Allegra Alsazia fiorita

Ciao, sono Laura, la biellese amante dei viaggi ( laura-ti@libero.it). Dal 9 al 14 agosto 2007 ho visitato con mio marito l’allegra Alsazia fiorita, e fatto puntatine in Germania e Svizzera Km effettuati: 1300 Benzina: 3 pieni con una Peugeot 307 ( l’ultimo fatto a Ponte Tresa, vicino a casa) Pernottamento: Prèmiere Classe, B&B , Hotel...
Scritto da: l@ur@
allegra alsazia fiorita
Partenza il: 09/08/2007
Ritorno il: 14/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ciao, sono Laura, la biellese amante dei viaggi ( laura-ti@libero.It).

Dal 9 al 14 agosto 2007 ho visitato con mio marito l’allegra Alsazia fiorita, e fatto puntatine in Germania e Svizzera Km effettuati: 1300 Benzina: 3 pieni con una Peugeot 307 ( l’ultimo fatto a Ponte Tresa, vicino a casa) Pernottamento: Prèmiere Classe, B&B , Hotel Landhoff, Bonsai. In Francia sono presenti catene di Hotel convenienti con il bagno in camera. Le camere sono spartane, ma a noi servono solo per dormire. È possibile prenotare via internet, ma noi di solito non lo facciamo perché non abbiamo mai un programma definito, andiamo un po’ all’avventura. I prezzi variano da città a città e sono più cari nelle città più turistiche. Di solito variano fra i 32 e i 45 euro. Questi hotel si trovano sempre nell’immediata periferia e sono di solito tutti vicini con i prezzi ben in vista anche dalla strada. L’Ibis invece si trova in città, ma il prezzo cambia. Il Landhoff è più caro, come il Campanile, perché fa parte di una categoria superiore. L’ Alsazia è una terra di case costruite con parti in legno a vista, tetti spioventi e tanti fiori incredibilmente colorati e ben assortiti in ogni dove; è una terra in cui le vigne, curatissime, si estendono a perdita d’occhio.

Nel nostro viaggio abbiamo percorso la “route du vin” e parte della “route du fromage”, abbiamo visto il paradiso delle cicogne, uccelli portafortuna, le chiuse del Reno, Friburgo, Strasburgo, Metz, Colmar e dintorni, il centro di Basilea e abbiamo passeggiato sulle rive del lago di Lucerna.

Unica guida consultata prima della partenza e durante il viaggio: il racconto dei viaggiatori di “turisti per caso” che ringrazio ancora per le “dritte” così preziose e precise.

Siamo partiti nella mattinata di giovedì 9 agosto e, non ostante le previsioni fossero pessime per tutta la durata della vacanza, il nostro spirito avventuriero non ci ha abbandonato anche perchè dove andiamo portiamo caldo e sole … infatti mai usato né ombrello né giacca impermeabile… Ho delle mappe che invio volentieri a chi lo desidera e che riguardano tutta la strada percorsa da noi.

9 agosto 2007 (Friburgo, Strasburgo) decidiamo di passare dal San Gottardo, col nostro bollino blu per le autostrade svizzere ( validità fino a gennaio 2008 al prezzo di 28 € presso l’ACI) e alla galleria troviamo una coda diuna ventina di minuti, ma tutto gratuito, a differenza del Monte Bianco.

La frontiera è un pro-forma perché le guardie stancamente ci indicano con la mano di passare e niente altro ( idem al ritorno).

Ci fermiamo a Friburgo per sgranchirci le gambe e per visitare una città che merita di essere vista. Da vedere: la Cattedrale e i suoi dintorni. Caratteristici i fossi pieni di acqua corrente che costeggiano tutti i marciapiedi: molti cani fanno i loro bisogni lì dentro. La città è pulita, ordinata e con un numero di turisti tale da permettere di essere scoperta in ogni suo angolo.

Proprio al centro ci sono diversi parcheggi sotterranei che accettano carta di credito.

Ed ora si va per la “strada dei vini” le cui città principali sono: Strasburgo, Metz, Nancy, Moulhuse, Guebwiller, Colmar e Obernai.

Si riparte alla volta di Strasburgo dove intendiamo fermarci per dormire.

Troviamo una camera conveniente in una catena di hotel Premiere Class ( 32 €) e andiamo alla scoperta della città.

I battelli che partono da dietro al castello fanno visitare la città fino al palazzo d’Europa, la visita dura 1 ora e 10 minuti e si può usufruire di un’utile audio-guida in italiano attraverso cuffiette poste accanto al sedile. Costo: 7.40 €/persona.

La bella cattedrale gotica è proprio lì vicino e alla sera, dalle 22 in poi ( fino alle 23.30 con musica classica, poi senza) non si può perdere il gioco di luci, a ritmo di musica, che colora la cattedrale rendendo l’atmosfera intorno quasi magica.

Ogni spettacolo dura 13 minuti; dopo 7 minuti esatti inizia un nuovo spettacolo.

Attraverso la “Grand rue”, la via-bene, si arriva alla “petite france” che regala angoli suggestivi ed è bello visitarla verso il tramonto.

Cena in un locale caratteristico, “il Flam’s”, vicino alla cattedrale nel quale, alla modica cifra di 10 € a persona, è possibile ordinare quante “Tarte flambèes” si vuole, innaffiate da un ottimo vinello alsaziano.

La tarte falmbée è una specie di pizza a pasta sottilissima con su formaggio in crema o semplice panna e poi, briglie sciolte alla fantasia… l’originale è con cipolle e pancetta, ma esistono veramente tante varianti.

Non ho segnato la via, ma è un locale molto noto a Strasburgo, infatti abbiamo dovuto attendere 10 minuti in piedi perchè si liberasse un tavolo.

10 agosto 2007 ( Metz, Nancy) Al mattino un rapido saluto a Strasburgo e via verso Metz.

Visitiamo la cattedrale, il caratteristico mercato coperto sul lato sinistro, guardando la cattedrale, e poi incontriamo un ragazzo che parla italiano e ci consiglia una capatina a Nancy, nel pomeriggio.

Andiamo a Nancy, troviamo un parcheggio sotterraneo in piazza Carnot, una vasta piazza che si collega con un lungo viale, cours Leopoldo, ma in città è quasi tutto chiuso per ferie fino al 15 di agosto; anche la chiesa è chiusa e un signore ci spiega che ci sono stati diversi furti e non c’è personale a sufficienza per sorvegliare, così, finite le funzioni, la chiesa resta chiusa!!! Piazza Stanislao è grandissima e si accede attraverso 4 porte situate nei quattro punti cardinali della città. Praticamente eravamo i soli turisti, per cui ci siamo goduti la cittadina… importante è il palazzo ducale, ma anche lui chiuso … Nei dintorni di Metz, sulla D6 verso Nancy, ad “Ars sur Moselle” si trovano i resti di un acquedotto romano che vale la pena visitare. Chi ha intenzione di andarci, se proviene da Metz, deve guardare bene lungo la strada e fermarsi sullo spiazzo appena prima degli archi dell’acquedotto perché i resti romani sono segnalati solo da un cartello scolorito che non si nota per niente ( che peccato!!!) Alla fine degli archi, salendo per una stradina sterrata che costeggia alcuni orti, si trova una tettoia sotto la quale si vede il bacino d’entrata dell’acquedotto sotterraneo. Qui i resti sono originali, mentre dall’altra parte della valle i resti degli archi sono stati imbiancati e sono meno belli, ma si può notare il bacino d’uscita dell’acquedotto, ben conservato.

Torniamo a Metz e passeggiamo lungo la Mosella in tutta tranquillità visto che ci sono pochi turisti, andiamo alla scoperta di piazze e piazzette caratteristiche che si incontrano dietro ad ogni angolo.

Alla sera la cattedrale è illuminata dall’interno in modo da far ammirare le splendide vetrate ai passanti.

Ceniamo al “Crocodile” un ristorante che ha come sale da pranzo dei vagoni di treni sistemati per bene e dove abbiamo mangiato a buffet misto e fornitissimo a prezzi abbordabili. Il ristorante si trova nella zona dove si incontrano le catene di hotel tipo B&B (nel quale abbiamo dormito a 38 € a notte e consideriamo questa catena una delle migliori nel rapporto qualità/prezzo), Campanile, ecc … 11 agosto 2007 ( Colmar, Molsheim, Andlau, Ribauvillè) Andiamo verso Colmar; prendiamo l’autostrada che da Metz porta a Strasburgo all’uscita 45, Saverne, andiamo sulla D422 verso Molsheim, la ridente cittadina dove si fabbrica la Bugatti. Qui, all’ufficio informazioni, troviamo delle cartine che ci torneranno molto utili durante il viaggio.

Dopo la visita alla città ci dirigiamo verso Colmar e pranziamo al self service del grande magazzino CORA ( prezzi abbordabili e buono il cibo).

Lungo la strada facciamo un incontro inaspettato che ci è sembrato poco piacevole: vediamo delle cicogne in gabbia e, prima le fotografo, poi cancello le foto perché ci è sembrata una crudeltà, ma capiremo più avanti che non è così! Imbocchiamo la super strada ben segnalata per Obernay che visitiamo.

È una cittadina fortificata e la passeggiata sui bastioni è da non perdere. La cittadina si presenta con le caratteristiche case alsaziane, con i balconi e le vie invase da vasi traboccanti di fiori sistemati con molto gusto. Molto rilassante passeggiare per le sue stradine.

Fra le mappe c’è quella di Obernay con tutti i punti principali della città.

Andlau è molto graziosa, situata in una valle. In chiesa, delle donne stanno preparando i vasi di fiori per la festa del 15 agosto e parlano in alsaziano: non capiamo nemmeno una parola anche se siamo proprio attenti .

Risaliamo in auto e visitiamo Hitteswiller, anche questo molto grazioso, svoltiamo per Nothalten e giù fino al Colmar, all’ uscita 23.

In vacanza ogni giorno è uguale all’altro, praticamente per noi è sempre sabato, mentre la domenica è il giorno del rientro… Ma a Colmar siamo arrivati davvero di sabato e per di più in quei giorni appena fuori città c’è un expo di vini alsaziani che richiama tantissima gente… non riusciamo a trovare una stanza libera e abbiamo girolato e telefonato qua e là per cercarla… finalmente la troviamo, all’hotel Landoff, nel centro commerciale, 55 € a camera, ma veramente ben spesi. Qui ci fermiamo 2 notti.

Una particolarità da segnalare è “la statua della libertà” proprio sulla rotonda che ci porta all’hotel, prima ci siamo stupiti poi abbiamo capito … Sistemato il bagaglio, ci dirigiamo verso Colmar, e iniziamo a visitarla.

È una città vera e propria, molto grande e animata e con stupore ci accorgiamo che ci sono hotel non cari proprio nel centro cittadino con camere libere… a saperlo prima!!! Giroliamo per strade e stradine, ammiriamo la casa alsaziana più vecchia, del 1350, la maison Adolph, e il vicino St Martin che sorge proprio sulla piazza centrale; la rue des Marchands, via caratteristica con una delle case più famose, la maison Pfister del 1537; su questa via si può visitare il celebre museo di monsieur Bartoldi, ideatore della statua della libertà di New York e nato proprio vicino a dove abbiamo trovato alloggio ( ecco il perché della statua sulla rotonda …).

Da ammirare la “vecchia dogana” con il tetto elegantemente colorato e “ a greche”, tipico alsaziano.

La grand Rue, la via principale sulla quale si affacciano vari negozi “carini” ( nei 2 sensi)!!! La chiesa dei domenicani che ospita la “ Vergine del roseto” e la si vede dietro il pagamento di 1.50 €. La riproduzione di questa tavola si trova in altre chiese.

Da vedere la “piccola Venezia”, un gioiellino con tanto di canali e barche, ma non gondole ( non si può avere tutto…) Passeggiamo per Colmar fino a tarda sera quando la stanchezza ci vince e ci obbliga a tornare all’hotel.

12 agosto 2007 ( Hunawihr, Ribeauvillè, Roquewihr, Turkeim) Abbiamo deciso di andare al “parco delle cicogne” che si trova a Hunawihr e rimanerci per un paio d’ore, poi proseguire il viaggio.

Da segnalare che non abbiamo ancora avvistato nemmeno una cicogna e la cosa mi fa venire un po’ il nervoso visto che tutti i “turisti per caso” che ci hanno preceduti ne avevano avvistate diverse già nelle città vicine… Entriamo nel parco che costa 8 € a persona e iniziamo col vedere, proprio vicino all’entrata, un filmato sulla vita delle cicogne e delle lontre della durata di 20 minuti,ma non in italiano e poi andiamo a vedere gli animali “dal vero”. I primi animali che incontriamo sono delle simpatiche tartarughe acquatiche, grosse anche più della mia che ho lasciato a casa, che stanno tranquillamente belle spaparanzate al sole, poi è la volta di 2 cormorani e poi, finalmenteeeeeeeeeeeeeeeee le cicogne! Non si può dire quante ce ne sono, moltissime… E il loro grido di richiamo è un ta ta ta fatto battendo il becco velocemente. Sono bellissime e altrettanto eleganti quando volano! Su di ogni albero c’è un nido o 2 o 3 … insomma basta guardarsi attorno per vedere cicogne solitarie o in coppia, cicognini, nidi ,… Qui vediamo di nuovo cicogne chiuse in grosse voliere e leggendo capiamo il perché: per 3 inverni dovranno vivere in queste voliere per perdere l’istinto di migrare e diventare così stanziali. Ammiriamo le evoluzioni acquatiche delle lontre sia al piano superiore che inferiore della parte del parco a loro dedicata, mentre in un altro punto del parco c’è un animale, il Ragondin che mi fa venire i brividi perché assomiglia ad un castoro, ma ha una coda lunga e magretta per cui poi mi sembrava un grosso topo di fogna; un cartello dice di fare attenzione perché morsica… gli unici animali che mi fanno paura e che non riesco proprio a sopportare sono i topi grossi… per cui sono passata oltre. … Acquistiamo dei ricordini nello spaccio del parco e ci accorgiamo che i prezzi sono inferiori a quelli della maggior parte dei negozi alsaziani. Conosciamo qui le “mirabelle”, prugnette gustosissime che acquisteremo poi per portare a casa.

Nel pomeriggio è possibile seguire uno spettacolo coi gli animali del parco come attori e così ci facciamo tatuare una impronta di lontra per poter entrare di nuovo nel pomeriggio e andiamo alla scoperta di Hunawihr ( wihr in alsaziano, lingua che ha un misto di francese e tedesco assolutamente incomprensibile, significa villaggio) Nel parco siamo stati più del previsto e andiamo alla scoperta della città…, ma percorse poche centinaia di metri, siamo attratti da una cantina “cave” ( cave vinicole di Hunawihr, si trova anche on line sul sito www.Cave-hunawihr.Com ) che vende vino e da una folla di persone, la maggior parte locale, che lo acquista.

Ci ispira, scendiamo ed entriamo in questa cantina a “degustare”… e a comperare (visto che ci piace) dell’ottimo vino per noi e per i nostri cari che ci aspettano a casa.

Proprio lì, nello spiazzo vicino alla cantina si sta organizzando un pranzo alsaziano in una “festa in piazza”. Ci fermiamo e mangiamo tarte flambèe ottime, panino con “soucicon”, spiedini di bue e agnello il tutto innaffiato con dell’ottimo vino della “cave”.

Dopo pranzo è d’obbligo una passeggiata e così ammiriamo una bella fontana nel centro del paese e ci arrampichiamo sulla stradina che porta alla chiesa fortificata e al suo cimitero situato in una posizione che domina la valle.

Le vigne sono a perdita d’occhio per tutta l’Alsazia e qui in modo particolare; tutte sono ben tenute, pulite, ordinate e curate.

Da non perdere è Ribeauvillè, nella quale è anche possibile visitare in piena estate un negozio tutto dedicato al Natale. Come Riquewhir è una città turistica e il centro è davvero tutto da vedere.

Salutiamo Ribeauvillè e arriviamo a Roquewihr, ridente paese la cui visita merita una sosta perché è proprio bello, allegro, caratteristico. Il centro è pedonale e affollato dai turisti che continuano a scattare fotografie perché ogni angolo è carino.

Vicino c’è la città che ha dato i natali a Albert Schweitzer: Kaysersberg, e la visita alla casa del Premio Nobel del 1952 è d’obbligo.

Trascorriamo la serata a Turhkein e ceniamo presso la “Crepèrie Vieille Forge” gustando “gallette al grano saraceno e crèpe” davvero squisite, ma alle 21 chiudono e noi dobbiamo gironzolare per il paese in attesa delle 22 in punto, quando il “vielleur de la nuit” esce dalla “maison du corp de garde” bardato con tricorno nero, mantello nero e lanterna per dare la buonanotte ai cittadini e rassicurarli che tutto va bene.

Anche questo è da non perdere perché è uno spettacolo a cui non si assiste altrove.

Alle 22 in punto, tutto bardato, esce dal palazzo e intrattiene in francese i molti turisti che lo attendono. Intona un canto alsaziano che termina con 2 parole che indicano “buona notte” e che i turisti sono invitati a ripetere: cuati naght ( non si scrive così, ma si pronuncia pressappoco così); si ferma ad ogni bivio e ripete il canto, poi racconta tradizioni locali mentre gli abitanti aprono le finestre e augurano a loro volta la buonanotte a turisti e “vielleur”.

Il giro completo di ronda dura 1 ora, ma il tempo passa in fretta perché il guardiano è molto simpatico ed è piacevole ascoltarlo.

Al termine torniamo a Colmar per la nanna 13 agosto 2007 ( castello Haut-Koeninsbourg, Equiseim, le chiuse sul Reno, Munster) Da Colmar prendiamo la superstrada per Strasburgo e usciamo a St Hyppolite (uscita 18) per andare al castello di Haut-Koeninsburg: è un castello ben conservato edificato nel 12° secolo su di una collina a circa 700 m dalla quale si gode un paesaggio meraviglioso. Già dalla strada si può ammirarlo data la sua posizione che domina la vallata.

Costo di 7.50 € più 4 € per l’audio guida assolutamente necessaria e completa di approfondimenti.

Questo castello merita di essere visitato, ma meglio andarci su settimana o al mattino presto, appena apre (verso le 9.30); di domenica c’è moltissima gente e bisogna lasciare l’auto a diversi chilometri dall’entrata. Esiste anche un bus navetta, ma non abbiamo capito da dove partisse.

Lasciato il castello abbiamo visitato Equiseim, ridente cittadina dedicata al suo più illustre cittadino Papa san Leone 9°. Caratteristici la fontana, quello che resta del castello e la vicina chiesa ex cappella del castello.

Partiamo alla volta di Neuf-Brisac, città assediata, ma mai espugnata. Si nota subito che non siamo più in Alsazia perchè sono spariti i fiori alle finestre; si può tranquillamente visitare la città dall’auto. In alcune case sono state dipinte le travi di legno che in Alsazia sono invece parte integrante delle costruzioni. Del resto queste abitazioni sono state costruite sotto il dominio del Re Sole!!! Si passano le mura, il fossato, le fortificazioni esterne e ci si avvia verso la Germania per ammirare le chiuse sul Reno.

Il confine tra i due stati è determinato da un ponte; da una parte Francia, dall’altra Germania.

Appena arrivati a Brisac vediamo transitare una chiatta per cui le chiuse si aprono e poi si richiudono. Lo spettacolo è da non perdere anche perché le paratie delle chiuse sono maestose… la chiatta poi si ferma perché bisogna far entrare acqua nel canale per portare l’imbarcazione al livello dell’altra parte di fiume e il dislivello è notevole, a occhio e croce sarà di una decina di metri.

L’acqua entra da sotto e in poco più di qualche minuto il livello è raggiunto! Siccome però tutto il mondo è paese, nel parcheggio che si trova di fianco alle chiuse un cartello segnala in varie lingue di stare attenti ai furti sulle auto… aiutooooooooooooo!!! Io segnalerei anche di stare attenti al traffico perché la strada è molto frequentata da auto e camion a velocità sostenuta per cui è pericoloso attraversare la strada per ammirare le chiuse che si aprono e si chiudono e le chiatte che transitano.

Pensiamo di andare a Moulhuse, ma ci dicono non esserci niente di particolare da vedere, per cui optiamo per Munster, la città forse più famosa della strada dei formaggi.

Prima di Munster vediamo a Gunsbach la casa che Albert Schweitzer ha costruito per la sua famiglia con i soldi di un premio e più avanti c’è la chiesa dove era solito suonare come organista.

A TurKein avevamo assaggiato delle “crèpe au munster” che ci erano piaciute molto, per cui ci allettava l’idea di visitare la città che lo produceva. Appena arrivati ci si è aperto il cuore, finalmenteeeeeeeeeee le cicogne. Non si può avere idea di quante ne abbiamo viste… addirittura abbiamo assistito a uno dei primi voli di cicognotti che avevano ancora bisogna dell’imbeccata dei genitori per lasciare il nido: che spettacolo emozionante!!! Siamo andati a zonzo per la città e per cena avevamo scelto un ristorante che ci ispirava, ma… chiudeva alle 19 e serviva i pasti solo fino alle 18.30… ma che orari!!!!!!!!!!!!! Comunque il gestore, un signore gentile dalla barba rosso-dorata, ci ha indicato un ristorante proprio dietro alla chiesa rossa ( protestante, mentre quella bianca è cattolica) nel quale si mangia alsaziano a prezzi contenuti: è il nostro! In effetti consigliamo a tutti quelli che passano da quelle parti di cenare o pranzare al “Restaurant Alsacienne”. Mio marito ha scelto uno dei menu completi a 20 € comprendendente una chocrutte ( saucicons e pancetta con cavoli) e un bicchiere di riesling, un munster con un bicchiere di Gewurztraminer e un sorbetto alla grappa alsaziana; io invece che non amo la carne, ho optato per lumache alla parigina, una quiche au munster e una fetta di torta alle mirabelle il tutto sorseggiando dell’ottimo Riesling. Prezzo totale 41 €. Ceniamo all’aperto così ci è possibile ammirare le cicogne che abitano sul tetto della chiesa o sull’albero proprio di fronte al ristorante; al calar della sera si salutano con il battito ripetuto del becco e si preparano alla nanna.

Mentre stavamo cenando è arrivata una simpatica coppia di Livorno (che salutiamo) a leggere il menu e noi ci siamo permessi di consigliare loro di fermarsi e pensiamo si siano trovati bene anche loro ( lo sapremo mai?!).

Una passeggiatina e via verso Colmar… nel frattempo avevamo cambiato hotel perché volevamo (anzi, io volevo) provare l’hotel Bonsai (34 € a notte) che fa parte della catena Etap. Beh, non è stata una gran pensata! Speravo in qualcosa di giapponese curato e carino anche se piccolo… invece ci siamo trovati in una stanza caldissima e non era possibile nemmeno aprire una finestra perché dava direttamente sul corridoio di passaggio… insomma abbiamo dormito poco perché eravamo in piena sauna! Peccato! La porta del bagno batteva contro il letto, la doccia non aveva la tenda e ah, dimenticavo: il telecomando era avvitato al comodino… ma dai! Al Premier Classe almeno era in un supporto attaccato al muro con cordoncino arricciolato, tipo telefono. Non so immaginare chi pensi di portare a casa come souvenir il telecomando della tv di una stanza … che se ne fa? 14 agosto 2007 (Basilea, Lucerna, casa) Come vola il tempo! Già ora di ritornare a casa! Partiamo da Colmar, imbocchiamo l’autostrada per Basilea, ben segnalata ( attenzione però allo svincolo: quando si vede sulla sinistra il Carrefour, bisogna girare lì; noi non l’abbiamo notato e siamo dovuti tornare indietro).

Usciamo a Basilea e lasciamo l’auto al parcheggio vicino alla chiesa di Santa Elisabetta che avevamo scambiato per la Cattedrale.

Poiché sprovvisti di mappa della città, ci riesce difficile orientarci, comunque la cattedrale è a una manciata di minuti dal parcheggio ed è bellissima, imponente. Sul retro, verso l’abside si gode di una vista magnifica sulla città e sul Reno che scorre velocemente e con una portata grande, come i fiumi francesi. Sotto di noi transitava una chiatta che doveva farsi trascinare da un rimorchiatore per vincere la corrente che in quel punto è forte. La chiatta faceva la tratta : Rotterdam – Basilea.

Due passi per la città, ma non più di tanto perché temiamo di perderci, quindi torniamo al parcheggio e ci avviamo verso Lucerna.

Tutto è ben segnalato e ci arriviamo dopo esserci fermati in un’area verde a fare pic-nic con specialità acquistate a Basilea.

A Lucerna parcheggiamo al Parking Zentrum ( è possibile pagare con carta di credito al secondo piano) e da lì è facilissimo raggiungere il centro. Il sole è cocente, ma ci attardiamo sul lungo- lago, percorriamo i 2 ponti coperti, gironzoliamo per le vie piene di turisti di vari Paesi, ammirato sul suggestivo fiume Reuss (che in quel punto esce dal lago) i cigni e quando la corrente non è troppo forte nuotano con una zampa sola per riposare e riscaldare l’altra sotto l’ala… furbetti! Lucerna è una cittadina lacustre molto ridente, piena di negozietti carucci dove si vende di tutto. Vale la pena fermarsi e vorremmo avere la possibilità di vedercela poi con calma, come Basilea, del resto.

Torniamo verso casa pensando che anche la vicina Svizzera è molto carina e noi non la conosciamo per niente… sarà la meta di un nostro prossimo viaggio? Pochi chilometri e racconteremo attraverso le foto e il video ai nostri cari la nostra bella rilassante vacanza. Un grosso ciao a te che leggi il nostro racconto Laura & E



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