La Penisola Iberica on the road: 10 giorni alla scoperta della Spagna Verde e del Portogallo
Diario di viaggio
Martedì 26/09/2023 – Da Milano a Bilbao
Partenza da Milano Malpensa, rotta verso Bilbao, capitale dei Paesi Baschi, con stop intermedio all’aeroporto Madrid-Barajas. Finalmente è arrivato il momento di vivere quest’avventura, progettata da anni con la mia migliore amica. Ci incontriamo in serata al nostro alloggio, situato nel quartiere di Rekalde e diamo inizio al nostro viaggio con una cena a base di gustose empanadas.
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Mercoledì 27/09/2023 – Bilbao
Decidiamo di iniziare la giornata con una passeggiata nel Casco Viejo, il centro storico di Bilbao. Veniamo subito accolte dai colori eccentrici e vivaci dei palazzi, che presentano anche degli inserti in legno simili a quelli che possiamo trovare nelle case di montagna. La prima sosta della giornata avviene in una delle tante pasticcerie che possiamo trovare in città. per colazione prendiamo un caffè e un bolo de mantequilla, una tipica brioche di Bilbao, soffice come una nuvola e ripiena di crema al burro e zucchero; in fondo come dice il dottore “una brioche al giorno toglie il medico di torno”, ma qui limitarsi a una sarebbe stato una tortura!
Dopo la ricarica energetica e con rinnovati zuccheri nel sangue, decidiamo di dirigere l’esplorazione verso il distretto di Begoña dove si trova l’imponente Basílica de Nuestra Señora de Begoña, che da secoli domina la città dall’alto e da dove ci facciamo incantare da un panorama mozzafiato che dà su tutto il distretto di Bilbao. Scendendo dalla collina dove si trova la suddetta basilica, attraversiamo un parco per arrivare poi sulla passeggiata che costeggia il fiume Nerviòn dove possiamo ammirare molti dei caratteristici ponti, l’anima di Bilbao. Ci dirigiamo al Museo Guggenheim. Già l’edificio del museo in sè e il laghetto artificiale che lo circonda sono un’opera d’arte. Dall’esterno il museo si dimostra una struttura complessa e arzigogolata che lascia incantati e direi anche un po’ confusi. Inoltre, a cadenza di qualche secondo, viene generata una nube di vapore che conferisce un’aria ancor più irreale alla costruzione. Dopo aver pagato 5 euro di ingresso a testa (costo agevolato per gli studenti, ogni tanto anche a noi una gioia), visitiamo i vari piani del museo: la parte che spicca di più per significato e colori è sicuramente la mostra dell’artista giapponese Yayoi Kusama, la quale ha fatto delle sue allucinazioni un’opera d’arte; ma, in generale, ci aspettavamo più pezzi esposti; quindi, ci siamo sentite “un po’ a mezzo” soddisfatte, ma ancora volenterose di vedere altro. Terminata la visita procediamo verso Plaza Nueva, scoprendo nuovi angoli del centro storico, e, siccome siamo circondate da bar, ristoranti e da un numero indecifrabile di leccornie, facciamo un pranzo a base di sangria e pintxos, tipici manicaretti spagnoli fatti da una fetta di pane con sopra varie cose (polpette di patate e jamon iberico, frittata, frutti di mare etc). Il consiglio è di fermarsi nei vari locali della piazza e provare le differenti versioni di questo piatto e andateci belli affamati perchè fidatevi, ve ne sono varianti per tutti i gusti. Dopo aver fatto il pieno, decidiamo di rimetterci in marcia (in parte per sopravvivere anche al coma da cibo) e puntiamo, come prossima meta Algorta, raggiungibile con l’organizzatissima rete mezzi di trasporto. Più precisamente raggiungiamo il quartiere del comune di Getxo, nei pressi della foce del fiume Nerviòn. Visitiamo la Playa di Arrigunaga, una spiaggia che mostra le sue bianche scogliere a picco sull’oceano, per poi proseguire verso Barrika. Qui il paesaggio diventa più selvaggio ed esuberante: la scogliera è ancora più a strapiombo sull’oceano, il tramonto sfoggia i suoi colori profondi mentre la luna piena si fa luminosa alle nostre spalle, come se anche lei si fosse incantata ammirando l’orizzonte. Con il cuore pieno di serenità e felicità, ci dirigiamo di nuovo verso Bilbao e facciamo cena ad una rosticceria vicino al nostro alloggio per rendere altrettanto pieno anche lo stomaco.
Giovedì 28/09/2023 – Santander e Oviedo
Salutiamo calorosamente Bilbao e i suoi colori vistosi per dirigerci in direzione Santander, capitale della Cantabria. Dopo un lungo viaggio di circa un’ora e mezza, giungiamo a questa ridente cittadina della cui parte più antica purtroppo resta poco. Infatti, nel 1941, un imponente incendio distrusse pressocchè tutto e ciò che vediamo è frutto della successiva ricostruzione che è riuscita a coprire solo in parte ciò che ormai andò in pasto alle fiamme. Visitiamo la Catedral de Nuestra Señora de la Asunciòn, uno splendido e puntuto edificio in stile gotico, per poi dirigerci in bus verso la Playa del Sardinero. Da qui possiamo ammirare la Penisola de La Magdalena sulle cui pareti rocciose si infrangono onde piuttosto alte e su cui sorge l’omonimo palazzo, che fungeva da vecchia residenza estiva della famiglia reale. Dopo il nostro primo bagno nell’oceano, non poteva mancare una breve merenda di rinforzo con una Corbatas de Unquera, un deliziosissimo (e burrosissimo) pasticcino di pasta sfoglia; tipico dolce cantabrico. Ci dirigiamo verso Oviedo, una città ricca di storia nonché capitale del Principato delle Asturie. Dopo esserci sistemate, ci dirigiamo verso la Bulevar de la Sidra, che da come lascia in parte intuire il nome, è una via dove si susseguono numerose sidrerie. La nostra cena si svolge alla sidreria Tierra Astur ed è qui che il nostro stomaco si scontra con il tipico cachopo: una pietanza sensazionale costituita, nella sua versione classica, da due fette di vitello che racchiudono, come in un golosissimo abbraccio, due strati di prosciutto spagnolo e uno strato di qualche tipo di formaggio asturiano. Questa specie di cordon-bleu viene poi impanata, fritta e servita su un letto di patatine fritte o di purea di patate, insomma, giusto per rimanere leggeri. Dopo l’esperienza mistica del cachopo lo stomaco ha preso il sopravvento, il cervello si è spento e quindi, proviamo anche il queso asturiano ahumado de vaca e a finire il tocinillo de cielo, un dolce asturiano a base di tuorli d’uovo caramellati. In questo ricco pasto, non può mancare un bicchiere del tipico sidro di mele, per dare al tutto, una nota finale frizzante e agrodolce.
Venerdì 29/09/2023 – Oviedo e Gijon
La mattina inizia con una passeggiata nel centro della città, in parte con la speranza di bruciare anche solo un minimo la cena della sera prima. Si può notare subito che lo stile cambia rispetto a Bilbao: qui tutto è molto più saturo di colori, e lungo le vie si ritrovano varie statue raffiguranti persone comuni come pescatori e mercanti occupati in faccende di vita quotidiana, tutto ciò immortalato nel bronzo. Camminando attraversiamo la Plaza del Fontan, con i suoi mercatini di oggettistica ed entriamo appunto nel suntuoso Mercado El Fontàn, dove è possibile fare scorta di formaggi, dolci e salumi tipici asturiani di prima scelta. Dopo esserci approvvigionate adeguatamente, decidiamo di visitare il Museo de Bellas Artes de Asturia, a ingresso libero, dove possiamo ammirare alcune opere di Picasso e di Dalì. Vediamo infine dall’esterno la Basilica de San Salvador, cattedrale anch’essa costruita in stile gotico e ci dirigiamo al ristorante La Corte de Pelayo, dove ci deliziamo di nuovo con un cachopo (mio amato cachopo, one dish to rule them all). Infine, nel pomeriggio, decidamo di dirigerci verso Gijon, cittadina sulla costa per perderci nuovamente nel fascino sconfinato dell’oceano e lasciarci completamente ammaliare dal possente ma allo stesso tempo delicato sciabordio delle sue onde. Senza accorgercene, è diventata sera e la giornata termina con una cena a base di Salmorejo, tipica zuppa fredda spagnola, e gamberi per rimanere a tema di mare.
Sabato 30/09/2023 – Da Oviedo a Santiago de Compostela
La prima metà della giornata se ne va con il viaggio da Oviedo a Santiago de Compostela, capitale della Galizia. Giunti a Santiago sembra di essere tornate in piena estate e quindi, dopo un giro al centro commerciale per cercare un vestito più leggero e trovare sollievo dal caldo, visitiamo il centro storico della città partendo dalla famosa cattedrale, racchiudente ben quattro stili: gotico, romanico, barocco e rinascimentale. Al suo interno possiamo ammirare la sfarzosa cripta di San Giacomo e fare il tradizionale rituale dell’abbraccio alla statua del santo. Lungo le vie della città possiamo poi ammirare i vari conventi e chiese, il Monastero de San Martiño Pinario e la Praza das Praterias, da cui parte una via ricca di negozi di argento. Oltre a tutto ciò, saltano all’occhio le folle di pellegrini che, affaticati, giungono finalmente alla fine del loro cammino. La cena si svolge alla taverna O Gato Negro, la più antica della città e consiste in polpo à feira, formaggio galiziano, empanadas, caldo gallego e birra galiziana. Terminiamo la giornata con un buon gelato artigianale e una passeggiata nel parco di Alameda.
Domenica 01/10/2023 – Da Santiago de Compostela a Porto
Prima di partire alla volta di Porto, visitiamo il Museo del Pellegrino per comprendere la storia della città di Santiago e del pellegrinaggio, facciamo un’ultima passeggiata in centro e ci deliziamo con un pranzo a base di Jamon Iberico e formaggio galiziano. Nel pomeriggio prendiamo il primo treno di connessione tra Santiago di Compostela e Vigo. In quest’ultima, faccio una passeggiata in solitaria per raggiungere il Castro de Vigo, ovvero i resti dei primi insediamenti romani nella zona. Dopo aver comprato i churros e un bicchiere di cioccolata calda prendiamo il treno in direzione Porto. Il viaggio sembra non finire mai, viaggiamo indietro nel tempo di un’ora per via del fusorario, non riusciamo quasi a sentirci mentre parliamo per via del forte rumore che fa il treno ma alla fine, un po’ stanche ma pur sempre eccitate e curiose, raggiungiamo la città in serata e veniamo accolte da una mia cara amica che ci ospita per la notte.
Lunedì 02/10/2023 – Porto
La giornata si svolge in giro per il centro storico di Porto. Qui ammiriamo il Ponte Dom Luis I, sul fiume Douro, la caratteristica parete del Mosteiro da Serra do Pilar e una bella vista sulla città. Inoltre, sul fiume si vedono numerosi Rabelos, le barche che vengono tutt’oggi utilizzate per trasportare le botti del vino porto dai vigneti situati lungo il Douro alle cantine a valle. Sembra una scena uscita da un film d’altri tempi e molti turisti, come noi, si soffermano ad ammirare. Da qui, procediamo verso il centro città, tra le vie affollate e ricche di azulejos, e visitiamo il Mercado do Bolhao, dove si possono trovare vari cibi tipici. Dal formaggio delle Azzorre, alle empanadas portoghesi (che differiscono da quelle spagnole perché hanno una forma a crostatina e ripieni diversi, tra cui quello al maialino da latte e quello all’anatra), dai salumi ai dolci portoghesi, ci sono piatti per tutti i gusti e odori da far venire l’acquolina in bocca.
Passeggiando poi per le vie della città, ci fermiamo ad ammirare la stazione centrale di Sao Bento. L’edificio, in passato, è stato un convento di suore benedettine e si narra che i lavori non furono iniziati fino alla morte dell’ultima suora del convento. All’interno si possono osservare circa 20000 azulejos disposti a formare un’opera d’arte. Per pranzo mangiamo la francesinha (tipico piatto di Porto) alla Cervejaria Brasao, fidandoci della mia amica. Esso consiste di due fette di pane che racchiudono una fetta di filetto di vitello, due tipi diversi di chorizo e jamon. Il tutto viene avvolto in formaggio fuso e cucinato in una salsa di pomodoro e birra per poi essere servito con o senza un uovo cotto sopra, a seconda della preferenza. Non è di sicuro un piatto leggero, ma merita di essere mangiato almeno una volta nella vita. Per avere la coscienza pulita abbiamo preso un’insalatina di contorno. Finito il pasto, riprendiamo la nostra esplorazione lungo le vie del centro storico e per merenda ci deliziamo con cioccolato fondente affogato nel vino Porto Ruby. Prima di dirigerci verso la stazione facciamo un’ultima passeggiata ammirando da lontano la cattedrale della città e fermandoci a un edificio piuttosto peculiare ovvero il McDonald di Praca Liberdade, costruito all’interno del vecchio Café Imperial in stile Art Deco. Partiamo verso le 17 da Porto in direzione Lisbona e arriviamo alle 22. La città si mostra da subito abbastanza caotica, ma ci regala anche una poetica vista in notturna sull’oceano.
Martedì 3/10/2023 – Lisbona
Inizia la nostra esplorazione di Lisbona. Il nostro alloggio si trova nel quartiere di Alfama, uno dei più antichi della città. Facciamo il primo dei tanti assaggi del famoso pastel de Nata e proseguiamo verso il Miradouro de Graca, uno dei punti panoramici più famosi della città. Oltre ad ammirare la vista sui tetti e sul castello di Sao Jorge, è possibile visitare l’Igreja de Graca, classificata tra i monumenti nazionali più belli. Al suo interno si ritrova infatti un’intera sala decorata con azulejos rappresentanti varie battaglie e si può entrare nel cortile del vecchio convento. Siamo solo all’inizio della giornata e Lisbona ci mostra già le sue salite e discese, ma noi siamo tenaci e non ci facciamo spaventare.
La nostra passeggiata continua attraverso le colorate vie della città fino a raggiungere il castello di Sao Jorge per poi proseguire verso il Miradouro de Santa Luzia, il quale offre un belvedere sul quartiere di Alfama e sul Tago. La bellezza della vista è messa in risalto anche dalla presenza di un chitarrista e della sua musica leggera e il Miradouro è decorato da delle grandi piante di bougainville rosa. Da qui ci spostiamo verso l’Igreja de Santa Maria Maior, la cattedrale di Lisbona non che chiesa più antica della città e scendiamo verso Praca do Comércio e l’arco da Rua Augusta. Questi ultimi due posti si trovano nel quartiere Baixa. L’arco trionfale fu costruito a completamento della piazza e in tutta la sua imponenza è una delle celebrazioni della grandezza del portogallo e ha varie statue, tra cui quella di Vasco de Gama e del Marchese di Pombal, rispettivamente uno dei più grandi esploratori portoghesi e l’eroe della ricostruzione di Lisbona dopo il terremoto del 1755. Prima di procedere verso la prossima destinazione, ci fermiamo a gustare altri pasteis de Nata presso la famosa Manteigaria e proviamo anche un bicchierino di Ginja, un liquore tipico di Lisbona che viene prodotto tramite l’infusione delle amarene nell’alcool.
Dopo questa breve sosta, attraversiamo Praça do Rossio per dirigerci a prendere il bus verso il quartiere di Alcantara. Nel 1800, questa zona ospitava uno dei centri industriali della città di Lisbona. Dopo un lungo periodo di disuso, l’area è stata riqualificata con la fondazione della LX Factory. Qui si possono trovare svariate mostre di arte in ex ambienti industriali, ristoranti e la peculiare Libreria Ler Devagar, classificata tra le librerie più belle del mondo. Al suo interno, attaccate al soffitto, si possono ammirare installazioni funzionanti come la bicicletta volante, ideate dall’italiano Pietro Proserpio. Decidiamo di fare pranzo in uni dei ristoranti del posto e scegliamo di consumare del pollo, cucinato seguendo una delle ricette tipiche delle colonie africane del Portogallo e accompagnato da un piatto a base di riso e fagioli. Poco dopo assaggiamo anche una polpetta a base di baccalà, ingrediente tipico di molti piatti della cucina portoghese. In giro per la città si possono infatti osservare varie botteghe che vendono esclusivamente prodotti a base di questo pesce. Terminata la visita, ci dirigiamo verso la fermata del tram 15, ammirando i piloni giganteschi del Ponte 25 Aprile. Siamo abbastanza fortunate da prendere uno dei tram vecchi, gemello del tram 28. Scendiamo al quartiere di Belem, famoso per la presenza di vari monumenti. Passeggiando, non si possono infatti non notare la maestosità del Monastero dos Jeronimos, i verdeggianti giardini botanici monumentali e l’imponenza del Monumento alle Scoperte. Guardando quest’ultimo e passeggiando sulla cartina di marmo della pavimentazione sembra quasi di essere catapultati indietro nel tempo e vivere la grandezza delle esplorazioni. La passeggiata termina alla Torre de Belem, uno dei vecchi baluardi di controllo della foce del Tago. Prima di tornare al nostro alloggio facciamo merenda con i pasteis de Belem (un po’ meno dolci rispetto ai pasteis de nata ma comunque buoni) e con la birra Super Bock. Concludiamo la giornata andando ad ammirare il tramonto al Miradouro da Senhora do Monte, il punto più alto del quartiere di Graca (raggiungibile tramite una faticosissima scorciatoia fatta di scale che dalla mappa non sembrava così terribile) e facendo una cena a base di caldo verde, una zuppa tipica portoghese.
Mercoledì 4/10/2023 – Lisbona
L’esplorazione della giornata inizia dal quartiere di Cais do Sodré con una passeggiata sulla Pink Street, la strada dei pub che è sicuramente più animata alla sera, e un giro al Mercado da Ribeira per poi proseguire in direzione della Costa de Caparica. Durante il tragitto è possibile vedere in lontananza il Cristo-Rei, nel quartiere di Almada e ammirare la bellezza del Tago, attraversando il ponte 25 aprile. Arrivate a destinazione notiamo subito il cambiamento di paesaggio: una spiaggia infinita si snoda verso Sud, costeggiata alle spalle da una scogliera rossa altrettanto infinita e l’aspetto sembra piano piano trasformarsi in quello dell’Algarve, nota regione nel sud del Portogallo. Si notano inoltre le vecchie rotaie del tram, che danno quasi il senso di essere in una landa del Far West. Trascorriamo buona parte della giornata su una delle varie spiagge per nudisti, integrandoci con la cultura del posto e facendo il bagno nelle acque dell’oceano, molto più calmo in questa zona rispetto a quello che abbiamo conosciuto nel Nord della Spagna. Un po’ bruciacchiate dal sole, rientriamo a Lisbona, facciamo cena in una piccola osteria tipica, vicino a Praca do Rossio, ora tutta illuminata e con un aspetto completamente diverso e ci dirigiamo poi verso la Tasca do Chico. Si tratta di uno dei tanti locali del quartiere del Bairro Alto ed è in posti come questo che si può conoscere un’altra fetta della cultura di Lisbona: il fado. Si tratta di uno dei generi musicali più tipici della città e viene cantato da un gruppo di musicisti formato da una voce femminile (quella della fadista) e da tre chitarre, tra cui il baixo, tipica chitarra portoghese. Tra le note malinconiche del fado, ci godiamo l’ultima sera del nostro viaggio.
Giovedì 5/10/2023 – Da Lisbona a Milano
Dopo aver mangiato gli ultimi pasteis de Nata e aver salutato Lisbona ci dirigiamo all’aeroporto per rientrare a casa, arricchite nel cuore e nell’anima da un viaggio che difficilmente dimenticheremo.
Consigli pratici
Trasporti nelle città
A Bilbao, presso una qualsiasi stazione della metro, si può acquistare e ricaricare la tessera Barik Creditrans che consente di ottenere, a prezzo scontato, i titoli di viaggio per tutti i trasporti della città (metro, bus e funicolare), comprese le comode linee che collegano l’aeroporto al centro (linea bus A3247).
A Santander esiste una tessera simile, ma essendoci trattenute solo poche ore, abbiamo comprato solo i biglietti singoli per il bus.
A Porto, presso le stazioni della metro, è possibile acquistare la tessera Andante, valida per 24 o 72 h, utilizzabile per la metro e per i bus.
A Lisbona, sempre presso le stazioni della metro, è possibile acquistare la tessera Navegante, a tariffa diversa in base al tempo di validità e ai trasporti di cui si vuole usufruire. Attenzione però alla linea di trasporti che collega il centro di Lisbona con l’altra costa perché ha delle tariffe a parte. L’aeroporto di Lisbona è raggiunto da una delle linee della metro. Altra informazione utile riguarda il buon funzionamento e i costi relativamente bassi di Uber sia a Lisbona che a Porto.
Trasporti per spostamenti su lunga distanza
Nella Spagna del Nord abbiamo usufruito dei trasporti Alsa per spostarci da una città all’altra, mentre, da Santiago de Compostela a Porto abbiamo preso la Renfe. Per entrambe le compagnie è presente un sito e consiglio di fare l’account in modo da poter acquistare i biglietti in serenità (senza account il sito sembra funzionare peggio). Da Porto a Lisbona abbiamo usato Flixbus.