Lavanda, borghi e bistrot: viaggio tra Alta Provenza e Costa Azzurra, dove la Francia è da cartolina

Itinerario di una settimana in auto dall'Italia
Scritto da: Coti
lavanda, borghi e bistrot: viaggio tra alta provenza e costa azzurra, dove la francia è da cartolina
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Giugno 2023. Se ne parla da un po’ e stavolta si parte: destinazione Alta Provenza e Costa Azzurra. La stagione è cominciata incerta e le molte piogge delle ultime settimane ci preoccupano un po’ ma, fortunatamente, il meteo sarà clemente per quasi tutto il tempo. Le tappe principali saranno: Briançon, Altopiano di Valensole, Roussillon, Gordes, L’Isle-sur-la-Suorgue, Avignone, Marsiglia, Saint-Tropez, Cannes, Nizza, Montecarlo… il tutto in 8 giorni.

Giusto due parole prima di mettersi in auto. Si è vero, il programma può sembrare un po’ compresso, ma come primo approccio alla Provenza il viaggio si dimostrerà gestibile e utile a capire cosa approfondire nei futuri ritorni. La Provenza, infatti, è vastissima e merita più volte di una visita. In questa zona le strade hanno una segnaletica eccellente e spesso non abbiamo nemmeno avuto bisogno del navigatore. Se possibile evitate le autostrade, sia per evitare di perdere la bellezza e il fascino dei paesaggi provenzali, elemento cardine di questo tipo di viaggio, sia perché sono molto care e non particolarmente scorrevoli rispetto alle strade “regionali”. Le autostrade sono indicate con i cartelli blu (non verdi come in Italia) e contrassegnate dalla lettera A, il pedaggio non dipende dai KM, ma ogni tanto (non ci è ben chiaro secondo quale logica) ci sono dei caselli dove pagare il pedaggio forfettario (comodamente con carta di credito). Le altre strade sono le N o NR che corrispondono grossomodo alle nostre statali e “superstrade” e, infine, in bianco le strade contrassegnate con la lettera D, quelle più piccole, locali.

Diario di viaggio

Giorno 1 – Venerdì 9 giugno 2023 (circa 570 km)

Partenza venerdì mattina all’alba da Verona, il traffico è buono e in circa 4 ore e mezza, arriviamo a Briançon, a soli 15 km oltre il confine italiano, dove ci fermiamo per sgranchire un po’ le gambe, pranzare…e visitare il villaggio.

Briançon, è una piccola cittadina medievale fortificata, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ad oltre 1.300 mt di altitudine, un tempo roccaforte di difesa francese sulle Alpi, oggi importante meta del turismo invernale con un notevole comprensorio sciistico.

Da subito è percettibile che siamo in “bassa stagione”, forse anche la giornata uggiosa non aiuta, ma molti negozi e ristoranti sono chiusi e la gente che passeggia nel centro storico è poca. Ci godiamo comunque gli stretti vicoli di pietra e pranziamo nella piazzetta principale in un’atmosfera rilassata, per poi rimetterci sazi (anche troppo) in strada in direzione Villenueve, nell’altopiano di Valensole, dove passeremo la prima notte. Scendendo dalle Alpi iniziamo già ad assaporare i paesaggi dell’Alta Provenza e velocemente arriviamo a destinazione. Il B&B Provence Dodo provencedodo.fr è perfetto, siamo in una dependance, la proprietaria molto cordiale, ci rilassiamo un po’ con un aperitivo di benvenuto a bordo piscina e poi usciamo alla ricerca dei “mitici” campi di lavanda per la quale questa regione è famosa in tutto il mondo. Purtroppo, le nostre aspettative vengono tradite: per la fioritura siamo in anticipo di circa una settimana, soprattutto perché quest’anno la stagione calda si sta facendo attendere e anche la lavanda ritarda. Il profumo di lavanda è già intenso nell’aria, ma il colore viola tipico di queste colline non è ancora sbocciato… pazienza, ci organizziamo per andare a cena e ci fermiamo in maniera abbastanza casuale in un locale del villaggio di Manosque che dal parcheggio prometteva poco, ma appena entrati si è rilevata un’ottima scelta, elegante, moderno, splendida vista sulle colline, con un buon menù a prezzi adeguati (Relax’Eat – Restaurant Manosque).

Giorno 2 – Sabato 10 giugno 2023 (circa 115 km)

Dopo una notte di temporale, il sole sorge alto e caldo e a seguito di un’ottima colazione a bordo piscina partiamo in direzione Roussillon. Sulle romantiche e bucoliche strade che ci accompagnano incrociamo una Renault 12 dei primi anni 70 di colore azzurro, in ottime condizioni “nonostante l’età”. La vediamo svoltare in una stradina che risale la collina e sull’angolo della strada un cartello scritto a mano “voitures et motos classiques”, raduno fissato proprio per quel Giorno. Non ce la facciamo scappare: una veloce inversione iniziamo la risalita verso Saint-Michel-l’Observatoire. Ci ritroviamo in un pittoresco paesino tipicamente provenzale, nella cui piazza era stata allestita una piccola fiera con musica, grigliata e qualche decina di auto e moto d’epoca… un fuori programma improvvisato, che come spesso accade si rivela essere tra le esperienze più suggestive. Sembrava di essere all’interno di una scenografia “stereotipata” di un film francese; invece, eravamo semplicemente nella Provenza più autentica, nella quale ci si gode le proprie passioni in semplicità, senza la necessità di trasformare tutto in un “grade evento”. Momenti di condivisione in totale relax. Questa è la sensazione che ho avuto per tutto il tempo in cui sono stata in questa regione, al di fuori dei principali circuiti turistici. Ripartiamo verso Roussillon per visitare Le Sentier des Ocres, un piccolo canyon provenzale ricavato da una vecchia miniera di ocra. Il parcheggio costa 4 euro (prezzo fisso a prescindere da quanto vi fermerete) e l’ingresso 3,50 a persona. Il sentiero si dirama in due percorsi, uno più corto da 35 minuti e uno più lungo da 50 minuti. Scegliamo quello da 35 minuti che basta per visitare la cava con scorci incantevoli, ma nulla di straordinario se vi è capitato di visitare i veri canyon americani. In uscita dal sentiero passeggiamo per il paese di Roussilion, tra le case rosso ocra, arrampicato sulla collina con vicoli e aperture sulla valle molto suggestivi. Pranziamo con un rinfrescante gelato, perché nel frattempo la temperatura si è alzata e fa parecchio caldo. Un consiglio: per visitare il sentiero dell’ocra portate con voi un cambio di abiti e, soprattutto, scarpe che si possano lavare facilmente perché la polvere d’ocra rischia di attaccarsi ai vostri indumenti e non lasciarli più.

Da Roussillon ci spostiamo verso Gordes, villaggio di pietra arroccato sulla collina nel Parco Naturale Regionale del Luberon, conosciuto come uno dei Plus Beaux Villages de France. Gironzoliamo un po’ e acquistiamo qualche souvenir di lavanda e ci rimettiamo in auto per pochi chilometri di una strettissima stradina che si inerpica fino alla famosa Basilica di Senaque, simbolo della Provenza, riconoscibile nelle più famose immagini della regione (per i dettagli sugli orari di apertura e delle visite conviene sempre consultare il sito www.senanque.fr prima di partire). Purtroppo, l’assenza della lavanda in fiore smorza di molto il suo fascino, visitiamo la boutique e ci dirigiamo verso l’ultima tappa della giornata: L’Isle-sur-la Sorgue che si rivelerà una splendida sorpresa.

Arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro B&B (La Maison 1440), www.lamaison1440.com, una vera chicca. Assolutamente “invisibile” dall’esterno, una volta aperto il cancello si dischiude un piccolo eden. Un giardino curato, ombreggiato con una piscina e un patio davvero confortevole. Anche in questo caso i proprietari si sono rivelati deliziosi, anche qui come la sera prima a Valensole, ci hanno accolto con un aperitivo, e ci hanno aiutato nella scelta del locale per la cena. Avevo selezionato questa tappa soprattutto per una questione di posizione, strategica per i nostri spostamenti in direzione Avignone. In realtà è probabilmente il villaggio che più mi ha affascinato.

Costruito lungo il fiume Sorgue, con acque balneabili e vivaci spiagge lungo il percorso, l’Isle-sur-la-Sourge famosa per l’antiquariato, con i suoi ponticelli e mulini si è rivelato un vero gioiellino, romantico, ricco di vita notturna con tanti ristoranti e locali, e un grande mercato la domenica mattina. Facciamo una bella passeggiata nel centro e ci fermiamo a cena a La Libellule, www.lalibelluledelasorgue-restaurant-lislesurlasorgue.fr, (consigliatoci dagli proprietari del B&B e decisamente promosso). Conquistati dall’atmosfera decidiamo di tornare tra le vie del centro anche il mattino seguente per il famoso mercato settimanale.

Giorno 3 – domenica 11 giugno 2023 (circa 30 km)

È domenica e una colazione da 5 stelle servita nel giardino de La Maison 1440 ci prepara ad una nuova giornata francese. Anche oggi per fortuna il sole splende. Ci addentriamo nel mercato cittadino dove acquistiamo le tipiche baguette farcite (che gusteremo a pranzo) e sazi di bancarelle, inizia anche a far caldo, ripartiamo alla volta di Avignone. #

Il tragitto è breve e scorrevole e in breve tempo siamo nell’antica città dei Papi.  Da subito ci stupisce la mastodontica e ben tenuta antica cinta muraria. Il centro storico ha mantenuto l’aspetto della tipica città medievale e la vita si concentra particolarmente attorno al Palazzo dei Papi e al ponte Saint-Bénezet. Nonostante la vocazione turistica, essendo domenica la maggior parte dei negozi e dei ristoranti è chiusa. Per fortuna abbiamo le nostre prelibatezze acquistate al mercato di l’Isle-sur-la-Sourge e improvvisiamo un picnic nel parco “Rocher des dom” proprio accanto al Palazzo dei Papi e ci stupiamo di come il picnic domenicale qui sia così diffuso. Decine di persone ben attrezzate sono sparpagliate sui tavoli del parco per un pranzo domenicale all’aperto. È presto rispetto all’orario della prenotazione per la visita al Palazzo, decidiamo quindi di visitare prima il ponte Saint-Bénezet (compreso nel biglietto cumulativo Ponte+Palazzo 14,50€) sul quale, grazie all’audio guida fornita all’ingresso, impariamo un po’ di storia della città. Torniamo, infine, al Palazzo dei Papi per la nostra visita ad uno dei più grandi e importanti edifici gotici medievali in Europa, sede dei pontefici nel XIV secolo. L’itinerario di quasi 2 ore è guidato da un Histopad (un tablet interattivo che, grazie alla realtà aumentata, permette di vedere come fossero le stanze nel ‘300). Certamente uno dei momenti più affascinanti è la salita sulla terrazza che offre una vista a 360 gradi sulla città e sul fiume Rodano che la attraversa.

Rientriamo in hotel per una doccia e scendiamo per un aperitivo sulla via principale. Il bar è il tipico bar/bistrot francese range di età molto ampio, gente tranquilla, senza sovrastrutture che si beve qualcosa, parla e passa il tempo. Nella zona dell’alta Provenza è un tipo di sensazione che torna parecchio, veramente un mood rilassante. Nel frattempo, sale il vento e si avvicina un temporale… ci dirigiamo quindi alla ricerca di un locale per la cena e incrociamo un ristorante marocchino che ci ispira. La comunità nord-Africana è diffusa in tutta la Francia, così come i ristoranti etnici. E ancora una volta Bingo: cous cous vegetariano eccezionale e un buon Tajine di Pollo.

Giorno 4 – lunedì 12 giugno 2023 (circa 170 km)

Oggi saranno tre le nostre tappe. Partiamo subito in direzione ovest verso il Pont du Gard un ponte romano, costruito attorno al 17 a.C. a tre livelli sul fiume Gardon che oggi, con i suoi 50 mt di altezza, è il più alto acquedotto romano al mondo, un vero capolavoro di architettura e ingegneria antica. Consiglio di accedervi attraverso la Riva sinistra. Non si paga il biglietto di ingresso, ma il parcheggio su entrambe le rive costa 9 euro, ad auto, al Giorno, non vi è possibilità di parcheggiare gratuitamente nelle vicinanze. Una volta parcheggiata l’auto, tutto il parco e la salita/visita del ponte è gratuita. Se, invece, preferite visitare anche il museo e le diverse attrazioni (adatte soprattutto alle famiglie con bambini) potete accedere dalla riva destra. Qui oltre al parcheggio bisognerà aggiungere il costo del biglietto per le altre attività.

Ci dirigiamo quindi verso la seconda tappa della giornata: Aix-en-Provence, la città natale di Cezanne. Descritta come un’incantevole cittadina retrò a noi non è piaciuta particolarmente, probabilmente complice anche il pomeriggio di pioggia e lo splendido villaggio visto il Giorno precedente. Camminiamo un po’ tra le vie del centro, ma non ne siamo rapiti.

Ripartiamo, quindi, verso l’ultima destinazione della giornata: Marsiglia. Il traffico in entrata alla città è impressionante. Causa anche i molti lavori che stanno rivoluzionando la viabilità, restiamo in auto molte ore con continue deviazioni e arriviamo all’hotel davvero distrutti. Per fortuna almeno il meteo si è sistemato. Alloggeremo per due notti all’Hotel Carré Vieux Port Marseille (centralissimo) www.hotel-carre-vieux-port.com.

Per cena ci immergiamo nei quartieri a ridosso del porto per un’ottima cena in un ristorante sicuramente “turistico”, ma che ha decisamente soddisfatto le nostre aspettative (L’Esquinade), www.lesquinade-vieux-port.com, e assaggiamo anche la famosa bouillabaisse (una specie di zuppa di pesce speziata) davvero molto gustosa.

Ancora due passi al porto e poi a nanna…

Giorno 5 – martedì 13 giugno 2023

Oggi niente auto, ci dedicheremo pienamente a Marsiglia. Devo ammettere che non ero molto convinta di spingermi quaggiù. Marsiglia gode di una pessima nomea, ma in realtà grazie alla riqualificazione iniziata nel 2013 quando la città fu nominata Capitale Europea della Cultura, oggi è davvero una metropoli piacevole.

Tutta l’area del porto è stata completamente dedicata al turismo ed è possibile passeggiare sia di Giorno sia di sera senza alcun pericolo tra le banchine e anche nei vicoli prospicienti, tra locali e ristoranti. Lo storico quartiere Le Panier, cuore del centro storico, fu sicuramente in passato una zona piuttosto malfamata, oggi invece è un’esplosione di vita e colori con i murales che la ridisegnano tra stretti vicoli e piazzette pittoresche. Tanti i negozi di artigianato e i bar. Visitiamo anche la cattedrale di Santa Maria Maggiore (La Major), maestoso edificio ottocentesco in stile neobizantino. Da qui ci rispostiamo verso il centro del porto per prendere l’autobus (n. 60) che ci porterà in cima alla collina opposta, alla Basilique Notre-Dame-de-la-Garde. All’ufficio turistico propongono anche la tratta con il trenino turistico, ma fa un percorso piuttosto lungo ed è inutilmente caro, mentre con l’autobus n.60 ci si arriva comodamente in meno di 15 minuti (il prezzo del biglietto è 1,70 € se acquistato alle macchinette presso le stazioni di autobus, tram e metro, o 2 € se acquistato direttamente sugli autobus ed è valido per 1 ora su tutta la rete RTM. Più conveniente il biglietto cumulativo valido su tutti i mezzi per 24h che costa 5,20 €). Dalla collina della Basilica la vista a 360° gradi su tutta la città è davvero interessante e mostra le dimensioni di questa metropoli, seconda solo a Parigi. Riscendendo verso il porto ci fermiamo a pranzare in una piccola panetteria e poi girovaghiamo un po’ prima di dirigerci con la metropolitana verso la L’Unité d’Habitation de Marseille, nota anche come Cité Radieuse: l’utopico edifico progettato nel 1952 dall’architetto Le Corbusier, con l’idea di creare una città autonoma in un unico grande palazzo, con appartamenti modulari a “misura d’uomo” e servizi di ogni tipo per la vita sociale e ricreativa dei suoi 1.600 abitanti, come ristoranti, scuole, negozi e, sul tetto, piscina, palestra e anello per correre lungo tutto il perimetro. Non serve essere appassionati di architettura per apprezzare questa visita che si può prenotare per 15€ all’Ufficio del Turismo www.marseille-tourisme.com . (dal porto è facile arrivarci sia con la metro 2 rossa che permette di fare una breve passeggiata di poco più di un chilometro lungo il signorile boulevard Michelet nel quartiere del Prado, passando davanti anche allo stadio cittadino, sia con l’autobus che ferma proprio davanti all’ingresso dell’edificio).

La giornata è stata molto intensa e, distrutti, per cena non ci allontaniamo di molto dall’albergo, e ceniamo in un piccolo locale vietnamita nel quale siamo entrati più per pigrizia che per convinzione e, invece, ci siamo rifocillati con ottime zuppe orientali (per le quali, dobbiamo ammettere, abbiamo un debole). Forse non esattamente una cena tipicamente francese, ma di certo “tipicamente metropolitana”.

Giorno 6 – mercoledì 15 giugno 2023

È il momento di lasciare la Provenza e dirigerci verso la Costa Azzurra per poi rientrare in Italia. Di sicuro mi sono innamorata di questa regione che ho potuto visitare in piccolissima parte, ma nella quale mi riprometto di tornare quanto prima.

Procedendo lungo la costa arriviamo a Saint Tropez, probabilmente il porto più glamur d’Europa. Il fascino del piccolo centro cittadino incanta e si respira l’aria di vacanze esclusive. Una passeggiata tra i vicoli e continuiamo il nostro percorso immersi in un traffico davvero pesante… per tutte e due i giorni che passeremo in Costa Azzurra la costante sarà il traffico esagerato. Arriviamo fino a Cannes dove il cielo decide di punirci e inizia subito a piovere. Tutta la famosa Croisette è trasformata in un enorme cantiere che non permette di apprezzare il lungomare, affollato di operai indaffarati nel montare palcoscenici e gazebo… Il meteo e i lavori ci fanno scappare in breve tempo, la sensazione che rimane non è delle più positive, un grosso centro commerciale luxury all’aperto su La Croisette, un’infinita colata di cemento sulle colline retrostanti, con immensi e numerosissimi condomini, belli datati… e poca anima. Ripartiamo, per ritrovarci ancora una volta nel traffico in direzione Cap d’Ail, dove ci fermeremo per le prossime due notti.

Giorno 7 – giovedì 14 giugno 2023

Fortunatamente il sole torna a splendere. La prima tappa della nostra giornata costiera prevede una visita a Montecarlo nel Principato di Monaco dove stavano ancora disallestendo il circuito di F1 di quindici giorni prima. Anche qui la cosa che più ci colpisce è la quantità di palazzi, grattacieli e costruzioni che affollano questa collina sul mare, in questo caso decisamente meglio tenuti rispetto a Cannes. Grandi yacht nel porto e boutique di lusso disegnano esattamente lo stereotipo che ci aspetta da Montecarlo. Nel tardo pomeriggio rientriamo in albergo, doccia, ci cambiamo e ci spostiamo nella bella Nizza per visitare un po’ la città e cenare. È una bella sorpresa, una bella piazza centrale e poco lontano un dedalo di vicoli e via con ristoranti, bistrot e bar. La sera Nizza si anima di locali e di ragazzi, sulla spiaggia di ciotoli molti ragazzi fanno l’aperitivo, giocano a beach-volley fino a tardi e a pochi metri, appena dentro le mura una città viva, piacevole, un luogo dove divertirsi e incontrarsi e dove tornerei volentieri.

Giorno 8 – venerdì 16 giugno 2023

Ultimo giorno. Oggi si viaggia. 450 km e saremo a casa. È tempo di tirare le somme anche di questo tour, ma le idee sono molto chiare: Provenza voto 10! Per la Costa Azzurra…non saprei. La sensazione è quella di un luogo schiavo degli stereotipi che nel corso del tempo si è autoimposto. Forse l’unico modo per goderla appieno è viverla con un local o qualcuno che la frequenti regolarmente, insomma da rivalutare…e intanto si pensa già alla prossima partenza.

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