A due passi dal Pantheon c’è la magnifica ‘basilica dell’elefante’, e al suo interno riposano alcuni dei più celebri protagonisti della Chiesa
A pochi passi dal maestoso Pantheon, nel cuore del centro storico di Roma, sorge la maestosa basilica di Santa Maria sopra Minerva. Spesso denominata la “basilica dell’elefante” per la presenza dell’iconico obelisco sorretto da una scultura di elefante nella piazza antistante, questa chiesa racchiude al suo interno un inestimabile patrimonio artistico e spirituale.
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Una basilica sulle tracce del passato
All’esterno della basilica, la piazza omonima è dominata da un elefante in marmo bianco che sorregge un obelisco, creazione del genio di Gian Lorenzo Bernini completata nel 1667. Questa scultura, comunemente chiamata “Pulcino della Minerva”, rappresenta non solo un elemento decorativo, ma un simbolo di saggezza e forza. L’elefante, con la sua postura fiera e il sorriso enigmatico, sembra ricordare ai visitatori che la conoscenza e la fede possono coesistere in armonia.
Il nome “sopra Minerva” richiama l’antico passato dell’area su cui la basilica è stata edificata, probabilmente sede di un tempio dedicato alla dea Minerva in epoca romana. Nel corso dei secoli, il sito ha subito trasformazioni significative, passando dall’essere un luogo di culto pagano a uno spazio consacrato al Cristianesimo. La basilica attuale risale al XIII secolo ed è stata costruita dai Frati Domenicani, che hanno saputo unire la tradizione spirituale con un’estetica architettonica d’ispirazione gotica.
A differenza della maggior parte delle chiese romane, che tendono a essere dominate dal classicismo rinascimentale o barocco, Santa Maria sopra Minerva si distingue per essere una delle pochissime basiliche gotiche della città. La facciata, semplice e austera, non lascia presagire l’opulenza che si trova all’interno. Varcando la soglia, si è accolti da un tripudio di colonne, vetrate colorate e volte a crociera, che creano un’atmosfera di solenne maestosità.
Un punto di riferimento imprescindibile per i visitatori è la cappella Carafa, conosciuta anche come Cappella della Santissima Annunziata, affrescata dal celebre pittore rinascimentale Filippino Lippi. Questo capolavoro narra episodi della vita di San Tommaso d’Aquino e della Vergine Maria, offrendo uno spettacolo di colori e dettagli intricati.
Ma soprattutto, all’interno della basilica si trova la statua del Cristo Redentore (o Cristo della Minerva) di Michelangelo, un’opera che incarna l’eccellenza artistica del maestro fiorentino.
Santa Maria Sopra Minerva: il Mausoleo dei grandi della Chiesa
Santa Maria sopra Minerva è anche un luogo di sepoltura di straordinaria rilevanza. Tra i personaggi più illustri che riposano al suo interno spicca Santa Caterina da Siena, una delle figure più venerate della Chiesa cattolica. Santa Caterina, proclamata Dottore della Chiesa e co-patrona d’Europa, è sepolta sotto l’altare maggiore, e la sua tomba continua ad attirare pellegrini da tutto il mondo.
Un altro protagonista della Chiesa che trova riposo in questa basilica è Papa Leone X, membro della celebre famiglia dei Medici, la cui tomba testimonia la stretta relazione tra potere spirituale e politico nel Rinascimento. Anche il cardinale Juan de Torquemada, noto per il suo ruolo durante l’Inquisizione, è sepolto qui.
Oltre alla sua rilevanza artistica e storica, Santa Maria sopra Minerva è un centro di vita spirituale e culturale ancora oggi. La basilica ospita regolarmente celebrazioni liturgiche, conferenze e concerti, mantenendo viva la sua funzione di luogo di incontro e riflessione. Una tappa imperdibile anche durante quest’Anno Santo, nel Giubileo 2025, da aggiungere al tradizionale giro delle sette chiese.