L’antico borgo romano è un paradiso artistico immerso tra gli uliveti e le vette degli Appennini

Ivano Carpentieri, 15 Mag 2023
l'antico borgo romano è un paradiso artistico immerso tra gli uliveti e le vette degli appennini

Ai piedi del massiccio della Majella c’è Casoli, uno dei comuni finalisti dell’ultima edizione del Borgo dei Borghi, la trasmissione di RaiTre che premia i piccoli borghi dell’Italia.

Siamo in provincia di Chieti, lungo il corso del fiume Aventino, in una delle aree naturalistiche più belle di tutto l’Abruzzo. Gli abitanti di Casoli sono poco più di 5.000 e l’abitato è arroccato su un piccolo colle dominato dalla severa mole del Castello Ducale. Nei dintorni ci sono molte aree naturalistiche, alcune di estrema bellezza come il Lago della Serranella e il Lago Sant’Angelo.

Un po’ di storia

Le origini del borgo di Casoli sono di epoca medievale, ma poco fuori dall’abitato sono stati rinvenuti i resti di un insediamento di romano, Cluviae. Si pensa che questo fosse il sito su cui sorgeva anticamente Casoli e che solo successivamente, a causa anche dei ripetuti attacchi da parte di eserciti ostili, gli abitanti di Cluviae si siano insediati sul colle su cui oggi sorge il borgo.
Nel corso dei secolo la proprietà di Casoli è passata di mano in mano tra le varie famiglie nobiliari che si contendevano il dominio della zona. Tra essi ricordiamo gli Orsini di Manoppello, i Carafa, i Filomarino e i D’Aquino, che divennero baroni di Casoli fino al 1806, quando fu abolita la feudalità.

Durante il XX secolo Casoli ospitò diverse personalità legate al mondo della cultura abruzzese, come il pittore Francesco Paolo Michetti e Gabriele D’Annunzio. Grande impulso all’economia e allo sviluppo del borgo avvenne nel 1912 con l’apertura della Ferrovia Sangritana, che collegò Casoli al resto dei paesi della Majella. Durante il secondo conflitto mondiale a Casoli nacque la Brigata Partigiana Majella e qui si trovava uno dei campi di internamento dove l’esercito tedesco rinchiudeva ebrei ed antifascisti. La scelta di Casoli fu dovuta al fatto che la cittadina si trovava proprio lungo la Linea Gustav, che tagliava in due l’Italia dalla costa tirrenica a quella adriatica.

Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e il boom economico, Casoli visse un fecondo periodo di rinascita e grande impulso all’economia locale fu dato dalla creazione del Lago Sant’Angelo, un bacino artificiale nato dallo sbarramento del fiume Aventino.

Alla scoperta del borgo di Casoli

casoli

La visita del borgo di Casoli parte da una passeggiata per le vie del centro, che celano una sorpresa davvero inaspettata. A partire dal 1996 il centro storico di Casoli si è trasformato in un museo all’aperto. Infatti, passeggiando nelle stradine del borgo, ci si imbatterà in circa un centinaio di murales che decorano le facciate delle case. Le opere sono state affidate a giovani artisti e raccontano le storie degli abitanti di Casoli, delle massaie e della vita contadina, creando così un connubio tra il passato e il presente estremamente affascinante e coinvolgente.

Salendo verso la parte alta di Casoli arriviamo in Piazza del Tempio, dove troviamo l’antica cappella palatina del Castello di Casoli, che oggi è la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Costruita in epoca medievale, è stata completamente restaurata tra il XVIII e il XIX secolo in stile neoclassico.

Usciti dalla chiesa, basta percorre Via del Castello per raggiungere il monumento più conosciuto di Casoli, il Castello Ducale, detto anche Castello Masciantonio dal nome degli ultimi proprietari, che nel 1981 lo donarono al comune di Casoli. Il castello di Casoli, che è monumento nazionale, è stato costruito a partire dal IX secolo, quando era già presente una torre di avvistamento che fu inglobata nella nuova struttura. Fu terminato nelle forme in cui lo vediamo oggi a metà del ‘400 dalla famiglia degli Orsini. Nel corso dei secoli ha accolto molti ospiti illustri, tra cui Gabriele D’Annunzio, che riempì le pareti della stanza in cui era solito soggiornare di frasi, poesie e massime, ancora oggi visibili. Spettacolare è il panorama che si gode dalla sommità della torretta del Castello di Casoli.

Nel centro storico di Casoli sono presenti altre chiese che vale la pena visitare, come la Chiesa di Santa Reparata del XV secolo, che è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902 per il prezioso soffitto ligneo dipinto in oro e argento e per i portali romanici. Altre chiese presenti sul territorio di Casoli sono la Chiesa di San Rocco, del XVII secolo ma restaurata nell’800, la settecentesca Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Sant’Agostino, edificata nel XV secolo.

Nei dintorni di Casoli

Dopo aver visitato il centro storico, dirigiamoci poco fuori dall’abitato per andare a scoprire alcune delle bellezze naturalistiche di questo angolo di Abruzzo.

Una delle maggiori attrazioni nei dintorni di Casoli è la Torretta di Prata, una torre in pietra risalente all’XI secolo che si trova in Contrada Torretta. Questa antica torre, edificata sui resti di un insediamento longobardo del VII secolo da alcuni monaci benedettini, nel corso dei secoli è stata anche covo di briganti, mentre oggi è utilizzata come punto panoramico e di avvistamento della fauna che vive nel vicino Lago Sant’Angelo. La torre di Prata è costruita in ciottoli di fiume, laterizio e pietra calcarea e tutt’intorno si sviluppano la Lecceta di Casoli, un’oasi naturalistica di grande fascino, e il Bosco di Colle Foreste.

C’è anche una curiosa leggenda legata alla Torre di Prata di Casoli. Si narra infatti che un giorno, in un tempo indefinito, un contadino rinvenne per pura casualità un forziere pieno di monete d’oro proprio ai piedi della torre. Di chi erano queste monete? Delle fate o dei briganti? Fatto sta che subito dopo il fortuito ritrovamento, del contadino e del forziere si persero le tracce.

Dal 1958, nella vallata sotto la Torre di Prata, Casoli ha il suo lago. È il bacino artificiale del Lago Sant’Angelo, realizzato con uno sbarramento sul fiume Aventino per produrre energia nella vicina centrale idroettrica di Selva d’Altino. Nonostante sia un invaso artificiale, il Lago Sant’Angelo è diventato un luogo molto apprezzato da turisti e non. Lungo le rive del lago, da cui si gode un bellissimo panorama sulla cima della Majella, ci sono panchine, gazebi, punti ristoro e percorsi attrezzati.

In contrada Contrada Brecciaio, a circa 15 chilometri dal Lago Sant’Angelo, c’è il piccolo Lago di Serranella. L’Oasi WWF Riserva Naturale Controllata Lago di Serranella è un’oasi naturalistica di grande valore ambientale e sorge dove si incontrano il fiume Sangro e il fiume Aventino. Negli oltre 300 ettari di riserva vivono oltre 70 specie di uccelli migratori e circa 25 varietà di piante, alcune molte rare.

Tutti a tavola

olio di casoli

Uno dei prodotti principe delle terre di Casoli è la mela piana, una qualità di mela caratterizzata dalla forma schiacciata, polpa bianca croccante e leggermente acidula. La mela di Casoli era talmente apprezzata in passato che ne decantò la sua bontà anche il Boccaccio in un passo del suo Decamerone.

Ottimo è l’agnello alla casolana, dove l’olio di produzione locale e il sapiente mix di erbe locali, rendono l’agnello una vera e propria prelibatezza. Imperdibile è la porchetta casolana, la cui ricetta e gelosamente custodita dalle famiglie casolane.

Famosissime sono le pallotte cacio e uova, dove il cacio pecorino, le uova e il pane ammorbidito si uniscono in un matrimonio di sapori che difficilmente si dimentica. Tra le paste fresche prodotte dalle massaie di Casoli, da provare i cazzarielli, realizzati con un impasto di acqua e farina che poi viene lavorato in lunghi cordoncini arrotolati e conditi con un semplice sugo di pomodoro. Per gli amanti dei dolci, da provare sono le tòtere, cioè dei coni di pasta dolce fritta e ripiena di crema, e le pezzelle, delle morbide cialde preparate con un apposto attrezzo.

Come arrivare

Per raggiungere Casoli in auto dalla costa adriatica, possiamo prendere l’autostrada A14 Adriatica (detta anche E55) e uscire a Val di Sagro (per che proviene da nord) o a Lanciano (per chi proviene da sud) e da li proseguire per circa 20 chilometri percorrendo la SS652 di Fondo Valle Sangro direzione Casoli.

Chi invece proviene dalla costa tirrenica o da Teramo può percorrere la A24 Autostrada dei Parchi, con uscita a Chieti per chi proviene da Roma, mentre ad Alanno-Scafa per che raggiunge Casoli da Teramo. Usciti dall’autostrada, bisogna prendere la SS 81 Piceno Aprutina e dopo circa 50 chilometri si raggiunge Casoli.



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