Camminando per una Venezia insolita
Con qualsiasi mezzo arriviamo a Venezia, lo dobbiamo lasciare e proseguire a piedi, nessun mezzo vi può circolare perchè la città è formata da un insieme di isole collegate da canali. Io ci sono arrivata in treno viaggiando con Italo.
Iniziamo quindi il nostro percorso dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia. Uscendo notiamo subito il Canal Grande e sulla destra il nuovo ponte costruito dall’architetto spagnolo Calatrava nel 2008. Un ponte con una struttura moderna che ci stona un pò, a mio avviso, con l’architettura veneziana.
Attraversiamo e ci ritroviamo nel Sestiere di Santa Croce che prende il nome da un antico convento femminile al cui posto oggi sorgono i Giardini di Papadopoli. Vicino al Ponte di Santa Croce possiamo notare una croce patente, nascosta nella parte più interna di un capitello greco scolpito, incassata in un angolo di un muro di cinta. Dietro i giardini troviamo Campo dei Tolentini dove vi è un maestoso edificio dalla facciata neoclassica con colonne corinzie che lo fanno assomigliare a un classico tempio greco-romano; è la sede della facoltà di Architettura, un tempo Chiesa di San Nicola da Tolentino. Mentre lasciamo tutti i turisti per i percorsi di Rialto e San Marco, noi ci addentriamo nelle deliziose “calli” e ci imbattiamo in bellissimi scorci come grande Cupola di Simone Piccolo e la Chiesa di San Simone Grande. Dalle Fondamenta di San Simone Piccolo, che si affacciano sul Canal Grande, possiamo ammirare il Ponte degli Scalzi che conduce, dall’altra parte, alla Chiesa omonima, meritevole di essere visitata. Rimaniamo sul nostro lato e proseguiamo per Fondamenta Riva di Biasio e curiosiamo tra le ombre di una leggenda che narra di un oste di nome San Biasio. Nel sestriere Santa Croce visitiamo anche la Residenza Ca’ Dario con facce sporgenti affacciate sul canale.
Addentrandoci nell’intricato labirinto, giungiamo alla Chiesa di San Giacomo, una delle più antiche della città, edificata intorno al 1097, le cui campane anticamente annunciavano l’apertura e la chiusura dei Mercati cittadini. L’Erbarìa, la Pescarìa e la Beccarìa (macelleria), nei quali ancor oggi i cittadini veneziani fanno la spesa, sono luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, meritevole senz’altro di una nostra visita. Lasciata alle nostre spalle la parte più rumorosa del Sestiere ci dirigiamo verso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, edificata dall’ordine francescano nel secolo XIV. Raggiungiamo Campo San Polo, il più grande di Venezia dove ancora oggi nel periodo di Carnevale si raccolgono spettacoli, bancarelle e avvenimenti particolari. In Campo San Polo troviamo la Chiesa di San Rocco, dove ci sono oltre 50 dipinti del Tintoretto che qui lavorò per venticinque anni. A breve distanza troviamo il Sottoportego della Madonna dove ci soffermiami un po’ di più perchè si trovano interessanti simbolismi dei Templari. Proseguiamo la passeggiata fino a Ca’ Centanni dove troviamo Casa Goldoni. Qui nacque il famoso commediagrafo veneziano nel 1707 ed oggi è stata trasformata in Museo e Teatro delle Memorie Goldoniane. Fra i tanti cimeli viene conservato il celebre teatrino delle marionette che per un po’ ci farà tornare bambini. Passando dalle Chiese di San Giacometto e di San Giacomo di Rialto arriviamo al famoso Ponte di Rialto, a questo punto siamo proprio in mezzo alla folla.
Lo attraversiamo e ci troviamo in Sestiere San Marco che prende il nome dalla presenza della meravigliosa Basilica omonima che conserva le reliquie del Santo. Ma noi ci dirigiamo verso un palazzo molto meno rinomato a livello turistico: il Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni che nel medioevo era il Fondaco dei Tedeschi, fondato nel 1228 per controllare le operazioni commerciali che avvenivano a Rialto. Possiamo immaginare il Fondaco come un albergo comodamente accessibile dal mare attraccando nel Canal Grande. Della splendida e unica Piazza San Marco, che lascio la spiegazione alle guide, voglio evidenziare alcuni particolari di minore visibilità da notare come Le colonne annodate, numerose nella Basilica di San Marco e la bella Triplice Cinta. Inoltre, c’è da ricordare che la Basilica di San Marco era stata fin dal 1807 solo la cappella del Doge. E’ d’obbligo entrare a visitare il Palazzo Ducale, in piazzetta San Marco, per conoscere le straordinarie Sale tematiche, passare per il seicentesco Ponte dei Sospiri, un percorso coperto con piccole finestrelle dalle quali i prigionieri, passando per andare in cella, vedevano il mare ed emettevano sospiri di rammarico e nostalgia. In queste galere vennero rinchiusi personaggio storici come Silvio Pellico, Tommaso Manin, Casanova. Il Campanile di San Marco (chiamato dai venezioani “el Pareon de casa”) fu edificato nel 1173 e ricostruito dopo il crollo del 1902, con i suoi 100 metri di salita in ascensore regala una vista del panorama ineguagliabile. Dirigamoci verso il Ponte dell’Accademia che è l’ultimo grande ponte sul Canal Grande prima dello sbocco sul mare aperto. Attraversiamolo e ci ritroviamo nel Sestiere di Dorsoduro. Non dimentichiamo di visitare la Galleria dell’Accademia, preziosa raccolta di pittura veneta. Proseguendo in direzione Punta Dogana, che è l’estremità del sestriere, incontriamo il museo-collezione Peggy Guggehheim, la famosa Ca’ Dario e la Basilica della Salute dove sorge anche il Santuario Patriarcale. Raggiungiamo Punta della Dogana dalla quale si può notare, a mio avviso, un panorama mozzafiato. Vista da Punta DoganaMi sono persa nel nulla, da qualsiasi parte mi giravo era uno spettacolo. Mi sentivo Kate Winslet sulla punta del Titanic.
Prendiamo un battello o un traghetto per farci portare sulla sponda opposta. Siamo ora nel Sestiere Castello, il più grande di Venezia e forse, a torto, uno dei meno visitati dai turisti. Noi ci siamo arrivati doppiando Punta Dogana e percorrando le zattere: Zattere ai Saloni, Zattere allo Spirito Santo e, dopo Zattere Gesuati siamo rientrati e abbiamo attraversato di nuovo il Ponte dell’Accademia e siamo arrivati al Sestriere passeggiando per la bellissima Riva degli Schiavoni che prende il nome dalla Dalmazia (Schiavonia) in quanto qui vi approdavano i mercanti dalmati. Il paesaggio muta, si allarga e la gente comincia a diminuire, di fronte solo mare aperto e qualche isola in lontananza. Questo sestriere è l’unico a non affacciarsi sul Canal Grande. Proprio qui, nel medioevo, aveva sede il Castello. Da visitare la zona dell’Arsenale, nel Campo omonimo, collegato alle sponde con un bel ponte ligneo. Oggi è sede della Marina Militare alla cui guardia vi sono due giganteschi leoni. Nel Medioevo rappesentava un punto vitale e strategico della Serenissima. Proseguiamo il nostro cammino. Ci troviamo all’antica Chiesa di San Lorenzo dove vi era il monastero femminile delle benedettine. Di suprema e primaria importanza la Chiesa Dei SS Giovanni e Paolo dove si trovano molti sepolcri di Dogi veneziani. Prendendo a sinistra giungiamo alla bella Chiesa di Santa Maria Formosa . La tradizione vuole che vi sia stata un’apparizione mariana sotto le sembianze di una donna prosperosa, formosa.
Addentrandoci tra calle e callette e raggiungiamo il Sestiere di Cannaregio, così chiamato per la presenza di fitti canneti. Incontriamo la Chiesa di S. Maria dei Miracoli. Immettiamoce nella Strada Nova proseguendo a ovest verso la Stazione Ferroviaria dove incontreremo bazar, negozi, palazzi più o meno antichi e le onnipresenti Chiese. Sul Canal Grande ammiriamo edifici famosi come la Ca’ d’Oro. Prendiamo a destra per dirigerci verso l’estremo Campo della Madonna dell’Orto, dove c’è l’omonima Chiesa gotica che conserva la tomba del Tintoretto. Siamo ora sulla sponda settentrionale della città dove i turisti solitamente non arrivano, davanti il mare aperto. Ci troviamo dalla parte opposta rispetto a Punta della Dogana. Qui vi è la zona del Ghetto Ebraico che è il più antico d’Europae dove vi sono ben cinque Sinagoghe. Proseguiamo per Fondamenta della Misericordia e arriviamo a Campo dei Mori, sicuramente più animato. Due passi ancora ed eccoci alla Casa del Tintoretto con relativa bottega ancora funzionante. Riprendiamo il cammino verso la Stazione ferroviaria, superiamo il Ponte delle Guglie, giriamo subito a destra e visitiamo la più antica porta di terraferma di Venezia. Di nuovo il movimento di gente si riduce perchè tutti proseguono per Lista di Spagna. Visitiamo in Ponte dei Tre Archi, l’unico a Venezia con tre arcate. Adesso possiamo “rituffarci” nell’affollata Lista di Spagna. Non dimetichiamo Campo S.Maria Maddalena dove vi è il Tempio omonimo. E arriviamo alla Stazione Ferroviaria.
Siamo stanchi, non so quanti chilometri abbiamo percorso, ma abbiamo gli occhi e il cuore arricchiti da tante cose nuove, belle che porteremo per sempre dentro di noi. E’ questo è il bello di viaggiare.
Scorcio
Passeggiando per le vie di Venezia si vedranno tantissimi luoghi e Palazzi. Impossibile menzionarli tutti. Sarà il visitatore che dovrà soffermarsi e cercarne i particolari leggendo le targhe che ricordano avvenimenti specifici o scoprendo particolari scolpiti sulle facciate. Come abbiamo fatto noi.
Nel nostro soggiorno abbiamo alloggiato all’Hotel Tintoretto a Cannaregio.