Cile, Perù, Bolivia in moto: orizzonti senza fine!
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16/03/2019 – Iquique – Tacna (km 370)
Siamo immersi in spazi aperti che fanno vedere orizzonti lontani, sembrano agli occhi ancor più distanti grazie all’aria sempre limpida e tersa. Strade infinite, paesaggi deserti, terre brulle e secche; ogni tanto incontriamo qualche telaio carbonizzato di auto e chiesette votive addobbate di fiori finti che ricordano incidenti mortali. Su questi altipiani ci imbattiamo anche numerose aree con croci improvvisate che indicano la presenza di un cimitero, costa troppo un funerale per cui i parenti si inoltrano in queste zone desertiche e sotterrano i loro cari. Arriviamo a Tacna alla famosa frontiera Santa Rosa, sotto un sole cocente e armati di tantissima pazienza, superiamo gli innumerevoli controlli; tutto a posto, oltrepassiamo il confine ed arriviamo in Peru.
17/03/2019 – Tacna – Arequipa (Km 300)
Strade da cartolina, colline e montagne dai colori spettacolari, terre desertiche dove non cresce niente; ogni tanto incrociamo qualche avamposto militare e qualche casetta costruita con mattoni fatti di sterco. Ma l’acqua, la corrente elettrica, dove sono? Pensi . . . ma come fanno a vivere, noi non siamo abituati a questi contesti, eppure loro sono pieni di dignità e fieri delle loro umili esistenze. Arriviamo ad Arequipa, qui il paesaggio comincia a cambiare: si vedono coltivazioni di canna da zucchero, qualche mucca e qualche pecora al pascolo.
18/03/209 – Arequipa – Cabanaconde (km 250)
Ci inoltriamo tra le montagne peruviane fino a toccare quota 5000 mt, costeggiando il vulcano Misti e percorrendo gli altipiani punteggiati di alpaca al pascolo; passiamo dalle terre brulle alle verdi vallate, strade bellissime piene di curve fino a Cabanaconde.
19/03/2019 – Cabanaconde – Cusco (km 450)
Sosta al Colcha Canyon per vedere i condor librarsi nell’aria, uno spettacolo meraviglioso. Percorriamo strade in pessimo stato, piene di buche e a tratti sterrati, attraversiamo piccoli agglomerati di case dove vediamo i bambini portare al pascolo le loro mucche, pastori che trainano carrettini colmi di fieno e donne piegate in due con enormi sacchi pesanti sulle spalle… cosa contengono? non si sa. Continuiamo a salire fino ad arrivare alla bellissima e magica Cusco dove ci fermiamo per due notti.
20/03/2019 – Cusco
Sveglia prestissimo per andare in taxi alla stazione per prendere il famoso trenino diretto ad Agua Caliente. La ferrovia costeggia l’impetuoso fiume Urubamba e dopo due ore circa si arriva alla navetta che, tra tornanti e contro tornanti, ci porta a Machu Picchu. Manca solo una cosa: il sole. Freddo, nuvole basse e una pioggia battente ci fanno compagnia per tutto il periodo della visita. Nonostante il tempo avverso, il fascino mistico non ha eguali.
21/03/2019 – Cusco – Puno (km 400)
Andare via da Cusco è un’impresa, il traffico è caotico e non esistono regole stradali. Usciti da questa città attraversiamo i lunghi altipiani in compagnia di fortissimi temporali, raffiche di vento e grandine; passiamo per Juliaca, altra città infernale dove regna il caos, per arrivare a Puno in cui il delirio è totale.
22/03/2019 – Puno – La Paz (km 300)
Costeggiamo il maestoso lago Titicaca, visitiamo alcune isole flottanti e ci fermiamo a pranzare a base di trota fritta per poi proseguire verso la Bolivia. Anche qui in frontiera passiamo alcune ore di attesa per i vari controlli doganali. Passato il confine si apre un altro mondo: le strade sono in pessime condizioni, a tratti con voragini non segnalate, è pericoloso bisogna andare piano e fare molta attenzione. Arriviamo a La Paz e ci rendiamo conto che il nostro concetto di traffico è pura utopia: l’unica regola è che non ci sono regole, devi sperare che non ti succeda niente.
23/03/2019 – La Paz (km 250)
In sella alle nostre moto percorriamo il famoso “Camino de la Muerte”. Nuvole basse, poca visibilità e pioviggine ci accompagnano su uno sterrato tra i più pericolosi del mondo. E’ una strada a tratti molto stretta inframezzata da tante croci, da qualche frana e da dirupi senza protezione. In moto è davvero molto impegnativa ma in ogni caso spettacolare ed estremamente affascinante. In questo giorno purtroppo il mio viaggio si è interrotto improvvisamente ed in modo drastico: dall’Italia mi hanno comunicato che mio figlio di 19 anni è morto in un incidente in moto. Sono rientrata, devastata, vuota e trafitta nell’anima. Ma un giorno tornerò a finire ciò che ho cominciato, lo farò in memoria di Emanuele perché, come mi diceva sempre, “la vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte”.
NOTE
Abbigliamento: è bene portarsi un po’ di tutto dalle magliette leggere, alle felpe pesanti e giubbino per la sera (l’escursione termica è abbastanza notevole); guanti da moto invernali ma anche un paio leggeri e l’immancabile tuta anti-acqua.
Cibo: in tutti gli hotel in cui siamo stati la colazione era internazionale; nei ristoranti locali si mangia molto bene, ci sono tanti piatti unici a base di carne o pesce.
Strade: in Cile e Peru le strade sono in buono stato, mentre in Bolivia sono molto dissestate, è bene fare tantissima attenzione specialmente in moto. Nelle città il traffico caotico e senza regole peggiora la situazione.
Altitudine: non ho avuto alcun problema, in ogni caso è bene avere con sé gli appositi medicinali che in caso di necessità possono essere assunti (ospedali, medici o pronto soccorso sono difficoltosi da trovare)
Un doveroso ringraziamento va a Davide Biga di Adventure Dream che ha saputo organizzare questo viaggio in modo impeccabile e al suo collaboratore Andrea Alessandrelli di GoBiker che unitamente alla loro preparazione, competenza e disponibilità hanno dato, a noi motociclisti, l’opportunità di conoscere questi splendidi paesi.