Tra le montagne della Liguria c’è un borgo a forma di chiocciola, e qui c’è la stazione ferroviaria più piccola d’Italia

Ha la forma di una chiocciola, visto dall’alto. È un concentrarsi armonico di poche abitazioni sparse che, man mano, trovano forza e si riuniscono intorno a un centro, quasi fosse una calamita capace di attirare non i metalli, ma tetti e balconcini fioriti. Qui, tra le montagne che sembrano voler schermare la Liguria che conta e che tutti conoscono, quella di Sanremo o delle Cinque Terre, incontriamo, quasi per casualità, uno scrigno di bellezza lontano dai “soliti giri” (turistici, s’intende) e vicino alla Francia, dalla quale dista appena 5 chilometri di strada, meno di 3 in linea d’aria. Insomma, un vero e proprio luogo di volontario isolamento, dove riscoprire il piacere della natura e dove viaggiare anche in modo sostenibile.
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Il borgo della stazione ferroviaria più piccola d’Italia
Conoscete la differenza, tutta ferroviaria, tra stazione e fermata? Potrà sembrarvi una nerdata, ma vi permetterà di capirne di più sul fascino di Airole. Nel primo caso, parliamo di un edificio vero e proprio, generalmente con sala d’attesa, biglietteria e tutti i servizi annessi, deputato soprattutto a città e comuni mediamente grandi. La fermata, invece, può essere il “declassamento” di una stazione che ha perso importanza, oppure una realtà di provincia che serve una quantità di utenti potenziali più bassa. Ed è proprio quest’ultimo il caso di Airole, 356 abitanti nel 2023, che appunto ospita la stazione ferroviaria più piccola d’Italia. Ops, fermata, avete ragione!
Distinguerla, del resto, è un gioco da ragazzi: arrivando dal borgo, una splendida stradina lastricata ci regala un primo affaccio su una casupola in pietra, dipinta di arancione, sulla quale campeggia il numero 1 in blu, su fondo azzurro. È l’indicazione del binario, rigorosamente unico, che sfiora Airole ma che permette a locali, e turisti, di raggiungere comodamente Cuneo, Ventimiglia e Nizza, tramite la cosiddetta Ferrovia delle Meraviglie, che attraversa le Alpi francesi e si biforca a Breil-sur-Roya, proseguendo in Francia e rientrando in Italia.
Per la stazione di Airole, ogni giorno, passano in media 4 treni provenienti da Ventimiglia, che dista appena 13-14 minuti di percorrenza, e che prosegue verso Cuneo raggiungendola dopo 3 ore, di cui una buona parte attraverso il territorio francese (Breil-sur-Roya, Fontan Saorge, St. Dalmas de Tende, La Brigue, Tende, Vievola sono le stazioni francesi attraversate tra i due tratti italiani). È forse l’unico caso di un treno regionale che parte dall’Italia, arriva in Italia ma lungo il percorso esce dal territorio nazionale. Curioso, no?
Un piccolo borgo da scoprire
Arrivati ad Airole in treno, e dunque in maniera decisamente ecologica e sostenibile (che male non fa!), quello che vi troverete davanti è un piccolo nugolo di abitazioni in pietra, dalle tipiche sfumature marrone-grigio, circondate da boschi fitti e da tanti uliveti, una presenza che in Liguria non fa certo gridare alla novità. Del resto, è la regione del Nord Italia dove si produce più olio d’oliva, una delle prime anche a livello nazionale.
La vicinanza alla Francia, anche dal punto di vista architettonico e culturale, si fa evidente nella piazzetta di Airole, che presenta una fontana a vasca ottagonale, stilema che ritroviamo spesso nei centri d’Oltralpe. Insieme al dialetto, influenzato dai vicini dell’altra nazionalità, una certa francesità si sente, ma è controbilanciata dalla presenza, ad esempio, di un santuario mariano (quello di Nostra Signora delle Grazie), che è una sorta di tradizione per i borghi liguri.
Nel territorio comunale c’è anche spazio per un Parco Avventura, costituito da tre percorsi immersi nel verde a difficoltà crescenti (dal verde al rosso) e dal quale si godono magnifici panorami sulla circostante val Roia. Airole è anche Bandiera arancione del Touring Club Italiano e ospita l’interessante Museo dell’Olio e della Civiltà Contadina.