NOZZE:GranSabana,Canaima,Delta Orinoco,Los Roques

FINALMENTE SPOSI! Vi raccontiamo il nostro viaggio di nozze, stupendo, effettuato in una terra meravigliosa (che ha dato i natali alla sposa): il VENEZUELA!!! Tanto per iniziare il Venezuela in Italia non è molto conosciuto e le agenzie viaggio che abbiamo consultato noi brancolano nel buio: mesi per avere un preventivo, alcuni nemmeno ci hanno...
Scritto da: Jane
nozze:gransabana,canaima,delta orinoco,los roques
Partenza il: 03/06/2009
Ritorno il: 20/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
FINALMENTE SPOSI! Vi raccontiamo il nostro viaggio di nozze, stupendo, effettuato in una terra meravigliosa (che ha dato i natali alla sposa): il VENEZUELA!!! Tanto per iniziare il Venezuela in Italia non è molto conosciuto e le agenzie viaggio che abbiamo consultato noi brancolano nel buio: mesi per avere un preventivo, alcuni nemmeno ci hanno risposto, altri ce lo hanno sconsigliato come meta per il viaggio di nozze, e molti hanno fornito cifre assurde con il risultato che il costo è molto superiore rispetto a quello speso affidandoci ad un tour operator venezuelano. All’inizio eravamo un po’ restii perché, pensi, fai tutto su internet, bonifici e mail e ti chiedi ‘sarà una agenzia fantasma? Perderemo i nostri soldi??!!’…Ma le paure si sono subito dileguate all’arrivo a Caracas quando non solo i corrispondenti si sono materializzati, ma durante tutto il tour ove hanno dimostrato competenza e affidabilità, un ottima scelta, l’Energy Tour di Cosimo Amico (italiano) che ci ha assistito sempre dandoci sicurezza, disponibilità ed ogni tipo di supporto. Fondamentale è dire che il Venezuela vero (l’entroterra, la gran sabana, canaima, l’orinoco, Caracas, le grandi città) NON LO PUOI visitare da solo perché nel caso dell’entroterra le strade sono talmente brutte e non indicate che hai PER FORZA bisogno di una guida che le conosca, mentre le grandi città sono talmente pericolose che hai bisogno per forza di una persona che ti “protegga” (già solo con la sua presenza) e porti nei posti “sicuri”. Ad esempio un turista americano che abbiamo conosciuto a Santa Elena aveva l’orecchio tagliato – 5 punti – perché ci ha raccontato che mentre girava SOLO a Caracas in pieno giorno (nella zona vicino al teleferico) gli avevano rubato la macchina fotografica e lui aveva reagito.

Il nostro viaggio inizia il giorno 3/6/2009 con un volo Roma-Caracas (Iberia) con scalo a Madrid. Volo tranquillo e in orario. Dopo 13 ore (compreso lo scalo) arriviamo a Caracas dove ad attenderci c’era Peter, assistente della Energy Tour (parlava bene italiano), che ci ha accompagnato subito a cambiare gli EURO in nero da una persona di fiducia (cambiate sempre a persone conosciute perché girano i bolivar falsi!). Ovviamente bisogna cambiare in nero perché il cambio ufficiale non è assolutamente conveniente per cui il consiglio è: portatevi tanto contante (EURO vanno benissimo) e usate la carta il meno possibile. Ovviamente dovete viaggiare sempre tutelati da un tour operator altrimenti portarsi tanto denaro e girare da soli nelle città del Venezuela è meglio evitare!! Il cambio ce lo fanno a 6,5, solo dopo ci accorgiamo che è il minimo che il mercato nero offre: non cambiate a meno! successivamente abbiamo trovato cambi anche a 7 e 8. Cercate di negoziare. Un cambio ad 8 è un ottimo cambio: insistete che ve lo fanno. Dopo aver cambiato gli Euro, Peter ci ha accompagnato nell’albergo che ci aspettavamo a Caracas ma di fatto si trovava a Macuto, sul litorale, affacciato sul mare. Inizialmente eravamo un po’ delusi perché ci sarebbe piaciuto uscire la sera per le vie di Caracas ma alla fine siamo stati felicissimi di questa soluzione poiché la zona era più tranquilla e più bella (l’albergo affacciava sul mare) e la sistemazione ottima. E soprattutto perché uscire da soli di sera a Caracas è meglio evitare… L’albergo si chiama OLE’ CARIBE 5stelle, bello, pulito, confortevole, sala internet gratis, ottima cucina e una piscina calda favolosa dove abbiamo fatto il bagno fino a tarda notte (il sole tramonta alle 18).

Il 2° giorno (04/06) abbiamo effettuato un giro speciale, siamo andati a vedere la città di Maracay. Questo giro aveva uno scopo puramente personale: in questa città io ci sono nata 34 anni fa e non l’avevo più rivista da 30 anni per cui non è una meta che consigliamo ai viaggiatori (tale città è graziosa ma non offre nessuna particolare attrattiva turistica); nel nostro caso è stato bello rivederla ed andare a trovare i nostri vicini di casa che mi hanno accudita da piccola e vedere il palazzo dove vivevo e giocavo. Maracay è suddivisa a zone: quella più ricca e anche qui una parte povera. C’è molta contraddizione in Venezuela, convivono eccessi di ricchezza e povertà. Le case dei “ricchi” sono circondate di filo spinato e fili ad alta tensione mortali. In Maracay grazie ai miei amici datati abbiamo potuto visitare la “Casa Di Italia” luogo dove i connazionali si riuniscono tutti i giorni per stare assieme e svolgere ogni tipo di attività (didattiche per i figli, balli, sport, cene, convegni, feste, concorsi, ecc). Durante il tour in Maracay ci ha accompagnato un altro assistente della Energy (Francisco) che conosceva benissimo la città e l’italiano: ci siamo trovati molto bene con questa guida, è stato disponibile al massimo con le nostre richieste. La sera Francisco ci ha riaccompagnato all’albergo a Macuto e abbiamo avuto modo di verificare quanto traffico e caos vi sia nelle strade delle città del Venezuela. La benzina costa pochissimo (un pieno di benzina 2euro) e tutti girano esclusivamente in macchina, anche le macchine più vecchie non sono ‘rottamate’ perché con un costo di benzina così basso vengono usate fino alla fine… Il 3° giorno ci alziamo di buon mattino e Francisco ci viene a prendere per andare a fare un tour della capitale: Caracas. La guida vive a Caracas e conosce la città benissimo, proprio per questo ha avuto una serie di accortezze che ci hanno fatto capire quanto è pericolosa: in prossimità delle zone pericolose ci faceva chiudere i vetri e nascondere le macchinette fotografiche, le nostre valigie erano nel bagagliaio perché subito dopo dovevamo partire e per sicurezza ha voluto parcheggiare in un garage fidato di un suo amico ma nonostante questo ha parcheggiato la macchina con il bagagliaio rivolto-attaccato al muro per evitare forzature. Ci ha portato nel centro nella zona più turistica-tranquilla e ci guidava sempre verso le migliori strade da prendere… Non ci siamo accorti della pericolosità perché siamo stati totalmente tutelati. Abbiamo visitato il centro (Casa Natale di Simón Bolívar, Panteón Nacional, Chiesa de San Francisco, la Cattedrale, Plaza Bolívar) e il Teleferico, favoloso, emozionantissimo assolutamente da non perdere (non parlo di questi posti perché sono così come descritti nelle guide). Francisco ci ha portato a pranzo in un luogo di soli Carachegni (altro vantaggio di guida locale) dove abbiamo speso pochissimo e mangiato da dio: insalata di palmito e avocado è per me il top!! Ci ha anche accompagnato a comprare il repellente per insetti (AVISPA) in crema utilissimo per tutto il resto del viaggio (2 tubetti sono sufficienti) che ci ha tenuto lontano ogni tipo di zanzara presente: nessun pizzico mai, nemmeno nella gran sabana. Terminato il tour siamo andati in aeroporto per il primo volo (dei 6 che faremo) interno verso la bellissima cittadina di Ciudad Bolivar. Arriviamo a Ciudad la sera e all’aeroporto ci attende Cosimo Amico proprietario della Energy Tour che ci accompagna alla posada Don Francesco ove trascorreremo la notte. E’ una posada molto accogliente, conosciamo Beatriz moglie di Cosimo che ci fa trovare una gradita sorpresa: la nostra camera da letto è addobbata con candeline, petali di rose rosse ed un cuore sul letto…Un omaggio per il nostro viaggio di nozze. Bellissimo! Una sorpresa molto gradita. Questo gesto fa capire la gentilezza ed attenzione che hanno Cosimo e Beatriz, due persone splendide. La posada non si trova nel centro della cittadina ma in una zona comunque ben servita (supermercato e ristorante vicini). In questa cittadina si respira aria più tranquilla e serena rispetto a quella di Maracay e Caracas; non abbiamo però tempo di visitarla (lo faremo in seguito) perché è tardi e l’indomani si partirà presto per la grande avventura! Il 4°giorno (Sabato 6 giugno) sveglia presto perché si parte per la Gran Sabana! Ci attendono 500km di strada da fare. Ci viene a prendere la guida Jonas (che si fa chiamare Indiana Jonas) della Energy Tour con la splendida jeep 4×4 che ci accompagnerà per tutto il giro. Jonas è un ragazzo davvero simpatico e parla bene l’italiano. La prima sosta è al Parco CACHAMAY dove abbiamo il primo contatto con la natura e le cascate: stupendo. L’entrata in questo parco così come nei musei di Caracas è tutto gratis. Si inizia a respirare la natura, il verde, l’acqua, la pace: questo parco è incantevole e facciamo amicizia con le scimmiette che scendono dagli alberi per rubarci il cibo (patatine) che offriamo loro. Alcune ci rubano tutto il pacchetto. Che simpatiche e belle che sono in tutta la loro “dispettosagine”! Il cammino riprende ed arriviamo a EL CALLAO dove troviamo un acquazzone… Giugno dovrebbe essere l’inizio della stagione delle piogge ma a parte questo diluvio e quello della sera dopo, non pioverà mai più durante tutto il ns viaggio. Ad El Callao andiamo a visitare una miniera non più attiva: si entra con i caschetti in testa (importanti per i pipistrelli!!!) e una torcia…Ci si addentra fino in fondo e per i più coraggiosi (io non l’ho fatto ma Giorgio – mio marito – si) si scende in profondità. Questo giro che di per se non offre nulla se non buio, claustrofobia e pipistrelli, l’ho trovato molto emozionante per rendersi conto di cosa significa lavorare in una miniera…In quelle condizioni a molti mt sotto terra. E’ l’unico modo per comprendere: viverlo in prima persona. Avventura decisamente interessante! Tornati alla luce andiamo a mangiare in un luogo molto spartano, tavolino di legno, pioggia incessante, tetto di lamina sotto il quale si riparava e ci teneva compagnia anche un solitario cane… Tutto molto suggestivo. Il cibo non mi ha fatto impazzire, più che nel sapore nella forma (luogo non pulitissimo ma il max che si poteva trovare da queste parti) per stare sicuri abbiamo preso pollo, riso, platano fritto. Le altre cose non ho indagato cosa fossero…  Tutto buono nonostante la povertà-fatiscenza del posto. E bello anche il clima: stare sotto la pioggia, con i piedi nelle pozzanghere, il cane accanto, una lamina di alluminio mezza rotta come “tetto”, e la natura che si scatena con l’acquazzone attorno a noi: io, il mio marito novello e un gruppetto di venezuelani locali… Nessun turista, nessun visitatore, siamo con loro nel loro mondo e nella loro vita. Bellissimo. Ci fermiamo dopo a vedere il centro della cittadina e gli infiniti negozi di oro (ottimi prezzi). Si riparte per EL DORADO dove ci fermiamo al ponte Eiffel…Si, lo stesso della torre, bello. Arriviamo a sole tramontato e sotto il diluvio universale nel cuore della Gran Sabana in un posto incantevole dove passeremo la notte. Ceniamo (sempre a base di pollo, riso e platano) in questo posto gestito dai Pemon e trascorriamo un oretta con il nostro amico Jonas a bere gustosi Cuba Libre con vero RUM venezuelano e a chiacchierare. Andiamo a dormire nella nostra camera spartana ma accoglientissima, il campamento (“Campamento Kamoiran”) è davvero incantevole, tutto il legno e pietra, con portico e l’aria che si respira è molto molto accogliente; non c’è acqua calda, in questa zona manca ovunque, ma è gradevole lo stesso perché stempera da tutto il caldo del giorno. Ci addormenteremo alle 21 con il sottofondo musicale della pioggia. In questi posti ci si alza presto, si cena alle 19.00 e alle 21.00 si è già al letto. La mattina del 5° giorno (7 Giugno) ci alziamo presto (7:00) e partiamo sempre in jeep vs il villaggio indio Iboribo. La strada è terribile, non c’è più l’asfalto e inizia lo sterrato fatto di buche, pozzanghere e fango. Strade praticabili solo dalle persone che le conoscono, impossibile e impensabile andarci da soli. Arrivati al villaggio indio prendiamo una curiara (tipica imbarcazione) e navigando il Rio Aponwao arriviamo nell’altra sponda. Dopo una breve passeggiata arriviamo in un posto incantevole: il salto Chinak Meru, alto 105 metri. Non riesco a dire una parola e nemmeno a fotografare ma solo a guardare e a commuovermi. Bellissimo. C’eravamo solo noi, unici 2 turisti in un luogo mozzafiato come questo: io, Giorgio e la natura bella come non mai. Pensare ora che li quell’acqua corre come allora fa male perché io non sono più in quel posto. Lo spettacolo è tutto per noi. Posto in prima fila. Come mai non c’è nessuno? Da una parte non capisco come mai nessuno abbia ancora scoperto questi luoghi, dall’altra spero che nessuno lo farà mai perché significherebbe rompere altri equilibri.. Proseguiamo nella camminata e scendiamo sino ai piedi della cascata camminando dentro la foresta: bellissimo il Salto visto dal basso, ancora più intenso. Continuiamo la camminata altri 30 minuti facendo una strada molto difficoltosa e scoscesa (obbligatorio scarpe da ginnastica, assolutamente no infradito o ciabatte, abbigliamento leggero, tanto repellente per i mosquitos e ovviamente il costume) per arrivare al Pozo Escondido o pozza degli innamorati, dove ci siamo fatti un bagno! Incantevole piscinetta inaspettata in mezzo alla foresta. L’acqua era fresca ma piacevole e fare il primo bagno del Venezuela qui, nella laguna degli innamorati, io e il mio maritino soli soletti è stata un’esperienza molto avventurosa e romantica allo stesso tempo. Finito il bagno sudataccia per tornare indietro a Iboribo dove abbiamo pranzato a base di pollo ricoperto da una glassa tipo mielosa (ottimo), iuta bollita e riso. Giorgio ha assaggiato anche una salsina che sembrava ketchup ma era fatta di FORMICHE! dice che era buona e piccantina…Ma io non l’ho assaggiata, non ho il coraggio per queste cose. Dopo pranzo siamo partiti alla volta di Kabanayen per visitare la missione di frati capuccini e il villaggio; la strada è sempre più sterrata e scomoda ma per fortuna la nostra guida è un ottimo pilota! Il villaggio è molto bello e anche la posada che ci è stata assegnata è accogliente: è una struttura di tutte stanzette attaccate con portichetti. Peccato però che si era rotto il generatore e mancava la luce…Questo fatto ci ha spinto a trovare un altro posto…ERRORE! C’è da dire che la ns guida è stato molto disponibile a farci girare altri posti alla ricerca di uno che ci piacesse, alla fine abbiamo optato per dormire presso i frati cappuccini poichè era la zona più ‘centrale’ del villaggio ed aveva acqua calda, ma le stanze erano rumorose e molto (troppo) umili. Per cui consiglio di andare a dormire dove Energy Tour vi accompagnerà perché anche al buio e con acqua fredda quel posto era mille volte meglio di qualsiasi altro del luogo presente per dormire. La sera abbiamo cenato da Guadalupe, signora simpaticissima e gentilissima, a base di pollo, riso, platano e… Un dolce finalmente: il chesillo! Ottimo. Infine RUM e coca. A letto alle 21.00.

Il 6° giorno (08/06) si riprende la strada, finalmente!!, asfaltata e si torna nei paesaggi dei Tepuy di distese a perdita d’occhio, terra rossa, verde immenso fino all’infinito e cielo basso… Visitiamo altre cascate ma l’unica che mi affascina è il Salto KAWI davvero bella, col fondale rosso, ci abbiamo camminato dentro. C’era con noi un cane che si è bagnato tutto e come al solito (stupendo) nessun turista. Le altre (Salto Kama, Cortina de Yuruany dal tipicolo colore giallo) a mio avviso non rendono quanto ciò visto sino ad ora. Inoltre io ho una paura fottuta dei ragi e a Cortina de Yuruany ne abbiamo visto uno enorme, il ragno più grande che ho mai visto, sopra uno scoglio… Ancora sto male a ripensarci. Arriviamo a Santa Elena e vi consiglio di arrivarci ancor prima del tramonto per godervi il Lodge bellissimo YAKOO formato da confortevoli bungalow ed una piscina con una vista spettacolare. Al lodge ceniamo con una varietà di cose, non il solito pollo, e tanta tanta buona frutta. La sera restiamo sotto le stelle nel portichetto del nostro bungalow con Rum e Coca a chiacchierare con gli unici turisti presenti: un americano (che ci racconta della sua aggressione a Caracas) e una brasiliana in vacanza-relax da sola (S.Elena è al confine con il brasile).

Il 7° giorno (09 giugno) il ns programma prevedeva di ritornare a Ciudad Bolivar in jeep per poi partire l’indomani vs Canaima. Poiché effettuare 600km in un giorno per quelle strade sarebbe stato un massacro, abbiamo chiesto la cortesia alla Energy Tour di modificare il programma andando a Canaima tramite un volo da Santa Elena anziché passando per Ciudad Bolivar. Grazie alle conoscenze e all’aiuto degli operatori siamo riusciti a trovare altri 2 turisti con le nostre stesse esigenze e si è partiti da S.Elena con il ns 2° volo interno. L’agenzia non ha potuto prenotare in anticipo questo volo poiché qui gli aerei sono dei taxi a 6 posti per cui partono solamente se pieni. Il volo è affascinante, l’aereo più piccolo sino ad ora mai preso, 6 posti, traballa tutto ed è molto rumoroso: portatevi i tappi per le orecchie! La mattina abbiamo fatto un giro per S.Elena e siamo andati anche oltre in confine, in Brasile. Siccome eravamo partiti senza vaccino della febbre gialla, la guida ci ha consigliato di farlo e in aeroporto abbiamo effettuato gratuitamente il vaccino con rilascio di certificato internazionale valido. Arrivati con il volo a Canaima siamo stati accompagnati al nostro Lodge il CAMPAMENTO TAPUY LODGE: bellissimo!!! Personale fantastico, fronte la laguna di Canaima, ogni stanza aveva l’amaca ed il portichetto, cucina ottima! il più bell’alloggio di tutto il viaggio. Fantastico. Ci sono poche stanze ma non c’era nessuno (ricordo che cmq giugno è sempre bassa stagione, mi hanno detto che ad agosto è tutto pieno!!) e anche durante i pasti è stato favoloso avere tutto lo scenario solo per noi. Nemmeno il tempo di respirare il paesaggio che siamo partiti, alle ore 14:00, per l’escursione nella laguna di Canaima verso il Salto SAPO. Unica pecca non abbiamo pranzato perché, avendo modificato il programma, i tempi su Canaima si sono ristretti perdendo la mattinata e dovendo partire subito per l’escursione pomeridiana. Come sempre i tragitti non sono dei più semplici, ma si attraversano paesaggi bellissimi. Dopo 15min di imbarcazione e 10 di passeggiata arriviamo al Salto e, come prima cosa, ci tuffiamo nella laguna, fantastico. Successivamente ci accompagnano all’interno della cascata ove camminiamo attraverso l’acqua, da un lato all’altro della cascata passandoci sotto. Che foto fantastiche! Portatevi costume, e tanto repellente insetti. Rientriamo alle 18.00 giusto in tempo per ammirare il tramonto sulla laguna. Cena tutta per noi, un solo per due fronte mare a Canaima. Peccato non potersi gustare questo posto un giorno intero (vi consiglio di aggiungere nel vs viaggio una giornata totale di relax o anche 2 da vivere in questa laguna) e l’indomani alle 8.00 partiamo per l’escursione vs il Salto Angel. E’ il ns 8° giorno (10/06) e assieme ad un gruppo di altri turisti (siamo 12 in totale) ci si imbarca in Curiara

il Río Churun per 4 ore. E’ una esperienza bellissima vedere la tecnica grandiosa dei Pemon che riescono a far navigare una tronco d’albero in un’acqua bassissima sfidando tutte le leggi fisiche. Fantastico. Hanno un ingegno pazzesco. Ci si rompe l’elica ma prontamente viene riparata con qualche arnese rimediato. Danno sicurezza e padronanza della situazione. Arriviamo all’isola Ratoncito, dove ci tocca ancora uno sforzo: una camminata nelle foresta tropicale di circa un’ora dove (in teoria) si potranno ammirare le differenti specie di piante e di uccelli ma in pratica io pensavo a salire, a cospargermi di repellente insetti e sudare. L’obiettivo era solo uno: il Salto Angel! Si arriva ai piedi del SALTO ANGEL stanchi, sudati, esausti ma felici e ammutoliti dinanzi a cotanta grandezza. A giugno in teoria doveva piovere ma di fatto non è stato così per cui abbiamo visto la cascata nel minimo delle sue potenzialità… Bellissima lo stesso. Obbligatorio prima di andare via il bagno nel pozzo del salto! Rigenerante. Dopo un’altra ora di cammino per ritornare si arriva all’accampamento con amache ove si trascorrerà la notte. La mia esperienza in queste amache non è stata positiva: non ho chiuso occhio tutta la notte!!! ma non per la scomodità dell’amaca (uno è talmente stanco che crolla ugualmente) ma nel mio caso io sono particolarmente insofferente ai rumori e condividere l’open space con altri turisti che russano non mi lasciava riposare. Bastava avere i tappi per le orecchie ma li ho dimenticati a Canaima e… Ed è stata la notte più tragica di tutto il viaggio!!! Il 9° giorno (11/06) dopo colazione rientramo a Canaima navigando in Curiara e non abbiamo nemmeno il tempo di farci un bagno alla Laguna perché dobbiamo volare vs Ciudad Bolivar. Grandissimo rammarico. E grande errore nell’organizzazione del viaggio aver sottovalutato la bellezza di questo posto e non dedicato 2 giorni al completo relax di questa laguna. E’ talmente bella che va assolutamente vissuta e non vista di sfuggita come è successo a noi. L’abbiamo avuta davanti al Lodge ma è stato davvero un peccato non poterla godere. Il personale del TAPUI Lodge è stato gentilissimo mettendoci a disposizione una camera per cambiarci e docciarci. Partiamo per Ciudad con il nostro 3° volo interno. C’è Cosimo Amico della ET ad attenderci e siamo talmente stanchi che ci facciamo una dormitona rigenerante nella tranquilla posada Don Francesco. Poiché avevamo voglia di una mangiatona, Cosimo ci accompagna ad un ristorante vicino la posada e li ci abbuffiamo di carne, pesce, palmito, mangiamo benissimo alla modica cifra di 120bolivar. Troppo gentile, Cosimo ci viene a riprendere e restiamo a chiacchierare con lui della nostra Italia e del suo Venezuela davanti a freschissime Polar verdi… Il 10° giorno (12/06) Jonas ci accompagna nel tour della cittadina Ciudad Bolivar molto graziosa, coloniale, colorata. I dettagli della cittadina si trovano in qualsiasi guida e non vi è nulla da segnalare o da consigliare in particolare. In tarda mattinata si parte con la jeep per il delta dell’Orinoco. La prima sosta è ad un piccolo porticciolo indio, dove ci imbarchiamo per l’esplorazione dei canali che costituiscono il Delta. La speranza era quella di vedere la molteplice fauna tropicale ma di fatto non abbiamo visto nulla! Solo alcune scimmie. Nemmeno la pesca al piragna ha dato esito positivo. L’unica cosa che mi ha colpito è stato approdare nella foresta e vedere come l’indios Waraos ha abilmente individuato un palmito, abbattuto la pianta e ricavato il gustoso cibo: il cuore del palmito che abbiamo mangiato li nella foresta tutti assieme. Dopo questa esperienza e dopo aver visto come sia faticoso, ho compreso come mai l’insalata di palmito è così preziosa rispetto al resto del cibo che invece viene fornito in abbondanza. Dopo il giro abbiamo pranzato nel porticciolo dove siamo entrati a contatto con la vita dei Waraos: era impressionante vedere tutti i bambini, mezzi nudi, che si tuffavano e bagnavano in quell’acqua fangosa e marrone…Anche le loro abitazioni (palafitte completamente aperte) ci hanno lasciato riflettere a come si possa riuscire a vivere così…Certo è che per noi abituati ad ogni lusso, una cosa del genere ci ha solamente shockati e lasciati senza parole. Complimenti. Il pranzo è stato una cosa raccapricciante: ci è stato servito il Capivara, un mammifero roditore di questi luoghi…Ci è stato mostrato prima appena ucciso, scuoiato in un secchio, e poi cotto nel piatto… Io non ho avuto il coraggio di assaggiarlo ma Giorgio dice che è molto buono… Dopo pranzo ci dirigiamo verso il nostro lodge (S.Andres) bellissimo! Lo consiglio a tutti! Le stanze sono molto accoglienti, pulite e ben curate. C’è una piscina ove ci siamo tuffati immediatamente e il ranch è immenso con tantissimi ettari di terra a disposizione. Vi sono tantissime tartarughe in libertà, un coccodrillo nel laghetto, due anaconde, scimmie, pappagalli e tucani (tutti in gabbia). Grazie a questo lodge siamo riusciti a vedere gli animali che nel fiume non abbiamo incontrato… Il lodge inoltre offre giochi per passare il tempo dopo cena (biliardo, freccette, carte, pin pong, ecc). Noi siamo stati benissimo ed anche il personale ci ha viziato con cocktail e musica tutta per noi.

L’11° giorno (13/06) dopo la ricca colazione (finalmente frutta!!) ci imbarchiamo nuovamente nei canali del delta dove anche questa volta non avvistiamo nessun animale tranne uccelli di tutti i tipi (affascinantii), questa volta però la pesca dei piragna è più fruttuosa di ieri e riusciamo a prenderne una 10ina (con moooolta calma e pazienza!). Una esperienza traumatica che sinceramente non rifarei è la “camminata nella jungla”: muniti di stivali di gomma alti fino al ginocchio ci addentriamo nella jungla… Vi è fango ovunque, Mosquitos e ragnatele. Nessun sentiero definito ma solo la guida Jonas faceva strada a colpi di macete. Consiglio di vestirvi con abiti scadenti perché le macchie di fango non vanno via (la mia felpetta ed i miei jeans sono rimasti macchiati). Dopo 10minuti in questo inferno cado inciampando in una radice e mi viene un attacco isterico quando sento dire alla guida che poco più avanti c’è un ragno enorme (sono aracnofobica). Per fortuna eravamo solo noi, per cui Jonas ha avuto pietà di me e siamo tornati indietro. Non saremmo mai riusciti ad uscire li da soli. Come esperienza per immergersi nella vita degli indios locali è stata più che significativa…Proprio per questo non la rifarei! Navigando siamo andati a visitare un lodge che si trova sul delta ed è stato molto “scomodo” vedere i “letti” di legno che affacciano sul fiume: il lodge era una palafitta… Decisamente caratteristico, ma alla vista di questi “alloggi” ho ancora più apprezzato il nostro comodissimo lodge S.Andres!!! Tornati ci cambiamo per una favolosa camminata a cavallo nel ranch. Paesaggi incantevoli, sembra irlanda, verde e pianure… Bellissimo il delta visto da qui, dalla terra ferma pianeggiante. I cavalli sono buonissimi, dite che non avete mai cavalcato (come me) e vi daranno il brocco più calmo che hanno. Stupendo. Di ritorno un bel tuffo in piscina e cena a base di zuppa di piragna pescati durante l’escursione! Io non li ho mangiati ma Giorgio dice che erano ottimi!!!! Il 12° giorno (14/06) dopo la colazione Jonas ci accompagna in aeroporto a Maturin dove prendiamo il ns 4° volo interno vs Caracas e qui finisce l’avventura con Energy Tours nell’entroterra Venezuelano per iniziare quella a Los Roques!! Arrivati a Caracas cerchiamo il corrispondente della posada Acquamarina che doveva accompagnarci al volo per Gran Roque ma non si vede nessuno. Telefoniamo anche ai numeri indicati della posada per emergenze ma non ci risponde nessuno e nemmeno al cellulare del proprietario (un italiano) della posada risponde nessuno. Giriamo, cerchiamo, schiviamo fra i vari “amigo amigo” delle persone che volevano offrirci un cambio, un taxi, un’informazione… Siamo preoccupati. Dopo un ora vediamo casualmente una faccia amica: era Peter! Il corrispondente della Energy Tour che avevamo incontrato il primo giorno. Andiamo da lui e gli raccontiamo il ns disagio: Peter ci viene in salvo, prontamente chiama i suoi contatti e scopre che la ragazza dell’acquamarina che doveva venire a prenderci si scusa dicendo che è in ritardo, che l’avevano avvisata in ritardo e che stava arrivando. Una volta tranquillizzati sul fatto che non eravamo stati abbandonati, attendiamo speranzosi. Appena arriva la ragazza, ci comunica che il volo che l’Acquamarina ci aveva prenotato per Gran Roque è stato soppresso (sembra che la compagnia CHAPI AIR fosse fallita) per cui ci dirottano su un volo merci dove eravamo noi 2, il pilota e… Uova, acqua, birra e tanti altri viveri che il mio maritino ha aiutato a caricare. L’aereo del ns 5° volo interno era di 4 posti ed è partito a tutt’altro orario rispetto a quello stabilito e sinceramente questa esperienza è stata da una parte emozionante perché insolita ma dall’altra ci ha anche spaventato un pochino…Non avevo mai volato in un aereo così piccolo! Arrivati a Gran Roque c’erano i corrispondenti della posata che ci hanno accolto con un carrellino per portare i bagagli e ci hanno accompagnato sino all’acquamarina. Il portico interno della posada è molto accogliente, ben ammobiliato e l’impressione entrando è stata positiva. Totalmente negativa invece la stanza che ci è stata assegnata (n.6): zanzariera rotta (e in questi posti la zanzariera è fondamentale!!!), condizionatore senza telecomando che bisognava accendere con uno stecchino di legno (della serie che se era spento morivi di caldo, acceso con lo stecchino si gelava. Il telecomando è fondamentale per poter regolare la temperatura!) ci hanno detto che era rotto da poco ma abbiamo trovato lo stesso stecchino di legno dietro la cassaforte…Indice che anche prima (chissà da quanto) era stato usato ed è quella la prassi, la tavoletta del water staccata (come ti sedevi ‘slittavi’), appendi asciugamano arrugginito e semovibile, filo appendi costumi non funzionante… E soprattutto questa stanza era adiacente a qualcosa che faceva rumore…Tanto rumore (non so se il motore del condizionatore o un generatore nei pressi, so solo che era impossibile riposare!! E io che pensavo di passare a Los Roques ore di pace e tranquillità…). Lì per lì abbiamo preso atto senza dire niente, pensavamo fosse tutto al completo e tutti fossero al mare, ma la sera ci accorgiamo che in tutta la posada ci siamo solo noi ed un’altra coppia. Con l’Acquamarina avevamo la mezza pensione senza escursioni, siccome dopo un tour stancante non volevamo avere pensieri o preoccupazioni, riteniamo più comodo optare per il tutto incluso in modo da non dover pensare al pranzo o alla prenotazione della barca al mattino (GRAVISSIMO ERRORE!!!!!! E poi capirete perchè) così facciamo questo change (costo 100€ in più). Il pomeriggio facciamo una passeggiata per Gran Roque ed ammiriamo gli splendidi gabbiani e pellicani che si gettano in acqua. C’è sabbia ovunque, non servono tacchi o altro, solo infradito, che sensazione di pace bellissima. Giriamo l’isola e la posada che ci da la migliore impressione è Natura Viva, ma possiamo dirlo solo a sensazione visiva, non abbiamo avuto modo di sperimentarlo.

La sera dopo tanti giorni passati a mangiare pollo e riso avevamo voglia di pesce! Tutti dicono che a Los Roques si mangia pesce a volontà!!! Nella posada Acquamarina invece no! No perché è cucina italiana. Quella sera ci dicono che non avevano pesce fresco così ci danno…Il POLLO!!!! Piatto unico fatto di pollo e riso…Proprio come quelli mangiati fino ad ora. Va bene… Anche stasera pollo ma domani (per quello che si spende) speriamo che un pescetto lo cucinino… Andiamo a dormire e inizia il dramma fra il rumore che arrivava nella stanza e le zanzare che, prive di ostacolo, entravano frotte. Ma la beffa maggiore è stata quando l’altra coppia presente in posada (colombiani) sbronzi (e non solo) hanno acceso lo stereo della hall a tutto volume! La cosa assurda era che all’1 di notte nessun personale della posada Acquamarina ha detto niente e siamo dovuti scendere noi a “litigare” con i Colombiani chiedendo cortesemente di abbassare il volume. Quando mio marito è sceso ed è andato a parlare con una persona della posada, questo ha alzato le mani dicendo che non poteva farci niente e di pensarci lui. A noi è sembrato assurdo che non vi sia stato intervento e tutela vs gli altri clienti e assurdo che si permetta ad una coppia di maleducati di disturbare l’intero vicinato. E meno male che a Los Roques eravamo venuti per riposarci e per la pace e tranquillità!!! L’indomani (il 13°gg 15/06) come prima cosa ci lamentiamo per la rumorosità della stanza e chiediamo di essere spostati in una più silenziosa ove il condizionatore avesse il telecomando. Ci hanno fatto scegliere fra 3 differenti stanze: una più bella dell’altra!! Abbiamo scelto la n.3 che a confronto della precedente era una suite! Almeno qui tutto funzionava correttamente. E ci chiediamo: come mai a posada vuota solo a valle di una lamentela ci hanno fornito il top?? Perché arrivare a questo? Tale stanza si è dimostrata poi confortevole, funzionante e silenziosa. Partiamo per la prima escursione, mi viene richiesto dove preferiamo andare, ed io opto per Cayo de Agua, l’isola che dicono essere più bella e lontana… Ci accomodiamo in barca e ci viene richiesto 120bolivar a testa! Noi chiediamo spiegazioni visto che avevamo la formula all inclusive ma ci dicono che questa isola non era compresa. Colpa nostra che non ci siamo informati prima sulle isole comprese e quelle no, però 120bolivar ci sembra troppo: di fatto è stato il prezzo che TUTTI, anche coloro che non avevano convenzioni, hanno pagato su quella barca…Per cui anziché aggiungere “un piccolo extra” si ha che ci hanno fatto pagare l’intera somma di quella tratta al pari di tutti gli altri turisti che non avevano le escursioni incluse.

L’isola cayo de agua è splendida ed è proprio come la vedete su internet o sulle guide: non vi deluderà né darà brutte sorprese. Dopo pranzo ci vengono a riprendere e ci portano ad Espenqui altra bellissima isola mozzafiato. Controllate per le lunghe tratte che le barche siano fornite di un motore almeno di 200cavalli! Noi avevamo 100cavalli e per fare questa tratta ci è voluto ancora più tempo con tutti gli altri che ci superavano.

Rientriamo a Gran Roque e ci facciamo una doccia freddina ma piacevole (…Non c’è cmq acqua calda) e a cena questa volta ci portano la pasta (ottima, buonissima è vero, ma sempre pasta però!) e… Pollo! Niente pesce. La notte passa serena nella ns confortevole stanza.

Il gg successivo (il 14°gg 16/06) optiamo ovviamente per le isole convenzionate incluse nel pacchetto e si va nella bellissima Francisqui! Dista appena 5minuti da gran roque. Bella! Incantevole e non delude. L’unica nota negativa (ma è davvero una pignoleria) è che la sabbia non è borotalco ma vi sono anche delle pietre di diverse dimensioni e quindi, distesi sulla sabbia, si sentono questi sassi che danno un po’ fastidio. Invece le isole viste ieri (Cayo de agua e Espenqui erano tutte totalmente sabbiose ove la sabbia sembrava farina per quanto era morbida). Altra nota è che su questo versante c’è vento per cui l’isola è risultata un po’ ventosa ma non troppo perché la gg che abbiamo avuto è stata perfetta e il vento era piacevole. Luogo ideale comunque per gli amanti del kite surf.

Qui il sole tramonta alle 18 e già alle 17 ci vengono a prendere. La sera nella posada la cena prevede…Finalmente… Pesce!!! Barracuda. Sinceramente il barracuda (stoppacchioso) non è proprio il genere di pesce che desideravamo mangiare in questo paradiso terrestre (ove di certo i pesci più gustosi non mancano) però siamo felici lo stesso perché almeno non è pollo! C’è da dire che il mio boy è allergico ai crostacei…Ma io no! Per cui capisco che magari l’aragosta, i gamberoni ecc non li cucinano per lui, ma io li avrei graditi e avevo sottolineato che a me andavano! Il 15° giorno (17/06) scegliamo una meta sempre compresa nel pacchetto delle escursioni: Madrisqui. Isola incantevole, bellissima come le altre visitate, a 5minuti da Gran Roque, ventosa per la sua posizione; tutta sabbia bianca, senza pietre, morbida come borotalco. Anche oggi tutto il giorno trascorso fra bagni nelle acque cristalline e dormitine sotto l’ombrellone. Il sole è talmente forte che è impossibile stare sdraiati senza riparo, l’ombra è obbligatoria per non morire. E’ fantastico: finalmente iniziamo a rilassarci e ad entrare nel ritmo lento di questo posto. La sera, come sempre, usciamo a fare una passeggiata ma la vita notturna non è ricca in questo posto… Consiglio a chi vuole trasferirsi di aprire una libreria perché non ero l’unica turista che aveva divorato i libri portati da casa e ne avrebbe volentieri acquistato qualcun altro.  Cena: ancora barracuda (oltre all’immancabile pasta asciutta).

Chiediamo se il gg successivo, l’ultimo, si sarebbe potuto avere un pesce diverso… Il 16° giorno (18/06) vogliamo andare sempre in un isola inclusa per non pagare altri soldi ma fra tutte quelle incluse le uniche due praticabili le avevamo già visitate. Sono loro stessi della posada a sconsigliarci quelle che il pacchetto offriva perché erano o troppo ventose, o sommerse (!!!) o perché non ci si poteva fermare ma fare solo snorkeling… Sinceramente tornare in una di quelle viste non ci andava e abbiamo optato per Noronquises pagando altri 50bolivar a testa. C’è da sottolineare che quest’ultima isola è tranquillamente coperta dalle convenzioni di altre posadas (ce lo ha detto una coppia che abbiamo conosciuto e alloggiava altrove). Sinceramente alla luce di ciò ho trovato decisamente molto costoso il prezzo di 100 euro per andare in 2 isole che distavano appena 5 minuti da Gran Roque e dover pagare per intero una e significativamente un’altra. Vi consiglio di appoggiarvi alle escursioni tramite posada solamente se andate in Agosto ed in alta stagione ove con la maggior affluenza di turisti si rischia che le barche escano tutte…Ma se andate nella bassa stagione non c’è nessuno che vi porta via la barca e posto per partire vs le isolette si trova sempre. Le barche fanno da taxi e al limite attendente la prossima di ritorno…Insomma assolutamente fate da soli, magari contrattando in anticipo con i proprietari delle barche al porto tutte le escursioni in toto e risparmierete di certo. L’isola di Noronquises è forse la più bella che ho visto…Non so se sia veramente così o se è la nostalgia dell’ultimo giorno che già si annida… Vediamo tantissimi pesci colorati e anche le tartarughe marine. Fantastica.

Il tramonto dell’ultimo giorno lo vediamo in cima al cucuzzolo di Gran Roque, c’è una collina da scalare (solo scarpe da ginnastica! Con l’infradito è un macello!) e il tramonto da lassù è bellissimo.

Cena: spiedini di barracuda! Considerate che a Ciudad Bolivar con 120bolivar avevamo mangiato pesce a volontà e qui con un costo di 80€ al giorno (640bolivar) non abbiamo avuto un pasto di pesce decente. La pasta era ottima ma non era quello che volevamo.

Il fatto è che Los Roques è costosa e si sa, però a parità di costo è meglio scegliere un’altra posada che almeno proponga pesce nei pasti e non quelle a conduzione italiana. Almeno in base alla ns esperienza appena raccontata con posada acquamarina.

Poiché il gg successivo (17°gg, 19/06) il ns aereo per Roma parte alle 17:30 da Caracas chiediamo se è possibile ritardare la partenza da Gran Roque, prevista per le 11, per fare un ultimo bagno. Non solo ci dicono che non è possibile ritardare la partenza ma, sempre perché la Chapi Air è fallita, il ns 6° volo interno viene anticipato alle ore 8 (!!!!!!) da Gran Roque. Morale: passiamo tutto il giorno nell’aeroporto di Caracas quando un po’ di flessibilità in più ci avrebbe potuto far godere ancora un po’ di mare…Ma forse chiedevamo troppo…Eravamo stati abituati troppo bene in termini di disponibilità dalla Energy Tour! Viaggiamo con Iberia facendo scalo a Madrid ed il volo è perfetto ed in orario.



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