visitare 2 paesi a nord di Lussino, Nerezine e Sveti Jakov o San Giacomo. Carino il monastero di San a picco sul mare ma non ci è possibile visitarlo all’interno. Sempre piacevole l’atmosfera di questi piccoli paesini! Niente traffico, niente caos, tanti colori e poi sole e mare!! Il 21/08/’10 alle 6:30 si riparte. 1500 km, 15 ore di viaggio in macchina (a parte un’ora in traghetto). Alla guida il mio eroe (resterà innominato fino alla fine) che ci riporta tutti sani e salvi a Putignano.


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