Compleanno a Lisbona
Per essere sicura di essere via nei giorni stabiliti spendendo poco (120 euro in due andata e ritorno) ho prenotato con largo anticipo (circa 8 mesi) un volo Easyjet da Venezia.
Dopo alcune settimane dalla prenotazione ci è stato cambiato l’orario di partenza dalle 15.30 alle 19.35. Per fortuna avevo controllato che la reception del hotel fosse aperta 24 ore su 24 e quindi non mi sono preoccupata. Quando io e mio marito siamo arrivati all’aeroporto di Venezia il volo era già in ritardo di 50 minuti. Siamo partiti alle 20.30 e atterrati a Lisbona alle 23.30 circa ora italiana, 22.30 ora locale.
All’aeroporto di Lisbona abbiamo fatto subito la Viva Viagem (una carta ricaricabile a 50 centesimi + 6 euro per 24 ore) che permette di utilizzare tutti i mezzi di trasporto e, con la comodissima linea rossa della metropolitana, in circa 30 minuti siamo arrivati al nostro hotel, la Pensao Residencial Portuense, proprio in zona pedonale, dietro al Hard Rock Cafè in Praça dos Restauradores, in pieno centro. Preso possesso della stanza, siamo usciti per dare un primo sguardo e bere una birra prima di andare a letto.
La mattina seguente ci dirigiamo in Praça Figueira per prendere il tram 15 diretti al Mosteiro dos Jeronimos, una struttura affascinante, realizzata nella prima metà del 1500, che conserva nello stupendo chiostro, con archi e balaustre finemente decorate, la tomba di Fernando Pessoa, portata lì nel 1985 in occasione del 50° dalla morte del poeta portoghese. Nel refettorio sono conservati azulejos (decorazioni in piastrelle vetrificate, di origine araba) del 1700.
Di domenica l’ingresso è gratuito in tutti i musei e monumenti della città fino alle 14.30 e noi ne approfittiamo. Seguiamo la messa nella chiesa adiacente al monastero.
La Chiesa di Santa Maria ha un interno a tre navate divise da pilastri ornati da migliaia di figure intarsiate e volte e nervature finemente intrecciate. Poco distante dal monastero ci infiliamo nella Pastéis de Belém, famosa pasticceria attiva dal 1837. Dopo esserci rifocillati con crocchette di bacalau e pastéis de nata (deliziose tortine di sfoglia piene di crema), seduti in una delle tre spaziose sale decorate con azulejos, ci dirigiamo alla Torre di Belém, costruzione del 1515-19 simbolo della città, raggiungibile con una passeggiata lungo il fiume Tejo. Passeggiando diamo un’occhiata veloce ad un mercatino dell’antiquariato. Passiamo davanti al monumento delle Scoperte (del 1960) e all’enorme bussola sul pavimento. Arrivati alla torre ci mettiamo in fila per entrare ed iniziamo a salire, ma ci fermiamo alla prima terrazza, perché le scale a chiocciola sono molte ed in fondo l’unica attrazione è il panorama.
Torniamo col tram 15 fino a Praça do Comercio, la più celebre piazza di Lisbona, sorta sul luogo dell’antico palazzo reale distrutto dal sisma del 1755. Purtroppo sia la statua equestre di Giuseppe I, al centro della piazza, sia l’arco di trionfo, all’ingresso sul lato nord, sono coperti dalle impalcature per il restauro. Da qui ci avviamo verso il quartiere dell’Alfama, un intrico di stradine ricche di negozietti di souvenir, di ripide scalette, di giardinetti e archi. Ci imbattiamo in un trio di musicisti che suona il Fado, lo struggente canto popolare portoghese.
Ci fermiamo a visitare la chiesa eretta nel luogo dove è nato S. Antonio e, poco distante, la Cattedrale del Se, abbreviazione di Sedes Episcopalis, costruita nel 1147. All’interno c’è la fonte dove fu battezzato S. Antonio.
Ci godiamo la vista dalla terrazza del Miradouro de Santa Luzia ed infine arriviamo al Castelo de Sao Jorge, una grandiosa struttura di origine visigota che domina dalla collina il centro della città. Torniamo infine verso l’albergo e, dopo una sosta per riordinare le idee, usciamo per la cena e ci dirigiamo lungo la via pedonale dell’albergo, Rua Das Portas De Santo Antao, fino al n°58, dove, al primo piano, si trova il ristorante Casa do Alentejo, che propone piatti portoghesi tradizionali, un’ottima cucina a prezzi equi.
Chiudiamo la prima giornata con una passeggiata in Praça de Don Pedro IV, una vasta piazza rettangolare ornata di fontane, dove si trova il Teatro di Maria II.
La mattina seguente abbiamo in programma la gita a Fatima, motivo principale del mio viaggio a Lisbona. Con la metro azzurra da Praça do Restauradores fino a Sao Sebastian e poi con la metro rossa fino a Jardim Zoologico, arriviamo alla stazione dei bus Sete Rios, proprio dietro alla stazione della metro. Facendo il biglietto di andata e ritorno in giornata si risparmierebbe un po’ ma bisogna decidere al momento dell’acquisto l’ora del rientro e allora preferiamo non avere vincoli di orari per il ritorno.
Il biglietto costa 11.50 euro e dopo 1 ora e 30 minuti di viaggio si arriva alla stazione dei bus di Fatima, ad 800 metri dal Santuario. Purtroppo la pioggia battente non mi permette di godere pienamente la vista dell’immensa piazza sovrastata dal santuario e con al centro la fonte d’acqua ai piedi della colonna con la croce. Dedichiamo tutta la giornata al santuario, alla preghiera e all’acquisto di oggetti sacri benedetti da portare a casa e dopo una sosta A Casa dos Pastèis de Fatima, dove con 1 euro mangio un buonissimo pastel a forma di cuore, ci dirigiamo ai bus per il rientro.
Ci fermiamo in hotel giusto il tempo di asciugarci un po’ prima di andare a cena. Questa sera proviamo una classica trattoria locale a pochi metri dall’hotel, consigliataci dal ragazzo della reception, il Solar de S. Josè. Si spende veramente poco, ma la qualità del cibo è piuttosto misera. Terminiamo anche questa giornata con una passeggiata e una birra in un’antica birreria nel Barrio alto, la Cervejaria Trindade.
La mattina seguente decidiamo di iniziare la nostra giornata con una passeggiata in Avenida de Libertade, un grande viale ottocentesco, ombreggiato da platani, che corre da Praça dos Restauradores fino a Praça Marques de Pombal.
Tornati in centro, ci fermiamo a bere qualcosa e a mangiare una pastel de nata in rua Augusta al caffè Casa Brasileira, da non confondere con il Cafè Brasileira, in rua Garrett, il più famoso della città, con una statua di bronzo del poeta Fernando Pessoa seduto a un tavolino.
In Largo Martin Monitz, poco distante da Praça de Figueira, prendiamo il mitico tram 28, che attraversa il centro dal Chiado all’Alfama e godiamo della vista di angoli della città non facilmente raggiungibili a piedi.
In rua de S.ta Justa, una perpendicolare di Rua Augusta, si trova l’elevador de S.ta Justa, il cui costo è compreso nella Viagem giornaliera. Dall’Elevador si gode di una splendida vista su Rossio e Baixa, la parte bassa di Lisbona, e attraverso la passerella della terrazza si può accedere al Barrio alto, dietro la Igreja do Carmo, ovvero ciò che resta di questa chiesa carmelitana dopo il terremoto del 1775.
Il Barrio alto è un altro quartiere tipico, sull’altro lato della città bassa rispetto all’Alfama, ricco di architettura barocca e di luoghi suggestivi, come Largo do Carmo e il Belvedere di Sao Pedro de Alcantara. Visitiamo l’imponente Basilica da Estrela, importante edificio sacro della capitale portoghese e Sao Roche, chiesa eretta nel 1570 su progetto dell’italiano Filippo Terzi. Annesso alla chiesa vi è un interessante Museu de Arte Sacra (o de Sao Roche).
Attraverso una scalinata torniamo in Praça dos Restauradores e quindi in hotel per prepararci per la cena. Questa sera abbiamo deciso di andare a cena alla Cervejaria Trinidade, perchè voglio provare il Caldo Verde, una zuppa di cavoli e patate. Il locale è molto bello, ma la cena ci lascia insoddisfatti. Passeggiando in rua Augusta mi consolo con un cono gelato da Amorino, un po’ caro (3 euro piccolo) ma veramente buono.
Ci fermiamo a bere la birra della staffa in Praça de Don Pedro IV e chiudiamo anche questa giornata con una bella dormita.
Per il giorno seguente abbiamo in programma la gita a Sintra, una cittadina a circa 30 km da Lisbona, perciò dopo colazione ci avviamo alla stazione del Rossio per prendere il treno che, per 6 euro andata e ritorno, in circa 45 minuti, permette di arrivare a destinazione. Purtroppo ci imbattiamo in due giornate di sciopero dei treni e siamo costretti a rinunciare e cambiare il nostro programma.
Ci dirigiamo allora tra le viette dell’Alfama per raggiungere la Igreja de la Gracia. Lungo il percorso ci fermiamo a visitare anche il Pantheon Nacional.
Decidiamo poi di prendere la metro verso Parque das Nacoes, un’area allestita sul sito dell’Expo 1998, in cui si trova l’Oceanario de Lisboa. Qui si trova anche la teleferica che porta verso la Torre Vasco de Gama, alta circa 150 m., sulla cui sommità c’è un punto di ristoro da cui si gode un vista stupenda sull’omonimo ponte, il più lungo d’Europa.
Entriamo all’Oceanario (13 euro), dove ampie vetrate e finestre consentono di osservare quasi cento diverse specie, compresi squali e barracuda. È diviso in quattro sezioni, ognuna dedicata ad un oceano: Indiano, Pacifico, Atlantico e Antartico.
Dopo passiamo un’oretta nel grande centro commerciale Vasco de Gama, dove ci riposiamo un po’ seduti in una birreria prima di tornare verso il centro e quindi in hotel a prepararci per l’ultima cena a Lisbona.
Per questa sera abbiamo scelto il Solar do Duque, in Rua do Duque, 67. Per raggiungerlo saliamo sul tram giallo che, attraverso una ripida salita, porta da Praça dos Restauradores a Rua S. Pedro de Alcantara.
Anche questa cena è piuttosto deludente, perché mi aspettavo di mangiare il pollo alla griglia con il piripiri, come si mangia da Nando’s a Londra, invece è completamente diverso e non mi piace.
La mattina seguente ci prepariamo per il ritorno a casa, facciamo colazione con calma, andiamo al Cafè Brasileira a prendere una confezione da 6 pastél de nata da portare a casa e ci avviamo alla metropolitana che ci porta in aeroporto.
E anche quest’anno il compleanno non mi ha trovata a casa!