Tre settimane da Costa a Costa

THE TRIP TRE SETTIMANE TRA L'EST E L'OVEST DEGLI STATES Dopo 5 anni ancora una volta la nostra destinazione delle ferie estive saranno gli Stati Uniti. Nel primo viaggio avevamo toccato l'Ovest con i suoi incredibili parchi naturali. Questa volta il nostro viaggio partirà da New York per spostarsi nelle grandi citta' dell'Est per poi...
Scritto da: tetoida_
tre settimane da costa a costa
Partenza il: 02/08/2008
Ritorno il: 24/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 2000 €
THE TRIP TRE SETTIMANE TRA L’EST E L’OVEST DEGLI STATES Dopo 5 anni ancora una volta la nostra destinazione delle ferie estive saranno gli Stati Uniti. Nel primo viaggio avevamo toccato l’Ovest con i suoi incredibili parchi naturali. Questa volta il nostro viaggio partirà da New York per spostarsi nelle grandi citta’ dell’Est per poi riportarci ancora una volta nel profondo Ovest degli States.

Il viaggio, della durata di tre settimane, e’ partito il 2 Agosto ed è terminato il 24.

2-3-4-5-6 New York 7 Cape Cod 8 Boston 9 Buffalo 10 Niagara 11 Washington 12 Philadelphia 13-14 Las Vegas 15-16 Santa Monica 17 San Diego 18 Phoenix 19 Gran Canyon Village 20 Page 21 Bryce Canyon 22 Las Vegas L’idea iniziale era di fare un abbinamento Stati Uniti / Canada ma il rischio era di programmare un viaggio forse troppo contemplativo, visto che nel nostro gruppo di viaggio erano presenti parecchi adolescenti, la seconda scelta era caduta su Est + Florida, alternativa interessante forse per i piu’ giovani ma scartata anche per il clima afoso che avremmo trovato. Col senno di poi la scelta e’ stata azzeccatissima, nel primo caso perche’ abbiamo sfiorato una brutta perturbazione che ci avrebbe accompagnato per tutto il periodo canadese, nel caso della Florida invece la situazione sarebbe stata addirittura drammatica, visti gli uragani e le tempeste tropicali che si sono abbattute in agosto in quelle zone e che aprivano regolarmente tutti i telegiornali nazionali. La prospettiva inoltre di tornare in alcuni dei più bei parchi americani ci allettava parecchio anche sfruttando l’esperienza accumulata nel viaggio precedente.

I compagni di questa nuova avventura nel frattempo erano aumentati e alla fine ci siamo trovati in sedici, un numero considerevole che implicava anche alcune scelte logistiche particolari, come ad esempio la necessita’ di una prenotazione preventiva di tutti gli hotels del tour. Definito in linea di massima il viaggio, ci siamo preoccupati ovviamente di spendere il meno possibile cercando di limare tutte le spese prenotando tutto con enorme anticipo. Per il volo ci siamo affidati ad Iberia spendendo 660 Euro per la tratta Milano-Madrid-New York (A/R), a Continental per il trasferimento da NYC a Las Vegas (125 Euro)e ad American Airlines per il ritorno da Las Vegas a NYC (120 Euro) per un costo che superava di poco i 900 Euro a cui aggiungere una cinquantina di euro di costi d’agenzia. Tutto il viaggio e’ stato prenotato via internet ad eccezione del biglietto aereo, qui ci siamo affidati alla nostra agenzia di fiducia, anche se i voli sono stati scelti da noi sulla rete, primo perche’ una scelta del genere ci ha permesso di non pagare subito tutto l’importo e, secondo, di spuntare un prezzo migliore nelle settimane successive. Per gli Hotel ci siamo affidati alle numerose catene che operano sul territorio americano e prenotando direttamente dai loro siti, cercando di spendere il meno possibile e spesso confidando su commenti di altri viaggiatori in questo ed in altri forum. Il risultato e’ stato ottimo per l’Ovest , e comunque soddisfacente anche per le città dell’Est dove i costi molto alti hanno costretto a fare scelte qualche volta a scapito della qualità del servizio, ad esempio: arrivare nel fine settimana alle cascate del Niagara implica un aumento vertiginoso dei prezzi, noi dovevamo fermarci due giorni in zona, aver scelto come destinazione della prima notte un Super8 a Buffalo ci ha permesso di risparmiare circa 150 $ sul conto finale anche se l’hotel lasciava molto a desiderare.

Anche le auto sono state noleggiate e prepagate dall’Italia tramite Enoleggio, prezzi onesti con le condizioni e tariffe in italiano, cosa non da poco, nella giungla delle varie assicurazioni in lingua inglese. Per entrambe le tratte abbiamo speso 480 € a famiglia con auto nuove e spaziose. In ultimo per l’assicurazione sanitaria ci siamo appoggiati a Viaggisicuri, ottime tariffe rispetto alle concorrenti italiane, sul fatto della validità non possiamo dire nulla poiche’ fortunatamente non ne abbiamo avuto bisogno.

Il navigatore satellitare è assolutamente fondamentale, noi ci siamo portati i nostri Garmin dall’Italia ma negli States troverete un’infinità di ottime occasioni di acquisto.

Una cosa importante e che vi risparmierà parecchi fastidi è di perdere una mezza giornata in Italia per ricercare alcuni indirizzi di riferimento (POI) all’interno delle città che andrete a visitare. Oltre all’hotel il cui indirizzo sarà sicuramente indicato nella prenotazione, avrete necessità di avere altri riferimenti in città per la visita. Averli già memorizzati vi farà risparmiare parecchio tempo.

Abbiamo viaggiato in sedici divisi in cinque famiglie: Sandra, Roberto, Stefano ed Elisa; Fabrizio, Annalisa,Mattia e Nicolò; Fabrizio,Elvira e Francesca. Inoltre Claudio, Antonella e Giada; Paola e Daniele che sono stati in nostra compagnia solo nella prima parte del viaggio nelle città dell’Est. Ovviamente viaggiare in un gruppo così numeroso ha creato alcuni problemi logistici legati al vitto ed all’alloggio ma ne ha risolti altri per la presenza dei vari figli che uniti in un bel gruppo hanno meglio sopportato i momenti piu’ noiosi dei lunghi trasferimenti in macchina.

SABATO 2 AGOSTO 2008 MILANO – NEW YORK Finalmente si parte !! Raggiungiamo per tempo l’aeroporto di Malpensa, il nostro volo parte alle ore 12.30.

Dopo i controlli di rito, comunque nessuno ci ha controllato le marche applicate sul passaporto… Partiamo alla volta di Madrid.

Volo regolare, e in orario, unico appunto il servizio minimo sull’aereo, caspita, e’ un volo Iberia e non un low cost !! Non ci hanno offerto neanche un biscottino , tutto era a pagamento !! Atterriamo allo splendido scalo di Barajas e da qui spicchiamo il grande balzo verso New York, ottimo volo e arriviamo in orario alle 18,30.

Sbrighiamo in soli 10 minuti tutte le formalita’ doganali, siamo stati fortunati perche’ eravamo l’unico volo arrivato in quel momento e riusciamo a riprendere miracolosamente tutti i nostri bagagli, il viaggio è davvero iniziato nel migliore dei modi.

Usciamo e ci dirigiamo facilmente verso la stazione dei taxi, qui la coda è gestita in modo preciso e puntuale da una signora che nell’attesa del nostro turno ci informa del costo della corsa, il nostro hotel si trova a North Bergen, NJ, quindi per raggiungerlo bisogna superare il confine di stato che corre lungo l’Hudson River, per questo motivo la corsa ci costerà 140$, non poco, ma siamo stanchi e proprio non abbiamo voglia di utilizzare i mezzi, carichi di valige come siamo.

Il primo impatto con NYC è affascinante, lo skyline della grande mela ci da il benvenuto… Superiamo il Lincoln Tunnel e raggiungiamo il New Jersey dove il nostro simpatico tassista si perde almeno tre volte e raggiungiamo l’hotel per ultimi.

Per il nostro soggiorno a New York abbiamo scelto dopo giornate intere di ricerche il Motel Super8 di North Bergen. La scelta e’ caduta su questo hotel essenzialmente per due motivi: Il prezzo (115$) e le dimensioni delle camere che ci hanno permesso di soggiornare in grande comodità anche in 4 persone ( cosa normale nel resto degli States ma rara a NYC ).

Il motel è spazioso e pulito, la colazione e’ ottima e abbondante anche se vi sono solo 8 posti a sedere. E’ suddiviso in due blocchi e si affaccia sulla superstrada che porta al Lincoln Tunnel. Per raggiungere Manhattan si utilizza una comodissima navetta che parte ogni dieci minuti proprio davanti all’ ingresso e che alla sera ci lascia a circa 600 mt dall’hotel (2,5$ a tratta ).

Uno stesso Super8 situato all’interno di Manhattan sarebbe costato circa 300$ al giorno e visto che rimarremo in città per 5 giorni abbiamo risparmiato ben 1000$…Le comodità si pagano.

DOMENICA 3 AGOSTO 2008 HARLEM E CENTRAL PARK Il jet lag si fa sentire e senza darsi appuntamento poco dopo le 7 ci troviamo già tutti pronti nella Hall, raggiungiamo in circa 20 minuti Port Autority, il capolinea del bus e da qui scendiamo nella Subway. In pochi minuti facciamo tutti la Metrocard che ci permetterà di viaggiare per tutto il nostro soggiorno liberamente su tutti i mezzi pubblici, indispensabile !! Il primo impatto con la rete metropolitana di NYC è notevole, un’infinità di linee suddivise tra uptown e downtown e se poi aggiungete che sulla stessa banchina partono treni espressi o locali nella stessa direzione…Ci viene in aiuto un signore di colore, probabilmente un veterano che gentilmente ci accompagna a prendere il treno per Harlem e ci scorta fino all’ingresso della Abissynian Baptist Church, salutato il nostro benefattore con una lauta mancia ci troviamo alle 8,50 davanti alla chiesa.

La Messa Gospel era uno degli appuntamenti a cui più tenevamo nella visita a NYC, per cui già a marzo avevamo prenotato la messa all’Abissynian Baptist Church. Per prenotare i posti è sufficiente fare richiesta per tempo al pastore dal sito della chiesa, vi rispondera’ in pochi giorni. In questo modo potrete partecipare alla funzione evitando le code, senza spendere nulla e con la garanzia del posto, visto che quella dell’Abissynian è la messa più famosa di NYC.

Complice il jet lag, la navetta che la domenica, senza traffico, in un attimo ci ha portati a Manhattan, il veterano che in un batter d’occhio ci ha accompagnato ad Harlem, fatto sta che ci troviamo con due ore di anticipo davanti alla chiesa, visto che la nostra prenotazione era per la Messa delle 11.

Spieghiamo la situazione agli addetti dell’ingresso che gentilmente modificano la prenotazione ed entriamo.

Spettacolare!! davvero un inizio col botto !! Due ore coinvolgenti, voci bellissime, atmosfera unica, se alla domenica siete a NYC non dovete mancare !! Due pastori si sono alternati sul palco e il coro cantava tra un intervento e l’altro e sarà l’atmosfera, saranno le voci o sara’ la gente, comunque sfido chiunque a non versare almeno una lacrimuccia durante la funzione.

Verso le 11 usciamo e cominciamo a passeggiare ad Harlem, il quartiere, almeno nella zona della chiesa e’ carino e molto curato sicuramente come non ce lo saremmo aspettato, inoltre sarebbe stato bello fermarci per un Brunch in zona ma i tempi sono stretti e Central Park ci aspetta.

Prendiamo la Subway e raggiungiamo il Museo di Storia Naturale. E’ l’ora di pranzo e seguendo le indicazioni della Routard mangiamo all’interno del parco da uno dei tanti banchetti. Degli splendidi panini decantati dalla guida neanche l’ombra… Solo hot dog di plastica con uno schizzo di ketchup e terribili brezel oltretutto neanche molto a buon mercato. Subito abbiamo pensato di avere sbagliato il posto, niente da fare, i banchetti sono tutti uguali, tutti gestiti da pakistani o indiani tutti con le stesse prelibatezze egli stessi prezzi.

Comunque rifocillati entriamo all’interno del museo e, dopo aver acquistato il New York City Pass ( 74 $ ) cominciamo la visita. Cominciamo dallo Space Show del Planetario, una costruzione avvenieristica dove si assiste ad uno spettacolo in 3D comodamente seduti, tanto comodamente che è facile appisolarsi, soprattutto dopo pranzo. Lo spettacolo è interessante, tenendo comunque conto che siamo in un museo e non in un parco giochi, quindi l’aspetto scientifico ha la meglio su quello spettacolare.

Il Museo di Storia Naturale e soprattutto il museo di “ Una notte al museo “ e tutti sono alla ricerca di riferimenti legati al film. Non per altro c’è la coda per la foto davanti a Gomma-Gomma, la copia di una maschera dell’isola di Pasqua.

Interessanti alcuni diorami che rappresentano la vita degli indiani d’America, i rifacimenti di alcuni dinosauri e l’enorme balenottera sintetica che accoglie il visitatore nella sala dedicata alla vita negli Oceani. Tutto sommato un bel museo anche se soprattutto a misura di gita scolastica.

Usciti dal museo cominciamo la visita del Central Park.

Oggi è domenica e il tempo è splendido, condizioni ideali per la visita, interi gruppi passano il tempo sdraiati a prendere il sole, altri hanno trasformato uno spiazzo in una discoteca per i pattini in linea, un gruppo di ragazzini sta giocando a baseball in uno dei tanti campetti sparsi per il parco, praticamente sembra di essere lontani anni luce dalla caotica NYC che ci circonda.

Tagliamo in senso orizzontale il parco e raggiungiamo il Metropolitan Museum, usando la la nostra Card entriamo nel grande museo e cominciamo la visita.

L’idea è di limitarci soltanto ad alcune sale, il Met è immenso, sarebbe impossibile visitarlo decentemente in meno di due giorni.

Visitiamo il Tempio di Dendur, originale tempio trasportato pezzo per pezzo dall’Egitto, la Pagoda Giapponese, la piazza spagnola e ci limitiamo ad una visita dei capolavori italiani e fiamminghi.

Usciamo ovviamente esausti dal museo e ci rituffiamo in Central Park.

Ci fermiamo in una radura e ne approfittiamo per rilassarci e prendere un po’ di sole.

Una giornata così piena ci ha letteralmente tagliato le gambe anche perche’ il jet lag si fa sentire proprio a fine giornata, quindi passeggiando verso sud raggiungiamo lo splendido laghetto dove veleggiano molti modellini di barche a vela e dove si affaccia il monumento ad Alice nel paese delle meraviglie… All’ora di cena arriviamo a Columbus Circle, qui ci dirigiamo verso il Time Warner Center dove del piano interrato c’e’ Whole Food, una catena di prodotti biologici.

L’idea era di cenare lì ma la ressa e’ incredibile e i posti a sedere davvero pochi, quindi decidiamo di proseguire e di fermarci in una piccola pizzeria al taglio, pizza decente ( pizzaiolo pugliese ) e prezzi irrisori. LUNEDI 4 AGOSTO 2008 MIDTOWN Anche questa mattina siamo pronti di buon ora e dopo una ricca colazione prendiamo la navetta per Port Autority.

La prima destinazione del giorno è l’Empire State Building.

Le casse per la visita aprono alle 9.00 e noi siamo tra i primi a salire, praticamente non abbiamo fatto nessun tipo di coda. La vista dall’alto di Manhattan è impagabile, inoltre la giornata e’ limpida e permette di godere al massimo dell’incredibile panorama. Scesi a terra ci accorgiamo che la fila prima inesistente sta prendendo proporzioni ragguardevoli, quindi se potete arrivate sul posto non dopo le 10,00.

Da qui cominciamo la visita della 5th Avenue dove si affacciano alcuni dei negozi più famosi di NYC, facciamo una visita alla Public Library, la monumentale libreria di “The day after tomorrow”, davvero molto bella ed entriamo nelle varie sale di lettura riccamente decorate.

Subito dopo facciamo una deviazione per andare alla Gran Central Station , immortalata, come ricordano i miei figli da “Madagascar”, davvero imponente e con il caratteristico soffitto raffigurante le costellazioni. Nel piano sottostante è stata creata una enorme Food Court in cui approfittiamo per pranzare, nell’enorme perimetro della stazione si puo’ trovare ogni tipo di cibo ed ogni cucina e’ rappresentata e il tutto a prezzi ottimi.

Riprendiamo la nostra visita alla 5th Ave., visitiamo la St. Patrick’s Cathedral, l’unica grande chiesa che si incontra in città e proseguiamo facendo tappa alla Trump Tower e da Abercrombie e Fitch, il negozio famoso per le splendide commesse e gli aitanti commessi, i prezzi sono piuttosto alti e comunque scegliere magliette o pantaloni nella penombra con la musica a palla…Boh, da qui raggiungiamo FAO Schwarz lo splendido negozio di giocattoli, assolutamente da non perdere, diamo un’occhiata anche all’ Apple Store ma senza entrare , vista la grande coda, entriamo invece nella Hall dell’ Hotel Plaza per rivedere per un attimo la location di tanti fims, non ultimo “Mamma ho riperso l’aereo” che proprio si svolgeva tra il Plaza, FAO Schwarz e Central Park.

A questo punto ci siamo divisi, una parte hanno iniziato una visita al MOMA, gli altri hanno proseguito sulla 5th Ave per poi darci appuntamento al Rockfeller Center.

Il Museum of Modern Art ci ha davvero colpito, qui si respira veramente l’arte e la cultura americana, senza nulla togliere al Metropolitan.

Dopo un paio d’ore ci ritroviamo con gli altri al Rockefeller Center, lo spazio che d’inverno e’ occupato dalla pista di pattinaggio d’estate ospita il dehors di un lussuosissimo caffè. Passeggiando raggiungiamo finalmente Times Square, qui tutto è incredibile, esagerato, la gente i negozi, le luci, e’ il cuore pulsante di tutta la città. Ci fermiamo nel M&M’s Store e da Toy r Us, due soste obbligate nella follia del posto. Anche i poliziotti stanno al gioco e fanno foto con i turisti simulando un arresto !! Sono le sette di sera e poco prima del tramonto sfilano sulla piazza un numero incredibile di motociclisti, probabilmente un raduno, tutti in Harley, tutti di una certa età e tutti in sovrappeso, il rombo dei motori fa vibrare le budella, bellissimo!! quasi non sembra vero !! Alla sera ceniamo da Bubba Gump&Co sempre a Times Sq.

Il ristorante fa parte di una catena e si trova a fianco dell’Hard Rock Cafè.

Mangiamo benissimo, gamberi in tutte le salse, il piatto che avevamo scelto erano praticamente tre cartocci di gamberi cucinati in vari modi con patatine e contorni vari. La spesa è accettabile considerando anche il fatto che dalla finestra del locale si domina tutta Times Sq. Rifocillati e dopo aver fatto qualche acquisto da Bubba e all’Hard Rock Cafè ritorniamo al Rockfeller Center per la visita serale al Top of the Rock. La salita al TotR( 20$ ) offre un altro punto di vista su Manhattan, merita sicuramente soprattutto per vedere l’Empire illuminato anche se tra la visita del mattino o questa abbiamo preferito sicuramente la prima. Stanchi e soddisfatti rientriamo in hotel dopo un altra incredibile giornata.

MARTEDI 5 AGOSTO DOWNTOWN Al terzo risveglio americano abbiamo assorbito completamente il jet lag e svegliarci diventa piu’ difficoltoso. Oggi il nostro primo obiettivo sono le Nazioni Unite.

Il palazzo dell’ONU apre alle 09.30 e noi intorno alle 10.00 siamo in zona, raggiungiamo la reception ed acquistiamo i biglietti ( 10$ ). Il tour in italiano partirà alle 11.30 e decidiamo di aspettarlo. A parte la lunga attesa, il tour ci ha sicuramente deluso, la sala del Consiglio di Sicurezza e in ristrutturazione e l’unica visita degna di nota e’ quella nella Sala delle Udienze Generali, vista mille volte in TV, ma caspita com’e’ mal ridotta ! Diamo un’occhiata ai vari doni ricevuti dalle singole nazioni e dopo circa on’oretta siamo già fuori del palazzo.

Prendiamo un bus e ci spostiamo ancora alla Central Station per pranzare.

Fa molto caldo e scendere nella metropolitana fa mancare il fiato, ci saranno 50 gradi mentre nei treni l’aria condizionata è a palla !! Raggingiamo il Ferry Terminal per prendere lo Staten Island Ferry, il mitico traghetto gratuito che permette di passare in prossimità della Statua della Libertà, raggiungiamo il terminal sull’isola e rientriamo subito a Manhattan. Il traghetto merita ma se, come noi avete preso il NY City Pass, Miss Liberty ve le godrete sicuramente meglio con la crociera notturna che vi porterà a due passi dalla statua.

Ancora subway e stavolta usciamo a Ground Zero, visitiamo il cantiere di costruzione delle nuove torri, anche se mi sembra che i lavori vadano veramente a rilento. In silenzio facciamo visita alla St Paul’s Chapel, dove sono raccolte tante foto e testimonianze dell’11 Settembre.

Oggi ci ritagliamo anche lo spazio per un po’ di shopping al 21th Century, un outlet con ottimi prezzi ma che per visitarlo decentemente richiederebbe almeno mezza giornata, riusciamo comunque a fare qualche buon affare nelle due ore che ci siamo dati. La giornata volge al termine e raggiungiamo il Ponte di Brooklyn.

Da DUMBO, a piedi ci facciamo il ponte con lo Skyline di Manhattan al tramonto, tutto molto bello anche se siamo stremati e il ponte ci da il colpo di grazia.

L’idea era di cenare al Pier 17 ma non è facile da raggiungere a piedi dal ponte.

Decidiamo di fermarci prima, troviamo un ottimo pub dove mangiamo una bella bistecca spendendo davvero poco.

MERCOLEDI 6 AGOSTO 2008 CHINATOWN- LITTLE ITALY -VILLAGE In compagnia degli altri guidatori raggiungiamo molto presto con il Taxi ( 50$ ), l’aeroporto di Newark, qui prendiamo le tre auto prenotate dall’Italia con Enoleggio. Tutto già pagato dall’Italia, anche se la Dollar ci offe una piccola assicurazione aggiuntiva ( 6$ al giorno), che accettiamo.

Le auto sono tre minivan nuove ( Tipo Dodge Gran Caravan ), ottime sia per comodità che per capienza dei bagagliai.

Mettiamo subito alla prova i nostri navigatori portati dall’Italia e in pochi minuti e senza sbagliare raggiungiamo il nostro hotel. Parcheggiamo le auto e con il resto del gruppo prendiamo per l’ultima volta la navetta per Manhattan.

Raggiungiamo subito Canal St. E cominciamo a setacciate le innumerevoli bancarelle di Chinatown. Tutto abbastanza dozzinale ma qualche souvenir di NYC è d’obbligo.

Siamo a Little Italy per l’ora di pranzo. La zona “italiana” di NYC si estende ormai per pochi isolati a cavallo di Mulbery St. Resta comunque piacevole passeggiare tra locali che richiamano in qualche modo il nostro Paese. Pranziamo ottimamente da Giovanna di Napoli, io mangio una carbonara che non ha nulla da invidiare alle nostre. Ovviamente chiudiamo il pranzo con un espresso e io consiglio quello della “Bella Ferrara”, uno dei locali più caratteristici con le foto dei più importanti italoamericani e non solo che sono passati di qui.

Nel primo pomeriggio raggiungiamo, sbagliando pero’ un paio di volte la strada, Washington Sq, un’oasi nel caldo del pomeriggio newyorkese. Qui stanno girando uno spot della Levi’s con un gruppo di ragazzi… Ci rilassiamo un’oretta passeggiando tra le viuzze del Greewich Village e facciamo una sosta da Starbrucks per un” frappuccino caramel medium”, e’ un’americanata ma d’estate come merenda fa davvero piacere…

Prendiamo la Subway e raggiungiamo Port Autority, da qui proseguiamo a piedi verso il molo della Circle Line, stasera è in programma la crociera notturna.

E’ l’ultimo atto della nostra visita a NYC e vale davvero la pena. Si parte alle 19.00 e si costeggia tutta la parte sud di Manhattan mentre tramonta il sole e si accendono le luci della città. Arriviamo a due passi dalla Statua della Libertà, quasi a toccarla, passiamo sotto al Ponte di Brooklyn, dove in questo periodo sono state installate delle strane cascate artificiali, opera di non mi ricordo quale artista. Intorno alle 21.00 rientriamo in porto e un po’ di malinconia ci assale, la nostra visita a NYC è finita qui, la Grande Mela ci è piaciuta davvero tanto. Di quello che abbiamo fatto forse avremmo solo tagliato la visita alle Nazioni Unite e lo Staten Island Ferry ma questi possono essere solo consigli per chi si avvicina ora alla città.

Ceniamo sulla 43th a base di pizza e insalatone varie, tutto molto buono e “salutare”…

GIOVEDI 7 AGOSTO 2008 NEW YORK – CAPE COD Avendo già ritirato le auto, alle 8.00 siamo già pronti a lasciare NYC.

Ci dirigiamo verso Nord e attraversiamo il Bronx, semplicemente pazzesco, ci perdiamo nel traffico e con tutta onestà senza navigatore saremmo ancora la a vagare senza meta. Ci dividiamo in due gruppi e, come da accordi precedenti, ogni auto segue le indicazioni del proprio navigatore fino all’arrivo. Siamo a West Dennis intorno all’ora di pranzo, siamo fortunati, troviamo una pescheria che nel retro si trasforma in friggitoria e mangiamo un monumentale fritto misto con patatine fritte ed onions rings strepitose. Mentre siamo a tavola ci raggiungono anche gli altri amici dell’ultima macchina. Tutti insieme raggiungiamo il Travelodge Cape Cod(115$), gran bell’hotel, tutto in legno e con una bella piscina che proviamo subito.

Ripresi dal viaggio visitiamo la cittadina di Chatam, davvero molto pittoresca.

Raggiungiamo il faro che la domina e proviamo ad avvicinarsi al mare… Semplicemente gelido e pensare che parecchia gente e’ in spiaggia tranquillamente.

Visitiamo alcuni dei bei negozi di souvenirs del posto a prezzi folli. Questa e’ una zona molto ricca, le case sono strepitose e curate quasi in modo maniacale. Tutti hanno il loro giardinetto e non c’e’ un filo d’erba fuori posto. Dopo il tramonto sul mare rientriamo in hotel e su indicazione dei titolari ci fermiamo a cena in un ristorantino greco a due passi da li.

L’anziano titolare è simpaticissimo, mangiamo discretamente bene, le bistecche sono buone ma un po’ dure e il prezzo e’ irrisorio. VENERDI 8 AGOSTO 2008 BOSTON – SALEM Dopo una discreta colazione partiamo alla volta di Boston non senza fermarci prima al museo dedicato a JFK. Questa è la sua zona ed a Hyannis hanno dedicato al loro presidente un piccolo museo con una splendida statua con lui che passeggia tra le dune.

Dopo un paio d’ore di auto raggiungiamo Boston. Parcheggiamo nei pressi del Boston Common, il grande parco al centro della città da cui parte il Freedom Trail Questo è un percorso guidato( basta seguire una linea rossa tracciata sul terreno) attraverso i più importanti monumenti dell’indipendenza americana. Bellissimo il parco, bella la città ma il percorso ci ha francamente deluso, forse bisognerebbe essere americani per apprezzarlo appieno.

Per l’ora di pranzo siamo al Quincy Market, Un ex mercato coperto trasformato in una Food Court dove poter provare qualsiasi tipo di cucina, come ce ne sono tanti sparsi per tutti gli States. Diciamo che questo è il vero centro di Boston dove fermarsi anche a riposarsi, a bere qualcosa ed a guardare i tantissimi artisti di strada… Noi ci siamo incantati davanti a dei Breackers bravissimi che facevano il loro spettacolo davanti all’ingresso. Per il pranzo ci siamo divisi, anche perchè c’era il mondo, ed ognuno ha mangiato ciò che voleva, io ho sperimentato uno splendido panino con l’aragosta( 9$ ), sicuramente una delle migliori specialità del posto. Occhio ai prezzi del Quincy Market, pur essendo un fast food ha prezzi piuttosto alti !! Passeggiando piacevolmente abbiamo raggiunto il quartiere di Beacon Hill, con le famose casette stile inglese arroccate sulla collina. Da qui abbiamo ripreso le auto per raggiungere Cambridge ma purtroppo ha iniziato a piovere. Siamo entrati ad Harvard, nel quartiere universitario, abbiamo visitato la velocemente la parti comuni dove sostano gli studenti e la grande chiesa.

Tutto sommato Boston non ci ha esaltato più di tanto, bellissima città, non c’è che dire, alcuni quartieri sono dei veri gioielli ma forse arrivavamo da New York e il confronto non regge proprio.

Causa pioggia abbiamo guadagnato un’oretta che decidiamo di spendere a Salem, la cittadina nota per la famosa storia delle streghe. Visitiamo il centro, con i vari negozi ovviamente dedicati a stregoneria ed affini, ci fermiamo a fare qualche acquisto anche perchè ha ripreso a piovere. Riprendiamo le auto e poco fuori della cittadina ci fermiamo a cena in una splendida Steak House. Si chiama Outback , raccomandatissima se passate da quelle parti, la carne è strepitosa, tenerissima e i prezzi ragionevoli, forse anche per questo motivo la coda all’ingresso e’ notevole.

Con la pancia piena raggiungiamo l’hotel di questa sera: il Motel 6 Danvers(76$) , comodo, spazioso, vecchiotto, abbastanza pulito e senza colazione ma molto economico. Ottimo per una notte o due e considerando anche i prezzi medi nelle città americane. SABATO 9 AGOSTO 2008 BOSTON – NIAGARA Non avendo la colazione inclusa ci fermiamo da Donkin Donuts per mangiare un boccone, le ciambelle sono buone ed il prezzo accettabile., Oggi noiosa tappa di trasferimento, 760 Km attraverso l’Est Americano, il tempo incerto ci accompagna lungo tutto il percorso. Nuvoloni ci precedono e ci seguono anche se solo a tratti veniamo colpiti dalla pioggia che deve essere la regola da queste parti, vedere la campagna così verde in pieno agosto fa pensare che le precipitazioni sono sempre abbondanti. A pranzo approfittiamo di una pausa carburante per mangiare da McD.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il Super8 Kenmore ( 91$ ), nei pressi di Buffalo.

Sicuramente e’ stato l’hotel più scarso di tutto il viaggio. L’idea era di risparmiare qualcosa visti i prezzi esagerati degli hotels a Niagara durante i fine settimana. Abbiamo risparmiato sicuramente 150$ ma il posto è davvero squallido, zona periferica, la metropolitana che praticamente ci entra in camera, quest’ultima piccola e neanche troppo pulita, colazione appena sufficiente.

Unica nota positiva l’hotel offre uno sconto se vi recate nel ristorante greco poco distante. Il ristorante si chiama Royal, qui abbiamo mangiato ottimo souvlaki, moussaka e tante altre specialita’ greche spendendo davvero poco. Simpatia, cortesia e ottima cucina che hanno raddrizzato un po’ la giornata grigia.

DOMENICA 10 AGOSTO 2008 NIAGARA – TORONTO Dopo la colazione ci avviamo verso il lato americano delle Niagara Falls Già da parecchi chilometri prima si possono riconoscere le cascate dall’enorme nuvola che le avvolge, la giornata e’ variabile ad ampie schiarite seguono nuvole minacciose ma per ora non piove.

Parcheggiamo davanti alle cascate ( 10$ ) e ci incamminiamo verso la biglietteria del Maid of the Mist, il piccolo battello che ci porta proprio sotto le cascate, assolutamente da non perdere, io vi consiglio quello dalla parte americana, il percorso è lo stesso ma la coda è minore. Le cascate sono una meraviglia della natura e viste da sotto sono incredibili…

Approfittiamo dello sprazzo di sole per andare proprio sotto le cascate, gran lavata ma gran divertimento ! Riprendiamo la macchina e superiamo il confine di stato con il Canada e raggiungiamo il lato canadese delle cascate, parcheggiamo l’auto ( 20$ ) ed andiamo al Visitors Center, si e’ fatta l’ora di pranzo ma soprattutto ha cominciato a piovere.

Mangiamo nel fast food del centro in attesa che smetta. Vedendo che la situazione non migliora ci dividiamo, una parte resta dalle cascate un’altra decide di andare a fare una puntata a Toronto, arriviamo in città intorno alle 15.30 e finalmente smette di piovere. Parcheggiamo nei pressi dello Stadio che si trova proprio sotto la CN Tower. Oggi c’e’ la partita e trovare parcheggio non e’ molto semplice. A piedi raggiungiamo la CN Tower, ci sarebbe piaciuto salire ma ci hanno subito demoralizzato le file, si perchè sono tre, una per ogni ascensore della torre 1h e 30, 55 min e 40 min, ovviamente lasciamo perdere e cominciamo la visita della città.

Toronto è davvero piacevole da girare, non ha un vero e proprio centro storico come noi lo intendiamo e si sviluppa intorno a Yonge St. Facendo molto freddo durante il periodo invernale gli abitanti di Toronto tendono a ritrovarsi per la loro vita sociale all’interno di enormi centri commerciali, il più famoso è l’Eaton Center , un normale centro commerciale come tanti ma e’ collegato al coperto con le principali vie del centro e ad altre strutture simili. Verso sera ci rimettiamo in marcia verso gli States, lungo la strada ci fermiamo a cena in un’area di servizio mangiando davvero bene steak, ribs ma anche pasta e pizza in un ristorante pseudo italiano.

Arrivando verso le cascate ancora i nuvoloni grigi si fanno incontro… Riusciamo comunque a goderci lo spettacolo delle cascate illuminate, avremmo voluto trascorrere la serata in Canada ma il maltempo e la stanchezza ci consigliano di raggiungere il nostro hotel.

Per questa notte abbiamo scelto l’Econolodge at the Falls North ( 101$ ), la zona dove si trova è piuttosto squallida e ci ha fatto per un attimo temere in un altro hotel terribile come il giorno precedente ma fortunatamente l’Econolodge si e’ rivelato ottimo sia per le camere che per i servizi a disposizione, anche se siamo arrivati tardi e ripartiti troppo presto per poterne usufruire.

LUNEDI 11 AGOSTO NIAGARA – LANCASTER – WASHINGTON Altra tappona di trasferimento, dopo un’ottima colazione iniziamo a viaggio verso sud.

Visitare le cascate del Niagara ci ha obbligati a due lunghissime tappe di trasferimento, per rendere meno noiosa quest’ultima decidiamo di fare tappa a Lancaster, la terra degli Amish. Pranziamo lungo la strada in un Subway a base di enormi panini e raggiungiamo nel primo pomeriggio il Kitchen Kettle Village.

La struttura è molto turistica, forse anche troppo, si tratta di un villaggio in stile Amish dove trovare prodotti vari dell’artigianato di quella gente. Il tutto in salsa molto americana e a molti di noi è sorto il dubbio che alla fine del loro turno le varie commesse e lavoranti del villaggio smettano i vestiti Amish per tornare alla loro vita normale… Il tutto comunque merita sicuramente una veloce visita e permette di spezzare piacevolmente il viaggio. Sicuramente sono più veri i venditori che lungo la strada vendono i loro prodotti, tutti con il piccolo calesse nero che rappresenta il loro unico mezzo di trasporto.

Verso sera raggiungiamo il nostro hotel del giorno: il Motel6 Washington di Georgia Av( 86$ ). Hotel senza troppe pretese in una zona piuttosto periferica di Washington, va bene giusto per la sosta di una notte, le camere sono piccole ma pulite e come in tutti i Motel6 non c’e’ colazione.

Per cenare non ci siamo persi d’animo e a circa un chilometro grazie anche al fido navigatore abbiamo trovato una Food Court con parecchi locali.

Alle 21.30 quasi tutti i locali stavano già chiudendo, abbiamo scelto un ristorante americano dove abbiamo mangiato delle splendide bisteccone e della pasta perfettamente al dente, ovviamente al termine eravamo gli ultimi clienti in circolazione e siamo rientrati stanchi ma con la pancia piena al nostro hotel.

MARTEDI 12 AGOSTO 2008 WASHINGTON – PHILADELPHIA Partiamo verso le 8.30 e ci dirigiamo subito verso il centro della città, parcheggiamo facilmente in centro in uno dei tanti parcheggi nei pressi del Mall.

Entriamo subito dentro il parco e ci mettiamo alla ricerca di un baracchino per fare colazione, nel parco c’e’ poco e dobbiamo accontentarci di qualche biscotto.

Da distante riusciamo ad intravedere la Casa Bianca, si potrebbero visitare alcune delle stanze ma è necessaria una prenotazione di almeno tre mesi e devo dire che non ci siamo mossi prima proprio perchè non ci interessava molto una visita così limitata.

La prima sosta la facciamo Memoriale della Seconda Guerra Mondiale, imponente monumento da poco aperto ed inaugurato dal presidente Bush.

Raggiungiamo quindi il Monumento a G. Washington ( l’enorme obelisco che domina il parco) abbiamo prenotato la visita dall’Italia spendendo un paio di euro e garantendoci la comoda salita alle 10,00. L’alternativa e’ presentarsi all’apertura alle 8,30 e mettersi in coda per la prenotazione. La vista dall’alto è splendida e copre tutti i lati del grande parco cittadino.

Attenzione però alle distanze!! Dall’alto sembra tutto facile ma il parco e’ lungo chilometri. Seguendo il senso antiorario vediamo prima il Vietnam Memorial l’impressionante muro di granito nero dove sono iscritti tutti i nomi dei caduti americani in Vietnam, oltre cinquantamila nomi di ragazzi caduti a cui rendere omaggio in silenzio.

Proseguendo raggiungiamo il Lincoln Memorial dove svetta la statua di Abramo Lincoln e reso famoso perchè davanti a questa gradinata fu fatto il famoso discorso di Martin Luther King ma forse anche di più per la famosa scena di Forrest Gump davanti alla piscina.

La prossima tappa è il Korean Memorial dedicato ai caduti americani nella guerra di Corea, il monumento davvero bello rappresenta una pattuglia americana in perlustrazione è unico davvero per originalità ed impatto emotivo.

I piedi cominciano a fare male, di km in questi giorni ne abbiamo fatti tanti, con un ultimo sforzo raggiungiamo il Museo dell’Aereonautica e dello Spazio, vero fiore all’occhiello degli Smithsonians museum. Completamente gratuito rappresenta sicuramente il museo più bello e completo del mondo sull’argomento.

Qui Fabrizio, grande appassionato di aeronautica ci fa da guida attraverso le grandi sale, senza dubbio il più bel museo da noi visitato in America.

Washington ci è piaciuta davvero molto, ma il tempo stringe e dobbiamo raggiungere Philadelphia. L’autostrada che collega Washington a Philadelphia dicono che sia la più trafficata d’America e anche se noi la percorriamo nel primo pomeriggio il traffico e’ davvero notevole… Raggiungiamo comunque il nostro hotel. Il Days Inn a Brooklawn (87$) in tempi ragionevoli. L’hotel anche se in una zona periferica, e’ molto bello, pulito, spazioso e con una bella piscina, ne approfittiamo per rilassarci e per fare il bucato, visto che ci troviamo a metà del nostro viaggio.

Decidiamo di raggiungere il centro della città per cenare ma visti gli orari degli americani riusciamo a malapena a mangiare un boccone in una pizzeria poco prima della chiusura. Dopo raggiungiamo il Museo di Storia Naturale per una imperdibile salita notturna alla famosissima scalinata di Rocky con foto davanti al monumento. Un ultimo passaggio dalla Liberty Bell e poi rientriamo sempre grazie all’indispensabile navigatore in hotel.

MERCOLEDI 13 AGOSTO 2009 PHILADELPHIA – LAS VEGAS La mattina dopo una ricca colazione abbiamo a disposizione un po’ di tempo per finire di sistemare i bagagli in vista della seconda parte del viaggio, partiamo quindi alla volta di Newark e riconsegnamo l’auto al banco della Dollar nei tempi previsti e con la comodissima navetta raggiungiamo il terminal della Continental Airlines. Qui intorno alle 16.00 veniamo imbarcati tutti, tranne me che vengo inserito nella lista di overbooking, fortunatamente riesco a sedermi nell’ultimo posto disponibile e raggiungiamo con un volo piuttosto “turbolento”l’aeroporto di Las Vegas alle 18.00 ora locale. E’ la mia seconda volta a Las Vegas e l’impatto e’ sempre molto particolare, già nelle parti comuni dell’aeroporto si scoprono slot machines a disposizione dei viaggiatori/giocatori. Prendiamo lo shuttle per la la nuova compagnia di noleggio: la Advantage, qui abbiamo prenotato due minivan anche perchè per questa seconda parte del viaggio siamo solamente in 11 e due auto ci permettono di viaggiare in libertà senza particolari problemi di spazio.

Sbrigate le solite formalità di rito ci avviamo verso il nostro hotel : il Paris.(131$) Nella prima visita a Las Vegas mi ero ripromesso di ritornare in questo hotel e…Detto, fatto. Essendo mercoledì il prezzo e’ piuttosto basso e c’e’ parecchia disponibilità di camere, quindi la gentilissima signorina della reception ci consegna senza alcun sovrapprezzo la chiavi delle splendide camere con vista sulla Strip e sulle fontane del Bellagio, L’hotel e’ enorme ed e’ posizionato nel mezzo della Strip, le parti comuni sono molto belle e l’effetto e’ di passeggiare nei vari quartieri di Parigi all’imbrunire. Inoltre per gli appassionati del gioco questo hotel offre davvero tanto, tra l’altro e’ stata aperta da poco una splendida sala per il Texas hold’em dove giornalmente vengono organizzati tornei. E’ stato sicuramente il miglior hotel del viaggio con un rapporto prezzo/qualità imbattibile.

Per la cena restiamo al Paris e mangiamo presso il Buffet dell’hotel, e’ uno dei piu’ famosi di LV, secondo solo a quello dell’Aladdin che comunque visiteremo domani…

la coda e’ notevole ma in circa una ventina di minuti riusciamo a sederci, con 25$ e’ possibile mangiare qualsiasi cosa con la formula “All you can eat”. Mangiamo davvero bene e con la pancia piena usciamo dall’hotel e cominciamo una veloce visita della Strip nella parte vicina all’hotel, le fontane del Bellagio, il Bellagio Hotel e gli incredibili negozi che si affacciano su questo tratto della Strip. Stanchissimi rientriamo in Hotel e crolliamo nei nostri letti…

GIOVEDI 14 AGOSTO 2008 LAS VEGAS Sveglia finalmente tranquilla senza limiti di orario, andiamo a fare colazione in ordine sparso nei vari locali all’interno dell’hotel, ci ritroviamo intorno alla splendida piscina all’ombra della torre Eiffel.

Rinfrescati e rilassati verso l’ora di pranzo ci avviamo verso l’MGM con la Monorail una monorotaia che corre parallela alla Strip e permette di spostarsi facilmente ovviando alle distanze sempre notevoli tra un hotel e l’altro. Nella hall dell’hotel ci fermiamo davanti alle leonesse che vivono dentro a una enorme teca di cristallo in compagnia del loro addestratore e dopo aver attraversato il Casino arriviamo al Rain Forest Cafè dove pranziamo, il locale è molto particolare, sembra di essere immersi in una foresta pluviale e ad intervalli regolari partono effetti speciali che simulano il temporale, tutto molto simpatico e coinvolgente anche grazie ai camerieri che vestiti da esploratori fanno anche un po’ di spettacolo coinvolgendo il pubblico. Mangiamo molto bene sia carne che pesce, il conto e’ leggermente salato ma il posto merita !! Per favorire la digestione ci portiamo dall’altra parte della Strip per fare un giro sulle montagne russe del New York New York, tutto molto bello anche se il prezzo…(13$) Riprendiamo la Monorail e raggiungiamo il Venetian, probabilmente il massimo del Kitch, con i rifacimenti di Piazza S. Marco, Campanile di Giotto,Palazzo Ducale, Ponte dei Sospiri..Ecc.

Anche qui l’effetto e’ di perenne imbrunire e rende il posto quasi magico e se pur di giovedi’ la coda per fare un giro sulle gondole (elettriche)e’ notevole… L’ultimo sforzo lo facciamo per raggiungere il Caesar’s Palace, mega hotel/casino in stile romano, lo abbiamo già visto anni fa, merita comunque una visita e la sua galleria interna e’ sicuramente una delle più belle di tutta LV.

Non è tardissimo ma complici anche le tre ore di fuso, che non abbiamo ancora ben assorbito, siamo stanchissimi e decidiamo di andare in camera per rilassarci un po’ e preparaci per la cena.

Questa sera ceniamo al Buffet dell’Aladdin, per anni il migliore di LV.

Il vecchio Aladdin e’ stato sostituito dal Planet Hollywood ma la fama del ristorante è sempre la stessa. L’hotel e’ molto bello e modernissimo ed ha fatto da sfondo a parecchi film ambientati a LV. Con pazienza ci mettiamo in coda e dopo circa una quarantina di minuti riusciamo finalmente a sederci, Spendiamo circa 29$ per un Buffet davvero sontuoso e che spazia tra le più importanti cucine mondiali. Il ristorante e’ diviso in “stazioni”, a cui fermarsi per assaggiare anche tante specialità sconosciute… Nel dopocena passeggiamo fino al Bellagio per assistere allo spettacolo delle fontane e per poi rientrare dalla parte opposta per un ultimo passaggio al Bally’s e da qui rientriamo al Paris. Messi a dormire i ragazzi, essendo l’unico appassionato di gioco mi sono trovato solo a tentare la fortuna. A dire il vero le mie puntatine alla roulette erano gia’ iniziate la sera prima e proseguite all’ora di colazione ma con risultati deludenti. Ho continuato ancora un po’ con il mio sistemino, dopodiche’ sono andato in sala poker a farmi un Texas Hold’em. Caspita, sono a LV e sto giocando ad un tavolo di poker al Paris !! Passo due belle orette riuscendo a divertirmi senza rovinarmi…Ma io proprio non ci sto a terminare questa mia parentesi a LV in passivo… Ritorno dalle ultime due roulettes rimaste aperte e vedo di risollevare la situazione, aumento leggermente le puntate e con un po’ di fortuna riesco anche questa volta a uscire vincente, ho vinto 120$, non e’ molto ma poco importa.

VENERDI 15 AGOSTO 2008 LAS VEGAS – LOS ANGELES Dopo una ricca colazione alla “francese”a base di croissant e pain aux raisin prendiamo la nostra nuova auto e cominciamo la seconda parte del nostro grande viaggio direzione: Los Angeles.

Partiamo senza fretta e raggiungiamo Calico Ghost Town, una vecchia città fantasma abbandonata dai suoi abitanti quando la miniera d’argento si esauri’. Ormai e’ diventata un’attrazione turistica posta strategicamente a meta’ strada tra LV e Los Angeles che puo’ intrattenete piacevolmente i turisti per un’oretta. A noi non e’ dispiaciuta anche perche’ e’ stato il primo contatto vero che abbiamo avuto con l’Ovest di questo grande Paese.

Pranziamo presso il grande Outlet di Barstow, mangiamo un mega panino da Subway facendo pero’ una coda esagerata, anche perche’ era praticamente l’unico fast food aperto. Passiamo un paio d’ore facendo shopping tra i vari negozi a prezzi eccezionali, soprattutto Levi’s, Converse e Vans. Fabrizio ne approfitta anche per comperare una nuova valigia per i nuovi acquisti in terra americana.

Con la carta di credito più leggera riprendiamo il viaggio e raggiungiamo nel tardo pomeriggio Santa Monica.

Il nostro hotel è il Travelodge Santa Monica (152$) gran bell’hotel, consigliatissimo, a circa 10 minuti dalla spiaggia, le camere sono nuovissime, ma più che camere possiamo parlare di miniappartamenti con angolo cottura e tavolino dove consumare in tranquillità anche la colazione del mattino, sono suddivise su tre blocchi, con parcheggio privato.

Scaricati i bagagli ci fiondiamo in spiaggia per il primo tuffo nell’oceano. Facciamo il bagno a un passo dal Pier di Santa Monica sotto gli occhi vigili dei Baywatch . Raggiungiamo anche Muscle Beach dove incontriamo un simpatico palestrato che si esibisce in una notevole serie di flessioni alla sbarra. Qui comunque la fauna locale e’ incredibile, basterebbe fermarsi su una panchina ed osservare il passaggio per trascorrere in allegria tutto il pomeriggio.

Rientriamo in hotel per una doccia e poi di nuovo in pista, destinazione Santa Monica. Il centro si sviluppa intorno alla Terza Strada, consiglio di parcheggiare in uno dei tanti silos e da qui raggiungere la zona pedonale piacevolmente allietata da un gran numero di artisti di strada. Santa Monica è davvero bella e il clima eccezionale la rende particolarmente piacevole. Per cenare raggiungiamo un locale davvero molto particolare si chiama la Buca di Beppo, un ristorante italiano che dire kitch e’ dire poco, raccolte di foto di italoamericani famosi alle pareti, ritratti di Santi, madonnine in plastica, riproduzioni di monumenti, rosari…Ecc. Tutto così esagerato da diventare simpatico. Il locale e’ strapieno, noi siamo in undici e per mangiare tutti insieme aspettiamo un po’… Mangiamo comunque bene e spendiamo poco: pizza al metro( con due barattoloni di pelati come supporto), spaghetti allo scoglio, alla marinara e i famosi spaghetti con meat balls, da sconsigliare solo i ravioli ripieni del loro formaggio.

SABATO 16 AGOSTO 2008 LOS ANGELES Ci svegliamo con tranquillità e facciamo una ricca colazione nel nostro bell’hotel, l’unico appunto che si puo’ fare è il numero limitatissimo di tavolini nella zona breakfast che ci costringono a spostarci con i vassoi in camera.

Prendiamo le auto e ci avviamo verso Universal City e raggiungiamo gli Universal Studios dove trascorreremo la giornata. Il prezzo, 67 $ non e’ basso ma in realtà sono ben pochi quelli che pagano il prezzo pieno… Abbiamo visto un’infinità di buoni sconto reperibili nell’hotel e in vari locali pubblici, quindi a parer mio non conviene prenotare via internet ma fare una piccola coda alle casse.

Il parco è davvero bello ed e’ imperdibile per chi trascorre qualche giorno qui a LA, il valore aggiunto e’ dato dagli Studios dove vengono veramente girati films e serie televisive. Cominciamo la nostra giornata con Waterworld l’attrazione ispirata al film di Kevin Costner dove si vedono in azione un gruppo incredibile di stunt-man per uno spettacolo che culmina con l’atterraggio in piscina di un idrovolante!! Bello anche Shrek in 4D, cinema quadridimensionale, per pranzo ci accontentiamo di un bel gelatone di Ben&Jerry’s, americanissima catena di gelaterie, famosa per creare gusti stranissimi utilizzando ogni tipo di ingredienti. I gelati sono ottimi ma estremamente calorici !! Con una interminabile scala mobile raggiungiamo la parte inferiore degli Studios per una delle ultime e piu’ belle attrazioni : The Mummy, montagne russe al coperto. Con un percorso molto particolare, prima in avanti e poi in retromarcia…

A fianco ci siamo poi completamente lavati nel classicissimo Jurassic Park, che mostra i suoi anni ma merita sempre !! Ritornati nella parte superiore, iniziamo il Tour guidato attraverso gli Studios, molto coinvolgente e ben fatto, tra l’altro si attraversano alcune vere locations di films e serie televisive…

Terminiamo la nostra visita con una coda mistica per vedere l’ultima attrazione: The Simpson’s Ride, una specie di cinema dinamico ma che da solo vale il prezzo del biglietto. Si viene proiettati nel mondo del Simpson’s e l’effetto e’ estremamente realistico, e poi lo spettacolo dura ben 6 minuti!! Di simulatori in 3D ne ho visti tanti ma questo e’ di un’altra categoria !! Intorno alle 18,00 raggiungiamo il Teatro Cinese e la Walk of Fame senza dubbio il cuore turistico di LA. Passeggiamo attraverso le orme dei più grandi attori Hollywoodiani e facciamo un’infinità di foto in compagnia dei sosia, i più gettonati sono sicuramente Un “quasi vero” Capitan Sparrow ed una splendida Wonder Woman. Per la cena decidiamo di fermarci nel centro commerciale del Kodak Teather da cui si ha oltretutto una bella vista sulla famosa scritta “ Hollywood”.

Dopo l’ennesima coda della giornata riusciamo finalmente a sederci al California Pizza Kitchen, ristorante di una catena californiana dove mangiamo molto bene sia carne che pesce in un ambiente raffinato ad un prezzo onesto.

DOMENICA 17 AGOSTO 2008 LOS ANGELES – SAN DIEGO Ultima domenica “americana”… Cominciamo la mattina visitando Beverly Hills e Bel Air, dopo esserci lustrati gli occhi alla vista dei quartieri “In” di LA e dopo un veloce passaggio da Rodeo Drive ci dirigiamo verso Ovest, direzione San Diego.

Qui il traffico e’ molto scorrevole e in tarda mattinata raggiungiamo La Jolla, importante spiaggia di surfisti ora trasformata in una Portofino d’oltreoceano. La cittadina e’ molto bella e merita una veloce visita anche perche’ i prezzi non sono propriamente abbordabili.

Per mangiare ci spingiamo oltre e raggiungiamo un’altra spiaggia di surfisti e ci fermiamo in un bel locale lungo la strada dove mangiamo megapizza ed insalatona, spendendo pochissimo. Raggiungiamo ben presto San Diego ma qui perdiamo piu’ di un ora a causa del navigatore… Il problema era questo: noi volevamo raggiungere la penisola di Coronado, impostavamo una via e il navigatore ci portava da tutt’altra parte, al terzo tentativo abbiamo scoperto che Coronado non e’ considerato un quartiere di San Diego ma un comune a se’. Risolto il problema decidiamo di fermarci sulla spiaggia per trascorrere in tranquillità il resto della giornata anche perche’ i ragazzi ne avevano già approfittato per iniziare una bella partitella a calcio on the beach con altri coetanei.

San Diego è molto bella e la domenica poi e’ abitudine degli abitanti spostarsi lungo le spiagge,Mission Beach in testa o nei parchi cittadini per un bel barbecue.

Balboa Park e’ strapieno di gente che mangia , gioca o prende il sole, un po’ quello che abbiamo gia’ visto a NYC al Central Park…

Raggiungiamo il Best Western Lamplighter (130$), l’hotel che ci ospiterà per la notte. Ottimo,camere enormi, estremamente pulito, ci rilassiamo ancora un po’ nella bella piscina, l’unico neo e’ la posizione non proprio centrale ma e’ assolutamente da consigliare.

Per la cena raggiungiamo Downtown e il Gaslamp Quarter, il cuore della vita notturna si sviluppa intorno alla Fifth Avenue dove si trovano il maggior numero di locali e ristoranti. Non siamo in una zona pedonale e il traffico lungo la strada e’ notevole, peccato…

Ci fermiamo a La Fiesta in un bel ristorante messicano dove ceniamo a base di costata e margarita. Tutto buonissimo ma spendiamo parecchio, la costata ci costa 30 $ e il mega-margarita 10$, ma li valgono tutti.

LUNEDI 18 AGOSTO 2008 SAN DIEGO – PHOENIX Facciamo un ‘ottima colazione, compresa nel prezzo, e alle 8.30 siamo già pronti a partire.

Oggi ci aspettano 650Km di trasferimento ma fortunatamente all’Ovest il traffico è quasi inesistente, il nostro obiettivo di oggi è Phoenix.

Avevo parlato con un amico che ha trascorso una ventina di giorni a Phoenix e mi ha confermato che non c’e’ molto da fare in zona, le uniche due attrattive del posto sono l’Arizona Mall, un grosso centro commerciale e il Salt River Tubing, la discesa di un fiume della zona seduti su camere d’aria, che comunque si trova 50 miglia oltre la città. La nostra idea era quindi di partire presto e di valutare, raggiunta Phoenix, la possibilità di proseguire per il fiume. Dopo esserci fermati in un’area di servizio e aver pranzato a base di pasta al pesto!? neanche malvagia, da Strombolli’s. Raggiungiamo intorno alle 14.30 la città e rimaniamo subito bloccati nel traffico caotico, decidiamo quindi di non proseguire per il Salt River e di fermarci in hotel.

L’hotel di oggi è il Super8 Metro North (62$), classico motel in periferia con camere ampie e pulite anche se un po’ datate ma per 62$… In compenso c’e’ una bella piscina dove rinfrescarci un po’ vista anche la temperatura esterna, sara’ un clima secco ma praticamente siamo nel deserto e fa un caldo boia…

Sapendo di visitare l’Arizona Mall ci eravamo tenuti alcuni acquisti da fare nell’ultima settimana di viaggio. Grazie al navigatore raggiungiamo con facilità il centro Commerciale, e’ davvero molto grande ma e’ quasi esclusivamente di abbigliamento, volevamo dare un’occhiata anche ai prodotti tecnologici ma non è proprio questo il posto… Ci fermiamo sempre nel Mall anche per cenare, nella Food Court ognuno sceglie la cucina che preferisce, io mi fermo da Panda Express mangiando cinese, spendendo poco ma in modo terribile!! MARTEDI 19 AGOSTO 2008 PHOENIX – GRAND CANYON Da oggi inizia l’ultima parte del viaggio con i grandi parchi nazionali…

In mattinata raggiungiamo il Montezuma Castle, un monumento nazionale, facilmente visitabile, la deviazione non dura piu’ di un’oretta e consiste nella visita di una costruzione indiana incastonata nella roccia e del piccolo parco che e’ stato creato nei paraggi. La visita e’ piacevole e non troppo impegnativa, diciamo che se si e’ di strada merita una sosta…

A pranzo ci fermiamo in un’area di servizio attrezzata con un supermercato fornitissimo e con annesso un Deli dove mangiamo ottimamente spendendo davvero poco. In tutto l’Ovest sono molto frequenti questi Market con annesso fast food e il consiglio e’ di approfittarne quando possibile perche’ il rischio e’ di viaggiare per ore senza trovare nessun locale se non qualche distributore sperduto.

Proseguendo ci avviciniamo alla zona di Sedona, importante centro della cultura New Age famoso per i “vortex”, particolari punti dove dicono venga convogliata l’energia dell’universo… La zona e’ comunque molto bella, iniziamo ad incontrare le prime formazioni di roccia rossa e l’attraversamento dell’Oak Creek e’ particolarmente emozionante. A Sedona ci fermiamo solo un’attimo anche perche’, come spesso accade nelle città degli States non esiste un vero centro città e la vita si sviluppa solo lungo la via principale. La cittadina e’ comunque molto bella ma forse un po’ troppo signorile e snob per i nostri gusti… Da segnalare appena fuori città lo Slide Rock State Park, un particolare parco dove, avendo tempo , fermarsi per un bel bagno scivolando lungo le rocce. Proseguendo incontriamo l’Oak Creek Canyon proprio al centro di una delle piu’ belle strade panoramiche che abbiamo incontrato in America.

Incrociamo per qualche miglio a Flagstaff la Route 66 e poi ci avviamo senza più soste finalmente verso il Grand Canyon.

Quando cinque anni fa eravamo stati al GC ci siamo sentiti penalizzati dal fatto di dormire lontano dal Village. Forti di quell’esperienza abbiamo prenotato le nostre camere al Bright Angel Lodge(122$) gia’ nel febbraio di quest’anno. Il mio consiglio e’ di fare altrettanto, dormire ad un passo dal GC e’ una sensazione impagabile inoltre trovarsi a pochi metri dalla partenza del Bright Angel Trail…

Ci presentiamo all’hotel, scarichiamo i bagagli e poi subito ci dirigiamo verso l’ Hopi Point, il tramonto e’ sicuramente uno dei ricordi più belli della precedente visita e non vogliamo mancare… Purtroppo la strada dove transitano le navette e’ chiusa per ristrutturazione e per raggiungere il punto ci facciamo una veloce camminata, arriviamo un po’ trafelati ma lo spettacolo ci fa dimenticare la corsa…

Felici rientriamo in hotel e ci prepariamo per la cena. Il GC Village offre poco e decidiamo di ritornare a Tusayan in una Steak House che avevamo provato nell’altra visita. Si chiama Yippee-ei-o, mangiamo una discreta T-Bone in un locale stile western molto bello anche se affollatissimo.

MERCOLEDI 20 AGOSTO 2008 GRAND CANYON La comodità di essere alloggiati al Bright Angel Lodge permette ai piu’ volenterosi di cimentarsi nella prima parte del Trail, molto semplice ma molto panoramico.

Seguiamo il sentiero per alcune centinaia di metri e poi decidiamo di rientrare anche perche’ pensare di raggiungere il fondo del Canyon ed in particolare il Plateau Point impegnerebbe una intera giornata che noi non abbiamo. Abbiamo comunque il tempo di soffermarci negli scorci più belli del Bright Angel Trail e senza fretta raggiungiamo gli altri Vista Points muovendoci lentamente verso Est.

Con il Mather Point chiudiamo la nostra visita al GC e riprendiamo il viaggio verso la Monument Valley.

Per pranzo ci fermiamo in un Deli annesso ad un supermarket, i locali sono davvero rari ed e’ necessario approfittare di ciò che si trova lungo le strade, comunque mangiamo molto bene, spendendo pochissimo.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo la splendida Monument Valley, un’altra tappa obbligata del nostro viaggio. L’ingresso e’ a pagamento anche se possedete il Pass per i parchi, qui siamo in territorio indiano…

Il percorso e’ impervio ma si fa tranquillamente con qualsiasi vettura e i vari vista point che si susseguono creano davvero un’atmosfera unica. E’ la seconda volta che visitiamo la MV ma l’emozione è sempre la stessa, il consiglio e’ di arrivare verso sera per poter gustare in compagnia degli altri fortunati visitatori il tramonto indimenticabile che si gode dal Visitors Center.

Dopo le decine di immagini rubate a questo splendido posto riprendiamo la marcia verso Page. “E’ troppo presto per cenare !!” sono le ultime parole famose che pronunciamo transitando davanti ad un McD in prossimità della MV.

Ovviamente, malgrado un paio di deviazioni non troveremo neanche un buco per mangiare e, arrivati a Page dopo le 22.00 ci dobbiamo accontentare di qualche panino in un supermarket aperto tutta la notte. Alloggiamo presso il Super8 (117$) in un hotel davvero bello, nuovo, pulito e con camere enormi, la giornata e’ stata intensa e noi ci meritiamo una buona sosta anche se dopo la cena frugale… GIOVEDI 21 AGOSTO 2008 PAGE – BRYCE CANYON Page offre parecchi luoghi di grande interesse, nella precedente visita avevamo saltato per il caldo e la stanchezza l’ Antelope Canyon e oggi cominceremo proprio da qui… L’Antelope si divide in due tronconi : l’upper e l’under, entrambi si visitano solamente con guide indiane che troverete sul posto. Il canyon si trova in prossimità della centrale elettrica e mentre per visitare l’Upper Antelope verrete accompagnati sul posto con jeep guidate dai nativi nell’Under la visita viene fatta a piedi con partenza direttamente dal piazzale d’ingresso. Noi ci siamo limitati all’Upper, di gran lunga il più visitato ed forse il più spettacolare dei due.

L’unico consiglio che mi sento di dare e’ di trovarsi all’ingresso del Parco intorno alle 10.30 – 11.00 del mattino per approfittare della particolare angolazione della luce che penetra attraverso le fenditure del soffitto. Se aspettate troppo verrete sommersi dalla grande orda dei turisti che si riversano nel luogo intorno a mezzogiorno.

Il Canyon in realtà e’ una fenditura lunga poco più di 200 metri che vale da solo la visita! Qui le foto davvero si sprecano ed è una gara per riuscire ad immortalare gli incredibili colori che la luce crea attraversando la roccia.

Rientriamo dopo circa un’ora e mezza all’ingresso notando l’enorme coda che si e’ creata all’ingresso… Seconda tappa della ricchissima giornata la diga che ha dato origine al Lake Powell volendo c’e’ la possibilità di visitare la diga dall’interno ma noi ci limitiamo ad uno sguardo dall’alto ed ad un salto alla Marina.

All’ora di pranzo ci fermiamo da Strombolli facendo il bis del pranzo di 5 anni fa.

Mangiamo discretamente pasta e pizza in quantità industriali a prezzi ridicoli.

Dopo pranzo ci dirigiamo verso l’HorseShoe Bend un’altra tappa imperdibile .

Il “ferro di cavallo” e’ una spettacolare ansa del Colorado. Si raggiunge direttamente dalla strada dopo circa un miglio a piedi. Quello che vedrete e’ una meraviglia della natura ed una delle piu’ classiche vedute dell’Ovest degli States immortalata da innumerevoli foto.

Terminata la visita di Page comincia il trasferimento per l’ultimo grande parco che visiteremo in questo viaggio: il Bryce Canyon.

Proseguiamo lungo la strada dell’Horseshoe Bend la A89 con l’intenzione di visitare il Navajo Bridge, il ponte merita sicuramente una sosta ma ci costringe ad una deviazione di circa 50 miglia che peserà alla fine della giornata.

Lungo la strada attraversiamo degli incredibili paesini, esempio dell’America rurale che abbiamo nel cuore, casette in legno perfettamente curate e disposte lungo la via principale, vialetti perfettamente rasati e l’immancabile auto dello sceriffo che controlla i movimenti degli “stranieri”. Tutto molto bello anche perche’ ci stiamo alzando parecchio, le aree desertiche intorno a Page sono ormai un ricordo ed il paesaggio che incontriamo e’ sempre piu’ simile al nostro Trentino.

Arriviamo al Bryce Canyon per il tramonto, e’ la nostra seconda visita al Canyon ma l’emozione e’ ancora molto forte, l’anfiteatro naturale che si apre davanti a noi ci ripaga del lungo trasferimento. I pinnacoli sono una vista unica e al tramonto si infiammano con gli ultimi raggi del sole.

Raggiungiamo soddisfatti il BW Ruby’s Inn(172$) il nostro hotel della notte. L’hotel è molto bello e in posizione splendida per l’ingresso al parco. Eravamo alloggiati qui anche nella scorsa visita al parco e devo dire che in cinque anni hanno costruito parecchio.

Intorno all’hotel ormai si e’ creato un vero villaggio con vari servizi, compresa una piccola arena per rodei molto “turistici”.

Mangiamo alla Steak house, l’ultima mega bisteccona con patatine e già ci prende un po’ di malinconia… Il viaggio sta davvero finendo.

VENERDI’ 22 AGOSTO 2008 BRYCE CANYON – LAS VEGAS Questa mattina sveglia all’alba per fare il Navajo Trail, un comodissimo percorso che ci porta alla base dei pinnacoli, non e’ assolutamente da perdere !! La discesa e’ facile ed e’ da fare approfittando del fresco del mattino. Rientriamo in tempo per la colazione e ripercorriamo i Vista Points con il resto della truppa che era rimasta a dormire. Nella tarda mattinata lasciamo il Bryce Canyon direzione Las Vegas.

Percorriamo la via panoramica che attraversa lo Zion Park, il parco si visita esclusivamente con una navetta e merita una sosta solo se avete tempo di percorrere a piedi almeno una parte dei tanti sentieri che costeggiano il fiume. Noi ci accontentiamo di attraversare la valle e di gustare gli splendidi panorami che offre l’intreccio tra il verde della macchia e la terra rossa, anche l’asfalto in questo tratto di strada e’ rossastro per rispettare i colori del luogo.

Raggiungiamo Las Vegas per l’ultima notte in terra americana.

La notte del venerdì sul sabato è particolarmente costosa, quindi decidiamo di fermarci a Downtown dove i prezzi sono piu’ accessibili. Abbiamo prenotato al Main St. Station Hotel(91$), a due passi da Fremon St., un bell’ albergone ma lontano dai lussi del Paris.

Dopo un bagno in piscina ed una doccia ristoratrice andiamo a cena. “Casualmente “ il nostro hotel è sede del miglior buffet di Downtown e anche casualmente questa sera è la serata dedicata al pesce in ogni sua forma… Per 16$ potete abbuffarvi di salmone, granchi, aragostine, gamberi…Ecc. Ecc. Usciamo sazi e ci dirigiamo subito verso Fremont St. Spesso chi viene a Las Vegas snobba questa zona della città che a parer mio e’ la più intrigante e classica.

L’immagine che noi abbiamo di Las Vegas e’ quella delle luci del 4 Queens, del Golden Nugget, dei neon con il famoso cowboy e la cowgirl… Immagini che trovate solo qui a Downtown.

Per limitare l’emorragia di persone che si dirigevano sempre più verso la Strip, a Downtown si sono inventati la Fremont Experience, un tappeto di due milioni di lampadine su cui intrattenere i visitatori. A parer mio il risultato è davvero notevole, ad un’ora prefissata si spengono tutte le luci della città ed ha inizio lo spettacolo.

Qust’anno abbiamo visto il tributo ad American Pie ma soprattutto quello ai Queen.

Semplicemente incredibile!!! un po’ per l’atmosfera, un po’ perche’ era la nostra ultima sera negli States, alla fine dello spettacolo è scattata la lacrimuccia.

Se volete avere un’ idea dello spettacolo basta fare una veloce ricerca su youtube.

Intorno a mezzanotte rientriamo in camera, domattina il nostro volo parte alle 7.30 e tra restituzione dell’auto e tutto il resto ci aspetta una gran levataccia.

Mancano solo poco più di quattro ora alla sveglia, che senso ha dormire, sono a Las Vegas e qui si gioca 24 su 24, ovviamente decido di giocare tutta la notte e mi sposto all’Hotel California, collegato direttamente al nostro hotel. Rispolvero il solito sistemino e vedo di farlo fruttare, per l’occasione mi ero tenuto ancora qualche dollaro in contanti… Senza troppi patemi d’animo vinco circa 200$ e riesco a divertirmi fino alla chiusura delle roulettes, sono le quattro, ho giusto il tempo per una doccia e per dare la sveglia al resto della truppa.

SABATO 23 AGOSTO LAS VEGAS – MILANO Alle 5 lasciamo l’hotel, carichiamo le auto e dopo un ultimo passaggio lungo la Strip raggiungiamo l’Advantage per restituire le auto.

Attenzione quando riconsegnate le auto, i furbacchioni delle società di noleggio cercano quasi sempre di appiopparvi qualche spesa extra, quindi quando ritirate l’auto controllate bene piccoli danni o mancanze. Il nostro simpatico addetto invece voleva farci pagare il pieno di carburante mentre nel nostro contratto non era previsto, dopo qualche discussione e anche perchè il tempo stringeva paghiamo stramaledicendo l’impiegato con l’intenzione di farlo presente ad Enoleggio all’arrivo in Italia. ( Enoleggio correttamente ci ha fatto avere in tempi brevi il rimborso della cifra Bravissimi !!).

Partenza in orario da Las Vegas ed arrivo al JFK di New York dove trascorriamo più di 5 ore in attesa del volo per l’Italia, a Fabrizio era anche balenata l’idea di tornare a Manhattan per prendere un certo giubbotto della Shott, ma la stanchezza lo ha fermato…

Volo regolare fino a Madrid e poi l’ultimo balzo verso casa, tutto regolare a parte la valigia di Fabrizio persa e la mia persa e danneggiata. In un viaggio del genere un piccolo inconveniente all’arrivo ci può stare…

CONCLUSIONI FINALI Gli States ti restano nel cuore, il senso di libertà che hai viaggiando nelle immense praterie o visitando le grandi città americane ti segnano. Sarà che noi occidentali siamo tutti un po’ americani, che i posti che raggiungi hanno spesso un sapore di deja-vu. Viaggiare attraverso gli States spesso e’ come stare a casa. Non siamo giovanissimi e di viaggi ne abbiamo fatti tanti ma il piacere di affittare una macchina e di viaggiare lungo le infinite Highway penso che sia impareggiabile.

Se a queste valutazioni “poetiche” aggiungete anche il fatto che la vita costa molto meno che da noi ed oggi fare un viaggio in America utilizzando Internet è diventato un gioco da ragazzi. Vi accorgerete che questo puo’ diventare un viaggio come un altro e non il classico “Viaggio della vita” con costi proibitivi.

Negli States esistono hotels, ristoranti ed auto a noleggio per tutte le tasche, trovatemi voi in Italia una camera d’albergo dove alloggiare in 4 con la colazione a 50 euro. Nel nostro viaggio, lontano dalle grandi città era la regola e cmq a NYC abbiamo dormito con meno di 80 euro in quattro. Se hai qualche dubbio o vuoi fare qualche domanda non esitare a contattarmi: tetoida@virgilio.It



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