Se hai paura dei serpenti, non dovresti assolutamente visitare questo borgo nel cuore dell’Abruzzo
Nel cuore dell’Abruzzo, tra le verdi valli e le montagne imponenti, sorge un piccolo borgo che racchiude in sé secoli di storia, tradizioni e un fascino senza tempo. Questo luogo, con le sue strade lastricate e le case in pietra, è una tappa imperdibile per chiunque voglia immergersi nella vera essenza dell’Abruzzo. Soprattutto, però, è un borgo dove si può scoprire una secolare tradizione che vede come protagonista i serpenti. Benvenuti a Cocullo, il borgo dei serpari.
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Il borgo dei serpenti (e dei serpari)
Cocullo si trova in provincia dell’Aquila, fondato su un colle che rappresenta l’estrema propaggine meridionale del monte Catini, a quasi 900 metri di altitudine La sua storia è antica e affascinante, con origini che risalgono all’epoca romana. Il paese ha subito influenze di diverse culture, dai Marsi ai Peligni, e ha giocato un ruolo chiave come stazione di passaggio tra diverse regioni. Nel corso dei secoli, Cocullo ha resistito a terremoti, invasioni e guerre, conservando il suo spirito e la sua identità.
Durante la Festa dei serpari, i serpenti “avvolgono” la statua di San Domenico abate portata in processione lungo le strade della cittadina
Considerata come la paura degli animali più diffusa in assoluto, persino più di quella dei ragni e dei cani, l’ofidiofobia è la paura irrazionale dei serpenti. E a Cocullo, soprattutto il 1° maggio di ogni anno, potrebbe davvero spaventare i più paurosi. Infatti, la Festa dei serpari è un evento che vede proprio in questi rettili i protagonisti principali. Il mix tra tradizione pagana e culto cristiano per San Domenico si ritrova in questo appuntamento che ruota intorno alla processione della statua del santo avvolta da serpenti, rigorosamente non velenosi. Questi vengono catturati nei mesi precedenti, nutriti e tenuti nella massima cura e liberati subito dopo la festa. La tradizione, molto sentita e che richiama ogni anno migliaia di persone, è legata anche al ruolo di San Domenico come protettore contro i problemi dei denti e contro i morsi dei serpenti, in un mix devozionale e di cultura popolare che fa della Festa dei serpari il più interessante degli appuntamenti della cittadina abruzzese.
Cosa vedere a Cocullo (e dintorni)
Oltre alla tradizionale festa dei serpari, Cocullo offre ai visitatori una serie di attrazioni storiche e culturali di particolare pregio. Percorrendo le strade del borgo, con le vecchie case in pietra perfettamente conservate, ci si ritrova ai piedi dell’imponente torre di San Nicola, di stampo medievale. La chiesa di San Domenico, con la sua bella cupola a tamburo è di particolare pregio artistico, alla pari della Chiesa della Madonna delle Grazie che ha un impianto tipicamente gotico trecentesco.
Il lago di Scanno, dalla curiosa forma “a cuore”
Cocullo si trova circa a metà strada tra Sulmoma e Avezzano, proprio nell’Abruzzo più autentico e ricco di storie da raccontare. La zona è caratterizzata anche da interessanti siti naturalistici, tra cui il Parco naturale regionale del Sirente-Velino. La vicina località di Villalago, che condivide la devozione popolare per San Domenico, si trova nei pressi del Lago di Scanno e delle non lontane Gole del Sagittario.
Come arrivare a Cocullo
Cocullo si trova ad appena 20 chilometri da Sulmona, la città dei confetti nel cuore della provincia dell’Aquila. Ci si può arrivare in automobile seguendo la SR479 o, per chi arriva da Pescara/Chieti o da Roma, tramite l’Autostrada A25 con uscita Cocullo. Per chi si muove in treno, il comune è servito dall’omonima stazione ferroviaria che si trova lungo la Roma-Pescara, con treni regionali a cadenza oraria. La stazione dista circa un chilometro a piedi dal centro abitato.