Affacciata sull’Oceano Atlantico, è lei la capitale europea più accogliente e colorata dove trascorrere un weekend lungo

Scritto da: Viviaggia
affacciata sull'oceano atlantico, è lei la capitale europea più accogliente e colorata dove trascorrere un weekend lungo

Viviaggia ci porta in un uno dei suoi diari di viaggio che sono delle vere e proprie guide utili per scoprire le città. E la destinazione, stavolta, merita davvero: Lisbona, la perla sull’Oceano Atlantico che segna il punto più a ovest d’Europa.

Lisbona: come organizzare il viaggio e dove dormire

Organizzare un viaggio a Lisbona è facilissimo, perché la maggior parte dei luoghi di interesse si trova nella Baixa o nell’Alfama, che sono molto vicine a piedi. Per raggiungere Belém è sufficiente prendere il tram 15E e poi spostarsi a piedi o con un monopattino. L’automobile è del tutto superflua per Lisbona e anche se si vuole visitare Sintra, che è ben collegata con il treno e un autobus.

Per dormire, la maggior parte delle sistemazioni si trovano nella Baixa e dintorni (Rossio in particolare), che è effettivamente il luogo più comodo perché è al centro rispetto all’Alfama e a Belém. Io ho dormito sia nella Baixa che nell’Alfama e la seconda mi è piaciuta molto di più, ma di questo parlerò dopo.

La Lisbon card può essere una soluzione comoda ed economica, soprattutto se prevedete molti spostamenti con i mezzi e l’ingresso a molti monumenti (basterebbero il Monastero dos Jeronimos, la Torre di Belém, l’ascensore di Santa Justa e l’arco de Augusta a giustificare la spesa).

In generale, è una cittadina sicura, ma sul Tram 28 i borseggiatori sono compagni di viaggio costanti e dovrete stare attenti a non perdere di vista la borsa mentre tentate di non cadere nella ressa. Le stradine sono sicure, ma piene di scale e salite/discese. Per chi ha problemi di mobilità o semplicemente non vuole stancarsi, è sufficiente fare un giro con i tuk tuk che si trovano nei principali punti di interesse.

È una città economica rispetto a molte altre capitali dell’occidente europeo e il clima è piacevole (d’estate forse un po’ caldo, ma dipende dalle abitudini).

Il consiglio più utile è: portate scarpe comode, con una suola non usurata.

Cosa vedere a Lisbona

L’Alfama

Devo confessare che la prima volta che sono stata a Lisbona ho fatto l’enorme sbaglio di sottovalutare la bellezza dell’Alfama e di visitarla solo al tramonto, dopo una lunga giornata passata in giro. Come forse molti, venivo dalla Baixa e volevo godere della vista dai miradouros che qui dominano, nonché salire fino al castello.

La seconda volta che sono stata a Lisbona, invece, ho dormito nell’Alfama, in un appartamento sotto la cui finestra passava il Tram 28E, zona a traffico limitato raggiungibile solo a piedi o in tram. Ed è stato lì che me ne sono innamorata, per cui oggi posso dire che perdermi nelle stradine dell’Alfama è stata la parte più bella del viaggio.

L’Alfama è un dedalo di vicoli stretti e strettissimi, collegati tra loro da scalinate ciottolose e scivolose, con le case abitate per lo più da portoghesi che qui, in posti in cui le auto non passano, trascorrono la loro vita come se il mondo esterno non esistesse. Ci troverete bambini a giocare per strada, vecchine che parlano sull’uscio di casa, gattini con un guinzaglio legato alla maniglia, decorazioni sui muri delle case, murales, dediche, azulejos, festoni e panni stesi fuori, tanti panni stesi al sole e alla pioggia. Ho girato per queste stradine con ogni tipo di clima e ho scorto ogni volta un volto diverso.

La prima sera, con la pioggia battente, le strade deserte e la luce soffusa, è stato come vivere in un mondo deserto; il mattino dopo, con il sole che si ergeva e nessuna nuvola in cielo, mi sono sorpresa nello scoprire gli scorci meravigliosi sui tetti di Lisbona e sul fiume Tago; con le scarpe da ginnastica sono andata spedita tra salite e discese; con il tacco ho rischiato la caviglia e la vita più e più volte…

All’Alfama si trovano i miradouros più belli della città, ma sappiate che spesso li troverete affollati. Quello di Santa Luzia, per esempio, scenografico per le piastrelle azzurre e la vista mozzafiato, dà il meglio di sé alle 8 di mattina o dopo il tramonto, quando nessuno pensa di andarci; in altri orari dovrete farvi largo per una foto mentre vi proporranno giri turistici o calamite.

All’Alfama ci sono poi il Tram 28E e i luoghi del tramonto, di cui vi parlerò dopo. Alfama non è solo perdersi nei vicoli! Iniziate con il miradouro de Santa Luiza e poi salite fino al Castello di São Jorge, da cui si gode una vista pazzesca sui tetti di Lisbona, il fiume Tago ed il ponte 25 de Abril (che vi ricorderà San Francisco). La fila per il biglietto di ingresso è lunga, per cui conviene comprarlo online. Nel giardino del castello potrete ammirare i pavoni intenti a emettere versi strani e a volare sugli alberi (non sanno solo sbatterti in faccia la loro bellezza, dunque, sanno anche volare!). Veniteci per vedere il tramonto e non ve ne pentirete.

Qualche stradina più in giù del castello si trova la Cattedrale di Lisbona, che i portoghesi chiamano semplicemente “Sé de Lisboa”. La Cattedrale è stata distrutta da ben 3 terremoti e venne costruita al posto di una moschea: motivo sufficiente per andare a visitarla.

L’Alfama risuona dolcemente con la musica malinconica del fado e non avrete difficoltà a trovare un posto in cui passare la serata tra fado e porto.

Tram 28 E

Una visita a Lisbona non sarebbe tale senza l’immancabile giro sul Tram 28E, un tram giallo e bianco con gli interni in legno che è rimasto tale dal novecento (troverete ancora in giro carrozze che si inerpicano per la città da decenni) e che sferraglia arrampicandosi per le salite dell’Alfama, della Baixa, del Bairro Alto e di Graça.

È uno dei simboli di Lisbona e lo troverete disegnato su infiniti souvenir, ma non partite con aspettative eccessive. È bello, certo, ma è pur sempre un tram. Con l’aggravante che tutti i turisti ci vogliono saliere e quindi creano, com’è ovvio, lunghe file alla partenza e affollamento all’interno.

Un modo per goderne al meglio e garantirvi un posto da seduti è, anche in questo caso, quello di andarci la mattina presto, alle 8/8:30, o di sera, quando la maggior parte dei turisti ha già fatto il giro. Io personalmente l’ho preso a questi orari e mi sono trovata solo con portoghesi, cosa che me lo ha reso molto più interessante.

Un altro consiglio è di non concentrarsi alla fermata di Martim Moniz: le file qui sono lunghissime e perderete molto tempo. Prendendolo in altri punti, magari in fermate meno gettonate o dopo il Castello, probabilmente salirete senza problemi. Il fatto di non fare tutte le fermate non toglierà nulla alla bellezza del viaggio e in fondo Lisbona è lì che aspetta che vi addentriate nelle sue stradine a piedi, quelle stradine da cui il tram non passa.

Il biglietto può farsi anche a bordo e quando si giunge al capolinea è obbligatorio scendere: non potete pensare così di garantirvi il posto a sedere per il ritorno.

Belém

Belém è un po’ distante dal centro di Lisbona, ma si raggiunge facilmente con il tram elettrico da Piazza del Commercio (o da altre fermate, basta cercare su Google Maps). Anche in questo caso, la mia scelta è stata di mordere Belém fin dal mattino presto, per evitare la folla. Pensate che sul bus che mi portava al Monastero dos Jeronimos c’erano solo lavoratori e studenti, sembrava di essere una persona del posto anziché un viaggiatore.

Arrivata alle 08:30, sono andata a mangiare le più buone pastéis de nata della città, le originali, quelle imperdibili, alla Pastéis de Belém. Il locale è enorme (non pensiate si fermi ai quattro tavolini dietro al bancone) e ha un bagno che da solo merita una visita. Di mattina presto ci si siede subito, si viene serviti immediatamente e si gode di un relax irreale. Poco dopo iniziano le file e vanno avanti a lungo, per cui secondo me vale davvero la pena di svegliarsi presto, fare colazione lì e godersi un attimo di calma. Le pastéis si mangiano calde, ma potete portarle a casa e conservarle per un paio di giorni.

A pochi metri dalla Pastéis de Belém si trova il Monastero dos Jeronimos, un vero must visit place! È bellissimo, stupefacente all’esterno e strepitoso all’interno, e dovete assolutamente visitarlo.

Ovviamente la sua bellezza attira centinaia di turisti e quindi crea code. Come entrare subito o quasi? Semplice: comprate il biglietto online e mettetevi in fila 20 minuti prima dell’apertura, per entrare così subito. Se arrivate anche solo alle 10:30, aspetterete tantissimo tempo sotto il sole o la pioggia, in piedi, e non credo ne valga la pena.

La fila per l’ingresso è diversa da quella per il biglietto e dovrete farla anche se avete la Lisboa card.

Io ho fatto così: alle 8 sono uscita di casa, alle 08:30 colazione alla Pastéis de Belém, alle 09:10 fila al Monastero e ingresso alle 09:30, orario di apertura (su internet era sbagliato). Quando sono uscita, aveva appena aperto la Chiesa, che è a ingresso gratuito e per la quale non c’era ancora nessuno in fila, mentre per il Monastero la fila arrivava già in fondo alla strada.

Il Monastero è un luogo storicamente importante: si dice che qui, nella chiesetta Ermida do Restelo su cui è sorto, Vasco da Gama e i suoi uomini abbiano passato la notte prima di intraprendere il viaggio alla ricerca della rotta per le Indie. Qui è stato firmato il Trattato di Lisbona del 2007, che ha modificato i Trattati su cui si fonda l’Unione Europea.

Lo stile è il manuelino– così chiamato dal re Manuele I – un mix di barocco, neoclassico e richiami marini che convivono in perfetta armonia. Il chiostro è luminoso, accogliente e caldo e presenta tantissimi particolari su cui vale la pena di soffermarsi. Qui riposano Vasco da Gama e Fernando Pessoa, motivo in più per andarci.

Sempre a Belém, al di là di un sottopassaggio, troverete il Monumento delle Scoperte, uno dei simboli della città, dove sarà immancabile fare una foto. A circa 500 metri si trova la Torre de Belém, che mi ha tanto ricordato il Castello di Miramare di Trieste.

Io qui non sono entrata, per mancanza di tempo e anche per scelta, ma se siete curiosi fate un giro anche lì. Dovete prenotare l’ingresso in anticipo. A questo punto il vostro giro di Belém è terminato. Non è un quartiere in cui è comodo dormire perché è lontano dal resto; quindi, vi consiglio di concentrare la visita solo in una mezza giornata partendo da una zona più centrale.

Baixa, Bairro Alto e Chiado

La prima volta che sono stata a Lisbona ho dormito nella Baixa, sulla R. Auréa, e pensavo di aver fatto una scelta azzeccata. In effetti qui siete centrali e avete tantissime attrazioni a portata di pochi passi (in salita o discesa, ricordatelo), ma non è un luogo magico. Qui troverete le strade commerciali, con le catene di negozi di abbigliamento, le scatole di sardine colorate in vetrina e i souvenir ovunque: non fa per me, preferisco i bambini per strada nell’Alfama che mi guardano incuriositi. A parte questo, il cuore di Lisbona ha tantissimo da offrire.

Molti scelgono di dormire intorno alla Praça Dom Pedro IV (Rossio), una grande piazza con il pavimento a cubetti che crea onde bianche e nere, al cui centro si trova il monumento a Dom Pedro IV. Qui si prende il treno per Sintra, per cui come punto strategico è perfetto. Poco oltre si incontra l’ascensore di Santa Justa, che scorgerete facilmente anche da lontano e che è uno dei tanti modi per ammirare Lisbona dall’alto. Il costo è incluso nella Lisboa card.

C’è poi la Rua Augusta (la via dello shopping, dove troverete bellissimi palazzi del Settecento) che conduce fino all’Arco da Rua Augusta, dove potrete salire a vedere un tramonto o anche semplicemente a godere della vista. Facendo qualche passo arriverete alla Piazza do Comércio (una delle più grandi d’Europa, spaziosa e ordinata) e attraversando la strada sarete sul lungofiume Ribeira das Naus (penserete sia l’oceano ma non lo è, nonostante le onde). Qui finalmente incontrerete portoghesi e studenti Erasmus che passano il tempo parlando del più e del meno o podisti che si allenano indifferenti al vostro viaggio.

Salendo lasciandovi il fiume Tago alle spalle, con un bell’esercizio fisico di glutei, arriverete al Convento do Carmo, un convento distrutto dal terremoto del 1755 che conserva al suo interno parte delle strutture (dalle finestre sulla facciata riuscirete a scorgerne una parte). Vale la pena di pagare il biglietto e fare la visita all’interno, perché una costruzione sventrata con tanta attenzione difficilmente vi capiterà di nuovo.

Da qui seguite la dolce discesa fino ad arrivare alla libreria in attività più antica del mondo (o almeno così dicono), la Livraria Bertrand, dove troverete libri antichi e moderni, in un caos ordinato che appassionerà i collezionisti e i lettori. Accanto, non potete che gustare un aperitivo A Brasileira, storico caffè in cui amava fermarsi Pessoa (che troverete lì seduto, bronzeo). Servizio e qualità ottimi e prezzi non eccessivi.

La sera, il centro si spopola e la vita si sposta al Bairro Alto, un quartiere disseminato di locali, ristoranti, pub, discoteche, in grado di accontentare tutti, dagli studenti squattrinati agli amanti della cucina ricercata. Anche qui si può passare la serata passeggiando senza una meta precisa, godendo dello spettacolo della vita che vi passa davanti.

I tramonti di Lisbona

Sarà che sono nata sullo Jonio o che all’alba difficilmente sono sveglia e lucida, ma io ho una passione speciale per la luce del tramonto. Per questo a Lisbona sono andata a cercare i posti più belli da cui ammirare la città avvolta nella luce arancione del tramonto. I sali e scendi senza fine mi hanno insegnato che a Lisbona si può andare in alto e ancora più in alto e ancora un po’ più in alto e così ho fatto all’ora del crepuscolo.

Diciamolo subito: il meteo non ama i miei viaggi e la mia prima ricerca del tramonto si è tradotta in una passeggiata sotto la pioggia battente in cui ombrello e impermeabile si sono arresi presto. Ho scelto per questa prima serata il miradouro da Graça, luogo poco turistico, cui sono arrivata dal capolinea del Tram 28E percorrendo delle salite deserte e in alcuni punti poco rassicuranti. All’arrivo, tavolini deserti e bagnati e un vento che solo Lisbona conosce e neanche un pazzo oltre me, che ho provato comunque a portare a casa qualche foto lottando per non veder volare via l’ombrello. Ho cercato riparo nella chiesa per riscaldarmi un po’, ma a Lisbona non usano scaldare gli interni e non mi è rimasto che scendere veloce verso l’Alfama e cambiarmi tutto, biancheria inclusa, per fare una doccia bollente e non pensarci più.

Il giorno dopo ho ripetuto l’impresa e il belvedere aveva un bel po’ di gente (niente in confronto a Santa Luzia) e una bella vista sul castello e sui tetti di Lisbona. Da qui sono salita ancora più su, al Miradouro da Senhora do Monte, che in effetti ha richiesto una bella scarpinata su una strada che ricorda un po’ Lombard Street di San Francisco. Qui c’era ancora meno gente, più portoghesi che turisti, e mi sono goduta il panorama con grande gioia. Il Castello era lontano ed ero davvero in alto.

Ho cominciato una discesa veloce e attraverso stradine sono arrivata dalla parte opposta, al Cafè da Garagem, dove ho scoperto che in pochi minuti avevo fatto un sacco di strada: quanto aiutano le discese! Se volete vedere il tramonto ma non siete in zona, dalla Baixa potete sfruttare la Lisboa card per salire con l’ascensore di Santa Justa o sull’Arco da Rua Augusta. A Belém, sfruttate la Torre.

Una fuga da Lisbona: Sintra e Quinta da Regaleira

Lisbona è bella, affascinante, accogliente, ma vale la pena lasciarla un giorno per immergersi in una meraviglia che vi si trova a poca distanza e che vi lascerà senza fiato. Sintra, il cui centro storico è patrimonio dell’umanità UNESCO, si raggiunge facilmente in treno o in auto. Arrivati in città, dovrete prendere un bus per salire fino al Palacio da Pena: non potete arrivarci in auto, se salite vi costringeranno a scendere per una serie infinita di tornanti.

Il Palacio da Pena sembra un castello uscito dalla matita di un fumettista e vi darà l’impressione di essere in un luogo irreale. I muri gialli e rossi illuminati dal sole sono stupendi, così come le cupole, le torri, le sale e il parco. Nel centro storico di Sintra vi aspetta un’altra opera meravigliosa, che ricorda il Pozzo di San Patrizio di Orvieto ma che ha una sua unicità: Quinta da Regaleira. Scendendo nelle strette scalinate del suo Pozzo Iniziatico o incompiuto sfidando la claustrofobia vi addentrerete in luogo misterioso, che probabilmente un tempo era sede di riti iniziatici massonici. Le foto parlano da sole: non potete perderlo.

Per concludere

Lo avete capito: Lisbona va assolutamente visitata, anche solo per un giretto di 3 o 4 giorni, includendo necessariamente anche un salto a Sintra. È una città che piace alle comitive di giovani, alle famiglie, agli adulti, ai romantici… io l’ho visitata per due volte, sempre in solitaria, e vorrei tornarci ancora. Non vi resta che scoprire qual è la parte della città che vi affascina di più e partire. Ricordate: siate curiosi, perdetevi, ascoltate il portoghese, cercate i luoghi meno turistici, osservate la gente del posto e tornate a casa arricchiti. Siate viaggiatori, non turisti.

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