Viaggio “on railways” nel cuore del vecchio continente
PRAGA
Complice il fatto che praticamente ogni persona stata a Praga ci aveva detto che era una città meravigliosa e ricca di monumenti avevamo aspettative molto alte. Tutte soddisfatte pienamente, anzi, forse non ci immaginavamo una tale bellezza.
Arriviamo con l’aereo Ryanair (20 euro a testa) in perfetto orario a l’una. Dopo le varie faccende riguardanti l’appartamento, iniziamo a visitare la città verso le quattro di pomeriggio. Scendiamo dal tram alla fermata Andel (centro-sud) e ci incamminiamo verso una parte molto famosa di Praga, “Mala Strana” (Piccolo Quartiere). Iniziamo con l’isola di Kampa, un piccolo angolo di tranquillità tra la città e il fiume (Moldava). Qui vediamo anche l’impressionante muro di John Lennon, un insieme di colorati e dettagliati graffiti. Subito dopo ci addentriamo nel cuore di Mala Strana, vedendo la piazza Malostranske Namestì, dominata dall’imponente chiesa di San Nicola, e la via centrale del quartiere, Mosteka, ricca di palazzi barocchi e neoclassici. Qui abbiamo già un primo assaggio dell’opulenza architettonica che caratterizza tutta la città di Praga. Tra una cosa e l’altra, si fa ora di cena e optiamo per il ristorante Tri Stoletì, dove mangiamo degli ottimi antipasti locali (paté, caprino con salsa di mirtillo e una zuppa tipica, la Kulaiada) e arrosto di anatra al miele. Quando ormai è calato in buio, ci rendiamo conto che l’atmosfera è diventata veramente magica. Saliamo sul celebre ponte di Carlo, dove troneggiano decine di statue e da dove si gode il miglior panorama di Praga.
Il giorno dopo iniziamo salendo sulla collina di Petrin, dove c’è una torre panoramica che ricorda la torre Eiffel. Scendendo poi, ci ritroviamo nel quartiere di Hradcanì, una zona sopraelevata che da accesso alla zona più famosa e meravigliosa di Praga: il Castello, una cittadella fortificata dove, tra gli highlights, ci sono la Cattedrale di San Vito, il palazzo reale e il Vicolo d’Oro. La prima è una chiesa gotica di incredibile maestosità (visitate l’interno, ne vale la pena), il secondo consiste in realtà in un solo salone, ma davvero molto bello e il terzo in una piccola stradina acciottolata con casette dai colori pastello dove in tempi medievali viveva e lavorava la maggior parte degli artigiani e alchimisti della città. Tutto questo veramente meraviglioso, ma troppo affollato.
Il giorno dopo visitiamo la città vecchia, il cuore della capitale ceca e dove raggiunge il massimo dello splendore. Iniziamo dalla piazza della Repubblica, un insieme di splendidi palazzi barocchi e Art Nouveau. Attraverso poi la bellissima via di Celetna, giungiamo alla stupefacente Starometske Namestì (Piazza della città vecchia). Da un lato la chiesa di Santa Maria Tyn (una delle più belle che abbia mai visto), dall’altro quella di san Nicola. Di fronte la torre comunale (impalcata per restauri), e ancora palazzi, rossi, azzurri, gialli, uno più bello dall’altro. Vista la piazza, consiglio di girovagare per le viuzze lastricate del centro, tanto ovunque andrete ci sarà qualcosa da vedere. In particolare la via più suggestiva è Karlova, un susseguirsi di negozi, locali e palazzi meravigliosi che arriva fino al ponte Carlo. Nel pomeriggio visitiamo il quartiere ebraico, una zona meno antica del resto della città perché ricostruita nel ‘900. I punti di interesse sono il cimitero (che però non vediamo) e la sinagoga Vecchia-Nuova, abbastanza interessante. Per il resto, anche qua, basta girare e guardarsi intorno. Per tornare verso il ponte poi, facciamo il lungofiume, dotato di scorci veramente indimenticabili.
L’ultimo giorno è il più intenso. Visitiamo la Città Nuova, dove antico e moderno si sposano perfettamente. Tra gli highlights (da non perdere) posso ricordare la casa danzante, piazza San Venceslao, Piazza Carlo, il monumento a Franz Kafka e il teatro nazionale, veramente spettacolari. Nel pomeriggio visitiamo la fortezza di Vyserhad, dove sono custodite le statue originali del ponte Carlo e da cui si gode un panorama mozzafiato. Torniamo poi in Mala Strana, dove finiamo la visita di questa meravigliosa città con la via Nerudova e la via degli Italiani, entrambe molto suggestive. L’indomani partiamo, lasciando una città che ci ha ammaliato grazie ai suoi monumenti, vie acciottolate, piazze, scorci e un’atmosfera incredibile.
Dopo due ore di treno arriviamo in Germania, a Dresda, città tristemente famosa per la sua totale distruzione subita nella Seconda Guerra Mondiale. La prima impressione è quella di una città ancora in costruzione e non molto vivace. Iniziamo dallo splendido Zwinger, considerato uno dei complessi architettonici barocchi più eleganti della Germania. In effetti è veramente suggestivo: consiste in un parco curato ornato da fontane e statue chiuso da porte e palazzi riccamente decorati. Usciti, ci dirigiamo verso l’altstadt (città vecchia), dove sono rimasti alcuni monumenti parzialmente originali, tra cui: l’imponente ResidenzSchloss (palazzo reale) con la sua maestosa torre, la Hofkirke (chiesa barocca), il Semperoper (teatro dell’opera), la Kreuzkirke e la Frauenkirke, il duomo di Dresda, sormontato da un’alta cupola. Di questo edificio dopo la guerra rimasero solo due colonne, ma, poiché era un amato simbolo della città, fu ricostruito fedelmente. Consiglio di salire sulla cupola, riuscirete a vedere tutta la città. Un altro punto da non perdere della città è la riva del fiume opposta all’Altstadt, da cui si vede il magnifico skyline del centro storico, ricco di guglie, cupole e torri e il viale alberato Hauptstrasse.
Il giorno dopo decidiamo di fare uno stacco dalle città e ci dirigiamo quindi nella zona della “Svizzera Sassone”, decantata come un luogo incantevole. Il posto, caratterizzato da particolari torri rocciose naturali, non è male, ma di certo ci aspettavamo qualcosa di più. Da vedere, il sito del Basteibruke, (ponte di bastei), un ponte di roccia di origine medievale incastonato nelle “torri”. Da qui si possono inoltre avere delle meravigliose vedute sulla valle dell’Elba.
L’ultimo giorno in Sassonia lo dedichiamo a Lipsia, un’altra città che fu vittima di distruzione. Sebbene, a parte l’antico municipio e la vecchia borsa, abbia meno momenti di Dresda, è una città estremamente piacevole da visitare. Il centro storico, più conservato, è tutto pedonale ed è ricco di palazzi storici, negozi e gallerie moderne. Tra i siti da non perdere: la Thomaskirke, luogo di sepoltura di J.S. Bach, la piazza centrale, la Nicolaikirke e la Augustusplatz.
Sabato partiamo in treno alla volta di Berlino, di cui parlerò in modo abbastanza riassuntivo perché sarebbe troppo lungo. Il primo giorno è dedicato al classico itinerario che si compie nella capitale tedesca, che tocca i principali luoghi del quartiere Mitte (centro): porta di Brandeburgo, luogo simbolo di Berlino, l’enigmatico memoriale dell’olocausto, la modernissima Potzdamer Platz, con grattaceli e centri commerciali, e Alexanderplatz, cuore della vita della ex Berlino est, con nelle vicinanze la Marienkirke, la torre della televisione e il municipio. A seguire l’assurdo quartiere di Nikolaiviertel, dove la DDR ha cercato di ricostruire un quartiere medievale, il viale di Unter den Linden, elegante e affiancato da un’infilata di edifici storici (università, musei) e infine la piazza più elegante di Berlino, Gendarmenmarkt, con ai lati due chiese neoclassiche sormontate da cupola e di fronte il teatro dell’opera.
Il secondo giorno è incentrato sul muro di Berlino: un buon punto di inizio è il memoriale, situato leggermente in periferia nord, un sito che abbiamo trovato organizzato veramente bene. È una zona molto vasta, che si estende lungo la Bernauerstrasse, in cui ci sono moltissime spiegazioni (anche interattive), video, foto, documenti, una zona lasciata così com’era ai tempi della Guerra Fredda e un interessantissimo Visitor center. Tutto all’aperto. La tappa successiva è la East Side Gallery, un tratto di muro lungo un km e mezzo lungo la Sprea conosciuto in tutto il mondo per i suoi graffiti, vere e proprie opere d’arte. Molto suggestivo. Attraversando poi il ponte monumentale si giunge al quartiere di Kreuzberg (un tempo Berlino Ovest). Si nota subito la differenza: vie più strette e verdi, palazzi più antichi, più negozi, locali, movimento. Insomma tutto più “occidentale”. Dopo pranzo (da Curry 36, lo consiglio), andiamo al Checkpoint Charlie, importante simbolo della Guerra Fredda. Purtroppo, come ormai è noto, è diventato un sito pacchiano e finto, creato ad hoc per i turisti: modelli vestiti da “americani della guerra fredda” si mettono in posa per far foto in cambio di una mancia e il museo (Haus am Check. Ch.) è caro e mal organizzato. Consiglio vivamente di sostituire questo sito con il più autentico memoriale già descritto.
Terzo giorno nel quartiere di Charlottemburg, una zona splendida di Berlino: visita allo Schloss (interni fastosi e giardini ben curati) e a due musei di arte del 900, ben fatti. Il resto della giornata lo spendiamo a passeggiare lungo il magnifico viale di Kurfurstendamm, la via delle griffes e dei locali di lusso. Il viale termina poi in Breitscheidplatz, famosa per la chiesa distrutta lasciata al centro come monumento contro la guerra.
Il quarto giorno lo iniziamo con la visita al Reichstag, parlamento tedesco: molto interessante, da non perdere la incredibile cupola di vetro sul tetto. Nel parco di fronte, il Tiergarten, ascoltiamo poi il “concertino” del carillon che commemora la distruzione di tutti i carillons durante la guerra, davvero bello. Col bus 100 facciamo poi il giro del parco. Finiamo la giornata al DDR museum, che consiglio vivamente.
Gli ultimi due giorni sono un po’ più tranquilli: uno lo dedichiamo allo zoo, veramente molto grande e ricco di specie, e l’altro ai musei della Museumsinsel, il cuore culturale e artistico di Berlino (Patrimonio Unesco). I due musei più belli sono il Pergamon e il Neues. Il primo esibisce monumenti “leggendari” (parzialmente originali) del mondo antico: porta di Babilonia, porta di Mileto, palazzo del Califfo, altare di pergamo… è splendido, non perdetelo. Il secondo tratta arte egizia e preistorica. Tra gli highlights: il viso verde di Berlino, il busto di Nefertiti e il cappello d’oro.
Cosi si conclude la vacanza, una vacanza ricca di storia, arte e cultura all’insegna dell’esplorazione di quattro magnifiche città d’Europa.