Bello come un quadro, il “borgo degli sciatori” a 1400 metri di altitudine è uno dei più alti degli Appennini

Un gioiello d’Abruzzo, l’incantevole borgo di origini medievale racconta una storia unica e il suo magnifico patrimonio artistico e naturalistico
Cristian Vicari, 19 Giu 2024
bello come un quadro, il “borgo degli sciatori” a 1400 metri di altitudine è uno dei più alti degli appennini
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Pescocostanzo, un esempio perfetto di come la storia e la natura, fondendosi, riescono a creare una destinazione che è unica e indimenticabile. Situata al centro dell’Appennino, a oltre 1400 metri di altitudine, questo luogo incanta e meraviglia con il suo immenso patrimonio architettonico e culturale. Il nome, storicamente, è il toponimo Pescus Costantili e compare per la prima volta nella seconda metà dell’XI secolo. Un nome che prende origine dal basamento roccioso sul quale si è fondato il borgo e il centro abitato originario. 

Una storia che viene da lontano

pescocostanzo

III secolo d.C., vari sono i ritrovamenti di alcune tombe che lascia supporre un insediamento in età romana. X-XI secolo, sorge il primissimo nucleo abitato, grazie alla rinascita delle attività agricole voluta dai monaci benedettini, verso il Mille. L’esistenza di un borgo fortificato è testimoniata da un’iscrizione del 1066 riportata su una delle formelle della porta bronzea della Basilica di Montecassino.

Il borgo si espande fino al 1456, ma venne semi distrutto da un terremoto; la ricostruzione fu rapida, venne edificata “Via degli Abruzzi” che unisce Napoli a Firenze evitando le insidie delle Paludi Pontine. 

Le meraviglie di Pescocostanzo

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Questo borgo, il suo panorama, fondato nel periodo medievale preserva il suo antico fascino, le sue strette vie lastricate, le case in pietra e le chiese storiche ci raccontano una storia di secoli.  Un luogo interamente caratterizzato dalle opere dell’uomo che, nel corso dei secoli, ha costruito un gran numero di edifici e monumenti che costituiscono non solo il cuore pulsante del posto, ma anche destinazioni di interesse per i numerosi turisti che vi si recano. Il centro storico di Pescocostanzo ne rappresenta il tutto, come la Chiesa di Gesù e Maria, realizzata nel 1611 con un altare maggiore plasmato su progetto dell’architetto nativo di Clusone Cosimo Fanzago. 

L’edificio che è però fra i più famosi del borgo è però probabilmente la basilica di Santa Maria del Colle che, seppure di origini tardomedievali, presenta un aspetto esito degli interventi effettuati tra il XVI e il XVII secolo; una pianta che si presenta a cinque navate sormontate da archi a tutto sesto e soffitti in legno. Possiamo dire, parlando di questo edificio, che l’interesse può essere anche di carattere cinematografico; la scalinata all’esterno della basilica è infatti protagonista di una scena del film del 1968 “Straziami ma di baci saziami”, regia di Dino Risi e nel cast, tra gli altri, abbiamo Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Da vedere anche la Chiesa della Madonna delle Grazie (risalente al Cinquecento) e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio dei Morti, questa con alcuni dettagli artistici davvero particolari.

Un’architettura magnifica quella di Pescocostanzo, con numerosi palazzi signorili che testimoniano l’antica ricchezza del borgo, un esempio, il Palazzo Fanzago, capolavoro del barocco abruzzese, con le sue facciate ornate e i dettagli architettonici elaborati.

Un borgo noto anche per la sua importanza e rilevanza artigianale. Il merletto a tombolo, una tecnica di ricamo delicato e complesso, il prodotto che rappresenta al meglio gli abitati di questo posto, un antichissimo mestiere che si tramanda i generazione in generazione. 

Godersi arte e natura, un borgo che vi completa

maiella

Oltre al patrimonio culturale e storico, Pescocostanzo offre numerose opportunità per gli amanti della natura e delle attività all’aperto. Un territorio compreso all’interno del Parco Nazionale della Maiella, che si estende tra le province di Chieti, l’Aquila e Pescara, un gioiello incastonato nella natura vera e propria. 



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