A spasso per alcune delle città più belle del centro Europa… in treno
Indice dei contenuti
1° GIORNO: DIREZIONE NORD
Che idea quella di acquistare i biglietti Interrail! Con il Global Pass tutta l’Europa è nelle nostre mani!
Partiamo da Torino Porta Susa con il TGV; purtroppo il biglietto del viaggio fino a Paris abbiamo dovuto comprarlo a parte, per i pochissimi posti su quel treno riservati ai viaggiatori con i Pass Interrail. Dal finestrino del treno contempliamo la campagna francese, cambiamo a Parigi e si riparte! A bordo del lussuoso e velocissimo Thalis, passando tra una miriade di pale eoliche, raggiungiamo Bruxelles in circa un’ora e mezza. Il Pass da diritto a prendere gratis anche i treni ad alta velocità, anche se in alcuni casi è necessaria la prenotazione.
Troviamo l’albergo, che avevamo prenotato su internet con largo anticipo (come tutti gli altri in cui dormiremo) e scopriamo con piacere che la scelta è stata ottima: l’Hotel Des Colonies, pur essendo il più economico, è molto confortevole, il personale ospitale e la posizione piuttosto centrale! Beviamo una delle buonissime birre belga per festeggiare l’arrivo e ci inoltriamo per le vie del centro. Ci fermiamo ad ascoltare una banda di musicisti di strumenti a fiato davvero scatenai e ci godiamo l’atmosfera festosa della città di sera.
2° GIORNO: BRUXELLES IN LUNGO E IN LARGO
Dopo l’abbondantissima colazione inclusa nel prezzo consumata in albergo, ci avviamo alla scoperta della città. Scorgiamo in fondo ad un viale un edificio grandioso, decidiamo di incamminarci e dopo diversi chilometri finalmente arriviamo a quella che scopriamo essere la basilica! Facendo un giro dell’edificio capiamo che si può entrare all’interno; un ascensore un po’ fatiscente conduce a 52 m di altezza e da qui si ammira tutta la città! Questa lunga passeggiata ci ha permesso di apprezzare la particolarità di Bruxelles: l’accostamento continuo tra antichità e modernità. Inoltre abbiamo scorto per caso la chiesa gotica dedicata a S. Remì, di cui ci hanno stupito le coloratissime vetrate interne. Rendendoci conto che il tempo vola, decidiamo di utilizzare la metro per i successivi spostamenti; servizio molto efficiente, è solo necessario accumulare moneta se non si vuole pagare il biglietto con il bancomat.
Andiamo a vedere la chiesa S. Catherine (purtroppo in fase di ristrutturazione), la retrostante Tour Noir, appartenente alle antiche mura difensive di Bruxelles e la chiesa Saint-Jean Baptiste Au Bèguinage. Ci sposiamo poi verso il monumento al Pigeon Soldat e alla fontana Anspach. Camminando in seguito verso il mercato S. Gery incontriamo lo Zinneken Pis (statua del cane che fa pipì). Dopo aver raggiunto la borsa, partiamo alla ricerca del famoso Manneken Pis, grazioso bimbo che fa pipì e che invade i negozi di souvenir, ma rimaniamo delusi dalle sue piccole dimensioni.
Andiamo poi alla Grand Place, dove si possono ammirare il municipio (Hotel de Ville), la maison du roi e i palazzi delle corporazioni, splendidamente decorati; l’avevamo intravista la sera prima, ma di giorno la piazza è ancora più bella, un luogo magico. Dopo un’occhiata all’Hard Rock Cafè, a bordo della metro raggiungiamo la zona della Place Royale.
C’è un parco affollato di gente che si riposa sull’erbetta e sui viali sono state poste delle riproduzioni giganti molto carine rappresentanti la cultura culinaria della capitale: cozze, cavoli, patatine e birra. Passeggiamo a fianco dell’imponente palazzo reale, in parte coperto da un palco per un festival musicale. Ammiriamo poi la splendida chiesa in stile gotico fiammeggiante Notre-Dame du Sablon e l’incantevole giardinetto di Place du Petit Sablon. Lì vicino, accanto al palazzo di giustizia, c’è una terrazza panoramica; poi scendiamo verso la stazione centrale, passiamo vicino al palazzo art nuveau Old England e rimaniamo sorpresi dalla scoperta di un curatissimo giardino.
Rimontiamo sulla metro, direzione zona UE! Vediamo la sede della commissione europea, passeggiamo nel parco del Cinquantenaire, dominato dall’omonimo arco trionfale, e infine camminiamo fino al Parlamento Europeo: una modernissima struttura in vetro spettacolare! La sera siamo stremati, ma ne è valsa la pena.
3° E 4° GIORNO: ATOMIUM E VIA… VERSO LUXEMBOURG CITY!
Ci svegliamo indolenziti dalla sfacchinata del giorno prima ma pronti a ripartire. Come andare via da Bruxelles senza aver visto l’Atomium da vicino?! La struttura è molto imponente e particolare. Paghiamo 10 euro per entrare e ci porta su l’ascensore più veloce d’Europa! L’esposizione dell’acqua all’interno ci lascia indifferenti, ma il panorama che si gode e il muoversi con le scale mobili all’interno della struttura sono esperienze uniche.
Torniamo in albergo, prendiamo gli zaini, compriamo due panini e andiamo alla stazione. Probabilmente sarebbe stato utile un giorno in più da dedicare a questa sorprendente città, ma decidiamo comunque di partire per il Lussemburgo.
In Luxembourg City il nostro albergo è vicino alla stazione e da qui partiamo alla scoperta della città; non è molto estesa quindi ci muoviamo a piedi senza problemi.
La vista avvicinandosi al centro è molto particolare, poiché la città è disposta su diversi livelli e si snoda lungo una vallata (la città vecchia si trova sulla rocca Le Bock). Arriviamo a Place de la Costitution, dominata da un monolito, e ci inoltriamo nella città alta, che al suo interno non è molto caratteristica.
Il giorno seguente decidiamo di visitare il cimitero commemorativo americano, appena fuori città; lo raggiungiamo facilmente scendendo al capolinea del bus per Hamm e camminando per circa un quarto d’ora. Su un prato verde sono disposte ordinatamente innumerevoli croci bianche e la vista mette i brividi.
Tornati in città, ci incamminiamo verso il centro. Fotografiamo Spurkess, sede della Cassa di Risparmio del Lussemburgo, simile a un castello. Ci dirigiamo poi in Place Guillame II, nella quale si trova la statua equestre dello stesso, l’Hotel de Ville e la fontana dedicata a uno scrittore lussemburghese, sormontata da un cane. Raggiungiamo in seguito il Palais Grand Ducal, uno degli edifici più belli della città, sorvegliato da una guardia ufficiale. Visitiamo poi il museo di storia della città di Lussemburgo: la visita è carina, ma se si ha poco tempo a nostro parere si può saltare.
L’unica cosa veramente imperdibile per chi si reca in Luxembourg City è il Chemin de la Corniche, una passeggiata pedonale, che si snoda lungo il precipizio formato dal muro della rocca; da qui si può ammirare tutta la città bassa, una manciata di case con i tipici tetti scuri spioventi. In lontananza, sull’altopiano di Kirchberg, si vedono gli edifici moderni delle istituzioni europee. Lungo la passeggiata si trovano le casematte; la visita costa 2 euro e permette di introdursi nelle gallerie scavate nella roccia, parte dell’antica roccaforte di Le Bock. Dopo la visita ci incamminiamo per il sentiero che scende alla città bassa, patrimonio dell’Unesco, e osserviamo degli scorci molto caratteristici lungo il fiume che la attraversa.
A cena mangiamo in Place d’Armes, ascoltando una banda che suona della buona musica country.
5° E 6° GIORNO: SUL MARE DEL NORD
Eccoci alla nostra tappa successiva: Den Haag (L’Aia in italiano). Il nostro ostello hippie si trova esattamente a Scheveningen, località marittima appena fuori città, ben collegata con il tram. Dopo un tuffo nel gelido mare del nord ci incamminiamo verso il centro di Den Haag…quando siamo in un posto nuovo, non riusciamo proprio a stare fermi! Prendiamo anche il primo acquazzone della vacanza che ci da il benvenuto in Olanda!
Il giorno dopo affittiamo due biciclette fino alla sera (tramite l’ostello a soli 10 euro): ottima idea siccome qui le piste ciclabili non mancano ed è un buon modo per vedere tutto con minima fatica! Passiamo di fronte al meraviglioso palazzo della pace; al suo fianco è custodita la fiamma della pace, accesa dai rappresentanti dei cinque continenti. Ci rechiamo poi verso il centro. Molto caratteristici sono gli edifici intorno al laghetto Regeringebowen; al suo fianco si entra in un cortile in cui è celata la bella chiesa Binnenhof. Pedaliamo nella zona più moderna, circondati da alti palazzi, e ci rilassiamo scorrazzando tra i parchi della città.
Torniamo poi verso il mare costeggiando il canale e ci rilassiamo pedalando vicino alla lunghissima spiaggia sabbiosa, con il venticello fresco tra i capelli. A Sheveningen c’è il bellissimo palazzo Kurhaus sul mare e saliamo sull’antistante torre di De Pier, una moderna palafitta dalla quale la vista è stupenda e si nota il contrasto cromatico tra il mare, la sabbia e l’erba verde delle colline fuori città. Al tramonto ceniamo sulla spiaggia con gli hamburger e le buonissime patatine del chioschetto. È stata una giornata indimenticabile.
7°-8° GIORNO: ALLA SCOPERTA DI BERLINO
Arriviamo a Belino nel primo pomeriggio, contenti di aver visto attraversando l’Olanda tre dei famosi mulini a vento!
L’U-Bahn e la S-Bahn (metro undergraound e di superficie) sono molto estese ma non molto intuitive, ad esempio non sempre la direzione è segnata con il nome del capolinea. Tuttavia riusciamo a raggiungere l’ostello che avevamo prenotato e visitiamo “Topographie des Terrors”, una serie di pannelli esplicativi sul nazismo, che si trova lì vicino. Prendiamo poi l’U-Bahn e ci rechiamo all’East Side Gallery, il pezzo di muro ancora intatto più lungo, ricoperto ora di dipinti. Per cena mangiamo il primo di una lunghissima serie di curry-wrust in un chioschetto lì accanto, gestito da un tedesco molto cordiale e ci rendiamo conto che di sera la città è veramente vivace e movimentata!
Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione, ripartiamo con energia per visitare il centro (Mitte). Facciamo un giro in Alexander Platz, in cui si trovano l’orologio del tempo del mondo e la fontana dell’amicizia tra i popoli. Vediamo poi il municipio in mattoni rossi (Rothes Rathaus) e la chiesa più antica della città, Nikolaikirche, risalente al XIII secolo. Ci spostiamo verso la Berliner Dom; nella piazza antistante, la fontana crea l’arcobaleno ed è una meraviglia vederlo con dietro l’imponente Neues Museum. Attraversiamo un mercatino artigianale e decidiamo di vistare il Pegamonmuseum. Oltre alla grandiosa ricostruzione del tempio di Pergamo, lascia senza fiato quella della porta di Ishtar dell’antica Babilonia ed è molto bella la parte dedicata all’arte islamica; l’ingresso è un po’ caro ma è inclusa l’audioguida in italiano. Lì vicino si trova il Neue Wache, monumento alle vittime di guerra, che al suo interno racchiude una commovente statua di una madre che abbraccia il figlio morto. Camminando arriviamo al Gendarmermark, piazza molto particolare per la presenza di due chiese uguali speculari (una francese e una tedesca).
Ci rechiamo poi all’Holocaust Denkmal, monumento in memoria delle vittime dell’olocausto, un insieme di parallelepipedi di pietra scura e grandezza irregolare, su un suolo disconnesso, che ricopre una piazza intera e comunica una sensazione di disagio. Infine arriviamo a Pariser Platz e alla celebre Porta di Brandeburgo. La sera saliamo sulla Fernesehturm, la torre della televisione, alta più di 200 m; la vista ovviamente è notevole, ma ci siamo pentiti di non esserci andati di giorno, nonostante la coda nelle ore precedenti fosse improponibile.
9° e 10° GIORNO: ANCORA A BERLINO
Il mattino partiamo per esplorare Scheuneviertel, il quartiere ebraico. Prima di passeggiare per le vie visitiamo il Museum Fur Naturkunde; da non perdere la ricostruzione dell’altissimo brachiosauro, degli altri dinosauri e le ossa dei mastodontici mammut; inoltre c’è una mostra di minerali provenienti da tutto il mondo. Ci rechiamo poi alla Nuova Sinagoga, molto bella da fuori con la sua cupola luminosa e finemente decorata (non vale la pena pagare il biglietto per vederla all’interno, alla sinagoga vera è propria possono accedere solo i fedeli). Vediamo in seguito gli Hockesche Hofe, otto cortili collegati in cui si può stare un po’ in tranquillità; molto bello soprattutto il primo, circondato da muri piastrellati in stile liberty.
Nel pomeriggio visitiamo il Reichstag, il parlamento tedesco; l’edificio è maestoso e facendo una lunga coda è possibile accedere gratuitamente alla cupola di vetro che lo sovrasta: da fare! Verso sera andiamo all’Hard Rock Cafè, come da rito.
Il giorno dopo dedichiamo la mattinata alla visita del campo di concentramento di Sachsenhausen, situato a Oranienburg, un paese vicino a Berlino raggiungibile con la S-Bahn. I bus non sono frequenti, ma si riesce a raggiungerlo a piedi in circa venti minuti. È disponibile l’audioguida in italiano a soli tre euro; la visita, inutile dirlo, provoca un profondo senso di angoscia.
Di pomeriggio alleggeriamo la giornata con la visita a Shloss Charlottemburg, la residenza dei reali di Prussia e il suo incantevole giardino; purtroppo è aperta solo una parte. Anche qui è disponibile l’audioguida in italiano, le stanze che ci sono piaciute di più sono quelle da ballo del re Federico Il Grande, meravigliose.
Alla sera per salutare la Germania andiamo a mangiare in un ristorantino tipico tedesco delizioso, in cui il cibo è buono ed economico: Joseph Roth Diele.
11° E 12° GIORNO-IL REGNO DELLE FIABE
Con il treno costeggiamo un grande fiume, che ci accompagna fino a Praga. Non riusciamo subito a capire come raggiungere l’hotel, allora prendiamo un taxi; il disturbo ci costa 300 corone ceche (1 euro =25 corone circa) e inseguito capiamo che un tram collega il nostro albergo al resto della città. Per quanto riguarda il cambio monetario vogliamo segnalare che, pur essendo andati negli uffici autorizzati, ci siamo fatti un po’ fregare; la cosa migliore è far capire che si sa quanti soldi ci si aspetta e se la cifra non convince cambiare ufficio.
Dopo esserci sistemati, facciamo un giro nella città vecchia. Restiamo meravigliati poiché sembra di entrare nel regno delle fiabe; camminiamo per le viuzze in ciottoli, che si snodano affiancate da raffinati palazzi in stile art nuveau; ci accompagna la musica degli artisti di strada e siamo circondati da boutique, atelier, negozi di souvenir. Improvvisamente sbuchiamo nella bellissima piazza della città vecchia e poco più in là finiamo in mezzo a un mercatino.
La sera andiamo in piazza Venceslao, che si rivela un luogo di ritrovo molto vivace; facciamo cena in un ristorantino ceco in piazza Venceslao con tanto di musica tradizionale in sottofondo, e ci troviamo tanto bene che torniamo per la cena il giorno dopo. In piazza ci fermiamo ad ascoltare un simpatico vecchietto che canta canzoni tradizionali suonando la ghironda e che fa un successone!
Il giorno dopo iniziamo a visitare ogni angolo della città, partendo dal centro storico. Nella piazza della città vecchia saliamo sulla torre del municipio; proprio su quella torre è posto l’orologio astronomico, sopra il quale ogni ora sfilano le statuette dei 12 apostoli, la morte suona le campane e un trombettista intona una sinfonia di chiusura e saluta. Sulla piazza svettano anche le guglie gotiche della chiesa Santa Maria Tyn e in centro sorge il monumento al rivoluzionario Jan Huy. Camminando troviamo la porta delle polveri e l’antistante casa municipale. Ci spostiamo verso il fiume e pranziamo rilassandoci sull’isolotto Slovansky Ostrov, sul quale torneremo spesso nei giorni successivi.
Attraversiamo il fiume passando sul ponte Carlo, affollato da turisti e artigiani, e arriviamo al palazzo Wallestein, sede del senato; memori di un racconto di un “turista per caso” ci incamminiamo nel giardino, che infatti è splendido. Andiamo poi a vedere il muro di John Lennon; al suo fianco si trova un vecchio mulino ad acqua. Scopriamo per caso poco più in là una cremagliera che porta in collina, vicino al muro della fame; giunti in punta troviamo un roseto, un osservatorio astronomico e una torre sulla quale si può salire: il panorama da lassù è mozza fiato, un’esperienza da non perdere.
Giunge la sera e la città, soprattutto nei pressi del ponte Carlo, è molto ben illuminata e l’atmosfera che ci avvolge ci appare di nuovo fiabesca e romanticissima.
13° E 14° GIORNO: VISITARE E RILASSARSI A PRAGA
Mattinata dedicata alla visita del castello! Si erge sulla collina ed è facilmente raggiungibile in tram. All’interno del complesso si trova il vicolo d’oro, nel quale sembra di tornare al medioevo, la prigione, la cappella Santa Croce e la maestosa cattedrale di San Vito; quest’ultima, in raffinato stile gotico, merita una visita anche all’interno. Entriamo anche nel vecchio palazzo reale, del quale ci colpiscono soprattutto le decorazioni dei soffitti. Ormai mezzogiorno è passato ma riusciamo ad assistere comunque allo scenografico cambio della guardia, davanti a un’entrata secondaria.
Vicino al castello si trova il Giardino Reale, ma decidiamo di tornare verso il centro con il tram, per visitare la città nuova. Percorrendo il fiume, passiamo davanti al teatro nazionale, sormontato da un tetto che raffigura un cielo stellato incoronato d’oro, e in breve arriviamo alla casa danzante, capolavoro di architettura moderna veramente particolare; in seguito camminiamo verso Visehrad, un’antica fortezza dalle mura imponenti che oggi è un parco pubblico, dal quale si gode un bel panorama. Questa zona è la prima che visitiamo meno turistica e anche meno curata e accogliente delle altre. Infine arriviamo in piazza Venceslao, in cui fotografiamo il grandioso palazzo Malantrich, la statua di S. Venceslao e il raffinato Hotel Europa.
Il giorno seguente nella mattinata visitiamo lo Josefov, il quartiere ebraico e tutte le sinagoghe che lì sono situate. Decidiamo di entrare solo nella sinagoga Vecchia-Nuova, la più antica e importante della città, che ci ha un po’ deluso tenendo conto del prezzo del biglietto (circa 10 euro a testa), ma rende un’idea dell’intimità della comunità ebraica. In generale il quartiere è molto affascinante come l’adiacente città vecchia.
Il pomeriggio lo dedichiamo al riposo; dopo aver fatto pranzo all’ombra degli alberi sull’isolotto, affittiamo per un ora un pedalò (a circa 8 euro), un’esperienza carina e rilassante, che permette di vedere molti punti d’interesse da una prospettiva diversa. Più tardi andiamo a bere un freschissimo aperitivo nell’ice pub, a meno 55 °C…un po’ una trappola per turisti ma divertente! In questo particolare modo salutiamo la repubblica ceca.
15° E 16° GIORNO: DESTINAZIONE VIENNA
Dopo un viaggio in treno di circa 5 ore arriviamo alla stazione Meidling. Decidiamo di non fare la Vienna Card, ma un abbonamento per la metro (U-Bahn) illimitato per 3 giorni…decideremo poi prolungare a 4 notti il nostro soggiorno qui! Usufruiamo subito dell’U-Bahn che troviamo intuitiva e frequente.
Tempo di sistemarci al nostro albergo e arriva la sera. Siamo un po’ stanchi, quindi ci rilassiamo un po’ sulle rive del Canale del Danubio, poi decidiamo di andare al Prater, il più antico parco divertimenti d’Europa, in cui si trova la famosa ruota panoramica Rienserad (il biglietto è piuttosto caro per salire, 9 euro a testa). Il parco è grandissimo, pullula di attrazioni adrenaliniche e l’atmosfera è molto gioiosa, quindi ci torneremo anche due sere dopo.
Il mattino seguente partiamo in quarta per visitare il centro (Innerstadt). Memori del caldo del giorno prima ci vestiamo estivi…pessima idea, infatti il clima è freddo e a tratti piove! Non ci scoraggiamo e armati di k-way raggiungiamo Stephanplatz; uscendo dall’U-Bahn ammiriamo la bella cattedrale omonima e restiamo colpiti dalle particolari decorazioni del tetto. In seguito vediamo la palazzina in cui è vissuto Mozart, Franziskanerkirche, Piazza Graben. Ci incamminiamo poi verso la scuola reale di equitazione spagnola; attraversiamo la porta dell’edificio e un cortiletto e improvvisamente ci si apre davanti agli occhi l’Hofburg, complesso di edifici monumentali ex residenza asburgica, e la splendida Heldenplatz (piazza degli Eroi). Poco più in là troviamo il meraviglioso Rathaus, municipio con guglie in stile gotico, l’antistante Burgtheatre, il Parlamento e l’imponente museum Quartier. Si respira un’aria di festa poiché in Rathausplatz ci sono molte bancherella dedicate all’arte culinaria e l’orchestra suona, probabilmente in occasione del festival del cinema. Facciamo anche un giro nel Volsgarten, che ospita un roseto da sogno, e nel Burgarten, dove si trova la statua dedicata a Mozart.
Diluvia, quindi decidiamo di spostarci in metro verso Karlsplatz, in cui si trova la bellissima chiesa di S. Carlo incorniciata da piante e fiori, la stazione in stile liberty progettata da Wagner e poco più in là il palazzo della secessione, dove nacque il movimento artistico capitanato da Klimt, Wagner e molti altri.
Ci spostiamo di nuovo in U-Bahn e andiamo a vedere Ruprehts-kirche, la chiesa più antica della città; proseguiamo fino a trovare l’Ankeruhr, particolare orologio in cui sfilano figure indicanti l’ora. Arriviamo più tardi a Judenplatz, in cui si trova il monumento alle vittime ebree dell’olocausto, circondato da un marciapiede su cui sono scritti i nomi dei principali campi di concentramento e di sterminio. Percorriamo poi via Freyung fino al Palais Kinsky. Mi raccomando non perdete tempo come noi a cercare l’Hard Rock Cafè…a Vienna non c’è!
17° E 18° GIORNO: A VIENNA DUE PALAZZI DA SOGNO E UNA VISTA SPETTACOLARE
Oggi decidiamo di visitare il Belvedere. Per arrivarci prendiamo prima l’U-Bahn, poi la S-Bahn fino alla fermata Renweg; a differenza della S-Bahn berlinese, quella di Vienna è organizzata come una stazione dei treni, comunque piuttosto intuitiva. Percorrendo a piedi via Renweg sembra di essere in una normale strada di un’anonima cittadina e l’entrata al complesso non è molto segnalata; questo contribuisce ad aumentare la meraviglia quando ci si trova davanti, da una parte il più piccolo Unteres Belvedere e dall’altra l’imponente e maestoso palazzo dell’Oberes Belvedere, separati da un bellissimo giardino che appaga la vista e l’animo. Facciamo il biglietto cumulativo per visitare tutto (intero 19 euro). Dell’Unteres Belvedere ci sono piaciute molto la sala dei marmi e la camera dorata. L’Oberes Belvedere ospita un’interessante mostra sugli artisti austriaci e in particolare la più numerosa raccolta delle opere di Klimt, tra cui “Il Bacio”, “Giuditta” e il “Fregio di Beethoven”. Per pranzo andiamo a Salm Bräu, birreria reale viennese, in cui l’atmosfera e tradizionale e rilassata, mangiamo delle ottime costolette di maiale, accompagnate ovviamente da una buonissima birra.
Nel pomeriggio ci rechiamo alla stazione, come in ogni tappa, per decidere quale treno prendere per lo spostamento successivo, capire se sono consigliate prenotazioni, ecc.… fatichiamo a ritrovarla, infatti la fermata dell’U-Bahn per la stazione Meidling non è quella omonima, ma la fermata Philadelphia!
Il giorno successivo andiamo a visitare Schloss Schonbrunn, residenza asburgica in cui visse la principessa soprannominata Sissi. Facciamo il Classic Pass che comprende la visita a tutte le stanze aperte al pubblico, al giardino privato, al labirinto e la possibilità di poter salire sulla Gloriette (interi 16,50 euro); l’audioguida in italiano è compresa nel prezzo. Il giardino è stupendo e passeggiando al suo interno si scoprono con meraviglia diversi monumenti. La parte centrale è ornata da decorazioni floreali in stile barocco deliziose; dando le spalle al palazzo si ammira la candida fontana di Nettuno e in punta alla collina la porta denominata Gloriette; da lassù la vista dei giardini, del palazzo e dell’intera città alle sue spalle, lascia senza parole. Vediamo poi la Casa delle Palme e visitiamo la Casa del Deserto.
A metà pomeriggio ci spostiamo a nord-est e scendiamo alla fermata dell’U-Bahn del Wien International Centre (WIC); passiamo attraverso ai modernissimi palazzi del complesso e oltrepassiamo il Donaupark, per salire sulla Donauturm, torre alta 252 m. Decidiamo per caso di prendere qualcosa al bar sulla torre ed è un’ottima idea! Infatti, dalle ampie vetrate del bar si vede molto meglio che al piano superiore, e ci godiamo la vista sul Danubio, sul WIC e sul resto della città, seduti comodamente poiché la zona bar gira lentamente, quindi niente di meglio che godersi il tramonto da quassù. Non ci sarebbe stato modo migliore per salutare Vienna!
19°-22° GIORNO: RIPOSO ALL’ITALIANA
Con il treno andiamo fino alla stazione di Villach e da qui prendiamo un bus che ci porta a Venezia Mestre; la tratta fa parte del percorso Interrail poiché sostitutiva di un treno. Ci concediamo 3 giorni di assoluto relax, mare e racchettoni a Lido di Jesolo, per poi tornare con il treno alla stazione Torino Porta Nuova il 22° giorno. Con i Pass Interrail bisogna pagare nel proprio paese di appartenenza, ma se il biglietto è ancora valido, c’è il 30% di sconto!
Noi abbiamo scelto l’opzione 10 giorni di viaggio in 22, ma ci sono tantissime offerte diverse di Pass Interrail, con sconti speciali per i minori di 26 anni (come noi); quindi è un’esperienza che consigliamo a tutti di fare almeno una volta nella vita!