Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, San Galgano e Siena
Prima tappa: Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (Asciano – Si).
Una volta arrivati si deve parcheggiare la macchina e percorrere un breve tratto a piedi all’interno di un bosco di querce, cipressi e altri alberi.
Prima di arrivare al monastero troviamo una costruzione risalente al 1393. Sopra l’ingresso si trova una terracotta invetriata raffigurante la Madonna col Bambino e due angeli e un’altra raffigurante San Benedetto, opere attribuite a Della Robbia.
Camminiamo ancora prima di giungere al monastero. Iniziamo la visita partendo dal Chiostro le cui pareti sono state affrescate da Luca Signorelli e da Antonio Bazzi detto Il Sodoma, pittori di epoca rinascimentale, con scene tratte dalla vita di San Benedetto (il monastero segue, infatti, la Regola di San Benedetto).
Dal chiostro si accede alla chiesa, una struttura a navata unica in stile barocco (risultato di vari rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli). Al suo interno possiamo ammirare un coro ligneo intarsiato risalente ai primi anni del ‘500 opera di fra Giovanni da Verona.
Passiamo alla visita del refettorio, tuttora usato dai monaci che risiedono nel monastero. E’ formato da un unico grande salone affrescato.
Nel monastero è presente una biblioteca e l’antica farmacia. La Biblioteca, fu progettata da fra Giovanni da Verona. In fondo alla sala, attraverso una scalinata, si accede alla Farmacia che conserva antichi vasi contenenti erbe mediche e strumenti di laboratorio.
Seconda tappa: Abbazia di San Galgano e Spada nella Roccia.
L’Abbazia di San Galgano risale al XIII secolo. Fu fatta costruire dai monaci cistercensi in stile gotico. Oggi, della chiesa, rimangono solamente le mura; il pavimento è fatto di erba ed il soffitto è il cielo. Sembra di tornare indietro nel tempo e di rivivere il cantiere di una cattedrale medievale.
Saliamo, con non poca fatica, all’Eremo di Montesiepi al cui interno è conservata la Spada nella Roccia. Questa spada è l’arma che, intorno all’anno 1180, il cavaliere Galgano Guidotti conficcò nella roccia in segno di abbandono della guerra e di conversione.
Una cappella, aggiunta all’Eremo nel XIV secolo, conserva gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, pittore senese.
Terza tappa: Siena.
Non abbiamo molto tempo a disposizione così decidiamo di vistare il Duomo, la casa di Santa Caterina da Siena, Piazza del Campo e la chiesa di San Domenico.
Il Duomo ha una storia molto lunga la cui prima testimonianza risale al 1136. qui lavorarono artisti come Nicola e Giovanni Pisano, Lando di Pietro, Tino di Camaino.. Ha una pianta a croce latina suddivisa in tre navate policrome, tipiche dell’architettura senese del ‘200.
La Casa di Santa Caterina, oggi, è un Santuario a lei dedicato in cui si possono ancora vedere le varie stanze che la Santa abitò.
Alcune persone del gruppo hanno optato per la visita della chiesa di San Domenico al cui interno è conservata la testa di Santa Caterina da Siena. E’ una struttura molto imponente, rimaneggiata nel corso dei secoli. La sua costruzione ebbe inizio nel 1226. La cappella dedicata alla Santa senese conserva affreschi del Sodoma.
Piazza del Campo, simbolo e cuore di Siena, ci accoglie e ci saluta prima di riprendere il cammino verso casa. I palazzi che circondano la piazza ci portano indietro nel tempo, più precisamente all’epoca medievale durante la quale la città visse un momento d’oro anche grazie alla presenza di artisti del calibro di Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, etc.
Purtroppo la nostra giornata è volta al termine e dobbiamo rientrare a Viareggio in attesa, magari, della prossima uscita di gruppo.
Informazioni:
• Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: www.monteolivetomaggiore.it. Per gruppi è possibile una visita guidata ad offerta libera.
• Abbazia di San Galgano: www.prolocochiusdino.it
Ingresso 2 € (ridotto per gruppi con più di 20 persone 1.50 €).