Salve a tutti, mi chiamo Antonio e, assieme ai miei amici Giorgio e Marco, avremmo il piacere di raccontarvi la nostra settimana a Vienna, sperando di darvi delle informazioni utili su cosa vedere o cosa sarebbe meglio saltare. L’idea di un viaggio a Vienna ci è venuta quando abbiamo scoperto delle offerte “smartprice” di Trenitalia, per cui con un bel mesetto di anticipo, prenotiamo tre biglietti (58 euro andata-ritorno), approfittando del fatto che le lezioni universitarie sarebbero state sospese per una settimana. Ok, primo passo fatto, partenza da Udine alle 8:18 (ci aspetta una bella levataccia, visto che partiamo da Trieste) e arrivo a Wien Sudbanhof (wow, che vorrà dire mai?siamo già incuriositi, poi scopriamo che questo nome altisonante altro non vuol dire che …”Stazione Sud”!) alle 13:49. Passo due, prenotare un albergo, possibilmente economico: abbiamo scartato subito la possibilità di un ostello della gioventù perchè non ci fidavamo più di tanto, per cui, internet alla mano, dopo ore di estenuante ricerca all’insegna del risparmio e della vicinanza al centro di Vienna (il cosiddetto Inner Stadt, dove si trova la gran parte dei monumenti), abbiamo trovato su www.Booking.Com la disponibilità della “Pension Madara”, nell’ottavo distretto: 6 notti a 150 euro a persona, colazione inclusa e bagno in camera. Dopo aver controllato il sito www.Wien.Gv.At/stadtplan/ (un sito dove è possibile cercare il singolo numero civico di ogni casa, museo, tutte le fermate della metro ecc; un altro sito che vi consigliamo, ricco di informazioni è www.Vienna.Info) decidiamo di prenotare quest’albergo, perchè è molto vicino al Ring, che è la circonvallazione interna della città, delimitante l’Inner Stadt. Abbiamo anche scritto all’Ufficio per il turismo austriaco in Italia per farci mandare mappe della città e depliant delle cose da vedere, ci sono arrivate davvero in pochissimi giorni. Finalmente arriva il giorno della partenza: vi devo dire che abbiamo trovato una settimana di bel tempo, a parte gli ultimi due giorni che era nuvoloso, ma la temperatura era relativamente bassa. Jeans e un felpone pesante con cappuccio vanno bene, ovviamente corredati da sciarpa, calze modello “arrivofinoltreil ginocchio”, impermeabile e guanti (che disgraziatamente avevamo scordato a casa). Il treno è stato puntualissimo e passa da zone veramente molto belle: laghi, fiumi, montagne, baite, villaggi sparsi nelle vallate, e boschi colorati di verde, giallo e rosso fuoco…Uno spettacolo meraviglioso. Arrivati alla stazione, la prima delle nostre 200 foto è stata ovviamente sotto il cartello “Wien Sudbf.”, dopodicchè abbiamo preso il tram 18 per andare fino a Westbanhof (stazione ovest; se però avete l’albergo sul Ring dalle parti dell’Opera o dei Musei conviene che prendiate direttamente il tram D) e da lì prendere la linea della metropolitana U6 che ci avrebbe lasciato direttamente alla stazione di Alser Strasse. Prima però, alla biglietteria della stazione abbiamo comprato a 16,90 euro la Vienna Card, che permette di viaggiare gratis su tutti i mezzi di trasporto e di avere sconti sui biglietti dei musei: fatela perchè è davvero convenitente, soprattutto se, come noi, passerete molto tempo a spostarvi sulla metro. Arriviamo in albergo, che dista 10 minuti di cammino dalla stazione della metro, e scopriamo che, a parte il bagno estremamente piccolo, la camera è grande e accogliente, la proprietaria ci lascia le chiavi delle varie porte e scompare: quell’albergo lo apriamo e chiudiamo noi! Decidiamo di farci un’idea della città, ma col cambio d’orario fa buio davvero presto: prendiamo il tram 43 (abbiamo sotto casa due fermate dei tram 43 e 44, il 43 porta dalla stazione della metro al Ring e viceversa, la 44 porta solo al Ring) e arriviamo alla stazione di cambio, prendiamo il tram 1 e iniziamo a fare un giro. Il tram 1 (senso orario) e il tram 2 (senso antiorario), sempre affollati, fanno in continuazione il giro del Ring. Vediamo in successione il palazzo della Borsa, un canale del Danubio, il palazzo dell’Opera, piazza Maria Teresa coi due speculari musei di Storia naturale e di Storia dell’arte, il Parlamento, il Municipio (Rathaus) con di fronte il Teatro…Accidenti ce n’è di cose da vedere. Era già sera e pensiamo di fare un giro nel famoso Prater, una specie di grande lunapark con la ruota panoramica: è bella illuminata di sera, ma il parco è squallidissimo: non c’era quasi nessuno, le giostre giravano a vuoto, e il vento faceva rotolare le buste di plastica per terra; ce l’avete presente tipo un film horror? ecco così, ci mancava solo il pagliaccio assassino! A parte gli scherzi, il parco è un po’ desolante, ci ha dato l’impressione di un gigante un tempo potente ormai agonizzante, mette un po’ di malinconia. Torniamo in albergo stanchi ed esausti, non prima di aver mangiato una pizza in un locale vicino al Teatro e al Municipio, un locale dal nome francese, dove avrebbero dovuto accettare la Vienna Card, offrendoci da bere: il proprietario molto gentilmente ci dice che non è assolutamente vero, e che la card serve solo per i musei (non è vero invece, e a riprova di ciò vediamo l’adesivo della Vienna Card, solo che era messo sulla porta del bagno!), evitiamo quindi di fare storie e ci prendiamo una pizza per calmare la fame. Tornati in albergo, a letto presto e sveglia alle 7 per andare a visitare la residenza estiva degli Asburgo, Schonbrunn. Per arrivare, prendiamo la metro U4 e poi la U6. La biglietteria apre alle 8,30 ma conviene essere lì per le 8,00 così da evitare le lunghe code ed avere il tempo di visitare tutto: ci sono varie combianzioni per i biglietti, noi decidiamo di prendere quella che permette di visitare tutto il visitabile al prezzo di 30 euro, il Gold Pass. Abbiamo ritirato le audioguide e abbiamo iniziato così il giro: -visita degli appartamenti reali, ci sono sale enormi e bellissime, si vede che Maria Teresa non si faceva mancare nulla; grazie alle audioguide sappiamo tutto ciò che c’è da sapere, la visita dura un’oretta e per le 10 siamo fuori -Giardino del Principe ereditario, bello sicuramente in primavera ed estate, purtroppo di questo periodo è spoglio, ma ci sono i colori dell’autunno a ravvivarlo -Zoo, bellissimo, ci abbiamo impiegato 3 ore a visitarlo, pieno di animali insoliti come panda e koala, ma anche varie specie di avvoltoi, pinguini…Insomma da vedere -Gloriette, una terrazza su un portico alla cima di una collina da cui si vede tutta Vienna e Schonbrunn -Serra delle palme e del deserto,con piante curiose e caratteristiche; inoltre la Serra delle palme è un edificio tipicamente in stile ottocentesco -Labirinto di siepi (comici gli sguardi di perplessità fra i turisti di tutte le nazioni…Ovviamente Vienna era strapiena di altri italiani) -Dimostrazione di come si prepara lo strudel, più un assaggino gratuito, sempre gradito -Museo delle Carrozze, con pezzi unici, fra cui una carrozza usata da Napoleone e quella usata per i funerali dei membri della famiglia imperiale Usciamo da Schonbrunn alle 18 circa e c’era gente che ancora entrava!Per vedere cosa poi non si sa, dato che stava chiudendo…Secondo noi, Schonbrunn è la cosa più bella che ci sia a Vienna, è una meta immancabile, conviene fare il Gold Pass e rimanere lì una giornata intera, se ne avete la possibilità. Andiamo a mangiare in un pub che di italiano aveva solo il nome, “La Spezia”,prendiamo la Schnitzel, la bistecca impanata e la cameriera, nel porgerci il conto ci dice “I’m sorry”: in effetti 75 cl di acqua ci sono costati 4,90 euro! E niente sconti simpatia!!! L’indomani decidiamo di visitare Hofburg, la residenza invernale, più annesso Museo di Sisi (non è un errore, è così che si scrive abbiamo imparato) e quello delle Argenterie: prendiamo la U6 e poi la U3 fino ad Herrengasse. L’ingresso è imponente, sotto un arco che da in un grande cortile interno: il Museo delle Argenterie è curioso, ci sono pezzi preziosissimi, uno di questi lungo 30 metri, è un’alzata, poi porcellane, bicchieri, stoviglie…Bello davvero. Anche Hofburg non è male, con lo studio di Francesco Giuseppe, la camera di Sisi con gli attrezzi da ginnastica, la sala da pranzo…Ma dopo aver visto Schonbrunn nulla può reggere il confronto. Più interessante il museo di Sisi, dove si riceve un ritratto della Principessa meno idealizzato di quello tramandatoci dai famosissimi film. Da notare che moltissimi musei e chiese aprono alle 10 per cui potete impiegare la mattina per fotografare l’esterno di molti palazzi caratteristici, o per visitare qualche piazza, come quella del Graben vicino ad Hofburg. Usciti, dopo aver mangiato due panini volanti, ci rechiamo a visitare la Chiesa degli Agostiniani, dove si sposavano i membri della famiglia imperiale, il Duomo di Santo Stefano, la Chiesa di San Pietro e la Chiesa di San Carlo, Karlskirche: il Duomo ti colpisce sicuramente per la sua imponenza, sembra, soprattutto nella parte posteriore, di fare un salto indietro nel tempo, anche perchè, al posto dei taxi, c’erano in fila le carrozze per i turisti (ovviamente noi non siamo andati per non farci pelare), inoltre sotto il Duomo ci sono delle catacombe, non visitabili l’1 e il 2 novembre; Stephensdom non è male ma c’è di meglio. La Chiesa di San Pietro (PeterKirche) è a due minuti di cammino dal Duomo, in stile barocco con un bellissimo altare. Decisamente al secondo posto nelle cose da vedere a Vienna, infatti, vi suggeriamo Karlskirche. Si trova a Karlsplatz, la fermata di metropolitana più grande di Vienna, per questo decisamente poco frenquentabile, a qualsiasi ora del giorno e della notte, e non è che il parco dove si affaccia la chiesa sia più rispettabile. Comunque, evitando di guardare sia a destra che a sinistra, arriviamo a questa bellissima chiesa, eretta da Carlo VI come voto per la fine di una pestilenza: è senza dubbio molto caratteristica per la due colonne davanti all’entrata, che, secondo noi, le danno un aspetto un po’ arabo. L’interno è barocco, e la storia della chiesa ci viene spiegata dalle ormai immancabili audioguide, ma il pezzo forte deve ancora arrivare: dal momento che stanno ristrutturando gli affreschi sul soffitto, è possibile, con un ascensore di vetro, salire fin sul luogo dei lavori, sospesi a 50 metri d’altezza su una piattaforma di legno e acciaio, e da lì poi fin oltre la cupola, sulla lanterna: il panorama di Vienna by Night merita davvero (Night che poi erano le 17,30 ma con l’ora solare…), anche a costo di vincere le nostre vertigini. Assolutamente da non perdere. Dopo, dato che chiude alle 22, ne approfittiamo per visitare la Casa della Musica: è un interessantissimo museo interattivo su 5 piani dedicato alla vita di importanti musicisti su un piano, su un altro dedicato all’Orchestra di Vienna (e c’è un gioco dove, lanciando dei dadi, si compongono melodie classiche con flauto e violoncello), un altro dedicato ad illusioni coi suoni (in una camera sono riprodotti i suoni che sente un bimbo nel grembo della mamma), ed altri due dove puoi giocare a dirigere un’orchestra (che, come nel mio caso, ti rimprovera se sbagli, o in caso contrario, come ai miei amici, fanno un’ovazione da stadio se dirigi bene) o a comporre e registrare suoni strani e fare esperimenti coi suoni: troppo divertente! Il giorno dopo siamo andati a visitare la Chiesa di San Ruperto (RupertKirche) la più antica di Vienna, ma era chiusa e l’abbiamo vista solo di fuori, e la Chiesa dei Cappuccini (Kapuzinekirche, o qualcosa del genere…)dove ci sono le tombe della famiglia imperiale, dal primo re, Mattia, lì sepolto fino all’imperatrice Zita, passando per le immancabili Maria Teresa e Sisi. Dopodicchè ci dirigiamo, essendo ancora le 11, al Prater perchè comunque non si può andare a Vienna senza aver fatto un giro sulla ruota panoramica; il parco di giorno è un po’ meno squallido che di notte, sarà anche che forse il 2 novembre i viennesi non vanno a scuola, ma ci sono dei ragazzi e delle famiglie. Prima di salire sulla ruota, al modicissimo prezzo di 9,60 euro ci scattano una foto con cui fare un divertente fotomontaggio, in pratica si vede noi affacciati da una cabina della ruota e dietro di noi i monumenti più rappresentativi di Vienna. Mentre la ruota comincia a muoversi, un dubbio ci assale: reggeranno o no tutte queste viti e queste cabine oscillanti? Ma tutto va per il meglio e ci godiamo il panorama dai 60 metri di altezza; non contenti di questo corriamo a prendere la metropolitana per andare all’isola sul Danubio, dove si trova la Torre alta 200 metri circa: entrambe le due fermate della metro, sia la U6 che la U1 sono lontane dalla torre, personalmente vi consigliamo di prendere la U1 perchè la strada che si fa è meno squallida e si passa attraverso la modernissima cittadella ONU. Dall’alto della Torre, l’ascensore arriva in 45 secondi, si vede proprio tutta la vallata di Vienna: purtroppo per noi c’era foschia localizzata proprio sul centro storico, per cui ci siamo accontentati di vedere la parte moderna della capitale. Se decidete di prendere la U1 per tornare sulla terraferma, vi consigliamo di scendere alla fermata sul Danubio per fare la classica foto (stando attenti a non fotografare il canale secondario, così come abbiamo fatto noi senza capire gli avvertimenti in tedesco della signora che ci scattava la foto..Ovviamente abbiamo poi fotografato anche il vero Danubio), e poi appena avete finito di attraversare il fiume perdete dieci minuti per osservare, sulla sinistra, la bella Chiesa di San Francesco d’Assisi. Tutto il resto del pomeriggio, fino alle 21 perchè c’era orario prolungato, l’abbiamo dedicato a visitare il Museo di Storia Naturale: meraviglioso! Ce n’è per tutti i gusti: vi interessano gli animali? C’è l’imbarazzo della scelta, fra terrari e acquari con animali vivi e almeno 15 sale dedicate a tutti i rappresentanti del Regno animale, dai Protozoi, con annessi microscopi per osservare, ai Mammiferi (si, gli animali impagliati mettono tristezza, ma è una buona occasione per conoscere specie molto interessanti; purtroppo la sala dedicata alle piante era chiusa), se vi interessano le rocce e i minerali ci sono 5 sale con perfino frammmenti di meteoriti e di suolo lunare, non dimentichiamoci delle sale dedicate ai fossili, ai dinosauri e agli animali preistorici, e di quelle all’uomo primitivo (c’è perfino la famosa statuetta della Venere di Willendorf, la donna un po’-molto in carne che rappresenta la fertilità).Noi in un pomeriggio, vabbè che anche l’abbiamo iniziato tardi, alle 16 (e siamo stati proprio letteralmente sbattuti fuori un quarto d’ora prima dell’orario di chiusura) non riusciamo a finirlo tutto per cui ripromettiamo di tornarci, se ci avanzasse del tempo. Un po’ brutto il fatto che al terzo piano, proprio in mezzo a dei terrari ci sia un ristorante…Come anche c’è al Museo di Storia dell’Arte, questo se lo potevano proprio risparmiare! Il giorno dopo vediamo dall’esterno il Palazzo della Secessione (inciso nei 50 centesimi austriaci), un museo che espone opere della corrente artistica della Secessione viennese e poi ci dirigiamo a visitare il Belvedere, che è un ex palazzo principesco, diviso da un grande giardino nella parte Superiore e nella parte Inferiore. In quella Superiore ci sono, fra gli altri, quadri famosi di Klimt, ma, in occasione del cinquantesimo anniversario della Repubblica austriaca, c’era una mostra con documenti storici interessantissimi sulla storia dell’Austria dalla Prima Guerra Mondiale ai giorni nostri: ci hanno impressionato davvero i documenti testimonianti il periodo del Nazismo, dovrebbero fare più spesso mostre così per non dimenticare… La mostra ci impiega ben 3 ore, con la schiena a pezzi ci dirigiamo al Belvedere Inferiore…Se vi interessa andateci, ma si può anche farne a meno se non si è appassionati di storia dell’arte medievale e seicentesca. Tuttavia si visita il palazzo principesco e si vede qualche opera degna di nota, poi la nostra è una gita culturale per cui ne approfittiamo per vedere tutto. Il resto del pomeriggio lo trascorriamo all’ Albertina, un altro importante museo. Nella guida c’era scritto che avremmo trovato papiri importanti, quadri italiani, oltre 45000 disegni…Invece i papiri sono da tutt’altra parte, e i quadri li espongono a rotazione, per cui abbiamo trovato solo Durer e von Alt, a noi sconosciuti (scusate l’ignoranza), però dobbiamo dire che c’erano quadri stupendi. Nonostante la nostra carenza di conoscenze di storia dell’arte, la visita ci impiega tutto il resto della giornata.
L’indomani, ultimo giorno, lo organizziamo così: precipitarsi modello giapponese al cimitero monumentale con le tombe di personaggi illustri, da Beethoven a Strauss (e qui vogliamo pubblicamente ringraziare il personaggio “più migliore” che abbiamo trovato in Austria: un’arzilla settantenne che ci ha trascinati da un tram all’altro, parlandoci in tedesco ovviamente, districandosi fra la folla, e raccomandandoci personalmente all’autista di non farci sbagliare fermata…Troppo pulita!!), e facciamo delle foto kitch per ricordo. Ri-corriamo fra i vari tram e ci presentiamo al Kunsthistorischemuseum, il Museo di Storia dell’Arte; le uniche parole per descrivervelo sono: ‘STA’ M*****A! Passateci il termine, ma è impressionante, c’è da rimanere a bocca aperta, c’è di tutto dagli Egizi, ai Greci, Etruschi, Romani, collezioni di monete, quadri italiani, spagnoli, fiamminghi, noi manco tutto siamo riusciti a vederlo, e siamo entrati alle 11,30 ed usciti alle 18,00! Questo museo è fra le cose imperdibili veramente. Usciti, facciamo un giro sulla Mariahifler Strasse per comprare qualcosa, ma si trova poco per turisti, più che altro ci sono negozi di moda…E manco tanto bassa! In tutti questi giorni ovviamente ci siamo concessi la torta Sacher: ottima! Noi l’abbiamo assaggiata in entrambe le pasticcerie più famose di Vienna, all’ Hotel Sacher (dove non entri se sei vestito troppo sportivo) e da Demel. Personalmente, vi consiglio di più all’Hotel Sacher perchè c’è uno strato di marmellata in mezzo al pan di spagna che lo rende meno secco, che da Demel non c’è. Purtroppo l’ultimo giorno ci attende: ognuno si divide secondo gli interessi personali; io visito l’ Haus des Meers, la “casa del mare”, uno zoo tropicale su più piani (il biglietto più caro che abbia pagato, 9.50 euro, se vedete lo zoo potete anche risparmiarvela, però è simpatica perchè ci sono delle scimmie e degli uccelli quasi in libertà, non in gabbia) e il Museo della Tortura, da cui sono uscito leggermente impressionato. Giorgio va al Museo di Storia militare, Marco al Museo dei Mappamondi. A mezzogiorno assistiamo, in centro, alla sfilata dei protagonisti storici di Vienna nell’Orologio dell’ Ankher, chissà cosa ci aspettiamo, invece è un po’ deludente. Un po’ tristi per la partenza ci avviamo in stazione, dove avevamo lasciato precedentemente i bagagli, comincia a piovere, pure Vienna è triste che ce ne andiamo!Il treno parte puntualissimo alle 15,30 e puntualissimi, dopo i vari cambi alle 23,00 appoggiamo le valigie in camera, l’università ci aspetta e noi la affrontiamo carichi e…Con qualche chilo in meno!!! Alla prossima!!!