Turchia: Pamukkale, Cappadocia e Costa Turchese
Per risparmiare soldi e tempo, prenotiamo un volo Ryanair Pisa-Kos (318€) e ci trasferiamo Kos-Bodrum in Traghetto (54€ a/r). A Bodrum ritiriamo l’auto noleggiata con economyrentalcars.com, una Opel 1200 Diesel (384 € per 16 gg ) e compriamo subito una scheda sim turca per poter navigare in internet (fondamentale, per avere il navigatore satellitare, il traduttore a portata di mano -visto che in molte zone non parlano l’inglese… – e per poter effettuare ricerche di ogni tipo durante il viaggio!)
La prima sera, appena sbarcati, decidiamo di scappare da Bodrum, troppo caotica per i nostri gusti. Ci dirigiamo verso BITEZ, un piccolo paesino poco affollato, a pochi Km da Bodrum. Contrattiamo una camera con colazione in un hotel carino alla fine della spiaggia per 80LT e ceniamo a lume di candela, in uno dei tanti ristorantini sul lungomare (anzi proprio sulla spiaggia!). E con i piedi sulla sabbia, a pochi metri dal mare calmo della baia di Bitez…siamo già totalmente immersi nell’atmosfera di vacanza in assoluto relax.
La mattina dopo, approfittiamo dei lettini/ombrelloni dell’albergo per rinfrescarci con un tuffo veloce , prima di iniziare il nostro viaggio: prima tappa Pamukkale!
Pammukale. Arriviamo alle 18.00 e l’orario è perfetto: il grosso dei turisti se ne sta andando e il caldo comincia a diventare sopportabile. Arrivando in auto si rimane affascinati dallo spettacolo che ci si trova davanti, una cascata di calcare e travertino lungo il pendio della montagna, una macchia bianca sulle montagne scure, ben visibile anche da lontano. Ma la sensazione più bella è togliersi le scarpe e cominciare a risalire la parete, con la l’acqua fresca che scorre sui piedi nudi e immergersi nelle vasche che si incontrano lungo il percorso. Il bianco è abbagliante e la sensazione è indescrivibile. In cima alla montagna si trovano il sito archeologico di Hierapolis e le antiche terme, nelle quali è possibile fare il bagno , pagando un biglietto supplementare. Dall’alto si ha una vista molto bella, che diventa ancora più suggestiva al tramonto quando il sole crea giochi di luce e riflessi bellissimi nelle vasche e sulla superficie bagnata dall’acqua che scorre ininterrottamente. Noi ci siamo rilassati nell’ultima vasca fino alle 21.30, fino a quando la fame non ha iniziato a farsi sentire…
Dormire a Pamukkale: noi abbiamo scelto Hotel Pamukkale, 80LT con colazione. L’Hotel è vicinissimo alle terme, è carino, pulito ed ha una terrazza fresca con vista sul sito, dove servono la colazione e dove si può anche cenare. Noi ne abbiamo approfittato, visto che il paesino in sé non ci è sembrato niente di chè ed avevamo solo voglia di rilassarci.
Il 3° Giorno, dopo una buona colazione turca (frittata o uovo sodo, formaggio, pomodoro, cetrioli, pane, miele, burro, cocomero) lasciamo Pamukkale, direzione: Goreme. Facciamo tutta una tirata con una pausa pranzo in un paesino dove siamo gli unici turisti e veniamo guardati con curiosità. Mangiamo 2 pite, 2 coca cola, un piatto di peperoni alla piastra per 7 LT!! Credevamo di aver capito male! Il tragitto è lungo, ma le strade sono buone e verso sera…improvvisamente compare davanti a noi Uchisar! Sembra di entrare in un mondo incantato, fatto di rocce di tufo levigate dal vento, che assumono forme particolari.. e si viene avvolti da una sensazione magica, che ci resta a dosso per tutta la permanenza in Cappadocia. Saliamo sul castello di Uchisar, la vista in cima è molto bella e si ha una visione a 360° su tutta la valle.
Arriviamo a Goreme, un luogo incantato, dove gli edifici “normali” e quelli scavati nelle rocce si mischiano tra loro… meraviglioso! Il paese è invaso dai turisti e i prezzi per dormire sono molto più alti di quanto ci aspettassimo, specialmente negli alberghi scavati nella roccia. Dopo una lunga ricerca, scartando alberghi troppo costosi ed altri troppo caldi (qui non hanno l’aria condizionata!) troviamo una camera per due notti presso Ottoman Suite Cave per 130 LT a notte. La struttura è molto bella e la camera immensa e fresca… sembra di stare in una grotta di lusso! Le due sere che siamo rimasti, scegliamo due ristorantini a caso. Il primo Goreme Sofrasi, dove mangiamo bene ad un tavolino in una stradina fresca e poco trafficata e la seconda sera scegliamo una terrazza panoramica, da cui si gode di una vista favolosa e suggestiva sulla città illuminata E l’atmosfera si fa ancora più magica quando il müezzin lancia il richiamo alla preghiera, e dagli altoparlanti del minareto si estende la voce in tutto il Paese.
Nella parte alta di Goreme, si trova un punto panoramico, verso cui ci dirigiamo per ammirare la valle di Goreme al tramonto. Molto suggestivo, sembra di essere nel paese delle fiabe.
Nei due giorni successivi visitiamo la città sotterranea di Kaimaklı, una delle 36 scoperte fino ad oggi in Cappadocia. Questa grande città sotterranea scavata probabilmente tra il VI e il X sec, fu costruita su 8 livelli, quattro dei quali visitabili scendendo ad una profondità di 43m. Il percorso è ben tracciato ed illuminato. E’affascinante girare tra i cunicoli bassi e stretti e le stanze sotterranee. Si riconoscono stalle, magazzini, camere, cucine e chiese, molto particolare e molto claustrofobico!! Passiamo per Zelve, ma non parcheggiamo e non entriamo, qui è tutto a pagamento. Ci fermiamo a Pasabagi, e passeggiamo tra i suoi camini delle fate. Qui il parcheggio non si paga e la visita è libera. Proprio a Pasabagi mangiamo il nostro primo Gozleme , un piatto tipico della Turchia. Le donne tirano a mano della pasta su grandi taglieri di legno appoggiati a terra, che poi viene arrotolata, riempita con vari tipi di ripieni a scelta (spinaci,carne,formaggio,zucca…) e cotta su una superficie di metallo rovente.
Visitiamo il vecchio villaggio di Cavusin: piccolo villaggio abbandonato con molte case scavate nella roccia, nella quale ci intrufoliamo in cerca di fresco. Riusciamo a visitare una parte della Rose Valley, restando incantati dalle splendide formazioni di tufo e dalle abitazioni scavate nelle rocce. Passiamo per Urgup, dove visitiamo il villaggio e ci arrampichiamo tra le grotte scavate nella roccia e passiamo per la Valle Ihlara (Belisirne). Il caldo è davvero soffocante, non ci siamo abituati e facciamo molta fatica a girare durante il giorno, cerchiamo rifugio tra le rocce, all’ombra delle baracchine di ristoro…e in macchina con l’aria condizionata. Sicuramente, col senno di poi, sceglierei un periodo più fresco per visitare questa meravigliosa regione e per godermi pienamente il luogo e le passeggiate in mezzo a questo spettacolo della natura.
Da non perdere assolutamente a Goreme, è il volo in mongolfiera (noi abbiamo volato con Istambul Baloon 140 euro/persona – 130€ pagando in contanti – per un’ora/un’ora e mezzo di volo…con sveglia alle 4 per vedere l’alba e colazione offerta da loro). Non avrei mai pensato che potesse essere così bello. Inimmaginabile la sensazione che si prova volando dolcemente in mezzo a centinaia di altre mongolfiere colorate e sorvolando la meraviglia della natura sottostante!!! Non riuscivamo a smettere di fare foto!!! Abbiamo ammirato dall’alto tutte le valli della zona: Love Valley, Pigeon Valley, Red Valley ecc…riuscendo così a vedere anche quelle che non siamo riusciti a fare a piedi, a causa del gran caldo.
Il 5 ° giorno lasciamo la meravigliosa Cappadocia e ci rimettiamo in marcia per visitare il Lago salato: Tuz Golu. Arriviamo fino all’estremità nord , nel punto in cui la strada arriva a costeggiare la sponda del lago e si può scendere e camminare sul sale. Qui ci imbattiamo in uno spettacolo della natura! Sembra incredibile… il lago è un’immensa distesa bianca. Completamente bianca abbagliante! È uno spettacolo particolarissimo, è strano camminare su questa superficie di sale e facciamo un sacco di foto.
Da qui riprendiamo il viaggio, questa volta diretti verso il mare. Prima sosta (ma solo per la notte) Side. Dormiamo al Memory Apart Hotel e prendiamo una camera per 22.50€. L’hotel non è centrale, né particolarmente carino..ma visto il prezzo, per una notte è perfetto. Side è una cittadina particolare, piena di rovine interessanti ma super affollata di turisti. Purtroppo è stata riempita all’inverosimile di locali , pub, ristoranti, negozietti iper turistici, luci, suoni…troppo..non vedevamo l’ora di fuggire!!
Il giorno dopo, di prima mattina ci dirigiamo verso Le gole di Saklikent (vicino a Fethiye), un canyon freschissimo e molto suggestivo, da percorrere con le scarpe da ginnastica. All’inizio dell’escursione si attraversa un punto in cui il fiume scorre a forte pressione e l’acqua è gelata, il resto del percorso è abbastanza facile tranne qualche punto in cui c’è da arrampicarsi un pochino. Nei punti di maggiore difficoltà ci si può far aiutare dalle guide che sono presenti lungo tutto il percorso..ma che poi vogliono essere pagate (non so quanto perché non ne abbiamo avuto bisogno..). Molto carine sono le strutture con bar , ristorantini e tavolini costruiti su palafitte di legno lungo il torrente, dove pranziamo con dei buonissimi Gozleme.
La sera arriviamo sulla costa e cerchiamo una camera. Passiamo per Kas, ma ci sembra troppo affollata, siamo in cerca di paesini più rilassanti. Così ci fermiamo a Kalkan, paesino meno affollato, a picco sul mare. Passeggiando la sera per le stradine ci accorgiamo che è pieno di localini, le strade sembrano salottini…ma si può comunque trovare posticini tranquilli dove bere qualcosa. Tutto sommato questo paesino ci piace, ci rilassiamo e ci dedichiamo all’acquisto di qualche souvenir . Da qui si può anche acquistare l’escursione per Kekova…peccato che noi ci siamo decisi tardi e abbiamo dovuto rinunciare. Per dormire prenotiamo per 40.50 € (booking.com) la OZ Pansiyon: camere nuove e pulite, bella terrazza per la colazione e buona la posizione, praticamente in centro, ma appartata e silenziosa. Il mattino seguente passiamo la giornata nella caletta di Kaputas, che si trova sulla strada tra Kalkan e Kas (ben visibile dalla strada). Qui il mare è di un azzurro fantastico e ci passiamo la giornata divertendoci tra le onde. Su questa spiaggia per 15LT affittano ombrellone e materassini (che ti devi piantare da solo) e anche se non ci sono bar, per 7.50LT cucinano Gozleme e vendono bibite fresche. A fine giornata decidiamo di proseguire il nostro viaggio alla scoperta della costa turchese e ci dirigiamo verso Faralya, in previsione di visitare le spiagge nei dintorni di Fethiye. Ci spostiamo in serata e per non perdere tempo prenotiamo l’alloggio presso la Gul Pensiyon (30€ a notte) tramite booking.com. E da questo momento decidiamo che è molto meglio vedere personalmente la camera prima di acquistarla e soprattutto conviene sempre contrattare sul prezzo! E’ la seconda volta che prenotando online, i prezzi ci sembrano più alti in confronto agli alberghi che ci siamo trovati da soli contrattando, e in questo caso i commenti sono un po’ troppo…generosi!! La camera in questione, ben recensita sulla pagina web, è minuscola e non proprio pulita, il bagno minuscolo con doccia incorporata e il resto della struttura è un po’ trasandata…le persone che ci accolgono sono gentili, ma non mi consolo. Cmq restiamo due notti e da qui visitiamo la spiaggia di KABAK, raggiungibile con una passeggiata di 50 minuti…non proprio consigliabile a Luglio. Per risalire prendiamo un pulmino per 5LT a testa. Sulla spiaggia c’è un ristorantino che offre vari servizi: docce , lettini, tavolini ecc. E dietro la spiaggia affittano bungalow. La spiaggia è carina, ma non ci entusiasma. Tornando verso la nostra pensione proviamo a visitare la Butterfly Valley, ma rinunciamo a causa del troppo caldo…non siamo riusciti a raggiungerla a piedi…peccato. Abbiamo ripiegato verso la baia di Oludeniz, chiamata anche Laguna Blu. La spiaggia è bella, l’acqua limpida soprattutto dalla parte opposta alla laguna. Non abbiamo visitato il tratto caratteristico che si vede in tutte le immagini perché, non solo era a pagamento, ma in alta stagione è talmente pieno di lettini appiccicati l’uno all’altro che non si vede niente ed è impossibile passeggiare! Forse sarebbe stato meglio godersela dal mare. Il paesino alle spalle della spiaggia, molto turistico, offre qualsiasi tipo di servizio. E’ pieno di ristoranti, negozi ecc.. ed è pieno di turisti inglesi. Seguendo il consiglio di una “turista per caso” prenotiamo l’escursione in barca da Fethiye con Sugar’s Boat (www.sugarsboat.com). Per 60LT a testa passiamo una giornata meravigliosa, tra baie incontaminate e bagni in piscine naturali. Ci hanno offerto, compreso nel prezzo, una colazione (sformatino di verdure e tè) un ottimo pranzo a base di carne, bruschette alla griglia ed tanti altri piatti locali preparati sulla barca, direttamente dal capitano. Nel pomeriggio ci hanno offerto anche la merenda: una buona torta al cioccolato accompagnata da un bicchiere di tè! L’equipaggio è stato davvero molto gentile. Avevo prenotato con Sugar’s boat perché nella recensione avevo letto “Altre imbarcazioni effettuano la stessa escursione ma, se volete tranquillità, consiglio vivamente la loro, perché meno caotica, più intima e senza musica assordante” ..ma siamo stati ancora più fortunati, perché abbiamo prenotato in un giorno particolare: la fine del Ramadan. Sulla barca, oltre a noi e una simpatica famiglia di italiani, erano presenti solo i parenti del capitanto, che hanno festeggiato con canti e balli turchi, quali coinvolgendoci senza essere per niente entranti o invadenti…ci hanno fatto immergere nell’atmosfera turca, ed è stato molto coinvolgente e divertente!!
Siamo già al nono giorno di vacanza e decidiamo di proseguire il nostro viaggio sulla costa. Verso l’ora di cena siamo a Dalyan e ci fermiamo alla Onder Pensyon per 43€. La camera non è un granchè, piccola, poco luminosa e senza cabina doccia…ma la posizione è ottima: siamo praticamente in centro, in una posizione tranquilla proprio di fronte al Fiume Dalyan, che collega il Lago di Koycegiz al Mar Egeo. Il giardino dispone di un’area salotto con affaccio diretto sul fiume, dalla quale si può ammirare splendidi scorci sulle Tombe della Licia. Dalyan è molto carina e vivace, senza essere troppo affollata. Passeggiando si trovano negozietti, locali, molti ristorantini . C’è una bella passeggiata in riva al fiume con vista sulle tombe licie incastonate sui monti che sovrastano il paese. Finalmente notiamo un cambiamento rispetto ai paesini che ci siamo lasciati alle spalle, dove tutto il turismo è costruito a misura di “turista inglese”. Il giorno successivo compriamo un’escursione in barca sul fiume (30LT a testa) che comprende una sosta per fare i fanghi lungo il fiume, un giro al lago seguito dal pranzo a buffet e una tappa sulla spiaggia di Itzuzu dove le tartarughe depositano le uova. Riusciamo anche a vedere le tartarughe, che attirate da pezzi di cibo salgono a prendere aria..il tutto un po’ troppo artificiale…ma particolare. La spiaggia, che sembrava bella dalle immagini viste in foto, non ci è sembrata niente di speciale, forse anche a causa del vento e del mare mosso.
Ripartiamo direzione Bozburun/Datca. Ormai, leggendo varie recensioni di viaggio, ci siamo convinti che qui troveremo la nostra dimensione sia come tipo di turismo (prevalentemente turismo interno turco) che come tipo di paesi (rilassanti, senza locali alla moda, musica alta e lucine intermittenti!) e anche come mare (preferiamo le piccole baie raccolte e gli scogli rispetto agli spiaggioni affollati). Quindi le nostre ultime tre tappe di due giorni sono state: Turunc, Bozburun e Palamutbuku (penisola di Datca) dove ci siamo rilassati gli ultimi giorni.
Turunc: paesino carino, tranquillo con una spiaggia stretta piena di ombrelloni e lettini (noleggio 20LT con servizio bar) e una passeggiata sul lungomare piena di ristorantini molto carini. Nella strada interna ci sono molti negozietti di prodotti tipici come le lanternine colorate e altri classici souvenir e molti negozi che vendono abbigliamento “di marca”, copie di vestiti, borse e scarpe di ogni griffe, alcune davvero ben fatte. Qui abbiamo dormito presso Rose Apart, appartamenti grandi e molto carini, puliti, in posizione ottima. Non è adatto come base per visitare i dintorni, perché per arrivarci è necessario attraversare la montagna, quindi due giorni per stare tranquilli e rilassati sono più che sufficienti.
Bozburun: lungo la strada che ci porta verso questa località ci sono delle belle spiaggette in cui non si può non fare un tuffo. Arrivati a Bozburun, prendiamo l’unica stanza rimasta della Unlu Pansiyon. La camera è piccola e trasandata e probabilmente non è tra quelle che solitamente affittano ai turisti, ma ce la lasciano per 100LT a notte. IL paese è piccolo e carino, ma due giorni sono sufficienti per goderselo. Si sviluppa tutto sul mare, ci sono solo ristorantini e pochi negozietti. Le pensioncine che si affacciano sul mare hanno di fronte una passerella in cemento o legno in cui i proprietari mettono a disposizione dei clienti lettini e ombrelloni. Da qui il mare è subito profondo e vi si accede con delle scalette. Il mare purtroppo non è bellissimo perché la baia è riparata e spesso le correnti alzano i depositi del fondale. Per godersi la bellezza del mare, infatti, abbiamo preso una barchetta che ci ha portato a fare il giro della baia e li abbiamo fatto un bel bagno in un’acqua verde e limpida. A Bozburun alcuni ristoratori hanno il brutto “vizio” di non avere il menù…per cui non sai mai quanto spenderai. La fregatura più grossa l’abbiamo presa in ristorantino sul lungomare, sembrava carino, arredato di bianco e celestino, gestito da ragazze giovani e pieno di gatti. Abbiamo speso uno sproposito per mangiare 4 piattini minuscoli (ci hanno servito 4 antipastini nelle scodelline dove servono le olive per accompagnare gli aperitivi) in due!! Oltretutto per mangiare neanche troppo bene (tre polpine di sogliola marinata, tre polpettine di zucchine, tre anellini di totani fritti e quattro tentacolini di polpo!!). In genere abbiamo speso la metà per mangiare il triplo!
Visitiamo di passaggio la città di DATCA, piena di gente, traffico, negozi e ristoranti e ci innamoriamo di un negozietto che vende sandali e accessori in cuoio.
Per le nostre ultime due notti scegliamo di fermarci a Palamutbuku. E ne restiamo affascinati…sarà che sono gli ultimi giorni di vacanza, sarà che abbiamo bisogno di fermarci un po’ e di trovare un posto dove rilassarci alla fine del nostro viaggio itinerante… ma restiamo affascinati dal contesto più selvaggio, dalle baie e dalla spiaggia di sassolini, dai ristorantini che si susseguono sul mare …anche se in realtà il paese praticamente è inesistente, non è altro che una strada che costeggia la bella spiaggia. Facciamo un tuffo nell’ Aquarium bay (una spiaggetta meravigliosa, piccola, raccolta con un’acqua fantastica, limpida, calda azzurrissima) e torniamo al paese per prenotare la gita a Cnidos per il giorno successivo e per cercare una stanza. Qui sono quasi solo turchi e nessuno parla inglese. Grazie ad una traduttrice di fortuna, chiamata dal vicino bar apposta per noi, prenotiamo la gita per 45LT a testa compreso il pranzo a base di pesce arrosto, riso e insalata e troviamo la camera dalla cugina della proprietaria della barca per 80LT (28€) a notte presso Merhaba Apart e non possiamo desiderare di più. Stanze nuove, pulitissime, luminosissime, in posizione leggermente arretrata, alla fine del lungomare. La sera scegliamo uno dei ristorantini super romantici e mangiamo pesce in riva al mare… per soli 65LT… questo posto mi mancherà!
Il giorno dopo la gita in barca è fantastica!! La consiglio assolutamente!!Qui il mare è spettacolare!! Facciamo il bagno in calette favolose, di un colore bellissimo, da non riuscire a smettere di tuffarsi e nuotare anche se eravamo infreddoliti, da tanto era bello!! Il sito di Cnidos, poi, è affascinante. Si trova sulla punta della penisola e le rovine, con resti visitabili di camminamenti, anfiteatri, templi si affacciano sul golfo.
Purtroppo la vacanza sta finendo, il 4 agosto il traghetto ci riporta a Kos, dove passiamo l’ultima sera per le vie di Kos Town e dormiamo presso Rooms M. Tslepis : più che una camera, una topaia schifosa, sporchissima, buia, rumorosa e pure costosa! 45€! Il proprietario è odioso e si approfitta del fatto che la prendiamo solo per sfinimento dopo averci visto girare per più di due ore con le valige sotto un caldo allucinante.…e già ci manca la Turchia….credo che per un po’ non ci toglieremo dalla mente il bianco e l’acqua di Pamukkale, il panorama e la sensazione vissute in Cappadocia e il mare di Datca …una vacanza che, con alcune “correzioni” consiglierò vivamente a tutti!