Cosa non si vede visitando le zone archeologiche

Questi sono alcuni appunti di viaggio, un po’ storia e un po’ commenti personali, presi dopo una breve vacanza in Messico. Non descrivo qui le cose viste ma un breve -e magari inesatto- resoconto della storia recente raccontatami da un professore di un’universita’ americana, epigrafo e studioso dei maia, conosciuto...
Scritto da: Alessandra Ricci
cosa non si vede visitando  le zone archeologiche
Partenza il: 05/03/2000
Ritorno il: 13/03/2000
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Questi sono alcuni appunti di viaggio, un po’ storia e un po’ commenti personali, presi dopo una breve vacanza in Messico. Non descrivo qui le cose viste ma un breve -e magari inesatto- resoconto della storia recente raccontatami da un professore di un’universita’ americana, epigrafo e studioso dei maia, conosciuto la.

1800 Gli inglesi hanno interesse che i maia si rivoltino contro il governo messicano, li armano e li convincono ad entrare in lotta per la liberazione della loro terra. Dopo circa 100 anni, la guerra la vincono i maia, grazie alle “distrazioni” che il governo ha avuto perdendo tutti i territori al nord -vedi California ecc- .

La terra viene a loro lasciata dicendo: l’hai voluta adesso tienitela, ed e’ diventato cosi’ intorno al ’10 “territorio libero”, una sorta di porto franco. Non aveva neppure un nome visto che in realta’ i maia quella terra non la “volevano” visto che per i maia era gia’ loro.

lo stato non si e’ mai occupato di vedere se li le cose andavano bene, niente istituzioni pubbliche, ospedali, scuole ecc. Questo fino a che negli anni ’70 le cose in Messico sono cambiate.

Acapulco, che doveva essere il paradiso degli americani in vacanza, in realta’ si era rivelata un disastro per via di tornadi, mare gelido e quant’altro, chi ci andava non ci tornava piu’. Al computer sono state immesse informazioni circa le condizioni climatiche adatte al turismo, mare caldo e pulito ecc. Ne e’ risultata la zona libera, la penisola dello Yucatan.

Dovendo iniziare a costruire per avere poi i proventi del turismo si sono accorti che lo Stato in Yucatan di diritti non ne aveva, ha cambiato qualche legge, ha diviso il territorio in 3 Stati e ha messo al governo personaggi della capitale, cosi’ le tasse potevano essere pagate.

Hanno cosi’ costruito nel ’76 Cancun (che in maia vuol dire nido di serpenti. Can, lo stesso del dio serpente piumato cuculcan), in una zona paludosa dove vivevano i maia. E sorge spontanea la domanda: e i maia? questi, lo spagnolo non lo sanno, non sanno ne leggere ne scrivere quindi non fanno parte del progetto. Tutta la citta’ lavoratrice -detta citta’ dormitorio- e’ esclusivamente abitata da gente che viene dal nord del paese e che parla una o due lingue. I maia che ora parlano spagnolo vanno a lavorare ai grandi alberghi solo saltuariamente, quando hanno bisogno di contante. Loro continuano ad abitare nella foresta e fanno i contadini. Non e’ considerata manodopera affidabile proprio per quello e nei “villaggi” non ne vedi.

All’inizio il turismo era americano, l’americano medio andava in spiaggia e occasionalmente visitava la parte archeologica. Quindi tutto era stato incentrato sulla mare con alberghi ristoranti, Mc Do, centri commerciali e tanta birra.

Incremento delle spese vacanziere: le gite Chichen Itza e’ stata tutta ricostruita, tipo scenario holliwoodiano, parcheggio per pullman per ospitare 200.000 persone al giorno, gabinetto ai piedi della piramide, bar…

Le guide sono state istruite sulla storia fittizia del luogo, un misto tra la storia raccontata dai conquistadores e dai gesuiti sugli aztechi (non i maia) e la versione fatta dai primi “archeologi” del secolo scorso, piu’ che altro tombaroli visto che per cercare preziosi mettevano dinamite nei monumenti in punti dove loro credevano opportuno. Questo hanno fatto indisturbati quando all’ epoca i messicani stavano lottando con gli americani (e chi vuoi che badasse ad un francese che comprava degli insignificanti pezzi di terra, e chi vuoi che in periodo di rivoluzione notasse le detonazioni) Tornando alle guide Raccontano storie con scene suggestive ai turisti che vogliono un po’ di sangue e arena come: il pozzo dove buttavano le vergini e’ in realta’ un cenote, un lago, dove buttavano i bambini nati morti. il crematorio e diventato l’osservatorio astonomico solo perche’ sembra quello di palomar; la statua che serviva a metter le erbe da bruciare in offerta agli dei e diventata quella sulla quale venivano messi i cuori ancora palpitanti strappati ai nemici; le piramidi rosse del sangue dei morti buttati giu’ dalle scale erano in realta’ solo dipinte di rosso.

e cosi via e’ avvilente. la strada e’ stata ingrandita e asfaltata. Quella che oggi e’ un’autostrada meravigliosa di 200 km e’ stata finita l’ottobre 1999 (non c’e’ una singola macchina messicana, loro non la usano xche’ bisogna pagare). La spesa e’ stata ragguardevole.

il problema numero due e’ iniziato quando i primi turisti europei sono arrivati. -e qui torniamo indietro a fine anni ’70-.

i tedeschi, italiani e francesi dopo essersi fatti un tot consistente di km, non si accontentavano di stare al mare cosi’ hanno iniziato a voler visitare anche gli altri luoghi. Spaventati dalla possibilita’ di perdere il turismo a Chichen Itza, hanno fatto leggi qui e li per vietare il restauro dei siti archeologici. Ma qui si sono fregati da soli in realta’, perche’ al turista europeo piace molto andare a vedere questi posti dall’aria inesplorata, fa molto Indiana Jones. Una tra le nuove leggi era le guide dovevano essere guide ufficiali. A Coba’, citta’ che era grande 2 volte Torino, sono stato fatti scavi dal ’76, poi e’ entrata in vigore la legge che proibisce il restauro vero e proprio, poi una volta aperto il posto al pubblico hanno chiesto a quelli che ci avevano lavorato e a chi era comunque del luogo di raccontare alle guide la storia del Posto.

Alcuni dei maia sono diventate a loro volta delle guide. Questi maia si sono messi a imparare, a gruppi, le principali lingue, hanno poi fatto tutti richiesta di diventare guide e gli e’ stata concessa la licenza a patto che pero’ se ne stessero li a Coba’, pensando di fare loro un torto. In realta’ loro non volevano altro, visto che di andare a Chichen Itza non avevano interesse.

Ne abbiamo conosciuta una di queste guide autodidatte e devo dire che era proprio bravo.

A dirla tutta, a Chichen Itza, abbiamo avuto una giovane guida, che ci ha detto le due versioni, ora ai corsi insegnano la storia piu’ reale e anche quella che si pensava fosse vera.

La cosa spaventosa e’ che il governo, che sul turismo fa davvero un sacco di soldi, (la sola Cancun fa 45 milioni di turisti l’anno, piu’ di qualsiasi altra citta’ al mondo) “non ha fondi” per il restauro e il mantenimento dei luoghi archeologici. Si propongono di privatizzare le aree archeologiche, dove quasi sicuramente verranno costruiti alberghi con piscine e campi da golf per l’americano medio che di cultura non si interessa ma fa tanto “in” dire dove si e’ stati a soggiornare.

Non dobbiamo dimenticare la parte ecologica della cosa. Hanno disboscato intere regioni, stanno cementando tutta la zona costiera (200 km) e stanno sloggiando i maia della zona, e tutta la fauna. L’albergo dove stavo io era al centro di una palude, c’erano coccodrilli e la sera c’era una guardia armata in caso di ghepardo… Le bestie in giro ci sono ancora ma non per molto.

La lingua maia e’ stata mistero per moltissimi anni, tant’e’ vero che le guide la descrivono ancora come un’antica lingua misteriosa.

Effettivamente di testi “cartacei” se ne sono salvati solo 4 e il resto e’ in bassorilievo o sulla ceramica ecc. Quindi non si puo’ dire di conoscere la loro poesia o altro. Piu’ che altro sono scritti rituali che si trovano sui bassorilievi I primi che hanno scoperto come si legge il maia sono stati i russi nel ’52, ma a quel tempo i russi erano ancora i “cattivi” e quindi la notizia non e’ stata al tempo resa nota. E’ solo dagli anno ’90 (?, da prendere con le pinze) che si e’ cominciato ad avere delle pubblicazioni anche qui Tra parentesi, tutti i testi iniziano sempre con una data, ad es. Oggi ho mangiato una mela si direbbe: 20.02.2002 ho mangiato una mela. Sono i maia che hanno trovato per primi l’uso dell’anno bisestile e il calendario, diviso in 20 mesi di 18 giorni piu’ 5 giorni nefasti piu’ il bisestile quando occorre, e’ stato portato poi in Europa.



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