Peru: un viaggio avventuroso e solidale

Dopo 15 anni sono tornato in perù, volevo rivedere un paese che durante i miei viaggi mi aveva colpito in maniera particolare, questa volta però, a differenza di allora ho scelto di tornarci con un tour operator locale (gli anni passano e lo zaino pesa ;-D): PeruEtico. Locale per modo di dire, i proprietari sono italianissimi, Matteo della...
Scritto da: gipsy81
peru: un viaggio avventuroso e solidale
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
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Dopo 15 anni sono tornato in perù, volevo rivedere un paese che durante i miei viaggi mi aveva colpito in maniera particolare, questa volta però, a differenza di allora ho scelto di tornarci con un tour operator locale (gli anni passano e lo zaino pesa ;-D): PeruEtico. Locale per modo di dire, i proprietari sono italianissimi, Matteo della Piccola Locanda, un ostello assolutamente da non perdere a Cusco ed Emanuele, suo socio e compagno di avventure in terra sudamericana. Chi, mi sono detto, meglio di loro, che il Perù lo vivono tutti i giorni, può accompagnarmi alla riscoperta di un vecchio viaggio?? e non avevo torto, oltre che simpatici sono anche competenti e preparati i ragazzi, li raccomando caldamente, affidatevi a loro e scoprite come turismo e solidarietà possono risultare compatibili. Il mio itinerario è stato volutamente un classico, volevo ripercorrere esattamente il mio viaggio zaino in spalla di 15 anni fà: Lima, Arequipa, Puno, Cusco, Machu Picchu Questo diario di bordo vuole essere una lista di piccoli consigli e cose da non perdere del mio breve (ma intenso) riviaggio in Perù. Lima: Non è cambiata per nulla, solito traffico, solito smog e tanto, ma tanto casino, dopo 15 anni sono stato proiettato immediatamente li dove avevo lasciato questo splendido paese: nel caos. Peruetico, o meglio Norberto di Peruetico è stato puntualissimo, e dopo una mezz’oretta circa ero già nel mio hotel di Miraflores, sotto una doccia calda. Pisolino e uscita serale, accompagnato da Alessandro, un vecchio amico che ora lavora per una ONG olandese (!!) fra Lima ed Ayacucho. Come spesso succede, quando una persona che ne sà ti accompagna in una città, questa come per magia cambia di prospettiva, si riescono ad intravedere gli orizzonti migliori ed alla fine il posto ti sembra aadirittura fantastico. Il quartiere barocco di Barranco mi ha aperto gli occhi sulle bellezze di Lima, vicino al mare, tanta gente giovane ed allegra per le strade, un’aria artistoide ed amichevole, veramente il massimo per iniziare un viaggio. La mattina dopo, colazione, Norberto alla porta, ritardo cosmico al check in e volo per Cusco preso per un pelo (la festa barranchina è terminata alle 3 di notte). Consigli: appena arrivate a Lima, non aprite la guida, non serve a nulla, fatevi portare a Barranco se avete un giorno, se ne avete due anche al centro di Lima e per musei. da evitare: (consiglio di alessandro) i taxi non autorizzati, meglio quelli sicuri, fateveli chiamare dall’hotel, poi chiedetegli di ritornare a predervi, Lima (per il poco che ho visto) mi è sembrata una città tranquillissima, ma non si sa mai, come diceva qualcuno (o era una pubblicità?), prevenire è meglio di curare….. Arequipa e canion del Colca: Mitica, mistica e bianca, questa è Arequipa, una città moderna e grande che non ha paura del turismo e lo gestisce in maniera equilibrata e sensata (a parte il centro invaso dai taxi). Sono ritornato con gioia sui miei passi, il convento di Santa Catalina visto con occhi da “adulto” mi è sembrato una delle cosruzioni più incredili e colorate che abbia mai visto, la mia fedele F80 è impazzita iniziando a scattare da sola, una vera gioia per gli occhi. Serata di assoluto riposo e cenetta in un ristorante vicino al centro di cui non ricordo assolutamente il nome, tutto a base di carne, cucinata su pietra lavica, non buono…. Di più……. Partenza per il Colca Canion, viaggio apocalittico ed insano, 7 ore di buchi (che non ricordavo) ed una guida di un chiacchiericcio fastidioso, zittita il tedesco (meno male) dopo un monologo di quasi 2 ore e mezza. Arrivo a Chivay (4 del pomeriggio), ma soprattutto al Colca Lodge, l’hotel per eccellenza di questo viaggio (scusa Matteo, la Piccola è geniale ma qui si parla di piscine termali a cielo aperto), zaino gettato in camera, costumino alla moda e tuffo nella piscina dell’hotel…… Sarei rimasto dentro tutta la vita….. Un sogno durato quasi 2 ore !!!!!! La mattina dopo, visita del canion, del mirador del condor (visti 2 a pochi metri, fantastico) e ritorno alla base. Rientro ad Arequipa e serata con Stuzzi boy, ovvero Camilo, attenta e preparatissima guida targata PeruEtico che da qui in poi mi accompagnerà fino a Cusco. Puno e isole: Altro luogo che mi risveglia ricordi, il lago titicaca !!!! non è cambiato per nulla, qualche barca a motore piena di turisti in più, per il resto atmosfera inmmutata, le persone sembrano ferma in un’epoca passata, fantastica la comunità di huallyano, ci accoglie Alipio, spiegandoci la pressione delle grandi agenzie per avere prezzi sempre più bassi e come lavorano le agenzie serie, in controtendenza, lasciando quasi tutto nelle tasche degli isolani…. Mi sento bene, mi tranquillizzo !!!! Taquile è un’isola fantastica, i colori del cielo, del lago sono di un’azzurro irreale, sembra di essere dentro un film di Spielberg, i rumori sono smorzati dall’immensità del panorama, la vita scorre con un tempo suo, dettato dal clima e dalle circostanze, non certo dagli impegni o dall’orologio, mi sento bene, mi sento uomo fra gli uomini, è da tempo che non provavo una sensazione simile. La camera è spartana, ma comoda, Alipio e sua moglie fanno di tutto per farmi sentire a casa e ci riescono senza troppe difficoltà, passo la giornata con la gente della comunità, fra una chiacchiera, una risata. Intanto le donne non smettono di filare la lana e lavorare sia in casa che con gli animali… Consigli: visitate la comunità di huallyano, fatevi ospitare da loro, solo così potete entrare in contatto con una vera comunità dell’isola di Taquile… Tutto il resto è turismo all’ennesima potenza. Cusco: Dopo 15 anni è tornata la magia, l’ombelico del mondo, i suoi colori, le sue genti erranti, la cultura, sembra che il tempo non sia passato per la città, impegnata ad ingoiare turisti, rimane affascinante, inalterata agli occhi del tempo. Qualche ristorante e qualche a hotel in più, tutto qui. Interessantissima la visita a Kristo del Coca Shop, fantastico il pranzo al progetto appoggiato da PeruEtico, l’hogar de las estrellas, una casa famiglia dove vengono ospitati una trentina di bambini disabili, è veramente bello poter entrare a far parte della vita di questi bambini, anche solo per poche ore. Poi kenko, puka pukara ed i siti sopra Cusco, belli, pieni di gente, con una vista superlativa sulla città, tante foto ed un incontro imprevisto con un lama piuttosto contrariato e sputazzante…… Serata al “Gusto es nuestro” ottimo ristorante di specialità locali, bella compagnia (grazie Emanuele) e chiusura piuttosto tardi assoggiando pischi artigianali. Rientro ore 2.30, troppo tardi, domani mi apsetta uno dei luoghi più magici del mio viaggio: la valle sacra e machu picchu !!!!! Consigli: Piccola Locanda su tutto, Norton per il biliardo, Coca Shop Kristo, Gusto es nuestro ed il suo lomo saltado (piatto tipico). Valle Sacra: Colazione alla Piccola Locanda Italiana (ringrazio matteo e camila per le fantastiche chiacchierate sul turismo responsabile) a base di prodotti provenienti dal laboratorio di cucina del progetto Mosoq Runa (che fra poco visiterò), vi elenco brevemente: biscotti della nonna, crostate alla marmellata, caffèlatte, pane e formaggio. Pertenza per chinchero. Non mi ricordavo cosa si provava a scollinare (o meglio smontagnare) subito prima di arrivare a Chinchero, uno spettacolo unico, uscendo dalla curva all’improvviso ti appare la catena dell’urubamba, davanti agli occhi 6 ghiacciai vicini ai 6000 metri, solo qui in Perù, uno spettacolo incredibile: madre natura !!!! Il verde della valle sacra contrasta con il marrone delle case costruite in adobe (mattoni di fango e sassi), in uno spettacolo di colori unico nel suo genere, qui la vita dipende dalla stagione delle pioggie, e le regole della vita contadina non sono cambiate più di tanto in questi ultimi 100 anni. Visito con piacere Moray, ma soprattutto mi colpisce Maras, salineras inka ancor oggi funzionanti, gestite dalla stessa comunità campesinas che le ha ottenute alla fine dell’epoca coloniale spagnola, li lavorano intere famiglie, ognuna di esse possiede una (o più) terrazza che riempie di acqua salata (da una sorgente naturale comune) tramite un complesso gioco di canali incaici, la lascia riposare e dopo una paio di settimane raccoglie sale purissimo per la vendita. Il panorama è quasi lunare, un pugno bianco in mezzo al verde, da non perdere assolutamente. Il pranzo è presso la casa famiglia di Mosoq Runa, progetto italiano al 100%, Ada, la fondatrice ci spiega la sua lotta contro la povertà, gli abusi ed il suo amore per i bambini che da oltre 6 anni ha “adottato” sotto la sua “ala protettrice”. E’ un progetto meraviglioso, mi sento veramente a casa, Ada mi mostra subito con orgoglio la sua nuova cucina, costruita con i fondi raccolti da Peruetico, mi ringrazia anche per il mio modesto contributo, sono contento, è bello viaggiare contribuendo ad una causa così nobile e ben strutturata, penso che questa debba essere la formula del nuovo turismo globale, la “sostenibilità e l’eticità” dovrebbe essere il fondamento di qualsiasi operatore turistico che voglia lavorare nel terzo mondo. Lascio Ada, Francesco ed i ragazzi di Mosoq di malavoglia, devo prendere il treno per Aguas Calientes e non ne voglia, preferirei rimanere ancora qualche giorno con loro ad Urubamba, speriamo che il prossimo progetto PeruEtico (come promesso) sia la costruzione di un paio di stanzette per i viaggiatori nella casa famiglia, sarebbe meraviglioso potersi fermare un giorno in più…. (consiglio dalla regia ;-D) Sulla strada per Ollantaytambo mi fermo a casa di Matteo e Camila a Pachar, un caffè veloce ed un’occhiata alla bellissima casa che hanno da poco finito di ristrutturare, un sogno !!! Matteo mi spiega il nuovo progetto turistico, quello di creare una piccola Locanda Valle Sacra proprio li a casa loro…. Speriamo il sogno si realizzi, il posto è un vero paradiso terrestre !!! Consigli: salineras di Maras, progetto “Mosoq Runa” IMPERDIBILE !!!, casa di Matteo (sempre se vi invita). Machu Picchu: Certo che il treno per arrivarci è proprio cambiato!! mi ricordo quello che presi io nel lontano ’94, un locale che arrivava a Quillabamba, pochi turisti, tante galline, mercanzia e disordine di vario genere. Padapam !!! trasformazione…. Il vistadome è un treno di lusso, ambiente asettico, colonizzato dai turisti (unico peruviano intravisto il controllore), altro mondo, altra corsa, sicuramente peggiore…. Aguas Calientes o meglio Machu Picchu Pueblo (così si chiama ora) è la continuazione del treno, i miei ricordi mi riportano ad una cittadina da Far West dove dormire su un letto era economicissimo, mangiare ancor meno, insomma una ventina di case lungo i binari, questo era…. Scordatevelo !!! Aguas Calientes ora è come EuroDisney, alberghi modesti a prezzi stellati (una singola 58 dollari !!!), ristoranti scadenti a prezzi superstellari (15 dollari a pasto), turisti americani con sigari cubani in ogni dove e poi guide, guide ed ancora guide nascoste dietro ad ogni angolo…. Come cambia il mondo….. Con il panico nel cuore salgo presto a Machu Picchu, il terrore che sia diventata come Long Island mi pervade, entro dal cancello e…. Wow !!! CHE FIGO…. Tutto come allora, anzi meglio !! la cittadella è stata ampliata, è curata ed il suo fascino risplende: uno dei monumenti più emblematici del mondo è ancora li, ai miei piedi… Che meraviglia !!!! Victor è una guida magnifica, sarà per la sua altezza (non supera il metro e 50) ma è agilissimo, parla, schiva turisti biondi (alti il doppio di lui), beve da una microborraccia urla e si sbraccia come il fruttivendolo di un mercato rionale qualsiasi, questa è la mia guida, ne vado fiero da buon italiano medio !!! Dopo 2 ore da maratona olimpica, mando al diavolo Victor e proseguo a solo, mi siedo su una terrazza e contemplo, questo è il metodo migliore (secondo me) per vedere Machu Picchu, la contemplazione degli spazi, perchè Machu Picchu non è solo la cittadella, ma soprattutto il contesto in cui venne costruita, il paesaggio, la jungla, le montagne… Consigli: Victor la “pulga atomica”, sedetevi e prendetevi il vostro tempo, inutile correre fra le rovine.

Rientro a Cusco in nottata e mi vedo ancora con Emanuele di Peruetico, una partita a stecca (buon biliardo al Norton Pub), un paio di birre in compagnia di alcuni volontari italiani dei progetti, tante risate e a letto, purtroppo, come in tutti i bei viaggi, si arriva alla fine, domani mi sposterò con un volo diretto a La Paz per continuare il mio percorso nel tempo, ma questa è un’altra storia, che vi racconterò più avanti (sempre se ne avrò voglia e tempo :-D). Come nelle premiazioni televisive volevo ringraziare in ordine di apparizione: Norberto (ed il suo taxi) Camilo (e le sue fidanzate) Emanuele (siamo 3 pari, manca la bella) Matteo (hai i capelli a fungo ;-D) Camila (per la sua ospitalità) Ada (per l’amore per gli altri) Nieves (hogar de las Estrellas) Ultimo consiglio: visitate questa pagina peruetico.com, turismo+solidarietà = viaggio indimenticabile, grazie.

gipsy



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