Alla scoperta della Malesia
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MILANO-DUBAI-KUALA LUMPUR
Volo Emirates da Milano al costo di 578 euro e via verso Kuala Lumpur. Il giorno era il 6 settembre, e nonostante lo sciopero, l’aereo (un nuovissimo Boeing 777-300er) decolla in orario. Dopo appena 6 ore siamo a Dubai. Altre 3 ore in aeroporto e prendiamo l’aereo che ci porta a Kuala Lumpur. Il primo impatto, nonostante la forte stanchezza accusata, è stato ottimale, niente a che vedere con la Thailandia (dove eravamo andati l’anno precedente). Infatti, qua nessun tassista ci pressava, ma si ha la possibilità di fare le cose con calma e scegliere la soluzione migliore. Noi abbiamo preso l’autobus diretto per la città al costo di 10 Ringgit malesi (circa 2 euro e 50). Il costo della vita in Malesia è circa 1/3 di quello italiano, e nonostante questo costo inferiore, la qualità della vita è quasi alla pari, se non superiore a quella italiana. Il livello di povertà è inferiore al 5% nel Paese e il tasso di disoccupazione inferiore al 3%. L’economia sta letteralmente volando e il turista può apprezzare con i propri occhi questa forte crescita (terreno molto fertile per investimenti immobiliari). Tralascerò comunque gli aspetti economici. Arrivati a Kuala Lumpur, il clima era abbastanza umido, ma si stava comunque bene. Soggiorniamo i primi 2 giorni in un hotel situato a 5 minuti da Bukit Bintang che è il quartiere più “in” della città. Il giorno successivo, troviamo un appartamento che sarà la nostra casa per un mese, proprio sotto alle Petronas Tower. Il costo per un mese è stato di 600 euro circa, ma l’appartamento era molto bello, situato in un condominio con palestra e piscina all’ultimo piano con vista sulle Petronaws Tower. Cosa vedere a Kuala Lumpur? La città è la quarta città più visitata al mondo, e in effetti rispetta le aspettative. Il triangolo d’oro di Bukit Bintang è pieno di centri commerciali di dimensioni notevoli, dov’è possibile fare shopping a costi molto bassi. In questo quartiere sembra quasi di trovarsi in Europa. Almeno una giornata bisogna passarla in giro per i centri commerciali; inoltre ogni centro commerciale è dotato di un centro interno ove ci sono ristoranti e locali di tutti i tipi che offrono la possibilità di mangiare con meno di 3 euro. Le torri sono fantastiche, indescrivibili nella loro bellezza. Purtroppo non siamo potuti salire in quanto erano chiuse per rinnovamento, ma anche vedendole dal basso, riescono a dare un effetto straordinario. Di notte poi rendono l’atmosfera magica. Accanto alle torri c’è il centro commerciale Suria (immenso e di elevato livello come qualità) e una piazza centrale ove è possibile trovare ristoranti locali. Vicino alla piazza c’è un parco tenuto in maniera meravigliosa, da vedere assolutamente. Non potendo salire sulle due torri, non volevamo perderci la vista della città dall’alto e decidiamo di salire sulla Menara Tower, ove c’è il ristorante girevole. In un minuto di ascensore si è a 350 m circa e da lì si può godere la bellezza della città e la vista magnifica delle due torri. Il sistema dei trasporti pubblici nella città è ottimo, molto meglio di quello delle nostre città italiane, e nuovo. Abbiamo il servizio bus, la monorotaia e la metropolitana. Quindi ovunque si voglia andare nella città, ci si può arrivare con il trasporto pubblico. Chi non volesse servirsi di questi mezzi, può usare i taxi che hanno uno costo molto basso. Una corsa di 10 minuti non credo costi più di 2 euro.
Affascinante nella città è il quartiere Chinatown con i suoi templi e la sua confusione, ove si possono comprare vestiti e oggetti simili a quelli originali a prezzi irrisori. Il prezzo che loro chiedono non è quello esatto, ma dovete trattare una diminuzione del prezzo stesso fino ad almeno 1/3 di quello iniziale. Quindi se loro vi chiedono 50, lo potete portare a casa a meno di 20. Inoltre questo quartiere la sera si trasforma: si vedono molti ristoranti all’aperto (per lo più tavoli messi in mezzo alla strada), che abbiamo testato personalmente; cibi locali a prezzi molto bassi e con un’ottima qualità. Da provare assolutamente. Non perdetevi il tipico Central Market, situato quasi a lato della fermata della metropolitana. Il quartiere indiano ci ha un po’ deluso invece. Solo il sabato sera si trasforma in un mercato immenso e affascinante, dove si possono assaggiare le pietanze indiane e comprare oggetti locali. Quindi se vi trovate in città di sabato e la sera dovete andare al mercato, non cenate prima, ma andate ad assaggiare le pietanze indiane e malesi cucinate al momento (esperienza comunque fantastica). A Kuala Lumpur bellissimo è anche il distretto coloniale britannico, con la piazza principale di Merdeka Square e il parco della città situato vicino alla piazza. Da vedere il parco degli uccelli (costo elevato, ma merita molto) e quello delle farfalle. Fuori dal parco è pieno di scimmiette che cercano cibo. Cos’altro vedere nella città? La periferia lascia un po’ a desiderare anche se non abbiamo mai avvertito pericolo, ma non c’è niente da vedere. Quindi fatevi almeno 2 giorni a Kuala Lumpur e girate tra torri, shopping, chinatown, little India e parchi. Avete l’imbarazzo della scelta. Siamo restati molto affezionati a questa città. Buonissima la cucina. Centri commerciali con pietanze appena sfornate a prezzi inferiori all’euro (sicuramente non tornerete in Italia deperiti).
ISOLA DI REDANG
Dopo qualche giorno nella capitale, ove studiavo presso l’università di Malaya, ci siamo diretti per 2 giorni nell’isola di Redang. Prenotare un posto confortevole nell’isola non è stato semplice in quanto quelli migliori erano pieni. Molti resort spartani, ove la qualità lascia a desiderare. Se siete avventurieri recativi in uno dei tanti resort dell’isola (perlopiù dotati di semplici chalet in legno); se invece siete alla ricerca anche della qualità, soggiornate come noi presso il Laguna Redang Resort (ottima struttura di qualità con pacchetto pensione completa). Il prezzo da noi pagato è stato elevato per il Paese e circa 50 euro a testa al giorno. Per raggiungere l’isola dalla capitale noi abbiamo usato “purtroppo” l’autobus. Quindi 8 ore di autobus da Kuala Lumpur a Kuala Terengganu (autobus comunque di ottimissimo livello) e da Kuala Terengganu tramite bus dell’hotel ci siamo recati presso il molo di Marang ove partono i traghetti per l’isola. Consiglio: muovetevi sempre in aereo (Air Asia offre biglietti aerei a prezzi vantaggiosi, ma anche Malaysia Airlines) perché sì, gli autobus offrono un’ottima qualità (appena 20 posti in un autobus, quindi possibilità di trasformare il sedile in letto), ma oltre ad accendere il condizionatore a temperature polari, i viaggi che attraversano il Paese si addentrano nella fitta foresta e quindi per fare 300 km si sta quasi 8 ore. Arriviamo a Marang, un paesino se così si puo’ chiamare, con piccole case in lamiera che vendono articoli locali e vive grazie ai turisti che partano per l’isola di Redang. La calma regna. Arriva il traghetto e scopriamo che eravamo gli unici europei e circa 100 cinesi molto chiassosi ma tranquilli. Dopo 1 ora di navigazione arriviamo nel nostro resort. Primo impatto che Redang ci ha dato: fantastica. Isola paradisiaca, quasi allo stato originario, mare fantastico anche se era metà settembre e quindi quasi bassa stagione. Il resort pulitissimo e ben tenuto con una piscina comunque ottima. Certo se si viene a Redang per andare in piscina non va bene. Questa è la classica vacanza mare-pace-paradiso. L’isola non ha strade quindi forse l’unico punto debole è che non si può girare molto l’isola; per fortuna ci sono taxi boat che portano in diverse spiagge o offrono la possibilità di fare snorkeling a prezzi bassi (un viaggio in taxi boat non costa più di 20-30 Ringgits). Il mare gode di una barriera corallina fantastica, con possibilità di vedere tartarughe e mille pesci tropicali già a pochi metri dalla riva. Munitevi quindi di maschera ed esplorate le bellezze marine. Per fortuna che la sera il resort offriva qualche spettacolino se no alle 8 già si poteva andare a dormire. Provate anche ad addentrarvi nella foresta cercando di scovare qualche animale particolare (attenti però alle zanzare: io mi sono addentrato nella giungla senza maglia e sono stato letteralmente divorato). Il resort in questione organizza diverse gite per i turisti. Di Redang oltre alla bellezza dell’isola, non c’è da dire molto altro. Venite e rilassatevi per qualche giorno. Qua il tempo sembra non sia passato, isola fantastica che vi si attaccherà al cuore. Ah dimenticavo, sabbia bianchissima come non avevamo mai visto. Noi avevamo il pacchetto pensione completa con il resort, ma in mancanza di questo, è possibile mangiare in altri resort situati nell’isola a prezzi inferiori ai 5 euro (camminando lungo la spiaggia si trovano diversi resort più piccolini che offrono servizio ristorante).
ISOLA DI PANGKOR
Tornati da Redang, restiamo ancora per qualche giorno a Kuala Lumpur e decidiamo che la nostra prossima destinazione sarà l’isola di Pangkor, situata sulla costa occidentale della Malesia. Da Kuala Lumpur, autobus fino a Lumut (3 ore circa) e da li’ mezzora di traghetto sino a Pulau Pangkor. Il primo impatto non è stato cosi’ ottimale come a Redang. Dal punto di vista del mare, le 2 isole non sono paragonabili. Redang offre molto di più come mare, ma come natura invece Pangkor è migliore (la foresta è veramente fittissima). L’isola sembra abbandonata, sembra abbia vissuto un periodo di forte turismo in passato, ma adesso sta decadendo. E’ in atto un processo di ristrutturazione e riqualificazione delle strutture presenti sull’isola. Il mare è comunque color verde smeraldo (non cristallino però) ma l’acqua diventa subito fonda. Noi abbiamo soggiornato presso Pangkor Sandi Beach Resort per circa 25 euro a notte a coppia con colazione a buffet inclusa (consigliatissimo anche dopo aver visto le altre strutture). Una pensione gestita da una famiglia indiana molto ospitale. Il ristorantino dell’hotel oltre ad essere sul mare, offre cibi ottimi (in particolare il pesce) a prezzi veramente bassi. Si possono gustare spremute di tutti i tipi fatte al momento a meno di 1 euro. Decidiamo di noleggiare uno scooter e girare l’isola. La natura è fantastica, e ci si immerge nella giungla. Qualche serpentello, e molte scimmiette si possono ammirare. La seconda giornata, ci siamo dedicati solo al mare. Non ci sono molti turisti e ci si ritrova in spiaggia quasi da soli. Il nostro giudizio personale è stato buono soprattutto grazie alla pensione dove abbiamo soggiornato e all’atmosfera rilassante, ma l’isola non è bella come quelle della costa orientale. Anche la barriera corallina non è paragonabile. Consiglio comunque di venire in quest’isola, anche solo 2 giorni, ma merita di essere vista. E’ una delle poche ove ci sono le strade e quindi può essere girata in scooter.
KOTHA BAHRU – ISOLE PERENTHIAN
Da Pangkor, facciamo ritorno a Kuala Lumpur e dopo qualche giorno decidiamo relativamente all’ultima isola da vedere. I nostri dubbi erano: Tioman o Perenthian? Per quanto concerne Tioman, i locali ci hanno detto che è bellissima, ma ci sono i Sandfliers (insetti di dimensioni molto maggiori delle zanzare) che possono essere molto fastidiosi soprattutto nel periodo in cui dovevamo recarci. Optiamo per le isole Perenthian e in particolare l’isola maggiore cioè Perenthian Besar. Anche qua optiamo per il bus Kuala Lumpur-Kota Bahru (8 ore), con la compagnia Suni Express (se dovete spostarvi in autobus scegliete questa compagnia). Ci addentriamo con l’autobus nella fantastica foresta del Taman Negara e, dopo essere partiti da Kuala Lumpur alle 10 della mattina, alle 5-6 del pomeriggio arriviamo a Kota Bahru. L’autobus ferma in una specie di stazione ove si viene assaliti dai tassisti. Kota Bahru non ci dà un’ottima impressione. Città deserta, che non offre molto; solo un mercatino notturno e un centro commerciale di bassissimo livello. Inoltre di notte il rumore dei moltissimi corvi presenti, rende la città quasi spettrale. Soggiorniamo presso un hotel 2 stelle di cui non ricordo il nome, ma abbiamo pagato meno di 10 euro a testa e le qualità era ottima, e inoltre avevamo la colazione inclusa. La mattina presto autobus da Kota Bahru a Kuala Besut (autobus locale molto spartano) ove partono i traghetti. Noi, avendo trovato quasi tutti i resort pieni abbiamo soggiornato al Perenthian Island Resort (non consigliato). Il traghetto qua era molto piccolo e inoltre a metà traversata ci è finita la benzina. Un po’ preoccupati e in preda alle onde, siamo riusciti a ripartire grazie al “pilota” che è riuscito a rimettere in moto la barca. Se dovete recarvi sull’isola soggiornate al Tuna Bay island resort o da Abdul’s Chalet. Dovete prenotare in anticipo, ma a prezzi inferiori si ha una qualità maggiore. Arriviamo al Pir, dotato di chalet che vanno da vista mare a quelli immersi nella giungla. Noi abbiamo preso quelli vista mare, perché Gloria ha un po’ di fifa dei serpenti e animali (presenti nell’isola). Il punto di forza di questo resort è il fatto che si trova sulla spiaggia più bella dell’isola: il mare migliore e sabbia bianchissima. L’isola è un paradiso, simile a Redang come bellezza, ma ancora più primordiale e allo stato originario. Non ci sono hotel o resort di livello internazionale. Anche qua non ci sono strade che collegano l’isola e quindi munitevi di maschera e partire all’esplorazione: la barriera corallina è bellissima e troverete pesci di tutti i tipi e dimensioni. La giungla è molto fitta e vedrete sicuramente varani anche di grandi dimensioni che arrivano sino in spiaggia. Inoltre l’isola è piena di scoiattoli che molti scambiano per topi, ma non lo sono. E’ l’isola adatta per rilassarci: mettetevi sulle amache e godetevi la pace. La sera purtroppo non si può fare niente: il resort non offre spettacoli notturni e alle 10 è tutto buio. La notte andiamo a dormire. Vi racconto la nostra disavventura notturna. Siamo nel letto e Gloria mi dice: ho sentito qualche rumore strano. Io le dico: no tranquilla è fuori dalla casa. Spengo la luce e prima di addormentarmi la riaccendo (volevo dell’acqua da bere). Ecco la scoperta: 3 scarafaggi giganti sulle pareti interne e una salamandra immensa a pochi passi dalle nostre teste. Dico: Pessima. Accendo la luce e tutti gli animali si nascondono; chi nel condizionatore, chi in altri posti dello chalet. Decidiamo di tenere la luce accesa per il resto della notte. Alle 3 succede una cosa strana: si stacca la luce e tutta l’isola sta al buio sino alle 5. Gloria è in preda al panico e io mi faccio grande ma ho un po’ di fifa. Accendiamo tutti i telefonini e il computer per fare un po’ di luce, e vedo di nuovo la salamandra sul muro. Inizio a sbattere a intervalli di 10 minuti (per 2 ore almeno) la scarpa al pavimento così gli animali si nascondono di nuovo. Finalmente arriva la luce dell’alba, gli animali non si vedono più, ma si sentono rumori in qualsiasi angolo della casa, e riusciamo a dormire qualche ora.
La mattina andiamo in reception e protestiamo. Secondo noi già sapevano della presenza di questi animali dentro lo chalet perché non sono restati sorpresi dalla presenza degli animali e inoltre il ragazzo del resort il giorno prima ci aveva consigliato di cambiare abitazione. Noi avevamo detto no perché sembrava tutto tranquillo all’interno. Per fortuna ci mettono in uno chalet nuovo, senza buchi tra le travi esterne e ci hanno dato un mega-cesto di frutta per scusarsi. Per recuperare il sonno perso nella notte ci mettiamo in spiaggia e ci facciamo qualche oretta di sonno sulle amache. Pomeriggio ancora mare, splendido mare e immersioni. Fate snorkeling mi raccomando. La sera dormiamo e nessun animale presente. Il giorno dopo avevamo la barca per Kuala Besut. Barca piccolina, ma per fortuna il mare era molto calmo e nonostante qualche rimbalzo tra le onde presenti, dopo un’ora arriviamo a Kuala Besut. Per chi ha mal di mare questi viaggi sono sconsigliati veramente. Da Kuala Besut prendiamo i biglietti di autobus per Kuala Lumpur (altre 8 ore), ma questa volta l’autobus non era così comodo come gli altri. Se volete vedervi le isole questi sono i consigli che posso darvi: Isola di Redang soggiornare al Laguna Redang Resort; a Perenthian al Tuna Bay. Prenotate un bel po’ in anticipo, ma non perdetevi la bellezza di queste isole perchè se avete in mente l’immagine del paradiso, lì quest’immagine assumerà carattere concreto.
MALACCA
Decidiamo come ultimo viaggio, di andare a vedere Malacca, città caratterizzata da un mix straordinario di culture: portoghese, inglese, cinese, indiana, malese. La distanza è di 200 km circa, e in 2 ore di bus si arriva. E’ possibile andare anche in treno (c’è una stazione a pochi km dalla città), ma è preferibile il bus. Malacca è una città ricchissima di edifici storici, piena di artigianato locale e possibilità di fare moltissimi acquisti. Offre anche i quartieri di chinatown e quello indiano che sono molto suggestivi. La città è ricca di templi e decorazioni e quindi munitevi di guida turistica della città e fate uno dei percorsi suggeriti nella stessa. C’è un detto che dice: “Malacca means visiting Malaysia”. Non si può dire di essere andati in Malesia senza aver visitato Malacca, patrimonio Unesco, e città con più storia della Malesia.
CONSIDERAZIONI FINALI
Non siamo riusciti a vedere il Borneo e Cameron Highlands purtroppo, ma se dovessimo tornare sarebbero i primi posti che visiteremo. I prezzi in Malesia, come già detto, sono bassi, quindi accontentatevi di strutture di media categoria che offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo. La capitale Kuala Lumpur ci è rimasta nel cuore: bellissima, gente ospitale, clima caldo anche se ogni pomeriggio piove. Città che sta crescendo, ricca di grattacieli di notevoli dimensioni e comunque molto ben tenuta e pulita. La patria dello shopping: partite con valige vuote perché qua avete l’imbarazzo della scelta. Le isole sono paradisiache, quindi, scegliete o Redang o Perenthian o Tioman relativamente alla penisola malese. Anche se ci sono altre piccole isole tanto belle (Pulau Kapas e Lang Tengah). Visitate Malacca se avete un giorno disponibile e le Cameron Highlands. Credo il modo migliore per girare la Malesia sia fai da te. Prenotate solo il volo e prima di partire programmatevi le tappe del viaggio. L’inglese è conosciuto da tutti quindi c’è una certa facilità di rapportarsi con la popolazione; inoltre i prezzi dei voli aerei sono molto bassi ed è possibile viaggiare con meno do 10 euro per tratta aerea. Kuala Lumpur è molto ben collegata con tutto il sud-est asiatico a prezzi bassi. Ah, dimenticavo: potete bere ghiaccio e mangiare verdura tranquillamente (non come in Thailandia). La Malesia è il nono Paese più visitato al mondo con 24 milioni di arrivi nel 2010. Visitate la Malesia se ne avete la possibilità: vi resterà nel cuore come è rimasta nel mio.