Agosto nello Yucatan
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Per mesi faccio ricerche su internet e mi rendo conto che di cose da fare ce ne sono tantissime, fra siti archeologici, mare, cenotes, parchi acquatici… non ci basteranno 2 settimane!
Finalmente ci siamo quasi alla data di partenza e con orrore vedo sul sito Natinal Hurrican Center che davvero si sta avvicinando una tempesta tropicale “Ernesto” ed i modelli danno una grande probabilità che diventi un uragano che starebbe per colpire Cancun proprio poche ore dopo il nostro arrivo con l’aereo. No! Per farla breve abbiamo passato 4 giorni di ansia, ma non ricevendo alcuna notizia dalla compagnia aerea, il 07/08/12 di buon mattino partiamo… e arriviamo a Cancun alle 21.30 ca. con 1 ora di ritardo (ma non a causa delle condizioni metereologiche) ed un forte vento. Fortunatamente ci aspetta la compagnia incaricata dall’albergo per il trasferimento. Arriviamo al nostro albergo “Villa del Mar” a Playa del Carmen e crolliamo nei letti. Sembra che la notte ci sia stato forte vento e pioggia, ma noi non ci siamo accorti di niente. Ad ogni modo l’uragano/tempesta ha deviato molto più a sud verso il Belize. Ci è andata bene!
8 Agosto 2012 – Playa del Carmen
Ci alziamo ben riposati. Nel nostro albergo non c’è un posto per fare la colazione, ma esiste una convenzione con un albergo vicino e con un voucher di 5 USD ci sono diverse opzioni buone ed abbondanti. Nei giorni seguenti comunque andiamo senza voucher e prendiamo qualcosa della grandissima offerta della carta e risparmiamo anche. Dedichiamo questa giornata all’ambientamento e la scoperta di Playa del Carmen. La famosa 5° Avenida è a solo un’isolato dal nostro albergo e ci sono tanti locali e negozi di souvenir. Un’isolato più in là arriviamo alla spiaggia. Il cielo è ancora grigio ed il mare è mosso, ma la sabbia è bianca e ci sono tante palme… siamo ai Caraibi! Verso sera qualche goccia di pioggia.
Visto le condizioni del mare e l’incertezza del tempo per il prossimo giorno optiamo subito per una visita al famoso sito archeologico Maya di Chichen Itza. Per comodità per questa volta prenotiamo una gita con un’agenzia di viaggio non lontana dal nostro albergo “Easy Tours”.
Ceniamo al ristorante Ajua Maya dove servono specialità Maya e ci stupiscono con acrobazie (piramidi di bicchieri sulla testa). I piatti che scegliamo sono buoni, ma un po’ cari.
9 Agosto 2012 – Chichen Itza
Alle 8.00 il minibus di Easy Tours ci viene a prendere davanti all’albergo e dopo varie soste per far salire altre persone partiamo in direzione Tulum, dove subito ci fermiamo per una sosta di ½ ora ad un bar – non si sa bene perchè, probabilmente per un’accordo tra il bar e l’agenzia. Il viaggio per arrivare a Chichen Itza è abbastanza lungo, ca. 2 ½ ore (escl. la sosta). Quando finalmente entriamo nel sito saranno già le 11,30 e la guida ci informa che siamo in ritardo e dobbiamo accorciare la visita. Chichen Itza è uno dei siti Maya più importanti. E’ un complesso molto vasto e ci sono molti edifici da visitare fra cui l’imponente piramide di Kukulkan, l’osservatorio astronomico, il campo di gioco della palla…. Alla svelta ci spostiamo da uno all’altro e la guida ci da breve spiegazioni e curiosità. Poi 45 minuti liberi per fare le foto e eventualmente acquistare dei souvenir alle numeroso bancherelle. Noi avvistiamo il nostro primo iguana, non l’ultimo dei motivi per cui siamo venuti in Messico. Nostro figlio è appassionato di rettili e ci fa piacere poter osservare questi grandi e pacifici lucertoloni nel loro habitat naturale piuttosto che nel negozio specializzato.
Terminata la visita proseguiamo per il locale dove è prenotato il pranzo a buffet. Non è un granché. La prossima tappa è il vicino cenote Ik-Kil. Gli cenotes sono grotte o laghi di acqua dolce. Ik-kil si presenta come un pozzo. La giornata è bellissima è caldissima ed un bagno nell’acqua fresca del cenote e molto invitante (magari subito dopo pranzo però non del tutto indicato). Tempo stabilito 1 ora. Attenti, pronti e via! Lo cenote è immerso nella vegetazione tropicale e la vista dall’alto è stupenda con le piante rampicanti che scendono e la cascata. Non abbiamo tempo per godercela, quindi scattiamo due foto corriamo giù verso gli spogliatoi. Lo cenote purtroppo è molto affollato e c’è la fila per entrare in acqua. Questo ovviamente toglie un po’ di fascino a questo luogo incantevole. Mio figlio e marito si divertono a fare alcuni tuffi e poi è già tempo di scappare. Durante il viaggio di ritorno è prevista la visita della cittadina coloniale di Valladolid, ma ci danno tempo 15 minuti anziché 1 ora come da programma. Inutile dire che non ha senso.
Abbiamo visto e fatto cose interessanti e diverse, ma in fondo l’organizzazione non era del tutto ottimale e ci conferma il motivo perché cerchiamo di evitare i tour.
10 Agosto 2012 – Akumal
La spiaggia di Akumal si trova sulla strada da Playa del Carmen per Tulum (come moltissime altre attrazioni). Avevo letto le recensioni e tutte raccomandavano vivamente una visita in questo posto meraviglioso per chi ama lo snorkeling. Oltre ai tanti pesci parlano addirittura di tartarughe! Ci rechiamo con il “Collettivo”. Partono poco lontano dal nostro albergo e qui devo aprire subito una parentesi su questo mezzo di trasporto. Da quello che avevo letto su internet sembrava più un mezzo di fortuna, poco affidabile e con dei bus vecchi e malandati. Invece tutt’altro! Abbiamo usato il Collettivo per quasi tutti gli spostamenti durante le 2 settimana nello Yucatan. Arrivati alla fermata ci sono sempre già dei bus in attesa pronti a partire. Basta dire la metà e salire. Ci sono ca. 25 posti e quindi fa presto a riempirsi e perciò quasi non c’è tempo di attesa. Il costo inoltre è molto inferiore agli autobus… o i taxi. Arriviamo in ca. 35 minuti e dopo una breve camminata dalla strada principale siamo alla spiaggia. E’ bellissima con sabbia fine e bianca ed anche qui tante palme, ma tranquilla e non troppo affollata. Noleggiamo dei giubbotti salvagente perché ci sembra obbligatorio (non lo è) rinunciando per il momento ad una guida per avvistare le tartarughe e ci tuffiamo con maschera e boccaglio. L’acqua non è del tutto cristallina, forse sempre una conseguenza di “Ernesto”? Quasi subito incontriamo dei pesci. Per arrivare alla barriera corallina che qui però è quasi morta bisogna nuotare un po’ di più, ma l’acqua è calma essendo una baia e non ci sono correnti. E qui lo spettacolo comincia: vediamo tanti pesci di vari colori e grandezze di cui non conosciamo i nomi (poi compriamo un libretto con le fotografie). Durante le 3 volte che passeremo ad Akumal vediamo per esempio: vari tipi di pesci pappagallo, pesci farfalla, pesci angelo, i bellissimi pesci chirurgo blu, pesci trombetta, il particolarissimo pesce scatola e dei pesciolini meravigliosi che battezziamo “pesce cielo stellato” perché sono blu scuro con dei puntini luminosi (si deve trattare di giovani esemplari di Damselfish – non ho trovato un nome italiano)… più di rado barracuda e razze… e ci sono davvero enormi tartarughe!! Sono lì a pochi passi (bracciate) dalla spiaggia a cibarsi delle alghe che crescono sul fondo sabbioso del mare.
Alla spiaggia di Akumal ci sono inoltre ristoranti e bar, armadietti e bagni.
La sera a Playa del Carmen ceniamo in un ristorante/pub con musica dal vivo e spettacolo in riva al mare. Optiamo per la veranda coperta perché i tavoli sulla spiaggia sono proprio nella sabba. Meno male! Ad un certo punto uno scroscio di pioggia ed un fuggi fuggi generale! Dopo 15 minuti è tutto passato.
11 Agosto 2012 – Tulum
Partiamo di nuovo con il Collettivo e dopo ca. 50 minuti arriviamo alla zona archeologica di Tulum. Una breve passeggiata (o un trenino) portano al sito. Dopo pochi passi troviamo già chi ci vuole vendere dei pacchetti con biglietti d’ingresso al sito + gita in barca alla barriera corallina per snorkeling e passaggio davanti alle rovine per fare le foto dal mare. Il prezzo ci sembra buono ed accettiamo… purtroppo! Il sito è molto più piccolo di Chichen Itza, ma è bello come avevo letto e ben preservato. Si affaccia a picco sul mare e questo è il suo grande fascino. I colori del mare, la spiaggia e le palme sono stupendi ed incontriamo un curioso animale che si comporto come un gatto, ma è più grande ed ha una lunga coda. Scopriamo più tardi che si tratta del coati. Inoltre qui è il regno degli iguana. Ce ne sono tantissime anche di grandi dimensioni.
Terminata la nostra visita ci avviamo verso la spiaggia dove ci sarà la barca per lo snorkeling. Dopo una “bella” camminata sotto il sole caldo del primo pomeriggio finalmente la troviamo. Mangiamo al bar/ristorante di un villaggio turistico e dopo aver digerito un po’ siamo pronti ad andare. Il mare è mosso e dopo pochi istanti sulla barca cominciano tutti a sentirsi male. Entriamo in acqua alla barriera corallina, ma siamo molto delusi, vediamo quasi nessun pesce ma dobbiamo combattere con le onde. Risaliti sulla barca è una vera tortura arrivare sotto il sito archeologico per fare le foto (contro sole). Non vediamo l’ora di rimettere piede sulla terra ferma. Beh, qualche fregatura ogni tanto bisogna prenderla!
La sera a Playa del Carmen ceniamo in un ristorante che ci viene indicato da Serena che è di turno alla reception del nostro albergo e ci dà sempre utilissimi consigli. Si chiama “El Fuogon” e si trova sulla 30° Avenida. E’ frequentato soprattutto dai messicani, ma qualche turista l’ha trovato. Il posto è grande ed affollato ed il pianterreno è invaso dal fumo della carne arrostita sulla griglia. Troviamo un tavolo libero sul terrazzo del 1° piano, mangiamo bene e spendiamo il giusto.
12 Agosto – Yal-Ku
La laguna di Yal-Ku si trova nelle vicinanze di Akumal. Infatti, dalla spiaggia di Akumal ci conduce una stradina sulla sinistra. E’ una camminata di ca. 30 min. (o si può prendere un taxi) passando in una zona di belle ville. La laguna è immersa in un parco con delle statue. L’entrata è a pagamento. Attenzione, perché cui è permesso (come in altri posti p.es. nei parchi, negli cenotes) solo la crema da sole biodegradabile. Si può acquistare all’entrata, ma io l’avevo già comprata a Playa. La marca Maya Solar va bene.
La laguna è un posto molto tranquillo per lo snorkeling. Ci sono anche bambini piccoli muniti di salvagente. Ci sono tantissimi pesci ed in grandi branchi. E’ un vero spettacolo! Nel parco c’è anche un punto di ristoro dove mangiamo dei sandwich per pranzo. Avevo portato i salvagenti per me e nostro figlio da Akumal ed oggi addirittura li rivogliono per le 16.30 anziché per le 17.00 perché è Domenica, quindi parto di corsa per restituirli. Aspetto il ritorno dei miei 2 uomini sulla spiaggia di Akumal dove oggi ci sono tante famiglie messicane accampate con ogni sorta di cibo per il pic-nic. Dopo poco comincia a piovere leggermente.
13 Agosto – Xel-Ha
Per la gioia del nostro figlio oggi si va a Xel-Ha. E’ uno dei 2 parchi acquatici che si trovano fra Playa del Carmen e Tulum (l’altro si chiama Xcaret) e l’ho scelto in base alle recensioni su internet. Questo tipo di parco è molto diverso dai parchi acquatici italiani, perché si tratta di un acquario naturale formato da una baia dove si mescolano le acque dolci dei fiumi con l’acqua salata del mare.
Ci arriviamo come sempre con il Collettivo in ca. 50 min. Purtroppo abbiamo fatto tardi e ci vuole anche un po’ per orientarsi. Finalmente troviamo gli spogliatoi e gli armadietti. Nel prezzo d’entrata di ca. 80 USD (non ricordo di preciso) sono inclusi attrezzatura per snorkeling (dietro cauzione), asciugamani, tutto il cibo e le bevande. Facciamo un po’ di snorkeling ed è un po’ come Yal-Ku, ma in stile più grande ed ancora più pesci. Dopodiché pranziamo in uno dei ristoranti a buffet. L’offerta è abbondante e c’è qualcosa per tutti i gusti. Proseguiamo a visitare il bel parco ed arriviamo dall’altra parte dove c’è il percorso del fiume con le ciambelle. Qui non vediamo tanti pesci. Lasciate le ciambelle c’è l’Adventure Trek con funi da attraversare e slide. Tutto questo ci porta via abbastanza tempo e quando torniamo dalla parte dei ristoranti per fare merenda scopriamo che sono già tutti chiusi (16.30 o 17,00). Facciamo un altro giro del parco. Qualche tuffo con le funi alla Tarzan e poi il parco chiude. Al nostro figlio il parco è piaciuto molto. Non abbiamo fatto tutte le attività per mancanza di tempo o scelta (delfini e razze a pagamento). Io devo dire che merita per una volta anche se un po’ caro, ma bisogna arrivare presto al mattino per goderselo veramente.
14 Agosto – Cobà
Per gestire la giornata secondo i nostri ritmi noleggiamo una macchina per recarci a Cobà. Questo sito è molto diverso da Chichen Itza e Tulum perché si trova in mezzo alla giungla nel vero senso della parola. Gli edifici non sono restaurati e la maggior parte è ancora coperta dalla vegetazione. Anche questa è una zona molto vasta e ci si può muovere noleggiando delle biciclette o addirittura farsi portare con le biciclette taxi. La piramide pù alta del sito Nohoch Mul è alta 42 m ed è possibile salire in cima. All’ingresso prendiamo una guida in italiano per il giro breve di 45 min.(450 $ MX) che ci da interessanti spiegazioni sulla vita dei Maya e la flora del luogo coinvolgendoci in modo simpatico con degli esempi pratici. Dopodiché ci avviamo a piedi verso la piramide, perlustrando i lati del sentiero per la fauna presente, ma vediamo solo alcune lucertole. All’improvviso sbuchiamo nella radura davanti alla piramide. Ci sembra parecchio alta, ma ci facciamo coraggio e cominciamo la salita. Per fortuna qualche nuvola copre il sole nel momento giusto. Infine la salita è meno pesante di quanto si potesse pensare ed in cima si apre davanti a noi un bel panorama sulla foresta sottostante. Durante il ritorno verso l’uscita mi fermo di colpo: sul sentiero davanti a me c’è una grande, pelosa tarantola! La guida ci aveva avvertito che le tarantole con il didietro rosso sono quelle più pericolose ed è proprio una di quelle. La osserviamo mentre attraversa tranquillamente il sentiero e scattiamo delle foto. Veramente durante il viaggio in macchina ne avevamo già visto 2 o 3 che attraversavano la strada. Incredibile! Pranziamo in un ristorante lungo la strada di fronte ad un lago non lontano dal sito che si chiama “Con calma”. Qui servono cibo biologico e gustosissime e grandissime spremute di frutta fresca mista fatte lì per lì. Non vogliamo fare tardi per la prossima tappa, abbiamo ormai imparato che in Messico le attrazioni chiudono presto. Andiamo al Gran Cenote che dista ca. 3,5 km da Cobà. Questo è una grotta semicoperta. Ci andiamo con maschera e boccaglio e lo spettacolo di stalagmiti e stalattiti sott’acqua è mozzafiato. Sul soffitto invece sono appesi tanti pipistrelli. Prima di tornare a Playa ci fermiamo in alcuni paesini Maya dove si sono diversi negozi di artigianato locale (almeno così dice) lungo la strada, ma non vediamo niente di diverso di quello che vendono a Playa ed anche i prezzi sembrano gli stessi. Cediamo però alla curiosità e compriamo un “Cocco frio”, una noce di cocco acerba con cannuccia per bere il succo. A me viene subito di sputarlo e veramente nessuno di noi lo gradisce.
15 Agosto – Cancun
Il tempo oggi sembra un po’ cupo e pensiamo di riposarci. La mattina andiamo al Wal-Mart sulla 30° Avenida per fare alcuni acquisti e lì mangiamo anche al self-service. Finalmente insalata! Sembra un cosa difficile da trovare, ma a pranzo con il caldo ci piace stare leggeri, invece troviamo sempre le cose pesanti e con la carne. Tutto sommato del cibo messicano non sentiremo nostalgia. Sarà perché cerchiamo le soluzioni un po’ più economiche, sarà perché è una zona turistica, ma comunque tutti questi tacos, tortillas, quesadillas, enchiladas e chi più ne ha più ne metta nel vero senso della parola, perché sono tutte variazioni sullo stesso tema, cioè piadine riempite con più o meno ingredienti. Nel pomeriggio invece decidiamo di andare a Cancun per un po’ di shopping. Prendiamo un altro collettivo. Ci fermiamo al grande centro commerciale “Le Americhe”, ma non compriamo niente. Andando avanti a piedi troviamo un mercato coperto dove acquistiamo alcuni souvenir. Intanto piove. Vorremmo arrivare alla zone hoteliera giusto per curiosità e vedere le rinomate spiagge, ma non abbiamo capito che è così lontano da dove ci troviamo. Dopo un po’ di girovagare qualcuno ci indica un autobus. Ormai però è buio. Scendiamo in una zona che ci sembra animata. Ci sono i soliti locali, negozi e bancherelle di souvenir ed il Hard Rock Cafè. Dopo aver cenato con dei tacos diamo lo stesso un occhiata alla spiaggia. Tira molto vento. Poi torniamo a Playa con gli stessi mezzi.
16 Agosto – Cozumel
Prendiamo il traghetto da Playa del Carmen per Cozumel (155$MX a tratta a persona) delle 10.00 e ci arriviamo in ca. 40 min. Il viaggio è tranquillo. Dopo l’esperienza di Tulum siamo un po’ preoccupati quando si tratta di gite in mare. Già sul traghetto ed anche appena scendiamo offrono gite di snorkeling e noleggio auto. Stavolta siamo cauti e non prendiamo il primo che capita. Facciamo un giro nel paesino e cerchiamo un posto per mangiare, possibilmente insalata. La troviamo di nuovo in un centro commerciale. Nel frattempo abbiamo anche prenotato la nostra uscita sulla barriera corallina e nel pomeriggio saliamo sulla barca. Per fortuna il mare è abbastanza calmo. Ci portano in 3 posti diversi, tutti e 3 non molto fondi e quindi adatti allo snorkeling. Almeno uno è anche vicino alla riva. La barriera qui ci sembra un po’ più colorata e vediamo 1 o 2 tipi di pesci diversi, ma l’esperienza di Akumal è comunque superiore e soprattutto più economica. Quando rientriamo intorno alle 17.00 vorremmo visitare le belle spiagge dall’altra parte dell’isola. Non vedendo alcun collettivo cerchiamo un taxi che ci dice che di là le spiagge ormai sono chiuse e ci porta ad una spiaggia di sabbia da questa parte a ca. 15 min. di macchina che è ancora aperta passando anche dove prima abbiamo fatto snorkeling. La spiaggia è attrezzata ma gratuita e deserta a parte il personale al bar. Ci rilassiamo un po’ finché non ci torna a prendere un taxi 1 ½ ora più tardi, giusto in tempo perché comincia a piovere. Arrivati di nuovo in paese decidiamo di cenare sull’isola. Troviamo un ristorante che però si rivela più stile americano che messicano. Poi prendiamo l’ultimo traghetto alle 22.00 per Playa del Carmen. Purtroppo il mare è più agitato e qualche malessere non si può evitare nemmeno su questo grande traghetto. Per fortuna ho i Travelgum. Nel segno di poi, forse a Cozumel conviene noleggiare una macchina per visitare tutta l’isola e andare nei posti dove c’è la barriera vicina alla spiaggia (a patto che si riescono a trovarli).
17 e 18 Agosto – Akumal
Vogliamo passare un’altra giornata ad Akumal. Una cosa stranissima che abbiamo già osservato è che i Messicani fanno il bagno vestiti. Ho addirittura visto una ragazza in jeans! La giornata è splendida, non c’è una nuvola nel cielo e facciamo una lunga uscita di snorkeling verso mezzogiorno. E stavolta rimaniamo fregati: la sera nostro figlio ed io abbiamo il fondoschiena e la schiena dove non ci proteggeva il salvagente rosso pomodoro, nonostante la crema! Il giorno dopo anche noi facciamo il bagno in pantaloncini e maglietta!
Ci sarebbero altre cose da fare e da vedere, ma cominciamo a sentirci un po’ stanchi e ci sarebbero di nuovo tanti soldi da spendere, così preferiamo di goderci Akumal anche il giorno dopo e per l’ultima volta.
19 Agosto – Isla Contoy
Isla Contoy è una riserva naturale vicino a Cancun. Dalle recensioni che avevo letto volevo assolutamente andarci anche se rimane un po’ fuori mano. Avevamo fissato la gita (di nuovo con Easy Tours) già qualche giorno prima perché solo un numero limitato di persone al giorno è ammesso sull’isola (200?). Il costo della gita è di 80 USD a persona. Partiamo con l’autobus alle 7.30 dall’agenzia per arrivare al molo di Cancun dove partono le barche per l’isola. Lì veniamo suddiviso in gruppi di ca. 10-12 persone per barca. Il nostro capitano parla solo spagnolo ed un po’ d’inglese, ma si capisce abbastanza. Ammiriamo più che mai i stupendi colori del mare e ci fermiamo alla barriera corallina per una sosta di snorkeling abbastanza lunga. Più o meno è come a Cozumel. Avvicinandoci poi all’isola e costeggiandola possiamo già osservare gli uccelli marini, soprattutto fregate e poi approdiamo al piccolo molo. L’acqua è cristallina e la sabbia bianca e fine. C’è un piccolo museo, ma il bagno è chiuso! Accidenti! Facciamo una piccola visita guidata dell’isola che ci porta sulla torre di avvistamento dove si apre davanti a noi un bellissimo panorama. L’isola è più piccola di quanto avessi immaginato. Perdiamo la guida, ma ne troviamo un’altra alla laguna e dopo proseguiamo per la costa rocciosa dall’altra parte. L’isola è meravigliosa, la vegetazione lussureggiante di un verde splendido, il cielo azzurro ed il mare ha tutti i colori immaginabili dal turchese al blu e viola…incredibile!! Ci sono diversi iguana e paguri. Pranziamo con pesce fresco e pollo arrostiti al momento e vari contorni. E’ tutto buono ed abbondante. Mancano 45 min. alla partenza, giusto il tempo per fare un tuffo in questo mare da sogno. In tutto saremmo stati sull’isola 3 ore (incluso 1 ora che abbiamo passato a pranzo)… troppo poco! Ripartiamo a malincuore e la barca ci porta a Isla Mujeres. Il viaggio a forte velocità e con le onde dopo un po’ comincia a dare noia e sembra non finire più. Ad un certo punto rallentiamo un po’ perché ci sono delle tartarughe che sbucano di qua e là intorno alla barca. Che spettacolo! Finalmente arriviamo a Isla Mujeres e ci danno 45 min. di tempo. Di corsa facciamo una girata, ma ci sono soprattutto i soliti negozi di souvernir ed i locali, un posto molto sfruttato e affollato almeno per quel che abbiamo visto noi. Sarebbe stato meglio passare questo tempo a Isla Contoy. Anche stavolta hanno messo troppe cose nel pacchetto della gita. Ritorno per la sera a Playa.
20 Agosto – Playa del Carmen
Dedichiamo la mattinata ad altri acquisti di souvenir ed il pomeriggio facciamo una lunghissima passeggiata al mare stavolta verso sud passando grandi alberghi e villette la spiaggia si fa deserta e selvatica. Vedendo la gente sui lettini degli hotel ci accorgiamo che qualche altra giornata di relax non sarebbe stata male, ma purtroppo i l nostro tempo è finito.
21 Agosto – Viaggio di ritorno
Prenotiamo un taxi per farci portare a Cancun. Il primo scalo stavolta è Messico City. Abbiamo ca. 3 h di tempo e avremmo tanto voluto fare un giro con un taxi in centro, ma non abbiamo il coraggio per paura di rimanere imbottigliati nel traffico e perdere l’aereo. Usciamo comunque dall’aeroporto per guardarci intorno, siamo in periferia, un quartiere popolare. Compriamo delle paste giganti e buonissime in una pasticceria e facciamo un piccolo giro. Le case sono colorate una diversa dall’altra e ci sono i taxi di colore rosso ed oro, uno tutto smontato. Abbiamo visto un piccolo pezzo di una realtà diversa di Playa del Carmen. Dopodiché con un altro scalo a Parigi ritorniamo a Pisa.
Spesa complessiva ca. 6000 € per 3 persone di cui:
3.200 € per i voli + 143 € di assicurazione (prenotazione su edreams)
780 € Hotel per 14 notti
Resto per gite, souvenir e cibo (budget)