Tra antico e moderno, questa città è un collegamento fondamentale tra Europa e Africa
I colori e i profumi dell’Africa ci aspettano ad ogni angolo della città più cosmopolita del Marocco, Tangeri. Tangeri sorge in uno di luoghi più affascinanti del Mediterraneo, lo Stretto di Gibilterra. Questa posizione ha influito di molto la storia e lo sviluppo della città marocchina, tanto che il porto di Tangeri è tra i maggiori del Marocco e da sempre è stato il punto d’incontro tra le culture d’Europa e Africa (la costa spagnola è a soli 14 chilometri). La città è anche chiamata “la città bianca”, per le sue case candide facciate che sono inondate dalla calda luce del Marocco. Poco fuori dal centro abitato ci sono bellissime spiagge di soffice sabbia bianca e imperdibili sono i dintorni di Tangeri, con boschi, grotte a picco sul mare e scorci mozzafiato sull’azzurro del Mediterraneo e dell’Atlantico.
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Un po’ di storia
Tangeri è da sempre una delle città più cosmopolite del Marocco, data la sua posizione strategica. Qui sono passati fenici, cartaginesi, romani, arabi, spagnoli, portoghesi e inglesi. Dopo essere stata al centro delle guerre marocchine dei primi anni del Novecento, Tangeri dal 1923 al 1956 è stata dichiarata zona internazionale. Ciò comportava che Tangeri godesse di neutralità politica, militare ed economica rispetto al resto del Marocco e il governo della città era in mano a una commissione internazionale composta da Francia, Regno Unito, Spagna, Italia, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti.
A questo periodo corrisponde una grande crescita demografica ed economica, che ha fatto di Tangeri una delle città più ricche del Marocco. Con l’indipendenza del Marocco, il 18 aprile 1960 Tangeri torna ad essere una città marocchina. Negli ultimi anni sono molti i progetti di riqualificazione della città, tra cui la creazione di Tangeri Med, un grande porto internazionale che si trova a soli 14 chilometri dalle coste spagnole e sulle maggiori rotte commerciali del Mediterraneo.
La Medina
La Medina di Tangeri è una festa per gli occhi. Il colore dominante è il bianco, con sfumature di rosso e di blu: bianco come le facciate degli edifici, rosso come le sabbie del deserto e blu come le acque del Mediterraneo. Tra le strette viuzze della Medina si trovano locali, negozi di artigianato, ristoranti, il tutto inondato dai profumi e dai colori tipici del Marocco.
Tra gli edifici più iconici della Medina vi è il Dar el Makhzen, il Palazzo del Sultanato, che oggi ospita il Museo d’arte Marocchina.
Questo antico palazzo era la residenza dei Sultani quando erano in visita in città ed è uno dei massimi esempi di architettura marocchina. Nel museo sono esposte opere e reperti che raccontano la storia del Marocco, dalla preistoria fino al Medioevo e ricco di fascino è il giardino della Kasbah, con tartarughe e alberi da frutto. Poco distante si trova il Museo della Legazione Americana, ospitato all’interno di quello che prima era il Consolato Americano. In questo edificio dei primi dell’800 è raccontata la lunga storia di amicizia che lega da sempre Tangeri con gli Stati Uniti d’America.
Pensate che fu proprio il Marocco il primo stato al mondo a riconoscere ufficialmente i neonati Stati Uniti d’America nel 1777.
Grande Moschea
Poco fuori dalla Medina, dove un tempo sorgeva una grande chiesa edificata dai portoghesi, che l’avevano costruita su un antico tempio di origine romana, si trova la Grande Moschea di Tangeri. L’accesso è riservato solo a chi è di fede musulmana, ma anche l’esterno lascia senza fiato per la bellezza e ricchezza delle decorazioni. Bellissimo il minareto interamente decorato.
Chiesa Anglicana di Sant’Andrea
Dal 1905, anno della sua consacrazione, a Tangeri c’è una chiesa anglicana. La chiesa è un mix di vari stili architettonici, ma quello che la fa da padrone è lo stile moresco, tanto che il campanile ricorda molto un minareto. L’interno della chiesa di Sant’Andrea ha uno spettacolare soffitto intagliato in legno di cedro e, sull’arco del coro, sono riportati i versi del Padre Nostro in arabo.
Gran Socco
Una delle piazze più famose di Tangeri è il Gran Socco, una spianata circolare dove si svolge uno dei mercati più caratteristici della città. Frutta, verdura, spezie, tessuti e molto altro sono i veri protagonisti del bazar del Gran Socco. Questa piazza si affaccia sui Giardini della Mendoubia, il parco pubblico preferito dai tangerini.
Tangeri e l’arte
Agli inizi del Novecento Tangeri è stata letteralmente presa d’assalto dagli artisti europei in cerca d’ispirazione per la loro arte. Letterati, scrittori e pittori, erano incantati dal fascino della città più internazionale del Marocco. Ma colui che ha legato la sua arte a Tangeri in maniera indissolubile è stato Henri Matisse. L’artista francese soggiornò nella città marocchina per ben due volte all’inizio del Novecento per poter catturare la sua luce e per ritrovare un rapporto più intimo con la natura.
Da questo soggiorni trae ispirazioni per alcune delle opere più affascinanti della sua produzione, come “Zorah sulla terrazza”, dove i colori di Tangeri sono sapientemente riportati e inondati da una luce soffusa e calda e “Caffè marocchino”, dove è tangibile la calma e la pace che ancora oggi si respira nei caffè di Tangeri.
Nei dintorni di Tangeri
Nei dintorni di Tangeri ci sono dei posti meravigliosi che vale la pena visitare, come il Parc Perdicaris, un immenso parco a picco sul mare a pochi chilometri dal centro di Tangeri.
Ideale per chi ama praticare sport all’aria aperta o per una pausa di relax, magari per sfuggire alla calura stando comodamente seduti si una panchina ad ammirare dall’alto la costa marocchina, il Parc Perdicaris offre numerosi sentieri che vi sorprenderanno con scorci inaspettati e sempre diversi. Questo parco è famoso perché era il giardino della residenza di Ion Perdicaris, un greco che si era trasferito a Tangeri e che divenne famoso a causa del suo rapimento che fece sfiorare l’incidente diplomatico tra Marocco e Usa.
A 15 chilometri ad ovest dal centro di Tangeri c’è un luogo magico, l’ultimo lembo di terra dell’Africa. È Capo Spartel, dove il Mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico suggellano il loro matrimonio. Il panorama che si gode da Capo Spartel è unico, tra boschi abitati da uccelli migratori, spiagge e mare cristallino. Immancabile è una visita al faro di Capo Spartel, che segna ufficialmente l’inizio dello Stretto di Gibilterra.
Poco distante da Capo Spartel, sulla costa atlantica, si trovano le Grotte di Ercole, una vera e propria meraviglia della natura. Questo complesso di caverne a picco sul mare prende il nome dalla leggenda che vuole che Ercole, mentre si recava nel Giardino delle Esperidi per rubare le tre mele d’oro, abbia riposato proprio in queste grotte. Secondo un’altra leggenda, le Grotte di Ercole altro non sono che la parte finale di un lungo tunnel sotterraneo che anticamente collegava il Marocco con la Spagna.
Come visitare al meglio la città
Arrivare e muoversi a Tangeri
A poco meno di 6 chilometri dal centro di Tangeri c’è l’Aeroporto Internazionale Ibn Batouta, collegato con voli diretti dai maggiori aeroporti italiani e internazionali. Dall’aeroporto non ci sono bus o treni che ci portano in centro città, ma numerosi sono i taxi a disposizione. I taxi a Tangeri sono molto economici e sono molto utili anche per spostarsi nel centro della città.
Come alternativa al taxi, potete noleggiare un’automobile per potervi spostare a Tangeri e per scoprire i dintorni della città marocchina.
Lingua e valuta
A Tangeri si parla arabo, come nel resto del Marocco, ma è molto diffuso anche il francese. La moneta locale è il dirham marocchino, che corrisponde a circa 0.90 euro (1 dirham marocchino = 0.90 euro). I periodi migliori per visitare Tangeri sono primavera e autunno, in quanto l’estate è abbastanza calda, mentre l’inverno estremamente piovoso.