Capodanno nel Sahara

Dopo il mio ultimo viaggio in Tunisia 5 anni fa, il richiamo di questa affascinante e vicina terra si faceva sentire troppo. Così abbiamo deciso per questo insolito Capodanno nel Deserto abbinato ad un minitour del sud tunisino di 3gg. La Tunisia è tanto vicina quanto bella, varia, moderna ed antica, affascinante, tranquilla ed intrigante. Il...
Scritto da: Serena Sanchini
capodanno nel sahara
Partenza il: 29/12/2001
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Dopo il mio ultimo viaggio in Tunisia 5 anni fa, il richiamo di questa affascinante e vicina terra si faceva sentire troppo. Così abbiamo deciso per questo insolito Capodanno nel Deserto abbinato ad un minitour del sud tunisino di 3gg. La Tunisia è tanto vicina quanto bella, varia, moderna ed antica, affascinante, tranquilla ed intrigante. Il fatto di fare per l’ennesima volta il tour del sud non mi dispiaceva affatto, ogni volta si provano emozioni diverse. La prima notte l’abbiamo passata nella celeberrima Hammamet di Bettino Craxi, irriconoscibile ormai per i grandi viali illuminati, il lungomare ricco di bar, ristoranti e locali agghindati a festa ma purtroppo quasi deserti. L’hotel era un semplice 3* dove avremmo poi passato anche l’ultima notte prima del trasferimento a Tunisi per il rientro in Italia. Ed eccoci in partenza per il Sud !!

Prima tappa: Kairouan – la città santa, la quarta per l’Islam. Il freddo si fa sentire, sono le 8 e la città è deserta, la moschea chiusa, la medina si sta appena risvegliando, l’atmosfera è un pò surreale, non avevo mai visto la città così, mezza addormentata. Dopo la solita sosta di 1 ora al turistico negozio di tappeti con the alla menta incluso si riparte per Tozeur. Visita in calesse della bella oasi di palme da dattero ed alberi di frutta e del museo di arte tunisina che assomiglia più ad un centro commerciale che ad un museo ! La notte la passiamo in un confortevole 3* nel centro di questa città ai piedi del deserto. Mattina in 4×4 per l’escursione alle spelndide oasi di montagna di Chebika e Tamerza ed alla “grande cascade”. Questa zona è di una bellezza indiscutibile, qui è stato girato un pezzo de “Il Paziente Inglese”. Una folla di turisti e di bambini “affamati” ci aspetta all’ingresso del canyon…Si arriva in cima ed il panorama è mozzafiato. Si scorge il confine con l’Algeria a pochi km di distanza. Il pomeriggio si arriva finalmente a Douz, la porta del deserto. Al tramonto decidiamo per una caratteristica cammellata a Zafraane, il vero deserto di sabbia. Ad un certo punto il nulla intorno a noi, solo dune bianche dorate dal sole. Nell’euforia generale c’è chi si tuffa, chi si rotola, chi si sdraia e chi fa foto in pose da vamp. Risultato finale siamo pronti da friggere in padella impanati con la sabbia del Sahara. La serata prevede un cenone per salutare il 2001 ed accogliere il 2002 con danza del ventre nel nostro hotel 3* a Douz. Mentre mi preparo per la cena, mi rendo conto che l’abito da sera non serve quando mi affaccio alla finestra di camera e vedo solo sabbia e la luna che splende. La cena è berbera, la ballerina ammiccante per i ragazzi del nostro gruppo, alle 24.00 scatta la pazzeria. Balli sfrenati con i cammellieri ed i camerieri, samba e danze del ventre con gli abitanti del posto. Dopo solo 1 ora fine dei giochi, tutti a letto anche perchè la mattina del 1 gennaio 2002 la sveglia suona alle 07.00 !!!!!! Un capodanno inusuale sicuramente !!! Ed eccoci di nuovo in partenza per Matmata, l’erg sahariano, il luogo è famoso per le case troglodite dei berberi che vivono sottoterra. In realtà non sono veri berberi ma “tunisini moderni” che hanno deciso di vivere come ai vecchi tempi anche per fare contenti noi turisti !!!! Di seguito Mahres per un pranzo in un bel ristorante sulla spiaggia baciata dal sole sempre presente ma che non scalda molto l’aria…Ultima tappa El Jem con l’anfiteatro romano, bellissimo,conservato benissimo di un colore ocra che al tramonto si indora. Hammamet ci accoglie l’ultima notte tranquilla e familiare. Come è ogni volta, odori, facce, colori, suoni, sabbia, roccia, palme della Tunisia mi colpiscono. Un paese che tutti dovrebbero vedere, è lì “sotto casa”, tanto diverso da noi e così facile da ragiungere.



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