Cambogia, la nazione dei bambini

Si parte … destinazione CAMBOGIA!
“Perché in Cambogia?” Domanda che ci hanno fatto in molti! Perché il sud-est asiatico ha un fascino che ti contagia. Dopo esserci stati un prima volta, ti rimane la voglia di rivedere i suoi colori, di risentire i suoi profumi e sapori, di rivivere il caos delle sue città o la tranquillità dei villaggi, la serenità dei templi e soprattutto i sorrisi della gente… questo ci ha fatto decidere… e dunque si torna nel Sud Est asiatico!
Siamo in tre, la coppia felice e nostra figlia Lisa di 14 anni, che dopo l’esperienza a Panama dell’anno scorso si sente pronta per affrontare una meta più impegnativa. Abbiamo 22 gg a disposizione per visitare la Cambogia (ma si dice Cambogia o Cambodia? Boh!), non sono pochi ma non abbastanza per vederla tutta, quindi decidiamo di escludere la zona ad est del Paese, ai confini con il Vietnam e ci concentriamo sulla zona occidentale percorrendola da nord a sud. Solito periodo di preparazione, con raccolta di informazioni e pianificazione del viaggio che include la meticolosa preparazione degli zaini, obbiettivo sperato e mai raggiunto: max 10 Kg.
Le nostre tappe saranno: Siem Reap, Battambang, Chi Path, Sihanoukville, Kep, Phnom Penh.
Volo aereo con Singapore Airlines, acquistato on-line, andata da Milano Malpensa a Siem Reap e ritorno da Phnom Penh a Milano Malpensa (con scalo intermedio a Singapore), spesa totale per tre persone euro 1793, ottima compagnia aerea. Sempre on-line abbiamo prenotato l’hotel per la prima tappa a Siem Reap “Golden Temple Villa “ 31 $ la tripla con A/C, colazione, taxi dall’aeroporto, biciclette a disposizione per tutto il soggiorno, internet free e un massaggio a testa tutto compreso nel prezzo!
Arrivo a Siem Reap
Il viaggio Milano – Singapore è lungo … molto lungo…12 ore di aereo ci sfiniscono! La sosta a Singapore ci aiuta a riprenderci un po’ facendo quattro passi prima di ripartire per Siem Reap. Finalmente si arriva a destinazione, i colori del paesaggio ma in particolare il caldo umido ci fa capire di essere arrivati e nello stesso tempo ci distrugge definitivamente!
In aeroporto facciamo la fila per il controllo documenti e rilascio del Visto, per il quale occorre solo una foto tessera, 20 dollari e un po’ di pazienza! I nostri passaporti passano di mano in mano ad almeno dieci addetti in divisa verde con alamari dorati (tutti Generali ), seduti dietro un immenso bancone; ognuno di loro controlla il documento e i moduli compilati e li passa al successivo, alla fine, se tutto è corretto, l’ultimo generale appone l’agognato timbro, non sarà così per noi che dovremo rifare nuovamente la fila perché un modulo non risulterà compilato correttamente. All’uscita dall’aeroporto troviamo ad aspettarci, con tanto di cartello con il nostro nome, l’autista mandato dall’hotel e così a bordo del mitico tuk tuk entriamo ufficialmente nel Regno di Cambodia (o Cambogia?).
Per le strade di Siem Reap c’è gente ma non tantissima, non troviamo il caos delle città vietnamite, anche se il paesaggio è simile, sembra più un grande paese che una città. Arriviamo all’ hotel, che ci pare subito molto carino, una chicchina in stile Khmer, la camera è caratteristica ma un po’ piccola per tre persone! Dopo una doccia ristoratrice tutti e tre crolliamo sul letto, al risveglio inforchiamo le bici e via alla scoperta della città e alla ricerca della biglietteria per Angkor Wat, che si trova a circa metà strada tra la città e l’entrata principale del sito. Decidiamo di fare l’abbonamento per tre giorni, perché il prezzo non cambia tra due o tre, cioè 40 $ a testa, non è poco ma poi ci renderemo conto che ne vale la pena. Presso la biglietteria rilasciano una tessera con tanto di foto prestampata che ti scattano alla cassa. Sudando come non mai rientriamo in città, sono solo le 17 (siamo ancora sfasati per il fuso orario) ma decidiamo di fermarci a cenare in un locale, il Pho Yong Restaurant, un po’ fuori mano ma curato nei particolari (ottima scelta), il menù è vario con tanti piatti della cucina khmer (12,5 $ per tre persone). Rientro in Hotel per l’ennesima doccia, poi contatto Skipe con la figlia rimasta a casa, gustando un ottima Angkor Beer ghiacciata! In serata facciamo una passeggiata lungo il fiume, dove c’è un mondo da scoprire e noi siamo qui per questo! Incontriamo la venditrice di lingue di animale (la cui razza ci rimarrà ignota, forse bufalo d’acqua) che troviamo fantastica , il venditore di polli arrosto con tanto di griglia portatile è da non perdere e il fiume con i suoi ponti in legno e nell’acqua tante lanterne colorate galleggianti è uno spettacolo affascinante; infine giungiamo al mercato notturno dove assistiamo a rappresentazioni di musica e danze locali (Apsara).