Zaino in spalla per l’argentina

Con due biglietti aerei stand-by, uno zaino per uno sulle spalle con all’interno l’estremo necessario io e una mia amica decidiamo di recarci in Argentina per un tour dello stato. Per chi non lo sapesse i biglietti stand-by sono dei biglietti aerei particolari, se c’è posto sull’aereo parti, altrimenti aspetti e speri per il prossimo...
Scritto da: manu783
zaino in spalla per l'argentina
Partenza il: 18/12/2008
Ritorno il: 12/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Con due biglietti aerei stand-by, uno zaino per uno sulle spalle con all’interno l’estremo necessario io e una mia amica decidiamo di recarci in Argentina per un tour dello stato. Per chi non lo sapesse i biglietti stand-by sono dei biglietti aerei particolari, se c’è posto sull’aereo parti, altrimenti aspetti e speri per il prossimo volo, con possibilità di cambiare anche destinazione. Tengo alla spiegazione in quanto leggendo questo racconto capirete la loro incisione sul nostro itinerario.

18 dicembre 2008 Partenza da Malpensa, scalo ad Atlanta. Qui siamo costrette a terra per due giorni per problemi di overbooking e maltempo. Prenotiamo una stanza al Super 8 Motel e passiamo qui la prima notte. Visto che il volo per Buenos Aires e previsto per la serata decidiamo di passare la giornata seguente visitando Atlanta ,città delle olimpiadi 1996. Ci aspettavamo qualcosa di sensazionale ma ne restiamo deluse. Mappa della città alla mano, ci dirigiamo verso la città olimpica attraversando vie deserte e arriviamo nei pressi del Museo della Coca Cola (che non visiteremo), facciamo un giro del parco Giro della città quasi ultimato decidiamo di andare a mangiare e per un confronto qualità-prezzo ci fermiamo da Hooters. Accoglienza nulla da ridire, le cameriere con divisa succinta non ci fan mancare nulla. Noi siamo un po’ in imbarazzo, ma ridiamo di questa situazione in cui siamo finite. Atlanta ci delude un po’, ma questo è dovuto anche al fatto che a quell’ora saremmo dovute essere a Buenos Aires con 40°. Tornate in aeroporto non ci fanno ancora partire,prenotiamo un altro motel e vi passiamo la notte. Giornata seguente la passaiamo alla Tom Hamks in aeroporto aspettando il volo serale. Ancora non c’è posto e così cambiamo destinazione finendo a Santiago del Vorrà dire che faremo il tour argentino al contrario, non è problema.

SANTIAGO DEL CILE: ricerca di un ostello dove dormire. Ne troviamo uno piccolo e facciamo sempre il rapporto qualità-prezzo e stanchezza. Tempo di una doccia e usciamo in visita alla città. Siamo entusiaste, è dicembre è estate e la città ci affascina parecchio. Non era prevista nel nostro itinerario, ma come “inconveniente” direi ottimo. Centro città super affollata di gente alla ricerca degli ultimi regali di Natale, così decidiamo di percorrere altre vie e andiamo al Cerro di Santa Lucia da dove godremo di un panorama unico sulla città. C’è un piccolo negozio di manufatti artigianali. Vorremmo comprare tutto ma il nostro bagaglio non ce lo permette..Viaggiamo solo con uno zaino di scuola e siamo solo all’inizio del viaggio.

Per la serata lasciamo Santiago del Cile e con un autobus della Flechabus affrontiamo 8 ore di viaggio in mezzo alle Ande per arrivare a Mendoza, prima nostra meta argentina. Mi perdo nell’incantevole paesaggio per pentirmi poi di non aver fatto alcuna fotografia.Questo viaggio in autobus sarà soltanto il primo di una lunga serie.

MENDOZA, CORDOBA, SANTIAGO DEL ESTERO:Tre città a nostro dire visitabili in giornata. Del resto si sa, non ha molti monumenti storici l’Argentina, quindi visitate le piazze, i parchi e le chiese principali abbiam ripreso il pullman per proseguire il viaggio nella nottata. Unica cosa è che a Santiago del Estero eravamo ospiti da amici, così non abbiam passato il Natale sole solette.

SALTA: in questa città ci abbiamo lasciato il cuore, sia per l’ospitalità e la gentilezza di Lucas e moglie dell’ostello Hostal de Los Andes, sia per la bellezza della città e della natura intorno. Innamorate fin da subito di questa città prendiamo la teleferica e andiamo sopra la città, si ha una spettacolare vista della città suddivisa nelle sue quadras. Scendiamo a piedi e visitiamo il centro e ci senza una meta vaghiamo per la città Da Salta prenderanno il via due delle nostre escursioni più belle. Nella prima escursione attraversiamo la Quebrada di Humahuaca, fermandoci a Purmamarca ci dirigiamo alla Salina Grandes e ritorniamo a Salta passando per Jujuy. Escursione da lasciarti senza parole e senza fiato, come il colle dei 7 colori e il ritrovarsi a 4100mt di altezza e sentire la famosa fame d’ossigeno. Durante la seconda escursione facciamo conoscenza con una coppia di neosposini in viaggio di nozze che ci sconsigliano,visto il nostro abbigliamento,la Patagonia. D’altronde abbiamo solo uno zaino e abbigliamento estivo. Percorriamo un altro tratto della quebrada finendo a San Antonio de los Cobres, “obbligati” a mangiare in un piccolissimo ristorante. Panorama è indescrivibile, montagne e rocce dei colori più assurdi erose dal vento che gli ha affatto assumere le forme più assurde. Dopo tre giorni salutiamo Salta con il cuore in mano e prendiamo il pullman che in ben 22 ore ci porterà ad iguazù. Il viaggio non sembra poi così lungo, i pullman argentini non sono come i nostri, hanno sedili in pelle, reclinabili e spazio a sufficienza per la gambe. L’unico difetto è che gli autisti tengono accesa l’aria condizionata e tu ti ritrovi ben presto a congelare.

PUERTO IGUAZU’: appena scese dal pullman ci preoccupiamo di spogliarci al più presto..Ci sono quasi 45°!!L’aria manca proprio. Troviamo in breve tempo il nostro ostello Residenzial 1, sconsiglio vivamente. Gestito da una coppia che non sii preoccupa della pulizia e dell’igiene dei locali. Noi abbiamo molto spirito di adattamento e questo ci fa raggiungere l’apice, ma siamo stravolte e non abbiam voglia di vagare in cerca di un altro posto dove dormire, d’altronde domani è il 31 dicembre.Usciamo in città e ci dirigiamo al famoso Hito Tres Fronteras, dove i fiumi Iguazù e Paranà si incontrano e da dove si possono vedere i tre paesi: Argentina, Paraguay e Brasile con i rispettivi obelischi. L’ultima giornata del 2008 la passiamo per il parco di Iguazù, alle cascate. Anche qui la natura ci fa innamorare e lasciare senza fiato. Camminare sulle passerelle sopra le cascate, vedere l’acqua che scorre e cade giù, guardare nella gola del diavolo l’acqua perdersi e creare arcobaleni, fare l’escursione col gommone sotto la cascata, son tutte cose che a parlarne perdono di significato, bisogna viverle. Cena di capodanno in ostello per poi continuare i festeggiamenti in una discoteca. Rimaniamo deluse perché nessuno sembra interessato ai festeggiamenti di fine anno, è una serata qualunque. Mattino seguente sveglia presto, c’è il lato brasiliano da vedere. A questo punto del viaggio ci separeremo, la mia amica entra subito nel parco Iguazù, io invece vado a visitare il parco degli uccelli appena lì fuori. Vado da sola perché la mia compagna di viaggio ha la fobia dei volatili. Il parco non mi sembra vero, cammini dentro le gabbie con gli uccelli, puoi avvicinarti ad un tucano o un pappagallo che non succede niente. Finita la visita di questo strano zoo entro al parco delle cascate. Ora le cascate le vediamo dall’altro lato, rimaniamo stupefatte dallo spettacolo offertoci. Rientriamo in ostello, prendiamo i bagagli e si parte per, forse, l’ultima meta, Buenos Aires. Dai stavolta son solo 18 ore di pullman!! BUENOS AIRES: Ostello Che Lagarto, è una catena, consiglio vivamente. Ospitalità eccellente. La capitale un po’ ci delude, pensavamo ci fossero più cose da scoprire e visitare. Un esempio è l’obelisco nelle foto ci appariva molto più alto. Primo quartiere che visitiamo è la Boca, quartiere di Maradona. Meglio non uscire dal Caminito, non è un quartiere sicuro, quindi meglio restare nella zona turistica. Poi visitiamo plaza de Mayo , la Catedral metropolitana, percorriamo l’Avenida 9 de Julio, Plasa San Martin, Passeggiamo per San Telmo e Recoleta, dove visiteremo la tomba di Evita Peron. Visitiamo Palermo e Puerto Madero. Tutto questo in quattro giorni. Lasciamo l’ostello e ci dirigiamo in aeroporto per rientrare. Il rientro sarà ben più difficile dell’andata, non c’è posto su alcun volo per il nord America, così passiamo due notti in aeroporto e una in hotel, quando finalmente possiamo prelevare che i bancomat funzionano. Il rientro prevede uno scalo a New York di 12 ore…E noi cosa facciamo!??!usciamo ovviamente a visitare New York. Alle 630 del mattino usciamo dalla metropolitana e ci perdiamo nei grattacieli. Percorriamo la fifth avenue, vediamo Central Park, il quartiere di wall street, la statua della libertà in lontananza, l’empire state building, time square..Tutto questo a piedi al freddo, al gelo, tra una scivolata e l’altra e tra un bar e l’altro perché fa troppo freddo!Sera saliamo sull’aereo e il 12 gennaio rientriamo a Malpensa, come la tratta da Buenos Aires a New York, anche in questa abbiamo l’onore di viaggiare in business class!!



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