La Galapagos dell’Oriente è l’impenetrabile isola dove animali e piante sembrano provenire da un mondo lontanissimo
Nessun luogo non solo in Asia, ma in tutto il resto del mondo somiglia a questa piccola isola che, fino a pochi anni fa, era pressoché sconosciuta ai più. I suoi alberi hanno delle forme aliene, il mare cristallino bagna tratti di spiaggia così bianca da risultare accecante, e nell’entroterra una macchia a tratti rada si infittisce all’improvviso, rivelando allo stesso tempo piccoli laghi alimentati da cascate, mentre tutt’intorno si sviluppano paesaggi che sembrano usciti da un libro di Stephen King. Socotra, ultimo angolo di paradiso in uno Yemen fiaccato da anni di sanguinosa guerra civile, è un luogo di rifugio e di speranza che si può scoprire, ma solo con enormi compromessi.
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Le peculiarità dell’isola di Socotra, l’eden yemenita
Socotra è l’isola più grande di un arcipelago di quattro isole situato nell’Oceano Indiano, a circa 240 km a est del Corno d’Africa. Il suo isolamento geografico, unito al suo clima estremo e arido, ha favorito lo sviluppo di una flora e fauna uniche. Circa un terzo delle sue 800 specie di piante non si trovano da nessun’altra parte del pianeta.
Uno degli esempi più noti è l’Albero del Sangue del Drago (Dracaena cinnabari), una pianta dalle forme bizzarre che produce una resina rossa. Altre specie peculiari includono la Cucumis socotrana, un parente selvatico del cetriolo, e l’Adenium socotranum, noto per i suoi fiori rosa e il tronco gonfio. Ma non sono solo le piante a rendere Socotra unica. L’isola ospita anche una vasta gamma di uccelli, rettili e invertebrati endemici, molti dei quali si possono facilmente avvistare durante una visita.
Socotra non è una destinazione turistica propriamente detta. Non ci sono strutture ricettive al di fuori della piccola località di Hadibo, non c’è internet, non c’è elettricità, non ci sono mappe attendibili, non si parla inglese o qualsiasi altra lingua occidentale. Insomma, a prima vista potrebbe sembrare un incubo, o forse è un paradiso? Il modo migliore di scoprire l’isola è affidarsi ai tour guidati, come quelli che organizza l’agenzia Welcome to Socotra, con cui lavorano anche guide italiane. Tour di questo tipo durano 7 notti/8 giorni, hanno un costo intorno ai 2000 dollari e includono anche visto, volo, cibo e il minimo essenziale per garantire un viaggio con standard che, in ogni caso, non saranno mai uguali a quelli di qualsiasi altro luogo.
In compenso, però, ammirerete luoghi straordinari, tra cui:
- Riserva marina Di-Hamri, riparata dalle onde dell’oceano, con una proliferazione di coralli e di pesci, tartarughe e squali;
- Wadi Kalissan, un luogo molto simile alle pozze di Pamukkale, ma con il colore verde smeraldo delle acque;
- Qalansiyah, la bianchissima spiaggia nei pressi della città omonima, con vicino la laguna Detwah;
- la Foresta degli alberi di sangue di drago, una specie in pericolo di estinzione, presente oltre che qui anche a Tenerife, Capo Verde, Marocco e sul Monte Tauro a Taormina.
L’isola (quasi) irraggiungibile
Raggiungere Socotra, nonostante la sua geografia complicata, non è complicato come si possa pensare. A rendere molto difficile arrivarci è, tuttavia, la guerra civile dello Yemen che perdura ormai da anni e che, a conti fatti, rende sia sconsigliato che difficilissimo entrare nel paese per motivi turistici. Da questo punto di vista, l’isola è favorita dal suo isolamento, che la rende quasi scevra dai combattimenti attualmente in corso.
Il modo più semplice per arrivare a Socotra, in ogni caso, è in aereo. L’aeroporto di Socotra, situato nella capitale dell’isola, Hadibu, è servito da Yemenia, la compagnia aerea nazionale dello Yemen, che vi effettua voli per Sana’a (la capitale dello Yemen) o Aden, ma sempre con scalo tecnico a Riyan/Al-Mukalla. Alternativamente, è possibile arrivare a Socotra in nave. Ci sono traghetti regolari che partono da Mukalla e Al Ghaydah, sulle coste dello Yemen. La traversata dura da uno a due giorni, a seconda delle condizioni meteo-marine.